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LIBRO DI MORMON Un altro testamento

LIBRO DI MORMON Un altro testamento - раздел Религия, Libro Di Mormon ...

LIBRO DI MORMON

Un altro testamento

Di

Gesù Cristo

RACCONTO SCRITTO SU TAVOLE PER

TRATTO DALLE TAVOLE DI NEFI Si tratta dunque di un compendio degli annali del popolo di Nefi, ed anche dei…  

Mosia Capitolo 1

Re Beniamino insegna ai suoi figli la lingua e le profezie dei loro padri -- La loro religione e la loro civiltà sono state preservate grazie…   Mosia 1:1 ED ora non vi fu più contesa in tutto il paese di Zarahemla, fra tutti i popoli che appartenevano a…

Mosia 26:38 Ed ora, Alma e i suoi compagni di lavoro che governavano la chiesa fecero tutte queste cose camminando in tutta diligenza, insegnando la parola di Dio in tutte le cose, soffrendo ogni sorta di afflizioni, essendo perseguitati da tutti quelli che non appartenevano alla chiesa di Dio.

 

Mosia 26:39 Ed essi ammonivano i loro fratelli; ed erano anch'essi ammoniti, ognuno dalla parola di Dio, secondo i suoi peccati, ossia i peccati che aveva commesso, avendo ricevuto da Dio l'ordine di pregare senza posa e di rendere grazie in ogni cosa.

 

Mosia Capitolo 27

 

Mosia proibisce la persecuzione e ingiunge l'uguaglianza -- Alma il Giovane e i quattro figli di Mosia cercano di distruggere la chiesa -- Appare un angelo che comanda loro di desistere dal loro comportamento malvagio -- Alma viene reso muto -- Per ottenere la salvezza tutta l'umanità deve nascere di nuovo -- Alma e i figli di Mosia proclamano buone novelle. Circa 100 - 92 a.C.

 

Mosia 27:1 ED ora avvenne che le persecuzioni che venivano inflitte alla chiesa dagli increduli divennero così grandi, che la chiesa cominciò a mormorare e a lamentarsi con i loro dirigenti a questo riguardo; e si lamentarono con Alma. Ed Alma portò il caso davanti al loro re, Mosia. E Mosia si consultò con i suoi sacerdoti.

 

Mosia 27:2 E avvenne che re Mosia mandò un proclama in tutto il paese circostante, affinché nessun miscredente perseguitasse alcuno di coloro che appartenevano alla Chiesa di Dio.

 

Mosia 27:3 E ci fu un ordine preciso in tutte le chiese che non vi fossero persecuzioni fra loro, che ci fosse eguaglianza fra tutti gli uomini;

 

Mosia 27:4 Che non permettessero né all'orgoglio né alla superbia di turbare la loro pace; che ogni uomo stimasse il suo prossimo come se stesso, lavorando con le sue proprie mani per il proprio sostentamento.

 

Mosia 27:5 Sì, e tutti i loro sacerdoti e i loro insegnanti avrebbero dovuto lavorare con le loro mani per il loro sostentamento, in tutti i casi salvo che non fosse per malattia o per grande necessità; e facendo queste cose, essi abbondarono nella grazia di Dio.

 

Mosia 27:6 E una grande pace cominciò di nuovo a regnare nel paese; e il popolo cominciò a essere molto numeroso, e cominciò a diffondersi ovunque sulla faccia della terra, sì, a settentrione e a mezzogiorno, a oriente e a occidente, costruendo grandi città e villaggi in tutte le parti del paese.

 

Mosia 27:7 E il Signore li visitò e li fece prosperare, ed essi diventarono un popolo numeroso e ricco.

 

Mosia 27:8 Ora i figli di Mosia erano annoverati tra i miscredenti; ed anche uno dei figli di Alma era annoverato tra loro, ed era chiamato Alma, come suo padre; nondimeno, divenne un uomo molto malvagio e idolatra. Ed era un uomo di molte parole, e parlava con molta adulazione al popolo; pertanto indusse molte persone a imitare le sue iniquità.

 

Mosia 27:9 E divenne un grande ostacolo per la prosperità della chiesa di Dio, accattivandosi il cuore del popolo; causando un grande dissenso fra il popolo; dando al nemico di Dio l'opportunità di esercitare il suo potere su di loro.

 

Mosia 27:10 Ed ora avvenne che mentre andava in giro per distruggere la chiesa di Dio, poiché andava in giro in segreto con i figli di Mosia cercando di distruggere la chiesa, e di sviare il popolo del Signore, contrariamente ai comandamenti di Dio, o anche del re --

 

Mosia 27:11 E come vi dissi, mentre andavano in giro ribellandosi contro Dio, ecco, l'angelo del Signore apparve loro; e discese come fosse in una nube; e parlò come fosse con voce di tuono, che fece tremare la terra sulla quale stavano.

 

Mosia 27:12 E così grande fu il loro stupore, che caddero a terra, e non compresero le parole che egli diceva loro.

 

Mosia 27:13 Nondimeno egli gridò di nuovo, dicendo: Alma, alzati e fatti avanti: perché perseguiti la Chiesa di Dio? Poiché il Signore ha detto: Questa è la mia chiesa, e io la renderò stabile; e niente la farà cadere, se non la trasgressione del mio popolo.

 

Mosia 27:14 E di nuovo l'angelo disse: Ecco, il Signore ha udito le preghiere del suo popolo, ed anche le preghiere del suo servitore Alma, che è tuo padre; poiché egli ha pregato con grande fede a tuo riguardo, affinché tu potessi essere portato alla conoscenza della verità; dunque, per questo scopo sono venuto a convincerti del potere e dell'autorità di Dio, affinché le preghiere dei suoi servitori possano essere esaudite, secondo la loro fede.

 

Mosia 27:15 Ed ora ecco, potete mettere in dubbio il potere di Dio? Poiché ecco, la mia voce non scuote essa la terra? E non potete anche vedermi dinanzi a voi? E io sono mandato da Dio.

 

Mosia 27:16 Ora ti dico: Va', e ricorda la schiavitù dei tuoi padri nel paese di Helam, e nel paese di Nefi: e ricorda quali grandi cose egli ha fatto per loro; poiché essi erano in schiavitù, ed egli li ha liberati. Ed ora ti dico, Alma, va' per la tua strada, e non cercare più di distruggere la chiesa, affinché le loro preghiere possano essere esaudite, e ciò anche se tu, da parte tua, fossi rigettato.

 

Mosia 27:17 Ed ora avvenne che queste furono le ultime parole che l'angelo disse ad Alma, e se ne andò.

 

Mosia 27:18 Ed ora Alma e quelli che erano con lui caddero di nuovo a terra, poiché grande fu il loro stupore; poiché coi loro propri occhi avevano veduto un angelo del Signore; e la sua voce era come un tuono, che aveva scosso la terra; ed essi sapevano che non c'era nulla, salvo il potere di Dio, che avrebbe potuto scuotere la terra e far sì che tremasse come se dovesse spaccarsi.

 

Mosia 27:19 Ed ora lo stupore di Alma fu così grande che divenne muto, cosicché non poté aprir bocca; sì, e divenne debole, tanto che non poté muovere le mani; perciò fu preso da coloro che erano con lui e fu trasportato esanime, fino a che fu deposto dinanzi a suo padre.

 

Mosia 27:20 Ed essi riferirono a suo padre tutto ciò che era loro accaduto; e suo padre gioì, poiché sapeva che era il potere di Dio.

 

Mosia 27:21 E fece sì che si radunasse una moltitudine di persone, affinché potessero testimoniare di ciò che il Signore aveva fatto per suo figlio ed anche per quelli che erano con lui.

 

Mosia 27:22 E fece sì che si radunassero i sacerdoti; ed essi cominciarono a digiunare e a pregare il Signore loro Dio affinché aprisse la bocca di Alma, cosicché potesse parlare, ed anche affinché le sue membra potessero ricevere forza -- cosicché gli occhi del popolo potessero essere aperti per vedere e conoscere la bontà e la gloria di Dio.

 

Mosia 27:23 E avvenne, dopo che ebbero digiunato e pregato per lo spazio di due giorni e due notti, che le membra di Alma riebbero la loro forza, ed egli si alzò e cominciò a parlar loro, invitandoli a stare di buon animo:

 

Mosia 27:24 Poiché, egli disse, mi sono pentito dei miei peccati, e sono stato redento dal Signore; ecco, sono nato dallo Spirito.

 

Mosia 27:25 E il Signore mi ha detto: Non ti meravigliare, che tutta l'umanità, sì, uomini e donne, tutte le nazioni, stirpi, lingue e popoli debbano nascere di nuovo; sì, nascere da Dio mutati dal loro stato carnale e decaduto a uno stato di rettitudine, essendo redenti da Dio, divenendo suoi figli e sue figlie;

 

Mosia 27:26 E così essi diventano delle nuove creature; e a meno che non lo facciano non possono in alcun modo ereditare il regno di Dio.

 

Mosia 27:27 Io vi dico, se ciò non avviene, debbono essere rigettati; e questo io lo so, perché stavo quasi per essere rigettato.

 

Mosia 27:28 Nondimeno, dopo essere passato attraverso molta tribolazione, pentendomi quasi fino alla morte, il Signore nella sua misericordia ha ritenuto opportuno strapparmi da un fuoco eterno, e io sono nato da Dio.

 

Mosia 27:29 La mia anima è stata redenta dal fiele dell'amarezza e dai legami dell'iniquità. Ero nell'abisso più oscuro; ma ora vedo la luce meravigliosa di Dio. La mia anima era straziata da un tormento eterno; ma ora ne sono stato strappato, e la mia anima non soffre più.

 

Mosia 27:30 Avevo rigettato il mio Redentore e avevo negato ciò che era stato detto dai nostri padri; ma ora, affinché possano prevedere che egli verrà, e che egli si ricorda di ogni creatura della sua creazione, egli si renderà manifesto a tutti.

 

Mosia 27:31 Sì, ogni ginocchio si piegherà, ed ogni lingua confesserà dinanzi a lui. Sì, all'ultimo giorno, quando tutti si presenteranno per essere da lui giudicati, allora confesseranno che egli è Dio; allora, coloro che vivono senza Dio nel mondo, confesseranno che il giudizio di una punizione eterna è giusto su di loro; ed essi fremeranno e tremeranno e si ritrarranno sotto lo sguardo del suo occhio onniveggente.

 

Mosia 27:32 Ed ora avvenne che a partire da quel momento Alma cominciò a insegnare al popolo, e coloro che erano con Alma al momento in cui l'angelo apparve loro, viaggiando attorno in tutto il paese, annunciando a tutto il popolo le cose che avevano udito e visto, e predicando la parola di Dio in grande tribolazione, essendo grandemente perseguitati da quelli che erano increduli, essendo percossi da molti di loro.

 

Mosia 27:33 Ma nonostante tutto ciò, essi portarono molta consolazione alla chiesa, rafforzando la loro fede ed esortandoli con longanimità e con molto travaglio a obbedire ai comandamenti di Dio.

 

Mosia 27:34 E quattro di loro erano i figli di Mosia; e i loro nomi erano Ammon, Aaronne, Omner ed Himni; questi erano i nomi dei figli di Mosia.

 

Mosia 27:35 Ed essi viaggiarono attraverso tutto il paese di Zarahemla, e fra tutti i popoli che erano sotto il regno di re Mosia, sforzandosi con zelo di riparare tutte le ferite che avevano fatto alla chiesa, confessando tutti i loro peccati e annunciando tutte le cose che avevano veduto e spiegando le profezie e le Scritture a tutti coloro che desideravano ascoltarli.

 

Mosia 27:36 E così essi erano strumenti nelle mani di Dio nel portare molti alla conoscenza della verità, sì, alla conoscenza del loro Redentore.

 

Mosia 27:37 E quanto sono benedetti! Poiché annunciavano la pace; annunciavano buone novelle di bene e proclamavano al popolo che il Signore regna.

 

Mosia Capitolo 28

 

I figli di Mosia avranno la vita eterna -- Vanno a predicare ai Lamaniti -- Mosia traduce le tavole giaredite per mezzo delle due pietre del veggente. Circa 92 a.C.

 

Mosia 28:1 ORA avvenne che, dopo che i figli di Mosia ebbero fatto tutte queste cose, presero con sé un piccolo numero di persone e tornarono dal loro padre, il re, e gli espressero il desiderio che egli concedesse loro di poter salire, con questi che avevano scelto, al paese di Nefi per poter predicare le cose che avevano udito, e per poter impartire la parola di Dio ai loro fratelli, i Lamaniti --

 

Mosia 28:2 Per poterli forse portare alla conoscenza del Signore loro Dio, e per convincerli dell'iniquità dei loro padri; e per poterli forse guarire dal loro odio verso i Nefiti, affinché anch'essi potessero essere portati a gioire nel Signore loro Dio; affinché potessero divenire amichevoli gli uni verso gli altri, e affinché non ci fossero più contese in tutto il paese che il Signore loro Dio aveva dato loro.

 

Mosia 28:3 Ora essi desideravano che la salvezza venisse annunciata ad ogni creatura, poiché non potevano sopportare che un'anima umana perisse; sì, persino il solo pensiero che qualche anima dovesse sopportare il tormento infinito li faceva fremere e tremare.

 

Mosia 28:4 E così lo Spirito del Signore operò su di loro, poiché erano i più abbietti fra i peccatori. E il Signore, nella sua infinita misericordia, ritenne opportuno risparmiarli; nondimeno essi soffrirono molta angoscia nell'anima a causa delle loro iniquità, soffrendo molto e temendo di essere rigettati per sempre.

 

Mosia 28:5 E avvenne che supplicarono il loro padre per molti giorni per poter salire al paese di Nefi.

 

Mosia 28:6 E re Mosia andò a domandare al Signore se avesse dovuto lasciare che i suoi figli salissero fra i Lamaniti per predicare la parola.

 

Mosia 28:7 E il Signore disse a Mosia: Lasciali salire, poiché molti crederanno alle loro parole e avranno la vita eterna; e io libererò i tuoi figli dalle mani dei Lamaniti.

 

Mosia 28:8 E avvenne che Mosia acconsentì che essi potessero andare e facessero secondo la loro richiesta.

 

Mosia 28:9 E si misero in viaggio nel deserto per salire a predicare la parola fra i Lamaniti; e darò in seguito un racconto dei loro atti.

 

Mosia 28:10 Ora re Mosia non aveva nessuno a cui conferire il regno, poiché non c'era nessuno dei suoi figli che volesse accettare il regno.

 

Mosia 28:11 Perciò prese gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo, e anche le tavole di Nefi e tutte le cose che aveva conservato e preservato secondo i comandamenti di Dio, dopo aver tradotto e fatto scrivere gli annali che erano sulle tavole d'oro che erano state trovate dal popolo di Limhi, che gli erano state consegnate per mano di Limhi;

 

Mosia 28:12 E fece questo a motivo della grande ansietà del suo popolo; poiché essi desideravano oltre misura sapere di quel popolo che era stato distrutto.

 

Mosia 28:13 Ed ora egli li tradusse per mezzo di quelle due pietre che erano fissate nei due bordi di un arco.

 

Mosia 28:14 Ora, queste cose erano state preparate fin dal principio, ed erano state tramandate di generazione in generazione, allo scopo di interpretare le lingue;

 

Mosia 28:15 E sono state conservate e preservate dalla mano del Signore, affinché egli potesse svelare ad ogni creatura che avrebbe posseduto il paese le iniquità e le abominazioni del suo popolo;

 

Mosia 28:16 E chiunque ha queste cose è chiamato veggente, alla maniera dei tempi antichi.

 

Mosia 28:17 Ora, dopo che Mosia ebbe finito di tradurre questi annali, ecco, essi davano un racconto del popolo che era stato distrutto, dal tempo in cui era stato distrutto risalendo fino alla costruzione della grande torre, al tempo in cui il Signore confuse la lingua del popolo ed essi furono dispersi ovunque sulla faccia di tutta la terra, sì, e anche da quel tempo risalendo fino alla creazione di Adamo.

 

Mosia 28:18 Ora questo racconto causò una grandissima tristezza nel popolo di Mosia; sì, erano pieni di dolore; nondimeno dette loro molta conoscenza, per la quale si rallegrarono.

 

Mosia 28:19 E questo racconto sarà scritto in seguito; poiché ecco, è opportuno che tutti conoscano le cose che sono scritte in questo racconto.

 

Mosia 28:20 Ed ora, come vi dissi, dopo che re Mosia ebbe fatto queste cose, prese le tavole di bronzo e tutte le cose che aveva conservato e le affidò ad Alma, che era figlio di Alma; sì, tutti gli annali, ed anche gli interpreti, e li affidò a lui, e gli comandò di conservarli e di preservarli, come pure di tenere una storia del popolo, tramandandola da una generazione all'altra, proprio come era stata tramandata dal tempo in cui Lehi aveva lasciato Gerusalemme.

 

Mosia Capitolo 29

 

Mosia propone che siano scelti dei giudici al posto di un re -- I re ingiusti conducono il popolo al peccato -- Alma il Giovane è scelto come giudice supremo dalla voce del popolo -- Egli è anche il sommo sacerdote della chiesa -- Alma il Vecchio e Mosia muoiono. Circa 92 - 91 a.C.

 

Mosia 29:1 ORA, dopo che Mosia ebbe fatto ciò, emanò un proclama a tutto il paese, fra tutto il popolo, desiderando conoscere la loro volontà riguardo a chi dovesse essere loro re.

 

Mosia 29:2 E avvenne che la voce del popolo giunse, dicendo: Desideriamo che Aaronne, tuo figlio, sia nostro re e nostro governatore.

 

Mosia 29:3 Ora Aaronne era salito al paese di Nefi, perciò il re non poteva conferire a lui il regno; né Aaronne avrebbe preso su di sé il regno, né alcuno dei figli di Mosia era disposto a prendere su di sé il regno.

 

Mosia 29:4 Perciò re Mosia emanò nuovamente un proclama al popolo; sì, mandò un messaggio scritto tra il popolo. E queste erano le parole che vi erano scritte, che dicevano:

 

Mosia 29:5 Ecco, o voi mio popolo, ovvero miei fratelli, poiché vi stimo come tali, io desidero che voi consideriate il caso che siete chiamati a considerare -- poiché voi desiderate avere un re.

 

Mosia 29:6 Ora io vi dichiaro che colui al quale il regno appartiene di diritto ha rinunciato, e non prenderà su di sé il regno.

 

Mosia 29:7 Ed ora, se vi fosse un altro nominato al posto suo, ecco, io temo che sorgerebbero delle contese fra voi. E chi sa se mio figlio, a cui appartiene il regno, non si adirerebbe e non si tirerebbe dietro una parte di questo popolo, il che causerebbe guerre e contese fra voi, le quali sarebbero la causa di spargimento di tanto sangue e di pervertimento delle vie del Signore, sì, e per distruggere le anime di molte persone.

 

Mosia 29:8 Ora io vi dico, siamo saggi e consideriamo queste cose, poiché non abbiamo il diritto di provocare la rovina di mio figlio, né avremmo alcun diritto di provocare la rovina di un altro, se fosse nominato al suo posto.

 

Mosia 29:9 E se mio figlio dovesse tornare di nuovo al suo orgoglio e alle sue cose vane egli ritratterebbe le cose che ha detto, e reclamerebbe il suo diritto al regno, il che farebbe commettere molti peccati a lui e anche a questo popolo.

 

Mosia 29:10 Ed ora siamo saggi e prevediamo tutte queste cose, e facciamo ciò che servirà per la pace di questo popolo.

 

Mosia 29:11 Perciò io sarò vostro re per il resto dei miei giorni; nondimeno nominiamo dei giudici per giudicare questo popolo secondo la nostra legge; e metteremo di nuovo in ordine gli affari di questo popolo, poiché nomineremo giudici degli uomini saggi, che giudicheranno questo popolo secondo i comandamenti di Dio.

 

Mosia 29:12 Ora è meglio che un uomo sia giudicato da Dio, piuttosto che dall'uomo, poiché i giudizi di Dio sono sempre giusti, ma i giudizi dell'uomo non sono sempre giusti.

 

Mosia 29:13 Perciò, se fosse possibile che voi possiate avere uomini giusti come re, che facciano osservare le leggi di Dio e che giudichino questo popolo secondo i suoi comandamenti, sì, se poteste avere per vostri re uomini che facciano ciò che fece mio padre Beniamino per questo popolo -- io vi dico, se potesse essere sempre così, allora sarebbe opportuno che voi aveste sempre dei re a governare su di voi.

 

Mosia 29:14 Ed anche io stesso ho lavorato con tutto il potere e tutte le facoltà che possedevo per insegnarvi i comandamenti di Dio e per stabilire la pace in tutto il paese, affinché non vi fossero guerre, né contese, né furti, né saccheggi, né omicidii né alcuna sorta di iniquità;

 

Mosia 29:15 E chiunque ha commesso iniquità, io l'ho punito secondo il crimine che ha commesso, secondo la legge che ci è stata data dai nostri padri.

 

Mosia 29:16 Ora io vi dico che, siccome non tutti gli uomini sono giusti, non è opportuno che voi abbiate un re, o dei re, a governare su di voi.

 

Mosia 29:17 Poiché, ecco, quanta iniquità può far commettere un re malvagio, e quale grande distruzione!

 

Mosia 29:18 Sì, ricordate re Noè, le sue malvagità e le sue abominazioni, e anche le malvagità e le abominazioni del suo popolo. Vedete quale grande distruzione è venuta su di loro; ed anche a causa delle loro iniquità furono portati in schiavitù.

 

Mosia 29:19 E se non fosse stato per l'intervento del loro Creatore onnisciente, e ciò a motivo del loro sincero pentimento, essi avrebbero dovuto inevitabilmente rimanere in schiavitù fino ad ora.

 

Mosia 29:20 Ma ecco, egli li liberò poiché si umiliarono dinanzi a lui; e poiché essi gridarono possentemente a lui, egli li liberò dalla schiavitù; e così il Signore opera con il suo potere in ogni occasione fra i figlioli degli uomini, stendendo il braccio di misericordia verso coloro che ripongono la loro fiducia in lui.

 

Mosia 29:21 Ed ecco, ora io vi dico che non potete detronizzare un re iniquo salvo che non sia con molte contese e con lo spargimento di tanto sangue.

 

Mosia 29:22 Poiché, ecco, egli ha i suoi amici nell'iniquità, e tiene le sue guardie attorno a sé; e straccia le leggi di coloro che hanno regnato in giustizia prima di lui, e calpesta sotto i piedi i comandamenti di Dio;

 

Mosia 29:23 Ed emana delle leggi e le manda fra il suo popolo; sì, leggi conformi alla sua malvagità; e chiunque non obbedisca alle sue leggi, egli fa sì che sia annientato; e manderà i suoi eserciti in guerra contro chiunque si ribelli, e se potrà lo distruggerà; e così un re ingiusto perverte le vie di ogni rettitudine.

 

Mosia 29:24 Ed ora ecco io vi dico, non è opportuno che tali abominazioni cadano su di voi.

 

Mosia 29:25 Perciò scegliete voi, per voce di questo popolo, dei giudici, affinché possiate essere giudicati secondo le leggi che vi sono state date dai nostri padri, che sono giuste, e che furono date loro dalla mano del Signore.

 

Mosia 29:26 Ora non avviene comunemente che la voce del popolo desideri qualcosa contraria a ciò che è giusto; ma avviene comunemente che una minoranza del popolo desideri ciò che non è giusto; perciò osserverete ciò e ne farete la vostra legge -- trattare i vostri affari mediante la voce del popolo.

 

Mosia 29:27 E se verrà il tempo in cui la voce del popolo sceglierà l'iniquità, sarà allora il tempo in cui i giudizi di Dio cadranno su di voi; sì, sarà allora il tempo in cui egli vi punirà con grandi distruzioni, come ha punito finora questo paese.

 

Mosia 29:28 Ed ora, se avrete dei giudici, ed essi non vi giudicheranno secondo la legge che è stata data, potrete far sì che siano giudicati da un giudice superiore.

 

Mosia 29:29 Se i vostri giudici superiori non emaneranno giudizi giusti, farete sì che un piccolo numero dei vostri giudici inferiori si raduni, ed essi giudicheranno i vostri giudici superiori, secondo la voce del popolo.

 

Mosia 29:30 E io vi comando di fare queste cose nel timore del Signore; e io vi comando di fare queste cose, e di non avere alcun re; così, se questo popolo commetterà peccati e iniquità, essi ricadranno sul loro capo.

 

Mosia 29:31 Poiché, ecco, io vi dico, i peccati di molti popoli sono stati causati dalle iniquità dei loro re; perciò le loro iniquità sono ricadute sulla testa dei loro re.

 

Mosia 29:32 Ed ora io desidero che questa ineguaglianza non esista più in questo paese, specialmente fra questo mio popolo; ma io desidero che questo paese sia un paese di libertà, e che ognuno possa godere allo stesso modo dei suoi diritti e privilegi fino a quando il Signore riterrà opportuno che noi possiamo vivere ed avere in eredità il paese, sì, fintanto che qualcuno della nostra posterità rimanga sulla faccia del paese.

 

Mosia 29:33 E molte altre cose scrisse loro re Mosia, svelando loro tutte le prove e le difficoltà di un re giusto, sì, tutti i travagli dell'anima per il suo popolo, ed anche tutte le lagnanze del popolo verso il loro re; ed egli spiegò loro tutto ciò.

 

Mosia 29:34 E disse loro che queste cose non dovrebbero esistere; ma che il fardello dovrebbe ricadere su tutto il popolo, affinché ogni uomo possa portarne la sua parte.

 

Mosia 29:35 Ed egli svelò loro anche tutti gli svantaggi ai quali verrebbero sottoposti, se avessero un re ingiusto a governare su di loro;

 

Mosia 29:36 Sì, tutte le sue iniquità ed abominazioni, e tutte le guerre, le contese, lo spargimento di sangue, i furti, i saccheggi, il commettere prostituzioni ed ogni sorta di iniquità che non possono essere enumerate -- dicendo loro che queste cose non dovrebbero esistere, poiché sono chiaramente contrarie ai comandamenti di Dio.

 

Mosia 29:37 Ed ora avvenne, dopo che re Mosia ebbe inviato queste cose fra il popolo, che essi si convinsero della veridicità delle sue parole.

 

Mosia 29:38 Perciò rinunciarono ai loro desideri di avere un re e divennero estremamente ansiosi che ogni uomo avesse eguali opportunità in tutto il paese, sì, e ogni uomo espresse la volontà di rispondere dei propri peccati.

 

Mosia 29:39 Perciò avvenne che si riunirono insieme in gruppi per tutto il paese, per discutere a voce riguardo a coloro che avrebbero dovuto essere i loro giudici, per giudicarli secondo le leggi che erano state date loro; e gioirono grandemente a motivo della libertà che era stata loro accordata.

 

Mosia 29:40 E divenne forte in loro l'amore per Mosia; sì, lo stimavano più di ogni altro uomo; poiché non guardavano a lui come a un tiranno in cerca di guadagno, sì, di quel lucro che corrompe l'anima; poiché egli non aveva estorto loro alcuna ricchezza, né si era dilettato di spargere sangue; ma aveva stabilito la pace nel paese, ed aveva accordato al suo popolo di essere liberato da ogni sorta di schiavitù; perciò lo stimavano grandemente, sì, oltre misura.

 

Mosia 29:41 E avvenne che essi nominarono dei giudici per governare su di loro, ossia per giudicarli secondo la legge; e fecero questo in tutto il paese.

 

Mosia 29:42 E avvenne che Alma fu eletto primo giudice supremo, essendo egli anche il sommo sacerdote, avendogli suo padre conferito tale ufficio e avendolo incaricato riguardo a tutti gli affari della chiesa.

 

Mosia 29:43 Ed ora avvenne che Alma camminò nelle vie del Signore, e obbedì ai suoi comandamenti, ed emise giudizi giusti; e vi fu pace continua in tutto il paese.

 

Mosia 29:44 E così cominciò il regno dei giudici in tutto il paese di Zarahemla, fra tutti i popoli che erano chiamati Nefiti; ed Alma era il primo giudice e il giudice supremo.

 

Mosia 29:45 Ed ora avvenne che suo padre morì, all'età di ottantadue anni, avendo vissuto per adempiere ai comandamenti di Dio.

 

Mosia 29:46 E avvenne che anche Mosia morì nel trentatreesimo anno del suo regno, all'età di sessantatré anni; facendo in totale cinquecentonove anni dal tempo in cui Lehi aveva lasciato Gerusalemme.

 

Mosia 29:47 E così finì il regno dei re sul popolo di Nefi; e così finirono i giorni di Alma, che fu il fondatore della loro chiesa.

 

IL LIBRO DI ALMA

Il figlio di Alma

 

II racconto di Alma, che era il figlio di Alma, primo giudice supremo del popolo di Nefi e anche sommo sacerdote della chiesa. Un racconto del regno dei giudici, delle guerre e delle contese fra il popolo. E anche il racconto di una guerra fra i Nefiti e i Lamaniti, secondo la storia di Alma, primo giudice supremo.

 

Alma Capitolo 1

 

Nehor insegna false dottrine, fonda una chiesa, introduce gli intrighi clericali e uccide Gedeone -- E’ giustiziato per i suoi crimini -- Gli intrighi clericali e le persecuzioni si propagano tra il popolo -- I sacerdoti si mantengono da soli, il popolo provvede ai poveri e la chiesa prospera. Circa 91 - 88 a.C.

 

Alma 1:1 ORA avvenne che nel primo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, da questo tempo in poi, re Mosia essendo andato per la via di ogni mortale, avendo combattuto un buon combattimento, avendo camminato rettamente dinanzi a Dio, non avendo lasciato nessuno a regnare in vece sua, nondimeno egli aveva stabilito delle leggi ed esse erano riconosciute dal popolo; essi erano dunque obbligati ad attenersi alle leggi che egli aveva fatto.

 

Alma 1:2 E avvenne che nel primo anno del regno di Alma sul seggio del giudizio, fu condotto un uomo davanti a lui per essere giudicato; un uomo che era grosso ed era noto per la sua grande forza.

 

Alma 1:3 Ed era andato in giro fra il popolo predicando loro ciò che egli chiamava la parola di Dio, scagliandosi contro la chiesa, proclamando al popolo che ogni sacerdote e insegnante doveva godere del favore del popolo e che non dovevano lavorare con le loro mani, ma che dovevano essere mantenuti dal popolo.

 

Alma 1:4 E attestava anche al popolo che tutta l'umanità sarebbe stata salvata all'ultimo giorno, e che non dovevano temere né tremare, ma che potevano alzare il capo e gioire; poiché il Signore aveva creato tutti gli uomini e aveva pure redento tutti gli uomini: e alla fine tutti gli uomini avrebbero avuto la vita eterna.

 

Alma 1:5 E avvenne che insegnò queste cose tanto che molti credettero alle sue parole, sì, tanto che cominciarono a mantenerlo e a dargli del danaro.

 

Alma 1:6 E cominciò a elevarsi nell'orgoglio del suo cuore, e a indossare abiti molto costosi, sì, e cominciò anche a istituire una chiesa secondo il suo predicare.

 

Alma 1:7 E avvenne che mentre andava a predicare a coloro che credevano nella sua parola, incontrò un uomo che apparteneva alla chiesa di Dio, sì, anzi, uno dei loro insegnanti; e cominciò a contendere con lui con scaltrezza, per poter sviare il popolo della chiesa; ma questi gli resistette, ammonendolo con le parole di Dio.

 

Alma 1:8 Ora, il nome di quest'uomo era Gedeone; ed era colui che era stato lo strumento nelle mani di Dio per liberare il popolo di Limhi dalla schiavitù.

 

Alma 1:9 Ora, poiché Gedeone gli resisteva con le parole di Dio, egli si adirò contro Gedeone, estrasse la spada e cominciò a colpirlo. Ora, essendo Gedeone in età molto avanzata, non fu perciò in grado di resistere ai suoi colpi, e fu perciò ucciso con la spada.

 

Alma 1:10 E l'uomo che lo uccise fu preso dal popolo della chiesa e fu portato dinanzi ad Alma, perché fosse giudicato secondo i crimini che aveva commesso.

 

Alma 1:11 E avvenne che egli stette dinanzi ad Alma e si difese con molta baldanza.

 

Alma 1:12 Ma Alma gli disse: Ecco, questa è la prima volta che gli intrighi clericali sono stati introdotti fra questo popolo. Ed ecco, tu non soltanto sei colpevole di intrighi clericali, ma hai cercato di imporli con la spada; e se gli intrighi clericali fossero imposti a questo popolo causerebbero la sua completa distruzione.

 

Alma 1:13 E tu hai versato il sangue di un uomo giusto, sì, un uomo che ha fatto un gran bene fra questo popolo; e se ti risparmiassimo, il suo sangue ricadrebbe su di noi chiedendo vendetta.

 

Alma 1:14 Perciò sei condannato a morire, secondo la legge che ci è stata data da Mosia, nostro ultimo re; ed essa è stata riconosciuta da questo popolo; perciò questo popolo deve attenersi alla legge.

 

Alma 1:15 E avvenne che lo presero; e il suo nome era Nehor; e lo portarono sulla cima della collina di Manti, e là fu costretto, o piuttosto riconobbe, fra i cieli e la terra, che ciò che aveva insegnato al popolo era contrario alla parola di Dio; e là egli subì una morte ignominiosa.

 

Alma 1:16 Nondimeno questo non mise fine al diffondersi degli intrighi clericali nel paese; poiché vi erano molti che amavano le cose vane del mondo e andavano predicando false dottrine; e facevano ciò per amore delle ricchezze e degli onori.

 

Alma 1:17 Nondimeno non osavano mentire quando ciò era risaputo, per timore della legge, poiché i bugiardi erano puniti; asserivano dunque di predicare secondo il loro credo; ed ora, la legge non aveva potere su nessuno per il suo credo.

 

Alma 1:18 E non osavano rubare, per timore della legge, poiché costoro venivano puniti; né osavano rapinare, né ammazzare, poiché colui che ammazzava era punito con la morte.

 

Alma 1:19 Ma avvenne che chiunque non apparteneva alla Chiesa di Dio cominciò a perseguitare coloro che appartenevano alla Chiesa di Dio e avevano preso su di sé il nome di Cristo.

 

Alma 1:20 Sì, li perseguitavano e li affliggevano con ogni sorta di parole, e ciò a causa della loro umiltà; perché non erano orgogliosi ai loro propri occhi e perché impartivano la parola di Dio, gli uni agli altri, senza denaro e senza ricompensa.

 

Alma 1:21 Ora, c'era una legge severa fra il popolo della chiesa, che nessun uomo appartenente alla chiesa si levasse a perseguitare coloro che non appartenevano alla chiesa, e che non ci fossero persecuzioni fra di loro.

 

Alma 1:22 Nondimeno ve ne furono molti fra loro che cominciarono ad essere orgogliosi e cominciarono a contendere violentemente con i loro avversari, fino a venire alle mani; sì, si sarebbero colpiti gli uni gli altri con i pugni.

 

Alma 1:23 Ora, questo accadeva nel secondo anno del regno di Alma, ed era causa di grandi afflizioni per la chiesa; sì, era causa di grandi prove per la chiesa.

 

Alma 1:24 Poiché il cuore di molti si era indurito, e i loro nomi furono cancellati, cosicché non furono più ricordati tra il popolo di Dio. E molti anche si allontanarono da loro.

 

Alma 1:25 Ora, ciò fu una grande prova per coloro che erano saldi nella fede; nondimeno essi erano costanti e irremovibili nell'obbedire ai comandamenti di Dio e sopportavano con pazienza le persecuzioni che si accumulavano su di loro.

 

Alma 1:26 E quando i sacerdoti lasciavano il loro lavoro per impartire la parola di Dio al popolo, anche il popolo lasciava il suo lavoro per udire la parola di Dio. E quando il sacerdote aveva impartito loro la parola di Dio, tutti ritornavano di nuovo con diligenza ai loro lavori; e il sacerdote non si considerava superiore ai suoi uditori, poiché chi predicava non era migliore di chi ascoltava, né l'insegnante era migliore di chi imparava; e così erano tutti eguali, e tutti lavoravano, ciascuno secondo la sua forza.

 

Alma 1:27 Ed essi impartivano delle loro sostanze, ognuno secondo quanto possedeva, ai poveri, ai bisognosi, ai malati ed agli afflitti; e non indossavano abiti costosi, tuttavia erano ordinati e decorosi.

 

Alma 1:28 E così resero stabili gli affari della chiesa; e così cominciarono ad avere di nuovo una pace continua, nonostante tutte le loro persecuzioni.

 

Alma 1:29 Ed ora, a motivo della stabilità della chiesa, essi cominciarono a diventare assai ricchi, possedendo in abbondanza tutte le cose di cui avevano bisogno -- un'abbondanza di greggi e di armenti, di bestie da ingrasso d'ogni specie, ed anche un'abbondanza di grano, d'oro, d'argento e di cose preziose, e un'abbondanza di seta, di stoffe ben tessute e di ogni sorta di tessuti buoni e semplici.

 

Alma 1:30 E così, nelle loro prospere condizioni, non mandavano via alcuno che fosse ignudo o che fosse affamato, o che fosse assetato o che fosse ammalato o che non fosse stato nutrito; e non mettevano il loro cuore nelle ricchezze; erano dunque liberali verso tutti, sia vecchi che giovani, sia schiavi che liberi, sia maschi che femmine, sia fuori della chiesa che dentro la chiesa, senza fare distinzione di persone tra coloro che si trovavano nel bisogno.

 

Alma 1:31 E così prosperarono e diventarono ben più ricchi di coloro che non appartenevano alla loro chiesa.

 

Alma 1:32 Poiché coloro che non appartenevano alla loro chiesa indulgevano nelle stregonerie, e nell'idolatria ossia nell'indolenza, nei pettegolezzi, nell’invidia e nei litigi, indossando abiti costosi, elevandosi nell'orgoglio dei loro occhi, perseguitando, mentendo, rubando, rapinando, commettendo prostituzioni e omicidi e ogni sorta di malvagità; nondimeno la legge era messa in atto su tutti coloro che la trasgredivano, per quanto era possibile.

 

Alma 1:33 E avvenne che, applicando così la legge su di loro, cosicché ognuno veniva punito secondo ciò che aveva fatto, divennero più tranquilli e non osavano commettere alcuna malvagità apertamente; perciò ci fu grande pace tra il popolo di Nefi fino al quinto anno del regno dei giudici.

 

Alma Capitolo 2

 

Amlici Aspira ad essere re ed è respinto dalla voce del popolo -- I suoi seguaci lo fanno re -- Gli Amliciti fanno guerra ai Nefiti e sono sconfitti -- I Lamaniti e gli Amliciti uniscono le loro forze e sono sconfitti -- Alma uccide Amlici. Circa 87 a.C.

 

Alma 2:1 E AVVENNE che all’inizio del quinto anno del loro regno cominciò a esserci una contesa fra il popolo; poiché un certo uomo, chiamato Amlici, essendo un uomo assai astuto, sì, un uomo saggio quanto alla saggezza del mondo, che apparteneva all'ordine dell'uomo che aveva ucciso Gedeone con la spada e che era stato giustiziato secondo la legge --

 

Alma 2:2 Ora, questo Amlici aveva, con le sue astuzie, attirato dietro di sé molta gente, sì, tanta che cominciarono ad essere molto potenti; e cominciarono a tentare di stabilire Amlici come re sul popolo.

 

Alma 2:3 Ora, ciò era allarmante per il popolo della chiesa, ed anche per coloro che non erano stati attirati dalle persuasioni di Amlici; poiché sapevano che secondo la legge tali cose dovevano essere stabilite mediante la voce del popolo.

 

Alma 2:4 Perciò se Amlici fosse riuscito a guadagnarsi il favore del popolo, egli, essendo un uomo malvagio, li avrebbe privati dei diritti e dei privilegi della chiesa; poiché era suo intento distruggere la chiesa di Dio.

 

Alma 2:5 E avvenne che il popolo si riunì assieme in tutto il paese, ognuno secondo la sua scelta, che fosse per o contro Amlici, in gruppi separati, con molte dispute e incredibili contese gli uni con gli altri.

 

Alma 2:6 E così si riunirono assieme per far sentire la loro voce in merito alla questione; ed essa fu portata davanti al giudice.

 

Alma 2:7 E avvenne che la voce del popolo fu contro Amlici, cosicché non fu fatto re sul popolo.

 

Alma 2:8 Ora ciò fu causa di grande gioia nel cuore di coloro che erano contro di lui; ma Amlici aizzò all'ira coloro che erano in suo favore contro coloro che non erano in suo favore.

 

Alma 2:9 E avvenne che si radunarono e consacrarono Amlici affinché fosse loro re.

 

Alma 2:10 Ora, quando Amlici fu fatto re su di loro comandò che prendessero le armi contro i loro fratelli; e fece questo per poterseli assoggettare.

 

Alma 2:11 Ora, il popolo di Amlici si distingueva con il nome di Amlici, ed erano chiamati Amliciti; e il rimanente erano chiamati Nefiti, o il popolo di Dio.

 

Alma 2:12 Perciò il popolo dei Nefiti era consapevole dell'intento degli Amliciti, e perciò si preparò ad affrontarli; sì, si armarono con spade e con scimitarre, con archi e con frecce, con pietre e con fionde, e con ogni sorta di armi da guerra di ogni specie.

 

Alma 2:13 E così furono pronti ad affrontare gli Amliciti al momento del loro arrivo. E furono nominati dei capitani, dei capitani superiori e dei capitani supremi, secondo il loro numero.

 

Alma 2:14 E avvenne che Amlici armò i suoi uomini con ogni sorta di armi da guerra di ogni specie; e anche lui nominò dei governatori e dei capi sul suo popolo, per condurli a far guerra contro i loro fratelli.

 

Alma 2:15 E avvenne che gli Amliciti vennero sulla collina d'Amnihu, che era ad oriente del fiume Sidon, che correva presso il paese di Zarahemla, e là cominciarono a fare guerra con i Nefiti.

 

Alma 2:16 Ora Alma, essendo il giudice supremo e il governatore del popolo di Nefi, salì dunque con il suo popolo, sì, con i suoi capitani e i capitani supremi, sì, alla testa dei suoi eserciti, a combattere contro gli Amliciti.

 

Alma 2:17 E cominciarono a uccidere gli Amliciti sulla collina a oriente di Sidon. E gli Amliciti lottarono contro i Nefiti con grande forza, tanto che molti Nefiti caddero dinanzi agli Amliciti.

 

Alma 2:18 Nondimeno il Signore fortificò le mani dei Nefiti, cosicché uccisero gli Amliciti con grande strage, cosicché cominciarono a fuggire dinanzi a loro.

 

Alma 2:19 E avvenne che i Nefiti inseguirono gli Amliciti per tutta la giornata, e li uccisero con grande strage, tanto che degli Amliciti furono uccise dodicimila cinquecento trentadue anime; e dei Nefiti furono uccise seimila cinquecento sessantadue anime.

 

Alma 2:20 E avvenne che quando Alma non poté più inseguire gli Amliciti, fece sì che il suo popolo piantasse le tende nella valle di Gedeone, valle chiamata con il nome di quel Gedeone che era stato ucciso con la spada per mano di Nehor; e in questa valle i Nefiti piantarono le tende per la notte.

 

Alma 2:21 Ed Alma mandò delle spie per seguire il residuo degli Amliciti, per poter conoscere i loro piani e i loro complotti, per poter in tal modo proteggersene e preservare il suo popolo dall'essere distrutto.

 

Alma 2:22 Ora quelli che aveva mandato a spiare il campo degli Amliciti si chiamavano Zeram, Amnor, Manti e Limher; questi erano quelli che andarono con i loro uomini a spiare il campo degli Amliciti.

 

Alma 2:23 E avvenne che l'indomani essi ritornarono in gran fretta al campo dei Nefiti, presi da grande stupore e colpiti da grande timore, dicendo:

 

Alma 2:24 Ecco, abbiamo seguito la schiera degli Amliciti, e con nostro grande stupore, nel paese di Minon, al di sopra del paese di Zarahemla, nella direzione del paese di Nefi, abbiamo visto un numeroso esercito di Lamaniti; ed ecco, gli Amliciti si sono uniti a loro;

 

Alma 2:25 E stanno assalendo i nostri fratelli in quel paese; ed essi stanno fuggendo dinanzi a loro con i loro greggi, le loro mogli e i loro figli verso la nostra città; e se non ci affrettiamo, essi prenderanno possesso della nostra città; e i nostri padri e le nostre mogli e i nostri figli saranno uccisi.

 

Alma 2:26 E avvenne che il popolo di Nefi prese le sue tende e partì dalla valle di Gedeone verso la loro città, che era la città di Zarahemla.

 

Alma 2:27 Ed ecco, mentre stavano attraversando il fiume Sidon, i Lamaniti e gli Amliciti, che erano, per così dire, numerosi quasi quanto la sabbia del mare, li assalirono per distruggerli.

 

Alma 2:28 Nondimeno i Nefiti erano fortificati dalla mano del Signore, avendolo pregato possentemente perché li liberasse dalle mani dei loro nemici; il Signore dunque udì le loro invocazioni e li fortificò, e i Lamaniti e gli Amliciti caddero dinanzi a loro.

 

Alma 2:29 E avvenne che Alma lottò contro Amlici con la spada, faccia a faccia; e si batterono possentemente l'uno contro l'altro.

 

Alma 2:30 E avvenne che Alma, che era uomo di Dio, essendo motivato da una grande fede, gridò, dicendo: O Signore, abbi pietà e risparmia la mia vita, affinché io possa essere uno strumento nelle tue mani per salvare e preservare questo popolo.

 

Alma 2:31 Ora, quando Alma ebbe detto queste parole si batté di nuovo contro Amlici; e fu fortificato, tanto che uccise Amlici con la spada.

 

Alma 2:32 E si batté pure col re dei Lamaniti; ma il re dei Lamaniti si ritirò davanti ad Alma e mandò le sue guardie a battersi con Alma.

 

Alma 2:33 Ma Alma, con le sue guardie, si batté con le guardie del re dei Lamaniti, finché le uccise e le ricacciò indietro.

 

Alma 2:34 E così liberò il terreno, o piuttosto la sponda che era a occidente del fiume Sidon, gettando i corpi dei Lamaniti che erano stati uccisi nelle acque del Sidon, affinché il suo popolo potesse in tal modo avere spazio per attraversare e per battersi con i Lamaniti e gli Amliciti sulla sponda occidentale del fiume Sidon.

 

Alma 2:35 E avvenne che quando ebbero tutti attraversato il fiume Sidon i Lamaniti e gli Amliciti cominciarono a fuggire dinanzi a loro, nonostante fossero tanto numerosi da non poter essere contati.

 

Alma 2:36 E fuggirono dinanzi ai Nefiti verso il deserto che era a occidente e a settentrione, lontano, oltre i confini del paese; e i Nefiti li inseguirono con tutte le loro forze e li uccisero.

 

Alma 2:37 Sì, furono presi da ogni lato, e uccisi e scacciati, finché furono dispersi a occidente e a settentrione, finché ebbero raggiunto il deserto, che era chiamato Hermounts ed era quella parte del deserto che era infestata da bestie selvagge e voraci.

 

Alma 2:38 E avvenne che molti morirono nel deserto a causa delle loro ferite, e furono divorati da quelle bestie e anche dagli avvoltoi dell'aria; e le loro ossa sono state trovate e sono state ammucchiate sulla terra.

 

Alma Capitolo 3

 

Gli Amliciti si erano messo un marchio secondo la parola profetica -- I Lamaniti erano stati maledetti per la loro ribellione -- Gli uomini richiamano su di sé le loro maledizioni -- I Nefiti sconfiggono un altro esercito lamanita. Circa 87 - 86 a.C.

 

Alma 3:1 E AVVENNE che i Nefiti che non erano stati uccisi dalle armi da guerra, dopo aver seppellito coloro che erano stati uccisi -- ora il numero degli uccisi non era stato contato, a causa della grandezza del loro numero -- quando ebbero finito di seppellire i loro morti, ritornarono tutti alla loro terra, alle loro case, alle loro mogli e ai loro figli.

 

Alma 3:2 Ora, molte donne e molti bambini erano stati uccisi con la spada, e anche molti dei loro greggi e dei loro armenti; e anche molti dei loro campi di grano erano stati distrutti, poiché erano stati calpestati da eserciti di uomini.

 

Alma 3:3 Ed ora tutti i Lamaniti e gli Amliciti che erano stati uccisi sulla sponda del fiume Sidon furono gettati nelle acque del Sidon; ed ecco, le loro ossa sono ora nelle profondità del mare, e sono molte.

 

Alma 3:4 E gli Amliciti si distinguevano dai Nefiti poiché si erano messi un marchio rosso sulla fronte, alla maniera dei Lamaniti; nondimeno non si erano rasati la testa come i Lamaniti.

 

Alma 3:5 Ora la testa dei Lamaniti era rasata; ed erano nudi, salvo per una pelle che cingeva i loro lombi, e l'armatura, di cui pure si cingevano, e i loro archi, le loro frecce, le loro pietre, le loro fionde e così via.

 

Alma 3:6 E la pelle dei Lamaniti era scura, secondo il marchio che era stato posto sui loro padri, che era una maledizione su di loro a causa della loro trasgressione e della loro ribellione contro i loro fratelli, che erano Nefi, Giacobbe, Giuseppe e Sam, che erano uomini giusti e santi.

 

Alma 3:7 E i loro fratelli cercarono di annientarli, perciò furono maledetti; e il Signore Iddio pose un marchio su di loro, sì, su Laman e Lemuele, e anche sui figli di Ismaele e sulle donne ismaelite.

 

Alma 3:8 E ciò fu fatto perché la loro posterità potesse essere distinta dalla posterità dei loro fratelli, affinché in tal modo il Signore Iddio potesse preservare il suo popolo, affinché non si mescolassero e non credessero in tradizioni errate che avrebbero causato la loro distruzione

 

Alma 3:9 E avvenne che chiunque mescolava la sua posterità con quella dei Lamaniti richiamava la stessa maledizione sulla sua posterità.

 

Alma 3:10 Perciò chiunque si lasciava condurre via dai Lamaniti era chiamato con il loro nome, e un marchio veniva posto su di lui.

 

Alma 3:11 E avvenne che tutti quelli che non volevano credere nelle tradizioni dei Lamaniti, ma credevano in quegli annali che erano stati portati via dal paese di Gerusalemme e anche nelle tradizioni dei loro padri, che erano giuste, e che credevano nei comandamenti di Dio e obbedivano ad essi, furono chiamati Nefiti o popolo di Nefi, da allora in poi --

 

Alma 3:12 E sono essi che hanno conservato gli annali, che sono veri, del loro popolo, e anche del popolo dei Lamaniti.

 

Alma 3:13 Ora torneremo di nuovo agli Amliciti, poiché anch'essi avevano un marchio su di loro; sì, posero il marchio su se stessi, sì, proprio un marchio rosso sulla fronte.

 

Alma 3:14 Così la parola di Dio si è adempiuta, poiché queste sono le parole che egli disse a Nefi: Ecco, ho maledetto i Lamaniti, e metterò un marchio su di loro affinché essi e la loro posterità possano essere separati da te e dalla tua posterità, da ora in avanti e per sempre, a meno che si pentano della loro malvagità e si rivolgano a me, cosicché possa avere misericordia di loro.

 

Alma 3:15 E ancora, io porrò un marchio su colui che mescola la sua posterità con i tuoi fratelli, affinché sia anch'essa maledetta.

 

Alma 3:16 E ancora, io porrò un marchio su colui che combatte contro di te e la tua posterità.

 

Alma 3:17 E ancora, io dico che colui che si allontana da te non sarà più chiamato tua posterità; e benedirò te, e chiunque sarà chiamato tua posterità, da ora in avanti e per sempre; e queste furono le promesse del Signore a Nefi e alla sua posterità.

 

Alma 3:18 Ora, gli Amliciti non sapevano che stavano adempiendo le parole di Dio quando cominciarono a porsi un marchio in fronte; nondimeno erano usciti in aperta ribellione contro Dio; era dunque opportuno che la maledizione ricadesse su di loro.

 

Alma 3:19 Ora vorrei che vi rendeste conto che avevano attirato su loro stessi la maledizione; ed è così che ogni uomo che è maledetto attira su di sé la propria condanna.

 

Alma 3:20 Ora avvenne che, non molti giorni dopo la battaglia che era stata combattuta nel paese di Zarahemla dai Lamaniti e dagli Amliciti, vi fu un altro esercito di Lamaniti che assalì il popolo di Nefi, nello stesso luogo in cui il primo esercito aveva incontrato gli Amliciti.

 

Alma 3:21 E avvenne che fu inviato un esercito per scacciarli dal paese.

 

Alma 3:22 Ora Alma, essendo lui stesso afflitto da una ferita, in questa occasione non salì a combattere contro i Lamaniti.

 

Alma 3:23 Però mandò un esercito numeroso contro di loro; ed essi salirono e uccisero molti Lamaniti e ne scacciarono il rimanente fuori dai confini del loro paese.

 

Alma 3:24 E poi tornarono di nuovo e cominciarono a ristabilire la pace nel paese, non essendo più disturbati dai loro nemici per qualche tempo.

 

Alma 3:25 Ora, tutte queste cose furono fatte, sì, tutte queste guerre e queste contese furono iniziate e terminate nel quinto anno del regno dei giudici.

 

Alma 3:26 E in un anno migliaia e decine di migliaia di anime furono mandate nel mondo eterno perché potessero raccogliere la loro ricompensa secondo le loro opere, che fossero esse buone o che fossero cattive, per raccogliere felicità eterna o infelicità eterna, secondo lo spirito a cui preferirono obbedire, fosse esso uno spirito buono o uno cattivo.

 

Alma 3:27 Poiché ogni uomo riceve il salario da colui al quale preferisce obbedire, e ciò secondo le parole dello spirito di profezia; lasciate dunque che sia così secondo la verità. E così finì il quinto anno del regno dei giudici.

 

Alma Capitolo 4

 

Alma battezza migliaia di convertiti -- L'iniquità entra nella chiesa e il progresso della chiesa è ostacolato -- Nefiha è nominato giudice supremo -- Alma, come sommo sacerdote, si dedica al ministero. Circa 86 - 83 a.C.

 

Alma 4:1 ORA avvenne che nel sesto anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi non vi furono né contese né guerre nel paese di Zarahemla.

 

Alma 4:2 Ma il popolo fu afflitto, sì, grandemente afflitto per la perdita dei loro fratelli ed anche per la perdita delle loro greggi e dei loro armenti e anche per la perdita dei loro campi di grano, che erano stati calpestati e distrutti dai Lamaniti.

 

Alma 4:3 E così grandi erano le loro afflizioni che ogni anima aveva ragione di dolersi; ed essi credevano che fossero i giudizi di Dio mandati su di loro a causa della loro malvagità e delle loro abominazioni; perciò essi furono risvegliati al senso del loro dovere.

 

Alma 4:4 E cominciarono a ristabilire la chiesa più completamente; sì, e molti furono battezzati nelle acque di Sidon e furono uniti alla chiesa di Dio; sì, furono battezzati per mano di Alma, che era stato consacrato sommo sacerdote sul popolo della chiesa per mano di suo padre Alma.

 

Alma 4:5 E avvenne che nel settimo anno del regno dei giudici vi furono circa tremila e cinquecento anime che si unirono alla chiesa di Dio e furono battezzate. E così finì il settimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi; e vi fu pace continua per tutto quel tempo.

 

Alma 4:6 E avvenne, nell'ottavo anno del regno dei giudici, che il popolo della chiesa cominciò a inorgoglirsi a causa delle sue immense ricchezze, delle sue belle sete, delle sue stoffe ben tessute, e a causa delle sue molte greggi e dei molti armenti, e del suo oro, argento e ogni sorta di cose preziose che aveva ottenuto mediante la sua laboriosità; e in tutte queste cose essi si elevarono nell'orgoglio dei loro occhi, poiché cominciarono a indossare vesti molto costose.

 

Alma 4:7 Ora, ciò fu causa di grande afflizione per Alma, sì, e per molte delle persone che Alma aveva consacrato per essere insegnanti, sacerdoti e anziani nella chiesa; sì, molti di loro furono dolorosamente afflitti per la malvagità che, vedevano, era cominciata a esistere fra il loro popolo.

 

Alma 4:8 Poiché vedevano e osservavano con grande dolore che il popolo della chiesa cominciava ad elevarsi nell’orgoglio dei loro occhi e a mettere il loro cuore nelle ricchezze e nelle cose vane del mondo; che cominciavano ad essere sprezzanti gli uni verso gli altri e cominciavano a perseguitare coloro che non credevano secondo la loro volontà e il loro piacere.

 

Alma 4:9 E così, in questo ottavo anno del regno dei giudici, cominciarono ad esservi grandi contese fra il popolo della chiesa; sì, c'erano invidie, lotte, malignità, persecuzioni e orgoglio, fino a sorpassare l'orgoglio di quelli che non appartenevano alla chiesa di Dio.

 

Alma 4:10 E così finì l'ottavo anno del regno dei giudici; e la malvagità della chiesa era una grande pietra d'inciampo per coloro che non appartenevano alla chiesa; e così la chiesa cominciò a venir meno nel suo progresso.

 

Alma 4:11 E avvenne, all'inizio del nono anno, che Alma vide la malvagità della chiesa, e vide pure che l'esempio della chiesa cominciava a sospingere coloro che erano increduli da un tipo di iniquità ad un altro, causando così la distruzione del popolo.

 

Alma 4:12 Sì, vide una grande ineguaglianza fra il popolo; alcuni che si elevavano nel loro orgoglio disprezzando gli altri, voltando la schiena ai bisognosi, agli ignudi e a coloro che erano affamati, a coloro che erano assetati, e a coloro che erano malati ed afflitti.

 

Alma 4:13 Ora, questo era grande causa di lamentele fra il popolo, mentre altri si umiliavano, soccorrendo coloro che avevano bisogno del loro aiuto, per esempio impartire delle loro sostanze ai poveri e ai bisognosi, nutrire gli affamati e soffrire ogni sorta di afflizioni per amore di Cristo, che doveva venire secondo lo spirito di profezia;

 

Alma 4:14 E attendevano con ansia quel giorno, conservando in questo modo la remissione dei loro peccati, essendo colmi di gioia a motivo della risurrezione dei morti, secondo la volontà, il potere e la liberazione di Gesù Cristo dai legami della morte.

 

Alma 4:15 Ed ora avvenne che Alma, avendo visto le afflizioni degli umili seguaci di Dio e le persecuzioni che erano riversate su di loro dal rimanente del popolo, e vedendo tutta la loro ineguaglianza, cominciò a essere molto addolorato; nondimeno lo spirito del Signore non lo abbandonò.

 

Alma 4:16 Ed egli scelse un uomo saggio che era tra gli anziani della chiesa, e gli dette il potere, secondo la voce del popolo, affinché potesse avere autorità di emanare delle leggi conformi alle leggi che erano state date, e di metterle in atto secondo la malvagità e i crimini del popolo.

 

Alma 4:17 Ora il nome di quest'uomo era Nefiha, e fu nominato giudice supremo; ed egli sedette sul seggio del giudizio per giudicare e governare il popolo.

 

Alma 4:18 Ora Alma non gli conferì l'ufficio di essere sommo sacerdote della chiesa, ma mantenne l'ufficio di sommo sacerdote per sé; però cedette il seggio del giudizio a Nefiha.

 

Alma 4:19 E fece questo per poter andare fra il suo popolo, ossia tra il popolo di Nefi, per poter predicare loro la parola di Dio, per incitarli a ricordare i loro doveri e per poter abbattere, mediante la parola di Dio, ogni orgoglio e astuzia e tutte le contese che esistevano tra il suo popolo, non vedendo altra via per poterli recuperare, se non portando una pura testimonianza contro di loro.

 

Alma 4:20 E così, all'inizio del nono anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, Alma cedette il seggio del giudizio a Nefiha e si dedicò interamente al sommo sacerdozio del santo ordine di Dio, alla testimonianza della parola, secondo lo spirito di rivelazione e di profezia.

 

Parole che Alma, sommo sacerdote secondo il santo ordine di Dio, rivolse al popolo nelle città nei villaggi di tutto il paese. Comprende il capitolo 5.

 

Alma Capitolo 5

 

Per guadagnare la salvezza gli uomini devono pentirsi e obbedire ai comandamenti, nascere di nuovo, nettare le loro vesti mediante il sangue di Cristo, essere umili e spogliarsi dell'orgoglio e dell'invidia e fare opere di rettitudine -- Il Buon Pastore chiama il suo popolo -- Coloro che commettono opere malvagie sono figlioli del diavolo -- Alma porta testimonianza della verità della sua dottrina e comanda agli uomini di pentirsi -- I nomi dei giusti saranno scritti nel libro della vita. Circa 83 a.C.

 

Alma 5:1 ORA avvenne che Alma cominciò a divulgare la parola di Dio fra il popolo, prima nel paese di Zarahemla e di là in tutto il paese.

 

Alma 5:2 E queste sono le parole che egli disse al popolo della chiesa che era stata fondata nella città di Zarahemla, secondo il suo racconto che dice:

 

Alma 5:3 Io, Alma, essendo stato consacrato da mio padre Alma per essere sommo sacerdote sulla chiesa di Dio, avendo egli ricevuto da Dio il potere e l'autorità di fare queste cose, ecco, io vi dico che egli cominciò a istituire una chiesa nel paese che era alle frontiere di Nefi, sì, il paese che era chiamato paese di Mormon; sì, ed egli battezzò i suoi fratelli nelle acque di Mormon.

 

Alma 5:4 Ed ecco, io vi dico, essi furono liberati dalle mani del popolo di re Noè mediante la misericordia e il potere di Dio.

 

Alma 5:5 Ed ecco, dopo di ciò furono ridotti in schiavitù per mano dei Lamaniti, nel deserto; sì, vi dico, erano in schiavitù, e di nuovo il Signore li liberò dalla schiavitù mediante il potere della sua parola; e noi fummo portati in questo paese, e qui cominciammo a istituire la chiesa di Dio, anche in tutto questo paese.

 

Alma 5:6 Ed ora ecco, io vi dico, fratelli miei, voi che appartenete a questa chiesa, avete conservato sufficientemente il ricordo della schiavitù dei vostri padri? Sì, e avete sufficientemente conservato il ricordo della sua misericordia e longanimità verso di loro? E inoltre, avete sufficientemente conservato il ricordo ch'egli ha liberato le loro anime dall'inferno?

 

Alma 5:7 Ecco, egli mutò il loro cuore; sì, li risvegliò da un sonno profondo, ed essi si risvegliarono in Dio. Ecco, erano in mezzo alle tenebre; nondimeno la loro anima fu illuminata dalla luce della parola eterna; sì, erano avvolti dai legami della morte e dalle catene dell'inferno, e li attendeva una distruzione eterna.

 

Alma 5:8 Ed ora io vi chiedo, fratelli miei, furono essi distrutti? Ecco, io vi dico: No, non lo furono.

 

Alma 5:9 E vi chiedo di nuovo: I legami della morte furono essi spezzati e le catene dell'inferno che li avvolgevano furono esse sciolte? Io vi dico; Sì, furono sciolte; e la loro anima si espanse, e cantarono l'amore redentore. Ed io vi dico che essi sono salvati.

 

Alma 5:10 Ed ora io vi chiedo: A quali condizioni sono salvati? Sì, su che base potevano sperare nella salvezza? Qual è il motivo per cui sono stati sciolti dai legami della morte, sì, e anche dalle catene dell'inferno?

 

Alma 5:11 Ecco, io posso dirvi: Mio padre Alma non credette egli nelle parole che furono dette per bocca di Abinadi? E non era egli un santo profeta? Non diceva egli le parole di Dio, e mio padre Alma non credette in esse?

 

Alma 5:12 E secondo la sua fede, un possente mutamento fu operato nel suo cuore. Ecco, io vi dico che tutto ciò è vero.

 

Alma 5:13 Ed ecco, egli predicò la parola ai vostri padri, e un possente mutamento fu operato anche nel loro cuore, ed essi si umiliarono e riposero la loro fiducia nel Dio vero e vivente. Ed ecco, furono fedeli fino alla fine; perciò furono salvati.

 

Alma 5:14 Ed ora ecco, io vi chiedo, miei fratelli della chiesa: Siete voi nati spiritualmente da Dio? Avete ricevuto la sua immagine sul vostro volto? Avete provato questo possente mutamento nel vostro cuore?

 

Alma 5:15 Esercitate la fede nella redenzione di Colui che vi ha creato? Guardate avanti, con l'occhio della fede, e vedete voi questo corpo mortale risorto nell'immortalità, e questa corruzione risorta in incorruttibilità, per stare davanti a Dio per essere giudicati secondo le azioni che sono state fatte nel corpo mortale?

 

Alma 5:16 Io vi dico, potete immaginarvi di udire la voce del Signore, che vi dirà in quel giorno: Venite a me, voi benedetti, poiché ecco, le vostre opere sono state opere di rettitudine sulla faccia della terra?

 

Alma 5:17 O vi immaginate di poter mentire al Signore in quel giorno, e dire -- Signore, le nostre opere sono state opere rette sulla faccia della terra -- e che egli vi salverà?

 

Alma 5:18 O altrimenti potete immaginarvi di essere portati dinanzi al tribunale di Dio con l'anima piena di colpa e di rimorso, avendo il ricordo di tutte le vostre colpe, sì, un perfetto ricordo di tutta la vostra malvagità, sì, il ricordo che avete sfidato i comandamenti di Dio?

 

Alma 5:19 Io vi dico, potrete alzare lo sguardo a Dio in quel giorno, con cuore puro e mani pulite? Io vi dico, potrete alzare lo sguardo, avendo l'immagine di Dio impressa sul vostro volto?

 

Alma 5:20 Io vi dico, potrete pensare di essere salvati, se avete consentito di diventare soggetti al diavolo?

 

Alma 5:21 Io vi dico: in quel giorno saprete che non potete essere salvati; poiché nessuno può essere salvato, a meno che le sue vesti non siano lavate e rese bianche; sì, le sue vesti devono essere purificate, finché siano pulite da ogni macchia, mediante il sangue di Colui di cui parlarono i nostri padri, che sarebbe venuto a redimere il suo popolo dai suoi peccati.

 

Alma 5:22 Ed ora vi chiedo, fratelli miei, come si sentirà ognuno di voi se starete dinanzi alla sbarra di Dio con le vesti macchiate di sangue e d'ogni sorta di impurità? Ecco, cosa attesteranno queste cose contro di voi?

 

Alma 5:23 Ecco, non attesteranno che siete degli omicidi, sì, ed anche che siete colpevoli di ogni sorta di malvagità?

 

Alma 5:24 Ecco, fratelli miei, supponete forse che una persona simile possa avere un posto per sedersi nel regno di Dio, con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, e anche con tutti i santi profeti le cui vesti sono pulite e immacolate, pure e bianche?

 

Alma 5:25 Io vi dico: No; a meno che non facciate del nostro Creatore un bugiardo fin dal principio, o che non supponiate che egli sia un bugiardo fin dal principio, non potete supporre che costui possa avere posto nel regno dei cieli; ma essi saranno scacciati, poiché sono figlioli del regno del diavolo.

 

Alma 5:26 Ed ora ecco, io vi dico, fratelli miei, se avete provato un mutamento di cuore, e se vi siete sentiti di cantare il canto dell'amore che redime, vorrei chiedervi, potete sentirvi così, ora?

 

Alma 5:27 Avete camminato mantenendovi senza biasimo dinanzi a Dio? Potreste dire in cuor vostro, se foste chiamati a morire in questo momento, che siete stati sufficientemente umili? Che le vostre vesti sono state pulite e rese bianche mediante il sangue di Cristo, che verrà a redimere il suo popolo dai suoi peccati?

 

Alma 5:28 Ecco, vi siete spogliati dell'orgoglio? Io vi dico, se non lo siete, non siete preparati a incontrare Iddio. Ecco, dovete prepararvi rapidamente; poiché il regno dei cieli è presto alla porta, e una persona simile non avrà la vita eterna.

 

Alma 5:29 Ecco, io dico: c'è qualcuno fra voi che non si sia spogliato dell'invidia? Io vi dico che costui non è preparato; e io vorrei che si preparasse rapidamente, poiché l'ora è quasi alla porta, ed egli non sa quando verrà il momento; poiché costui non sarà trovato innocente.

 

Alma 5:30 E ancora, vi dico: c'è qualcuno fra voi che si faccia beffe di suo fratello o che riversi persecuzioni su di lui?

 

Alma 5:31 Guai a costui, perché non è preparato, e il tempo è alla porta in cui dovrà pentirsi, o non potrà essere salvato!

 

Alma 5:32 Sì, anzi, guai a voi tutti, operatori di iniquità; pentitevi, pentitevi, poiché il Signore Iddio lo ha detto!

 

Alma 5:33 Ecco, egli rivolge un invito a tutti gli uomini, poiché le braccia della misericordia sono stese verso di loro; ed egli dice: Pentitevi, e io vi accoglierò.

 

Alma 5:34 Sì, egli dice: Venite a me, e mangerete del frutto dell'albero della vita; sì, mangerete e berrete liberamente del pane e dell'acqua della vita;

 

Alma 5:35 Sì, venite a me e producete opere di rettitudine, e non sarete falciati e gettati nel fuoco --

 

Alma 5:36 Poiché ecco, è alla porta il tempo in cui chiunque non produrrà buoni frutti, ossia chiunque non farà opere di rettitudine, questi avrà motivo di gemere e di dolersi.

 

Alma 5:37 O voi, operatori di iniquità; voi che siete gonfi delle cose vane del mondo, voi che avete dichiarato di aver conosciuto le vie della rettitudine e nondimeno vi siete smarriti come pecore che non hanno pastore, nonostante che un pastore vi abbia chiamato, e vi stia ancora chiamando, ma voi non volete dare ascolto alla sua voce!

 

Alma 5:38 Ecco, io vi dico che il buon pastore vi chiama; sì, e vi chiama nel suo proprio nome, che è il nome di Cristo; e se non vorrete dare ascolto alla voce del buon pastore, al nome mediante il quale siete chiamati, ecco, non siete le pecore del buon pastore.

 

Alma 5:39 Ed ora, se non siete le pecore del buon pastore, di quale gregge siete? Ecco, io vi dico che il diavolo è il vostro pastore, e voi siete del suo gregge, ed ora, chi può negarlo? Ecco, io vi dico, chiunque lo nega è un bugiardo e un figlio del diavolo.

 

Alma 5:40 Poiché io vi dico che tutto ciò che è buono viene da Dio, e tutto ciò che è cattivo viene dal diavolo.

 

Alma 5:41 Perciò, se un uomo produce opere buone, egli dà ascolto alla voce del buon pastore e lo segue; ma chiunque produce opere cattive, diviene figliolo del diavolo, poiché dà ascolto alla sua voce e lo segue.

 

Alma 5:42 E chiunque fa questo deve ricevere il suo salario da lui; perciò come salario riceve la morte, quanto alle cose che riguardano la rettitudine, essendo morto a tutte le opere buone.

 

Alma 5:43 Ed ora, fratelli miei, vorrei che mi ascoltaste, poiché parlo con l'energia della mia anima; poiché ecco, vi ho parlato con semplicità affinché non possiate sbagliare, ossia ho parlato secondo i comandamenti di Dio.

 

Alma 5:44 Poiché sono chiamato a parlare in questa maniera, secondo il santo ordine di Dio, che è in Cristo Gesù; sì, mi è comandato di presentarmi e di rendere testimonianza a questo popolo delle cose che sono state dette dai nostri padri riguardo alle cose che sono a venire.

 

Alma 5:45 E ciò non è tutto. Non supponete che conosca queste cose da me? Ecco, vi attesto che io so che queste cose di cui ho parlato sono vere. E come supponete che io sappia che sono vere?

 

Alma 5:46 Ecco, io vi dico che mi sono rese note dal Santo Spirito di Dio. Ecco, ho digiunato e pregato molti giorni, per poter conoscere queste cose da me. Ed ora so da me che sono vere; poiché il Signore Iddio me le ha rese manifeste mediante il suo Santo Spirito; e questo è lo spirito di rivelazione che è in me.

 

Alma 5:47 E inoltre io vi dico che mi è stato così rivelato, che le parole che furono dette dai nostri padri sono vere, proprio secondo lo spirito di profezia che è in me, che è anche per la manifestazione dello Spirito di Dio.

 

Alma 5:48 Vi dico che io so da me che qualsiasi cosa vi dirò riguardo a quanto è a venire, è vera; e vi dico che so che Gesù Cristo verrà, sì, il Figlio, l'Unigenito del Padre, pieno di grazia, di misericordia, e di verità. Ed ecco, è lui che viene per togliere i peccati del mondo, sì, i peccati di ogni uomo che crede fermamente nel suo nome.

 

Alma 5:49 Ed ora io vi dico che è questo l'ordine secondo il quale sono chiamato, sì, a predicare ai miei diletti fratelli, sì, e a chiunque dimori nel paese; sì, a predicare a tutti, sia vecchi che giovani, sia schiavi che liberi; sì, dico a voi, anziani, e anche a chi è di mezza età, e alla generazione nascente, sì, a gridar loro che si devono pentire e nascere di nuovo.

 

Alma 5:50 Sì, così dice lo Spirito: Pentitevi, voi tutte estremità della terra, poiché il regno dei cieli è presto alla porta; sì, il Figlio di Dio viene nella sua gloria, nella sua potenza, maestà, potere e dominio. Sì, miei diletti fratelli, io vi dico che lo Spirito dice: Ecco, la gloria del Re di tutta la terra, e anche Re del cielo, molto presto splenderà fra tutti i figlioli degli uomini.

 

Alma 5:51 E lo Spirito mi dice anche, sì, mi grida con voce potente, dicendo: Va' a dire a questo popolo: Pentitevi, poiché, a meno che vi pentiate, non potrete in alcun modo ereditare il regno dei cieli.

 

Alma 5:52 E di nuovo io vi dico che lo Spirito dice: Ecco, la scure è posta alla radice dell'albero; perciò ogni albero che non produce buoni frutti sarà abbattuto e gettato nel fuoco, sì, un fuoco che non può consumarsi, sì, un fuoco inestinguibile. Ecco, e ricordate, è il Santo che l'ha detto.

 

Alma 5:53 Ed ora, miei diletti fratelli, io vi dico: Potete resistere a queste parole; sì, potete mettere da parte queste cose e calpestare il Santo sotto i piedi? Sì, potete essere tronfi nell'orgoglio del vostro cuore? Sì, continuerete ancora a indossare vesti costose e a riporre il cuore nelle cose vane di questo mondo, nelle vostre ricchezze?

 

Alma 5:54 Sì, continuerete a supporre che siete migliori gli uni degli altri? Sì, continuerete a perseguitare i vostri fratelli, che si umiliano e che camminano secondo il santo ordine di Dio, tramite il quale sono stati portati in questa chiesa, essendo stati santificati dal Santo Spirito, e producono opere che sono degne del pentimento?

 

Alma 5:55 Sì, e continuerete a voltare la schiena ai poveri e ai bisognosi e a negare loro le vostre sostanze?

 

Alma 5:56 E infine, voi tutti che continuerete nella vostra malvagità, io vi dico che questi sono coloro che saranno abbattuti e gettati nel fuoco, a meno che non si pentano prontamente.

 

Alma 5:57 Ed ora dico a voi, voi tutti che desiderate seguire la voce del buon pastore: uscite di fra i malvagi e separatevene, e non toccate le loro impurità; ed ecco, i loro nomi saranno cancellati, affinché i nomi dei malvagi non siano annoverati tra i nomi dei giusti, affinché possa essere adempiuta la parola di Dio, che dice: I nomi dei malvagi non saranno mescolati con i nomi del mio popolo;

 

Alma 5:58 Poiché i nomi dei giusti saranno scritti nel libro della vita e ad essi io accorderò un'eredità alla mia destra. Ed ora, fratelli miei, cosa avete da dire contro ciò? Io vi dico che se parlate contro, non importa, perché la parola di Dio deve essere adempiuta.

 

Alma 5:59 Poiché qual pastore c'è fra voi, che avendo molte pecore non veglia su di esse, affinché i lupi non entrino a divorare il suo gregge? Ed ecco, se un lupo entra nel suo gregge, non lo caccia egli fuori? Sì, e alla fine, se può, lo annienterà.

 

Alma 5:60 Ed ora io vi dico che il buon pastore vi chiama, e se darete ascolto alla sua voce, egli vi porterà nel suo gregge e voi sarete le sue pecore; ed egli vi comanda di non lasciare entrare fra voi nessun lupo vorace, affinché non siate distrutti.

 

Alma 5:61 Ed ora io, Alma, vi comando, nel linguaggio di Colui che mi ha comandato, di osservare e di mettere in pratica le parole che vi ho detto.

 

Alma 5:62 Io parlo per comandamento a voi che appartenete alla chiesa; e a coloro che non appartengono alla chiesa, parlo per invito, dicendo: Venite e siate battezzati al pentimento, affinché voi pure possiate mangiare del frutto dell'albero della vita.

 

Alma Capitolo 6

 

La chiesa a Zarahemla è purificata e messa in ordine -- Alma va a predicare a Gedeone. Circa 83 a.C.

 

Alma 6:1 ED ora avvenne che, dopo che Alma ebbe terminato di parlare al popolo della chiesa che era stata stabilita nella città di Zarahemla, ordinò dei sacerdoti e degli anziani, imponendo loro le mani secondo l'ordine di Dio, per presiedere e vegliare sulla chiesa.

 

Alma 6:2 E avvenne che chiunque non apparteneva alla chiesa e si pentiva dei suoi peccati, era battezzato al pentimento ed era accolto nella chiesa.

 

Alma 6:3 E avvenne anche che chiunque apparteneva alla chiesa e non si pentiva della sua malvagità e non si umiliava dinanzi a Dio -- voglio dire coloro che si erano elevati nell'orgoglio del loro cuore -- erano rigettati, e i loro nomi erano cancellati, cosicché i loro nomi non erano annoverati fra quelli dei giusti.

 

Alma 6:4 E così cominciarono a stabilire l'ordine della chiesa nella città di Zarahemla.

 

Alma 6:5 Ora, vorrei che comprendeste che la parola di Dio era disponibile a tutti, e che nessuno era privato del privilegio di riunirsi per udire la parola di Dio.

 

Alma 6:6 Nondimeno ai figli di Dio era comandato di radunarsi spesso e di unirsi nel digiuno e in possente preghiera in favore del benessere delle anime di coloro che non conoscevano Dio.

 

Alma 6:7 Ed ora avvenne che quando Alma ebbe attuato queste regole, se ne andò da loro, sì, dalla chiesa che era nella città di Zarahemla, e si spostò a oriente del fiume Sidon nella valle di Gedeone, dove era stata costruita una città che era chiamata la città di Gedeone; ed era nella valle che era chiamata Gedeone, essendo chiamata col nome dell'uomo che era stato ucciso con la spada per mano di Nehor.

 

Alma 6:8 Ed Alma andò e cominciò a proclamare la parola di Dio alla chiesa che era stata fondata nella valle di Gedeone, secondo la rivelazione della verità della parola che era stata detta dai suoi padri, e secondo lo spirito di profezia che era in lui, secondo la testimonianza di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che sarebbe venuto a redimere il suo popolo dai suoi peccati, e il santo ordine mediante il quale era stato chiamato. E così è scritto. Amen.

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Parole di Alma che egli disse al popolo in Gedeone, secondo la sua propria storia. Comprende il capitolo 7.

 

Alma Capitolo 7

 

Cristo nascerà da Maria -- Egli scioglierà i legami della morte e porterà i peccati del suo popolo -- Coloro che si pentono, sono battezzati e obbediscono ai comandamenti avranno la vita eterna -- L'impurità non può ereditare il Regno di Dio -- Sono richieste l'umiltà, la fede, la speranza e la carità. Circa 83 a.C.

 

Alma 7:1 ECCO, miei diletti fratelli, visto che mi è stato permesso di venire a voi, tenterò dunque di rivolgermi a voi nel mio linguaggio; sì, con la mia propria bocca, visto che è la prima volta che vi ho parlato con le parole della mia bocca, essendomi dedicato interamente al seggio del giudizio, avendo avuto molte cose da fare, così da non poter venire da voi.

 

Alma 7:2 E non sarei potuto venire neanche ora, in questa occasione, se non fosse che il seggio del giudizio è stato dato a un altro, per regnare in mia vece; e il Signore, con grande misericordia, mi ha accordato di venire da voi.

 

Alma 7:3 Ed ecco, sono venuto con grandi speranze e molto desiderio di trovare che vi siete umiliati dinanzi a Dio e che avete continuato a supplicare la sua grazia, di trovare che siete senza biasimo dinanzi a lui, di trovare che non siete nel terribile dilemma in cui si trovavano i nostri fratelli di Zarahemla.

 

Alma 7:4 Ma benedetto sia il nome di Dio poiché mi ha dato di sapere, sì, mi ha dato la grandissima gioia di sapere che essi sono nuovamente ristabiliti nella via della sua giustizia.

 

Alma 7:5 E confido, secondo lo Spirito di Dio che è in me, che avrò gioia anche a vostro riguardo; nondimeno non desidero che la mia gioia a vostro riguardo mi venga a motivo delle tante afflizioni e del dolore che ho avuto per i fratelli a Zarahemla, poiché ecco, la mia gioia a loro riguardo mi venne dopo avere attraversato molte afflizioni e molto dolore.

 

Alma 7:6 Ma ecco, confido che voi non siate in uno stato di così grande incredulità, come erano i vostri fratelli; confido che non siate elevati nell'orgoglio del vostro cuore; sì, confido che non abbiate posto il vostro cuore nelle ricchezze e nelle cose vane del mondo; sì, confido che non adoriate degli idoli, ma che adoriate il Dio vero e vivente, e che volgiate il pensiero alla remissione dei vostri peccati, avendo una fede perenne che essa e a venire.

 

Alma 7:7 Poiché ecco, io vi dico che vi sono molte cose a venire; ed ecco, c'è una cosa che è più importante di tutte -- poiché, ecco, il tempo non è molto lontano, in cui il Redentore verrà a vivere fra il suo popolo.

 

Alma 7:8 Ecco, io non dico che verrà fra noi al tempo in cui dimorerà nel suo tabernacolo di carne; poiché ecco, lo Spirito non mi ha detto che sarà così. Ora, quanto a questa cosa io non so; ma so soprattutto questo, che il Signore Iddio ha il potere di fare tutte le cose che sono in accordo con la sua parola.

 

Alma 7:9 Ma ecco, lo Spirito mi ha detto esattamente questo: Grida a questo popolo, dicendo -- Pentitevi, e preparate la via del Signore, e camminate nei suoi sentieri, che sono diritti; poiché ecco, il regno dei cieli è alla porta, e il Figlio di Dio viene sulla faccia della terra.

 

Alma 7:10 Ed ecco, egli nascerà da Maria, a Gerusalemme, che è la terra dei nostri padri, essendo ella una vergine, un vaso prezioso e scelto, che sarà coperta dall'ombra e concepirà per il potere dello Spirito Santo, e partorirà un figlio, sì, proprio il Figlio di Dio.

 

Alma 7:11 Ed egli andrà, soffrendo pene e afflizioni e tentazioni di ogni specie; e ciò affinché si possa adempiere la parola che dice: egli prenderà su di Sé le pene e le malattie del suo popolo.

 

Alma 7:12 E prenderà su di Sé la morte, per poter sciogliere i legami della morte che legano il suo popolo; e prenderà su di Sé le loro infermità, affinché le sue viscere possano essere piene di misericordia, secondo la carne, affinché egli possa conoscere, secondo la carne, come soccorrere il suo popolo nelle loro infermità.

 

Alma 7:13 Ora, lo Spirito conosce ogni cosa: nondimeno il Figlio di Dio soffrirà, secondo la carne, per poter prendere su di Sé i peccati del suo popolo, per poter cancellare le loro trasgressioni, secondo il potere della sua liberazione; ed ora, ecco, questa è la testimonianza che è in me.

 

Alma 7:14 Ora io vi dico che dovete pentirvi e nascere di nuovo; poiché lo Spirito dice che se non nascete di nuovo non potete ereditare il regno dei cieli; venite dunque, e siate battezzati al pentimento, affinché possiate essere lavati dai vostri peccati, affinché possiate aver fede nell'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo, che è potente per salvare e per purificare da ogni ingiustizia.

 

Alma 7:15 Sì, vi dico, venite e non temete; e lasciate da parte ogni peccato, che vi assale facilmente, che vi trascina legati verso la distruzione; sì, venite e andate avanti e mostrate al vostro Dio che siete disposti a pentirvi dei vostri peccati e ad entrare in alleanza con lui di obbedire ai suoi comandamenti, e testimoniatelo a lui oggi stesso, entrando nelle acque del battesimo.

 

Alma 7:16 E chiunque lo fa, e obbedirà d'allora in poi ai comandamenti di Dio, questi ricorderà che io gli dico, sì, ricorderà che gli ho detto che egli avrà la vita eterna, secondo la testimonianza del Santo Spirito che porta testimonianza in me.

 

Alma 7:17 Ed ora, miei diletti fratelli, credete voi in queste cose? Ecco, io vi dico sì, io so che ci credete; e il modo in cui io so che voi ci credete è per la manifestazione dello Spirito che è in me. Ed ora, poiché la vostra fede è forte a questo riguardo, sì, riguardo alle cose di cui ho parlato, grande e la mia gioia.

 

Alma 7:18 Poiché, come vi ho detto fin dal principio che desideravo molto che voi non vi trovaste nello stato di dilemma come i vostri fratelli, così ho trovato che i miei desideri sono stati appagati.

 

Alma 7:19 Poiché sento che siete sui sentieri della rettitudine; sento che siete sul sentiero che conduce al regno di Dio; sì, sento che state raddrizzando i suoi sentieri.

 

Alma 7:20 Sento che vi è stato reso noto, mediante la testimonianza della sua parola, che egli non può camminare in sentieri tortuosi, né egli varia da quanto ha detto; né v'è ombra di cambiamento in lui, da destra a sinistra, ossia da ciò che è giusto a ciò che è errato; perciò il suo corso è un cerchio eterno.

 

Alma 7:21 Ed egli non dimora in templi profani; né può la sozzura o qualsiasi cosa impura essere accolta nel regno di Dio; perciò vi dico che il tempo verrà, sì, e sarà all'ultimo giorno, in cui colui che è l'impuro rimarrà nella sua impurità.

 

Alma 7:22 Ed ora, miei diletti fratelli, vi ho detto queste cose per potervi risvegliare al senso del vostro dovere verso Dio, affinché possiate camminare senza biasimo dinanzi a lui, affinché possiate camminare secondo il santo ordine di Dio, secondo il quale siete stati accolti.

 

Alma 7:23 Ed ora vorrei che foste umili, che foste sottomessi e gentili, facili da trattare, pieni di pazienza e di longanimità, essendo temperanti in ogni cosa, essendo diligenti nell'obbedire ai comandamenti di Dio in ogni occasione; e che chiedeste qualsiasi cosa di cui abbiate bisogno, sia spirituale che temporale, rendendo sempre grazie a Dio per tutte le cose che ricevete.

 

Alma 7:24 E assicuratevi di avere fede, speranza e carità, e allora abbonderete sempre in buone opere.

 

Alma 7:25 E possa il Signore benedirvi e mantenere immacolate le vostre vesti affinché possiate alla fine essere condotti a sedere con Abrahamo, Isacco e Giacobbe e i santi profeti che sono vissuti fin dal principio del mondo, avendo le vesti immacolate così come le loro vesti sono immacolate, nel regno dei cieli, per non uscirne più.

 

Alma 7:26 Ed ora, miei diletti fratelli, vi ho detto queste parole secondo lo spirito che testimonia in me; e la mia anima gioisce grandemente a motivo della grandissima diligenza e attenzione che avete prestato alle mie parole.

 

Alma 7:27 Ed ora possa la pace di Dio restare su voi e sulle vostre case e sulle vostre terre, sui vostri greggi ed armenti, e su tutto ciò che possedete, sulle vostre donne e sui vostri figli, secondo la vostra fede e le vostre buone opere, da ora in avanti e per sempre. E così io ho parlato. Amen.

 

Alma Capitolo 8

 

Alma predica e battezza a Melec -- E’ respinto ad Ammoniha e parte -- Un angelo gli comanda di ritornare e di gridare al popolo il pentimento -- E’ accolto da Amulec ed entrambi predicano ad Ammoniha. Circa 82 a.C.

 

Alma 8:1 ED ora avvenne che Alma ritornò dal paese di Gedeone, dopo aver insegnato al popolo di Gedeone molte cose che non possono essere scritte, dopo avere ristabilito l'ordine della chiesa, secondo quanto aveva fatto prima nel paese di Zarahemla; sì, ritornò alla sua casa a Zarahemla per riposarsi dalle fatiche che aveva compiuto.

 

Alma 8:2 E così finì il nono anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 8:3 E avvenne, al principio del decimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, che Alma partì di là e prese a viaggiare nel paese di Melec, a occidente del fiume Sidon, a occidente presso i confini del deserto.

 

Alma 8:4 E cominciò a insegnare al popolo nel paese di Melec secondo il santo ordine di Dio, mediante il quale era stato chiamato; e cominciò a insegnare al popolo in tutto il paese di Melec.

 

Alma 8:5 E avvenne che il popolo venne a lui da tutti i confini del paese che era dalla parte del deserto. E le persone furono battezzate ovunque nel paese.

 

Alma 8:6 Cosicché, quando ebbe finito il suo lavoro a Melec, partì di là e viaggiò per tre giorni a settentrione del paese di Melec: e giunse a una città che era chiamata Ammoniha.

 

Alma 8:7 Ora, era usanza del popolo di Nefi chiamare le loro terre e le loro città e i loro villaggi, sì, perfino tutti i piccoli villaggi, con il nome di colui che per primo li aveva posseduti; e così era per il paese di Ammoniha.

 

Alma 8:8 E avvenne che quando Alma fu giunto alla città di Ammoniha, cominciò a predicare loro la parola di Dio.

 

Alma 8:9 Ora, Satana aveva ottenuto grande presa sul cuore del popolo della città di Ammoniha; perciò essi non vollero dare ascolto alle parole di Alma.

 

Alma 8:10 Nondimeno Alma s'impegnò molto nello spirito, lottando col Signore in possente preghiera affinché volesse riversare il suo Spirito sul popolo che era nella città; affinché gli accordasse anche di poterli battezzare al pentimento.

 

Alma 8:11 Nondimeno essi indurirono il cuore, dicendogli: Ecco, noi sappiamo che tu sei Alma; e sappiamo che sei sommo sacerdote sulla chiesa che tu hai istituito in molte parti del paese, secondo la vostra tradizione; e noi non siamo della tua chiesa e non crediamo in tali folli tradizioni.

 

Alma 8:12 Ed ora sappiamo che, poiché non siamo della tua chiesa, sappiamo che tu non hai potere su di noi; e tu hai ceduto il seggio del giudizio a Nefiha: perciò non sei il giudice supremo su di noi.

 

Alma 8:13 Ora, quando il popolo ebbe detto questo e contrastato tutte le sue parole, e lo ebbe schernito, colpito con sputi e fatto scacciare dalla loro città, egli partì di là e si mise in viaggio verso la città che era chiamata Aaronne.

 

Alma 8:14 E avvenne che, mentre viaggiava verso quel luogo, essendo oppresso dal dolore, traversando molte tribolazioni e angosce dell'anima a causa della malvagità del popolo che era nella città di Ammoniha, avvenne che mentre Alma era così oppresso dal dolore, ecco, un angelo del Signore gli apparve, dicendo:

 

Alma 8:15 Tu sei benedetto, Alma; perciò alza il capo e gioisci, poiché hai gran motivo di gioire; poiché sei stato fedele nell'obbedire ai comandamenti di Dio fin dal tempo in cui ricevesti da lui il tuo primo messaggio. Ecco, sono io che te lo portai.

 

Alma 8:16 Ed ecco, sono stato mandato per comandarti di tornare alla città di Ammoniha, e di predicare di nuovo al popolo della città; sì, predica loro. Sì, di' loro che, a meno che non si pentano, il Signore Iddio li distruggerà.

 

Alma 8:17 Poiché ecco, in questo momento essi stanno tramando per poter distruggere la libertà del tuo popolo, (poiché così dice il Signore) il che è contrario agli statuti, ai giudizi e ai comandamenti che egli ha dato al suo popolo.

 

Alma 8:18 Ora avvenne che, dopo che Alma ebbe ricevuto il messaggio dell'angelo del Signore, ritornò rapidamente al paese di Ammoniha. Ed entrò in città per un'altra via, sì, per la via che è a meridione della città di Ammoniha.

 

Alma 8:19 E mentre entrava in città era affamato, e disse a un uomo: Daresti a un umile servo di Dio qualcosa da mangiare?

 

Alma 8:20 E l'uomo gli disse: Sono un nefita, e so che tu sei un santo profeta di Dio, poiché tu sei l'uomo di cui un angelo mi disse in visione: Tu lo accoglierai. Perciò, vieni con me a casa mia, e ti darò del mio cibo; e so che tu sarai una benedizione per me e per la mia casa.

 

Alma 8:21 E avvenne che l'uomo lo accolse nella sua casa; e quell'uomo si chiamava Amulec; e portò del pane e della carne e li mise davanti ad Alma.

 

Alma 8:22 E avvenne che Alma mangiò il pane e fu sazio; e benedisse Amulec e la sua casa, e rese grazie a Dio.

 

Alma 8:23 E dopo che ebbe mangiato e fu sazio, disse ad Amulec: Io sono Alma, e sono il sommo sacerdote sulla chiesa di Dio in tutto il paese.

 

Alma 8:24 Ed ecco, sono stato chiamato a predicare la parola di Dio fra tutto questo popolo, secondo lo spirito di rivelazione e di profezia; e sono stato in questo paese, e non hanno voluto accogliermi, ma mi hanno scacciato, e io stavo per voltare la schiena a questo paese per sempre.

 

Alma 8:25 Ma ecco, mi è stato comandato di tornare di nuovo e di profetizzare a questo popolo, sì, e ad attestare contro di loro riguardo alle loro iniquità.

 

Alma 8:26 Ed ora, Amulec, poiché mi hai nutrito e mi hai ospitato, tu sei benedetto; poiché ero affamato perché avevo digiunato per molti giorni.

 

Alma 8:27 E Alma si trattenne molti giorni con Amulec, prima di cominciare a predicare al popolo.

 

Alma 8:28 E avvenne che il popolo divenne sempre più dissoluto nelle sue iniquità.

 

Alma 8:29 E la parola venne ad Alma dicendo: Va', e di' pure al mio servitore Amulec: vai e profetizza a questo popolo, dicendo: Pentitevi, poiché così dice il Signore: a meno che non vi pentiate, io punirò questo popolo nella mia collera, sì, e non distoglierò la mia ardente collera.

 

Alma 8:30 E Alma andò fra il popolo, e anche Amulec, per proclamare loro le parole di Dio; ed erano pieni dello Spirito Santo.

 

Alma 8:31 E fu dato loro potere, sì tanto che non potevano essere rinchiusi in carcere; né era possibile che alcuno potesse ucciderli; nondimeno essi non esercitarono il loro potere finché non furono legati con corde e gettati in prigione. Ora, ciò fu fatto affinché il Signore potesse mostrare il suo potere in loro.

 

Alma 8:32 E avvenne che essi andarono e cominciarono a predicare e a profetizzare al popolo secondo lo spirito e il potere che il Signore aveva dato loro.

 

Le parole di Alma, ed anche le parole di Amulec, che furono proclamate al popolo che era nel paese di Ammoniha. Essi sono pure gettati in prigione, e vengono liberati dal potere miracoloso di Dio che era in loro, secondo gli scritti di Alma.

Comprende i capitoli dal 9 al 14.

 

Alma Capitolo 9

 

Alma comanda al popolo di Ammoniha di pentirsi -- Il Signore sarà misericordioso con i Lamaniti negli ultimi giorni -- Se i Nefiti abbandoneranno la luce saranno distrutti dai Lamaniti -- Il Figlio di Dio verrà presto -- Egli redimerà coloro che si pentono, sono battezzati e hanno fede nel Suo nome. Circa 82 a.C.

 

Alma 9:1 E DI nuovo io, Alma, avendo ricevuto da Dio l'ordine di prendere Amulec e di andare a predicare di nuovo a questo popolo, ossia al popolo che era nella città di Ammoniha, avvenne che quando cominciai a predicare loro, essi cominciarono a contrastarmi dicendo:

 

Alma 9:2 Chi sei tu? Supponi che noi crederemo alla testimonianza di un uomo solo, anche se ci predicasse che la terra finirà?

 

Alma 9:3 Ora essi non comprendevano le parole che dicevano; poiché non sapevano che la terra finirà.

 

Alma 9:4 E dicevano anche: Non crederemo alle tue parole, anche se tu profetizzassi che questa grande città sarà distrutta in un sol giorno.

 

Alma 9:5 Ora, non sapevano che Dio poteva compiere tali opere meravigliose, poiché erano un popolo con il cuore duro e il collo rigido.

 

Alma 9:6 E dicevano: Chi è Dio, che non manda fra questo popolo maggiore autorità che un solo uomo, per proclamargli la verità su tali cose grandi e meravigliose?

 

Alma 9:7 E avanzarono per mettermi le mani addosso; ma ecco, non lo fecero. Ed io stetti con coraggio a proclamare loro, sì, portai loro testimonianza coraggiosamente, dicendo:

 

Alma 9:8 Ecco, o voi generazione malvagia e perversa, come avete potuto dimenticare la tradizione dei vostri padri; sì, quanto presto avete dimenticato i comandamenti di Dio.

 

Alma 9:9 Non ricordate che nostro padre Lehi fu portato fuori da Gerusalemme dalla amano di Dio? Non ricordate che essi furono tutti condotti da lui attraverso il deserto?

 

Alma 9:10 E avete così presto dimenticato quante volte egli liberò i nostri padri dalle mani dei loro nemici e li preservò dalla distruzione, sì, dalle mani dei loro stessi fratelli?

 

Alma 9:11 Sì, e se non fosse stato per il suo incomparabile potere, e la sua misericordia, e la sua longanimità verso di noi, noi saremmo stati inevitabilmente recisi dalla faccia della terra molto prima di questa epoca e saremo stati forse consegnati a uno stato di infelicità e sventura eterna.

 

Alma 9:12 Ecco, ora io vi dico che egli vi comanda di pentirvi; e salvo che vi pentiate, non potrete in alcun modo ereditare il regno di Dio. Ma ecco, ciò non è tutto -- Egli vi ha comandato di pentirvi, oppure egli vi distruggerà completamente dalla faccia della terra; sì, egli vi visiterà nella sua collera, e nella sua ardente collera egli non si distoglierà.

 

Alma 9:13 Ecco, non ricordate le parole che egli disse a Lehi, dicendo: Inquantoché obbedirete ai miei comandamenti, voi prospererete nel paese? E di nuovo, è stato detto che: Inquantoché non obbedirete ai miei comandamenti, voi sarete recisi dalla presenza del Signore.

 

Alma 9:14 Ora, vorrei che ricordaste che inquantoché i Lamaniti non hanno obbedito ai comandamenti di Dio, sono stati recisi dalla presenza del Signore. Ora vediamo che la parola del Signore è stata confermata in questo caso, e i Lamaniti sono stati recisi dalla sua presenza, dall'inizio delle loro trasgressioni nel paese.

 

Alma 9:15 Nondimeno io vi dico che sarà più tollerabile per loro, nel giorno del giudizio, che per voi, se rimanete nei vostri peccati, sì, e ancora più tollerabile per loro in questa vita, che per voi, a meno che non vi pentiate.

 

Alma 9:16 Poiché vi sono molte promesse che sono estese ai Lamaniti; poiché è a causa delle tradizioni dei loro padri che essi sono rimasti nel loro stato di ignoranza; perciò il Signore sarà misericordioso con loro e prolungherà la loro esistenza nel paese.

 

Alma 9:17 E in un certo tempo essi saranno portati a credere nella sua parola, e a riconoscere l'erroneità delle tradizioni dei loro padri; e molti di loro saranno salvati, poiché il Signore sarà misericordioso con tutti coloro che invocano il suo nome.

 

Alma 9:18 Ma ecco, io vi dico che se persistete nella vostra malvagità, i vostri giorni non saranno prolungati nel paese, poiché i Lamaniti saranno mandati contro di voi; e se non vi pentite, essi verranno in un tempo che non sapete, e voi sarete puniti con una completa distruzione; e sarà secondo l'ardente ira del Signore.

 

Alma 9:19 Poiché egli non permetterà che viviate nelle vostre iniquità per distruggere il suo popolo. Io vi dico: No; egli preferirebbe piuttosto che i Lamaniti distruggessero tutto il suo popolo che è chiamato popolo di Nefi, se dovessero cadere nel peccato e in trasgressione dopo aver ricevuto tanta luce e tanta conoscenza dal Signore loro Dio;

 

Alma 9:20 Sì, dopo essere stato un popolo così altamente favorito dal Signore; sì, dopo essere stato favorito al di sopra di ogni altra nazione, stirpe, lingua o popolo, dopo che tutte le cose erano state rese loro note, secondo i loro desideri, la loro fede e le loro preghiere, di ciò che fu, che è e ciò che verrà;

 

Alma 9:21 Dopo essere stati visitati dallo Spirito di Dio, aver conversato con angeli ed avendo il Signore parlato loro con la sua voce; avendo lo spirito di profezia e lo spirito di rivelazione, e anche molti doni, il dono di parlare in lingue, e il dono di predicare e il dono dello Spirito Santo e il dono della traduzione;

 

Alma 9:22 Sì, e dopo essere stati condotti da Dio fuori dal paese di Gerusalemme, dalla mano del Signore; dopo essere stati salvati dalla carestia, dalle malattie e da ogni sorta di infermità di ogni specie; e dopo essere diventati forti in battaglia, affinché non potessero essere distrutti; dopo essere stati tratti fuori di schiavitù di volta in volta, ed essere stati protetti e preservati fino ad ora; ed essere stati fatti prosperare fino ad essere ricchi di ogni sorta di cose --

 

Alma 9:23 Ed ora ecco, io vi dico che se questo popolo, che ha ricevuto tante benedizioni dalla mano del Signore, dovesse trasgredire in opposizione alla luce ed alla conoscenza che possiede, io vi dico che se così fosse, che se dovesse cadere in trasgressione, sarebbe di gran lunga più tollerabile per i Lamaniti che per loro.

 

Alma 9:24 Poiché ecco, le promesse del Signore sono estese ai Lamaniti, ma esse non sono per voi, se trasgredite; poiché non ha il Signore espressamente promesso e fermamente decretato che se vi ribellerete contro di lui sarete completamente distrutti dalla faccia della terra?

 

Alma 9:25 Ed ora, per questa ragione, affinché possiate non essere distrutti, il Signore ha mandato il suo angelo a visitare molti del suo popolo, proclamando loro che dovevano andare a gridare possentemente a questo popolo dicendo: Pentitevi, poiché il regno dei cieli è pressoché alla porta;

 

Alma 9:26 E tra non molti giorni da adesso il Figlio di Dio verrà nella sua gloria; e la sua gloria sarà la gloria dell’Unigenito del Padre, pieno di grazia, di equità e di verità, pieno di pazienza, di misericordia e di longanimità, pronto a udire le grida del suo popolo e a rispondere alle sue preghiere.

 

Alma 9:27 Ed ecco, egli verrà per redimere coloro che saranno battezzati al pentimento, tramite la fede nel suo nome.

 

Alma 9:28 Perciò preparate la via del Signore, poiché è alla porta il tempo in cui tutti gli uomini raccoglieranno la ricompensa delle loro opere secondo ciò che sono stati -- se sono stati retti, raccoglieranno la salvezza della loro anima, secondo il potere e la liberazione di Gesù Cristo; e se sono stati empi raccoglieranno la dannazione della loro anima, secondo il potere e la prigionia del diavolo.

 

Alma 9:29 Ora, ecco, questa è la voce dell'angelo, che grida al popolo.

 

Alma 9:30 Ed ora, miei amati fratelli, poiché siete miei fratelli, dovreste essere diletti, e dovreste produrre opere che siano adatte al pentimento, visto che il vostro cuore è stato fortemente indurito contro la parola di Dio, e visto che siete un popolo perduto e decaduto.

 

Alma 9:31 Ora avvenne che quando io, Alma, ebbi detto queste parole, ecco il popolo si adirò contro di me, poiché avevo detto loro che erano un popolo duro di cuore e dal collo rigido.

 

Alma 9:32 Ed anche perché io avevo detto loro che erano un popolo perduto e decaduto, si incollerirono contro di me e cercarono di mettermi le mani addosso, per potermi gettare in prigione.

 

Alma 9:33 Ma avvenne che il Signore non permise che mi prendessero in quella occasione e che mi gettassero in prigione.

 

Alma 9:34 E avvenne che Amulec uscì e si fece avanti e cominciò egli pure a predicare loro. Ed ora, le parole di Amulec non sono scritte tutte, nondimeno parte delle sue parole sono scritte in questo libro.

 

Alma Capitolo 10

 

Lehi discendeva da Manasse -- Amulec riferisce il comando dell'angelo di prendersi cura di Alma -- Le preghiere dei giusti fanno sì che il popolo sia risparmiato -- Avvocati e giudici malvagi pongono le fondamenta della distruzione del popolo. Circa 82 a.C.

 

Alma 10:1 ORA queste sono le parole che Amulec predicò al popolo che era nel paese di Ammoniha, dicendo:

 

Alma 10:2 Io sono Amulec; sono figlio di Giddona, che era figlio di Ismaele, che era discendente di Aminadi; ed era quello stesso Aminadi che interpretò lo scritto che era sul muro del tempio, che era stato scritto dal dito di Dio.

 

Alma 10:3 E Aminadi era discendente di Nefi, che era figlio di Lehi, che uscì dal paese di Gerusalemme, che era un discendente di Manasse, che era figlio di Giuseppe che fu venduto in Egitto per mano dei suoi fratelli.

 

Alma 10:4 Ed ecco, io sono anche un uomo di non scarsa reputazione fra tutti coloro che mi conoscono; sì, ed ecco, ho molti parenti ed amici, ed ho anche acquisito molte ricchezze grazie alla mia industriosità.

 

Alma 10:5 Nondimeno, dopo tutto ciò, non ho mai conosciuto molto delle vie del Signore e dei suoi misteri e del suo potere meraviglioso. Ho detto che non avevo mai conosciuto molto di queste cose; ma ecco, mi sbaglio, perché ho visto molto dei suoi misteri e del suo potere meraviglioso, sì, anche nel preservare la vita di questo popolo.

 

Alma 10:6 Nondimeno indurii il mio cuore, poiché fui chiamato molte volte, e non volli udire; perciò io conoscevo queste cose e tuttavia non volevo conoscerle; perciò continuavo a ribellarmi contro Dio, nella malvagità del mio cuore, sì, fino al quarto giorno di questo settimo mese, che è nel decimo anno del regno dei giudici.

 

Alma 10:7 E mentre ero in viaggio per visitare un parente molto stretto, ecco, un angelo del Signore mi apparve e disse: Amulec, torna a casa tua, perché devi nutrire un profeta del Signore; sì, un santo uomo, che è un uomo scelto da Dio; poiché egli ha digiunato molti giorni per i peccati di questo popolo, ed è affamato; lo accoglierai in casa tua e lo nutrirai, ed egli benedirà te e la tua casa; e la benedizione del Signore resterà su di te e sulla tua casa.

 

Alma 10:8 E avvenne che io obbedii alla voce dell'angelo, e tornai verso la mia casa. E mentre vi stavo andando, trovai l'uomo di cui l'angelo mi aveva detto: Lo accoglierai in casa tua -- ed ecco, era lo stesso uomo che vi ha parlato riguardo alle cose di Dio.

 

Alma 10:9 E l'angelo mi disse che è un santo uomo; pertanto io so che è un santo uomo, perché mi è stato detto da un angelo di Dio.

 

Alma 10:10 E di nuovo, io so che le cose di cui egli ha dato testimonianza sono vere; poiché ecco, io vi dico che, come il Signore vive, così egli ha mandato il suo angelo per rendermi manifeste queste cose; e ha fatto ciò mentre quest'uomo, Alma, dimorava in casa mia.

 

Alma 10:11 Poiché ecco, egli ha benedetto la mia casa; ha benedetto me, le mie donne, i miei figli, mio padre e i miei parenti; sì, ha benedetto tutti i miei familiari, e la benedizione del Signore è rimasta su di noi, secondo le parole che egli disse.

 

Alma 10:12 Ed ora, quando Amulec ebbe detto queste parole, il popolo cominciò ad essere attonito, vedendo che c'era più di un testimone che attestava le cose di cui erano accusati, ed anche le cose che dovevano venire, secondo lo spirito di profezia che era in loro.

 

Alma 10:13 Nondimeno ve ne furono alcuni fra loro che pensarono di interrogarli, per poterli cogliere in fallo nelle loro parole mediante i loro astuti tranelli, per poter trovare una testimonianza contro di loro, per poterli consegnare ai loro giudici affinché potessero essere giudicati secondo la legge, e che potessero essere uccisi o gettati in prigione, secondo il crimine che avrebbero potuto far apparire o testimoniare contro di loro.

 

Alma 10:14 Ora, questi che cercavano di distruggerli erano avvocati, che venivano assunti o nominati dal popolo per amministrare la legge in occasione dei loro processi o nei processi per i delitti del popolo, dinanzi ai giudici.

 

Alma 10:15 Ora, questi avvocati erano eruditi in tutte le arti e le astuzie della gente; e ciò per permettere loro di essere abili nella loro professione.

 

Alma 10:16 E avvenne che essi cominciarono a interrogare Amulec, per poter in tal modo farlo inciampare nelle sue parole, ossia contraddire le parole che avrebbe detto.

 

Alma 10:17 Ora essi non sapevano che Amulec poteva conoscere i loro disegni. Ma avvenne che quando cominciarono a interrogarlo, egli percepì i loro pensieri e disse loro: O voi, generazione malvagia e perversa, voi avvocati e ipocriti, poiché ponete le fondamenta del diavolo; poiché ponete trappole e insidie per prendere i santi di Dio.

 

Alma 10:18 Voi fate piani per pervertire le vie dei giusti, e per far scendere l'ira di Dio sul vostro capo, sì, fino alla completa distruzione di questo popolo.

 

Alma 10:19 Sì, ben disse Mosia, che fu il nostro ultimo re, quando stava per cedere il regno e non aveva nessuno a cui conferirlo; e fece sì che questo popolo fosse governato dalla sua propria voce -- sì, ben disse egli che se fosse venuto il tempo in cui la voce di questo popolo avesse scelto l'iniquità, cioè se fosse venuto il tempo in cui questo popolo fosse caduto in trasgressione, esso sarebbe stato maturo per la distruzione.

 

Alma 10:20 Ed ora io vi dico che giustamente il Signore giudica le vostre iniquità; giustamente egli grida a questo popolo per voce dei suoi angeli: Pentitevi! Pentitevi! Poiché il regno dei cieli è alla porta.

 

Alma 10:21 Sì, giustamente egli grida mediante la voce dei suoi angeli: Io scenderò fra il mio popolo, con l'equità e la giustizia nelle mani.

 

Alma 10:22 Sì, e vi dico che se non fosse per le preghiere dei giusti che sono ora nel paese, voi sareste puniti fin d'ora con una distruzione completa; tuttavia non sarebbe mediante un diluvio, come fu per il popolo al tempo di Noè, ma sarebbe mediante la carestia, la pestilenza e la spada.

 

Alma 10:23 Ma è per le preghiere dei giusti, che siete risparmiati; or dunque, se scaccerete i giusti d'in mezzo a voi, allora il Signore non tratterrà la sua mano; ma nella sua ardente collera verrà contro di voi; e allora sarete colpiti dalla carestia, dalla pestilenza e dalla spada; e il tempo è presto alla porta, a meno che non vi pentiate.

 

Alma 10:24 Ed ora avvenne che il popolo era più adirato con Amulec e gridò, dicendo: Questo uomo oltraggia le nostre leggi che sono giuste, e i nostri saggi dottori che abbiamo scelto.

 

Alma 10:25 Ma Amulec stese la mano e gridò loro ancora più forte, dicendo: O voi, generazione malvagia e perversa, perché Satana ha tanta presa sul vostro cuore? Perché volete darvi a lui affinché possa avere potere su di voi, per accecare i vostri occhi, sì da non capire le parole che vi sono dette, secondo la loro verità?

 

Alma 10:26 Poiché ecco, ho io portato testimonianza contro la vostra legge? Voi non comprendete; voi dite che ho parlato contro la vostra legge; ma io non l'ho fatto; ho parlato piuttosto in favore della vostra legge, a vostra condanna.

 

Alma 10:27 Ed ora ecco, vi dico che si cominciano a porre le fondamenta della distruzione di questo popolo dalla disonestà dei vostri dottori e dei vostri giudici.

 

Alma 10:28 Ed ora avvenne che quando Amulec ebbe detto queste parole, il popolo gridò contro di lui, dicendo: Ora sappiamo che quest'uomo è figlio del diavolo, poiché ci ha mentito; poiché ha parlato contro la nostra legge ed ora dice che non ha parlato contro di essa.

 

Alma 10:29 E di nuovo ha insultato i nostri avvocati e i nostri giudici.

 

Alma 10:30 E avvenne che i dottori si ripromisero di ricordare queste cose contro di lui.

 

Alma 10:31 E ve n'era uno fra loro il cui nome era Zeezrom. Ora, egli era stato il primo ad accusare Amulec e Alma, essendo uno dei più esperti tra loro, avendo molti affari da condurre fra il popolo.

 

Alma 10:32 Ora l'obiettivo di questi avvocati era quello di guadagnare; e guadagnavano in proporzione al loro impiego.

 

Alma Capitolo 11

 

Definizione del sistema monetario nefita -- Amulec contende con Zeezrom -- Cristo non salverà il popolo nei suoi peccati -- Soltanto coloro che ereditano il regno dei cieli saranno salvati -- Tutti gli uomini risorgeranno nell'immortalità -- Non vi è morte dopo la risurrezione. Circa 82 a.C.

 

Alma 11:1 ORA era nella legge di Mosia che ogni uomo che fosse giudice della legge, ossia coloro che erano nominati giudici, dovessero ricevere un salario a seconda del tempo in cui erano impegnati per giudicare quelli che erano portati dinanzi a loro per essere giudicati.

 

Alma 11:2 Ora, se un uomo era debitore di un altro e non voleva pagare quanto doveva, era denunciato al giudice; e il giudice esercitava l'autorità e mandava degli ufficiali affinché la persona gli fosse portata davanti; ed egli la giudicava secondo la legge e secondo le prove che erano portate contro di lui; e così la persona era costretta a pagare ciò che doveva, oppure veniva frustata, o era scacciata di fra il popolo come ladro e imbroglione.

 

Alma 11:3 Ed il giudice riceveva per salario, a seconda del tempo -- un senine d'oro al giorno, o un senum d'argento, che equivale a un senine d'oro; e ciò era secondo la legge che era stata data.

 

Alma 11:4 Ora, questi sono i nomi dei loro vari pezzi d'oro e d'argento, secondo il loro valore. E i nomi sono quelli dati dai Nefiti, poiché essi non calcolavano alla maniera dei Giudei che erano a Gerusalemme, né misuravano secondo la maniera dei Giudei; ma avevano cambiato il loro modo di calcolare e le loro misure, secondo la mentalità e la situazione del popolo, in ogni generazione, fino al regno dei giudici, che erano stati istituiti da re Mosia.

 

Alma 11:5 Ora il loro modo di calcolare è così: un senine d'oro, un seon d'oro, uno shum d'oro e una limna d'oro.

 

Alma 11:6 Un senum d'argento, un amnor d'argento, un ezrom d'argento e un onti d'argento.

 

Alma 11:7 Un senum d'argento era eguale a un senine d'oro, ed entrambi corrispondevano a una misura di orzo e anche ad una misura di ogni specie di cereali.

 

Alma 11:8 Ora, l'ammontare di un seon d'oro era due volte il valore di un senine.

 

Alma 11:9 E uno shum d'oro era due volte il valore di un seon.

 

Alma 11:10 E il valore di tutti questi era una limna d'oro.

 

Alma 11:11 E un amnor d'argento equivaleva a due senum.

 

Alma 11:12 E un ezrom d'argento equivaleva a quattro senum.

 

Alma 11:13 E tutti questi equivalevano a un onti.

 

Alma 11:14 Ora questo è il valore delle loro misure minori:

 

Alma 11:15 Uno shiblon è la metà di un senum; perciò uno shiblon vale mezza misura d'orzo.

 

Alma 11:16 E uno shiblum è la metà di uno shiblon.

 

Alma 11:17 E una lea è la metà di uno shiblum.

 

Alma 11:18 Ora, questo è il loro numero, secondo il loro modo di calcolare.

 

Alma 11:19 Ora, un antion d'oro è uguale a tre shiblon.

 

Alma 11:20 Ora, era al solo scopo di guadagnare, poiché ricevevano il loro salario a seconda del loro impiego, che aizzavano il popolo alle risse e ad ogni sorta di disordini e di malvagità, per poter avere maggiore impiego, così da poter ricevere del denaro a seconda dei processi che venivano portati dinanzi a loro; perciò sobillavano il popolo contro Alma e Amulec.

 

Alma 11:21 E questo Zeezrom cominciò a interrogare Amulec, dicendo: Vuoi rispondere ad alcune domande che ti farò? Ora Zeezrom era uno che era esperto nei tranelli del diavolo, per poter distruggere ciò che era buono; perciò egli disse ad Amulec: Vuoi rispondere alle domande che ti farò?

 

Alma 11:22 Ed Amulec gli disse: Sì, se sarà in accordo con lo Spirito del Signore che è in me, poiché non dirò nulla che sia contrario allo Spirito del Signore. E Zeezrom gli disse: Ecco, qui vi sono sei onti d'argento, e te li darò tutti se negherai l'esistenza di un Essere Supremo.

 

Alma 11:23 Ora Amulec disse: O tu, figlio dell'inferno, perché mi tenti? Non sai che i giusti non cedono a tali tentazioni?

 

Alma 11:24 Credi tu che non vi sia un Dio? Io ti dico no, tu sai che vi è un Dio, ma ami il lucro più di lui.

 

Alma 11:25 Ed ora tu mi hai mentito, al cospetto di Dio. Mi hai detto: Ecco questi sei onti, che sono di gran valore, io te li darò; mentre avevi in cuore di non darmeli; e il tuo solo desiderio era che negassi il Dio vero e vivente, per poter avere motivo di annientarmi. Ed ora ecco, per questo gran male tu avrai la tua ricompensa.

 

Alma 11:26 E Zeezrom gli disse: Dici che vi è un Dio vero e vivente?

 

Alma 11:27 Ed Amulec disse: Sì, vi è un Dio vero e vivente.

 

Alma 11:28 Ora Zeezrom disse: Vi è più di un Dio?

 

Alma 11:29 Ed egli rispose: No.

 

Alma 11:30 Ora Zeezrom gli disse di nuovo: Come sai tu queste cose?

 

Alma 11:31 Ed egli disse: Un angelo me le ha fatte conoscere.

 

Alma 11:32 E Zeezrom disse di nuovo: Chi è Colui che verrà? E’ il Figlio di Dio?

 

Alma 11:33 Ed egli gli disse: Sì.

 

Alma 11:34 E Zeezrom disse di nuovo: Salverà il suo popolo nei suoi peccati? Ed Amulec rispose e gli disse: Io ti dico che egli non lo farà, poiché è impossibile per lui rinnegare la sua parola.

 

Alma 11:35 Ora Zeezrom disse al popolo: Badate di ricordare queste cose; perché egli ha detto che non vi è che un solo Dio; eppure dice che il Figlio di Dio verrà; ma che non salverà il suo popolo, come se avesse autorità di comandare a Dio.

 

Alma 11:36 Ora, Amulec gli disse di nuovo: Ecco, tu hai mentito, perché dici che ho parlato come se avessi autorità di comandare a Dio perché ho detto che egli non salverà il suo popolo nei suoi peccati.

 

Alma 11:37 E io ti dico di nuovo che egli non può salvarlo nei suoi peccati; poiché non posso rinnegare la sua parola, ed egli ha detto che nessuna cosa impura può ereditare il regno dei cieli; perciò, come potete essere salvati, a meno che non ereditiate il regno dei cieli? Perciò non potete essere salvati nei vostri peccati.

 

Alma 11:38 Ora Zeezrom gli disse di nuovo: Il Figlio di Dio è proprio il Padre Eterno?

 

Alma 11:39 Ed Amulec gli disse: Sì, egli è proprio il Padre Eterno del cielo e della terra, e di tutte le cose che sono in essi; egli è il principio e la fine, il primo e l'ultimo;

 

Alma 11:40 E verrà nel mondo per redimere il suo popolo; e prenderà su di Sé le trasgressioni di coloro che credono nel suo nome; e sono questi coloro che avranno la vita eterna, e la salvezza non viene a nessun altro.

 

Alma 11:41 Perciò i malvagi rimangono come se non vi fosse stata nessuna redenzione, eccetto che i legami della morte saranno sciolti; poiché ecco, verrà il giorno in cui tutti risorgeranno dai morti e staranno dinanzi a Dio, e saranno giudicati secondo le loro opere.

 

Alma 11:42 Ora, c'è una morte che è chiamata morte temporale; e la morte di Cristo scioglierà i legami di questa morte temporale, affinché tutti siano risuscitati da questa morte temporale.

 

Alma 11:43 Lo spirito e il corpo saranno riuniti di nuovo nella loro forma perfetta; sia le membra che le giunture saranno restituite alla loro propria forma, proprio come siamo noi ora in questo momento; e saremo portati a stare dinanzi a Dio, sapendo proprio come sappiamo ora; e avremo un chiaro ricordo di tutte le nostre colpe.

 

Alma 11:44 Ora, questa restaurazione verrà per tutti, sia vecchi che giovani, sia schiavi che liberi, sia maschi che femmine, sia malvagi che giusti; e non sarà perduto neppure un capello del loro capo; ma ogni cosa sarà restituita alla sua forma perfetta come è ora, ossia nel corpo, e saranno portati e chiamati in giudizio davanti alla sbarra di Cristo, il Figlio, e di Dio, il Padre, e dello Spirito Santo, che sono un solo Eterno Dio, per essere giudicati secondo le loro opere, siano esse buone o siano esse cattive.

 

Alma 11:45 Ora, ecco, io vi ho parlato riguardo alla morte del corpo mortale, ed anche riguardo alla risurrezione del corpo mortale. Io vi dico che questo corpo mortale è risuscitato in un corpo immortale, cioè dalla morte, sì, dalla prima morte, alla vita, cosicché non possono più morire; il loro spirito si unisce al loro corpo per non esser più divisi; il tutto diviene così spirituale e immortale, cosicché non possono più vedere la corruzione.

 

Alma 11:46 Ora, quando Amulec ebbe finito queste parole il popolo cominciò ad essere di nuovo attonito, e anche Zeezrom cominciò a tremare. E così finirono le parole di Amulec, ovvero questo è tutto ciò che io ho scritto.

 

Alma Capitolo 12

 

Alma contende con Zeezrom -- I misteri di Dio possono essere rivelati soltanto ai fedeli -- Gli uomini sono giudicati dai loro pensieri, dalle loro credenze, parole e opere -- I malvagi subiranno la morte spirituale -- Questa vita mortale è uno stato probatorio -- Il piano di redenzione fa avverare la risurrezione e, tramite la fede, la remissione dei peccati -- I pentiti hanno diritto alla misericordia tramite il Figlio Unigenito. Circa 82 a.C.

 

Alma 12:1 ORA Alma, vedendo che le parole di Amulec avevano messo a tacere Zeezrom, poiché questi vedeva che Amulec lo aveva colto nelle sue menzogne e nei suoi inganni per annientarlo, e vedendo che egli cominciava a tremare sotto la consapevolezza della sua colpa, aprì la bocca e iniziò a parlargli e a confermare le parole di Amulec e a spiegare le cose oltre -- ossia a svelare le Scritture oltre quanto aveva fatto Amulec.

 

Alma 12:2 Ora le parole che Alma disse a Zeezrom furono udite dal popolo tutto attorno; poiché la moltitudine era grande, ed egli parlo in questo modo:

 

Alma 12:3 Ora, Zeezrom, vedi che sei stato preso nelle tue menzogne e nelle tue astuzie, poiché non hai mentito solamente agli uomini, ma hai mentito a Dio; poiché ecco, egli conosce tutti i tuoi pensieri, e tu vedi che i tuoi pensieri ci sono resi noti dal suo Spirito;

 

Alma 12:4 E vedi che noi sappiamo che il tuo piano era un piano molto sottile, secondo la sottigliezza del diavolo, per mentire e ingannare questo popolo, per poterlo mettere contro di noi, per oltraggiarci e scacciarci --

 

Alma 12:5 Ora, questo era un piano del tuo avversario, ed egli ha esercitato su di te il suo potere. Ora vorrei che ti ricordassi che ciò che dico a te lo dico a tutti.

 

Alma 12:6 Ed ecco, io dico a tutti voi che questa era un'insidia dell'avversario, che egli ha teso per prendere questo popolo, per potervi assoggettare a lui, per potervi accerchiare con le sue catene, per potervi incatenare ad una distruzione eterna, secondo il potere della sua schiavitù.

 

Alma 12:7 Ora, quando Alma ebbe detto queste parole, Zeezrom cominciò a tremare più fortemente, poiché era sempre più convinto del potere di Dio; ed era pure convinto che Alma ed Amulec avessero una conoscenza di lui, poiché era convinto che essi conoscevano i pensieri e gli intenti del suo cuore; poiché era stato accordato loro il potere di conoscere queste cose secondo lo spirito di profezia.

 

Alma 12:8 E Zeezrom cominciò ad informarsi da loro con diligenza, per poter conoscere di più riguardo al regno di Dio. E disse ad Alma: Che significa ciò che ha detto Amulec riguardo alla risurrezione dei morti, che tutti risorgeranno dai morti, sia i giusti che gli ingiusti, e saranno portati a stare dinanzi a Dio per essere giudicati secondo le loro opere?

 

Alma 12:9 Ed ora Alma cominciò a esporgli queste cose, dicendo: A molti è dato di conoscere i misteri di Dio, nondimeno essi sono posti sotto stretto comando di impartire soltanto la porzione della sua parola che egli accorda ai figlioli degli uomini, secondo l'attenzione e la diligenza che essi gli danno.

 

Alma 12:10 E perciò colui che indurirà il suo cuore riceverà la minor porzione della parola; e a colui che non indurirà il suo cuore verrà data la maggior porzione della parola, fino a che gli sia dato di conoscere i misteri di Dio fino a che li conoscerà appieno.

 

Alma 12:11 E a coloro che induriranno il loro cuore verrà data la minore porzione della parola, cosicché non conoscano nulla dei suoi misteri; e allora saranno presi prigionieri dal diavolo e saranno condotti alla distruzione dalla sua volontà. Ora, è questo ciò che si intende per catene dell'inferno.

 

Alma 12:12 E Amulec ha parlato con chiarezza riguardo alla morte e all'essere risorti da questa mortalità a uno stato di immortalità, e all'essere portati dinanzi alla sbarra di Dio per essere giudicati secondo le nostre opere.

 

Alma 12:13 Allora, se il nostro cuore si è indurito, sì, se abbiamo indurito il nostro cuore contro la parola, tanto che non venga trovata in noi, allora la nostra condizione sarà terribile, poiché allora saremo condannati.

 

Alma 12:14 Poiché le nostre parole ci condanneranno, sì, tutte le nostre opere ci condanneranno; non saremo trovati immacolati; e anche i nostri pensieri ci condanneranno; e in questa terribile condizione non oseremo alzare lo sguardo al nostro Dio; e saremmo ben contenti se potessimo comandare alle rocce e alle montagne di cadere su di noi per nasconderci dalla sua presenza.

 

Alma 12:15 Ma ciò non potrà avvenire; dovremo farci avanti e stare dinanzi a lui nella sua gloria, e nel suo potere, e nella sua forza, maestà e dominio; e dovremo riconoscere a nostra eterna vergogna che tutti i suoi giudizi sono giusti; che egli è giusto in tutte le sue opere e che è misericordioso verso i figlioli degli uomini, e che ha tutto il potere per salvare ogni uomo che creda nel suo nome e che produca frutti adatti al pentimento.

 

Alma 12:16 Ed ora ecco, io vi dico che allora verrà una morte, sì, una seconda morte, che è una morte spirituale; allora sarà il tempo in cui chiunque morrà nei suoi peccati, quanto alla morte temporale, morirà pure di una morte spirituale; sì, morrà quanto alle cose che riguardano la rettitudine.

 

Alma 12:17 Allora sarà il tempo in cui i loro tormenti saranno come un lago di fuoco e di zolfo, le cui fiamme ascendono per sempre e in eterno; e allora sarà il tempo in cui saranno incatenati a una distruzione eterna, secondo il potere e la schiavitù di Satana, avendoli egli assoggettati secondo la sua volontà.

 

Alma 12:18 Allora, io vi dico, essi saranno come se non fosse stata fatta alcuna redenzione; poiché secondo la giustizia di Dio essi non possono essere redenti; e non possono morire, visto che non vi è più corruzione.

 

Alma 12:19 Ora avvenne che quando Alma ebbe cessato di dire queste parole, il popolo cominciò ad essere ancor più attonito;

 

Alma 12:20 Ma c'era un certo Antiona, che era un governatore capo fra loro, che venne innanzi e gli disse: Cos'è che hai detto, che l'uomo risorgerà dai morti e sarà mutato da questo stato mortale a uno immortale, che l'anima non può mai morire?

 

Alma 12:21 Che cosa vuol dire la Scrittura che dice che Dio pose dei cherubini con una spada fiammeggiante a oriente del Giardino di Eden, per impedire che i nostri primi genitori entrassero, mangiassero del frutto dell'albero della vita e vivessero per sempre? E così vediamo che non v'era per loro nessuna possibilità di vivere per sempre.

 

Alma 12:22 Ora, Alma gli disse: Questo è ciò che stavo per spiegarvi. Ora, vediamo che Adamo cadde per aver mangiato del frutto proibito, secondo la parola di Dio; e così vediamo che, mediante la sua caduta, tutta l'umanità divenne un popolo perduto e decaduto.

 

Alma 12:23 Ed ora ecco, io vi dico che se fosse stato possibile ad Adamo mangiare il frutto dell'albero della vita a quel tempo, non ci sarebbe stata la morte, e la parola sarebbe stata vana, facendo di Dio un mentitore, poiché egli disse: Se mangi, morrai certamente.

 

Alma 12:24 E vediamo che la morte venne sull’umanità, sì, la morte di cui ha parlato Amulec, che è la morte temporale; nondimeno fu accordato all'uomo un tempo durante il quale potesse pentirsi; perciò questa vita divenne uno stato probatorio, un tempo per prepararsi ad incontrare Dio; un tempo per prepararsi a quello stato senza fine di cui abbiamo parlato, che viene dopo la risurrezione dei morti.

 

Alma 12:25 Ora, se non fosse stato per il piano di redenzione, che fu steso fin dalla fondazione del mondo, non vi sarebbe potuta essere la risurrezione dei morti; ma fu steso un piano di redenzione, che farà avverare la risurrezione dei morti, di cui si è parlato.

 

Alma 12:26 Ed ora ecco, se fosse stato possibile ai nostri primi genitori farsi avanti e mangiare il frutto dell'albero della vita, essi sarebbero stati per sempre infelici, non avendo uno stato preparatorio; e così il piano di redenzione sarebbe stato frustrato, e la parola di Dio sarebbe stata vana, e non avrebbe avuto nessun effetto.

 

Alma 12:27 Ma ecco, non fu così; fu invece decretato che gli uomini dovessero morire; e dopo la morte dovessero venire in giudizio, sì, quello stesso giudizio di cui abbiamo parlato, che è la fine.

 

Alma 12:28 E dopo che Dio ebbe stabilito che queste cose sarebbero accadute all'uomo, ecco, egli vide che era opportuno che l'uomo sapesse riguardo alle cose che egli aveva stabilito per loro;

 

Alma 12:29 Perciò egli mandò degli angeli a conversare con loro, i quali fecero sì che gli uomini vedessero la sua gloria.

 

Alma 12:30 Ed essi cominciarono, da quel tempo in poi, a invocare il suo nome; perciò Dio conversò con gli uomini e fece loro conoscere il piano di redenzione, che era stato preparato fin dalla fondazione del mondo; e questo egli fece loro conoscere, secondo la loro fede, il loro pentimento e le loro opere sante.

 

Alma 12:31 Pertanto egli dette agli uomini dei comandamenti, poiché avevano in precedenza trasgredito ai primi comandamenti quanto alle cose che erano temporali, ed erano divenuti come dèi, sapendo distinguere il bene dal male, e si erano messi nella condizione di agire -- ossia erano stati posti nella condizione di agire secondo la loro volontà e il loro piacere, sia per fare il male, sia per fare il bene.

 

Alma 12:32 Perciò Dio dette loro dei comandamenti, dopo aver fatto loro conoscere il piano di redenzione, affinché non facessero il male, la cui penalità è una seconda morte, che è una morte eterna, quanto alle cose che riguardano la rettitudine; poiché su questi il piano di redenzione non potrebbe avere alcun potere, poiché le opere della giustizia non possono essere annullate, secondo la suprema bontà di Dio.

 

Alma 12:33 Ma Dio chiamò gli uomini, nel nome di suo Figlio (essendo questo il piano di redenzione che fu steso), dicendo: Se vi pentirete e non indurirete il vostro cuore, allora avrò misericordia di voi, tramite il mio Figlio Unigenito;

 

Alma 12:34 Perciò chiunque si pente e non indurisce il suo cuore, avrà diritto alla misericordia, tramite il mio Figlio Unigenito, per la remissione dei suoi peccati; e questi entreranno nel mio riposo.

 

Alma 12:35 E chiunque indurirà il suo cuore e commetterà iniquità, ecco, giuro nella mia ira che non entrerà nel mio riposo.

 

Alma 12:36 Ed ora, fratelli miei, ecco, io vi dico che se indurirete il vostro cuore non entrerete nel riposo del Signore; perciò la vostra iniquità lo provocherà, cosicché egli farà scendere su di voi la sua ira come nella prima provocazione, sì, secondo la sua parola, nell'ultima provocazione così come nella prima, per la distruzione eterna della vostra anima; perciò, secondo la sua parola, nell'ultima morte così come nella prima.

 

Alma 12:37 Ed ora, fratelli miei, visto che sappiamo queste cose, e che esse sono vere, pentiamoci e non induriamo il nostro cuore, cosicché non provocheremo il Signore nostro Dio a far cadere su di noi la sua ira, in questi suoi secondi comandamenti che egli ci ha dato; ma entriamo nel riposo di Dio, che è preparato secondo la sua parola.

 

Alma Capitolo 13

 

Gli uomini sono chiamati a essere sommi sacerdoti per la loro grande fede e le loro buone opere -- Essi devono insegnare i comandamenti -- Tramite la loro rettitudine essi sono santificati ed entrano nel riposo del Signore -- Melchisedec era uno di loro -- Gli angeli proclamano buone novelle in tutto il paese -- Essi riveleranno l'effettiva venuta di Cristo. Circa 82 a.C.

 

Alma 13:1 E DI nuovo, fratelli miei, io vorrei portare la vostra mente al tempo in cui il Signore Iddio dette questi comandamenti ai suoi figlioli; e vorrei che vi ricordaste che il Signore Iddio ordinò dei sacerdoti secondo il suo santo ordine, che era secondo l'ordine di suo Figlio, per insegnare queste cose al popolo.

 

Alma 13:2 E questi sacerdoti erano ordinati secondo l'ordine di suo Figlio, di modo che il popolo potesse da ciò conoscere in che maniera attendere con ansia suo Figlio per la redenzione.

 

Alma 13:3 E questa è la maniera secondo cui erano ordinati -- essendo chiamati e preparati fin dalla fondazione del mondo, secondo la prescienza di Dio, a causa della loro grandissima fede e delle loro buone opere; essendo in primo luogo lasciati liberi di scegliere il bene o il male; perciò, avendo essi scelto il bene ed esercitando una grandissima fede, erano chiamati con una santa chiamata, sì, con quella santa chiamata che era stata preparata con, e in accordo a, una redenzione preparatoria per loro.

 

Alma 13:4 E quindi sono stati chiamati a questa sacra chiamata a causa della loro fede, mentre altri avrebbero rigettato lo Spirito di Dio a causa della durezza del loro cuore e della cecità della loro mente, mentre, se non fosse stato per questo, avrebbero potuto avere un privilegio tanto grande quanto quello dei loro fratelli.

 

Alma 13:5 Ossia, prima di tutto essi erano sullo stesso piano dei loro fratelli; così questa santa chiamata è preparata fin dalla fondazione del mondo per coloro che non avrebbero indurito il loro cuore, ed è nell'espiazione del Figlio Unigenito che era stata preparata, e tramite essa.

 

Alma 13:6 E così, essendo chiamati mediante questa santa chiamata e ordinati al sommo sacerdozio del santo ordine di Dio, per insegnare i suoi comandamenti ai figlioli degli uomini, affinché anch'essi potessero entrare nel suo riposo --

 

Alma 13:7 Questo sommo sacerdozio essendo secondo l'ordine di suo Figlio, ordine che esisteva fin dalla fondazione del mondo; o, in altre parole, che è senza principio di giorni o fine d'anni, essendo preparato dall'eternità a tutta l'eternità, secondo la sua prescienza di tutte le cose --

 

Alma 13:8 Ora, essi furono ordinati in questa maniera -- essendo chiamati con una santa chiamata e ordinati con una santa ordinanza, e prendendo su di sé il sommo sacerdozio del santo ordine; chiamata, ordinanza e sommo sacerdozio che sono senza principio né fine --

 

Alma 13:9 Così essi divengono sommi sacerdoti per sempre, secondo l'ordine del Figlio, l’Unigenito del Padre, che è senza principio di giorni o fine d'anni, che è pieno di grazia, di equità e di verità. E così è. Amen.

 

Alma 13:10 Ora, come io dissi riguardo al santo ordine, ossia a questo sommo sacerdozio, ve ne furono molti che furono ordinati e divennero sommi sacerdoti di Dio; e fu a motivo della loro grandissima fede e del loro pentimento, e della loro rettitudine dinanzi a Dio, avendo essi scelto di pentirsi e di praticare la rettitudine piuttosto che perire;

 

Alma 13:11 Perciò furono chiamati secondo questo santo ordine, e furono santificati, e le loro vesti furono lavate e rese bianche tramite il sangue dell'Agnello.

 

Alma 13:12 Ora essi, dopo essere stati santificati dallo Spirito Santo, ed essendo state rese bianche le loro vesti, essendo puri e immacolati dinanzi a Dio, non potevano considerare il peccato se non con ripugnanza; e ve ne furono molti, moltissimi, che furono purificati ed entrarono nel riposo del Signore loro Iddio.

 

Alma 13:13 Ed ora, fratelli miei, vorrei che vi umiliaste dinanzi a Dio e che produceste frutti adatti al pentimento, affinché possiate anche voi entrare in quel riposo.

 

Alma 13:14 Sì, umiliatevi, come il popolo al tempo di Melchisedec, che era anche lui un sommo sacerdote secondo questo stesso ordine di cui ho parlato, e che prese anche lui su di sé il santo sacerdozio, per sempre.

 

Alma 13:15 Ed era lo stesso Melchisedec a cui Abrahamo pagò le decime, sì, proprio nostro padre Abrahamo pagò, come decima, la decima parte di tutto ciò che possedeva.

 

Alma 13:16 Ora, queste ordinanze furono date per questa ragione, affinché in tal modo il popolo potesse volgere il pensiero al Figlio di Dio, essendo un modello del suo ordine, ovvero essendo il suo ordine, e ciò affinché potessero attenderlo con ansia per la remissione dei loro peccati, per poter entrare nel riposo del Signore.

 

Alma 13:17 Ora, questo Melchisedec era re del paese di Salem; e il suo popolo era cresciuto grandemente nell'iniquità e nell'abominazione; sì, si erano tutti sviati; erano pieni di ogni sorta di malvagità;

 

Alma 13:18 Ma Melchisedec, avendo esercitato una grande fede e avendo ricevuto l'ufficio del sommo sacerdozio secondo il santo ordine di Dio, predicò il pentimento al suo popolo. Ed ecco, essi si pentirono; e Melchisedec stabilì la pace nel suo paese ai suoi giorni; perciò fu chiamato principe della pace, poiché era il re di Salem; ed egli regnò sotto suo padre.

 

Alma 13:19 Ora, ve ne furono molti prima di lui, e ve ne furono molti anche dopo, ma nessuno fu più grande; perciò si è fatto più particolarmente menzione di lui.

 

Alma 13:20 Ora, non ho bisogno di ripetere queste cose; ciò che ho detto può bastare. Ecco, le Scritture sono dinanzi a voi; se le volete distorcere, sarà a vostra distruzione.

 

Alma 13:21 Ed ora avvenne che, quando Alma ebbe detto loro queste parole, stese la mano verso di loro e gridò con voce possente, dicendo: Ora è il momento di pentirsi, poiché il giorno della salvezza si avvicina;

 

Alma 13:22 Sì, e la voce del Signore lo proclama a tutte le nazioni per bocca degli angeli; sì, lo proclama affinché possano avere buone novelle di grande gioia; sì, ed egli fa risuonare queste buone novelle fra tutto il suo popolo, sì, anche a quelli che sono dispersi sulla faccia della terra; pertanto sono giunte fino a noi.

 

Alma 13:23 E ci sono rese note in termini semplici, affinché possiamo comprendere, cosicché non possiamo errare; e ciò perché siamo erranti in un paese straniero; perciò siamo in tal modo altamente favoriti, poiché queste liete novelle ci sono proclamate in ogni parte della nostra vigna.

 

Alma 13:24 Poiché ecco, degli angeli le stanno proclamando a molti in questo momento nel nostro paese; e ciò è allo scopo di preparare il cuore dei figlioli degli uomini a ricevere la sua parola al tempo della sua venuta nella sua gloria.

 

Alma 13:25 Ed ora noi attendiamo soltanto di udire la gioiosa novella della sua venuta proclamataci dalla bocca degli angeli; poiché il tempo verrà, non sappiamo quanto presto. Voglia Dio che possa essere ai miei giorni; ma che sia prima o poi, io ne gioirò.

 

Alma 13:26 Ed essa sarà resa nota a uomini giusti e santi dalla bocca degli angeli, al tempo della sua venuta, affinché le parole dei nostri padri possano essere adempiute, secondo quanto essi hanno detto a suo riguardo, che era secondo lo spirito di profezia che era in loro.

 

Alma 13:27 Ed ora, fratelli miei, io desidero dal più profondo del mio cuore, sì, con grande ansietà, fino a soffrire, che diate ascolto alle mie parole, che rigettiate i vostri peccati e che non procrastiniate il giorno del vostro pentimento;

 

Alma 13:28 Ma che vi umiliate dinanzi al Signore, e che invochiate il suo santo nome, e che vegliate e preghiate continuamente, per non essere tentati più di quanto potete sopportare, ed essere così guidati dal Santo Spirito, diventando umili, miti, sottomessi, pazienti, pieni di amore e di ogni longanimità;

 

Alma 13:29 Avendo fede nel Signore; avendo la speranza di ricevere la vita eterna; avendo sempre nel vostro cuore l'amore di Dio, per poter essere innalzati all'ultimo giorno ed entrare nel suo riposo.

 

Alma 13:30 E possa il Signore accordarvi il pentimento, affinché non attiriate su di voi la sua ira, affinché non siate incatenati dalle catene dell'inferno, affinché non abbiate a subire la seconda morte.

 

Alma 13:31 E Alma disse al popolo molte altre parole, che non sono scritte in questo libro.

 

Alma Capitolo 14

 

Alma e Amulec vengono imprigionati e percossi -- I credenti e le loro Sacre Scritture sono arsi con il fuoco -- Questi martiri sono accolti dal Signore in gloria -- Le mura della prigione si spaccano e cadono -- Alma e Amulec sono liberati e i loro persecutori sono uccisi. Circa 82 - 81 a.C.

 

Alma 14:1 E AVVENNE che, dopo che ebbe cessato di parlare al popolo, molti di loro credettero nelle sue parole e cominciarono a pentirsi e ad investigare le Scritture.

 

Alma 14:2 Ma la maggior parte di loro desiderava poter annientare Alma e Amulec; poiché erano adirati con Alma a causa della chiarezza delle parole rivolte a Zeezrom; essi dicevano pure che Amulec aveva mentito loro, e che aveva oltraggiato la loro legge ed anche i loro avvocati e giudici.

 

Alma 14:3 Ed erano anche adirati con Alma ed Amulec; e poiché avevano attestato tanto chiaramente contro la loro malvagità, cercarono di disfarsene segretamente.

 

Alma 14:4 Ma avvenne che non lo fecero; ma li presero e li legarono con forti corde, e li portarono dinanzi al giudice supremo del paese.

 

Alma 14:5 E il popolo si fece avanti e testimoniò contro di loro, attestando che avevano oltraggiato la legge, i loro avvocati e i giudici del paese, ed anche tutto il popolo che abitava nel paese; e avevano anche attestato che non v'era che un solo Dio, e che egli avrebbe mandato suo Figlio fra il popolo ma che non lo avrebbe salvato; e molte cose simili il popolo attestò contro Alma ed Amulec. Ora, ciò fu fatto dinanzi al giudice supremo del paese.

 

Alma 14:6 E avvenne che Zeezrom rimase attonito dalle parole che erano state dette; ed egli sapeva anche della cecità di mente che egli aveva provocato fra il popolo con le sue parole menzognere; e la sua anima cominciò ad essere straziata dalla consapevolezza della sua colpa; sì, cominciò ad essere circondato dalle pene dell'inferno.

 

Alma 14:7 E avvenne che cominciò a gridare al popolo, dicendo: Ecco, io sono colpevole, e questi uomini sono senza macchia dinanzi a Dio. E cominciò, a partire da quel tempo, ad intercedere per loro; ma essi lo oltraggiavano, dicendo: Sei anche tu posseduto dal diavolo? E gli sputarono addosso e lo cacciarono di fra loro, come pure tutti coloro che credevano nelle parole dette da Alma e Amulec; e li cacciarono via e mandarono degli uomini per lapidarli.

 

Alma 14:8 E radunarono le loro mogli e i loro figli, e chiunque credeva o era stato istruito a credere nella parola di Dio, lo fecero gettare nel fuoco; e portarono fuori anche i loro annali che contenevano le Sacre Scritture e li gettarono pure nel fuoco, affinché fossero bruciati e distrutti mediante il fuoco.

 

Alma 14:9 E avvenne che presero Alma ed Amulec e li portarono al luogo del martirio, affinché potessero essere testimoni della distruzione di coloro che erano consumati dal fuoco.

 

Alma 14:10 E quando Amulec vide le sofferenze delle donne e dei bambini che si consumavano nel fuoco, fu anche lui in pena e disse ad Alma: Come possiamo assistere a questa orribile scena? Stendiamo dunque la mano ed esercitiamo il potere di Dio che è in noi, e salviamoli dalle fiamme.

 

Alma 14:11 Ma Alma gli disse: Lo Spirito mi trattiene dal tendere la mano; poiché ecco, il Signore li accoglie presso di Sé in gloria; ed egli permette che essi facciano questo ossia che il popolo faccia loro questo, secondo la durezza del loro cuore, affinché i giudizi che egli eserciterà su di loro nella sua ira possano essere giusti; e il sangue degli innocenti starà come un testimone contro di loro, sì, e griderà possentemente contro di loro all'ultimo giorno.

 

Alma 14:12 Allora Amulec disse ad Alma: Ecco, forse bruceranno anche noi.

 

Alma 14:13 Ed Alma disse: Sia fatto secondo la volontà del Signore. Ma ecco, la nostra opera non è finita; perciò non ci bruceranno.

 

Alma 14:14 Ora avvenne che quando i corpi di coloro che erano stati gettati nel fuoco furono consumati, così come gli annali che erano stati gettati insieme a loro, il giudice supremo del paese venne e stette dinanzi ad Alma ed Amulec, mentre erano legati; e li colpì con la mano sulle guance e disse loro: Dopo quanto avete visto, predicherete ancora a questo popolo ch’esso sarà gettato in un lago di fuoco e di zolfo?

 

Alma 14:15 Ecco, vedete che non avevate il potere di salvare coloro che erano stati gettati nel fuoco; né Dio li ha salvati perché erano della vostra fede. E il giudice li colpì di nuovo sulle guance e chiese: Che dite per voi stessi?

 

Alma 14:16 Ora, questo giudice era dell'ordine e della fede di Nehor, che aveva ucciso Gedeone.

 

Alma 14:17 E avvenne che Alma ed Amulec non gli risposero nulla; ed egli li colpì di nuovo e li consegnò ai soldati perché fossero gettati in prigione.

 

Alma 14:18 E dopo essere stati gettati in prigione per tre giorni, vennero molti avvocati, giudici, sacerdoti e insegnanti che erano della confessione di Nehor; ed entrarono nella prigione per vederli, e li interrogarono su molte parole; ma essi non risposero loro nulla.

 

Alma 14:19 E avvenne che il giudice stette dinanzi a loro e disse: Perché non rispondete alle parole di questo popolo? Non sapete voi che io ho il potere di consegnarvi alle fiamme? E comandò loro di parlare; ma essi non risposero nulla.

 

Alma 14:20 E avvenne che si accomiatarono e andarono per la loro strada, ma vennero di nuovo il giorno seguente; e il giudice li colpì di nuovo sulle guance. E molti si fecero pure avanti e li colpirono dicendo: Vi alzerete ancora per giudicare questo popolo e per condannare la nostra legge? Se avete un così grande potere, perché non vi liberate?

 

Alma 14:21 E molte cose simili essi dissero loro, digrignando i denti su di loro sputando loro addosso e dicendo: Che aspetto avremo, quando saremo dannati?

 

Alma 14:22 E molte cose simili, sì, ogni sorta di simili cose essi dissero loro; e si fecero così beffe di loro per molti giorni. E li privarono del cibo perché avessero fame e dell'acqua perché avessero sete; e tolsero pure loro gli abiti, perché fossero nudi; e furono così legati con forti corde e chiusi in prigione.

 

Alma 14:23 E avvenne, dopo che ebbero così sofferto per molti giorni (ed era il dodicesimo giorno, nel decimo mese, nel decimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi), che il giudice supremo del paese di Ammoniha, e molti dei loro insegnanti ed avvocati, entrarono nella prigione dove Alma ed Amulec erano legati con corde.

 

Alma 14:24 E il giudice supremo stette dinanzi a loro e li colpì di nuovo, e disse loro: Se avete il potere di Dio, liberatevi da questi legami, e allora crederemo che il Signore distruggerà questo popolo secondo le vostre parole.

 

Alma 14:25 E avvenne che tutti si fecero avanti e li colpirono, dicendo le stesse parole, sì, fino all'ultimo; e quando l'ultimo ebbe parlato loro, il potere di Dio scese su Alma ed Amulec, ed essi si alzarono e stettero in piedi.

 

Alma 14:26 Ed Alma gridò, dicendo: Per quanto tempo soffriremo queste grandi afflizioni, o Signore? O Signore, dacci la forza, secondo la nostra fede che è in Cristo, fino a liberarci. Ed essi spezzarono le corde con cui erano legati; e quando il popolo vide ciò, cominciò a fuggire, poiché il timore della distruzione era sceso su di loro.

 

Alma 14:27 E avvenne che il loro timore era talmente grande che caddero a terra, e non poterono raggiungere la porta esterna della prigione; e la terra tremò forte, i muri della prigione si spaccarono in due, cosicché caddero a terra; e il giudice supremo, gli avvocati, i sacerdoti e gli insegnanti che avevano colpito Alma ed Amulec furono uccisi dalle macerie.

 

Alma 14:28 E Alma ed Amulec uscirono dalla prigione, e non erano feriti; poiché il Signore aveva accordato loro il potere, secondo la loro fede che era in Cristo. E uscirono subito dalla prigione; ed erano liberati dai loro legami; e la prigione era caduta a terra e ogni anima entro le sue mura, salvo Alma ed Amulec, era stata uccisa; ed essi entrarono subito in città.

 

Alma 14:29 Ora il popolo, avendo udito un gran rumore, venne accorrendo in massa per conoscerne la causa; e quando videro Alma ed Amulec uscire fuori dalla prigione, e che le mura di questa erano cadute a terra, furono colpiti da grande timore e fuggirono dalla presenza di Alma e di Amulec come una capra fugge con i suoi piccoli davanti a due leoni; e così essi fuggivano dalla presenza di Alma e di Amulec.

 

Alma Capitolo 15

 

Alma e Amulec vanno a Sidom e istituiscono una chiesa -- Alma guarisce Zeezrom, che si unisce alla chiesa -- Molti sono battezzati e la chiesa prospera -- Alma e Amulec vanno a Zarahemla. Circa 81 a.C.

 

Alma 15:1 E AVVENNE che ad Alma e Amulec fu comandato di andarsene da quella città; ed essi se ne andarono, e vennero fino al paese di Sidom; ed ecco, là trovarono tutto il popolo che se ne era andato dal paese di Ammoniha, che erano stati scacciati e lapidati perché avevano creduto nelle parole di Alma.

 

Alma 15:2 Ed essi riferirono loro tutto quello che era accaduto alle loro mogli e ai loro figli, ed anche a se stessi, e al proprio potere di liberarsi.

 

Alma 15:3 E inoltre Zeezrom giaceva ammalato a Sidom, con una febbre ardente che era causata dalle grandi tribolazioni della sua mente a causa della sua malvagità, poiché pensava che Alma ed Amulec non vivessero più; e pensava che fossero stati uccisi a causa della sua iniquità. E questo grande peccato e i suoi molti altri peccati gli straziavano la mente fino a che era divenuta grandemente afflitta, non avendo tregua; perciò cominciò ad avvampare di un calore ardente.

 

Alma 15:4 Ora, quando udì che Alma ed Amulec erano nel paese di Sidom, il suo cuore cominciò a prendere coraggio; e mandò loro immediatamente un messaggio, desiderando che venissero da lui.

 

Alma 15:5 E avvenne che essi andarono immediatamente, obbedendo al messaggio che egli aveva mandato loro; ed entrarono nella casa da Zeezrom; e lo trovarono a letto, ammalato e assai abbattuto per una febbre ardente; e anche la sua mente era profondamente afflitta a causa delle sue iniquità; e quando egli li vide, stese la mano e li supplicò di guarirlo.

 

Alma 15:6 E avvenne che Alma gli disse, prendendolo per la mano: Credi tu nel potere di Cristo per la salvezza?

 

Alma 15:7 Ed egli rispose e disse: Sì, io credo a tutte le parole che tu hai insegnato.

 

Alma 15:8 E Alma disse: Se tu credi nella redenzione di Cristo, puoi essere guarito.

 

Alma 15:9 Ed egli disse: Sì, io credo secondo le tue parole.

 

Alma 15:10 E allora Alma gridò al Signore, dicendo; O Signore, nostro Dio, abbi pietà di quest'uomo, e guariscilo, secondo la sua fede che è in Cristo.

 

Alma 15:11 E quando Alma ebbe detto queste parole, Zeezrom saltò in piedi e cominciò a camminare; ciò fu fatto con grande stupore di tutto il popolo; e se ne diffuse la fama in tutto il paese di Sidom.

 

Alma 15:12 E Alma battezzò Zeezrom nel Signore; e a partire da quel tempo in poi egli cominciò a predicare al popolo.

 

Alma 15:13 Ed Alma istituì una chiesa nel paese di Sidom, e consacrò sacerdoti e insegnanti nel paese, per battezzare nel Signore chiunque desiderasse essere battezzato.

 

Alma 15:14 E avvenne che erano in molti; poiché accorrevano da tutta la regione circostante a Sidom, ed erano battezzati.

 

Alma 15:15 Ma quanto al popolo che era nel paese di Ammoniha, rimase un popolo dal cuore duro e dal collo rigido: e non si pentirono dei loro peccati, attribuendo al diavolo tutto il potere di Alma e di Amulec; poiché erano della confessione di Nehor e non credevano nel pentimento dei loro peccati.

 

Alma 15:16 E avvenne che Alma ed Amulec, avendo Amulec abbandonato, per la parola di Dio, tutto il suo oro, il suo argento e le sue cose preziose, che erano nel paese di Ammoniha, essendo stato respinto da coloro che erano una volta i suoi amici ed anche da suo padre e dai suoi parenti;

 

Alma 15:17 Pertanto, dopo che Alma ebbe istituito la chiesa a Sidom, vedendo un grande mutamento, sì, vedendo che il popolo era mutato quanto all'orgoglio del suo cuore, aveva cominciato a umiliarsi dinanzi a Dio e aveva cominciato a riunirsi nei suoi santuari per adorare Dio davanti all'altare, vegliando e pregando continuamente per poter essere liberati da Satana, dalla morte e dalla distruzione --

 

Alma 15:18 Ora, come dissi, avendo Alma veduto tutte queste cose, prese dunque Amulec e venne nel paese di Zarahemla, e lo condusse a casa sua, e lo consolò nelle sue tribolazioni e lo fortificò nel Signore.

 

Alma 15:19 E così finì il decimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma Capitolo 16

 

I Lamaniti distruggono il popolo di Ammoniha -- Zoram guida i Nefiti alla vittoria sui Lamaniti -- Alma e Amulec e molti altri predicano la parola -- Insegnano che, dopo la sua risurrezione, Cristo apparirà ai Nefiti. Circa 81-77 a.C.

 

Alma 16:1 E AVVENNE, nell'undicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, nel quinto giorno del secondo mese, essendovi stata una gran pace nel paese di Zarahemla, non essendovi state guerre né contese per un certo numero di anni, sì, fino al quinto giorno del secondo mese dell'undicesimo anno, che fu udito un grido di guerra in tutto il paese.

 

Alma 16:2 Poiché ecco, gli eserciti dei Lamaniti erano entrati, dalla parte del deserto, dentro i confini del paese, sì, dentro la città di Ammoniha, e avevano cominciato a uccidere il popolo e a distruggere la città.

 

Alma 16:3 Ed ora avvenne, prima che i Nefiti potessero raccogliere un esercito sufficiente per cacciarli fuori del paese, che essi avevano distrutto il popolo che era nella città di Ammoniha ed anche alcuni attorno ai confini di Noè, e altri ne avevano portati prigionieri nel deserto.

 

Alma 16:4 Ora avvenne che i Nefiti desideravano riprendere quelli che erano stati portati via prigionieri nel deserto.

 

Alma 16:5 Perciò colui che era stato nominato comandante supremo degli eserciti dei Nefiti (e il suo nome era Zoram, e aveva due figli, Lehi ed Ahah) -- ora Zoram e i suoi due figli, sapendo che Alma era sommo sacerdote della chiesa, e avendo udito che aveva lo spirito di profezia, andarono dunque da lui, desiderando sapere dove il Signore voleva che andassero, nel deserto, alla ricerca dei loro fratelli che erano stati presi prigionieri dai Lamaniti.

 

Alma 16:6 E avvenne che Alma domandò al Signore riguardo a questo argomento. E Alma ritornò e disse loro: Ecco, i Lamaniti attraverseranno il fiume Sidon nel deserto meridionale, lontano, oltre i confini del paese di Manti. Ed ecco, là voi li incontrerete, a oriente del fiume Sidon, e là il Signore vi consegnerà i vostri fratelli che sono stati presi prigionieri dai Lamaniti.

 

Alma 16:7 E avvenne che Zoram e i suoi figli attraversarono il fiume Sidon con i loro eserciti e marciarono lontano, oltre i confini di Manti, nel deserto meridionale che era sul lato orientale del fiume Sidon.

 

Alma 16:8 E assalirono là gli eserciti lamaniti, e i Lamaniti furono dispersi e cacciati nel deserto; ed essi presero i loro fratelli che erano stati presi prigionieri dai Lamaniti, e non ci fu una sola anima che fosse andata perduta tra quelli che erano stati presi prigionieri. E furono portati, dai loro fratelli, a prendere possesso delle loro terre.

 

Alma 16:9 E così finì l'undicesimo anno dei giudici, e i Lamaniti furono cacciati fuori dal paese e il popolo di Ammoniha fu distrutto; sì, ogni anima vivente degli Ammonihaiti fu distrutta, come pure la loro grande città che, essi dicevano, Dio non poteva distruggere a motivo della sua grandezza.

 

Alma 16:10 Ma ecco, essa fu lasciata desolata in un sol giorno; e i cadaveri furono straziati dai cani e dalle bestie selvagge del deserto.

 

Alma 16:11 Nondimeno, dopo molti giorni i corpi dei morti furono ammucchiati sulla faccia della terra, e furono coperti con una copertura superficiale. Ed ora così grande era il loro fetore, che il popolo non andò a prendere possesso del paese di Ammoniha per molti anni. E fu chiamata la Desolazione di Nehor, poiché coloro che erano stati uccisi erano della confessione di Nehor; e le loro terre rimasero desolate.

 

Alma 16:12 E i Lamaniti non vennero più a far guerra contro i Nefiti fino al quattordicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi. E così per tre anni il popolo di Nefi ebbe pace continua in tutto il paese.

 

Alma 16:13 E Alma e Amulec andavano ovunque, predicando il pentimento al popolo nei loro templi e nei loro santuari, e anche nelle loro sinagoghe che erano costruite secondo la maniera dei Giudei.

 

Alma 16:14 E a quanti volevano ascoltare le loro parole essi impartivano la parola di Dio, senza alcun riguardo di persone, continuamente.

 

Alma 16:15 E così Alma ed Amulec e anche molti altri che erano stati scelti per l'opera, andarono in giro a predicare la parola in tutto il paese. E il rafforzamento della chiesa divenne generale in tutto il paese, in tutte le regioni circostanti, tra tutto il popolo dei Nefiti.

 

Alma 16:16 E non c'erano ineguaglianze fra loro; il Signore riversava il suo Spirito su tutta la faccia del paese per preparare la mente dei figlioli degli uomini, ossia per preparare il loro cuore ad accogliere la parola che sarebbe stata insegnata tra loro al tempo della sua venuta --

 

Alma 16:17 Affinché potessero non indurirsi contro la parola, affinché potessero non essere increduli e andarsene verso la distruzione; ma affinché accogliessero la parola con gioia e fossero innestati, come un ramo, sulla vera vite, per poter entrare nel riposo del Signore loro Dio.

 

Alma 16:18 Ora, quei sacerdoti che andavano in giro fra il popolo predicavano contro ogni menzogna e inganno, invidia e contesa, malizia e oltraggio, rapina, furto e saccheggio, omicidio e il commettere adulterio e ogni sorta di lascivia, gridando che non dovevano esserci cose simili --

 

Alma 16:19 Ed esponevano le cose che presto sarebbero accadute; sì, esponevano la venuta del Figlio di Dio, le sue sofferenze e la sua morte ed anche la risurrezione dei morti.

 

Alma 16:20 E molti tra il popolo domandavano riguardo al luogo in cui sarebbe venuto il Figlio di Dio; e veniva insegnato loro che egli sarebbe apparso loro dopo la sua risurrezione; e il popolo udiva ciò con grande gioia ed allegrezza.

 

Alma 16:21 Ed ora, dopo che la chiesa era stata istituita in tutto il paese -- e avendo ottenuto la vittoria sul diavolo, ed essendo predicata la parola di Dio nella sua purezza in tutto il paese e avendo il Signore riversato le sue benedizioni sul popolo -- finì dunque il quattordicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

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Racconto dei figli di Mosia, che rinunciarono ai loro diritti al regno per la parola di Dio e salirono al paese di Nefi per predicare ai Lamaniti; loro sofferenze e liberazione -- secondo la storia di Alma.

Comprende i capitoli dal 17 al 27 incluso.

 

Alma Capitolo 17

 

I figli di Mosia possiedono lo spirito di profezia e di rivelazione -- Vanno separatamente a proclamare la parola ai Lamaniti -- Ammon va nel paese di Ismaele e diventa servo di re Lamoni -- Ammon salva le greggi del re e uccide i suoi nemici alle acque di Sebus. Versetti 1-3, circa 77 a.C.; versetto 4, circa 91-77 a.C.; e versetti 5-39, circa 91 a.C.

 

Alma 17:1 ED ora avvenne che mentre Alma era in viaggio dal paese di Gedeone verso mezzogiorno, in direzione del paese di Manti, ecco che, con suo stupore, incontrò i figli di Mosia che erano in viaggio verso il paese di Zarahemla.

 

Alma 17:2 Ora, questi figli di Mosia erano con Alma al tempo in cui l'angelo gli apparve per la prima volta; perciò Alma provò una grande gioia nel vedere i suoi fratelli; e, ciò che più accrebbe la sua gioia, erano ancora suoi fratelli nel Signore; sì, e si erano rafforzati nella conoscenza della verità, poiché erano uomini di sano intendimento e avevano scrutato diligentemente le Scritture per poter conoscere la parola di Dio.

 

Alma 17:3 Ma ciò non è tutto; si erano dedicati a lungo alla preghiera e al digiuno; avevano dunque lo spirito di profezia e lo spirito di rivelazione, e quando insegnavano, insegnavano con il potere e l'autorità di Dio.

 

Alma 17:4 Ed avevano insegnato la parola di Dio per lo spazio di quattordici anni fra i Lamaniti, ottenendo grande successo nel portare molti alla conoscenza della verità; sì, mediante il potere delle loro parole, molti erano stati portati dinanzi all'altare di Dio per invocare il suo nome e confessare i loro peccati dinanzi a lui.

 

Alma 17:5 Ora, queste sono le circostanze che li avevano accompagnati nei loro viaggi, poiché avevano avuto grandi afflizioni; avevano sofferto molto, sia nel corpo che nella mente, come la fame, la sete, la fatica e grandi travagli nello spirito.

 

Alma 17:6 Ora, questi furono i loro viaggi: dopo aver preso congedo da loro padre Mosia, nel primo anno dei giudici avendo rifiutato il regno che il loro padre desiderava conferire loro, e tale era anche l'intenzione del popolo;

 

Alma 17:7 Nondimeno essi se ne andarono dal paese di Zarahemla e presero le loro spade, le loro lance, i loro archi, le loro frecce e le loro fionde; e fecero ciò al fine di potersi procurare cibo mentre si trovavano nel deserto.

 

Alma 17:8 E così si inoltrarono nel deserto, con coloro che avevano scelto, per salire al paese di Nefi per predicare la parola di Dio ai Lamaniti.

 

Alma 17:9 E avvenne che viaggiarono per molti giorni nel deserto, e digiunarono molto e pregarono molto, affinché il Signore volesse accordar loro una porzione del suo Spirito per accompagnarli e per restare con loro; affinché potessero essere uno strumento nelle mani di Dio per portare, se fosse possibile, i loro fratelli, i Lamaniti, a conoscere la verità, a conoscere la bassezza delle tradizioni dei loro padri, che non erano giuste.

 

Alma 17:10 E avvenne che il Signore li visitò con il suo Spirito, e disse loro: Consolatevi. Ed essi furono consolati.

 

Alma 17:11 E il Signore disse anche loro: Andate fra i Lamaniti, vostri fratelli, e stabilite la mia parola; tuttavia siate pazienti nella sopportazione e nelle afflizioni, per poter mostrare loro un buon esempio in me; e io farò di voi uno strumento nelle mie mani per la salvezza di molte anime.

 

Alma 17:12 E avvenne che i cuori dei figli di Mosia, e anche di quelli che erano con loro, presero coraggio per andare fra i Lamaniti a proclamare loro la parola di Dio.

 

Alma 17:13 E avvenne che quando furono arrivati ai confini del paese dei Lamaniti, si separarono e si divisero gli uni dagli altri, confidando nel Signore che si sarebbero incontrati di nuovo al termine della mietitura; poiché pensavano che il lavoro che avevano intrapreso fosse grande.

 

Alma 17:14 E sicuramente era grande, poiché si erano messi in animo di predicare la parola di Dio a un popolo selvaggio, indurito e feroce; un popolo che si deliziava nell'ammazzare i Nefiti nel derubarli e nel saccheggiarli; e il loro cuore era rivolto alle ricchezze, ossia all'oro, all'argento e alle pietre preziose; tuttavia cercavano di ottenere queste cose ammazzando e saccheggiando, per non dover lavorare per esse con le loro mani.

 

Alma 17:15 Così erano un popolo molto indolente; molti di loro adoravano idoli, e la maledizione di Dio era caduta su di loro a causa delle tradizioni dei loro padri; ciononostante le promesse del Signore erano estese a loro, a condizione che si pentissero.

 

Alma 17:16 Perciò questa era la ragione per cui i figli di Mosia avevano intrapreso quest'opera, per poterli forse portare al pentimento; per poterli forse portare a conoscere il piano della redenzione.

 

Alma 17:17 Perciò si separarono gli uni dagli altri e andarono in mezzo a loro, ognuno per suo conto, secondo la parola e il potere di Dio che erano dati a ciascuno.

 

Alma 17:18 Ora Ammon, che era il capo fra loro, o piuttosto egli era al loro servizio, si divise da loro, dopo averli benedetti secondo le loro diverse situazioni, dopo aver impartito loro la parola di Dio, ossia dopo averli assistiti prima della sua partenza; e così iniziarono ciascuno il suo viaggio in tutto il paese.

 

Alma 17:19 E Ammon andò al paese di Ismaele, paese che prendeva il nome dai figli di Ismaele, che erano anch’essi divenuti Lamaniti.

 

Alma 17:20 E quando Ammon entrò nel paese di Ismaele, i Lamaniti lo presero e lo legarono, come era loro uso legare tutti i Nefiti che cadevano nelle loro mani e portarli davanti al re; ed era così lasciato al piacere del re, se ucciderli o trattenerli in schiavitù, o se gettarli in prigione o cacciarli fuori dal paese, secondo la sua volontà e a suo piacimento.

 

Alma 17:21 E così Ammon fu portato davanti al re che regnava sul paese di Ismaele; e il suo nome era Lamoni; ed era un discendente di Ismaele.

 

Alma 17:22 E il re chiese ad Ammon se fosse suo desiderio dimorare nel paese fra i Lamaniti ossia fra il suo popolo.

 

Alma 17:23 E Ammon gli disse: Sì, desidero dimorare qualche tempo fra questo popolo; sì, e forse fino al giorno in cui morrò.

 

Alma 17:24 E avvenne che re Lamoni fu molto compiaciuto di Ammon, e fece sì che fosse sciolto dai legami; e voleva che Ammon prendesse in moglie una delle sue figlie.

 

Alma 17:25 Ma Ammon gli disse: No, ma sarò tuo servo. Ammon diventò dunque servo di re Lamoni. E avvenne che fu messo tra gli altri servi a custodire le greggi di Lamoni, secondo l'uso dei Lamaniti.

 

Alma 17:26 E dopo essere stato per tre giorni al servizio del re, mentre stava andando con i servi lamaniti e le loro greggi al luogo delle acque, che era chiamato acque di Sebus, e tutti i Lamaniti conducono là le loro greggi perché possano abbeverarsi--

 

Alma 17:27 Dunque, mentre Ammon e i servi del re stavano conducendo le loro greggi a questo luogo delle acque, ecco, un certo numero di Lamaniti che erano stati alle acque con le loro greggi, si alzarono e dispersero le greggi di Ammon e dei servi del re, e le dispersero tanto che fuggirono in molte direzioni.

 

Alma 17:28 Allora, i servi del re cominciarono a mormorare, dicendo: Ora il re ci ucciderà, come ha fatto con i nostri fratelli perché le loro greggi erano state disperse per la malvagità di questi uomini. E cominciarono a piangere fortemente, dicendo: Ecco, le nostre greggi sono già disperse.

 

Alma 17:29 Ora essi piangevano per il timore di essere uccisi. Ora, quando Ammon vide ciò, il suo cuore si gonfiò di gioia dentro di lui, poiché disse: Mostrerò a questi miei compagni di servitù il mio potere, ossia il potere che è in me, restituendo queste greggi al re, cosicché potrò guadagnarmi il cuore di questi miei compagni di servitù per poterli indurre a credere nelle mie parole.

 

Alma 17:30 Ed ora, questi erano i pensieri di Ammon, quando vide le afflizioni di coloro che egli definiva suoi fratelli.

 

Alma 17:31 E avvenne che egli li blandì con le sue parole, dicendo: Fratelli miei, state di buon animo, e andiamo alla ricerca delle greggi: le raduneremo e le riporteremo al luogo delle acque; e così preserveremo le greggi per il re, ed egli non ci ucciderà.

 

Alma 17:32 E avvenne che andarono alla ricerca delle greggi, e seguirono Ammon, e si misero a correre con grande rapidità, bloccarono le greggi del re e le radunarono di nuovo al luogo delle acque.

 

Alma 17:33 E quegli uomini si alzarono di nuovo per disperdere le loro greggi; ma Ammon disse ai suoi fratelli: Circondate le greggi tutt'intorno, cosicché non fuggano; e io andrò a lottare con questi uomini che disperdono le nostre greggi.

 

Alma 17:34 Fecero dunque come Ammon aveva comandato loro; ed egli si fece avanti e si presentò per lottare con coloro che stavano presso le acque di Sebus; e non erano pochi in numero.

 

Alma 17:35 Perciò non temevano Ammon, poiché pensavano che uno di loro potesse ucciderlo a loro piacimento, poiché non sapevano che il Signore aveva promesso a Mosia che avrebbe liberato i suoi figli dalle loro mani; né sapevano nulla riguardo al Signore; perciò si deliziavano nell'annientare i loro fratelli; e per questo motivo si erano alzati per disperdere le greggi del re.

 

Alma 17:36 Ma Ammon avanzò e cominciò a lanciar pietre con la sua fionda contro di loro; sì, con grande potenza egli scagliò delle pietre in mezzo a loro e ne uccise così un certo numero, tanto che cominciarono a stupirsi del suo potere; nondimeno si adirarono per l'uccisione dei loro fratelli, ed erano decisi a farlo cadere, perciò, vedendo che non potevano colpirlo con le loro pietre, si fecero avanti con dei bastoni per ucciderlo.

 

Alma 17:37 Ma ecco, a ogni uomo che alzava il bastone per colpire Ammon, egli tagliava il braccio con la sua spada; poiché egli resisteva ai loro colpi, colpendo le loro braccia con il filo della spada, tanto che cominciarono a stupirsi e cominciarono a fuggire dinanzi a lui; sì, e non erano pochi di numero; ed egli li fece fuggire con la forza del suo braccio.

 

Alma 17:38 Ora, sei di essi erano caduti mediante la fionda, ma non ne uccise alcuno con la spada, salvo il loro capo; e tagliò tutte le braccia che erano state alzate contro di lui, e non erano poche.

 

Alma 17:39 E quando li ebbe cacciati lontano, ritornò, ed abbeverarono le greggi e le ricondussero al pascolo del re; ed essi entrarono dal re, portando le braccia che erano state tagliate dalla spada di Ammon, di coloro che avevano cercato di ucciderlo; e furono portate al re a testimonianza delle cose che avevano fatto.

 

Alma Capitolo 18

 

Re Lamoni suppone che Ammon sia il Grande Spirito -- Ammon istruisce il re sulla creazione, sui rapporti di Dio con gli uomini e sulla redenzione che viene tramite Cristo -- Lamoni crede e cade a terra come morto. Circa 90 a.C.

 

Alma 18:1 E AVVENNE che re Lamoni fece sì che i suoi servitori si facessero avanti e attestassero tutte le cose che avevano visto riguardanti il fatto.

 

Alma 18:2 E quando ebbero tutti attestato le cose che avevano visto ed egli ebbe saputo della fedeltà di Ammon nel proteggere le sue greggi, ed anche del suo gran potere nel lottare contro coloro che cercavano di ucciderlo, fu grandemente stupito e disse: Sicuramente costui è più che un uomo. Ecco, non è questi il Grande Spirito che manda tali grandi punizioni su questo popolo a causa dei suoi omicidii?

 

Alma 18:3 Ed essi risposero al re e dissero: Se egli sia il Grande Spirito o un uomo, noi non sappiamo; ma sappiamo soltanto questo: che egli non può essere ucciso dai nemici del re, né essi possono disperdere le greggi del re quando egli è con noi, a motivo della sua abilità e grande forza; sappiamo dunque che egli è amico del re. Ed ora, o re, noi non crediamo che un uomo abbia un così gran potere, poiché sappiamo che egli non può essere ucciso.

 

Alma 18:4 Allora, quando il re ebbe udito queste parole, disse loro: Ora so che egli è il Grande Spirito; ed è sceso in questo tempo per preservare la vostra vita, affinché non vi uccidessi come feci con i vostri fratelli. Ora, questo è il Grande Spirito di cui hanno parlato i nostri padri.

 

Alma 18:5 Ora, questa era la tradizione di Lamoni, che aveva ricevuto da suo padre: che esisteva un Grande Spirito. Nonostante essi credessero in un Grande Spirito, supponevano che qualsiasi cosa facessero fosse giusta; nondimeno Lamoni cominciò a temere grandemente, per timore di aver fatto male a uccidere i suoi servi;

 

Alma 18:6 Poiché ne aveva uccisi molti perché i loro fratelli avevano disperso le loro greggi nel luogo dell'acqua; e così, poiché le loro greggi erano state disperse, essi furono uccisi.

 

Alma 18:7 Ora, era consuetudine di questi Lamaniti stare presso le acque di Sebus per disperdere le greggi del popolo, per poter in tal modo spingere sulle loro terre molte di quelle che erano state disperse, essendo questa una pratica di saccheggio fra loro.

 

Alma 18:8 E avvenne che re Lamoni indagò presso i suoi servitori, dicendo: Dov'è quest'uomo che ha un così grande potere?

 

Alma 18:9 Ed essi gli dissero: Ecco, sta nutrendo i tuoi cavalli. Ora, il re aveva comandato ai suoi servitori, prima che essi andassero ad abbeverare le greggi, di preparare i cavalli e i carri e di condurlo al paese di Nefi; poiché una grande festa era stata fissata nel paese di Nefi dal padre di Lamoni, che era re su tutto il paese.

 

Alma 18:10 Ora, quando re Lamoni udì che Ammon stava preparando i cavalli e i carri, fu ancora più stupito a motivo della fedeltà di Ammon, dicendo: Sicuramente non c'è stato nessun servo fra tutti i miei servi che sia stato fedele quanto quest'uomo; poiché ricorda perfino tutti i miei ordini per eseguirli.

 

Alma 18:11 Ora io so con certezza che costui è il Grande Spirito, e vorrei che entrasse da me, ma non oso.

 

Alma 18:12 E avvenne che quando Ammon ebbe approntato i cavalli e i carri per il re e i suoi servi, entrò dal re e vide che il re aveva cambiato espressione; stava dunque per ritirarsi dalla sua presenza.

 

Alma 18:13 E uno dei servi del re gli disse: Rabbana, che interpretato significa potente o grande re; pensando che i re debbano essere potenti; e gli disse così: Rabbana il re desidera che tu rimanga.

 

Alma 18:14 Perciò Ammon si volse verso il re e gli disse: Cosa vuoi che io faccia per te, o re? E il re non gli rispose per lo spazio di un'ora secondo il loro tempo, perché non sapeva cosa dovesse dirgli.

 

Alma 18:15 E avvenne che Ammon gli disse di nuovo: Cosa desideri da me? Ma il re non gli rispose.

 

Alma 18:16 E avvenne che Ammon, essendo ricolmo dello Spirito di Dio, percepì dunque i pensieri del re. E gli disse: E forse perché hai udito che ho difeso i tuoi servi e le tue greggi, e ho ucciso con la fionda e con la spada sette dei loro fratelli, e ho tagliato le braccia di altri, per difendere le tue greggi e i tuoi servi; ecco, è questo che causa la tua meraviglia?

 

Alma 18:17 Io ti dico: perché mai la tua meraviglia è tanto grande? Ecco, io sono un uomo, e sono tuo servo; perciò qualsiasi cosa tu desideri, che sia giusta, io la farò.

 

Alma 18:18 Ora, quando il re ebbe udito queste parole, si meravigliò di nuovo, poiché vide che Ammon poteva discernere i suoi pensieri; ma nonostante ciò re Lamoni aprì la bocca e gli disse: Chi sei tu? Sei tu quel Grande Spirito che conosce ogni cosa?

 

Alma 18:19 Ammon rispose e gli disse: Non lo sono.

 

Alma 18:20 E il re disse: Come conosci i pensieri del mio cuore? Puoi parlare liberamente e dirmi queste cose; e dimmi pure mediante quale potere hai ucciso e tagliato le braccia dei miei fratelli che disperdevano le mie greggi --

 

Alma 18:21 Ed ora, se tu mi parlerai di queste cose, io ti darò qualsiasi cosa tu desideri; e se fosse necessario, ti proteggerei con i miei eserciti; ma so che tu sei più potente di tutti loro; nondimeno ti accorderò qualsiasi cosa tu desideri da me.

 

Alma 18:22 Ora Ammon, essendo saggio, ma inoffensivo, disse a Lamoni: Darai ascolto alle mie parole, se ti dico per mezzo di quale potere faccio queste cose? E questa è la cosa che desidero da te.

 

Alma 18:23 E il re gli rispose, e disse: Sì, crederò a tutte le tue parole. E così fu preso con l'astuzia.

 

Alma 18:24 E Ammon cominciò a parlargli arditamente, e gli disse: Credi tu che vi sia un Dio?

 

Alma 18:25 Ed egli rispose, e gli disse: Non so cosa ciò significhi.

 

Alma 18:26 E allora Ammon disse: Credi tu che vi sia un Grande Spirito?

 

Alma 18:27 Ed egli disse: Sì.

 

Alma 18:28 E Ammon disse: Questi è Dio. E Ammon gli disse di nuovo: Credi tu che questo Grande Spirito, che è Dio, abbia creato tutte le cose che sono in cielo e in terra?

 

Alma 18:29 Ed egli disse: Sì, credo che egli abbia creato tutte le cose che sono in terra; ma non conosco i cieli.

 

Alma 18:30 E Ammon gli disse: I cieli sono il luogo in cui dimorano Dio e tutti i suoi santi angeli.

 

Alma 18:31 E re Lamoni disse: Sta al disopra della terra?

 

Alma 18:32 E Ammon disse: Sì, ed egli guarda dall'alto tutti i figlioli degli uomini; e conosce tutti i pensieri e gli intenti del cuore; poiché tutti furono creati dalla sua mano fin dal principio.

 

Alma 18:33 E re Lamoni disse: Io credo a tutte queste cose che hai detto. Sei tu mandato da Dio?

 

Alma 18:34 Ammon gli disse: Io sono un uomo, e l'uomo nel principio fu creato a immagine di Dio; e io sono chiamato dal suo Santo Spirito a insegnare queste cose a questo popolo, affinché possa essere portato a conoscere ciò che è giusto e vero.

 

Alma 18:35 E una porzione di questo Spirito dimora in me, il che mi dà conoscenza e anche potere, secondo la mia fede e i miei desideri che sono entrambi in Dio.

 

Alma 18:36 Ora, quando Ammon ebbe detto queste parole, cominciò dalla creazione del mondo e anche dalla creazione di Adamo, e gli disse ogni cosa riguardo alla caduta dell'uomo, e illustrò ed espose davanti a lui gli annali e le Sacre Scritture del popolo, che erano state dette dai profeti fino al tempo in cui il loro padre, Lehi lasciò Gerusalemme.

 

Alma 18:37 E raccontò loro pure (poiché si rivolgeva al re e ai suoi servi) tutti i viaggi dei loro padri nel deserto, tutte le loro sofferenze per la fame e la sete, il loro travaglio e così via.

 

Alma 18:38 E raccontò loro pure riguardo alle ribellioni di Laman e Lemuele e dei figli di Ismaele, sì, riferì loro tutte le loro ribellioni; ed espose loro tutti gli annali e le Scritture, dal tempo in cui Lehi lasciò Gerusalemme fino al presente.

 

Alma 18:39 Ma ciò non è tutto; poiché egli espose loro il piano di redenzione, che fu preparato fin dalla fondazione del mondo; e fece loro conoscere anche circa la venuta di Cristo, e fece loro conoscere tutte le opere del Signore.

 

Alma 18:40 E avvenne, dopo che ebbe detto tutte queste cose, e le ebbe esposte al re, che il re credette a tutte le sue parole.

 

Alma 18:41 E cominciò a gridare al Signore, dicendo: O Signore, abbi misericordia; secondo la Tua grande misericordia che hai avuto per il popolo di Nefi, abbine per me e per il mio popolo!

 

Alma 18:42 Ed ora, quando ebbe detto questo, cadde a terra come se fosse morto.

 

Alma 18:43 E avvenne che i suoi servi lo presero e lo portarono da sua moglie, e lo stesero su un letto; ed egli giacque come se fosse morto per lo spazio di due giorni e due notti; e sua moglie, i suoi figli e le sue figlie fecero cordoglio secondo l'uso dei Lamaniti, lamentando grandemente la sua perdita.

 

Alma Capitolo 19

 

Lamoni riceve la luce della vita eterna e vede il Redentore -- I suoi familiari perdono i sensi e alcuni vedono gli angeli -- Ammon è salvato miracolosamente -- Egli ne battezza molti e istituisce tra loro una chiesa. Circa 90 a.C.

 

Alma 19:1 E AVVENNE che, dopo due giorni e due notti, essi stavano per prendere il suo corpo e deporlo in un sepolcro che avevano fatto allo scopo di seppellire i loro morti.

 

Alma 19:2 Ora la regina, venuta a conoscenza della fama di Ammon, lo mandò dunque a chiamare e chiese che entrasse da lei.

 

Alma 19:3 E avvenne che Ammon fece come gli fu comandato ed entrò dalla regina e desiderò sapere da lei ciò che voleva che egli facesse.

 

Alma 19:4 Ed ella gli disse: I servitori di mio marito mi hanno fatto sapere che tu sei un profeta di un santo Dio, e che hai il potere di compiere molte opere potenti nel suo nome;

 

Alma 19:5 Perciò, se è così, vorrei che tu entrassi a vedere mio marito, poiché egli è stato steso sul suo letto per lo spazio di due giorni e due notti; e alcuni dicono che non è morto, mentre altri dicono che è morto e che puzza, e dovrebbe essere messo nel sepolcro; per conto mio, per me non puzza.

 

Alma 19:6 Ora, ciò era quanto Ammon desiderava, poiché sapeva che re Lamoni era sotto il potere di Dio; egli sapeva che l'oscuro velo dell'incredulità era stato rimosso dalla sua mente e la luce che aveva illuminato la sua mente, che era la luce della gloria di Dio, che era la meravigliosa luce della sua bontà -- sì, questa luce aveva infuso una tale gioia nella sua anima, dato che la nube di tenebre era stata dissipata e che la luce della vita eterna era stata accesa nella sua anima, sì, egli sapeva che ciò aveva sopraffatto il suo organismo naturale e che egli era stato rapito in Dio --

 

Alma 19:7 Pertanto ciò che la regina desiderava da lui era il suo unico desiderio. Perciò egli entrò a vedere il re, secondo quanto la regina gli aveva chiesto; e vide il re, e si rese conto che non era morto.

 

Alma 19:8 E disse alla regina: Egli non è morto, ma dorme in Dio; e domani si alzerà di nuovo; dunque non seppellitelo.

 

Alma 19:9 E Ammon le disse: Credi tu a questo? Ed ella gli disse: Non ho avuto altro testimone, salvo la tua parola e la parola dei nostri servi; nondimeno io credo che sarà secondo quanto tu hai detto.

 

Alma 19:10 E Ammon le disse: Tu sei benedetta a motivo della tua grandissima fede; io ti dico o donna, che non v'è stata una così grande fede fra tutti i popoli dei Nefiti.

 

Alma 19:11 E avvenne che ella vegliò al letto di suo marito, da quel momento fino all'ora dell'indomani in cui Ammon aveva indicato che si sarebbe alzato.

 

Alma 19:12 E avvenne che egli si alzò, secondo le parole di Ammon; e mentre si alzava stese la mano verso la donna e disse: Benedetto sia il nome di Dio, e benedetta sei tu.

 

Alma 19:13 Poiché, sicuramente come tu vivi, ecco, io ho veduto il mio Redentore; ed egli verrà e nascerà da una donna e redimerà tutta l'umanità che crede nel suo nome. Ora, quando ebbe detto queste parole, il suo cuore si gonfiò in lui ed egli si accasciò di nuovo per la gioia; e anche la regina si accasciò, sopraffatta dallo Spirito.

 

Alma 19:14 Ora Ammon, vedendo lo Spirito del Signore riversato secondo le sue preghiere sui Lamaniti suoi fratelli, che erano stati causa di tanto cordoglio fra i Nefiti, ovvero fra tutto il popolo di Dio, a causa delle loro iniquità e delle loro tradizioni, cadde in ginocchio e cominciò a riversare la sua anima in preghiera e in ringraziamento a Dio per ciò che egli aveva fatto per i suoi fratelli; e anche lui fu sopraffatto dalla gioia; e così tutti e tre erano accasciati a terra.

 

Alma 19:15 Ora, quando i servi del re videro che erano caduti, cominciarono anch'essi a gridare a Dio, poiché il timore del Signore era venuto anche su di loro; poiché erano loro che erano stati dinanzi al re e gli avevano attestato del grande potere di Ammon.

 

Alma 19:16 E avvenne che essi invocarono il nome del Signore con tutte le loro forze, finché furono tutti caduti a terra, salvo una delle donne lamanite, il cui nome era Abish, che si era convertita al Signore da molti anni in conseguenza di una straordinaria visione di suo padre --

 

Alma 19:17 Così, essendosi convertita al Signore, senza mai averlo fatto sapere, dunque, quando vide che tutti i servi di Lamoni erano caduti a terra, e anche la sua padrona, la regina, il re e Ammon giacevano prostrati a terra, seppe che quello era il potere di Dio, e cogliendo questa occasione per far conoscere al popolo quanto era accaduto fra loro, cosicché vedendo quella scena sarebbero stati indotti a credere nel potere di Dio, dunque essa corse fuori di casa in casa facendo conoscere ciò al popolo.

 

Alma 19:18 Ed essi cominciarono a riunirsi presso la casa del re. E venne una moltitudine, e con loro stupore videro il re, la regina e i loro servi, accasciati a terra; e giacevano tutti là, come se fossero morti; e videro anche Ammon, ed ecco egli era un nefita.

 

Alma 19:19 Allora, cominciarono a mormorare tra di loro; alcuni dicevano che era un gran male che era sceso su di loro, ossia sul re e la sua casa, perché aveva permesso al Nefita di rimanere nel paese.

 

Alma 19:20 Ma altri li rimproveravano dicendo: Il re ha portato questo male sulla sua casa perché uccise i suoi servi le cui greggi erano state disperse alle acque di Sebus.

 

Alma 19:21 Ed erano anche rimproverati da quegli uomini che erano stati alle acque di Sebus e avevano disperso le greggi che appartenevano al re, poiché erano adirati contro Ammon a causa del numero dei loro fratelli che egli aveva ucciso alle acque di Sebus, mentre difendeva le greggi del re.

 

Alma 19:22 Ora, uno di essi, il cui fratello era stato ucciso dalla spada di Ammon, essendo molto adirato contro Ammon, estrasse la spada e avanzò per farla cadere su Ammon, per ucciderlo; e come alzò la spada per colpirlo, ecco, cadde morto.

 

Alma 19:23 Ora vediamo che Ammon non poteva essere ucciso, poiché il Signore aveva detto a Mosia, suo padre: Io lo risparmierò, e gli sarà fatto secondo la tua fede -- dunque Mosia lo aveva affidato al Signore.

 

Alma 19:24 E avvenne che quando la moltitudine vide che l'uomo che aveva alzato la spada per uccidere Ammon era caduto morto, il timore scese su tutti loro, e non osavano allungare la mano per toccare lui o alcuno di quelli che erano caduti; e cominciarono di nuovo a chiedersi tra loro quale potesse essere la causa di questo grande potere, ossia che cosa potevano significare tutte queste cose.

 

Alma 19:25 E avvenne che ve n'erano molti fra loro che dicevano che Ammon era il Grande Spirito, e altri dicevano che egli era stato mandato dal Grande Spirito

 

Alma 19:26 Ma altri rimproveravano tutti loro, dicendo che era un mostro, che era stato mandato dai Nefiti per tormentarli.

 

Alma 19:27 E ve n'erano alcuni che dicevano che Ammon era stato mandato dal Grande Spirito per affliggerli a causa delle loro iniquità; e che era il Grande Spirito che aveva sempre assistito i Nefiti, che li aveva sempre liberati dalle loro mani; e dicevano che era questo Grande Spirito che aveva distrutto tanti dei loro fratelli, i Lamaniti.

 

Alma 19:28 E così la contesa cominciò ad essere molto aspra fra loro. E mentre stavano così discutendo, venne la serva che aveva fatto radunare la moltitudine, e quando vide la contesa che esisteva fra la moltitudine ne fu grandemente addolorata, fino alle lacrime.

 

Alma 19:29 E avvenne che ella andò e prese la regina per la mano, per poterla forse alzare da terra; e non appena le toccò la mano ella si alzò e stette in piedi, e gridò ad alta voce, dicendo: O Gesù benedetto, che mi hai salvata da un terribile inferno! O Dio benedetto, abbi misericordia di questo popolo!

 

Alma 19:30 E quando ebbe detto questo batté le mani, essendo piena di gioia, pronunciando molte parole che non furono comprese; e quando ebbe fatto questo prese il re Lamoni per mano; ed ecco, egli si alzò e stette in piedi.

 

Alma 19:31 Ed egli immediatamente, vedendo la contesa tra il suo popolo, venne avanti e cominciò a rimproverarli e ad insegnare loro le parole che aveva udito dalla bocca di Ammon; e tutti coloro che udirono le sue parole credettero e si convertirono al Signore.

 

Alma 19:32 Ma ve ne furono molti fra loro che non vollero ascoltare le sue parole; perciò se ne andarono per la loro strada.

 

Alma 19:33 E avvenne che quando Ammon si alzò, egli pure si prese cura di loro, e lo fecero anche tutti i servi di Lamoni; e tutti loro proclamarono al popolo la stessa cosa: che il loro cuore era stato mutato; che non avevano più alcun desiderio di fare il male.

 

Alma 19:34 Ed ecco, molti proclamarono al popolo di aver visto degli angeli e di aver conversato con loro; e così essi avevano detto loro cose di Dio e della sua giustizia.

 

Alma 19:35 E avvenne che ve ne furono molti che credettero alle loro parole; e tutti coloro che credettero furono battezzati; e diventarono un popolo giusto e stabilirono una chiesa tra loro.

 

Alma 19:36 E così cominciò l'opera del Signore fra i Lamaniti; così il Signore iniziò a riversare il suo Spirito su di loro; e vediamo che il suo braccio è teso a tutte le persone che vogliono pentirsi e credere nel suo nome.

 

Alma Capitolo 20

 

Il Signore manda Ammon a Middoni a liberare i suoi fratelli imprigionati, -- Ammon e Lamoni incontrano il padre di Lamoni, che è re di tutto il paese -- Ammon obbliga il vecchio re ad acconsentire al rilascio dei suoi fratelli. Circa 90 a.C.

 

Alma 20:1 E AVVENNE, quando ebbero stabilito una chiesa in quel paese, che re Lamoni volle che Ammon andasse con lui nel paese di Nefi, per poterlo presentare a suo padre.

 

Alma 20:2 E la voce del Signore venne ad Ammon, dicendo: Non salire al paese di Nefi, poiché, ecco, il re cercherà di toglierti la vita; ma va' nel paese di Middoni; poiché ecco, tuo fratello Aaronne, e anche Mulochi e Amma, sono in prigione.

 

Alma 20:3 Ora, avvenne che quando Ammon ebbe udito ciò disse a Lamoni: Ecco, mio fratello e altri fratelli sono in prigione a Middoni, e io vado per poterli liberare.

 

Alma 20:4 Allora Lamoni disse ad Ammon: Io so che nella forza del Signore tu puoi fare ogni cosa. Ma ecco, io verrò con te nel paese di Middoni; poiché il re del paese di Middoni il cui nome è Antiomno, mi è amico; andrò dunque nel paese di Middoni per adulare il re del paese, ed egli farà uscire i tuoi fratelli di prigione. Ora, Lamoni gli disse: Chi ti ha detto che i tuoi fratelli sono in prigione?

 

Alma 20:5 E Ammon gli disse: Nessuno me l'ha detto, salvo Dio; ed egli mi ha detto: Va' a liberare i tuoi fratelli, poiché sono in prigione nel paese di Middoni.

 

Alma 20:6 Ora quando Lamoni ebbe udito ciò, fece approntare dai suoi servi i cavalli e i carri.

 

Alma 20:7 E disse ad Ammon: Vieni, io scenderò con te nel paese di Middoni e là implorerò il re di far uscire i tuoi fratelli di prigione.

 

Alma 20:8 E avvenne che mentre Ammon e Lamoni stavano viaggiando verso quel luogo, incontrarono il padre di Lamoni, che era re di tutto il paese.

 

Alma 20:9 Ed ecco, il padre di Lamoni gli disse: Perché non sei venuto alla festa in quel gran giorno in cui feci una festa per i miei figli e per il mio popolo?

 

Alma 20:10 E disse anche: Dove stai andando con questo nefita, che è uno dei figli di un mentitore?

 

Alma 20:11 E avvenne che Lamoni gli raccontò dove stava andando, poiché temeva di offenderlo.

 

Alma 20:12 E gli disse anche tutti i motivi per cui era rimasto nel suo regno, cosicché non era andato da suo padre alla festa che egli aveva preparato.

 

Alma 20:13 Ed ora, quando Lamoni gli ebbe raccontato tutte queste cose, ecco, con suo stupore, suo padre si adirò contro di lui, e disse; Lamoni, tu vai a liberare questi nefiti, che sono figli di un mentitore. Ecco, egli derubò i nostri padri; ed ora anche i suoi figli sono venuti fra noi per ingannarci con la loro astuzia e le loro menzogne, per derubarci di nuovo delle nostre proprietà.

 

Alma 20:14 Ora, il padre di Lamoni gli comandò di uccidere Ammon con la spada. E gli comandò anche di non andare nel paese di Middoni, ma di tornare con lui nel paese di Ismaele.

 

Alma 20:15 Ma Lamoni gli disse: Non ucciderò Ammon, e non ritornerò nel paese di Ismaele; ma vado nel paese di Middoni per far rilasciare i fratelli di Ammon, poiché so che sono uomini giusti e santi profeti del vero Dio.

 

Alma 20:16 Ora, quando suo padre ebbe udito queste parole, si adirò contro di lui ed estrasse la spada per abbatterlo.

 

Alma 20:17 Ma Ammon si fece avanti e gli disse: Ecco, non uccidere tuo figlio; nondimeno sarebbe meglio che cadesse lui, piuttosto che te, poiché ecco, egli si è pentito dei suoi peccati; ma se tu cadessi in questo momento, nella tua collera, la tua anima non potrebbe essere salvata.

 

Alma 20:18 E di nuovo, è opportuno che tu ti trattenga; poiché se tu uccidessi tuo figlio, che è innocente, il suo sangue griderebbe dalla terra al Signore suo Dio affinché la vendetta ti colpisca; e tu forse perderesti la tua anima.

 

Alma 20:19 Ora, quando Ammon gli ebbe detto queste parole, egli gli rispose dicendo: So che se uccidessi mio figlio verserei del sangue innocente, poiché sei tu che hai cercato di distruggerlo.

 

Alma 20:20 E stese la mano per uccidere Ammon. Ma Ammon resistette ai suoi colpi e lo colpì pure al braccio affinché non potesse usarlo.

 

Alma 20:21 Ora, quando il re vide che Ammon poteva ucciderlo, cominciò a implorare Ammon di risparmiargli la vita.

 

Alma 20:22 Ma Ammon alzò la spada e gli disse: Ecco, ti colpirò a meno che tu non mi accordi che i miei fratelli possano essere fatti uscire di prigione.

 

Alma 20:23 Ora il re, temendo di perdere la vita, disse: Se mi risparmierai ti accorderò qualsiasi cosa chiederai, finanche la metà del regno.

 

Alma 20:24 Ora, quando Ammon vide che aveva indotto il vecchio re a fare secondo i suoi desideri, gli disse: Se mi accorderai che i miei fratelli possano essere fatti uscire di prigione, e anche che Lamoni possa conservare il suo regno e che non sarai scontento di lui, ma gli concederai di agire secondo i suoi desideri in qualsiasi cosa egli pensi, allora ti risparmierò; altrimenti ti abbatterò.

 

Alma 20:25 Ora, quando Ammon ebbe detto queste parole, il re cominciò a gioire per la sua vita.

 

Alma 20:26 E quando vide che Ammon non aveva alcun desiderio di annientarlo, e quando vide pure il grande amore che questi nutriva per suo figlio Lamoni, fu grandemente stupito, e disse: Poiché questo è tutto ciò che hai desiderato, che faccia rilasciare i tuoi fratelli e che permetta a mio figlio Lamoni di conservare il suo regno, ecco, io ti accorderò che mio figlio possa conservare il suo regno, da ora e per sempre; e io non governerò più su di lui.

 

Alma 20:27 E ti accorderò pure che i tuoi fratelli siano fatti uscire di prigione, e tu e i tuoi fratelli potrete venire da me, nel mio regno, poiché desidero grandemente rivederti. Poiché il re era molto stupito delle parole che egli aveva detto, e anche delle parole che erano state dette da suo figlio Lamoni, perciò era desideroso di apprenderle.

 

Alma 20:28 E avvenne che Ammon e Lamoni proseguirono nel loro viaggio verso il paese di Middoni. E Lamoni trovò favore agli occhi del re del paese; perciò i fratelli di Ammon furono portati fuori di prigione.

 

Alma 20:29 E quando Ammon li incontrò fu grandemente addolorato, poiché ecco, erano nudi e la loro pelle era escoriata profondamente perché erano stati legati con forti corde. E avevano anche sofferto la fame, la sete e ogni specie di afflizioni; cionondimeno erano stati pazienti in tutte le loro sofferenze.

 

Alma 20:30 E, come accadde era stata loro sorte cadere nelle mani di un popolo più indurito e dal collo più rigido; perciò non aveva voluto dare ascolto alle loro parole e li aveva scacciati, colpiti e respinti di casa in casa, di luogo in luogo, finché erano arrivati nel paese di Middoni; e là erano stati presi e gettati in prigione, e legati con forti corde e tenuti in prigione per molti giorni, ed erano stati liberati da Lamoni e Ammon.

 

Racconto della predicazione di Aaronne, di Mulochi e dei loro fratelli ai Lamaniti.

Comprende i capitoli dal 21

al 26 incluso.

 

Alma Capitolo 21

 

Aaronne istruisce gli Amalechiti in merito a Cristo e alla sua espiazione -- Aaronne e i suoi fratelli sono imprigionati a Middoni -- Dopo la loro liberazione essi insegnano nelle sinagoghe e fanno molti convertiti -- Lamoni accorda la libertà di religione al popolo del paese di Ismaele. Circa 90-77 a.C.

 

Alma 21:1 ORA, quando Ammon e i suoi fratelli si separarono ai confini del paese dei Lamaniti, ecco, Aaronne intraprese il suo viaggio verso il paese che dai Lamaniti era chiamato Gerusalemme, poiché lo chiamavano secondo il paese natale dei loro padri; ed era lontano, presso i confini di Mormon.

 

Alma 21:2 Ora, i Lamaniti, gli Amalechiti e il popolo di Amulon avevano costruito una grande città, che era chiamata Gerusalemme.

 

Alma 21:3 Ora, i Lamaniti erano di per sé abbastanza induriti, ma gli Amalechiti e gli Amuloniti erano ancora più duri; facevano dunque in modo che i Lamaniti indurissero il loro cuore, e che si rafforzassero nella malvagità e nelle loro abominazioni.

 

Alma 21:4 E avvenne che Aaronne venne alla città di Gerusalemme e cominciò dapprima a predicare agli Amalechiti. E cominciò a predicare loro nelle loro sinagoghe, poiché avevano costruito delle sinagoghe secondo l’ordine dei Nehor; poiché molti degli Amalechiti e degli Amuloniti erano dell'ordine dei Nehor.

 

Alma 21:5 Quando dunque Aaronne entrò in una delle loro sinagoghe per predicare al popolo, mentre stava parlando loro, ecco, si levò un Amalechita e cominciò a contendere con lui, dicendo: Cos'è che hai attestato? Hai tu visto un angelo? Perché gli angeli non appaiono a noi? Ecco, questo popolo non è buono quanto il tuo?

 

Alma 21:6 Tu dici pure che, a meno che non ci pentiamo, periremo. Come fai a conoscere i pensieri e gli intenti del nostro cuore? Come sai che abbiamo motivo di pentirci? Come sai che non siamo un popolo retto? Ecco, abbiamo costruito dei santuari, e ci riuniamo insieme per adorare Dio. Noi crediamo che Dio salverà tutti gli uomini.

 

Alma 21:7 Allora, Aaronne gli disse; Credi tu che il Figlio di Dio verrà per redimere l'umanità dai

 

Alma 21:8 E l'uomo gli disse: Noi non crediamo che tu sappia una tal cosa. Non crediamo a queste folli tradizioni. Non crediamo che tu conosca le cose a venire, né crediamo che i tuoi padri e neanche i nostri padri conoscessero le cose che dicevano, ciò che è a venire.

 

Alma 21:9 Ora, Aaronne cominciò a spiegar loro le Scritture che riguardano la venuta di Cristo, e anche quelle che riguardano la risurrezione dei morti, e che non vi sarebbe potuta essere redenzione per l'umanità, se non tramite la morte e le sofferenze di Cristo e l'espiazione del suo sangue.

 

Alma 21:10 E avvenne che mentre cominciava a esporre loro queste cose, essi si adirarono contro di lui e cominciarono a farsi beffe di lui; e non vollero ascoltare le parole che egli diceva.

 

Alma 21:11 Perciò, quando vide che non volevano ascoltare le sue parole, egli uscì dalla loro sinagoga e venne ad un villaggio che era chiamato Ani-Anti, e là trovò Mulochi che predicava loro la parola, ed anche Amma e i suoi fratelli. Ed essi discutevano con molti in merito alla parola.

 

Alma 21:12 E avvenne che videro che il popolo induriva il suo cuore; perciò partirono e entrarono nel paese di Middoni. E predicarono la parola a molti, e pochi credettero alle parole che essi insegnavano.

 

Alma 21:13 Nondimeno Aaronne e un certo numero dei suoi fratelli furono presi e gettati in prigione, e il resto di loro fuggì dal paese di Middoni nelle regioni circostanti.

 

Alma 21:14 E coloro che furono gettati in prigione soffrirono molte cose, e furono liberati per mano di Lamoni e di Ammon, e furono nutriti e rivestiti.

 

Alma 21:15 E andarono di nuovo a proclamare la parola; e così furono liberati per la prima volta di prigione; e così essi avevano sofferto.

 

Alma 21:16 E andavano ovunque erano condotti dallo Spirito del Signore, predicando la parola di Dio in ogni sinagoga degli Amalechiti, o in ogni assemblea dei Lamaniti ove potevano essere ammessi.

 

Alma 21:17 E avvenne che il Signore cominciò a benedirli, tantoché essi condussero molti alla conoscenza della verità; sì, convinsero molti dei loro peccati e delle tradizioni dei loro padri, che non erano corrette.

 

Alma 21:18 E avvenne che Ammon e Lamoni dal paese di Middoni tornarono al paese d'Ismaele, che era il paese della loro eredità.

 

Alma 21:19 E re Lamoni non permise ad Ammon di servirlo, ossia di essere suo servo.

 

Alma 21:20 Ma fece sì che fossero costruite delle sinagoghe nel paese d'Ismaele, e fece sì che il suo popolo, ossia il popolo che era sotto il suo regno, si riunisse assieme.

 

Alma 21:21 Ed egli gioì per loro, e insegnò loro molte cose. E proclamò loro anche che erano un popolo soggetto a lui e che erano un popolo libero, che erano liberi dall’oppressione del re suo padre; poiché suo padre gli aveva accordato di regnare sul popolo che era nel paese d'Ismaele e in tutto il paese circostante.

 

Alma 21:22 E proclamò loro pure che avevano la libertà di adorare il Signore loro Dio secondo i loro desideri ovunque si trovassero, se ciò fosse nel paese che era sotto il regno di re Lamoni.

 

Alma 21:23 Ed Ammon predicò al popolo di re Lamoni; e avvenne che egli insegnò loro ogni cosa riguardo alle cose che concernono la rettitudine. E li esortava quotidianamente, in tutta diligenza; ed essi prestavano attenzione alla sua parola ed erano zelanti nell'osservare i comandamenti di Dio.

 

Alma Capitolo 22

 

Aaronne istruisce il padre di Lamoni in merito alla creazione, alla caduta di Adamo e al piano di redenzione tramite Cristo -- Il re e tutti i suoi familiari sono convertiti -- Come il paese era diviso tra i Nefiti e i Lamaniti. Circa 90-77 a.C.

 

Alma 22:1 ORA, mentre Ammon stava così istruendo continuamente il popolo di Lamoni, noi torneremo al racconto di Aaronne e dei suoi fratelli; poiché, dopo che egli ebbe lasciato il paese di Middoni, fu condotto dallo Spirito al paese di Nefi, proprio alla dimora del re che regnava su tutto il paese eccetto il paese di Ismaele; ed era il padre di Lamoni.

 

Alma 22:2 E avvenne che egli entrò da lui, nel palazzo del re, con i suoi fratelli, e si inchinò davanti al re e gli disse: Ecco, o re, noi siamo i fratelli di Ammon, quelli che tu hai liberato dalla prigione.

 

Alma 22:3 Ed ora, o re, se vorrai risparmiarci la vita, noi saremo tuoi servi. E il re disse loro: Alzatevi, poiché vi accorderò la vita, e non permetterò che siate miei servi; ma insisterò perché mi insegniate, poiché la mia mente è stata alquanto turbata a motivo della generosità e della grandezza delle parole di vostro fratello Ammon; e desidero conoscere il motivo per cui non è salito da Middoni insieme a voi.

 

Alma 22:4 E Aaronne disse al re: Ecco, lo Spirito del Signore lo ha chiamato altrove; è andato nel paese di Ismaele per istruire il popolo di Lamoni.

 

Alma 22:5 Ora, il re disse loro: Cos'è che avete detto riguardo allo Spirito del Signore? Ecco, è questa la cosa che mi turba.

 

Alma 22:6 E ancora, cos'è che disse Ammon: Se vi pentirete, sarete salvati, e se non vi pentirete sarete rigettati all'ultimo giorno?

 

Alma 22:7 E Aaronne gli rispose e gli disse: Credi tu che vi sia un Dio? E il re disse: Io so che gli Amalechiti dicono che vi è un Dio, e io ho accordato loro di edificare dei santuari perché possano riunirsi per adorarLo. E se tu ora dici che vi è un Dio, ecco, io crederò.

 

Alma 22:8 Allora, quando Aaronne udì questo, il suo cuore cominciò a gioire, e disse: Ecco, certamente come tu vivi, o re, vi è un Dio.

 

Alma 22:9 E il re disse: Dio è quel Grande Spirito che portò i nostri padri fuori dal paese di Gerusalemme?

 

Alma 22:10 E Aaronne gli disse: Sì, egli è quel Grande Spirito; ed ha creato ogni cosa, sia in cielo che in terra. Credi tu in questo?

 

Alma 22:11 Ed egli disse: Sì, io credo che il Grande Spirito abbia creato ogni cosa, e desidero che tu mi parli riguardo a tutte queste cose; e io crederò alle tue parole.

 

Alma 22:12 E avvenne che quando Aaronne vide che il re avrebbe creduto alle sue parole, iniziò dalla creazione di Adamo, leggendo al re le Scritture: come Dio creò l'uomo a sua propria immagine, e che Dio gli diede dei comandamenti, e che a causa della trasgressione l'uomo era caduto.

 

Alma 22:13 E Aaronne gli espose le Scritture dalla creazione di Adamo, presentandogli la caduta dell'uomo, e il loro stato carnale, ed anche il piano di redenzione che fu preparato fin dalla fondazione del mondo, tramite Cristo, per tutti coloro che avrebbero creduto nel suo nome.

 

Alma 22:14 E siccome l'uomo era caduto, non poteva meritare nulla da sé; ma le sofferenze e la morte di Cristo espiano per i suoi peccati, tramite la fede e il pentimento, e così via; ed egli spezza i legami della morte, affinché la tomba non abbia la vittoria e il pungiglione della morte sia inghiottito nelle speranze di gloria; e Aaronne espose tutte queste cose al re.

 

Alma 22:15 E avvenne che dopo che Aaronne gli ebbe esposto tutte queste cose, il re disse: Che dovrò fare per poter avere questa vita eterna di cui hai parlato? Sì, che dovrò fare per poter nascere da Dio, dopo aver sradicato questo spirito malvagio dal mio petto, e ricevere il suo Spirito, affinché io possa essere riempito di gioia, affinché io possa non essere rigettato all'ultimo giorno? Ecco, disse, io rinuncerò a tutto ciò che possiedo, sì, abbandonerò il mio regno, per poter ricevere questa grande gioia.

 

Alma 22:16 Ma Aaronne gli disse: Se tu desideri queste cose, se ti prostrerai dinanzi a Dio, sì, se ti pentirai di tutti i tuoi peccati e ti prostrerai dinanzi a Dio e invocherai il suo nome con fede, credendo che riceverai, allora riceverai la speranza che desideri.

 

Alma 22:17 E avvenne che quando Aaronne ebbe detto queste parole, il re si prostrò davanti al Signore in ginocchio; sì, si prosternò a terra e gridò fortemente, dicendo:

 

Alma 22:18 O Dio, Aaronne mi ha detto che vi è un Dio; e se vi è un Dio, e se tu sei Dio, voglia tu farti conoscere da me, e io abbandonerò tutti i miei peccati per conoscerti, e per poter essere risuscitato dai morti ed essere salvato all'ultimo giorno. Ed ora, quando il re ebbe detto queste parole, si abbatté come se fosse morto.

 

Alma 22:19 E avvenne che i suoi servi corsero a dire alla regina tutto ciò che era accaduto al re. Ed ella entrò dal re; e quando lo vide giacere come se fosse morto, e vide pure Aaronne e i suoi fratelli in piedi come se fossero stati la causa della sua caduta, si adirò contro di loro e comandò ai suoi servi, ossia ai servi del re, di prenderli e di ucciderli.

 

Alma 22:20 Ora, i servi avevano visto la causa della caduta del re, perciò non osarono mettere le mani su Aaronne e i suoi fratelli; e implorarono la regina, dicendo: Perché ci comandi di uccidere questi uomini, quando ecco, uno solo di loro è più potente di noi tutti? Dunque noi cadremo davanti a loro.

 

Alma 22:21 Ora, quando la regina vide il timore dei servi, cominciò ella pure a temere grandemente che qualche male cadesse su di lei. E comandò ai suoi servi di andare a chiamare il popolo, affinché uccidessero Aaronne e i suoi fratelli.

 

Alma 22:22 Ora, quando Aaronne vide la determinazione della regina, conoscendo anche la durezza di cuore del popolo, temette che si riunisse una grande moltitudine e che vi fosse una grande contesa e dei disordini tra loro; egli dunque allungò la mano e alzò il re da terra, e gli disse: Alzati. Ed egli si alzò in piedi, e ritrovò le forze.

 

Alma 22:23 Ora, ciò fu fatto in presenza della regina e di molti dei servi. E quando essi videro ciò, si meravigliarono grandemente e cominciarono a temere. E il re si fece avanti e cominciò a predicare loro: E predicò loro tanto, che tutta la sua famiglia fu convertita al Signore.

 

Alma 22:24 Ora, una moltitudine si era radunata a causa dell'ordine della regina; e cominciarono ad esservi grandi mormorii fra loro a causa di Aaronne e dei suoi fratelli.

 

Alma 22:25 Ma il re si fece avanti fra loro e li aiutò a capire. Ed essi furono rappacificati nei confronti di Aaronne e di coloro che erano con lui.

 

Alma 22:26 E avvenne che quando il re vide che il popolo si era rappacificato, fece sì che Aaronne e i suoi fratelli si facessero avanti in mezzo alla moltitudine e predicassero loro la parola.

 

Alma 22:27 E avvenne che il re emanò un proclama in tutto il paese, fra tutto il popolo che era in tutto il suo paese, che era in tutte le regioni circostanti, il quale si spingeva fino al mare, a oriente e ad occidente, e che era diviso dal paese di Zarahemla da una stretta fascia di deserto che correva dal mare orientale fino al mare occidentale, e tutto attorno sui confini della costa e sui confini del deserto che era a settentrione, presso il paese di Zarahemla, fino ai confini di Manti, presso la sorgente del fiume Sidon, che scorre da oriente verso occidente. E così erano divisi i Lamaniti e i Nefiti.

 

Alma 22:28 Ora, la parte più indolente dei Lamaniti viveva nel deserto e dimorava in tende; ed erano sparsi in tutto il deserto a occidente, nel paese di Nefi; sì, ed anche a occidente del paese di Zarahemla, nei confini presso la costa, e a occidente nel paese di Nefi, nel luogo della prima eredità dei loro padri; e così i confini correvano lungo la costa.

 

Alma 22:29 Vi erano pure molti Lamaniti a oriente, presso la costa, dove i Nefiti li avevano cacciati. E così i Nefiti erano quasi circondati dai Lamaniti; nondimeno i Nefiti avevano preso possesso di tutte le parti settentrionali del paese che confinava con il deserto, alla sorgente del fiume Sidon, da oriente a occidente, tutt'attorno al margine del deserto; a settentrione, fino a che arrivarono al paese che essi chiamavano Abbondanza.

 

Alma 22:30 E confinava con il paese che chiamavano Desolazione, che era così remoto a settentrione da penetrare nel paese che era stato abitato da un popolo ed era stato distrutto, delle cui ossa abbiamo parlato, che fu scoperto dal popolo di Zarahemla, e che era il luogo del loro primo sbarco.

 

Alma 22:31 E di là essi salirono nel deserto meridionale. Così il paese a settentrione fu chiamato Desolazione, e il paese a meridione fu chiamato Abbondanza, essendo il genere di deserto che è pieno di ogni sorta di animali selvaggi di ogni specie, una parte dei quali erano venuti dal paese a settentrione in cerca di cibo.

 

Alma 22:32 Ed ora, la distanza dal mare orientale a quello occidentale, sulla linea tra Abbondanza e il paese di Desolazione, era soltanto di un giorno e mezzo di viaggio per un nefita; e così il paese di Nefi e il paese di Zarahemla erano quasi circondati dall'acqua, essendovi fra il paese a settentrione e il paese a meridione una stretta lingua di terra.

 

Alma 22:33 E avvenne che i Nefiti si erano insediati nel paese di Abbondanza, dal mare orientale fino a quello occidentale, e così i Nefiti nella loro saggezza, con le loro guardie e i loro eserciti, avevano contenuto i Lamaniti al meridione, affinché in tal modo non avessero più possedimenti a settentrione, cosicché non potessero invadere il paese a settentrione.

 

Alma 22:34 Perciò i Lamaniti non poterono avere altri possedimenti che nel paese di Nefi e nel deserto circostante. Ora, ciò era saggio da parte dei Nefiti: siccome i Lamaniti erano loro nemici, non volevano subire le loro afflizioni da ogni parte, e per avere anche un territorio dove poter fuggire secondo i loro desideri.

 

Alma 22:35 Ed ora, dopo aver detto questo, ritorno di nuovo al racconto di Ammon, e di Aaronne, Omner, Himni e dei loro fratelli.

 

Alma Capitolo 23

 

Viene proclamata la libertà di religione -- I Lamaniti di sette paesi e città sono convertiti -- Prendono il nome di Anti-Nefi-Lehi e sono liberati dalla maledizione -- Gli Amalechiti e gli Amuloniti rigettano la verità. Circa 90-77 a.C.

 

Alma 23:1 Ecco, ora avvenne che il re dei Lamaniti emanò un proclama fra tutto il suo popolo, affinché non mettessero le mani su Ammon, o Aaronne, o Omner, o Himni, né su alcuno dei loro fratelli che sarebbero andati a predicare la parola di Dio, in qualsiasi luogo si trovassero, in qualunque parte del loro paese.

 

Alma 23:2 Sì, emanò un decreto fra loro: che non mettessero le mani su di loro per legarli o gettarli in prigione; né che sputassero su di loro, o li percuotessero, o li cacciassero dalle loro sinagoghe, o li flagellassero; né che scagliassero pietre contro di loro, ma che essi avessero libero accesso alle loro case ed anche ai loro templi e ai loro santuari.

 

Alma 23:3 E che potessero così andare a predicare la parola secondo i loro desideri, poiché il re e tutti i suoi familiari si erano convertiti al Signore; egli mandò dunque il suo proclama da un capo all'altro del paese, al suo popolo, affinché la parola di Dio non avesse impedimenti, ma potesse diffondersi in tutto il paese, affinché il suo popolo potesse convincersi riguardo alle malvagie tradizioni dei loro padri e potessero convincersi che erano tutti fratelli e che non dovevano ammazzare, né saccheggiare, né rubare, né commettere adulterio, né commettere alcun tipo di malvagità.

 

Alma 23:4 Ed ora avvenne, quando il re ebbe emanato questo proclama, che Aaronne e i suoi fratelli andarono di città in città, e da una casa di culto all'altra, istituendo chiese e consacrando sacerdoti e insegnanti tra i Lamaniti, ovunque nel paese, per predicare e insegnare tra loro la parola di Dio; e così cominciarono ad avere grande successo.

 

Alma 23:5 E a migliaia furono condotti a conoscere il Signore; sì, e migliaia furono portati a credere nelle tradizioni dei Nefiti; e furono istruiti circa gli annali e le profezie che erano state tramandate fino al tempo presente.

 

Alma 23:6 E come vive il Signore, altrettanto sicuramente tutti coloro che credettero, ossia tutti coloro che furono portati a conoscere la verità tramite la predicazione di Ammon e dei suoi fratelli, secondo lo spirito di rivelazione e di profezia e il potere di Dio che operava in loro dei miracoli, sì, io vi dico, come il Signore vive, tutti i Lamaniti che credettero nella loro predicazione e si convertirono al Signore non se ne allontanarono mai.

 

Alma 23:7 Poiché divennero un popolo retto; deposero le armi della ribellione, per non combattere più contro Dio, né contro alcuno dei loro fratelli.

 

Alma 23:8 Ora, questi sono coloro che furono convertiti al Signore:

 

Alma 23:9 Il popolo dei Lamaniti che era nel paese di Ismaele;

 

Alma 23:10 Ed anche parte del popolo dei Lamaniti che era nel paese di Middoni;

 

Alma 23:11 E anche parte del popolo dei Lamaniti che era nella città di Nefi;

 

Alma 23:12 E anche parte del popolo del Lamaniti che era nel paese di Shilom, e che era nel paese di Shemlon, e nella città di Lemuele, e nella città di Shimnilom.

 

Alma 23:13 E questi sono i nomi delle città dei Lamaniti che si convertirono al Signore; e questi sono coloro che deposero le armi della ribellione, sì, tutte le loro armi da guerra; ed erano tutti Lamaniti.

 

Alma 23:14 E gli Amalechiti non furono convertiti, tranne uno solo; né lo fu alcuno degli Amuloniti; ma essi indurirono il loro cuore, e anche il cuore dei Lamaniti in qualsiasi parte del paese dimorassero, sì, in tutti i loro villaggi e in tutte le loro città.

 

Alma 23:15 Abbiamo dunque menzionato tutte le città dei Lamaniti in cui essi si pentirono e giunsero alla conoscenza della verità e furono convertiti.

 

Alma 23:16 Ed ora avvenne che il re e coloro che si erano convertiti desiderarono avere un nome in modo da potersi distinguere dai loro fratelli; perciò il re si consultò con Aaronne e molti dei loro sacerdoti riguardo al nome che dovevano prendere su di sé per potersi distinguere.

 

Alma 23:17 E avvenne che presero come nome Anti-Nefi-Lehi; e furono chiamati con questo nome e non furono più chiamati Lamaniti.

 

Alma 23:18 E cominciarono a essere un popolo molto industrioso; sì, ed erano amichevoli con i Nefiti, perciò avviarono buone relazioni con loro, e la maledizione di Dio non li seguì più.

 

Alma Capitolo 24

 

I Lamaniti vengono contro il popolo di Dio -- Gli Anti-Nefi-Lehi gioiscono in Cristo e sono visitati dagli angeli -- Scelgono di subire la morte piuttosto che difendersi -- Altri Lamaniti si convertono. Circa 90-77 a.C.

 

Alma 24:1 E AVVENNE che gli Amalechiti, gli Amuloniti e i Lamaniti che erano nel paese di Amulon, e anche nel paese di Helam, e che erano nel paese di Gerusalemme, e in breve in tutto il paese circostante, che non erano stati convertiti e non avevano preso su di sé il nome di Anti-Nefi-Lehi, furono aizzati all'ira contro i loro fratelli dagli Amalechiti e dagli Amuloniti.

 

Alma 24:2 E il loro odio contro di loro divenne estremamente violento, tanto che cominciarono a ribellarsi contro il loro re, tanto che non volevano che egli fosse il loro re; perciò presero le armi contro il popolo di Anti-Nefi-Lehi.

 

Alma 24:3 Ora il re conferì il regno a suo figlio, e gli impose il nome di Anti-Nefi-Lehi.

 

Alma 24:4 E il re morì in quello stesso anno in cui i Lamaniti cominciarono a fare preparativi di guerra contro il popolo di Dio.

 

Alma 24:5 Ora, quando Ammon, i suoi fratelli e tutti quelli che erano saliti con lui videro i preparativi dei Lamaniti per distruggere i loro fratelli, vennero nel paese di Madian, e là Ammon incontrò tutti i suoi fratelli; e di là vennero nel paese di Ismaele, per poter tenere un consiglio con Lamoni e anche con suo fratello Anti-Nefi-Lehi, su cosa dovessero fare per difendersi contro i Lamaniti.

 

Alma 24:6 Ora, non v'era una sola anima fra tutto il popolo che si era convertito al Signore che volesse prendere le armi contro i suoi fratelli; no, non volevano neppure fare alcun preparativo di guerra; sì, e anche il loro re comandò che non ne facessero.

 

Alma 24:7 Ora, queste sono le parole che egli disse al popolo riguardo alla questione: Io ringrazio il mio Dio, mio diletto popolo, che il nostro grande Dio ci abbia mandato nella sua bontà questi nostri fratelli, i Nefiti, per predicarci e per convincerci delle tradizioni dei nostri malvagi padri.

 

Alma 24:8 Ed ecco, io ringrazio il mio grande Dio di averci dato una porzione del suo Spirito per intenerire il nostro cuore, cosicché abbiamo avviato buone relazioni con questi fratelli, i Nefiti.

 

Alma 24:9 Ed ecco, ringrazio pure il mio Dio, che, avendo avviato queste buone relazioni, noi siamo stati convinti dei nostri peccati e dei molti omicidii che abbiamo commesso.

 

Alma 24:10 E ringrazio pure il mio Dio, sì, il mio grande Dio, che ci ha accordato di poterci pentire di queste cose, e che ci ha anche perdonato i molti peccati e omicidii che abbiamo commesso, e ha tolto la colpa dal nostro cuore tramite i meriti di suo Figlio.

 

Alma 24:11 Ed ora ecco, fratelli miei, giacché tutto quello che potevamo fare (siccome eravamo i più perduti di tutta l'umanità) era di pentirci di tutti i nostri peccati e dei molti omicidii che abbiamo commesso e ottenere che Dio li togliesse dal nostro cuore, poiché era tutto quello che potevamo fare per pentirci sufficientemente dinanzi a Dio, affinché togliesse la nostra macchia --

 

Alma 24:12 Ora, miei dilettissimi fratelli, giacché Iddio ha tolto le nostre macchie e le nostre spade sono diventate splendenti, allora non macchiamo più le nostre spade con il sangue dei nostri fratelli.

 

Alma 24:13 Ecco, io vi dico: No; tratteniamo le nostre spade, affinché non siano macchiate con il sangue dei nostri fratelli; poiché forse, se macchiassimo di nuovo le nostre spade, non potrebbero più essere lavate e rese splendenti tramite il sangue del Figlio del nostro grande Dio, che sarà versato per l'espiazione dei nostri peccati.

 

Alma 24:14 E il grande Dio ha avuto misericordia di noi e ci ha fatto conoscere queste cose affinché non perissimo; sì, e ci ha fatto conoscere queste cose in anticipo perché egli ama le nostre anime così come ama i nostri figli; dunque, nella sua misericordia, egli ci visita mediante i suoi angeli, affinché il piano di salvezza possa essere reso noto a noi così come alle generazioni future.

 

Alma 24:15 Oh, quanto è misericordioso il nostro Dio! Ed ora ecco, giacché questo era tutto quanto potevamo fare per ottenere che le nostre macchie ci fossero tolte, e le nostre spade sono state rese splendenti, nascondiamole per poterle conservare splendenti, come testimonianza al nostro Dio all'ultimo giorno, ossia il giorno in cui saremo portati a stare dinanzi a lui per essere giudicati, perché noi non abbiamo macchiato le nostre spade nel sangue dei nostri fratelli da quando egli ci ha impartito la sua parola e ci ha in tal modo resi puri.

 

Alma 24:16 Ed ora, fratelli miei, se i nostri fratelli cercano di distruggerci, ecco, noi nasconderemo le nostre spade, sì, anzi, le seppelliremo profondamente nella terra, affinché possano mantenersi splendenti, come testimonianza all'ultimo giorno che non le abbiamo mai usate; e se i nostri fratelli ci distruggono, ecco, andremo al nostro Dio e saremo salvati.

 

Alma 24:17 Ed ora avvenne che quando il re ebbe posto fine a queste parole, e tutto il popolo era riunito, essi presero le loro spade e tutte le armi che erano usate per versare sangue umano e le seppellirono profondamente nella terra.

 

Alma 24:18 E fecero questo, essendo ai loro occhi una testimonianza a Dio, ed anche agli uomini, che essi non avrebbero mai più usato delle armi per versare sangue umano; e fecero questo garantendo e facendo alleanza con Dio che piuttosto che versare il sangue dei loro fratelli avrebbero dato la loro propria vita; e piuttosto che togliere alcunché a un fratello, gli avrebbero dato; e piuttosto che passare i loro giorni nell'indolenza, avrebbero lavorato sodo con le loro mani.

 

Alma 24:19 E così vediamo che quando questi Lamaniti furono portati a credere e a conoscere la verità, furono risoluti e avrebbero sofferto finanche la morte piuttosto che commettere peccato; e così vediamo che seppellirono le armi di pace, ossia seppellirono le loro armi da guerra per la pace.

 

Alma 24:20 E avvenne che i loro fratelli, i Lamaniti, fecero preparativi di guerra, e salirono al paese di Nefi allo scopo di annientare il re e di porne un altro al suo posto, e anche di sterminare il popolo di Anti-Nefi-Lehi nel paese.

 

Alma 24:21 Ora, quando il popolo vide che stavano venendo contro di loro, uscì loro incontro e si prosternò a terra dinanzi a loro, e cominciò a invocare il nome del Signore; e così erano in questo atteggiamento quando i Lamaniti cominciarono a piombare su di loro e cominciarono a ucciderli con la spada.

 

Alma 24:22 E così, senza incontrare alcuna resistenza, essi ne uccisero mille e cinque; e sappiamo che essi sono benedetti, poiché sono andati a dimorare con il loro Dio.

 

Alma 24:23 Ora, quando i Lamaniti videro che i loro fratelli non sarebbero fuggiti dalla spada, né si sarebbero scansati a destra o a sinistra, ma che sarebbero rimasti a terra a perire, e che lodavano Dio nell'atto stesso di perire sotto la spada --

 

Alma 24:24 Ora, quando i Lamaniti videro questo, si trattennero dall'ucciderli; e ve ne furono molti il cui cuore si gonfiò in loro per quei loro fratelli che erano caduti sotto la spada, poiché si pentirono delle cose che avevano fatto.

 

Alma 24:25 E avvenne che gettarono giù le loro armi da guerra e non vollero più riprenderle, poiché erano tormentati per gli omicidii che avevano commesso; e caddero a terra proprio come i loro fratelli, confidando nella misericordia di coloro le cui braccia erano alzate per ucciderli.

 

Alma 24:26 E avvenne che in quel giorno si aggiunse al popolo di Dio un numero maggiore di quelli che erano stati uccisi; e coloro che erano stati uccisi erano persone giuste; dunque non abbiamo ragione di dubitare che furono salvati.

 

Alma 24:27 E non fu ucciso fra loro un solo malvagio; ma ve ne furono più di mille che furono portati a conoscere la verità; così vediamo che il Signore opera in molti modi per la salvezza del suo popolo.

 

Alma 24:28 Ora, la maggior parte di quelli fra i Lamaniti che uccisero tanti dei loro fratelli erano Amalechiti e Amuloniti, la maggior parte dei quali erano dell'ordine dei Nehor.

 

Alma 24:29 Ora, fra quelli che si unirono al popolo del Signore non vi fu nessuno che fosse Amalechita o Amulonita o che fosse dell'ordine di Nehor, ma erano veri discendenti di Laman e di Lemuele.

 

Alma 24:30 E così possiamo chiaramente discernere che, dopo che un popolo è stato una volta illuminato dallo Spirito di Dio ed ha avuto grandi conoscenze delle cose pertinenti alla rettitudine, e poi è caduto nel peccato e nella trasgressione, diventa più indurito, e così il suo stato diviene peggiore che se non avesse mai conosciuto queste cose.

 

Alma Capitolo 25

 

Le aggressioni lamanite dilagano -- La posterità dei sacerdoti di Noè perisce mediante il fuoco come profetizzò Abinadi -- Molti Lamaniti si convertono e si uniscono al popolo di Anti-Nefi-Lehi-- Credono in Cristo e rispettano la legge di Mosè. Circa 90-77 a.C.

 

Alma 25:1 ED ecco, ora avvenne che quei Lamaniti furono ancor più adirati perché avevano ucciso i loro fratelli; perciò giurarono vendetta sui Nefiti; e per il momento non tentarono più di uccidere il popolo di Anti-Nefi-Lehi.

 

Alma 25:2 Ma presero i loro eserciti e oltrepassarono i confini del paese di Zarahemla, e piombarono sul popolo che era nel paese di Ammoniha e lo distrussero.

 

Alma 25:3 E, dopo questo, ebbero molte battaglie con i Nefiti, nelle quali furono cacciati e uccisi.

 

Alma 25:4 E fra i Lamaniti che furono uccisi c'era quasi tutta la posterità di Amulon e dei suoi fratelli, che erano i sacerdoti di Noè; e furono uccisi per mano dei Nefiti.

 

Alma 25:5 E i rimanenti, essendo fuggiti nel deserto orientale e avendo usurpato il potere e l'autorità sui Lamaniti, fecero sì che molti Lamaniti perissero con il fuoco a motivo della loro fede.

 

Alma 25:6 Poiché molti di loro, dopo aver sofferto molte perdite e tante afflizioni, cominciarono a essere scossi al ricordo delle parole che Aaronne e i suoi fratelli avevano predicato loro nel loro paese; cominciarono dunque a non credere più alle tradizioni dei loro padri e a credere nel Signore, e che egli aveva dato grande potere ai Nefiti; e così ve ne furono molti di loro che si convertirono nel deserto.

 

Alma 25:7 E avvenne che quei capi che erano il rimanente dei figliuoli di Amulon fecero sì che essi fossero messi a morte, sì, tutti coloro che credevano in queste cose.

 

Alma 25:8 Ora, questo martirio fece sì che molti dei loro fratelli fossero aizzati all'ira; e cominciarono ad esservi delle contese nel deserto; e i Lamaniti cominciarono a dar la caccia alla posterità di Amulon e dei suoi fratelli, e cominciarono a ucciderli; ed essi fuggirono nel deserto orientale.

 

Alma 25:9 Ed ecco, essi sono ancora oggi braccati dai Lamaniti. Così si avverarono le parole che Abinadi disse riguardo alla posterità dei sacerdoti che fecero sì che egli subisse la morte mediante il fuoco.

 

Alma 25:10 Poiché egli disse loro: Ciò che mi farete, sarà simbolo di cose a venire.

 

Alma 25:11 Ed ora, Abinadi fu il primo a subire la morte mediante il fuoco a motivo della sua fede in Dio; ora, questo è ciò che intendeva: che molti avrebbero subito la morte mediante il fuoco, così come l'aveva subita lui.

 

Alma 25:12 Ed egli disse ai sacerdoti di Noè che la loro posterità avrebbe fatto mettere a morte molti in maniera simile alla sua e che sarebbero stati dispersi e uccisi, proprio come una pecora che non ha pastore è incalzata e uccisa dalle bestie selvagge; ed ora ecco, queste parole furono adempiute, poiché essi furono incalzati dai Lamaniti, e furono braccati; e furono battuti.

 

Alma 25:13 E avvenne che i Lamaniti, quando videro che non potevano sopraffare i Nefiti, ritornarono di nuovo nel loro paese; e molti di loro vennero a dimorare nel paese di Ismaele e nel paese di Nefi e si unirono al popolo di Dio, che era il popolo di Anti-Nefi-Lehi.

 

Alma 25:14 E anch'essi seppellirono le loro armi da guerra, così come avevano fatto i loro fratelli, e cominciarono a essere un popolo retto; e camminarono nelle vie del Signore e prestarono attenzione nel rispettare i suoi comandamenti e i suoi statuti.

 

Alma 25:15 Sì, e rispettavano la legge di Mosè; poiché era opportuno che rispettassero la legge di Mosè ancora, poiché non era tutta adempiuta. Ma nonostante la legge di Mosè, essi attendevano con ansia la venuta di Cristo, ritenendo che la legge di Mosè fosse un simbolo della sua venuta, e credendo di dover rispettare quei riti esteriori fino al tempo in cui egli si sarebbe rivelato loro.

 

Alma 25:16 Ora, essi non supponevano che la salvezza venisse mediante la legge di Mosè, ma la legge di Mosè serviva a rafforzare la loro fede in Cristo; e così mantenevano una speranza, tramite la fede, nella salvezza eterna, confidando nello spirito di profezia che parlava di queste cose a venire.

 

Alma 25:17 Ed ora ecco, Ammon, Aaronne, Omner e Himni e i loro fratelli gioirono grandemente per il successo che avevano avuto fra i Lamaniti, vedendo che il Signore aveva accordato loro secondo le loro preghiere e aveva anche confermato loro la sua parola in ogni particolare.

 

Alma Capitolo 26

 

Ammon esulta nel Signore -- I fedeli sono fortificati dal Signore ed è data loro conoscenza -- Mediante la fede gli uomini possono portare migliaia di anime al pentimento -- Dio ha tutto il potere e comprende tutte le cose. Circa 90-77 a.C.

 

Alma 26:1 ED ora queste sono le parole di Ammon ai suoi fratelli, che dicono così: Fratelli miei e miei confratelli, ecco, io vi dico, qual gran motivo abbiamo di gioire; poiché avremmo noi immaginato, quando partimmo dal paese di Zarahemla, che Dio ci avrebbe accordato benedizioni tanto grandi?

 

Alma 26:2 Ed ora vi domando, quali grandi benedizioni egli ha riversato su di noi? Sapete dirlo?

 

Alma 26:3 Ecco, risponderò per voi; poiché i nostri fratelli, i Lamaniti, erano nelle tenebre, sì, anzi nel più profondo abisso, ma ecco, quanti di loro sono portati a contemplare la meravigliosa luce di Dio! E questa è la benedizione che è stata riversata su di noi: che siamo stati fatti strumenti nelle mani di Dio per realizzare questa grande opera.

 

Alma 26:4 Ecco, migliaia di loro gioiscono e sono stati portati nel gregge di Dio.

 

Alma 26:5 Ecco, il campo era maturo e voi siete benedetti, poiché avete messo mano alla falce e avete mietuto con forza, sì, avete lavorato tutto il giorno; e guardate il numero dei vostri covoni! E saranno riuniti nei granai, affinché non vadano sprecati.

 

Alma 26:6 Sì, non saranno abbattuti dalla tempesta all'ultimo giorno; sì, né saranno dispersi dai turbini; ma, quando verrà la tempesta, saranno raccolti insieme al loro posto, affinché la tempesta non possa raggiungerli; sì, e neppure saranno spinti da fieri venti ovunque il nemico abbia in cuore di portarli.

 

Alma 26:7 Ma ecco, essi sono nelle mani del Signore della mietitura, e sono suoi, ed egli li eleverà all’ultimo giorno.

 

Alma 26:8 Benedetto sia il nome del nostro Dio; cantiamo in sua lode, sì, rendiamo grazie al suo santo nome, poiché egli opera con giustizia in eterno.

 

Alma 26:9 Poiché se non fossimo saliti fuori dal paese di Zarahemla, questi nostri fratelli caramente amati, che ci hanno amato così caramente, sarebbero stati ancora tormentati dall'odio contro di noi, sì, e sarebbero stati anche stranieri davanti a Dio.

 

Alma 26:10 E avvenne che quando Ammon ebbe detto queste parole, suo fratello Aaronne lo rimproverò dicendo: Ammon, io temo che la tua gioia ti trascini alla vanteria.

 

Alma 26:11 Ma Ammon gli disse: Io non mi vanto della mia forza, né della mia propria saggezza; ma ecco, la mia gioia è completa, sì, il mio cuore è colmo di gioia, e gioirò nel mio Dio.

 

Alma 26:12 Sì, io so che non sono nulla; quanto alla mia forza, sono debole; dunque non mi vanterò di me stesso, ma mi vanterò del mio Dio, poiché nella sua forza io posso fare ogni cosa; sì, ecco, abbiamo operato in questo paese molti grandi miracoli, per i quali loderemo il suo nome per sempre.

 

Alma 26:13 Ecco, quante migliaia dei nostri fratelli egli ha sciolto dalle pene dell'inferno; ed essi sono portati a cantare l'amore che redime, e questo a motivo del potere della sua parola che è in noi; dunque, non abbiamo grande ragione di gioire?

 

Alma 26:14 Sì, abbiamo ragione di lodarlo per sempre, poiché egli è l'Altissimo Dio, ed ha sciolto i nostri fratelli dalle catene dell'inferno.

 

Alma 26:15 Sì, essi erano circondati da eterna tenebra e da distruzione; ma ecco, egli li ha portati alla sua luce eterna, sì, all'eterna salvezza; ed essi sono circondati dall'incomparabile abbondanza del suo amore; sì, e noi siamo stati strumenti nelle sue mani per compiere quest'opera grande e meravigliosa.

 

Alma 26:16 Esultiamo dunque; sì, ci glorieremo nel Signore; sì, gioiremo, poiché la nostra gioia è completa; sì, loderemo il nostro Dio per sempre. Ecco, chi può gloriarsi troppo nel Signore? Sì, chi può dire troppo del suo grande potere, della sua misericordia e della sua longanimità verso i figlioli degli uomini? Ecco, io vi dico che non posso dire la minima parte di quanto provo.

 

Alma 26:17 Chi avrebbe potuto supporre che il nostro Dio sarebbe stato così misericordioso da sottrarci al nostro stato terribile, peccaminoso e impuro?

 

Alma 26:18 Ecco, noi andavamo con ira, con possenti minacce, per distruggere la sua chiesa.

 

Alma 26:19 Oh allora, perché non ci consegnò a una terribile distruzione, sì, perché non lasciò cadere su di noi la spada della sua giustizia e non ci condannò alla disperazione eterna?

 

Alma 26:20 Oh, la mia anima, per così dire quasi fugge al pensiero. Ecco, egli non esercitò la sua giustizia su di noi, ma nella sua grande misericordia ci ha portati oltre quell'infinito baratro di morte e di infelicità, fino a salvare la nostra anima.

 

Alma 26:21 Ed ora ecco, fratelli miei, qual è l'uomo naturale che conosca queste cose? Io vi dico, non ve n'è alcuno che conosca queste cose, salvo il penitente.

 

Alma 26:22 Sì, colui che si pente ed esercita la fede e produce buone opere, e prega continuamente senza posa: a costui è dato di conoscere i misteri di Dio; sì, a costui sarà dato di rivelare cose che non sono mai state rivelate; sì, e a costui sarà dato di portare migliaia di anime al pentimento, proprio come è stato dato a noi di portare questi nostri fratelli al pentimento.

 

Alma 26:23 Ora, fratelli miei, vi ricordate che dicemmo ai nostri fratelli nel paese di Zarahemla: saliamo al paese di Nefi, per predicare ai nostri fratelli, i Lamaniti; ed essi ci derisero schernendoci?

 

Alma 26:24 Poiché ci dissero: supponete di poter portare i Lamaniti alla conoscenza della verità? supponete di poter convincere i Lamaniti dell'erroneità delle tradizioni dei loro padri, un popolo dal collo così rigido come sono loro, il cui cuore si diletta nel versare il sangue, i cui giorni sono stati spesi nella più efferata iniquità, le cui vie sono state fin dal principio le vie di un trasgressore? Ora, fratelli miei, voi ricordate che questo era il loro linguaggio.

 

Alma 26:25 E dicevano inoltre: Prendiamo le armi contro di loro, per sterminare nel paese loro e la loro iniquità, per timore che ci sopraffacciano e ci distruggano.

 

Alma 26:26 Ma ecco, miei diletti fratelli, noi venimmo nel deserto non con l'intento di distruggere i nostri fratelli, ma con l'intento di poter forse salvare qualcuna delle loro anime.

 

Alma 26:27 Ora, quando il nostro cuore era depresso e stavamo per tornare indietro, ecco, il Signore ci confortò, e disse: Andate fra i vostri fratelli, i Lamaniti, e sopportate con pazienza le vostre afflizioni, e io vi darò il successo.

 

Alma 26:28 Ed ora ecco, siamo venuti e siamo stati fra loro; e siamo stati pazienti nelle nostre sofferenze, e abbiamo sofferto ogni privazione; sì, abbiamo viaggiato di casa in casa, confidando nella misericordia del mondo; non solo nella misericordia del mondo, ma nella misericordia di Dio!

 

Alma 26:29 E siamo entrati nelle loro case e li abbiamo istruiti e li abbiamo istruiti nelle loro strade; sì, e li abbiamo istruiti sulle loro colline; e siamo anche entrati nei loro templi e nelle loro sinagoghe, e li abbiamo istruiti; e siamo stati scacciati, beffati, percossi sulle guance, ricoperti di sputi, e siamo stati lapidati, presi e legati con forti corde e gettati in prigione; e tramite la potenza e la saggezza di Dio siamo stati di nuovo liberati.

 

Alma 26:30 E abbiamo sofferto ogni sorta di afflizioni, e tutto ciò per poter forse essere il mezzo per salvare qualche anima; e noi supponemmo che la nostra gioia sarebbe stata completa se fossimo forse potuti essere il mezzo per salvarne qualcuna.

 

Alma 26:31 Ora ecco, possiamo guardare innanzi e vedere i frutti delle nostre fatiche; e sono essi pochi? Io vi dico: No, sono molti; sì, e possiamo testimoniare della loro sincerità, a motivo del loro amore verso i loro fratelli e anche verso di noi.

 

Alma 26:32 Poiché ecco, hanno preferito sacrificare la loro vita, piuttosto che prendere la vita del loro nemico; e hanno seppellito le loro armi da guerra profondamente nella terra, a motivo del loro amore verso i loro fratelli.

 

Alma 26:33 Ed ora ecco, io vi dico, vi è mai stato un amore così grande in tutto il paese? Ecco, io vi dico: No, non v'è mai stato, neppure fra i Nefiti.

 

Alma 26:34 Poiché ecco, essi avrebbero preso le armi contro i loro fratelli; non si sarebbero fatti uccidere. Ma ecco, quanti di questi hanno deposto la loro vita; e sappiamo che sono andati al loro Dio, per il loro amore e il loro odio per il peccato.

 

Alma 26:35 Ora, non abbiamo ragione di gioire? Sì, vi dico, non vi è mai stato nessuno, fin dall'inizio del mondo, che abbia avuto tanta ragione di gioire quanto noi; sì, e la mia gioia mi porta fino a vantarmi nel mio Dio, poiché egli ha ogni potere, ogni saggezza e ogni intelligenza; egli comprende ogni cosa ed è un Essere misericordioso, fino alla salvezza per tutti coloro che si pentiranno e crederanno nel suo nome.

 

Alma 26:36 Ora, se questo è vantarsi, allora mi vanterò; poiché questa è la mia vita e la mia luce, la mia gioia e la mia salvezza e la mia redenzione da un'eterna sventura. Sì, benedetto è il nome del mio Dio che si è rammentato di questo popolo che è un ramo dell'albero d'Israele e si è perso in una terra straniera lontano dal suo tronco; sì, io dico, benedetto sia il nome del mio Dio che si è rammentato di noi, raminghi in terra straniera.

 

Alma 26:37 Ora, fratelli miei, noi vediamo che Dio si rammenta di ogni popolo, in qualsiasi paese possa trovarsi; sì, egli conta il suo popolo, e le sue viscere di misericordia sono su tutta la terra. Ora, questa è la mia gioia e il mio grande ringraziamento; sì, e renderò grazie al mio Dio per sempre. Amen.

 

Alma Capitolo 27

 

Il Signore comanda ad Ammon di condurre il popolo Anti-Nefi- Lehi al sicuro -- Al suo incontro con Alma, per la grande gioia Ammon perde le forze -- I Nefiti danno loro il paese di Gershon -- Essi sono chiamati popolo di Ammon. Circa 90-77 a.C.

 

Alma 27:1 ORA avvenne che quando quei Lamaniti che erano andati in guerra contro i Nefiti ebbero scoperto che, dopo le loro molte lotte per distruggerli, era vano cercare la loro distruzione, tornarono di nuovo nel paese di Nefi.

 

Alma 27:2 E avvenne che gli Amalechiti erano grandemente adirati a causa delle loro perdite. E quando videro che non potevano vendicarsi sui Nefiti, cominciarono ad aizzare il popolo all'ira contro i loro fratelli, il popolo di Anti-Nefi-Lehi; perciò cominciarono di nuovo a distruggerli.

 

Alma 27:3 Ora, questo popolo rifiutò di nuovo di prendere le armi e si lasciò uccidere secondo i desideri dei suoi nemici.

 

Alma 27:4 Ora quando Ammon e i suoi fratelli videro quest'opera di distruzione tra coloro che essi amavano così teneramente, e tra coloro che li avevano così teneramente amati -- poiché essi erano stati trattati come se fossero angeli mandati da Dio per salvarli dalla distruzione eterna -- perciò, quando Ammon e i suoi fratelli videro questa grande opera di distruzione, furono mossi a compassione e dissero al re:

 

Alma 27:5 Raduniamo questo popolo del Signore e scendiamo nel paese di Zarahemla, dai nostri fratelli, i Nefiti, e fuggiamo dalle mani dei nostri nemici, per non essere distrutti.

 

Alma 27:6 Ma il re disse loro: Ecco i Nefiti ci distruggeranno a causa dei molti omicidii e peccati che abbiamo commesso contro di loro.

 

Alma 27:7 E Ammon disse: Andrò a chiedere al Signore, e se egli ci dice di scendere dai nostri fratelli, voi andrete?

 

Alma 27:8 E il re gli disse: Sì, se il Signore ci dice di scendere, noi scenderemo dai nostri fratelli, e saremo loro schiavi, fino a ripagarli dei molti omicidii e peccati che abbiamo commesso contro di loro.

 

Alma 27:9 Ma Ammon gli disse: è contro la legge dei nostri fratelli, stabilita da mio padre, che vi siano degli schiavi fra loro; scendiamo dunque da loro, e confidiamo nella misericordia dei nostri fratelli.

 

Alma 27:10 Ma il re gli disse: Chiedi al Signore; e se egli ci dice di andare, noi andremo, altrimenti periremo nel paese.

 

Alma 27:11 E avvenne che Ammon andò a chiedere al Signore, e il Signore gli disse:

 

Alma 27:12 Fa' uscire questo popolo fuori da questo paese, affinché non perisca; poiché Satana ha grande presa sul cuore degli Amalechiti, che aizzano i Lamaniti all'ira contro i loro fratelli per ucciderli; uscite dunque da questo paese; e questo popolo in questa generazione è benedetto, poiché io lo preserverò.

 

Alma 27:13 Ed ora avvenne che Ammon andò a dire al re tutte le parole che il Signore gli aveva detto.

 

Alma 27:14 E radunarono tutto il loro popolo, sì, tutto il popolo del Signore, e radunarono i loro greggi e i loro armenti e se ne andarono dal paese, ed entrarono nel deserto che divideva il paese di Nefi dal paese di Zarahemla; e vennero vicino ai confini del paese.

 

Alma 27:15 E avvenne che Ammon disse loro: Ecco, io e i miei fratelli entreremo nel paese di Zarahemla, e voi resterete qui finché torneremo; e noi saggeremo il cuore dei nostri fratelli, per vedere se vogliono che entriate nel loro paese.

 

Alma 27:16 E avvenne, mentre Ammon si inoltrava nel paese, che egli e i suoi fratelli incontrarono Alma nel luogo di cui si è parlato; ed ecco, quello fu un gioioso incontro.

 

Alma 27:17 Ora, la gioia di Ammon fu così grande da esserne colmo; sì, fu sommerso dalla gioia del suo Dio al punto di perdere le forze; e cadde di nuovo a terra.

 

Alma 27:18 Ora, non fu quella una immensa gioia? Ecco, questa è la gioia che nessuno riceve, salvo il vero penitente e l'umile ricercatore della felicità.

 

Alma 27:19 Ora, la gioia di Alma nell'incontrare i suoi fratelli fu veramente grande, e anche la gioia di Aaronne, di Omner e di Himni; ma ecco, la loro gioia non fu tale da sopraffare le loro forze.

 

Alma 27:20 Ed ora avvenne che Alma ricondusse i suoi fratelli nel paese di Zarahemla, proprio a casa sua. Ed essi andarono a dire al giudice supremo tutte le cose che erano accadute loro nel paese di Nefi, fra i loro fratelli, i Lamaniti.

 

Alma 27:21 E avvenne che il giudice supremo mandò un proclama in tutto il paese, chiedendo il parere del popolo riguardo all'ammissione dei loro fratelli, che erano il popolo degli Anti-Nefi-Lehi.

 

Alma 27:22 E avvenne che giunse il parere del popolo, che diceva: Ecco, cederemo il paese di Gershon, che sta a oriente, presso il mare, che è adiacente al paese di Abbondanza, che è a meridione del paese di Abbondanza; e questo paese di Gershon è il paese che noi daremo come eredità ai nostri fratelli.

 

Alma 27:23 Ed ecco, noi disporremo i nostri eserciti fra il paese di Gershon e il paese di Nefi, per poter proteggere i nostri fratelli nel paese di Gershon; e facciamo questo per i nostri fratelli, a causa del loro timore a prendere le armi contro i loro fratelli per tema di commettere peccato; e questo loro grande timore è venuto a causa del doloroso pentimento avuto a motivo dei loro molti omicidii e della loro terribile malvagità.

 

Alma 27:24 Ed ora ecco, noi faremo questo per i nostri fratelli, affinché possano ereditare il paese di Gershon; e li proteggeremo dai loro nemici con i nostri eserciti a condizione che ci diano una parte delle loro sostanze per aiutarci, cosicché possiamo mantenere i nostri eserciti.

 

Alma 27:25 Ora avvenne che quando Ammon ebbe udito questo, ritornò dal popolo di Anti-Nefi-Lehi, e con lui anche Alma, nel deserto, dove essi avevano piantato le loro tende, e fecero loro sapere tutte queste cose. E inoltre Alma riferì loro la sua conversione, con Ammon, Aaronne e i suoi fratelli.

 

Alma 27:26 E avvenne che questo fu motivo di grande gioia tra loro. E scesero nel paese di Gershon, e presero possesso del paese di Gershon; e furono chiamati dai Nefiti il popolo di Ammon; perciò da allora in poi furono contraddistinti da questo nome.

 

Alma 27:27 Ed essi facevano parte del popolo di Nefi, ed erano anche annoverati fra il popolo che apparteneva alla chiesa di Dio. E si distinguevano per il loro zelo verso Dio e anche verso gli uomini; poiché erano perfettamente onesti e integri in ogni cosa; ed erano fermi nella fede in Cristo fino alla fine.

 

Alma 27:28 E consideravano lo spargimento del sangue dei loro fratelli con la più grande ripugnanza; e non si poté mai indurli a prendere le armi contro i loro fratelli; e non considerarono mai la morte col minimo terrore, per la loro speranza e le loro vedute su Cristo e sulla risurrezione; perciò la morte era per loro inghiottito dalla vittoria di Cristo su di essa.

 

Alma 27:29 Avrebbero perciò sofferto la morte nella maniera peggiore e più dolorosa che poteva essere inflitta dai loro fratelli, prima di prendere la spada o la scimitarra per colpirli.

 

Alma 27:30 E così erano un popolo zelante e amato, un popolo altamente favorito dal Signore.

 

Alma Capitolo 28

 

I Lamaniti sono sconfitti in una tremenda battaglia -- Ne vengono uccisi decine di migliaia -- I malvagi sono consegnati a uno stato di infinita sventura; i giusti ottengono una felicità senza fine. circa 77-76 a.C.

 

Alma 28:1 ED ora avvenne che, dopo che il popolo di Ammon si fu stabilito nel paese di Gershon, e una chiesa fu pure stabilita nel paese di Gershon, e gli eserciti dei Nefiti furono disposti tutto attorno al paese di Gershon, sì, su tutti i confini attorno al paese di Zarahemla; ecco, gli eserciti dei Lamaniti avevano inseguito i loro fratelli nel deserto.

 

Alma 28:2 E vi fu così una tremenda battaglia, sì, tale che non se n'era mai conosciuta una simile fra tutto il popolo del paese dal tempo in cui Lehi lasciò Gerusalemme; sì, e decine di migliaia di Lamaniti furono uccisi e dispersi in ogni direzione.

 

Alma 28:3 Si e vi fu pure una tremenda strage fra il popolo di Nefi; nondimeno i Lamaniti furono cacciati e dispersi, e il popolo di Nefi ritornò di nuovo al suo paese.

 

Alma 28:4 Ed ora, quello fu un tempo in cui si udirono grandi gemiti e lamenti in tutto il paese, fra tutto il popolo di Nefi --

 

Alma 28:5 Sì, il grido delle vedove che piangevano i loro mariti, e anche dei padri che piangevano i loro figli, e la figlia il fratello, sì, il fratello il padre; e così il grido di cordoglio si udì fra tutti loro, che piangevano i loro parenti che erano stati uccisi.

 

Alma 28:6 Ed ora, certamente quello fu un giorno doloroso, sì, un tempo di solennità e un tempo di molto digiuno e preghiera.

 

Alma 28:7 E così finì il quindicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 28:8 E questo è il racconto di Ammon e dei suoi fratelli: i loro viaggi nel paese di Nefi, le loro sofferenze nel paese, i loro dolori e le loro afflizioni e la loro sconfinata gioia, e l'accoglienza e la salvezza dei fratelli nel paese di Gershon. Ed ora, possa il Signore, il Redentore di tutti gli uomini, benedire per sempre le loro anime.

 

Alma 28:9 E questo è il racconto delle guerre e delle contese fra i Nefiti, e anche delle guerre fra i Nefiti e i Lamaniti; e il quindicesimo anno del regno dei giudici è finito.

 

Alma 28:10 E dal primo al quindicesimo anno fu operata la distruzione di molte migliaia di vite umane; sì, si produsse una terribile scena di spargimento di sangue.

 

Alma 28:11 E i corpi di molte migliaia sono stati posti sotto terra, mentre i corpi di molte migliaia stanno marcendo a mucchi sulla faccia della terra; sì, e molte migliaia piangono la perdita dei loro parenti, perché hanno ragione di temere, secondo le promesse del Signore, che siano consegnati ad uno stato di infinita sventura.

 

Alma 28:12 Mentre molte migliaia di altri in verità piangono la perdita dei loro parenti, tuttavia gioiscono ed esultano nella speranza, anzi sanno che, secondo le promesse del Signore, essi saranno elevati per dimorare alla destra di Dio, in uno stato di felicità senza fine.

 

Alma 28:13 E così vediamo quanto sia grande l'ineguaglianza degli uomini a causa del peccato e della trasgressione, e del potere del diavolo, che procede mediante i piani astuti che egli ha escogitato per intrappolare il cuore degli uomini.

 

Alma 28:14 E così vediamo il grande invito alla diligenza fatto agli uomini di lavorare nella vigna del Signore; e così comprendiamo il grande motivo di dolore e anche di gioia -- di dolore a causa della morte e della distruzione fra gli uomini, e di gioia a motivo della luce vivificante di Cristo.

 

Alma Capitolo 29

 

Alma desidera gridare il pentimento con zelo angelico -- Il Signore accorda degli insegnanti a tutte le nazioni --- Alma esulta per l'opera del Signore e per il successo di Ammon e dei suoi fratelli. Circa 76 a.C.

 

Alma 29:1 OH, fossi io un angelo, e potessi veder esaudito il desiderio del mio cuore; e poter andare a parlare con la tromba di Dio, con una voce da scuotere la terra, e gridare il pentimento a ogni popolo!

 

Alma 29:2 Sì, proclamerei ad ogni anima, come con voce di tuono, il pentimento e il piano di redenzione, affinché si pentano e vengano al nostro Dio, affinché non vi sia più dolore su tutta la faccia della terra.

 

Alma 29:3 Ma ecco, io sono un uomo e pecco nel mio desiderio, poiché dovrei essere contento delle cose che il Signore mi ha concesso.

 

Alma 29:4 Non dovrei, nei miei desideri, sovvertire il fermo decreto di un Dio giusto, poiché so che egli accorda agli uomini secondo i loro desideri, che sia per la morte o per la vita; sì, io so che egli concede agli uomini, sì decreta per loro decreti che sono inalterabili, secondo la loro volontà, che siano per la salvezza o per la distruzione.

 

Alma 29:5 Sì, e so che il bene e il male stanno davanti a tutti gli uomini; colui che non distingue il bene dal male è senza biasimo; ma a colui che conosce il bene e il male è accordato secondo i suoi desideri, sia che desideri il bene oppure il male, la vita o la morte, la gioia o il rimorso di coscienza.

 

Alma 29:6 Ora, visto che conosco queste cose, perché dovrei desiderare di più che compiere l'opera alla quale sono stato chiamato?

 

Alma 29:7 Perché dovrei desiderare di essere un angelo per poter parlare a tutte le estremità della terra?

 

Alma 29:8 Poiché ecco, il Signore accorda a tutte le nazioni persone della loro nazione e lingua per insegnar la sua parola, sì, in saggezza, tutto ciò che egli ritiene giusto che essi abbiano, perciò vediamo che il Signore consiglia in saggezza, secondo ciò che è giusto e vero.

 

Alma 29:9 Io so ciò che il Signore mi ha comandato, e mi glorio in ciò. Non mi glorio di me stesso, ma mi glorio in ciò che il Signore mi ha comandato; sì, questa è la mia gloria: che forse io possa essere uno strumento nelle mani di Dio per condurre qualche anima al pentimento; e questa è la mia gioia.

 

Alma 29:10 Ed ecco, quando vedo molti dei miei fratelli sinceramente penitenti, e che vengono al Signore loro Dio, allora la mia anima si riempie di gioia; allora ricordo ciò che il Signore ha fatto per me; sì, ch'egli ha udito la mia preghiera; sì, allora ricordo il suo braccio misericordioso ch'egli ha steso verso di me.

 

Alma 29:11 Sì, e ricordo pure la schiavitù dei miei padri; poiché so con certezza che il Signore li liberò dalla schiavitù, e con ciò istituì la sua chiesa; sì, il Signore Iddio, il Dio d'Abrahamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe li liberò dalla schiavitù.

 

Alma 29:12 Sì, ho sempre ricordato la schiavitù dei miei padri; e quello stesso Dio che li liberò dalle mani degli Egiziani, li liberò pure dalla schiavitù.

 

Alma 29:13 Sì, e quello stesso Dio istituì la sua chiesa fra loro; sì, e quello stesso Dio mi ha chiamato con una santa chiamata a predicare la parola a questo popolo, e mi ha dato molto successo, nel quale la mia gioia è piena.

 

Alma 29:14 Ma io non gioisco soltanto del mio successo; ma la mia gioia è ancora più piena a motivo del successo dei miei fratelli, che sono stati su nel paese di Nefi.

 

Alma 29:15 Ecco, essi hanno lavorato straordinariamente ed hanno prodotto molti frutti; e quanto sarà grande la loro ricompensa!

 

Alma 29:16 Ora, quando penso al successo di questi miei fratelli, la mia anima è rapita fino a separarsi per così dire dal corpo, tanto grande è la mia gioia.

 

Alma 29:17 Ed ora, possa Iddio accordare a questi miei fratelli di poter sedere nel regno di Dio; sì, ed anche a tutti coloro che sono il frutto delle loro fatiche, di non uscirne mai più, ma di poterlo lodare per sempre. E possa Dio accordare che ciò sia fatto secondo le mie parole, proprio come ho detto. Amen.

 

Alma Capitolo 30

 

Korihor, l'anticristo, mette in ridicolo Cristo, l'Espiazione e lo spirito di profezia -- Egli insegna che non v'è Dio, né caduta dell'uomo, né castigo per il peccato, né Cristo -- Alma attesta che Cristo verrà e che tutte le cose denotano che c'è un Dio -- Korihor chiede un segno e diventa muto -- Il diavolo era apparso a Korihor in veste di angelo e gli aveva insegnato cosa doveva dire -- Egli viene calpestato e muore. Circa 76-74 a.C.

 

Alma 30:1 Ecco, ora avvenne che, dopo che il popolo di Ammon si fu stabilito nel paese di Gershon, sì, e anche dopo che i Lamaniti furono scacciati dal paese e i loro morti furono seppelliti dal popolo del paese --

 

Alma 30:2 Ora, i loro morti non vennero contati a causa della grandezza del loro numero, né furono contati i morti dei Nefiti, ma avvenne, dopo ch'ebbero seppellito i loro morti, e pure dopo i giorni di digiuno e di cordoglio e di preghiera (e si era nel sedicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi), che cominciò ad esservi pace continua in tutto il paese.

 

Alma 30:3 Sì, e il popolo faceva attenzione a obbedire ai comandamenti del Signore; ed era preciso nell'osservare le ordinanze di Dio secondo la legge di Mosè; poiché erano istruiti a obbedire alla legge di Mosè fino a che non fosse compiuta.

 

Alma 30:4 E così non vi furono disordini fra il popolo durante tutto il sedicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 30:5 E avvenne che all'inizio del diciassettesimo anno del regno dei giudici vi fu pace continua.

 

Alma 30:6 Ma avvenne alla fine del diciassettesimo anno, che venne nel paese di Zarahemla un uomo, ed era un anticristo, poiché cominciò a predicare al popolo contro le profezie che erano state pronunciate dai profeti riguardo alla venuta di Cristo.

 

Alma 30:7 Ora, non c'era nessuna legge contro il credo di un uomo; era infatti strettamente contrario agli ordini di Dio che vi fosse una legge che portasse gli uomini a una condizione di ineguaglianza.

 

Alma 30:8 Poiché così dice la Scrittura: Scegliete oggi a chi volete servire.

 

Alma 30:9 Ora, se un uomo desiderava servire Dio, ciò era suo privilegio; o piuttosto, se egli credeva in Dio era suo privilegio servirLo; ma se non credeva in lui, non vi era nessuna legge per punirlo.

 

Alma 30:10 Ma se uccideva, era punito con la morte; e se rapinava, era pure punito; e se rubava era pure punito; e se commetteva adulterio, era pure punito; sì, per tutte queste malvagità era punito.

 

Alma 30:11 Poiché vi era una legge secondo la quale gli uomini dovevano essere giudicati secondo i loro crimini. Nondimeno non vi era nessuna legge contro il credo di un uomo; un uomo dunque veniva punito soltanto per i crimini che aveva commesso; perciò tutti gli uomini si trovavano sullo stesso piano.

 

Alma 30:12 E questo anticristo, il cui nome era Korihor (e su di lui la legge non poteva aver presa), cominciò a predicare al popolo che non vi sarebbe stato nessun Cristo. E in questo modo egli predicava, dicendo:

 

Alma 30:13 O voi, che siete assoggettati a una speranza folle e vana, perché vi ponete sotto il giogo di tali cose folli? Perché attendete un Cristo? Poiché nessun uomo può conoscere nulla di ciò che è a venire!

 

Alma 30:14 Ecco, queste cose che voi chiamate profezie, che dite essere state tramandate da santi profeti, ecco, sono folli tradizioni dei vostri padri.

 

Alma 30:15 Come sapete che sono vere? Ecco, non potete sapere di cose che non vedete; dunque non potete sapere che vi sarà un Cristo.

 

Alma 30:16 Voi guardate innanzi e dite che vedete la remissione dei vostri peccati. Ma ecco, è l'effetto di una mente resa delirante; e questa confusione della vostra mente viene a causa delle tradizioni dei vostri padri, che vi inducono a credere in cose che non sono.

 

Alma 30:17 E diceva loro molte altre cose simili, dicendo loro che non sarebbe stata fatta alcuna espiazione per i peccati degli uomini, ma che ogni uomo avrebbe trascorso questa vita secondo il suo modo di condursi; perciò ogni uomo prosperava secondo le sue inclinazioni e ogni uomo conquistava secondo la sua forza; e qualsiasi cosa un uomo facesse non era un crimine.

 

Alma 30:18 E così egli predicava loro, distogliendo il cuore di molti, inducendoli ad alzare il capo nella loro malvagità, sì, inducendo molte donne ed anche uomini a commettere atti di prostituzione, dicendo loro che quando un uomo moriva, quella era la fine di tutto.

 

Alma 30:19 Ora, quest'uomo andò pure nel paese di Gershon per predicare queste cose fra il popolo di Ammon, che una volta era il popolo dei Lamaniti.

 

Alma 30:20 Ma ecco, essi furono più saggi di molti Nefiti; poiché lo presero, lo legarono e lo portarono dinanzi ad Ammon, che era sommo sacerdote su quel popolo.

 

Alma 30:21 E avvenne che egli lo fece portare fuori del paese. Ed egli venne nel paese di Gedeone, e cominciò a predicare anche a loro; e qui non ebbe molto successo, poiché fu preso, legato e portato dinanzi al sommo sacerdote, e anche al giudice supremo del paese.

 

Alma 30:22 E avvenne che il sommo sacerdote gli disse: Perché vai in giro a pervertire le vie del Signore? Perché insegni a questo popolo che non vi sarà nessun Cristo, per porre termine alla loro allegrezza? Perché parli contro tutte le profezie dei santi profeti?

 

Alma 30:23 Ora, il nome del sommo sacerdote era Giddona. E Korihor gli disse: Perché non insegno le folli tradizioni dei vostri padri e perché non insegno a questo popolo ad assoggettarsi alle assurde ordinanze e cerimonie che furono formulate da antichi sacerdoti, per usurpare potere e autorità su di loro, per mantenerli nell'ignoranza affinché non alzino il capo, ma siano sottomessi secondo le tue parole.

 

Alma 30:24 Voi dite che questo popolo è un popolo libero. Ecco, io dico che essi sono in schiavitù. Voi dite che quelle antiche profezie sono vere. Ecco, io dico che voi non sapete se esse sono vere.

 

Alma 30:25 Voi dite che questo popolo è un popolo colpevole e decaduto a causa della trasgressione di un genitore. Ecco, io dico che un fanciullo non è colpevole a causa dei suoi genitori.

 

Alma 30:26 E dite anche che Cristo verrà. Ma ecco, io dico che non sapete se vi sarà un Cristo. E dite pure che sarà ucciso per i peccati del mondo --

 

Alma 30:27 E così sviate questo popolo secondo le folli tradizioni dei vostri padri e secondo i vostri propri desideri; e lo tenete soggetto, proprio come se fosse in schiavitù, per potervi saziare delle fatiche delle loro mani, e affinché non osino alzare lo sguardo con ardire e non osino godere dei loro diritti e privilegi.

 

Alma 30:28 Sì, essi non osano far uso di ciò che è loro per timore di offendere i loro sacerdoti che li soggiogano secondo i loro desideri e che, con le loro tradizioni i loro sogni, le loro fantasie, le loro visioni e i loro pretesi misteri, li hanno portati a credere che, se non avessero fatto secondo le loro parole, avrebbero offeso un qualche essere sconosciuto che essi dicono essere Dio; un essere che non è mai stato visto o conosciuto, che non è mai esistito né mai esisterà.

 

Alma 30:29 Ora, quando il sommo sacerdote e il giudice supremo videro la durezza del suo cuore, sì, quando videro che avrebbe proferito insulti perfino contro Dio, non vollero dare nessuna risposta alle sue parole; ma lo fecero legare e lo misero nelle mani delle guardie e lo mandarono nel paese di Zarahemla, perché fosse portato dinanzi ad Alma e al giudice supremo che era governatore di tutto il paese.

 

Alma 30:30 E avvenne che quando fu portato dinanzi ad Alma e al giudice supremo egli continuò nella stessa maniera come aveva fatto nel paese di Gedeone; sì, continuò a bestemmiare.

 

Alma 30:31 E si erse dinanzi ad Alma con parole roboanti, e insultò sacerdoti e gli insegnanti, accusandoli di sviare il popolo secondo le insensate tradizioni dei loro padri, allo scopo di saziarsi con le fatiche del popolo.

 

Alma 30:32 Allora Alma gli disse; Tu sai che noi non viviamo sulle fatiche di questo popolo; poiché, ecco, io ho lavorato con le mie mani per il mio mantenimento dal principio del regno dei giudici fino ad ora, nonostante i miei molti viaggi per tutto il paese per proclamare la parola di Dio al mio popolo.

 

Alma 30:33 E nonostante i molti lavori che ho compiuto nella chiesa, non ho mai ricevuto neppure un solo senine per il mio lavoro, né l'ha ricevuto alcuno dei miei fratelli, salvo che sul seggio del giudizio; e in tale circostanza abbiamo ricevuto soltanto secondo la legge, per il nostro tempo.

 

Alma 30:34 Ed ora, se non riceviamo nulla per le nostre fatiche nella chiesa, quale profitto ricaviamo dal lavorare nella chiesa, se non quello di proclamare la verità per poter gioire della gioia dei nostri fratelli?

 

Alma 30:35 Allora, perché dici che predichiamo a questo popolo per acquisire guadagno, quando tu sai, da te stesso, che non riceviamo nessun guadagno? Ed ora, credi tu che inganniamo questo popolo, il che dà tanta gioia al loro cuore?

 

Alma 30:36 E Korihor gli rispose: Sì.

 

Alma 30:37 E allora Alma gli disse: Credi tu che vi sia un Dio?

 

Alma 30:38 Ed egli rispose: No.

 

Alma 30:39 Allora Alma gli disse: Negherai di nuovo che vi è un Dio, e negherai anche il Cristo? Poiché ecco, io ti dico; Io so che vi è un Dio ed anche che Cristo verrà.

 

Alma 30:40 Ed ora, che prova hai tu che non vi è nessun Dio, o che Cristo non verrà? Io ti dico che non ne hai nessuna, salvo la tua parola soltanto.

 

Alma 30:41 Ma ecco, io ho tutte le cose a testimonianza che queste cose sono vere; e tu pure hai tutte le cose a testimonianza che esse sono vere; e vuoi negarle? Credi tu che queste cose sono vere?

 

Alma 30:42 Ecco, io so che tu credi, ma sei posseduto da uno spirito mentitore, e hai espulso lo Spirito di Dio, affinché non possa aver posto in te; ma il diavolo ha potere su di te e ti porta qua e là, operando astuzie per poter distruggere i figlioli di Dio.

 

Alma 30:43 Allora Korihor disse ad Alma: Se mi mostrerai un segno, cosicché io possa convincermi che vi è un Dio, sì, mostrami che egli ha potere, e allora sarò convinto della verità delle tue parole.

 

Alma 30:44 Ma Alma gli disse: Segni ne hai avuti abbastanza; vuoi tentare il tuo Dio? Vuoi dire: Mostrami un segno, quando hai la testimonianza di tutti questi tuoi fratelli, e anche di tutti i santi profeti? Le Scritture ti sono poste dinanzi; sì, e tutte le cose denotano che vi è un Dio; sì, anche la terra e tutte le cose che sono sulla faccia della terra, sì, e il suo movimento, sì, e anche tutti i pianeti che si muovono nel loro ordine stabilito testimoniano che vi è un supremo Creatore.

 

Alma 30:45 E tuttavia vai qua e là distogliendo il cuore di questo popolo, attestando loro che non v'è nessun Dio? E tuttavia negherai, nonostante tutte queste testimonianze? Ed egli disse: Sì, negherò, a meno che non mi mostri un segno.

 

Alma 30:46 Ed ora, avvenne che Alma gli disse: Ecco, sono afflitto a causa della durezza del tuo cuore, sì, che tu voglia ancora opporti allo spirito di verità, cosicché la tua anima sia distrutta.

 

Alma 30:47 Ma ecco, è meglio che si perda la tua anima, piuttosto che tu sia il mezzo per portare molte anime alla distruzione mediante le tue parole bugiarde e adulatrici; perciò, se negherai di nuovo, ecco, Dio ti colpirà cosicché diventerai muto, cosicché non aprirai mai più la bocca, e non ingannerai più questo popolo.

 

Alma 30:48 Ora, Korihor gli disse: Non nego l'esistenza di un Dio, ma non credo che vi sia un Dio; e dico anche che tu non sai se vi è un Dio; e a meno che tu non mi mostri un segno, non crederò.

 

Alma 30:49 Ora, Alma gli disse: Questo ti darò come segno, che diventerai muto secondo le mie parole; e io dico che nel nome di Dio diventerai muto, cosicché non potrai più proferir parola.

 

Alma 30:50 Ora, quando Alma ebbe detto queste parole, Korihor diventò muto, cosicché non poté più proferir parola, secondo le parole di Alma.

 

Alma 30:51 Ed ora, quando il giudice supremo vide questo, stese la mano e scrisse per Korihor, dicendo: Sei convinto del potere di Dio? Su chi desideravi che Alma ti mostrasse il suo segno? Volevi che affliggesse altri, per mostrare a te un segno? Ecco, egli ti ha mostrato un segno; ed ora vuoi ancora disputare?

 

Alma 30:52 E Korihor stese la mano e scrisse, dicendo: So che sono muto, poiché non posso parlare; e so che nulla, salvo il potere di Dio avrebbe potuto arrecarmi questo; sì, e ho sempre saputo che vi era un Dio.

 

Alma 30:53 Ma ecco, il diavolo mi ha ingannato; poiché mi è apparso nella forma di un angelo e mi ha detto: Va' a recuperare questo popolo, poiché si son tutti sviati dietro a un Dio sconosciuto. E mi ha detto: Non v'è 'nessun Dio; sì, e mi ha insegnato ciò che avrei dovuto dire. E io ho insegnato le sue parole; e le ho insegnate perché erano piacevoli per la mente carnale; e le ho insegnate finché ho avuto molto successo, tanto che ho creduto veramente che fossero vere; e per questo motivo ho resistito alla verità, sì, finché ho attirato su di me questa grande maledizione.

 

Alma 30:54 Ora, quando ebbe detto ciò, supplicò che Alma pregasse Dio, affinché la maledizione gli potesse essere tolta.

 

Alma 30:55 Ma Alma gli disse: Se questa maledizione ti fosse tolta, tu distoglieresti di nuovo i cuori di questo popolo; perciò ti sarà fatto come vorrà il Signore.

 

Alma 30:56 E avvenne che la maledizione non fu tolta da Korihor; ma fu scacciato e andò in giro di casa in casa mendicando il cibo.

 

Alma 30:57 Ora, la notizia di ciò che era accaduto a Korihor fu diffusa immediatamente da un capo all'altro del paese; sì, il proclama fu emanato dal giudice supremo a tutti gli abitanti del paese, dichiarando a coloro che avevano creduto alle parole di Korihor che dovevano pentirsi rapidamente per timore d essere colpiti dagli stessi giudizi.

 

Alma 30:58 E avvenne che essi si convinsero tutti della malvagità di Korihor; pertanto tutti si convertirono di nuovo al Signore; e questo mise fine all'iniquità secondo la maniera di Korihor. E Korihor andava in giro di casa in casa, mendicando cibo per il suo sostentamento.

 

Alma 30:59 E avvenne che mentre andava in mezzo al popolo, sì, in mezzo a un popolo che si era separato dai Nefiti e si era chiamato Zoramiti essendo guidato da un uomo che si chiamava Zoram, mentre andava fra loro, ecco, fu urtato e gettato a terra e calpestato sino a che morì.

 

Alma 30:60 E così vediamo la fine di colui che perverte le vie del Signore; e così vediamo che il diavolo non sostiene i suoi figlioli all'ultimo giorno, ma li trascina giù rapidamente in inferno.

 

Alma Capitolo 31

 

Alma guida una missione per recuperare gli Zoramiti apostati -- Gli Zoramiti negano Cristo, credono in un falso concetto di elezione e adorano con preghiere prestabilite -- I missionari sono riempiti del Santo Spirito -- Le loro afflizioni sono sopraffatte dalla gioia in Cristo. Circa 74 a.C.

 

Alma 31:1 ORA avvenne che, dopo la fine di Korihor, avendo Alma ricevuto notizia che gli Zoramiti pervertivano le vie del Signore e che Zoram, che era il loro capo, induceva il cuore del popolo a prostrarsi a idoli muti, il suo cuore cominciò a star male di nuovo a causa dell'iniquità del popolo.

 

Alma 31:2 Poiché era causa di grande dolore per Alma conoscere la malvagità del suo popolo; perciò il suo cuore era profondamente addolorato a causa della separazione degli Zoramiti dai Nefiti.

 

Alma 31:3 Ora, gli Zoramiti si erano radunati in un paese che chiamavano Antionum, che era a oriente del paese di Zarahemla che si stendeva quasi a confinare con la costa; che era a meridione del paese di Gershon e che confinava anche col deserto a meridione, deserto che era pieno di Lamaniti.

 

Alma 31:4 Ora, i Nefiti temevano grandemente che gli Zoramiti stabilissero relazioni con i Lamaniti e che questo fosse causa di grandi perdite da parte dei Nefiti.

 

Alma 31:5 Ed ora, siccome la predicazione della parola tendeva grandemente a condurre il popolo a fare ciò che era giusto, sì, aveva avuto sulla mente del popolo un effetto più potente che la spada, o qualsiasi altra cosa fosse loro accaduta, perciò Alma pensò fosse opportuno che essi mettessero alla prova la virtù della parola di Dio.

 

Alma 31:6 Prese dunque Ammon, Aaronne e Omner, e lasciò Himni nella chiesa di Zarahemla; ma prese con sé i primi tre, e anche Amulec e Zeezrom, che erano a Melec; e prese anche due dei suoi figli.

 

Alma 31:7 Ora, non prese con sé il maggiore dei suoi figli, il cui nome era Helaman, ma i nomi di coloro che prese con sé erano Shiblon e Corianton; e questi sono i nomi di coloro che andarono con lui fra gli Zoramiti per predicare loro la parola.

 

Alma 31:8 Ora, gli Zoramiti erano dissidenti dei Nefiti; dunque la parola di Dio era stata predicata loro.

 

Alma 31:9 Ma erano caduti in grandi errori, poiché non volevano impegnarsi nel rispettare i comandamenti di Dio e i suoi statuti, secondo la legge di Mosè.

 

Alma 31:10 E né volevano osservare i riti della chiesa, né continuare nella preghiera e nelle suppliche quotidiane a Dio per non entrare in tentazione.

 

Alma 31:11 Sì, infine essi avevano pervertito le vie del Signore in moltissime occasioni; dunque, per questo motivo, Alma e i suoi fratelli entrarono nel loro paese per predicar loro la parola.

 

Alma 31:12 Ora, quando furono entrati nel paese, ecco che, con loro stupore, trovarono che gli Zoramiti avevano costruito delle sinagoghe e che si radunavano in un giorno della settimana, giorno ch'essi chiamavano il giorno del Signore; e adoravano Dio in un modo che Alma e i suoi fratelli non avevano mai visto;

 

Alma 31:13 Poiché avevano costruito un posto al centro della sinagoga, un posto su cui si stava in piedi, che era alto sopra le teste, la cui sommità permetteva l'accesso di una sola persona.

 

Alma 31:14 Perciò, chiunque desiderava adorare Dio doveva farsi avanti e starvi in cima, stendere le mani verso il cielo e gridare ad alta voce, dicendo:

 

Alma 31:15 Santo, santo Iddio, noi crediamo che tu sei Dio e crediamo che tu sei santo, che tu eri uno spirito, che sei uno spirito e che sarai uno spirito per sempre.

 

Alma 31:16 Santo Iddio, noi crediamo che tu ci hai separato dai nostri fratelli; e non crediamo alle tradizioni dei nostri fratelli, che sono state tramandate loro per la puerilità dei loro padri; ma crediamo che ci hai eletti per essere i tuoi santi figlioli; e ci hai anche fatto conoscere che non vi sarà nessun Cristo.

 

Alma 31:17 Ma tu sei lo stesso ieri, oggi e per sempre; e ci hai eletti affinché siamo salvati, mentre tutti attorno a noi sono eletti per essere gettati in inferno dalla tua ira; per la quale santità, o Dio, ti ringraziamo; e ti ringraziamo pure di averci eletti, affinché non siamo sviati secondo le folli tradizioni dei nostri fratelli, che li assoggettano ad una credenza di Cristo, che conduce il loro cuore a vagare lontano da te, nostro Dio.

 

Alma 31:18 E di nuovo ti ringraziamo, o Dio, di essere un popolo scelto e santo. Amen.

 

Alma 31:19 Ora avvenne che, dopo aver udite queste preghiere, Alma e i suoi fratelli e i suoi figli furono attoniti oltre ogni misura.

 

Alma 31:20 Poiché ecco, ogni uomo si faceva avanti e offriva questa stessa preghiera.

 

Alma 31:21 Il posto era da loro chiamato Rameumptom, il che, interpretato, significa sacro podio.

 

Alma 31:22 Ora, da questo podio essi offrivano ognuno la stessa identica preghiera a Dio, ringraziando il loro Dio di essere stati scelti da lui e di non essere stati da lui sviati secondo le tradizioni dei loro fratelli, e perché il loro cuore non era stato sedotto a credere in cose a venire, delle quali essi non sapevano nulla.

 

Alma 31:23 Ora, dopo che le persone avevano tutte reso grazie in questa maniera, tornavano alla propria casa, senza più parlare del loro Dio fino a quando si fossero di nuovo riuniti al sacro podio per rendere grazie secondo la loro maniera.

 

Alma 31:24 Ora, quando Alma vide ciò, il suo cuore fu addolorato, poiché vide che erano un popolo malvagio e perverso; sì, vide che il loro cuore era rivolto all'oro, all'argento e ad ogni sorta di merci raffinate.

 

Alma 31:25 Sì, e vide pure che il loro cuore si era elevato in grandi vanterie, nel loro orgoglio.

 

Alma 31:26 E innalzò la sua voce al cielo e gridò, dicendo: Oh, fino a quando, o Signore, permetterai che i tuoi servitori dimorino quaggiù nella carne, per vedere una così grave malvagità tra i figlioli degli uomini?

 

Alma 31:27 Vedi o Dio, essi gridano a te, e tuttavia il loro cuore è inghiottito dall'orgoglio. Vedi, o Dio, essi gridano a te con la bocca, mentre sono gonfi fino all'eccesso delle cose vane del mondo.

 

Alma 31:28 Guarda, o mio Dio, i loro abiti lussuosi, i loro anelli, i loro bracciali e i loro ornamenti d'oro e tutte le cose preziose di cui sono adornati; ed ecco, il loro cuore è rivolto ad esse, e tuttavia gridano a te e dicono: ti ringraziamo, o Dio, di essere per te un popolo scelto, mentre gli altri periranno.

 

Alma 31:29 Sì, e dicono che tu hai fatto sapere loro che non vi sarà nessun Cristo.

 

Alma 31:30 O Signore Iddio, fino a quando permetterai che vi sia una tale malvagità e infedeltà fra questo popolo? O Signore, dammi forza affinché io possa sopportare le mie infermità. Poiché sono infermo, e una tale malvagità fra questo popolo fa soffrire la mia anima.

 

Alma 31:31 O Signore, il mio cuore è profondamente addolorato; voglia tu confortare la mia anima in Cristo O Signore, voglia tu accordarmi di aver forza, affinché io possa sopportare con pazienza queste afflizioni che cadranno su di me a causa dell'iniquità di questo popolo.

 

Alma 31:32 O Signore, voglia tu confortare la mia anima e darmi successo, e anche ai miei compagni di lavoro che sono con me, sì, Ammon, Aaronne ed Omner, come pure Amulec e Zeezrom, e anche ai miei due figli; sì, o Signore, conforta anche tutti loro. Sì, voglia tu confortare la loro anima in Cristo.

 

Alma 31:33 Voglia tu accordare loro di avere forza, affinché possano sopportare le afflizioni che cadranno su di loro a causa delle iniquità di questo popolo.

 

Alma 31:34 O Signore, voglia tu accordarci di aver successo nel portarli di nuovo a te, in Cristo.

 

Alma 31:35 Ecco, o Signore, le loro anime sono preziose, e molti di loro sono nostri fratelli; dacci dunque, o Signore, potere e saggezza affinché possiamo portare di nuovo a te questi nostri fratelli.

 

Alma 31:36 Ora avvenne che Alma, quando ebbe detto queste parole, impose le mani su tutti coloro che erano con lui. Ed ecco, mentre posava le mani su di loro, essi furono riempiti dello Spirito Santo.

 

Alma 31:37 E dopo di ciò si separarono l'uno dall'altro, senza darsi pensiero di se stessi, di ciò che avrebbero mangiato, di ciò che avrebbero bevuto o di che si sarebbero vestiti.

 

Alma 31:38 E il Signore provvide per loro, affinché non avessero fame e non avessero sete; sì, e anche diede loro forza, affinché non soffrissero alcuna sorta di afflizioni, salvo quelle che sarebbero state sopraffatte dalla gioia di Cristo. Ora, ciò fu secondo la preghiera di Alma; e ciò perché egli aveva pregato con fede.

 

Alma Capitolo 32

 

Alma ammaestra i poveri umiliati a motivo delle loro afflizioni -- La fede e una speranza in ciò che non si vede che è vero -- Alma porta testimonianza che gli angeli ammaestrano gli uomini, le donne e i bambini -- Alma paragona la parola a un seme -- Il seme deve essere piantato e nutrito -- Poi cresce e diventa un albero dal quale si raccoglie il frutto della vita eterna. Circa 74 a.C.

 

Alma 32:1 E AVVENNE che essi andarono e cominciarono a predicare la parola di Dio al popolo, entrando nelle loro sinagoghe e nelle loro case; sì, e predicavano perfino la parola nelle loro strade.

 

Alma 32:2 E avvenne che, dopo molto lavoro fra loro, essi cominciarono ad avere successo fra la classe povera del popolo; poiché ecco, essi erano stati scacciati dalle sinagoghe per via dei loro abiti rozzi --

 

Alma 32:3 Pertanto non era permesso loro entrare nelle loro sinagoghe per adorare Dio, essendo considerati immondi; pertanto erano poveri; sì, erano considerati come feccia dai loro fratelli; pertanto erano poveri quanto alle cose del mondo; ed erano pure poveri nel loro cuore.

 

Alma 32:4 Ora, mentre Alma stava insegnando e predicando al popolo sulla collina di Onida, venne a lui una grande moltitudine di coloro di cui abbiamo parlato, che erano poveri di cuore a causa della loro povertà quanto alle cose del mondo.

 

Alma 32:5 E vennero da Alma; e colui che era alla loro testa gli disse: Ecco, cosa possono fare questi miei fratelli, poiché sono disprezzati da tutti gli uomini per la loro povertà, sì, e in particolare dai nostri sacerdoti? Poiché ci hanno gettato fuori dalle nostre sinagoghe, per costruire le quali abbiamo lavorato duramente con le nostre mani; e ci hanno scacciato per la nostra estrema povertà; e non abbiamo nessun luogo per adorare il nostro Dio; ed ecco, che faremo?

 

Alma 32:6 Ed ora, quando Alma udì questo, lo voltò verso di sé col viso in faccia al suo, e lo guardò con grande gioia; poiché vide che le loro afflizioni li avevano veramente umiliati e che essi erano preparati ad ascoltare la parola.

 

Alma 32:7 Pertanto non disse altro al resto della moltitudine; ma tese la mano e gridò a coloro che vedeva e che si erano veramente pentiti, e disse loro:

 

Alma 32:8 Vedo che siete umili di cuore; e se così è, siete benedetti.

 

Alma 32:9 Ecco, vostro fratello ha detto: Che dobbiamo fare? -- poiché siamo scacciati dalle nostre sinagoghe, cosicché non possiamo adorare il nostro Dio.

 

Alma 32:10 Ecco, io vi dico, pensate voi di non poter adorare Dio altro che nelle vostre sinagoghe?

 

Alma 32:11 E inoltre vorrei chiedervi: pensate voi di non dover adorare Dio altro che una volta alla settimana?

 

Alma 32:12 Io vi dico: è bene che siate scacciati dalle vostre sinagoghe, cosicché possiate essere umili e possiate imparare la saggezza; poiché è necessario che impariate la saggezza; poiché è per il fatto che siete scacciati, che siete disprezzati dai vostri fratelli a causa della vostra estrema povertà, che voi siete stati portati all'umiltà di cuore; poiché siete portati necessariamente ad essere umili.

 

Alma 32:13 Ed ora, poiché siete costretti ad essere umili, siete benedetti; poiché l'uomo talvolta, se è costretto all'umiliazione, cerca il pentimento; ed ora, sicuramente, chiunque si pente troverà misericordia; e colui che trova misericordia e persevera fino alla fine, quegli sarà salvato.

 

Alma 32:14 Ed ora, siccome vi ho detto che, poiché siete stati costretti ad essere umili, siete benedetti, non pensate che ancora più benedetti saranno coloro che si umiliano veramente a motivo della parola?

 

Alma 32:15 Sì, colui che si umilia veramente e si pente dei suoi peccati, e persevera fino alla fine, quegli sarà benedetto; sì, molto più benedetto di coloro che sono costretti a essere umili a causa della loro estrema povertà.

 

Alma 32:16 Perciò benedetti sono coloro che si umiliano senza essere costretti a essere umili; o piuttosto, in altre parole, benedetto è colui che crede nella parola di Dio ed è battezzato senza ostinazione di cuore, sì, senza essere portato a conoscere o perfino costretto a conoscere la parola, prima di voler credere.

 

Alma 32:17 Sì, ve ne sono molti che dicono: Se ci mostrerai un segno del cielo, allora sapremo con certezza; allora crederemo.

 

Alma 32:18 Ora, io chiedo, è fede questa? Ecco, io vi dico: No; poiché se un uomo conosce una cosa non ha più alcun motivo di credere, dal momento che la conosce.

 

Alma 32:19 Ed ora, quanto più è maledetto colui che conosce la volontà di Dio e non la fa, di colui che crede soltanto o ha soltanto motivo di credere, e cade in trasgressione?

 

Alma 32:20 Ora, su ciò dovete giudicare. Ecco, io vi dico che è da un lato proprio come è dall'altro; e ad ognuno avverrà secondo le sue opere.

 

Alma 32:21 Ed ora, come ho detto riguardo alla fede, la fede non è l'avere una conoscenza perfetta delle cose; perciò, se avete fede, sperate in cose che non si vedono, ma che sono vere.

 

Alma 32:22 Ed ora ecco, io vi dico, e vorrei che lo ricordaste, che Dio è misericordioso verso tutti coloro che credono nel suo nome; perciò egli desidera in primo luogo che voi crediate, sì, nella sua parola.

 

Alma 32:23 Ed ora, egli impartisce la sua parola agli uomini mediante gli angeli; sì, non solo agli uomini, ma anche alle donne. Ora, ciò non è tutto; ai bambini molte volte vengono date delle parole che confondono i saggi e gli eruditi.

 

Alma 32:24 Ed ora, miei diletti fratelli, siccome avete desiderato sapere da me che cosa dovete fare poiché siete afflitti e scacciati, ora, non desidero voi pensiate che io intenda giudicarvi soltanto secondo ciò che è vero --

 

Alma 32:25 Poiché non voglio dire che voi, tutti voi siate stati tutti costretti a umiliarvi; poiché credo in verità che ve ne siano alcuni fra voi che si sarebbero umiliati in qualsiasi circostanza si fossero trovati.

 

Alma 32:26 Ora, come ho detto riguardo alla fede -- che non è una conoscenza perfetta -- così pure è delle mie parole. All'inizio non potete sapere che sono vere, in modo perfetto, più di quanto la fede sia una conoscenza perfetta.

 

Alma 32:27 Ma ecco, se voi risveglierete e stimolerete le vostre facoltà, sì, per un esperimento sulle mie parole, ed eserciterete una particella di fede, sì, anche se non poteste fare null'altro che desiderare di credere, lasciate che questo desiderio operi in voi fino a che crediate, in modo che possiate far posto a una porzione delle mie parole.

 

Alma 32:28 Ora, noi paragoneremo la parola a un seme. Ora, se fate posto affinché un seme possa essere piantato nel vostro cuore, ecco, se è un vero seme, ossia un buon seme, se voi non lo espellete con la vostra incredulità, così da opporvi allo Spirito del Signore, ecco, esso comincerà a gonfiarsi nel vostro petto; e quando sentirete queste sensazioni di crescita, comincerete a dirvi: questo è necessariamente un buon seme, ossia che la parola è buona, poiché comincia a dilatare la mia anima; sì, comincia a illuminare il mio intelletto, sì, comincia a essermi deliziosa.

 

Alma 32:29 Ora ecco, non aumenterà ciò la vostra fede? Sì, vi dico; nondimeno essa non è ancora cresciuta fino ad una conoscenza perfetta.

 

Alma 32:30 Ma ecco, siccome il seme si gonfia, germoglia e comincia a crescere, dovrete allora necessariamente dire che il seme è buono, poiché ecco, si gonfia, germoglia e comincia a crescere. Ed ora, ecco, questo non rafforzerà la vostra fede? Sì, rafforzerà la vostra fede, poiché direte: Io so che questo è un buon seme, poiché ecco, germoglia e comincia a crescere.

 

Alma 32:31 Ed ora, ecco, siete sicuri che questo è un buon seme? Io vi dico: Sì, poiché ogni seme produce a sua propria somiglianza.

 

Alma 32:32 Perciò, se un seme cresce, è buono, ma se non cresce, ecco, non è buono, dunque è gettato via.

 

Alma 32:33 Ed ora, ecco, poiché avete tentato l'esperimento e piantato il seme, ed esso gonfia, germoglia e comincia a crescere, dovete necessariamente riconoscere che il seme è buono.

 

Alma 32:34 Ed ora, ecco, la vostra conoscenza è perfetta? Sì, la vostra conoscenza di questa cosa è perfetta, e la vostra fede dorme; e questo giacché sapete, perché sapete che la parola ha gonfiato la vostra anima e sapete anche che è germogliata, che il vostro intelletto comincia ad essere illuminato e che la vostra mente incomincia ad espandersi.

 

Alma 32:35 Oh, allora, non è ciò reale? Io vi dico: Sì, perché essa è luce; e tutto ciò che è luce è buono, perché la si può discernere, perciò dovete riconoscere che è buono; ed ora ecco, dopo che avete gustato questa luce, la vostra conoscenza è essa perfetta?

 

Alma 32:36 Ecco, io vi dico: No; né dovete metter da parte la fede, poiché avete esercitato la fede soltanto per piantare il seme, perché possiate tentare l'esperimento per sapere se il seme era buono.

 

Alma 32:37 Ed ecco, siccome l'albero comincia a crescere, voi direte: Nutriamolo con gran cura, affinché possa mettere radici, affinché possa crescere e produrci dei frutti. Ed ora ecco, se lo nutrite con molta cura metterà radici, crescerà e produrrà frutti.

 

Alma 32:38 Ma se trascurate l'albero e non vi date pensiero per il suo nutrimento, ecco, non metterà nessuna radice, e quando viene il calore del sole e lo secca, avvizzisce perché non ha radici, e voi lo estirpate e lo gettate via.

 

Alma 32:39 Ora, questo non avviene perché il seme non era buono, né perché il suo frutto non fosse desiderabile, ma è perché la vostra terra è sterile e non volete nutrire l'albero; perciò non potete averne il frutto.

 

Alma 32:40 E così, se non volete nutrire la parola, guardando in avanti al suo frutto con l'occhio della fede, voi non potrete mai cogliere il frutto dell'albero della vita.

 

Alma 32:41 Ma se nutrirete la parola, sì, se nutrirete l'albero mentre comincia a crescere, mediante la vostra fede, con grande diligenza e con pazienza, attendendone il frutto, esso prenderà radice; ed ecco, sarà un albero che crescerà fino alla vita eterna.

 

Alma 32:42 E mediante la vostra diligenza, la vostra fede e pazienza con la parola nel nutrirla, affinché possa prendere radice in voi, ecco, in breve ne coglierete il frutto che è preziosissimo, che è dolce più di tutto ciò che è dolce e che è bianco più di tutto ciò che è bianco, sì, e puro più di tutto ciò che è puro; e farete un banchetto di questo frutto, fino a che sarete sazi, cosicché non avrete più fame né sete.

 

Alma 32:43 Allora, fratelli miei, raccoglierete la ricompensa della vostra fede e della vostra diligenza, pazienza e longanimità nell'attendere che l'albero vi portasse frutto.

 

Alma Capitolo 33

 

Zenos insegnò che gli uomini devono pregare e adorare in ogni luogo, e che i giudizi vengono distolti a motivo del Figlio -- Zenoc insegnò che la misericordia viene concessa a motivo del Figlio -- Mosè aveva innalzato nel deserto un simbolo del Figlio di Dio. Circa 74 a.C.

 

Alma 33:1 ORA, dopo che Alma ebbe detto queste parole, mandarono messaggeri da lui desiderando sapere se dovevano credere in un solo Dio per poter ottenere questo frutto di cui aveva parlato, o come dovevano piantare il seme, ossia la parola di cui aveva parlato, che aveva detto doveva essere piantata nel loro cuore; o in che modo dovessero cominciare a esercitare la loro fede.

 

Alma 33:2 E Alma disse loro: Ecco, avete detto che non potete adorare il vostro Dio perché siete stati scacciati dalle vostre sinagoghe. Ma ecco, io vi dico, se credete di non poter adorare Dio errate grandemente e dovreste scrutare le Scritture; e se pensate che esse vi abbiano insegnato questo, voi non le capite.

 

Alma 33:3 Vi ricordate di aver letto ciò che Zenos, l'antico profeta, disse in merito alla preghiera o all'adorazione?

 

Alma 33:4 Poiché egli disse: Tu sei misericordioso, o Dio, poiché hai udito la mia preghiera anche quando ero nel deserto; sì, fosti misericordioso quando pregai riguardo a coloro che erano miei nemici, e tu li hai rivolti a me.

 

Alma 33:5 Sì, o Dio, e mi fosti misericordioso quando gridai a te nel mio campo; quando gridai a te nella mia preghiera, e tu mi udisti.

 

Alma 33:6 E di nuovo, o Dio, quando tornai a casa, tu mi udisti nella mia preghiera.

 

Alma 33:7 E quando tornai alla mia stanzetta, o Signore, e ti pregai, tu mi udisti.

 

Alma 33:8 Sì, tu sei misericordioso verso i tuoi figlioli quando gridano a te per essere uditi da te e non dagli uomini, e li ascolti.

 

Alma 33:9 Sì, o Dio, sei stato misericordioso verso di me e hai udito le mie grida in mezzo alle tue congregazioni.

 

Alma 33:10 Sì, e mi hai udito anche quando sono stato scacciato e disprezzato dai miei nemici; sì, hai udito le mie grida e ti sei adirato contro i miei nemici, e li hai visitati nella tua collera con una rapida distruzione.

 

Alma 33:11 E mi udisti a causa delle mie afflizioni e della mia sincerità; ed è grazie a tuo Figlio che sei stato così misericordioso verso di me; perciò griderò a te in tutte le mie afflizioni, poiché in te è la mia gioia; poiché grazie a tuo figlio hai distolto da me i tuoi giudizi.

 

Alma 33:12 Allora Alma disse loro: Credete in quelle Scritture che furono scritte dagli antichi?

 

Alma 33:13 Ecco, se lo fate, dovete credere ciò che disse Zenos, poiché ecco, egli disse: Tu hai distolto i tuoi giudizi grazie a tuo Figlio.

 

Alma 33:14 Ora ecco, fratelli miei, vorrei chiedervi se avete letto le Scritture. Se lo avete fatto, come potete non credere nel Figlio di Dio?

 

Alma 33:15 Poiché non è scritto che soltanto Zenos parlò di queste cose, ma di queste cose ha parlato anche Zenoc --.

 

Alma 33:16 Poiché ecco, egli disse: Tu sei adirato, o Signore, con questo popolo, perché non vuol comprendere la misericordia che hai concesso loro a motivo di tuo Figlio.

 

Alma 33:17 Ed ora, fratelli miei, vedete che un secondo antico profeta ha attestato del Figlio di Dio, e poiché il popolo non voleva comprendere le sue parole, lo lapidò a morte.

 

Alma 33:18 Ma ecco, ciò non è tutto; questi non sono i soli che hanno parlato riguardo al Figlio di Dio.

 

Alma 33:19 Ecco, ne parlò Mosè; sì, ed ecco, un simbolo fu innalzato nel deserto, affinché chiunque l'avesse guardato potesse vivere. E molti guardarono e vissero.

 

Alma 33:20 Ma pochi compresero il significato di queste cose, e ciò a causa della durezza del loro cuore. Ma ve ne furono molti che erano così induriti che non vollero guardare, perciò perirono. Ora, la ragione per cui non vollero guardare fu perché non credevano che esso li avrebbe guariti.

 

Alma 33:21 O fratelli miei, se poteste essere guariti semplicemente gettando attorno lo sguardo per essere guariti, non guardereste rapidamente? O indurireste piuttosto il vostro cuore nell'incredulità e sareste così indolenti da non gettare attorno lo sguardo, così da perire?

 

Alma 33:22 Se così è, la sventura cadrà su di voi; ma se non è così, allora gettate attorno lo sguardo e cominciate a credere nel Figlio di Dio; che egli verrà per redimere il suo popolo e che soffrirà e morrà per espiare per i loro peccati; e che risorgerà dai morti il che farà avverare la risurrezione; che tutti gli uomini staranno dinanzi a lui per essere giudicati all'ultimo giorno, quello del giudizio, secondo le loro opere.

 

Alma 33:23 Ed ora, fratelli miei, desidero che piantate questa parola nel vostro cuore, e appena comincia a gonfiare nutritela mediante la fede. Ed ecco, essa diventerà un albero che crescerà in voi fino alla vita eterna. E allora possa Dio accordarvi che i vostri fardelli siano leggeri, tramite la gioia in suo Figlio. E tutto ciò potete farlo, se lo volete. Amen.

 

Alma Capitolo 34

 

Amulec attesta che la parola è in Cristo, per la salvezza -- A meno che non si compia un'espiazione, tutta l'umanità dovrà perire -- Tutta la legge di Mosè è rivolta al sacrificio del Figlio di Dio -- Il piano eterno di redenzione è basato sulla fede e sul pentimento -- Pregare per le benedizioni materiali e spirituali -- Questa vita è il tempo in cui gli uomini si preparano a incontrare Dio -- Compiere la propria salvezza con timore dinanzi a Dio. Circa 74 a.C.

 

Alma 34:1 ED ora avvenne che, dopo aver detto loro queste parole, Alma si sedette per terra, e Amulec si alzò e cominciò a istruirli, dicendo:

 

Alma 34:2 Fratelli miei, penso che sia impossibile che ignoriate le cose di cui si è parlato riguardo alla venuta di Cristo, che noi proclamiamo essere il Figlio di Dio; sì, io so che queste cose vi furono insegnate abbondantemente prima del vostro dissenso con noi.

 

Alma 34:3 E siccome avete desiderato che il mio diletto fratello vi facesse conoscere ciò che dovreste fare a causa delle vostre afflizioni; ed egli vi ha parlato un po' per preparare la vostra mente; sì, e vi ha esortato alla fede e alla pazienza --

 

Alma 34:4 Sì, affinché abbiate fede quanto basta per piantare la parola nel vostro cuore, per poter tentare l'esperimento della sua bontà.

 

Alma 34:5 E abbiamo visto che la grande domanda che avete in mente è se la parola è nel Figlio di Dio, o se non vi sarà nessun Cristo.

 

Alma 34:6 E vedete pure che mio fratello vi ha dimostrato molte volte che la parola è in Cristo, per la salvezza.

 

Alma 34:7 Mio fratello ha richiamato le parole di Zenos, che la redenzione viene tramite il Figlio di Dio, ed anche le parole di Zenoc; ed ha pure fatto appello a Mosè, per dimostrare che queste cose sono vere.

 

Alma 34:8 Ed ora, ecco, vi renderò testimonianza io stesso che queste cose sono vere. Ecco, io vi dico che so veramente che Cristo verrà fra i figlioli degli uomini per prendere su di Sé le trasgressioni del suo popolo, e che egli espierà per i peccati del mondo; poiché il Signore Iddio lo ha detto.

 

Alma 34:9 Poiché è opportuno che sia fatta un’espiazione; poiché, secondo il grande piano dell'Eterno Iddio, dev'esser fatta un'espiazione, altrimenti tutta l'umanità dovrà inevitabilmente perire; sì, tutti sono induriti; sì, tutti sono decaduti e perduti, e devono perire, a meno che non avvenga tramite l'espiazione che è opportuno sia fatta.

 

Alma 34:10 Poiché è opportuno che vi sia un grande e ultimo sacrificio; sì, non un sacrificio di uomini, né di bestie, né d'alcuna sorta di volatili; poiché non sarà un sacrificio umano; ma dovrà essere un sacrificio infinito ed eterno.

 

Alma 34:11 Ora, non v'è alcun uomo che possa sacrificare il proprio sangue per espiare i peccati di un altro. Ora, se un uomo uccide, ecco, la nostra legge, che è giusta, toglierà la vita a suo fratello? Io vi dico: No.

 

Alma 34:12 Ma la legge richiede la vita di colui che ha ucciso; perciò non vi può essere nulla di meno di un'espiazione infinita che possa bastare per i peccati del mondo.

 

Alma 34:13 E’ necessario perciò che vi sia un grande e ultimo sacrificio; e dopo vi sarà, ossia è opportuno che vi sia, un termine allo spargimento di sangue; allora la legge di Mosè sarà compiuta; sì, sarà tutta compiuta, ogni iota, ogni apice, e niente sarà annullato.

 

Alma 34:14 Ed ecco, questo è l'intero significato della legge; ogni più piccola parte sta a indicare quel grande e ultimo sacrificio; e quel grande e ultimo sacrificio sarà quello del Figlio di Dio, sì, infinito ed eterno.

 

Alma 34:15 E così egli porterà la salvezza a tutti coloro che crederanno nel suo nome; poiché essendo questo l'intento di questo ultimo sacrificio: richiamare le viscere della misericordia, la quale vince la giustizia e procura agli uomini i mezzi perché possano aver fede fino a pentirsi.

 

Alma 34:16 E così la misericordia può soddisfare le esigenze della giustizia e le circonda con le braccia della salvezza, mentre colui che non esercita la fede fino a pentirsi è esposto all'intera legge delle esigenze della giustizia; perciò solo per colui che ha fede fino a pentirsi si realizza il grande ed eterno piano della redenzione.

 

Alma 34:17 Possa dunque Dio accordarvi, fratelli miei, di poter iniziare ad esercitare la fede fino a pentirvi, perché possiate cominciare a invocare il suo santo nome, affinché egli abbia misericordia di voi.

 

Alma 34:18 Sì, invocatelo per aver misericordia; poiché egli è potente per salvare.

 

Alma 34:19 Sì, umiliatevi e continuate a pregarLo.

 

Alma 34:20 Invocatelo quando siete nei campi, sì, per tutti i vostri greggi.

 

Alma 34:21 Invocatelo a casa vostra, sì, per tutta la vostra casa, sia al mattino che a mezzogiorno e alla sera.

 

Alma 34:22 Sì, invocatelo contro il potere dei vostri nemici.

 

Alma 34:23 Invocatelo contro il diavolo, che è nemico di ogni forma di rettitudine.

 

Alma 34:24 Invocatelo per il raccolto dei vostri campi, affinché ne possiate avere prosperità.

 

Alma 34:25 Invocatelo per le greggi dei vostri campi, affinché possano moltiplicarsi.

 

Alma 34:26 Ma ciò non è tutto; dovete aprire la vostra anima nelle vostre camerette, in posti appartati e in luoghi deserti.

 

Alma 34:27 Sì, e quando non invocate il Signore, che il vostro cuore sia colmo, continuamente perseverante nella preghiera a lui per il vostro benessere, ed anche per il benessere di coloro che sono attorno a voi.

 

Alma 34:28 Ed ora ecco, miei diletti fratelli, io vi dico: non pensiate che ciò sia tutto; poiché, dopo che avrete fatto tutte queste cose, se respingete i bisognosi e gli ignudi e non visitate i malati e gli afflitti, e non impartite delle vostre sostanze, se ne avete, a coloro che si trovano nel bisogno, vi dico, se non fate nessuna di queste cose, ecco, la vostra preghiera è vana e a nulla vi giova, e siete come gli ipocriti che negano la fede.

 

Alma 34:29 Perciò, se non vi ricordate di essere caritatevoli, siete come le scorie che i fonditori gettano via (essendo di nessun valore) e che sono calpestate dagli uomini.

 

Alma 34:30 Ed ora, fratelli miei, io vorrei che voi, dopo aver ricevuto tante testimonianze, vedendo che le Sacre Scritture attestano queste cose, veniste avanti e portaste frutti fino a pentirvi.

 

Alma 34:31 Sì, vorrei che veniste avanti e non induriste più il vostro cuore; poiché ecco, ora è il momento e il giorno della vostra salvezza; e dunque, se vi pentirete e non indurirete il cuore, il grande piano di redenzione si realizzerà immediatamente per voi.

 

Alma 34:32 Poiché, ecco, questa vita è per gli uomini il tempo in cui prepararsi ad incontrare Dio; sì, ecco, il giorno di questa vita è per gli uomini il giorno in cui prepararsi a compiere le loro opere.

 

Alma 34:33 Ed ora, come vi ho detto prima, siccome avete avuto tante testimonianze, vi supplico dunque di non procrastinare il giorno del pentimento fino alla fine; poiché, dopo questo giorno di vita che ci è dato per prepararci per l'eternità, ecco, se non facciamo buon uso del nostro tempo durante questa vita, allora viene la notte tenebrosa in cui non si può compiere nessuna opera.

 

Alma 34:34 Non potrete dire, quando sarete portati a quella crisi terribile: mi pentirò, tornerò al mio Dio. No, non potrete dirlo; poiché lo stesso spirito che possiede il vostro corpo al momento in cui uscite da questa vita, quello stesso spirito avrà il potere di possedere il vostro corpo in quel mondo eterno.

 

Alma 34:35 Poiché ecco, se avete procrastinato il giorno del pentimento fino alla morte, ecco, siete divenuti soggetti allo spirito del diavolo ed egli vi suggella come suoi; perciò lo Spirito del Signore si è ritirato da voi e non ha posto in voi, e il diavolo ha su di voi ogni potere; e questo è lo stato finale dei malvagi.

 

Alma 34:36 E so questo perché il Signore ha detto che non dimora in templi impuri, ma dimora nel cuore dei giusti; sì, ed ha anche detto che i giusti siederanno nel suo regno, per non uscirne più; ma le loro vesti debbono essere rese candide tramite il sangue dell'Agnello.

 

Alma 34:37 Ed ora, miei diletti fratelli, desidero che ricordiate queste cose e che compiate la vostra salvezza con timore dinanzi a Dio, e non neghiate più la venuta di Cristo;

 

Alma 34:38 Che non lottiate più contro lo Spirito Santo, ma che lo riceviate e prendiate su di voi il nome di Cristo; che vi umiliate fin nella polvere e adoriate Dio, in qualsiasi luogo possiate essere, in spirito e in verità; e che viviate quotidianamente nella gratitudine per i numerosi atti di misericordia e benedizioni ch'egli vi concede.

 

Alma 34:39 Ed ora, fratelli miei, vi esorto pure a vegliare costantemente nella preghiera, per non essere sviati dalle tentazioni del diavolo, affinché egli non possa dominarvi, affinché non diveniate suoi sudditi all'ultimo giorno; poiché, ecco, egli non vi ricompensa con nulla di buono.

 

Alma 34:40 Ed ora, miei diletti fratelli, vorrei esortarvi ad aver pazienza e a sopportare ogni sorta di afflizioni; a non imprecare contro coloro che vi scacciano a causa della vostra estrema povertà, affinché non diventiate peccatori come loro;

 

Alma 34:41 Ma che abbiate pazienza e sopportiate queste afflizioni, con la ferma speranza che un giorno riposerete da tutte le vostre afflizioni.

 

Alma Capitolo 35

 

La predicazione della parola demolisce l'astuzia degli Zoramiti --Essi espellono i convertiti, che allora si uniscono al popolo di Ammon a Gershon -- Alma è addolorato a causa della malvagità del popolo. Circa 74 a.C.

 

Alma 35:1 ORA avvenne che, dopo che Amulec ebbe posto fine a queste parole, essi si ritirarono dalla moltitudine e vennero nel paese di Gershon.

 

Alma 35:2 Sì, e il resto dei fratelli, dopo aver predicato la parola agli Zoramiti, venne pure nel paese di Gershon.

 

Alma 35:3 E avvenne che, dopo che la parte più in vista degli Zoramiti si fu consultata riguardo alle parole che erano state predicate loro, essi si adirarono a causa della parola, poiché annullava la loro astuzia; perciò non vollero dare ascolto alle parole.

 

Alma 35:4 E mandarono a radunare tutto il popolo da un capo all'altro di tutto il paese e si consultarono con loro riguardo alle parole che erano state dette.

 

Alma 35:5 Ora, i governanti, i sacerdoti e gli insegnanti non fecero sapere al popolo le loro intenzioni; scoprirono dunque segretamente l'opinione di tutto il popolo.

 

Alma 35:6 E avvenne, dopo che ebbero scoperto l'opinione di tutto il popolo, che quelli che erano a favore delle parole dette da Alma e dai suoi fratelli furono scacciati dal paese; ed erano molti. E vennero anch'essi nel paese di Gershon.

 

Alma 35:7 E avvenne che Alma e i suoi fratelli si presero cura di loro.

 

Alma 35:8 Ora, il popolo degli Zoramiti era adirato contro il popolo di Ammon che era a Gershon, e il governatore in capo degli Zoramiti, essendo un uomo molto malvagio, inviò dei messi al popolo di Ammon, chiedendo di scacciare dal paese tutti quelli dei suoi che erano entrati nel paese.

 

Alma 35:9 E pronunciò molte minacce contro di loro. Ed ora, il popolo di Ammon non temette le loro parole, perciò non li scacciarono, ma accolsero tutti i poveri degli Zoramiti che vennero da loro; e li nutrirono, li vestirono, e dettero loro delle terre come loro eredità; e si presero cura di loro secondo le loro necessità.

 

Alma 35:10 Ora, questo aizzò gli Zoramiti all'ira contro il popolo di Ammon; e cominciarono a mescolarsi ai Lamaniti e ad aizzare anch'essi all'ira contro di loro.

 

Alma 35:11 E così gli Zoramiti e i Lamaniti cominciarono a fare preparativi di guerra contro il popolo di Ammon, e anche contro i Nefiti.

 

Alma 35:12 E così finì il diciassettesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 35:13 E il popolo di Ammon partì dal paese di Gershon e venne nel paese di Melec, e lasciò posto nel paese di Gershon agli eserciti dei Nefiti, affinché potessero lottare contro gli eserciti dei Lamaniti e gli eserciti degli Zoramiti; e così cominciò una guerra fra i Lamaniti e i Nefiti, nel diciottesimo anno del regno dei giudici; e qui di seguito sarà dato un racconto delle loro guerre.

 

Alma 35:14 Ed Alma, Ammon e i loro fratelli, e anche i due figli di Alma, tornarono nel paese di Zarahemla, dopo essere stati strumenti nelle mani di Dio nel portare molti Zoramiti al pentimento; e tutti coloro che erano stati portati al pentimento furono scacciati dal loro paese; ma hanno delle terre come loro eredità nel paese di Gershon, e hanno preso le armi per difendere se stessi, le loro mogli, i loro figli e le loro terre.

 

Alma 35:15 Ora Alma, essendo afflitto per l'iniquità del suo popolo, sì, per le guerre, gli spargimenti di sangue e le contese che erano tra loro; ed essendo stato a proclamare la parola, ossia avendo mandato a proclamare la parola, fra tutto il popolo, in ogni città, e vedendo che il cuore del popolo cominciava a indurirsi e che essi cominciavano a offendersi a causa della severità della parola, il suo cuore ne fu grandemente addolorato.

 

Alma 35:16 Perciò fece sì che i suoi figli si riunissero, per poter dare loro, a ciascuno di loro separatamente, il suo incarico, in merito alle cose relative alla rettitudine. E abbiamo un racconto dei comandamenti ch'egli dette loro, secondo i suoi stessi annali.

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I comandamenti di Alma a suo figlio Helaman. Comprende i capitoli 36 e 37.

 

Alma Capitolo 36

 

Alma rende testimonianza ad Helaman della sua conversione per mezzo di un angelo -- Soffrì le pene di un'anima dannata; invocò il nome di Gesù, e allora nacque da Dio -- Una dolce gioia riempì la sua anima -- Vide schiere di angeli che lodavano Dio -- I suoi convertiti hanno gustato e visto al pari di lui. Circa 74 a.C.

 

Alma 36:1 FIGLIO mio, presta orecchio alle mie parole; poiché ti giuro che inquantoché obbedirai ai comandamenti di Dio, prospererai nel paese.

 

Alma 36:2 Io vorrei che tu facessi come feci io, nel ricordare la schiavitù dei nostri padri; poiché essi erano in schiavitù e nessuno avrebbe potuto liberarli, eccetto il Dio di Abrahamo, e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe; e sicuramente egli li liberò nelle loro afflizioni.

 

Alma 36:3 Ed ora, o figlio mio Helaman, ecco, tu sei nella giovinezza e perciò ti supplico di voler ascoltare le mie parole e di imparare da me; poiché so che chiunque riporrà la sua fiducia in Dio sarà sostenuto nelle sue prove, nelle sue difficoltà e nelle sue afflizioni, e sarà elevato all'ultimo giorno.

 

Alma 36:4 E non vorrei che tu pensassi che io sappia da me; non da materiale ma dallo spirituale, non dalla mente carnale, ma da Dio.

 

Alma 36:5 Ora, ecco, io ti dico che se non fossi nato da Dio non avrei conosciuto queste cose; ma Dio mi ha fatto conoscere queste cose per bocca del suo santo angelo, non perché ne fossi in qualche modo degno;

 

Alma 36:6 Poiché andavo in giro con i figli di Mosia, cercando di distruggere la chiesa di Dio; ma ecco, Dio mandò il suo santo angelo per fermarci lungo il cammino.

 

Alma 36:7 Ed ecco, egli ci parlò come con voce di tuono, e la terra intera tremò sotto i nostri piedi; e cademmo tutti a terra, poiché il timore del Signore venne su di noi.

 

Alma 36:8 Ma ecco, la voce mi disse: Alzati. E io mi alzai e stetti in piedi, e vidi l'angelo.

 

Alma 36:9 Ed egli mi disse: Se vuoi distruggerti da te stesso, non cercare più di distruggere la chiesa di Dio.

 

Alma 36:10 E avvenne che caddi a terra; e fu per lo spazio di tre giorni e tre notti che non potei aprire la bocca, né ebbi l'uso delle mie membra.

 

Alma 36:11 E l'angelo mi disse altre cose che furono udite dai miei fratelli; ma io non le udii; perché quando ebbi udito le parole -- Se vuoi distruggerti da te stesso, non cercare più di distruggere la chiesa di Dio -- fui colpito da un così grande timore e stupore, per paura di essere forse distrutto, che caddi a terra e non udii più nulla.

 

Alma 36:12 Ma ero angosciato da un tormento eterno; poiché la mia anima era straziata al massimo grado e angosciato da tutti i miei peccati.

 

Alma 36:13 Sì, ricordavo tutti i miei peccati e tutte le mie iniquità, per le quali ero tormentato dalle pene dell'inferno; sì, vedevo che mi ero ribellato contro il mio Dio, e che non avevo obbedito ai suoi santi comandamenti.

 

Alma 36:14 Sì, e avevo uccisi molti dei suoi figlioli, o piuttosto li avevo condotti alla distruzione; sì, e infine talmente grandi erano state le mie iniquità, che il solo pensiero di venire alla presenza del mio Dio angosciava la mia anima con un orrore inesprimibile.

 

Alma 36:15 Oh, pensavo, se potessi essere bandito ed estinguermi anima e corpo, per non essere portato a stare alla presenza dei mio Dio, per essere giudicato per le mie azioni!

 

Alma 36:16 Ed ora, per tre giorni e per tre notti fui angosciato, sì, con le pene di un’anima dannata.

 

Alma 36:17 E avvenne che mentre ero così angosciato dal tormento, mentre ero straziato dal ricordo dei miei molti peccati, ecco mi ricordai pure di aver udito mio padre profetizzare al popolo riguardo alla venuta di un certo Gesù Cristo, un Figlio di Dio, per espiare i peccati del mondo.

 

Alma 36:18 Ora, mentre la mia mente si soffermava su questo pensiero, gridai nel mio cuore: O Gesù, tu, Figlio di Dio, abbi misericordia di me che sono nel fiele dell'amarezza e sono circondato dalle catene eterne della morte.

 

Alma 36:19 Ed ora, ecco, quando pensai questo, non potei più ricordare le mie pene; sì, non fui più straziato dal ricordo dei miei peccati.

 

Alma 36:20 Ed, oh! quale gioia e quale luce meravigliosa vidi; sì, la mia anima fu riempita da una gioia tanto grande quanto era stata la mia pena!

 

Alma 36:21 Sì, io ti dico, figlio mio, che non può esservi nulla di così intenso e così amaro quanto lo furono le mie pene. E ti dico di nuovo, figlio mio, che d'altra parte non può esservi nulla di così intenso e dolce quanto lo fu la mia gioia.

 

Alma 36:22 Sì, mi parve di vedere, proprio come vide nostro padre Lehi, Dio seduto sul suo trono, circondato da innumerevoli schiere di angeli, nell'atteggiamento di cantare e di lodare il loro Dio; sì, e la mia anima anelava ad essere là.

 

Alma 36:23 Ma ecco, le mie membra riebbero la loro forza, e io mi alzai in piedi, e resi manifesto al popolo che ero nato da Dio.

 

Alma 36:24 Sì, e da quel momento fino ad ora ho lavorato senza posa per portare le anime al pentimento, per portarle a gustare l'immensa gioia che io avevo gustato, affinché anch'esse potessero nascere da Dio, ed essere riempite dello Spirito Santo.

 

Alma 36:25 Sì, ed ora ecco, o figlio mio, il Signore mi dà una gioia immensa nel frutto delle mie fatiche;

 

Alma 36:26 Poiché a motivo della parola ch'egli mi ha impartita, ecco, molti sono nati da Dio ed hanno gustato, come ho gustato io, e veduto con i loro propri occhi, come io ho veduto; perciò conoscono queste cose di cui ho parlato, come io le conosco; e la conoscenza che ho viene da Dio.

 

Alma 36:27 E sono stato sostenuto in prove e difficoltà di ogni genere, sì, e in ogni sorta di afflizioni; sì, Dio mi ha liberato dalla prigione, dalle catene e dalla morte; sì, e io ripongo in lui la mia fiducia, ed egli mi libererà ancora.

 

Alma 36:28 E so che mi risusciterà all'ultimo giorno per dimorare con lui in gloria; sì, e lo loderò per sempre, perché ha portato i nostri padri fuori d'Egitto, e ha inghiottito gli Egiziani nel Mar Rosso; e li ha condotti mediante il suo potere nella terra promessa; sì, e li ha liberati ripetutamente dalla servitù e dalla schiavitù.

 

Alma 36:29 Sì, ha pure portato i nostri padri fuori dal paese di Gerusalemme; e li ha pure liberati, con il suo potere eterno, dalla servitù e dalla schiavitù, ripetutamente fino ad oggi; e io ho sempre serbato il ricordo della loro schiavitù; sì, e tu pure dovresti serbare il ricordo della loro schiavitù, come ho fatto io.

 

Alma 36:30 Ma ecco, figlio mio, ciò non è tutto; poiché dovreste sapere, come io so, che inquantoché obbedirete ai comandamenti di Dio, prospererete nel paese, e dovreste anche sapere che inquantoché non obbedirete ai comandamenti di Dio, sarete recisi dalla sua presenza. Ora, ciò è secondo la sua parola.

 

Alma Capitolo 37

 

Le tavole di bronzo e altre Scritture sono preservate per portare le anime alla salvezza -- I Giarediti furono distrutti a causa delle loro malvagità -- I loro giuramenti e alleanze segreti devono essere tenuti nascosti al popolo -- Consigliati con il Signore in tutte le tue azioni -- Come la Liahona guidava i Nefiti, così la parola di Cristo guida gli uomini alla vita eterna. Circa 74 a.C.

 

Alma 37:1 ED ora, figlio mio Helaman, io ti comando di prendere gli annali che mi sono stati affidati.

 

Alma 37:2 E ti comando pure di tenere una storia di questo popolo, così come ho fatto io, sulle tavole di Nefi, e di tener sacre tutte queste cose che ho conservato, come le ho tenute io; poiché è per un saggio scopo che vengono tenute.

 

Alma 37:3 E queste tavole di bronzo, che contengono queste incisioni che contengono le Sacre Scritture, che riportano la genealogia dei nostri antenati, sì, fin dal principio --

 

Alma 37:4 Ecco, è stato profetizzato dai nostri padri che sarebbero state tenute e trasmesse da una generazione all'altra, e tenute e preservate dalla mano del Signore, fino a quando sarebbero andate a ogni nazione, tribù, lingua e popolo, affinché conoscano i misteri ivi contenuti.

 

Alma 37:5 Ed ora, ecco, se sono conservate, devono mantenere il loro splendore, sì, e manterranno il loro splendore, sì, come sarà pure di tutte le tavole che contengono ciò che è Sacra Scrittura.

 

Alma 37:6 Ora, tu puoi supporre che ciò sia follia da parte mia; ma ecco, io ti dico che mediante cose piccole e semplici si avverano grandi cose; e in molti casi i piccoli mezzi confondono i savi.

 

Alma 37:7 E il Signore Iddio opera tramite dei mezzi per realizzare i suoi grandi ed eterni propositi; e con piccolissimi mezzi il Signore confonde i savi e realizza la salvezza di molte anime.

 

Alma 37:8 Ed ora, è stato fino ad oggi saggio agli occhi di Dio che queste cose fossero preservate; poiché ecco, esse hanno ampliato la memoria di questo popolo, sì, e hanno convinto molti dell'errore delle loro vie e li hanno portati a conoscere il loro Dio per la salvezza della loro anima.

 

Alma 37:9 Sì, io ti dico, non fosse per queste cose che questi annali contengono, che sono su queste tavole, Ammon e i suoi fratelli non avrebbero potuto convincere tante migliaia di Lamaniti delle erronee tradizioni dei loro padri; sì, questi annali e le loro parole li portarono a pentirsi, cioè li portarono a conoscere il Signore loro Dio, e a gioire in Gesù Cristo, loro Redentore.

 

Alma 37:10 E chissà che non siano il mezzo per portare molte migliaia di loro, sì, ed anche migliaia dei nostri ostinati fratelli, i Nefiti, che stanno ora indurendo il cuore nel peccato e nelle iniquità, a conoscere il loro Redentore?

 

Alma 37:11 Ora, questi misteri non mi sono stati ancora pienamente resi noti; perciò lascerò stare.

 

Alma 37:12 E basti dire solo che sono preservati per un saggio scopo, scopo che è noto a Dio; poiché egli consiglia con saggezza in merito a tutte le sue opere, e i suoi sentieri sono diritti, e il suo corso è un circolo eterno.

 

Alma 37:13 Oh, ricorda, ricorda, figlio mio Helaman, quanto rigidi sono i comandamenti di Dio. Ed egli disse: Se obbedirete ai miei comandamenti, prospererete nel paese; ma se non obbedirete ai suoi comandamenti sarete recisi dalla sua presenza.

 

Alma 37:14 Ed ora ricorda, figlio mio, che Dio ti ha affidato queste cose, che sono sacre, che egli ha tenuto sacre e che egli pure terrà e preserverà per un suo saggio scopo, per poter mostrare il suo potere alle generazioni future.

 

Alma 37:15 Ed ora ecco, io ti dico, per spirito di profezia, che se trasgredisci ai comandamenti di Dio, ecco, queste cose che sono sacre ti saranno tolte mediante il potere di Dio e tu sarai consegnato a Satana affinché ti passi al vaglio, come pula al vento.

 

Alma 37:16 Ma se tu obbedisci ai comandamenti di Dio, e se fai queste cose che sono sacre secondo ciò che il Signore ti comanda (poiché devi consultare il Signore per tutto ciò che devi fare con esse), ecco, nessun potere della terra o dell'inferno potrà togliertele, poiché Dio è potente per adempiere a tutte le sue parole.

 

Alma 37:17 Poiché egli manterrà tutte le promesse che ti farà, poiché ha mantenuto le promesse che ha fatto ai nostri padri.

 

Alma 37:18 Poiché egli promise loro che avrebbe preservato queste cose per un suo saggio scopo, per mostrare il suo potere alle generazioni future.

 

Alma 37:19 Ed ora ecco, egli ha adempiuto ad uno scopo, fino a riportare molte migliaia di Lamaniti a conoscere la verità; in esse ha mostrato loro il suo potere; e continuerà ancora a mostrare in esse il suo potere alle generazioni future; perciò saranno preservate.

 

Alma 37:20 Perciò, figlio mio Helaman, ti comando di essere diligente nell'adempiere tutte le mie parole, e di essere pure diligente nell'obbedire ai comandamenti di Dio, come sono scritti.

 

Alma 37:21 Ed ora, ti parlerò di quelle ventiquattro tavole, affinché tu le conservi, affinché i misteri e le opere tenebrose e le loro opere segrete, ossia le opere segrete di quei popoli che sono stati distrutti, possano essere rese manifeste a questo popolo; sì, tutti i loro omicidi, le loro ruberie, i loro saccheggi, tutte le loro malvagità e abominazioni possano essere manifestate a questo popolo; sì, e affinché tu preservi questi interpreti.

 

Alma 37:22 Poiché ecco, il Signore vide che il suo popolo cominciava ad operare nelle tenebre, sì, ad operare omicidi e abominazioni segrete; perciò il Signore disse che, se non si fossero pentiti, sarebbero stati distrutti di sulla faccia della terra.

 

Alma 37:23 E il Signore disse: Io preparerò per il mio servitore Gazelem una pietra che farà risplendere la sua luce nelle tenebre, per poter svelare al mio popolo che mi serve, per poter svelare loro le opere dei loro fratelli, sì, le loro opere segrete, le loro opere tenebrose, le loro malvagità e abominazioni.

 

Alma 37:24 Ed ora, figlio mio, questi interpreti furono preparati affinché si potesse adempiere la parola di Dio, che egli pronunciò, dicendo:

 

Alma 37:25 Io farò uscire dall'oscurità alla luce tutte le loro opere segrete e le loro abominazioni; e a meno che non si pentano, li spazzerò dalla faccia della terra; e farò venire alla luce tutti i loro segreti e le loro abominazioni, davanti a ogni nazione che d'ora in poi possederà questa terra.

 

Alma 37:26 Ed ora, figlio mio, vediamo che non si pentirono; perciò furono distrutti, e fin qui la parola di Dio si è adempiuta; sì, le loro abominazioni segrete sono state fatte uscire dall'oscurità e ci sono state rese note.

 

Alma 37:27 Ed ora, figlio mio, ti comando di non rivelare tutti i giuramenti, le alleanze e i patti nelle loro abominazioni segrete; sì, e tutti i loro segni e le loro meraviglie tu li terrai nascosti a questo popolo, affinché non li conoscano, per tema che possano essi pure cadere nelle tenebre ed essere distrutti.

 

Alma 37:28 Poiché ecco, c'è una maledizione su tutto questo paese, che la distruzione verrà su tutti questi operatori di iniquità, secondo il potere di Dio, quando saranno pienamente maturi; perciò desidero che questo popolo possa non essere distrutto.

 

Alma 37:29 Perciò terrai nascosti a questo popolo questi piani segreti dei loro giuramenti e delle loro alleanze, e farai loro conoscere soltanto la loro malvagità, i loro omicidi e le loro abominazioni; e insegnerai loro ad aborrire tale malvagità, abominazioni e omicidi; e insegnerai loro pure che questo popolo fu distrutto a causa della loro malvagità, delle loro abominazioni e dei loro omicidi.

 

Alma 37:30 Poiché ecco, essi uccisero tutti i profeti del Signore che vennero tra loro per proclamare loro le loro iniquità; e il sangue di coloro che essi avevano ucciso gridò vendetta al Signore loro Dio, verso coloro che li avevano uccisi; e così i castighi di Dio caddero su questi operatori di iniquità e di combinazioni segrete.

 

Alma 37:31 Sì, e maledetto sia per sempre il paese per questi operatori di iniquità e di combinazioni segrete, fino alla distruzione, a meno che non si pentano prima di essere pienamente maturi.

 

Alma 37:32 Ed ora, figlio mio, ricorda le parole che ti ho detto; non confidare quei piani segreti a questo popolo, ma insegna loro un odio eterno contro il peccato e l'iniquità.

 

Alma 37:33 Predica loro il pentimento e la fede nel Signore Gesù Cristo; insegna loro a umiliarsi e ad essere miti e umili di cuore; insegna loro a resistere a ogni tentazione del diavolo, con la loro fede nel Signore Gesù Cristo.

 

Alma 37:34 Insegna loro a non stancarsi mai delle buone opere, ma ad essere miti e umili di cuore; poiché questi troveranno riposo per la loro anima.

 

Alma 37:35 Oh, ricorda, figlio mio, e impara la saggezza nella tua giovinezza; sì, impara nella tua giovinezza a obbedire ai comandamenti di Dio.

 

Alma 37:36 Sì, e invoca Dio per ogni tua necessità; sì, che tutte le tue azioni siano per il Signore, ed ovunque andrai, che sia nel Signore; sì, che tutti i tuoi pensieri siano diretti al Signore, sì, che gli affetti del tuo cuore siano posti nel Signore, per sempre.

 

Alma 37:37 Prendi consiglio dal Signore in tutte le tue azioni, ed egli ti dirigerà per il bene; sì, quando ti corichi la sera, coricati nel Signore, affinché egli possa vegliare su di te durante il sonno; e quando ti alzi al mattino, che il tuo cuore sia pieno di gratitudine verso Dio; e se farai queste cose, sarai elevato all'ultimo giorno.

 

Alma 37:38 Ed ora, figlio mio, ho qualcosa da dirti in merito all’oggetto che i nostri padri chiamavano sfera o indicatore -- o piuttosto essi lo chiamavano Liahona, che interpretato significa bussola; e lo preparò il Signore.

 

Alma 37:39 Ed ecco, nessun uomo potrebbe lavorare con così singolare abilità. Ed ecco, fu fatta per mostrare ai nostri padri la via che dovevano seguire nel deserto.

 

Alma 37:40 E funzionava per loro secondo la loro fede in Dio; perciò, se avevano fede per credere che Dio poteva far in modo che quelle lancette indicassero la via che dovevano seguire, ecco, era fatto; perciò essi avevano questo miracolo, e anche molti altri miracoli prodotti dal potere di Dio, giorno per giorno.

 

Alma 37:41 Nondimeno, poiché quei miracoli erano compiuti con piccoli mezzi, ciò manifestava loro delle opere meravigliose. Erano indolenti e dimenticavano di esercitare la loro fede e la loro diligenza, e allora quelle opere meravigliose cessavano ed essi non progredivano nel loro viaggio.

 

Alma 37:42 Perciò si attardarono nel deserto, ossia non seguirono una via diretta, e furono afflitti dalla fame e dalla sete a causa delle loro trasgressioni.

 

Alma 37:43 Ed ora, figlio mio, io vorrei che tu comprendessi che queste cose non sono prive di simbolismo; poiché quando i nostri padri erano indolenti nel prestare attenzione a questa bussola (e queste cose erano materiali), essi non prosperavano; e così è con le cose che sono spirituali.

 

Alma 37:44 Poiché ecco, è tanto facile prestare attenzione alla parola di Cristo, che ti indicherà una via diritta verso l'eterna felicità, quanto era facile per i nostri padri prestare attenzione a questa bussola, che avrebbe indicato loro una via diritta verso la terra promessa.

 

Alma 37:45 Ed ora io dico, non vi è forse un simbolo in questo? Poiché, proprio come questo indicatore condusse i nostri padri alla terra promessa seguendone il corso, così le parole di Cristo, se seguiamo il loro corso, ci porteranno oltre questa valle di dolore, in una ben migliore terra promessa.

 

Alma 37:46 O figlio mio, non siamo indolenti a motivo della facilità del cammino; perché così fu per i nostri padri; poiché così era stato preparato per loro, affinché se avessero guardato, potessero vivere; così pure è per noi. La via è preparata, e se vogliamo guardare, possiamo vivere per sempre.

 

Alma 37:47 Ed ora, figlio mio, bada di prendere cura di queste cose sacre; sì, cerca di guardare a Dio e di vivere. Va' da questo popolo e proclama la parola, e sii sobrio. Figlio mio, addio.

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I comandamenti di Alma a suo figlio Shiblon.

Comprende il capitolo 38.

 

Alma Capitolo 38

 

Shiblon fu perseguitato a motivo della sua rettitudine -- La salvezza è in Cristo che è la vita e la luce del mondo -- Tenere a freno le passioni. Circa 74 a.C.

 

Alma 38:1 FIGLIO mio, presta orecchio alle mie parole, poiché io ti dico, come già dissi a Helaman, che inquantoché obbedirete ai comandamenti di Dio prospererete nel paese; e inquantoché non obbedirete ai comandamenti di Dio, sarete recisi dalla sua presenza.

 

Alma 38:2 Ed ora, figlio mio, confido che avrò grande gioia in te a motivo della tua fermezza e della tua fedeltà a Dio; poiché, così come hai cominciato in gioventù a guardare al Signore tuo Dio, così spero che continuerai a obbedire ai suoi comandamenti; benedetto infatti è colui che persevera fino alla fine.

 

Alma 38:3 Io ti dico, figlio mio, che ho già avuto grande gioia da te per la tua fedeltà e la tua diligenza, per la tua pazienza e la tua longanimità tra il popolo degli Zoramiti.

 

Alma 38:4 Poiché so che tu fosti imprigionato, sì, e so pure che fosti lapidato a motivo della parola; e sopportasti tutte queste cose con pazienza perché il Signore era con te; ed ora sai che il Signore ti liberò.

 

Alma 38:5 Ed ora, figlio mio Shiblon, vorrei che ricordassi che nella misura in cui riporrai la tua fiducia in Dio, in pari misura sarai liberato dalle tue prove, dai tuoi guai e dalle tue afflizioni, e sarai elevato all'ultimo giorno.

 

Alma 38:6 Ora, figlio mio, non vorrei che tu pensassi che io sappia queste cose da me, ma è lo Spirito di Dio che è in me che mi fa conoscere queste cose, poiché se non fossi nato da Dio, non avrei potuto sapere queste cose.

 

Alma 38:7 Ma ecco, il Signore nella sua grande misericordia mandò il suo angelo per annunciarmi che dovevo cessare l'opera di distruzione fra il suo popolo; sì, ed ho visto un angelo faccia a faccia, ed egli mi parlò, e la sua voce era come un tuono, e scosse la terra intera.

 

Alma 38:8 E avvenne che per tre giorni e tre notti fui nel più amaro dolore e nell'angoscia dell'anima: e mai, sino a quando non implorai la misericordia del Signore Gesù Cristo, ricevetti la remissione dei miei peccati. Ma ecco, lo invocai, e trovai la pace per la mia anima.

 

Alma 38:9 Ed ora, figlio mio, io ti ho detto questo affinché tu possa imparare la saggezza, affinché tu possa imparare da me che non v'è alcun'altra via o mezzo tramite il quale l'uomo possa essere salvato, se non in Cristo e tramite Cristo. Ecco, egli è la vita e la 'luce del mondo. Ecco, egli è la parola di verità e di rettitudine.

 

Alma 38:10 Ed ora, siccome hai cominciato a insegnare la parola, così vorrei che tu continuassi ad insegnarla; e vorrei che tu fossi diligente e temperante in ogni cosa.

 

Alma 38:11 Bada di non elevarti nell'orgoglio; sì, bada di non vantarti della tua saggezza né della tua grande forza.

 

Alma 38:12 Sii intrepido, ma non arrogante; e bada anche di tenere a freno tutte le tue passioni, affinché tu possa essere pieno d'amore; bada di astenerti dall'ozio.

 

Alma 38:13 Non pregare come fanno gli Zoramiti, poiché hai veduto che essi pregano per essere uditi dagli uomini e per essere lodati per la loro saggezza.

 

Alma 38:14 Non dire: O Dio, ti ringrazio perché siamo migliori dei nostri fratelli; ma di' piuttosto: O Signore, perdona la mia indegnità, e ricordati con misericordia dei miei fratelli -- sì, riconosci in ogni occasione la tua indegnità dinanzi a Dio.

 

Alma 38:15 E possa il Signore benedire la tua anima, ed accoglierti nel suo regno all'ultimo giorno, per riposare in pace. Ed ora va, figlio mio, ed insegna la parola a questo popolo. Sii sobrio. Figlio mio, addio.

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I comandamenti di Alma a suo figlio Corianton.

Comprende i capitoli dal

39 al 42 incluso.

 

Alma Capitolo 39

 

Il peccato sessuale è un'abominazione -- I peccati di Corianton impedirono agli Zoramiti di accogliere la parola -- La redenzione di Cristo è retroattiva nel salvare i fedeli che l'hanno preceduta. Circa 74 a.C.

 

Alma 39:1 ED ora, figlio mio, ho qualcosa di più da dire a te di quanto dissi a tuo fratello; poiché ecco, non hai osservato la fermezza di tuo fratello, la sua fedeltà e la sua diligenza nell'obbedire ai comandamenti di Dio? Ecco, non ti ha dato un buon esempio?

 

Alma 39:2 Poiché tu non hai prestato tanta attenzione alle mie parole quanto ha fatto tuo fratello, fra il popolo degli Zoramiti. Ora, questo è ciò che ho contro di te: hai continuato a vantarti della tua forza e della tua saggezza.

 

Alma 39:3 E ciò non è tutto, figlio mio. Hai fatto ciò che per me è stato molto penoso; poiché hai abbandonato il ministero e sei andato nel paese di Siron, tra le frontiere dei Lamaniti, dietro alla meretrice Isabella.

 

Alma 39:4 Sì, essa ha sedotto il cuore di molti; ma questa non era una scusa per te, figlio mio. Avresti dovuto attenerti al ministero che ti era stato affidato.

 

Alma 39:5 Non sai, figlio mio, che queste cose sono un'abominazione agli occhi del Signore; sì, più abominevoli di tutti i peccati, salvo spargere sangue innocente o rinnegare lo Spirito Santo?

 

Alma 39:6 Poiché ecco, se rinneghi lo Spirito Santo una volta che ha avuto posto in te, e sai di rinnegarlo, ecco, questo è un peccato imperdonabile; sì, e, chiunque ammazza malgrado la luce e la conoscenza di Dio, non è facile per lui ottenere il perdono; sì, io ti dico, figlio mio, che non è facile per lui ottenere il perdono.

 

Alma 39:7 Ed ora, figlio mio, volesse Dio che tu non ti fossi reso colpevole di un così grave crimine. Io non mi attarderei sui tuoi crimini, per straziare la tua anima, se non fosse per il tuo bene.

 

Alma 39:8 Ma ecco, non puoi nascondere i tuoi crimini a Dio; e, a meno che tu non ti penta, essi staranno come una testimonianza contro di te all'ultimo giorno.

 

Alma 39:9 Ora, figlio mio, vorrei che ti pentissi e che abbandonassi i tuoi peccati, e che non seguissi più la lussuria dei tuoi occhi, ma che ti trattenessi dal compiere queste cose: poiché se non lo fai, non potrai in alcun modo ereditare il regno di Dio. Oh, ricorda, e impegnati a trattenerti dal fare tutte queste cose.

 

Alma 39:10 E ti comando di impegnarti a prendere consiglio dai tuoi fratelli maggiori nelle tue imprese; poiché ecco, sei ancora giovane e hai bisogno di essere nutrito dai tuoi fratelli. E presta attenzione ai loro consigli.

 

Alma 39:11 Non lasciarti sviare da alcuna cosa vana o stolta; non lasciare che il diavolo seduca di nuovo il tuo cuore dietro a quelle malvagie meretrici. Vedi, o figlio mio, quale grande iniquità hai fatto cadere sugli Zoramiti; poiché, quando videro la tua condotta, non vollero credere alle mie parole.

 

Alma 39:12 Ed ora lo Spirito del Signore mi dice: ordina ai tuoi figli di fare il bene, per tema che seducano il cuore di molte persone, fino a distruggerle; perciò ti comando, figlio mio, nel timore di Dio, di astenerti dalle tue iniquità;

 

Alma 39:13 Di rivolgerti al Signore con tutta la tua mente, forza e facoltà; di non sedurre più il cuore di nessuno dall'agire iniquamente; ma piuttosto di tornare da loro e di riconoscere i tuoi errori e il male che hai fatto.

 

Alma 39:14 Non cercare le ricchezze, né le cose vane di questo mondo; poiché ecco, non potrai portarle con te.

 

Alma 39:15 Ed ora, figlio mio, vorrei dirti qualcosa riguardo alla venuta di Cristo. Ecco, io ti dico che è lui che certamente verrà per togliere i peccati del mondo; sì, egli viene per proclamare buone novelle di salvezza al suo popolo.

 

Alma 39:16 Ed ora, figlio mio, questo era il ministero al quale eri stato chiamato, per proclamare queste buone novelle a questo popolo, per preparare la loro mente, o piuttosto affinché venisse loro la salvezza, cosicché potessero preparare la mente dei loro figlioli a udire la parola al tempo della sua venuta.

 

Alma 39:17 Ed ora vorrei tranquillizzare un poco la tua mente su questo argomento. Ecco, ti stupisci che tali cose siano conosciute così in anticipo. Ecco, io ti dico, forse che un'anima non è altrettanto preziosa per Dio in questo momento, quanto lo sarà un'anima al tempo della sua venuta?

 

Alma 39:18 Non è forse necessario che il piano di redenzione sia reso noto tanto a questo popolo quanto ai loro figlioli?

 

Alma 39:19 Non è forse facile in questo momento per il Signore mandare un suo angelo a proclamare queste buone novelle tanto a noi quanto ai nostri figlioli, o dopo il tempo della sua venuta?

 

Alma Capitolo 40

 

Cristo realizza la risurrezione di tutti gli uomini -- Dopo la morte i giusti vanno in paradiso e i malvagi nelle tenebre di fuori ad aspettare il giorno della risurrezione -- Nella risurrezione tutte le cose saranno restaurate alla loro forma corretta e perfetta. Circa 74 a.C.

 

Alma 40:1 ORA, figlio mio, vi è qualcosa di più che vorrei dirti; poiché percepisco che la tua mente è turbata in merito alla risurrezione dei morti.

 

Alma 40:2 Ecco, io ti dico che non vi è nessuna risurrezione -- ossia direi, in altre parole, che questo corpo mortale non si riveste di immortalità, questa corruzione non si riveste di incorruttibilità -- fino a dopo la venuta di Cristo.

 

Alma 40:3 Ecco, egli realizza la risurrezione dei morti. Ma ecco, figlio mio, la risurrezione non c'è ancora. Ora ti spiego un mistero; nondimeno vi sono molti misteri che son tenuti celati, che nessuno conosce, salvo Dio stesso. Ma ti mostro una cosa che ho insistentemente chiesto al Signore di poter conoscere -- ossia in merito alla risurrezione.

 

Alma 40:4 Ecco, c'è un tempo fissato in cui tutti usciranno dai morti. Ora, quando venga questo tempo nessuno lo sa; ma Dio conosce il tempo che è fissato.

 

Alma 40:5 Ora, che vi sia un tempo, o un secondo tempo o un terzo tempo in cui gli uomini usciranno dai morti, non è importante; poiché Dio conosce tutte queste cose; mi basta sapere che è così: che vi è un tempo fissato in cui tutti si leveranno dai morti.

 

Alma 40:6 Ora deve esserci un intervallo fra il momento della morte e il momento della risurrezione.

 

Alma 40:7 Ed ora vorrei chiedere cosa avviene delle anime degli uomini dal tempo della morte al tempo fissato per la risurrezione?

 

Alma 40:8 Ora che ci sia più di un tempo fissato in cui gli uomini risuscitano, non importa, poiché non tutti muoiono a uno stesso tempo, e ciò non importa; tutto è come un sol giorno per Dio, ed il tempo è misurato solo per gli uomini.

 

Alma 40:9 Perciò c'è un tempo fissato per gli uomini per risuscitare dai morti e c'è un intervallo tra il momento della morte e la risurrezione. Ed ora, in merito a questo intervallo di tempo, che cosa avviene dell'anima degli uomini è ciò che ho chiesto insistentemente al Signore di sapere; e questo è ciò che so.

 

Alma 40:10 E quando verrà il tempo in cui tutti risusciteranno, allora sapranno che Dio conosce tutti i tempi che sono fissati per l'uomo.

 

Alma 40:11 Ora, riguardo alla condizione dell'anima fra la morte e la risurrezione -- ecco che mi è stato reso noto da un angelo che gli spiriti di tutti gli uomini, appena hanno lasciato questo corpo mortale, sì, gli spiriti di tutti gli uomini, siano essi buoni o cattivi, sono ricondotti a quel Dio che diede loro la vita.

 

Alma 40:12 E allora avverrà che gli spiriti di coloro che sono giusti saranno ricevuti in una condizione di felicità, che è chiamata paradiso, una condizione di riposo, una condizione di pace, dove si riposeranno da tutte le loro afflizioni, da tutte le preoccupazioni e dolori.

 

Alma 40:13 E poi avverrà che gli spiriti dei malvagi, sì, che sono cattivi -- poiché ecco, essi non hanno né parte né porzione alcuna dello Spirito del Signore, poiché ecco, essi scelsero le opere del male piuttosto che del bene: perciò lo spirito del diavolo entrò in loro e prese possesso della loro casa -- e questi saranno scacciati nelle tenebre di fuori; là vi saranno pianti, lamenti e stridor di denti, e ciò a causa delle loro iniquità, essendo condotti prigionieri dalla volontà del diavolo.

 

Alma 40:14 Ora questa è la condizione delle anime dei malvagi, sì, nelle tenebre, e una condizione di orribile e temibile attesa dell'ardente indignazione dell'ira di Dio su di loro; così essi rimangono in questa condizione, come i giusti in paradiso, fino al tempo della loro risurrezione.

 

Alma 40:15 Ora ve ne sono alcuni che hanno compreso che questa condizione di felicità e questa condizione di infelicità dell'anima, prima della risurrezione, fosse una prima risurrezione. Sì, ammetto che possa essere chiamata risurrezione, l'elevazione dello spirito o dell'anima e la sua consegna alla felicità o all'infelicità, secondo le parole che sono state dette.

 

Alma 40:16 Ed ecco, di nuovo è stato detto che vi è una prima risurrezione, una risurrezione di tutti coloro che sono vissuti, che vivono o che vivranno fino alla risurrezione di Cristo dai morti.

 

Alma 40:17 Ora, noi non crediamo che questa prima risurrezione, di cui si parla in questi termini, possa essere la risurrezione delle anime e la loro consegna alla felicità o all'infelicità. Non puoi supporre che ciò sia quello che si intende.

 

Alma 40:18 Ecco, io ti dico: No; ma si intende la riunione dell'anima col corpo di coloro che sono vissuti dai giorni di Adamo fino alla risurrezione di Cristo.

 

Alma 40:19 Ora, non dico che l'anima e il corpo di coloro di cui si è parlato siano tutti riuniti in una sola volta, i malvagi come i giusti; basti dire che si leveranno tutti; o, in altre parole, che la loro risurrezione avverrà prima della risurrezione di coloro che morranno dopo la risurrezione di Cristo.

 

Alma 40:20 Ora, figlio mio, non dico che la loro risurrezione avverrà alla risurrezione di Cristo; ma ecco, lo do come mia opinione, che le anime e i corpi dei giusti saranno riuniti alla risurrezione di Cristo ed alla sua ascensione al cielo.

 

Alma 40:21 Ma non dico se sarà alla sua risurrezione, o dopo; dico solo questo, che vi è un intervallo fra la morte e la risurrezione del corpo, e una condizione di felicità o di infelicità per l'anima fino al tempo fissato da Dio per la risurrezione dei morti, perché siano riuniti, anima e corpo, e riportati a stare davanti a Dio e siano giudicati secondo le loro opere.

 

Alma 40:22 Sì, questo realizza la restaurazione di quelle cose di cui è stato parlato per bocca dei profeti --

 

Alma 40:23 L’anima sarà restituita al corpo e il corpo all'anima; sì, ogni membro e giuntura saranno restituiti al loro corpo; sì, non si perderà neppure un capello del capo; ma tutte le cose saranno restituite alla loro forma corretta e perfetta.

 

Alma 40:24 Ed ora, figlio mio, questa è la restaurazione di cui è stato parlato per bocca dei profeti --

 

Alma 40:25 E allora i giusti risplenderanno nel regno di Dio.

 

Alma 40:26 Ma ecco, un’orribile morte si abbatte sui malvagi; poiché essi muoiono per le cose che concernono la rettitudine; poiché sono impuri, e nessuna cosa impura può ereditare il regno di Dio; ma sono scacciati e consegnati a raccogliere i frutti delle loro fatiche, ossia delle loro azioni, che sono state malvagie; ed essi bevono la feccia di una coppa amara.

 

Alma Capitolo 41

 

Nella risurrezione gli uomini si levano in una condizione di infinita felicità o infinita infelicità -- La malvagità non fu mai felicità -- Gli uomini carnali nel mondo sono senza Dio -- Nella restaurazione ogni persona riceve di nuovo le caratteristiche e gli attributi acquisiti nella vita terrena. Circa 74 a.C.

 

Alma 41:1 ED ora, figlio mio, ho qualcosa da dire in merito alla restaurazione di cui si è parlato; poiché, ecco, alcuni hanno distorto le Scritture e per questo si sono sviati di molto. E percepisco che anche la tua mente è stata turbata riguardo a questo argomento. Ma ecco, te lo spiegherò.

 

Alma 41:2 Io ti dico, figlio mio, che il piano della restaurazione è essenziale per la giustizia di Dio; poiché è essenziale che tutte le cose siano riportate al loro proprio ordine. Ecco, è essenziale e giusto, secondo il potere e la risurrezione di Cristo, che l'anima dell'uomo sia restituita al suo corpo, e che ogni parte del corpo sia restituita a se stessa.

 

Alma 41:3 Ed è essenziale per la giustizia di Dio che gli uomini siano giudicati secondo le loro opere; e se le loro opere furono buone in questa vita, e se buoni furono i desideri del loro cuore, che siano pure, all'ultimo giorno, restituiti a ciò che è buono.

 

Alma 41:4 E se le loro azioni sono malvagie, essi saranno restituiti ad esse, per il male. Perciò ogni cosa sarà restituita al suo proprio ordine, ogni cosa nel suo schema naturale -- la mortalità elevata all'immortalità, la corruzione all'incorruttibilità -- elevata alla felicità senza fine per ereditare il regno di Dio, o all'infelicità senza fine per ereditare il regno del diavolo, l'uno da una parte, l'altro dall'altra --

 

Alma 41:5 L'uno risuscitato alla felicità, secondo i suoi desideri di felicità, o al bene, secondo i suoi desideri di bene; e l'altro al male, secondo i suoi desideri di male; poiché, come ha desiderato fare il male tutto il giorno, così egli avrà la sua ricompensa di male quando verrà la notte.

 

Alma 41:6 E così è dall'altra parte. Se si è pentito dei suoi peccati ed ha desiderato la rettitudine fino alla fine dei suoi giorni, così pure sarà ricompensato con la rettitudine.

 

Alma 41:7 Questi sono quelli che sono redenti dal Signore; sì, questi sono quelli che sono tirati fuori, che sono liberati da quella notte di tenebre senza fine; e così o resistono o cadono; poiché ecco, essi sono i loro propri giudici, sia per fare il bene che per fare il male.

 

Alma 41:8 Ora, i decreti di Dio sono inalterabili; perciò la via è preparata affinché chi vuole possa camminare in essa ed essere salvato.

 

Alma 41:9 Ed ora ecco, figlio mio, non rischiare di offendere ancora una volta il tuo Dio su quei punti di dottrina sui quali hai finora rischiato di commettere peccato.

 

Alma 41:10 Non supporre, poiché si è parlato di restaurazione, che tu sarai restituito dal peccato alla felicità. Ecco, io ti dico, la malvagità non fu mai felicità.

 

Alma 41:11 Ed ora, figlio mio, tutti gli uomini che sono nello stato di natura, o dovrei dire in uno stato carnale, sono nel fiele dell'amarezza e nei legami dell'iniquità; sono senza Dio nel mondo, e sono andati contro la natura di Dio; perciò sono in una condizione contraria alla natura della felicità.

 

Alma 41:12 Ed ora ecco, il significato della parola restaurazione è di prendere una cosa dalla sua condizione naturale e metterla in una condizione innaturale, o metterla in una condizione opposta alla sua natura?

 

Alma 41:13 O figlio mio, non è così; ma il significato della parola restaurazione è restituire di nuovo il male al male, o il carnale al carnale, o il diabolico al diabolico - il bene a ciò che è bene, la rettitudine a ciò che è retto, la giustizia a ciò che è giusto, la misericordia a ciò che è misericordioso.

 

Alma 41:14 Pertanto, figlio mio, bada di essere misericordioso verso i tuoi fratelli; agisci con giustizia, giudica rettamente e fa' continuamente il bene; e se farai tutte queste cose allora riceverai la tua ricompensa; sì, la misericordia ti sarà restituita di nuovo, la giustizia ti sarà di nuovo restituita; ti sarà di nuovo restaurato un giusto giudizio; e ti sarà ricompensato il bene.

 

Alma 41:15 Poiché quel che tu farai ti ritornerà e sarà restaurato; perciò la parola restaurazione condanna più pienamente il peccatore, e non lo giustifica affatto.

 

Alma Capitolo 42

 

La vita terrena è un tempo di prova per permettere all'uomo di pentirsi e di servire Dio -- La Caduta portò la morte fisica e quella spirituale su tutta l'umanità -- La redenzione avviene mediante il pentimento -- Dio stesso espia i peccati del mondo --La misericordia è per coloro che si pentono -- Tutti gli altri sono soggetti alla giustizia di Dio -- La misericordia avviene per mezzo dell'Espiazione -- Soltanto il vero penitente sarà salvato. Circa 74 a.C.

 

Alma 42:1 ED ora, figlio mio, percepisco che vi è qualcos'altro che preoccupa la tua mente, che tu non puoi comprendere, che riguarda la giustizia di Dio nel punire il peccatore; poiché ti sforzi di ritenere che sia ingiusto che il peccatore sia consegnato a una condizione di infelicità.

 

Alma 42:2 Ora ecco, figlio mio, ti spiegherò questa cosa. Poiché ecco, dopo che il Signore Iddio ebbe scacciato i nostri primi genitori fuori dal Giardino di Eden, per coltivare la terra dalla quale erano stati tratti -- sì, egli allontanò l'uomo e pose al lato orientale del Giardino di Eden dei cherubini, e una spada fiammeggiante che girava da ogni parte, per proteggere l’albero della vita --

 

Alma 42:3 Ora, vediamo che l'uomo era divenuto come Dio, conoscendo il bene e il male; e per tema che stendesse la mano e cogliesse anche il frutto dell'albero della vita, ne mangiasse e vivesse per sempre, il Signore Iddio pose dei cherubini e la spada fiammeggiante, affinché non mangiasse il frutto --

 

Alma 42:4 E così vediamo che fu accordato all'uomo un tempo per pentirsi, sì, un tempo di prova, un tempo per pentirsi e servire Dio.

 

Alma 42:5 Poiché ecco, se Adamo avesse steso subito la mano, e avesse mangiato il frutto dell'albero della vita, sarebbe vissuto per sempre, secondo la parola di Dio, senza avere il tempo di pentirsi; sì, e inoltre la parola di Dio sarebbe rimasta senza effetto, e il grande piano di salvezza sarebbe stato frustrato.

 

Alma 42:6 Ma ecco, fu stabilito che l'uomo morisse -- perciò, così come furono recisi dall'albero della vita, essi dovevano essere recisi dalla faccia della terra -- e l'uomo divenne perduto per sempre, sì, divenne decaduto.

 

Alma 42:7 Ed ora, da questo vedi che i nostri primi genitori furono recisi sia fisicamente che spiritualmente dalla presenza del Signore; e così vediamo che divennero soggetti a seguire la loro propria volontà.

 

Alma 42:8 Ora ecco, non era opportuno che l'uomo fosse redento da questa morte fisica, poiché ciò avrebbe distrutto il grande piano di felicità.

 

Alma 42:9 Perciò, siccome l'anima non può mai morire e la caduta aveva portato su tutta l'umanità sia una morte spirituale che una morte fisica, cioè fu recisa dalla presenza del Signore, era opportuno che l'umanità fosse redenta da questa morte spirituale.

 

Alma 42:10 Perciò, siccome erano divenuti carnali, sensuali e diabolici per natura, questa condizione di prova divenne per loro una condizione per prepararsi; divenne una condizione preparatoria.

 

Alma 42:11 Ed ora ricorda, figlio mio, se non fosse stato per il piano di redenzione (lasciandolo da parte), la loro anima, quando fossero morti, sarebbe stata infelice, essendo stata recisa dalla presenza del Signore.

 

Alma 42:12 Ed ora, non v'era alcun mezzo per affrancare gli uomini da questa condizione decaduta, che l'uomo aveva richiamato su di sé a causa della sua disobbedienza;

 

Alma 42:13 Perciò, secondo giustizia, il piano di redenzione non avrebbe potuto essere realizzato se non a condizione che gli uomini si pentissero in questo stato di prova, sì, in questo stato preparatorio; poiché, se non fosse stato a queste condizioni, la misericordia non avrebbe potuto aver effetto senza distruggere l'opera della giustizia. Ora, l'opera della giustizia non poteva essere distrutta; se così fosse, Dio cesserebbe d'essere Dio.

 

Alma 42:14 E così vediamo che tutta l'umanità era decaduta, ed era nelle mani della giustizia; sì, la giustizia di Dio che l'aveva consegnata ad essere recisa per sempre dalla sua presenza.

 

Alma 42:15 Ed ora, il piano della misericordia non avrebbe potuto essere realizzato, a meno che non fosse compiuta un'espiazione; perciò Dio stesso espia per i peccati del mondo, per realizzare il piano della misericordia, per placare le richieste della giustizia, affinché Dio possa essere un Dio perfetto e giusto, e anche un Dio misericordioso.

 

Alma 42:16 Ora, il pentimento non avrebbe potuto venire agli uomini, a meno che non vi fosse una punizione, che fosse inoltre eterna, come deve essere la vita dell'anima, fissata in opposizione al piano di felicità, che era pure altrettanto eterno quanto la vita dell'anima.

 

Alma 42:17 Ora, come potrebbe un uomo pentirsi, a meno che non abbia peccato? Come potrebbe peccare, se non vi fosse una legge? Come potrebbe esserci una legge, se non vi fosse una punizione?

 

Alma 42:18 Ora, era stata fissata una punizione ed era stata data una legge giusta, il che produsse nell'uomo il rimorso di coscienza.

 

Alma 42:19 Ora, se non fosse stata data una legge -- se l'uomo ammazzava doveva morire -- avrebbe egli paura di morire se avesse ammazzato?

 

Alma 42:20 E inoltre, se non fosse stata data una legge contro il peccato, gli uomini non avrebbero paura di peccare.

 

Alma 42:21 E se non fosse stata data una legge, se gli uomini peccavano cosa poteva fare la giustizia, o anche la misericordia, poiché non avrebbero avuto nessun diritto sulla creatura?

 

Alma 42:22 Ma è stata data una legge, e una punizione è stata fissata, ed è stato concesso il pentimento; pentimento che la misericordia esige; altrimenti la giustizia reclama la creatura e applica la legge, e la legge infligge la punizione. Se non fosse così, le opere della giustizia sarebbero distrutte, e Dio cesserebbe di essere Dio.

 

Alma 42:23 Ma Dio non cessa di essere Dio, e la misericordia reclama il penitente, e la misericordia viene a causa dell’espiazione; e l'espiazione fa avverare la risurrezione dei morti; e la risurrezione dei morti riconduce gli uomini alla presenza di Dio; e così essi sono restituiti alla sua presenza, per essere giudicati secondo le loro opere, secondo la legge e la giustizia.

 

Alma 42:24 Poiché ecco, la giustizia mette in atto tutte le sue richieste, ed anche la misericordia reclama tutto ciò che è suo; e così nessuno, se non chi si pente veramente, sarà salvato.

 

Alma 42:25 Perché, credi tu che la misericordia possa derubare la giustizia? Io ti dico: No, neppure in un punto. Se così fosse, Dio cesserebbe di essere Dio.

 

Alma 42:26 E così Dio realizza i suoi grandi ed eterni propositi che erano preparati fin dalla fondazione del mondo. E così avviene la salvezza e la redenzione degli uomini, ed anche la loro distruzione e la loro infelicità.

 

Alma 42:27 Perciò, o figlio mio, chiunque vuole può venire a bere liberamente le acque di vita; e chi non vuole venire, non vi è costretto; ma all'ultimo giorno gli sarà restituito secondo i suoi atti.

 

Alma 42:28 Se ha desiderato fare il male e non si è pentito durante i suoi giorni, ecco, gli sarà fatto il male, secondo la restaurazione di Dio.

 

Alma 42:29 Ed ora, figlio mio, desidero che tu non ti lasci più turbare da queste cose, e che ti lasci turbare soltanto dai tuoi peccati, con quel turbamento che ti porterà al pentimento.

 

Alma 42:30 O figlio mio, desidero che tu non neghi più la giustizia di Dio. Non cercare più di giustificarti minimamente a causa dei tuoi peccati, negando la giustizia di Dio; ma lascia che la giustizia di Dio, la sua misericordia e la sua longanimità abbiano ampio spazio nel tuo cuore; e lascia che questo ti abbassi nella polvere in umiltà.

 

Alma 42:31 Ed ora, o figlio mio, tu sei chiamato da Dio a predicare la parola a questo popolo. Ed ora, figlio mio, va' per la tua via, proclama la parola con verità e sobrietà, affinché tu possa condurre delle anime al pentimento, affinché il grande piano di misericordia possa reclamarle. E possa Dio accordarti secondo le mie parole. Amen.

 

Alma Capitolo 43

 

Alma e i suoi figli predicano la parola -- Gli Zoramiti e altri Nefiti dissidenti diventano Lamaniti -- I Lamaniti vanno in guerra contro i Nefiti -- Moroni arma i Nefiti con armature difensive -- Il Signore rivela ad Alma la strategia dei Lamaniti --I Nefiti difendono le loro case, la loro libertà, le loro famiglie e la loro religione -- Gli eserciti di Moroni e di Lehi circondano i Lamaniti. Circa 74 a.C.

 

Alma 43:1 ED ora avvenne che i figli di Alma andarono fra il popolo per proclamare loro la parola. Ed Alma stesso non poteva rimanere inattivo, e vi andò anche lui.

 

Alma 43:2 Ora non aggiungeremo altro riguardo alla loro predicazione, eccetto che predicavano la parola e la verità, secondo lo spirito di profezia e di rivelazione; e predicavano secondo il santo ordine di Dio, tramite il quale erano stati chiamati.

 

Alma 43:3 Ed ora ritorno al racconto delle guerre fra Nefiti e Lamaniti, nel diciottesimo anno del regno dei giudici.

 

Alma 43:4 Poiché ecco, avvenne che gli Zoramiti diventarono Lamaniti; perciò all'inizio del diciottesimo anno, il popolo dei Nefiti vide che i Lamaniti stavano venendo contro di loro; fecero dunque dei preparativi per la guerra, sì, radunarono i loro eserciti nel paese di Gershon.

 

Alma 43:5 E avvenne che i Lamaniti vennero con le loro migliaia; e vennero nel paese di Antionum, che è il paese degli Zoramiti; e un uomo di nome Zerahemna era il loro capo.

 

Alma 43:6 Ed ora, poiché gli Amalechiti avevano in se stessi una disposizione più malvagia e sanguinaria dei Lamaniti, Zerahemna nominò dunque dei comandanti in capo sui Lamaniti, ed essi erano tutti Amalechiti e Zoramiti.

 

Alma 43:7 Ora, egli fece questo per tener vivo il loro odio verso i Nefiti, per poterli rendere soggetti fino a realizzare i suoi disegni.

 

Alma 43:8 Poiché ecco, i suoi disegni erano di aizzare i Lamaniti all'ira contro i Nefiti, e lo faceva per poter usurpare un grande potere su di loro, ed anche per poter acquisire potere sui Nefiti, riducendoli in schiavitù.

 

Alma 43:9 Ed ora, il disegno dei Nefiti era di difendere le loro terre, le loro case, le loro mogli e i loro figli, per poterli preservare dalle mani dei loro nemici; ed anche per poter preservare i loro diritti e i loro privilegi, sì, ed anche la loro libertà, per poter adorare Dio secondo i loro desideri.

 

Alma 43:10 Poiché sapevano che se fossero caduti nelle mani dei Lamaniti, i Lamaniti avrebbero distrutto chiunque avesse adorato Dio, il solo vero Dio vivente, in spirito e verità.

 

Alma 43:11 Sì, e conoscevano pure l'odio estremo dei Lamaniti verso i loro fratelli, che erano il popolo degli Anti-Nefi-Lehi, che era chiamato popolo di Ammon -- ed essi non avrebbero preso le armi, sì, avevano stipulato una alleanza e non l'avrebbero violata -- perciò, se fossero caduti nelle mani dei Lamaniti, sarebbero stati distrutti.

 

Alma 43:12 E i Nefiti non volevano permettere che essi fossero distrutti; perciò avevano dato loro delle terre come loro eredità.

 

Alma 43:13 E il popolo di Ammon dava ai Nefiti una grande parte delle sue sostanze, per mantenere i loro eserciti; e così i Nefiti furono costretti a resistere da soli ai Lamaniti che erano costituiti da Laman e Lemuele e dai figli di Ismaele e da tutti coloro che avevano dissentito dai Nefiti, che erano Amalechiti e Zoramiti, e dai discendenti dei sacerdoti di Noè.

 

Alma 43:14 Ora, questi discendenti erano numerosi quasi quanto i Nefiti; e così i Nefiti furono costretti a battersi contro i loro fratelli, fino allo spargimento di sangue.

 

Alma 43:15 E avvenne che, quando gli eserciti dei Lamaniti si furono radunati nel paese di Antionum, ecco, gli eserciti dei Nefiti erano pronti ad affrontarli nel paese di Gershon.

 

Alma 43:16 Ora, il capo dei Nefiti, ossia l'uomo che era stato nominato per essere comandante in capo dei Nefiti -- ora, il comandante in capo prese il comando di tutti gli eserciti dei Nefiti -- e il suo nome era Moroni.

 

Alma 43:17 E Moroni prese tutto il comando e il governo delle loro guerre. E aveva soltanto venticinque anni quando fu nominato comandante in capo degli eserciti dei Nefiti.

 

Alma 43:18 E avvenne che egli incontrò i Lamaniti ai confini di Gershon, e il suo popolo era armato di spade, di scimitarre e di ogni sorta di armi da guerra.

 

Alma 43:19 E quando gli eserciti dei Lamaniti videro il popolo di Nefi, ossia che Moroni aveva preparato il suo popolo con pettorali e parabracci, sì, e anche con scudi per difendere la testa, e inoltre indossavano indumenti spessi --

 

Alma 43:20 Ora l'esercito di Zerahemna non era preparato con nulla del genere; essi avevano soltanto le spade e le scimitarre, gli archi e le frecce, le pietre e le fionde; ed erano nudi, salvo una pelle cinta attorno ai fianchi; sì, erano tutti nudi, salvo gli Zoramiti e gli Amalechiti;

 

Alma 43:21 Ma non erano armati di pettorali, né di scudi -- perciò erano grandemente spaventati dagli eserciti dei Nefiti per via delle loro armature, nonostante il loro numero fosse ben più grande di quello dei Nefiti.

 

Alma 43:22 Ed ecco, ora avvenne che essi non osarono venire contro i Nefiti ai confini di Gershon; lasciarono dunque il paese di Antionum per il deserto e si misero in viaggio, girando nel deserto verso la sorgente del fiume Sidon, per poter venire nel paese di Manti e prendere possesso del paese; non supponevano infatti che gli eserciti di Moroni avrebbero saputo dove erano andati.

 

Alma 43:23 Ma avvenne, appena essi furono partiti nel deserto, che Moroni mandò delle spie nel deserto a osservare il loro campo; e Moroni inoltre, conoscendo le profezie di Alma, mandò alcuni uomini da lui affinché chiedesse al Signore dove dovevano andare gli eserciti dei Nefiti per difendersi dai Lamaniti.

 

Alma 43:24 E avvenne che la parola del Signore venne ad Alma, ed Alma informò i messaggeri di Moroni che gli eserciti dei Lamaniti stavano marciando attorno al deserto per poter entrare nel paese di Manti, per poter cominciare un attacco contro la parte più debole del popolo. E questi messaggeri andarono a consegnare il messaggio a Moroni.

 

Alma 43:25 Ora Moroni, lasciando parte del suo esercito nel paese di Gershon, per tema che in quella maniera una parte dei Lamaniti potesse venire in quel paese e prendere possesso della città, prese la parte rimanente del suo esercito e marciò verso il paese di Manti.

 

Alma 43:26 E fece sì che tutto il popolo in quel settore del paese si radunasse per combattere contro i Lamaniti, per difendere le loro terre e il loro paese, i loro diritti e le loro libertà; erano dunque preparati per il tempo dell'arrivo dei Lamaniti.

 

Alma 43:27 E avvenne che Moroni fece sì che il suo esercito si nascondesse nella valle che era vicino alla sponda del fiume Sidon, che era a occidente del fiume Sidon, nel deserto.

 

Alma 43:28 E Moroni pose delle spie tutt'attorno, per poter sapere quando sarebbe venuto l'esercito dei Lamaniti.

 

Alma 43:29 Ed ora, poiché Moroni conosceva le intenzioni dei Lamaniti, che era loro intenzione distruggere i loro fratelli o di assoggettarli e di ridurli in schiavitù per potersi stabilire un regno su tutto il paese;

 

Alma 43:30 E sapendo pure che il solo desiderio dei Nefiti era di preservare le loro terre, la loro libertà e la loro chiesa, perciò non ritenne peccato difenderli mediante uno stratagemma; perciò scoprì, tramite le sue spie, quale percorso avrebbero seguito i Lamaniti.

 

Alma 43:31 Perciò divise il suo esercito e ne condusse una parte nella valle e la nascose a oriente e a meridione della collina di Ripla.

 

Alma 43:32 E il rimanente egli lo nascose nella valle a occidente, a occidente del fiume Sidon, e giù entro i confini del paese di Manti.

 

Alma 43:33 E avendo così appostato il suo esercito secondo il suo desiderio, era preparato ad affrontarli.

 

Alma 43:34 E avvenne che i Lamaniti vennero a settentrione della collina, dove era nascosta una parte dell'esercito di Moroni.

 

Alma 43:35 E come i Lamaniti ebbero oltrepassato la collina di Ripla, e furono scesi nella valle e cominciarono ad attraversare il fiume Sidon, l'esercito che era nascosto a meridione della collina, che era guidato da un uomo il cui nome era Lehi, ed egli condusse innanzi il suo esercito e accerchiò i Lamaniti a oriente, alle loro spalle.

 

Alma 43:36 E avvenne che i Lamaniti, quando videro i Nefiti attaccarli alle spalle, si voltarono e cominciarono a combattere contro l'esercito di Lehi.

 

Alma 43:37 E l'opera di morte cominciò da entrambe le parti, ma fu ben più terribile dalla parte dei Lamaniti poiché la loro nudità era esposta ai pesanti colpi dei Nefiti con le loro spade e le loro scimitarre che portavano la morte quasi a ogni colpo.

 

Alma 43:38 Mentre dall'altra parte vi era di tanto in tanto un uomo che cadeva, fra i Nefiti, di spada e per dissanguamento, essendo essi protetti nelle parti più vitali del corpo, ossia le parti più vitali del corpo essendo protette dai colpi dei Lamaniti, dai pettorali, dai parabracci e dagli elmi; e così i Nefiti proseguivano la loro opera di morte fra i Lamaniti.

 

Alma 43:39 E avvenne che i Lamaniti s'impaurirono a causa della grande distruzione tra loro, finché cominciarono a fuggire verso il fiume Sidon.

 

Alma 43:40 E furono inseguiti da Lehi e dai suoi uomini; e furono sospinti da Lehi nelle acque del Sidon e attraversarono le acque del Sidon. E Lehi trattenne i suoi eserciti sulle rive del fiume Sidon perché non lo attraversassero.

 

Alma 43:41 E avvenne che Moroni e il suo esercito affrontarono i Lamaniti nella valle, dall'altra parte del fiume Sidon, e cominciarono a piombare loro addosso e ad ucciderli.

 

Alma 43:42 E i Lamaniti presero di nuovo la fuga dinanzi a loro verso il paese di Manti, e furono di nuovo affrontati dagli eserciti di Moroni.

 

Alma 43:43 Ora questa volta i Lamaniti si batterono furiosamente; sì, mai si erano visti i Lamaniti combattere con forza e coraggio tanto grandi, no, neppure sin dal principio.

 

Alma 43:44 Ed erano istigati dagli Zoramiti e dagli Amalechiti, che erano i loro comandanti in capo e i loro capi, e da Zerahemna, che era il loro comandante in capo, ossia il loro capo supremo e comandante; sì, si batterono come dragoni, e molti fra i Nefiti furono uccisi dalle loro mani, sì, poiché spaccarono in due molti dei loro elmi e trapassarono molti dei loro pettorali e recisero molte delle loro braccia; e così i Lamaniti colpirono nella loro ira feroce.

 

Alma 43:45 Tuttavia i Nefiti erano ispirati da una migliore causa, poiché non combattevano per la monarchia o il potere, ma combattevano per le loro case e le loro libertà, le loro mogli e i loro figli, per tutto quanto possedevano, sì per i loro riti di culto e la loro chiesa.

 

Alma 43:46 E facevano ciò che sentivano essere il dovere che avevano verso il loro Dio, poiché il Signore aveva detto loro, ed anche ai loro padri: Inquantoché non sarete colpevoli della prima offesa, né della seconda, non vi lascerete uccidere dalle mani dei vostri nemici.

 

Alma 43:47 E ancora, il Signore ha detto: Difenderete le vostre famiglie fino allo spargimento di sangue. Perciò per questo motivo i Nefiti combattevano contro i Lamaniti, per difendere se stessi e le loro famiglie, le loro terre, il loro paese, i loro diritti e la loro religione.

 

Alma 43:48 E avvenne che quando gli uomini di Moroni videro la ferocia e l'ira dei Lamaniti, erano sul punto di ripiegare e di fuggire dinanzi a loro. E Moroni, rendendosi conto delle loro intenzioni, li spinse e li rincuorò con questi pensieri, sì, il pensiero delle loro terre, delle loro libertà, sì, la loro libertà dalla schiavitù.

 

Alma 43:49 E avvenne che essi si scagliarono contro i Lamaniti, e invocarono con una sola voce il Signore loro Dio, per la loro libertà dalla schiavitù.

 

Alma 43:50 E cominciarono a resistere con forza ai Lamaniti; e nell'ora stessa in cui invocarono il Signore per la loro libertà, i Lamaniti presero a fuggire dinanzi a loro; e fuggirono fino alle acque del fiume Sidon.

 

Alma 43:51 Ora, i Lamaniti erano più numerosi, sì, più del doppio del numero dei Nefiti; nondimeno furono ricacciati al punto tale che furono raccolti in un solo corpo nella valle, presso la riva del fiume Sidon.

 

Alma 43:52 Perciò gli eserciti di Moroni li accerchiarono, sì, da entrambe le parti del fiume, poiché ecco, a oriente c'erano gli uomini di Lehi.

 

Alma 43:53 Perciò, quando Zerahemna vide gli uomini di Lehi a oriente del fiume Sidon, e gli eserciti di Moroni a occidente del fiume Sidon, e che essi erano circondati dai Nefiti, furono presi dal terrore.

 

Alma 43:54 Ora Moroni, vedendo il loro terrore, comandò ai suoi uomini di cessare di spargere il loro sangue.

 

Alma Capitolo 44

 

Moroni comanda ai Lamaniti di stipulare una alleanza di pace o di essere distrutti -- Zerahemna respinge l'offerta e la battaglia riprende -- Gli eserciti di Moroni sconfiggono i Lamaniti. Circa 74 - 73 a.C.

 

Alma 44:1 E AVVENNE che si fermarono e indietreggiarono un passo. E Moroni disse a Zerahemna: Ecco, Zerahemna, noi non desideriamo essere sanguinari. Tu sai che siete nelle nostre mani, tuttavia non desideriamo uccidervi.

 

Alma 44:2 Ecco, non siamo venuti in battaglia contro di voi per versare il vostro sangue per ottenere potere; e non desideriamo portare nessuno sotto il giogo della schiavitù. Ma questa è proprio la causa per la quale voi siete venuti contro di noi; sì, e siete adirati con noi a causa della nostra religione.

 

Alma 44:3 Ma ora voi vedete che il Signore è con noi; e vedete che egli vi ha dati nelle nostre mani. Ed ora vorrei che comprendeste che ciò ci è stato accordato a motivo della nostra religione e della nostra fede in Cristo. Ed ora vedete che non potete distruggere questa nostra fede.

 

Alma 44:4 Ora vedete che questa è la vera fede di Dio; sì, vedete che Dio ci sosterrà e ci proteggerà e ci preserverà, fintantoché siamo fedeli a lui e alla nostra fede e alla nostra religione; e mai il Signore permetterà che siamo distrutti, a meno che non cadiamo in trasgressione e rinneghiamo la nostra fede.

 

Alma 44:5 Ed ora, Zerahemna, ti comando, in nome di quel Dio onnipotente che ha rinforzato le nostre braccia, cosicché abbiamo preso il sopravvento su di voi, per la nostra fede, per la nostra religione, per i nostri riti di culto, per la nostra chiesa e per il sacro mantenimento che dobbiamo alle nostre mogli e ai nostri figli, per quella libertà che ci lega alle nostre terre e al nostro paese; sì, ed anche per mantenere la sacra parola di Dio alla quale dobbiamo tutta la nostra felicità; e per tutto ciò che ci è più caro --

 

Alma 44:6 Sì, e ciò non è tutto; ti comando, per tutti i desideri che avete di vivere, di consegnarci le vostre armi di guerra, e noi non cercheremo il vostro sangue, ma vi risparmieremo la vita, se andrete per la vostra strada e non verrete più a farci la guerra.

 

Alma 44:7 Ed ora, se non lo fate, ecco, siete nelle nostre mani, e comanderò ai miei uomini di piombare su di voi e di infliggere al vostro corpo delle ferite mortali, affinché possiate essere estinti; ed allora vedremo chi avrà potere su questo popolo; sì, vedremo chi sarà ridotto in schiavitù.

 

Alma 44:8 Ed ora avvenne che quando Zerahemna ebbe udito queste parole, si fece avanti e consegnò la sua spada, la sua scimitarra e il suo arco nelle mani di Moroni e gli disse: Ecco qui le nostre armi da guerra; ve le consegneremo, ma non accetteremo di fare un giuramento con voi che sappiamo che violeremo, ed anche i nostri figli; ma prendete le nostre armi da guerra e permetteteci di partire nel deserto; altrimenti conserveremo le nostre spade, e periremo o vinceremo.

 

Alma 44:9 Ecco, noi non siamo della vostra fede; non crediamo che sia Dio che ci ha dato nelle vostre mani; ma crediamo che sia la vostra astuzia che vi ha preservati dalle nostre spade. Ecco, sono i vostri pettorali e i vostri scudi che vi hanno preservato.

 

Alma 44:10 Ed ora, quando Zerahemna ebbe cessato di dire queste parole, Moroni rese a Zerahemna la spada e le armi da guerra che aveva ricevuto, dicendo: Ecco, termineremo il conflitto.

 

Alma 44:11 Ora, non posso ritrattare le parole che ho detto, perciò, come vive il Signore, voi non partirete, a meno che non partiate con il giuramento che non tornerete di nuovo a combattere contro di noi. Ora, siccome siete nelle nostre mani, verseremo il vostro sangue sul terreno, oppure vi sottometterete alle condizioni che ho proposto.

 

Alma 44:12 Ed ora, quando Moroni ebbe detto queste parole, Zerahemna trattenne la sua spada; ed era adirato contro Moroni, e si precipitò innanzi per uccidere Moroni; ma mentre alzava la spada, ecco, uno dei soldati di Moroni la colpì, facendola cadere a terra e la ruppe all'elsa; e colpì pure Zerahemna, strappandogli lo scalpo che cadde a terra. E Zerahemna si ritirò da loro in mezzo ai suoi soldati.

 

Alma 44:13 E avvenne che il soldato che si era fatto avanti, che aveva staccato lo scalpo di Zerahemna, raccolse da terra lo scalpo per i capelli e lo infilò sulla punta della sua spada e la distese verso di loro, dicendo loro ad alta voce:

 

Alma 44:14 Così come è caduto a terra questo scalpo, che è lo scalpo del vostro capo, così cadrete a terra voi a meno che non consegniate le vostre armi da guerra e partiate con una alleanza di pace.

 

Alma 44:15 Ora ve ne furono molti che, quando udirono queste parole e videro lo scalpo che stava sulla spada, furono colpiti dalla paura; e molti vennero avanti e gettarono le loro armi da guerra ai piedi di Moroni, e fecero una alleanza di pace. E a tutti coloro che fecero alleanza fu permesso di partire nel deserto.

 

Alma 44:16 Ora avvenne che Zerahemna era estremamente adirato e aizzò il rimanente dei suoi soldati all'ira, per lottare più strenuamente contro i Nefiti.

 

Alma 44:17 Allora Moroni si adirò, a causa dell'ostinazione dei Lamaniti, perciò comandò al suo popolo di piombare su di loro e di ucciderli. E avvenne che essi cominciarono ad ucciderli; sì, e i Lamaniti si batterono con le loro spade e con tutte le loro forze.

 

Alma 44:18 Ma ecco, la loro pelle nuda e le loro teste scoperte li esponevano alle affilate spade dei Nefiti; sì, ecco, essi furono trafitti e colpiti, e caddero molto rapidamente sotto le spade dei Nefiti; e cominciarono ad essere spazzati via, come aveva profetizzato il soldato di Moroni.

 

Alma 44:19 Ora Zerahemna, quando vide che erano tutti sul punto di essere distrutti, gridò con forza a Moroni, promettendo che egli, come pure il suo popolo, avrebbe fatto una alleanza con loro, se avessero risparmiato la vita ai superstiti, che essi non sarebbero mai più venuti in guerra contro di loro.

 

Alma 44:20 E avvenne che Moroni fece sì che l'opera di distruzione cessasse di nuovo fra il popolo. E prese le armi da guerra dai Lamaniti; e dopo che essi ebbero stipulato una alleanza di pace con lui, fu concesso loro di partire nel deserto.

 

Alma 44:21 Ora il numero dei loro morti non fu contato a causa della grandezza del numero; sì, il numero dei loro morti fu assai grande, sia tra i Nefiti che tra i Lamaniti.

 

Alma 44:22 E avvenne che essi gettarono i loro morti nelle acque del Sidon, ed essi furono trascinati via e sono sepolti nelle profondità del mare.

 

Alma 44:23 E gli eserciti dei Nefiti, o di Moroni, ritornarono e vennero alle loro case ed alle loro terre.

 

Alma 44:24 E così terminò il diciottesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi. E così terminò la storia di Alma che era scritta sulle tavole di Nefi.

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Il racconto del popolo di Nefi, delle sue guerre e dei suoi dissensi ai tempi di Helaman, secondo gli annali di Helaman, che egli tenne durante i suoi giorni.

Comprende i capitoli dal 45 al 62 incluso.

 

Alma Capitolo 45

 

Helaman crede alle parole di Alma -- Alma profetizza la distruzione dei Nefiti -- Egli benedice e maledice il paese -- Alma è rapito dallo Spirito come Mosè -- Crescono i dissensi nella chiesa. Circa 73 a.C.

 

Alma 45:1 Ecco, ora avvenne che il popolo di Nefi si rallegrò immensamente perché il Signore li aveva di nuovo liberati dalle mani dei loro nemici; perciò resero grazie al Signore loro Dio, sì, e digiunarono e pregarono molto e adorarono Dio con gioia immensamente grande.

 

Alma 45:2 E avvenne, nel diciannovesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, che Alma venne da suo figlio Helaman e gli disse: Credi tu alle parole che ti dissi in merito a quegli annali che sono stati tenuti?

 

Alma 45:3 Ed Helaman gli disse: Sì, ci credo.

 

Alma 45:4 Ed Alma disse di nuovo: Credi tu in Gesù Cristo, che verrà?

 

Alma 45:5 Ed egli disse: Sì, credo a tutte le parole che hai detto.

 

Alma 45:6 Ed Alma gli disse di nuovo: obbedirai ai miei comandamenti?

 

Alma 45:7 Ed egli disse: Sì, obbedirò ai tuoi comandamenti con tutto il mio cuore.

 

Alma 45:8 Allora Alma gli disse: Sii benedetto; e il Signore ti farà prosperare in questo paese.

 

Alma 45:9 Ma ecco, ho qualche cosa da profetizzarti; ma ciò che ti profetizzo tu non lo farai conoscere; sì, quanto ti profetizzo non sarà reso noto sino a quando la profezia si compirà; perciò scrivi le parole che dirò.

 

Alma 45:10 E queste sono le parole: Ecco, secondo lo spirito di rivelazione che è in me, io percepisco che questo popolo, i Nefiti, entro quattrocento anni dal tempo in cui Gesù Cristo si manifesterà loro, degenererà nell’incredulità.

 

Alma 45:11 Sì, ed allora essi vedranno guerre e pestilenze, sì, carestie e spargimenti di sangue fino a che il popolo di Nefi sarà estinto --

 

Alma 45:12 Sì, e questo perché essi degenereranno nell'incredulità e cadranno nelle opere tenebrose, nella lascivia e in ogni sorta di iniquità; sì, ti dico che poiché peccheranno contro una così grande luce e conoscenza, sì, io ti dico che, da quel giorno, la quarta generazione non passerà tutta prima che venga questa grande iniquità.

 

Alma 45:13 E quando verrà quel gran giorno, ecco, verrà presto il tempo in cui coloro che sono ora annoverati con il popolo di Nefi, ossia la loro posterità, non saranno più annoverati tra il popolo di Nefi.

 

Alma 45:14 Ma chiunque sopravviverà e non sarà distrutto in quel giorno grande e spaventevole, sarà annoverato tra i Lamaniti e diverrà come loro, tutti salvo pochi, che saranno chiamati i discepoli del Signore; e i Lamaniti li perseguiteranno fino a quando saranno estinti. Ed ora, a causa dell'iniquità, questa profezia si adempirà.

 

Alma 45:15 Ed ora avvenne che dopo che Alma ebbe detto queste parole ad Helaman, lo benedisse, ed anche i suoi altri figli; e benedisse anche la terra per amore dei giusti.

 

Alma 45:16 E disse: Così dice il Signore Iddio -- Maledetto sarà il paese, sì, questo paese, fino alla distruzione, per tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli che compiono il male, quando saranno pienamente maturi; e come ho detto, così sarà; poiché questa è la maledizione e la benedizione di Dio sul paese, poiché il Signore non può considerare il peccato con il minimo grado d'indulgenza.

 

Alma 45:17 Ed ora, quando Alma ebbe detto queste parole, benedisse la chiesa, sì, tutti quelli che da allora in avanti sarebbero rimasti fermi nella fede.

 

Alma 45:18 E quando Alma ebbe fatto questo, partì dal paese di Zarahemla, come per andare nel paese di Melec. E avvenne che non si udì più parlare di lui; e quanto alla sua morte o sepoltura, non ne sappiamo nulla.

 

Alma 45:19 Ecco, sappiamo questo: che era un uomo retto; e si sparse il detto, nella chiesa, che egli fu rapito dallo Spirito, ossia sepolto dalla mano del Signore, così come Mosè. Ma, ecco, le Scritture dicono che il Signore prese a Sé Mosè; e noi supponiamo che egli abbia ricevuto a Sé anche Alma nello spirito; perciò, per questo motivo, non sappiamo nulla riguardo alla sua morte ed alla sua sepoltura.

 

Alma 45:20 Ed ora avvenne, all'inizio del diciannovesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, che Helaman andò fra il popolo per proclamare loro la parola.

 

Alma 45:21 Poiché ecco, si rivelò opportuno, per via delle loro guerre con i Lamaniti e dei molti piccoli dissensi e turbamenti che c'erano stati tra il popolo, che la parola di Dio fosse proclamata tra loro, sì e che fosse data una regola in tutta la chiesa.

 

Alma 45:22 Perciò Helaman e i suoi fratelli partirono per ristabilire la chiesa in tutto il paese, sì, in ogni città da un capo all'altro del paese che era posseduto dal popolo di Nefi. E avvenne che nominarono sacerdoti e insegnanti ovunque nel paese, su tutte le chiese.

 

Alma 45:23 Ed ora avvenne che dopo che Helaman e i suoi fratelli ebbero nominato sacerdoti e insegnanti sulle chiese, sorsero dei dissensi fra loro ed essi non vollero più prestare attenzione alle parole di Helaman e dei suoi fratelli.

 

Alma 45:24 Ma s'inorgoglirono, elevandosi nel cuore, a causa delle loro immense ricchezze; perciò cominciarono a considerarsi ricchi e non vollero più prestare attenzione alle loro parole, per camminare rettamente dinanzi a Dio.

 

Alma Capitolo 46

 

Amalichia cospira per divenire re -- Moroni innalza il motto della libertà -- Egli chiama a raccolta il popolo per difendere la loro religione -- I veri credenti sono chiamati Cristiani -- Un residuo di Giuseppe sarà preservato -- Amalichia e i dissenzienti fuggono nel paese di Nefi -- Coloro che non vogliono sostenere la causa della libertà vengono messi a morte. Circa 73-72 a.C.

 

Alma 46:1 E AVVENNE che tutti coloro che non vollero ascoltare le parole di Helaman e dei suoi fratelli si radunarono contro i loro fratelli.

 

Alma 46:2 Ed ora ecco, erano grandemente adirati, al punto che erano determinati a ucciderli.

 

Alma 46:3 Ora, il capo di coloro che erano adirati contro i loro fratelli era un uomo grande e forte; e il suo nome era Amalichia.

 

Alma 46:4 Ed Amalichia desiderava essere re; e anche coloro che erano adirati desideravano che fosse loro re; ed essi erano per la maggior parte, giudici inferiori del paese, ed aspiravano al potere.

 

Alma 46:5 Ed erano stati convinti dalle lusinghe di Amalichia che se lo avessero sostenuto e stabilito loro re, egli li avrebbe fatti governatori del popolo.

 

Alma 46:6 Così essi furono sviati da Amalichia al dissenso, nonostante la predicazione di Helaman e dei suoi fratelli, sì, nonostante la loro immensa preoccupazione per la chiesa, poiché erano sommi sacerdoti della chiesa.

 

Alma 46:7 E ve ne furono molti nella chiesa che credettero alle parole lusinghiere di Amalichia, perciò dissentirono perfino dalla chiesa; e così gli affari del popolo di Nefi erano molto precari e pericolosi, nonostante la grande vittoria che avevano avuto sui Lamaniti e la grande gioia che avevano avuto per essere stati liberati dalla mano del Signore.

 

Alma 46:8 Così vediamo con quanta rapidità i figlioli degli uomini dimenticano il Signore loro Dio, sì, con quanta rapidità commettono l'iniquità e si lasciano sviare dal maligno.

 

Alma 46:9 Sì, e vediamo pure la grande malvagità che un solo uomo molto malvagio può causare fra i figlioli degli uomini.

 

Alma 46:10 Sì, vediamo che Amalichia, poiché era un uomo pieno di astuzie e un uomo dalle molte parole lusinghiere, indusse il cuore di molte persone ad agire con malvagità; sì, e a cercare di distruggere la chiesa di Dio e di distruggere le fondamenta della libertà che Dio aveva accordato loro, ossia la benedizione che Dio aveva mandato sulla faccia della terra per amore dei giusti.

 

Alma 46:11 Ed ora avvenne che quando Moroni, che era il comandante in capo degli eserciti dei Nefiti, ebbe udito di questi dissensi, si adirò con Amalichia.

 

Alma 46:12 E avvenne che si stracciò il mantello; e ne prese un lembo e vi scrisse sopra -- In ricordo del nostro Dio, della nostra religione, della libertà, della nostra pace, delle nostre mogli e dei nostri figli -- e lo fissò in cima a una pertica.

 

Alma 46:13 E si strinse l'elmo, il pettorale e i suoi scudi, e si cinse l'armatura attorno ai fianchi; e prese la pertica che aveva sulla cima il suo mantello stracciato (e lo chiamò il motto della libertà), si inchinò sino a terra e pregò ardentemente il suo Dio affinché le benedizioni della libertà restassero sui suoi fratelli fintanto che un gruppo di cristiani rimanesse in possesso del paese --

 

Alma 46:14 Era così, infatti, che tutti i veri credenti in Cristo, che appartenevano alla chiesa di Dio, erano chiamati da coloro che non appartenevano alla chiesa.

 

Alma 46:15 E coloro che appartenevano alla chiesa erano fedeli; sì, tutti coloro che erano veri credenti in Cristo prendevano su di sé volentieri il nome di Cristo, ossia Cristiani, come erano chiamati, a motivo della loro fede in Cristo, che doveva venire.

 

Alma 46:16 E perciò Moroni, a quel tempo, pregò affinché la causa dei Cristiani e la libertà del paese potessero essere favorite.

 

Alma 46:17 E avvenne che dopo che ebbe aperto la sua anima a Dio, egli denominò tutta la terra a meridione del paese Desolazione, sì, insomma, tutta la terra, sia a settentrione che a meridione: paese eletto e paese della libertà.

 

Alma 46:18 E disse: Certamente Dio non permetterà che noi, che siamo disprezzati perché abbiamo assunto il nome di Cristo, siamo calpestati e distrutti, finché non attireremo ciò su di noi per le nostre trasgressioni.

 

Alma 46:19 E quando Moroni ebbe detto queste parole, andò fra il popolo sventolando in aria il lembo del suo mantello, affinché tutti potessero vedere la scritta che aveva scritto sul lembo e gridando ad alta voce, dicendo:

 

Alma 46:20 Ecco, tutti coloro che vogliono mantenere questo motto sul paese, vengano avanti nella forza del Signore, e facciano alleanza che manterranno i loro diritti e la loro religione, affinché il Signore Iddio possa benedirli.

 

Alma 46:21 E avvenne che quando Moroni ebbe proclamato queste parole, ecco, il popolo accorse con le armature cinte sui fianchi strappandosi le vesti in segno, ossia come alleanza, che non avrebbero abbandonato il Signore loro Dio; o, in altre parole, se avessero trasgredito ai comandamenti di Dio, o fossero caduti in trasgressione, e si fossero vergognati di prendere su di sé il nome di Cristo, il Signore li avrebbe stracciati, come essi avevano stracciato le loro vesti.

 

Alma 46:22 Ora fu questo il patto che fecero, e gettarono le loro vesti ai piedi di Moroni, dicendo: Facciamo alleanza con il nostro Dio che saremo distrutti, come i nostri fratelli del paese a settentrione, se cadremo in trasgressione; sì, egli può gettarci ai piedi dei nostri nemici, proprio come noi abbiamo gettato le nostre vesti ai tuoi piedi perché siano calpestate sotto i piedi, se cadremo in trasgressione.

 

Alma 46:23 Moroni disse loro: Ecco, noi siamo un residuo della posterità di Giacobbe; sì, siamo un residuo della posterità di Giuseppe, il cui mantello fu strappato dai suoi fratelli in molti pezzi; sì, ed ora ecco, ricordiamo di obbedire ai comandamenti di Dio, o le nostre vesti saranno stracciate dai nostri fratelli e saremo gettati in prigione, o venduti, o uccisi.

 

Alma 46:24 Sì, preserviamo la nostra libertà, come un residuo di Giuseppe; sì, ricordiamo le parole di Giacobbe prima della sua morte, poiché ecco, egli vide che un lembo del mantello di Giuseppe era stato preservato e non si era decomposto. Ed egli disse: Così come questo residuo della veste di mio figlio è stato preservato, così un residuo della posterità di mio figlio sarà preservato dalla mano del Signore, che lo prenderà a Sé, mentre il rimanente della posterità di Giuseppe perirà, proprio come il rimanente della sua veste.

 

Alma 46:25 Ora ecco, questo arreca dolore alla mia anima; nondimeno la mia anima gioisce in mio figlio, a motivo di quella parte della sua posterità che sarà condotta a Dio.

 

Alma 46:26 Ora ecco, queste furono le espressioni di Giacobbe.

 

Alma 46:27 Ed ora, chi sa se il residuo della posterità di Giuseppe che perirà come la sua veste, sono coloro che si sono separati da noi? Sì, e là saremo anche noi, se non rimaniamo fermi nella fede in Cristo.

 

Alma 46:28 Ed ora avvenne che quando Moroni ebbe detto queste parole, avanzò e mandò anche a radunare, in tutte le parti del paese in cui vi erano dei dissensi, tutte le persone che desideravano mantenere la loro libertà, resistere ad Amalichia e a coloro che si erano separati, che venivano chiamati Amalichiaiti.

 

Alma 46:29 E avvenne che quando Amalichia vide che il popolo di Moroni era più numeroso degli Amalichiaiti -- e vide pure che il suo popolo aveva dei dubbi in merito alla giustizia della causa che avevano intrapreso -- perciò, temendo di non poter raggiungere il fine, prese quelli del suo popolo che vollero seguirlo e se ne andò nel paese di Nefi.

 

Alma 46:30 Ora Moroni pensò che non fosse opportuno che i Lamaniti ricevessero ulteriori rinforzi; perciò pensò di recidere il popolo di Amalichia, ossia di prenderli e di portarli indietro e di mettere a morte Amalichia; sì, poiché sapeva che questi avrebbe incitato i Lamaniti all'ira contro di loro e li avrebbe indotti a venire a combattere contro di loro; e sapeva che Amalichia avrebbe fatto ciò per poter ottenere i suoi scopi.

 

Alma 46:31 Perciò Moroni pensò che fosse opportuno prendere i suoi eserciti, che si erano radunati ed armati e avevano stipulato l'alleanza di mantenere la pace -- e avvenne che egli prese il suo esercito e marciò con le sue tende nel deserto per tagliare la strada di Amalichia nel deserto.

 

Alma 46:32 E avvenne che egli fece secondo i suoi desideri, e marciò nel deserto e prevenne gli eserciti di Amalichia.

 

Alma 46:33 E avvenne che Amalichia fuggì con un piccolo numero dei suoi uomini, e i rimanenti furono consegnati nelle mani di Moroni e furono portati indietro nel paese di Zarahemla.

 

Alma 46:34 Ora Moroni, essendo uno che era stato nominato dai giudici supremi e dall'opinione del popolo, pertanto aveva potere, secondo il suo volere, sugli eserciti dei Nefiti, per stabilire ed esercitare autorità su di loro.

 

Alma 46:35 E avvenne che fece sì che fosse messo a morte chiunque, fra gli Amalichiaiti, non volesse entrare in alleanza per sostenere la causa della libertà, affinché potessero mantenere un governo libero; e non ve ne furono che pochi che rifiutarono l'alleanza di libertà.

 

Alma 46:36 E avvenne pure che fece sì che il motto della libertà fosse issato su ogni torre che era in tutto il paese che era posseduto dai Nefiti; e così, Moroni piantò lo stendardo della libertà fra i Nefiti.

 

Alma 46:37 E cominciarono ad avere di nuovo pace nel paese; e così mantennero la pace nel paese fin quasi alla fine del diciannovesimo anno del regno dei giudici.

 

Alma 46:38 Ed Helaman e i sommi sacerdoti mantennero pure l'ordine nella chiesa; sì, per lo spazio di quattro anni ebbero tanta pace e gioia nella chiesa.

 

Alma 46:39 E avvenne che ve ne furono molti che morirono credendo fermamente che la loro anima era stata redenta dal Signore Gesù Cristo; così se ne andarono da questo mondo con allegrezza.

 

Alma 46:40 E ve ne furono alcuni che morirono di febbri che erano assai frequenti nel paese in certe stagioni dell'anno -- ma non tanto per le febbri, a motivo delle eccellenti qualità di molte piante e radici che Dio aveva preparato per rimuovere la causa delle malattie alle quali gli uomini erano soggetti per la natura del clima --

 

Alma 46:41 Ma ve ne furono molti che morirono in tarda età; e coloro che morirono nella fede in Cristo sono felici in lui, come dobbiamo supporre.

 

Alma Capitolo 47

 

Amalichia usa il tradimento, l'omicidio e l'intrigo per diventare re dei Lamaniti -- I Nefiti dissidenti sono più malvagi e feroci dei Lamaniti. Circa 72 a.C.

 

Alma 47:1 TORNEREMO ora nella nostra storia ad Amalichia e a coloro che erano fuggiti con lui nel deserto; poiché, ecco, egli aveva preso quelli che erano andati con lui ed era salito al paese di Nefi, fra i Lamaniti, e aizzò i Lamaniti all'ira contro il popolo di Nefi, al punto che il re dei Lamaniti emanò un proclama in tutto il suo paese, fra tutto il suo popolo, affinché si radunassero di nuovo per andare a combattere contro i Nefiti.

 

Alma 47:2 E avvenne che quando il proclama fu diffuso fra loro, essi furono grandemente impauriti; sì, temevano di dispiacere al re, e temevano pure di andare a combattere contro i Nefiti, per tema di perdere la vita. E avvenne che non vollero, ossia la maggior parte di loro non volle, obbedire ai comandamenti del re.

 

Alma 47:3 Ed ora avvenne che il re si adirò a causa della loro disobbedienza; perciò diede ad Amalichia il comando di quella parte del suo esercito che era stata obbediente ai suoi ordini, e gli comandò di andare a costringerli a prendere le armi.

 

Alma 47:4 Ora ecco, questo era il desiderio di Amalichia, poiché, essendo egli uomo molto subdolo nel fare il male, concepì dunque in cuor suo il piano di detronizzare il re dei Lamaniti.

 

Alma 47:5 Ed ora aveva ottenuto il comando di quelle parti dei Lamaniti che erano in favore del re; e cercò poi di guadagnarsi il favore di coloro che non erano obbedienti; perciò andò nel luogo che era chiamato Onida, poiché là erano fuggiti tutti i Lamaniti; poiché avevano scorto l'esercito che arrivava, e supponendo che stessero venendo per distruggerli, erano dunque fuggiti ad Onida, nel luogo delle armi.

 

Alma 47:6 Ed avevano nominato un uomo che fosse loro re e capo, avendo preso nella loro mente la determinata risoluzione che non si sarebbero assoggettati ad andare contro i Nefiti.

 

Alma 47:7 E avvenne che si erano radunati sulla cima del monte che era chiamato Antipa, per prepararsi a combattere.

 

Alma 47:8 Ora non era intenzione di Amalichia dar loro battaglia secondo i comandamenti del re; ma ecco, era sua intenzione ottenere il favore degli eserciti dei Lamaniti per potersi mettere alla loro testa, detronizzare il re e prendere possesso del regno.

 

Alma 47:9 Ed ecco, avvenne che fece sì che il suo esercito piantasse le tende nella valle che era presso il monte Antipa.

 

Alma 47:10 E avvenne che quando fu notte egli mandò un'ambasciata segreta sul monte Antipa, desiderando che il capo di coloro che stavano sul monte, il cui nome era Lehonti, scendesse ai piedi del monte, poiché desiderava parlargli.

 

Alma 47:11 E avvenne che quando Lehonti ricevette il messaggio, non osò scendere ai piedi del monte. E avvenne che Amalichia mandò di nuovo una seconda volta ad invitarlo a scendere. E avvenne che Lehonti non volle; ed egli mandò di nuovo, per la terza volta.

 

Alma 47:12 E avvenne che quando Amalichia si accorse che non poteva convincere Lehonti a scendere dal monte, salì lui sul monte, quasi sino al campo di Lehonti; e mandò per la quarta volta il suo messaggio a Lehonti, invitandolo a scendere e a portare con sé le sue guardie.

 

Alma 47:13 E avvenne che quando Lehonti fu sceso con le sue guardie fino ad Amalichia, Amalichia lo invitò a scendere con il suo esercito durante la notte e a circondare nel loro accampamento gli uomini sui quali il re gli aveva dato il comando; ed egli li avrebbe consegnati nelle mani di Lehonti, se questi avesse fatto lui (Amalichia) comandante in seconda dell'intero esercito.

 

Alma 47:14 E avvenne che Lehonti scese con i suoi uomini e circondò gli uomini di Amalichia, sicché prima che essi si svegliassero all'alba del giorno, erano circondati dagli eserciti di Lehonti.

 

Alma 47:15 E avvenne che quando videro di essere circondati supplicarono Amalichia di permettere che si unissero ai loro fratelli, per non venire distrutti. Ora, questo era proprio ciò che Amalichia desiderava.

 

Alma 47:16 E avvenne che egli consegnò i suoi uomini, contrariamente agli ordini del re. Ora questo era ciò che Amalichia desiderava, per poter realizzare i suoi disegni di detronizzare il re.

 

Alma 47:17 Ora, era uso fra i Lamaniti, se il loro comandante in capo veniva ucciso, nominare il comandante in seconda comandante supremo.

 

Alma 47:18 E avvenne che Amalichia fece sì che uno dei suoi servi somministrasse del veleno a piccole dosi a Lehonti, sicché egli morì.

 

Alma 47:19 Ora, quando Lehonti fu morto, i Lamaniti nominarono Amalichia loro capo e comandante supremo.

 

Alma 47:20 E avvenne che Amalichia marciò con i suoi eserciti (poiché aveva ottenuto ciò che desiderava) fino al paese di Nefi, alla città di Nefi, che era la città principale.

 

Alma 47:21 E il re uscì ad incontrarlo con le sue guardie, poiché supponeva che Amalichia avesse adempiuto ai suoi ordini e che Amalichia avesse radunato un così grande esercito per andare a combattere contro i Nefiti.

 

Alma 47:22 Ma ecco, quando il re uscì ad incontrarlo, Amalichia fece sì che i suoi servi andassero incontro al re. Ed essi andarono e si inchinarono dinanzi al re, come per fargli omaggio a motivo della sua grandezza.

 

Alma 47:23 E avvenne che il re stese la mano per rialzarli, come era d'uso fra i Lamaniti, in segno di pace, uso che avevano preso dai Nefiti.

 

Alma 47:24 E avvenne che quando ebbe alzato il primo da terra, ecco, questi pugnalò il re al cuore; ed egli cadde a terra.

 

Alma 47:25 Allora i servi del re fuggirono; e i servi di Amalichia levarono un grido, dicendo:

 

Alma 47:26 Ecco, i servi del re lo hanno pugnalato al cuore, ed egli è caduto, ed essi sono fuggiti; ecco, venite a vedere.

 

Alma 47:27 E avvenne che Amalichia comandò ai suoi eserciti di avanzare per vedere che cosa era accaduto al re; e quando furono giunti sul luogo ed ebbero trovato il re che giaceva nel suo sangue, Amalichia finse di essere adirato e disse: Chiunque amava il re vada a inseguire i suoi servi, affinché possano essere uccisi.

 

Alma 47:28 E avvenne che tutti coloro che amavano il re, quando udirono queste parole, andarono a inseguire i servi del re.

 

Alma 47:29 Ora, quando i servi del re videro un esercito che li inseguiva, si spaventarono di nuovo e fuggirono nel deserto; e vennero nel paese di Zarahemla e si unirono al popolo di Ammon.

 

Alma 47:30 E l'esercito che li inseguiva tornò indietro, dopo averli inseguiti invano; e così Amalichia, con la frode, si accattivò il cuore del popolo.

 

Alma 47:31 E avvenne che l'indomani egli entrò nella città di Nefi con i suoi eserciti e prese possesso della città.

 

Alma 47:32 Ed ora avvenne che la regina, quando ebbe udito che il re era stato ucciso -- poiché Amalichia aveva mandato un'ambasciata alla regina per informarla che il re era stato ucciso dai suoi servi, che egli li aveva inseguiti con il suo esercito, ma invano, e che essi erano riusciti a fuggire --

 

Alma 47:33 Perciò, quando la regina ebbe ricevuto questo messaggio, mandò a chiedere ad Amalichia che risparmiasse il popolo della città; e lo invitò anche a entrare da lei; e lo invitò anche a portare con sé dei testimoni per attestare riguardo alla morte del re.

 

Alma 47:34 E avvenne che Amalichia prese lo stesso servo che aveva ucciso il re, e tutti quelli che erano con lui, ed entrò dalla regina, nel luogo dove era seduta; e tutti portarono testimonianza dinanzi a lei che il re era stato ucciso dai suoi servi; e dissero anche: Sono fuggiti; non è questa una testimonianza contro di loro? E così soddisfecero la regina riguardo alla morte del re.

 

Alma 47:35 E avvenne che Amalichia cercò il favore della regina e se la prese in moglie; e così, con la frode e con l'aiuto dei suoi astuti servitori, ottenne il regno; sì, fu riconosciuto re dappertutto nel paese, fra tutto il popolo dei Lamaniti, che era composto dai Lamaniti, dai Lemueliti e dagli Ismaeliti e da tutti i dissidenti dei Nefiti, dal regno di Nefi fino al tempo presente.

 

Alma 47:36 Ora questi dissidenti, avendo la stessa istruzione e la stessa conoscenza dei Nefiti, sì, essendo stati istruiti nella stessa conoscenza del Signore, cionondimeno, è strano a dirsi, non molto dopo essersi separati, divennero più induriti e impenitenti, più selvaggi, malvagi e feroci dei Lamaniti --abbeverandosi delle tradizioni dei Lamaniti, cedendo all'indolenza e ad ogni sorta di lascivia; sì, dimenticando interamente il Signore loro Dio.

 

Alma Capitolo 48

 

Amalichia incita i Lamaniti contro i Nefiti -- Moroni prepara il suo popolo a difendere la causa dei Cristiani -- egli gioiva della libertà e dell'ubbidienza ed era un potente uomo di Dio. Circa 72 a.C.

 

Alma 48:1 ED ora avvenne che non appena Amalichia ebbe ottenuto il regno, cominciò ad aizzare il cuore dei Lamaniti contro il popolo di Nefi; sì, incaricò delle persone di parlare ai Lamaniti dalle loro torri contro i Nefiti.

 

Alma 48:2 E così aizzava il loro cuore contro i Nefiti, tanto che, nell'ultima parte del diciannovesimo anno del regno dei giudici, avendo realizzato sino a questo punto i suoi disegni, sì, essendo stato fatto re dei Lamaniti, cercò anche di regnare su tutto il paese e su tutti i popoli che erano nel paese, sui Nefiti come sui Lamaniti.

 

Alma 48:3 Perciò aveva realizzato i suoi disegni, poiché aveva indurito il cuore dei Lamaniti e accecato la loro mente, e li aveva aizzati all'ira, tanto che aveva radunato una numerosa armata per andare a combattere contro i Nefiti.

 

Alma 48:4 Poiché era deciso, per via della grandezza numerica del suo popolo, a sopraffare i Nefiti e a ridurli in schiavitù.

 

Alma 48:5 E così nominò capitani in capo degli Zoramiti, essendo questi più familiari con le forze dei Nefiti, con i loro rifugi e con i punti deboli delle loro città; perciò li nominò capitani in capo dei suoi eserciti.

 

Alma 48:6 E avvenne che essi levarono il campo e mossero verso il paese di Zarahemla, nel deserto.

 

Alma 48:7 Ora avvenne che, mentre Amalichia stava in tal modo ottenendo il potere mediante la frode e l'inganno, Moroni, d'altra parte, aveva preparato la mente del popolo a rimaner fedele al Signore loro Dio.

 

Alma 48:8 Sì, aveva rafforzato gli eserciti dei Nefiti ed eretto fortini e rifugi; innalzando attorno ad essi dei terrapieni per proteggere i suoi eserciti, ed erigendo pure tutt'attorno delle mura di pietra, attorno alle loro città e sulle frontiere delle loro terre; sì, tutt'attorno al paese.

 

Alma 48:9 E dispose il più gran numero di uomini nelle fortificazioni più deboli; e così egli fortificò e rafforzò il paese che era posseduto dai Nefiti.

 

Alma 48:10 E così egli si preparava a sostenere la loro libertà, le loro terre, le loro mogli, i loro figli e la loro pace, affinché potessero vivere nel Signore loro Dio ed affinché potessero mantenere quella che dai loro nemici era chiamata la causa dei Cristiani.

 

Alma 48:11 E Moroni era un uomo forte e potente; era un uomo di perfetto intendimento; sì, un uomo che non prendeva diletto a versare il sangue; un uomo la cui anima gioiva della libertà e dell'indipendenza del suo paese e dei suoi fratelli, dalla servitù e dalla schiavitù;

 

Alma 48:12 Sì, un uomo il cui cuore era gonfio di gratitudine verso il suo Dio per i molti privilegi e le molte benedizioni che egli aveva riversato sul suo popolo; un uomo che lavorava strenuamente per il bene e la sicurezza del suo popolo.

 

Alma 48:13 Sì, ed era un uomo fermo nella fede in Cristo, e aveva giurato solennemente di difendere il suo popolo, i suoi diritti, il suo paese, la sua religione persino a costo del suo sangue.

 

Alma 48:14 Ora, ai Nefiti era stato insegnato a difendersi contro i loro nemici, fino allo spargimento di sangue, se fosse necessario; sì, ed era stato insegnato loro a non recare mai offesa, sì, e a non levare mai la spada eccetto che contro un nemico, ed eccetto che per difendere la loro vita.

 

Alma 48:15 E questa era la loro fede che, agendo così, Dio li avrebbe fatti prosperare nel paese, o, in altre parole, se fossero stati fedeli nell'obbedire ai comandamenti di Dio, egli li avrebbe fatti prosperare nel paese; sì, li avrebbe avvertiti di fuggire o di prepararsi alla guerra, secondo il pericolo;

 

Alma 48:16 Ed anche che Dio avrebbe reso loro noto dove avrebbero dovuto andare per difendersi contro i loro nemici; e, così facendo, il Signore li avrebbe liberati; e tale era la fede di Moroni, e il suo cuore se ne gloriava; "non nello spargimento di sangue ma nel fare il bene, nel preservare il suo popolo, sì, nell'obbedire ai comandamenti di Dio, sì, e nel resistere all'iniquità.

 

Alma 48:17 Sì, in verità, in verità io vi dico, se tutti gli uomini fossero stati, fossero ora o saranno mai in futuro simili a Moroni, ecco, i poteri stessi dell'inferno sarebbero stati scossi per sempre; sì, il diavolo non avrebbe mai potere sul cuore dei figlioli degli uomini.

 

Alma 48:18 Ecco, egli era un uomo simile ad Ammon, figlio di Mosia, sì, ed anche agli altri figli di Mosia, sì, ed anche come Alma e i suoi figli; poiché erano tutti uomini di Dio.

 

Alma 48:19 Ora ecco, Helaman e i suoi fratelli non erano meno utili di Moroni al popolo; poiché essi predicavano la parola di Dio e battezzavano al pentimento tutti coloro che volevano dare ascolto alle loro parole.

 

Alma 48:20 E così essi andavano in giro, e il popolo si umiliava a motivo delle loro parole, al punto che furono altamente favoriti dal Signore e così furono liberati dalle guerre e dalle contese intestine, sì, per lo spazio di ben quattro anni.

 

Alma 48:21 Ma, come ho detto, nell'ultima parte del diciannovesimo anno, sì, nonostante la pace che esisteva fra loro, furono costretti con riluttanza a battersi contro i loro fratelli, i Lamaniti.

 

Alma 48:22 Sì, e alla fine le loro guerre contro i Lamaniti non cessarono mai per lo spazio di molti anni, nonostante la loro grande riluttanza.

 

Alma 48:23 Ora, erano dispiaciuti di prendere le armi contro i Lamaniti, perché non trovavano diletto nel versare il sangue; sì, e ciò non era tutto -- erano dispiaciuti di essere il mezzo per mandare tanti dei loro fratelli fuori da questo mondo, in un mondo eterno, impreparato a incontrare il loro Dio.

 

Alma 48:24 Nondimeno essi non potevano permettersi di sacrificare la loro vita, e che le loro mogli e i loro figli fossero massacrati dalla barbara crudeltà di quelli che una volta erano loro fratelli, sì, e che si erano separa dalla loro chiesa, e che li avevano lasciati ed erano venuti a distruggerli, unendosi ai Lamaniti.

 

Alma 48:25 Sì, non potevano sopportare che i loro fratelli gioissero del sangue dei Nefiti, fintanto che vi fosse qualcuno che obbedissero ai comandamenti di Dio, poiché la promessa del Signore era che, se avessero obbedito ai suoi comandamenti, avrebbero prosperato nel paese.

 

Alma Capitolo 49

 

I Lamaniti invasori non riescono a prendere le città fortificate di Ammoniha e di Noè -- Amalichia maledice Dio e giura di bere il sangue di Moroni -- Helaman e i suoi fratelli continuano a rafforzare la chiesa. Circa 72 a.C.

 

Alma 49:1 ED ora avvenne che nell'undicesimo mese del diciannovesimo anno, nel decimo giorno del mese, gli eserciti dei Lamaniti furono visti avvicinarsi al paese di Ammoniha.

 

Alma 49:2 Ed ecco, la città era stata ricostruita e Moroni aveva appostato un esercito presso i confini della città, ed essi avevano accumulato del terreno tutt'attorno per proteggersi dalle frecce e dalle pietre dei Lamaniti; poiché ecco, essi combattevano con pietre e con frecce.

 

Alma 49:3 Ecco, ho detto che la città di Ammoniha era stata ricostruita. Io vi dico, sì, che era stata ricostruita in parte; e poiché i Lamaniti l’avevano distrutta una volta a causa dell'iniquità del popolo, supponevano che sarebbe diventata di nuovo una facile preda per loro.

 

Alma 49:4 Ma ecco, quanto fu grande il loro disappunto; poiché ecco, i Nefiti avevano scavato un terrapieno tutt'attorno a loro, che era così alto che i Lamaniti non potevano lanciare le loro pietre e le loro frecce contro di loro in modo efficace, né potevano attaccarli, salvo attraverso il loro luogo d'entrata.

 

Alma 49:5 Ora, in questa occasione i primi capitani dei Lamaniti furono grandemente stupiti a causa della saggezza dei Nefiti nel preparare i loro luoghi di difesa.

 

Alma 49:6 Ora, i capi dei Lamaniti avevano supposto che, a causa della grandezza del loro numero, sì, supponevano che sarebbero stati favoriti nell'attaccarli come avevano fatto sino ad allora; sì, e si erano pure preparati con scudi e corazze; e si erano anche preparati con vesti di pelle, sì, vesti molto spesse per coprire la loro nudità.

 

Alma 49:7 Ed essendosi così preparati, supponevano di poter facilmente sopraffare e sottomettere i loro fratelli al giogo della schiavitù, oppure ucciderli e massacrarli a loro piacimento.

 

Alma 49:8 Ma ecco, con loro estremo stupore, essi si erano preparati per loro in un modo che non si era mai conosciuto fra i figlioli di Lehi. Si erano ora preparati per i Lamaniti, per combattere secondo la maniera delle istruzioni di Moroni.

 

Alma 49:9 E avvenne che i Lamaniti, ossia gli Amalichiaiti, furono grandemente stupiti dal loro modo di prepararsi alla guerra.

 

Alma 49:10 Ora, se re Amalichia fosse sceso dal paese di Nefi alla testa del suo esercito, forse avrebbe fatto sì che i Lamaniti attaccassero i Nefiti nella città di Ammoniha, poiché ecco, non si curava del sangue del suo popolo.

 

Alma 49:11 Ma ecco, Amalichia non era sceso in persona a combattere. Ed ecco, i suoi primi capitani non osarono attaccare i Nefiti nella città di Ammoniha, poiché Moroni aveva modificato la direzione degli affari tra i Nefiti, tanto che i Lamaniti furono delusi nei loro luoghi di rifugio e non poterono attaccarli.

 

Alma 49:12 Perciò si ritirarono nel deserto, tolsero il campo e marciarono verso il paese di Noè, supponendo che quello per loro fosse il successivo miglior luogo per venire contro i Nefiti.

 

Alma 49:13 Poiché non sapevano che Moroni aveva fortificato, ossia aveva costruito dei forti di difesa per ogni città, in tutto il paese circostante; essi dunque marciarono verso la terra di Noè con una ferma determinazione; sì, i loro primi capitani vennero avanti e fecero giuramento che avrebbero distrutto il popolo di quella città.

 

Alma 49:14 Ma ecco, con loro stupore, la città di Noè che fino ad allora era stata un luogo debole, era ora divenuta forte per merito di Moroni; sì, fino a superare la forza della città di Ammoniha.

 

Alma 49:15 Ed ora ecco, ciò fu saggio da parte di Moroni; poiché aveva supposto che essi si sarebbero spaventati alla città di Ammoniha; e siccome la città di Noè era stata fino ad allora la parte più debole del paese, perciò avrebbero marciato là per combattere; e così fu secondo i suoi desideri.

 

Alma 49:16 Ed ecco, Moroni aveva nominato Lehi primo capitano degli uomini di quella città; ed era lo stesso Lehi che aveva combattuto contro i Lamaniti nella valle a oriente del fiume Sidon.

 

Alma 49:17 Ed ora ecco, avvenne che quando i Lamaniti si accorsero che Lehi comandava la città, furono nuovamente delusi, poiché temevano grandemente Lehi; nondimeno i loro primi capitani avevano giurato solennemente di attaccare la città; perciò fecero avanzare i loro eserciti.

 

Alma 49:18 Ora, ecco, i Lamaniti non potevano entrare nei loro forti di difesa per nessun'altra via salvo l'entrata, a causa dell'altezza degli argini che erano stati innalzati e della profondità del fossato che era stato scavato tutt'attorno, salvo che davanti all'entrata.

 

Alma 49:19 E così i Nefiti erano pronti a distruggere tutti coloro che avessero tentato di arrampicarsi per entrare nel forte per qualunque altra via, gettando su di loro pietre e frecce.

 

Alma 49:20 Essi erano così preparati, sì, con un corpo dei loro uomini più forti, con le spade e le fionde, per abbattere tutti coloro che avessero tentato di entrare nel loro luogo di difesa attraverso il luogo d'entrata; e così erano preparati a difendersi contro i Lamaniti.

 

Alma 49:21 E avvenne che i capitani dei Lamaniti portarono i loro eserciti davanti al luogo d'entrata e cominciarono a lottare con i Nefiti, per entrare nel loro luogo di difesa; ma ecco, furono respinti di volta in volta, tanto che vennero uccisi con immensa strage.

 

Alma 49:22 Ora, quando si accorsero che non potevano sopraffare i Nefiti attraverso il passaggio, cominciarono a demolire gli argini di terra per ricavare un passaggio ai loro eserciti, per avere eguali possibilità di combattere; ma ecco, in questi tentativi furono spazzati via dalle pietre e dalle frecce che venivano lanciate contro di loro; e invece di riempire i fossati demolendo gli argini di terra, questi furono riempiti in certa misura con i loro corpi morti e feriti.

 

Alma 49:23 Così i Nefiti poterono sopraffare completamente i loro nemici; e così i Lamaniti cercarono di distruggere i Nefiti finché i loro primi capitani furono tutti uccisi; sì, e più di mille dei Lamaniti furono uccisi; mentre, d'altro canto, non vi fu una sola anima dei Nefiti che fosse uccisa.

 

Alma 49:24 Ve ne furono circa cinquanta che furono feriti, fra coloro che erano stati esposti alle frecce dei Lamaniti attraverso il passaggio; ma erano protetti dai loro scudi, dalle corazze e dagli elmi, tanto che le loro ferite furono alle gambe, molte delle quali erano molto gravi.

 

Alma 49:25 E avvenne che quando i Lamaniti videro che i loro primi capitani erano stati tutti uccisi, fuggirono nel deserto. E avvenne che tornarono al paese di Nefi per informare il loro re Amalichia, che era nefita di nascita, riguardo alle loro grandi perdite.

 

Alma 49:26 E avvenne che egli fu grandemente adirato con il suo popolo, perché non aveva realizzato i suoi desideri sui Nefiti; non li aveva assoggettati al giogo della schiavitù.

 

Alma 49:27 Sì, fu grandemente adirato, e maledisse Dio, e anche Moroni, giurando solennemente che avrebbe bevuto il suo sangue; e questo perché Moroni aveva obbedito ai comandamenti di Dio nel preparare la salvezza del suo popolo.

 

Alma 49:28 E avvenne che il popolo di Nefi invece ringraziò il Signore loro Dio a motivo del suo incomparabile potere nel liberarli dalle mani dei loro nemici.

 

Alma 49:29 E così finì il diciannovesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 49:30 Sì, e ci fu pace continua tra loro e una grandissima prosperità nella chiesa, a motivo dell'obbedienza e della diligenza che prestavano alla parola di Dio che veniva proclamata loro da Helaman, Shiblon, Corianton e da Ammon e dai suoi fratelli sì, e da tutti quelli che erano stati ordinati dal santo ordine di Dio, essendo stati battezzati al pentimento e mandati a predicare fra il popolo.

 

Alma Capitolo 50

 

Moroni fortifica le terre dei Nefiti -- Costruiscono molte nuove città -- Guerre e distruzioni capitarono ai Nefiti nei giorni delle loro malvagità e abominazioni -- Morianton e i suoi dissenzienti sono sconfitti da Teancum -- Nefiha muore e suo figlio Pahoran occupa il seggio del giudizio. Circa 72-67 a.C.

 

Alma 50:1 ED ora avvenne che Moroni non smise di fare preparativi di guerra, ossia di difendere il suo popolo contro i Lamaniti; poiché, al principio del ventesimo anno del regno dei giudici, fece sì che i suoi eserciti cominciassero a scavare dei mucchi di terra attorno a tutte le città, ovunque in tutto il paese che era posseduto dai Nefiti.

 

Alma 50:2 E in cima a queste creste di terra fece sì che ci fossero dei tronchi, sì, delle palizzate costruite ad altezza d'uomo tutt'attorno alle città.

 

Alma 50:3 E fece sì che in cima a queste palizzate ci fosse una struttura di picchetti, costruita tutt'attorno sui tronchi, ed erano forti e alti.

 

Alma 50:4 E fece sì che fossero erette delle torri che sovrastavano queste costruzioni di picchetti, e fece costruire dei luoghi di difesa su queste torri, cosicché le pietre e le frecce dei Lamaniti non li potessero ferire.

 

Alma 50:5 Ed erano preparati in modo da poter scagliare pietre dall'alto di esse, a loro piacimento e secondo le loro forze, e uccidere chi avesse tentato di avvicinarsi alle mura della città.

 

Alma 50:6 Così Moroni preparò delle piazzeforti contro l'arrivo dei loro nemici, tutt'attorno a ogni città in tutto il paese.

 

Alma 50:7 E avvenne che Moroni fece sì che i suoi eserciti avanzassero nel deserto orientale; sì, ed essi avanzarono e cacciarono tutti i Lamaniti che erano nel deserto orientale nelle loro proprie terre, che erano a meridione del paese di Zarahemla.

 

Alma 50:8 E il paese di Nefi correva in linea retta dal mare orientale a quello occidentale.

 

Alma 50:9 E avvenne che quando Moroni ebbe cacciato tutti i Lamaniti fuori dal deserto orientale, che era a settentrione delle terre in loro possesso, fece sì che gli abitanti che erano nel paese di Zarahemla e nel paese circostante avanzassero nel deserto orientale, fino ai confini presso la riva del mare, e prendessero possesso del paese.

 

Alma 50:10 E piazzò anche degli eserciti a meridione, ai confini dei loro possedimenti, e fece loro erigere delle fortificazioni per mettere al sicuro gli eserciti e il popolo dalle mani dei loro nemici.

 

Alma 50:11 E così tagliò fuori tutte le piazzeforti dei Lamaniti nel deserto orientale, sì, ed anche a occidente, fortificando la frontiera fra Nefiti e Lamaniti fra il paese di Zarahemla e il paese di Nefi, dal mare occidentale, passando presso la sorgente del fiume Sidon -- essendo i Nefiti in possesso di tutto il paese a settentrione, sì, di tutto il paese che era a settentrione del paese di Abbondanza, a loro piacimento.

 

Alma 50:12 Così Moroni, con i suoi eserciti, che aumentavano giornalmente a motivo delle garanzie di protezione che le sue costruzioni davano loro, cercò di troncare la forza e il potere dei Lamaniti dalle terre in loro possesso, affinché non avessero alcun potere sulle terre in loro possesso.

 

Alma 50:13 E avvenne che i Nefiti cominciarono a fondare una città, e chiamarono la città col nome di Moroni, ed era presso il mare orientale; ed era a meridione, sulla frontiera dei possedimenti dei Lamaniti.

 

Alma 50:14 E cominciarono pure a fondare una città fra la città di Moroni e la città di Aaronne, che univa i confini di Aaronne e di Moroni; e chiamarono la città, ossia il paese, col nome di Nefiha.

 

Alma 50:15 E in quello stesso anno cominciarono anche a costruire molte città a settentrione, una in maniera particolare, che essi chiamarono Lehi, che era a settentrione, presso le rive del mare.

 

Alma 50:16 E così finì il ventesimo anno.

 

Alma 50:17 E il popolo di Nefi si trovava in queste condizioni di prosperità all'inizio del ventunesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 50:18 E prosperarono grandemente e divennero molto ricchi, sì, e si moltiplicarono e si fecero forti nel paese.

 

Alma 50:19 E così vediamo quanto siano misericordiosi e giusti tutti gli atti del Signore nell'adempiere tutte le sue parole per i figlioli degli uomini; sì, possiamo vedere che anche in questa occasione sono state adempiute le sue parole che egli disse a Lehi, dicendo:

 

Alma 50:20 Benedetti siete tu e i tuoi figli; ed essi saranno benedetti; fintantoché obbediranno ai miei comandamenti prospereranno nel paese. Ma ricorda, fintantoché non obbediranno ai mie comandamenti, essi saranno recisi dalla presenza del Signore.

 

Alma 50:21 E vediamo che queste promesse sono state confermate per il popolo di Nefi; poiché sono stati i loro litigi e le loro contese, sì, i loro omicidi e i loro saccheggi, la loro idolatria, i loro atti di lussuria e le loro abominazioni, che erano tra loro, che portarono su di loro le guerre e le distruzioni.

 

Alma 50:22 E coloro che furono fedeli nell'obbedire ai comandamenti del Signore furono liberati in ogni occasione, mentre migliaia dei loro malvagi fratelli sono stati destinati alla schiavitù o a perire di spada o a degenerare nell'incredulità e a mescolarsi con i Lamaniti.

 

Alma 50:23 Ma ecco, non vi fu mai periodo più felice fra il popolo di Nefi, fin dai giorni di Nefi, che al tempo di Moroni, sì, proprio in quel tempo, nel ventunesimo anno del regno dei giudici.

 

Alma 50:24 E avvenne che anche il ventiduesimo anno del regno dei giudici finì in pace, sì, e anche il ventitreesimo anno.

 

Alma 50:25 E avvenne che all'inizio del ventiquattresimo anno del regno dei giudici vi sarebbe stata pace tra il popolo di Nefi, se non fosse stato per una contesa che ebbe luogo fra loro riguardo al paese di Lehi e al paese di Morianton, che erano contigui, sui confini di Lehi; entrambi erano presso le rive del mare.

 

Alma 50:26 Poiché ecco, il popolo che possedeva il paese di Morianton reclamava una parte del paese di Lehi; cominciò dunque ad esserci un'accesa contesa fra loro, tanto che il popolo di Morianton prese le armi contro i loro fratelli; ed erano decisi a ucciderli con la spada.

 

Alma 50:27 Ma ecco, il popolo che possedeva il paese di Lehi fuggì al campo di Moroni e si appellò a lui per avere aiuto; poiché ecco, non erano nel torto.

 

Alma 50:28 E avvenne che quando il popolo di Morianton, che era guidato da un uomo il cui nome era Morianton, scoprì che il popolo di Lehi era fuggito al campo di Moroni, temette grandemente che l’esercito di Moroni li attaccasse e li distruggesse.

 

Alma 50:29 Perciò Morianton mise loro in cuore di fuggire nel paese che era a settentrione, che era coperto di grandi distese d'acqua, e prendere possesso del paese che stava a settentrione.

 

Alma 50:30 Ed ecco, essi avrebbero messo in atto questo piano (il che avrebbe costituito motivo di rimpianto), ma ecco, Morianton, essendo un uomo assai iracondo, si incollerì dunque contro una delle sue serve, si gettò su di lei e la picchiò molto.

 

Alma 50:31 E avvenne che ella fuggì e venne al campo di Moroni, e raccontò a Moroni ogni cosa riguardo alla questione e anche riguardo alle loro intenzioni di fuggire nel paese a settentrione.

 

Alma 50:32 Ora ecco, il popolo che era nel paese di Abbondanza, o piuttosto Moroni, temette che essi avrebbero dato ascolto alle parole di Morianton e si sarebbero uniti al suo popolo, e così egli avrebbe ottenuto il possesso di quelle parti del paese, il che sarebbe stato fonte di serie conseguenze per il popolo di Nefi, sì, conseguenze che avrebbero potuto condurre al rovesciamento della loro libertà.

 

Alma 50:33 Perciò Moroni inviò un esercito, con il loro accampamento ad affrontare il popolo di Morianton, per fermare la loro fuga nel paese a settentrione.

 

Alma 50:34 E avvenne che non li affrontò prima che essi arrivassero ai confini del paese di desolazione; e là li affrontò, presso lo stretto passaggio che conduceva lungo il mare alla terra a settentrione; sì, lungo il mare a occidente e a oriente.

 

Alma 50:35 E avvenne che l'esercito che era stato inviato da Moroni, che era guidato da un uomo il cui nome era Teancum, incontrò il popolo di Morianton; e il popolo di Morianton era così ostinato (essendo ispirato dalla sua malvagità e dalle sue parole lusinghiere) che cominciò tra loro una battaglia nella quale Teancum uccise Morianton e sconfisse il suo esercito, e li prese prigionieri, e ritornò al campo di Moroni. E così finì il ventiquattresimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 50:36 E così il popolo di Morianton fu portato indietro. Ed essendosi impegnati a mantenere la pace, furono restituiti al paese di Morianton, e ci fu un'unione tra loro e il popolo di Lehi; ed anch'essi furono pure restituiti alle loro terre.

 

Alma 50:37 E avvenne che nello stesso anno in cui al popolo di Nefi fu ridata la pace, Nefiha, il secondo giudice supremo, morì dopo aver occupato il seggio del giudizio con perfetta integrità dinanzi a Dio.

 

Alma 50:38 Cionondimeno egli aveva rifiutato ad Alma di prendere possesso di quegli annali e di quelle cose che Alma e i suoi padri consideravano le più sacre; perciò Alma le aveva affidate a suo figlio Helaman.

 

Alma 50:39 Ecco, avvenne che il figlio di Nefiha fu nominato a occupare il seggio del giudizio in vece di suo padre; sì, fu nominato giudice supremo e governatore del popolo, con un giuramento e una sacra ordinanza, per giudicare rettamente, per mantenere la pace e la libertà del popolo e per accordare loro il sacro privilegio di adorare il Signore loro Dio, sì, per sostenere e incoraggiare la causa di Dio per tutti i suoi giorni, e per portare i malvagi davanti alla giustizia secondo i loro crimini.

 

Alma 50:40 Ora ecco, il suo nome era Pahoran. E Pahoran occupò il seggio di suo padre, e iniziò il suo regno sul popolo di Nefi alla fine del ventiquattresimo anno.

 

Alma Capitolo 51

 

Gli uomini del re cercano di cambiare le leggi e di insediare un re -- Pahoran e gli uomini liberi sono appoggiati per voce del popolo -- Moroni costringe gli uomini del re a difendere la loro libertà o ad essere messi a morte -- Amalichia e i Lamaniti conquistano molte città fortificate -- Teancum respinge l'invasione lamanita e uccide Amalichia nella sua tenda. Circa 67-66 a.C.

 

Alma 51:1 ED ora avvenne che all'inizio del venticinquesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, avendo stabilito la pace fra il popolo di Lehi e il popolo di Morianton riguardo alle loro terre, ed avendo cominciato in pace il venticinquesimo anno;

 

Alma 51:2 Nondimeno non mantennero a lungo una pace completa nel paese, poiché cominciò ad esservi una contesa fra il popolo riguardo al giudice supremo Pahoran; poiché ecco, c'era una parte del popolo che desiderava che alcuni punti particolari della legge fossero modificati.

 

Alma 51:3 Ma ecco, Pahoran non volle modificare, né permise che fosse modificata la legge; perciò non dette ascolto a coloro che avevano mandato il loro parere, mediante le loro petizioni, riguardo al modificare la legge.

 

Alma 51:4 Perciò coloro che desideravano che la legge fosse modificata si adirarono contro di lui e non volevano che egli fosse più giudice supremo del paese; sorse dunque un'accesa disputa riguardo alla questione, ma non fino allo spargimento di sangue.

 

Alma 51:5 E avvenne che coloro che desideravano che Pahoran fosse spodestato dal seggio del giudizio furono chiamati uomini del re, poiché desideravano che la legge fosse modificata in modo da rovesciare il libero governo e stabilire un re sul paese.

 

Alma 51:6 E coloro che desideravano che Pahoran rimanesse giudice supremo del paese presero su di sé il nome di uomini liberi; e così era la divisione fra loro, poiché gli uomini liberi avevano giurato, ossia fatto alleanza, di mantenere i loro diritti e i privilegi della loro religione mediante un libero governo.

 

Alma 51:7 E avvenne che questa questione della loro contesa venne risolta per voce del popolo. E avvenne che la voce del popolo venne in favore degli uomini liberi e Pahoran conservò il seggio del giudizio, il che fu causa di grande gioia fra i fratelli di Pahoran ed anche fra molte delle persone amanti della libertà, e mise anche a tacere gli uomini del re, cosicché non osarono opporsi, ma furono costretti a sostenere la causa della libertà.

 

Alma 51:8 Ora, coloro che erano in favore dei re erano quelli di alto lignaggio, e cercavano di essere re; ed erano appoggiati da coloro che cercavano potere e autorità sul popolo.

 

Alma 51:9 Ma ecco, quello era un momento critico perché ci fossero tali contese fra il popolo di Nefi; poiché ecco, Amalichia aveva di nuovo aizzato il cuore del popolo dei Lamaniti contro il popolo dei Nefiti e stava radunando soldati da ogni parte del suo paese, armandoli e preparandoli alla guerra con tutta diligenza; poiché aveva giurato di bere il sangue di Moroni.

 

Alma 51:10 Ma ecco, vedremo che la promessa che aveva fatto era avventata; nondimeno egli preparò se stesso e i suoi eserciti per venire a combattere contro i Nefiti.

 

Alma 51:11 Ora, i suoi eserciti non erano così grandi come erano stati fino ad allora, a causa delle molte migliaia che erano stati uccisi per mano dei Nefiti; ma, nonostante le loro grandi perdite Amalichia aveva radunato un esercito prodigiosamente grande, tanto che non temette di scendere nel paese di Zarahemla.

 

Alma 51:12 Sì, lo stesso Amalichia scese alla testa dei Lamaniti. Ed era nel venticinquesimo anno del regno dei giudici; ed era lo stesso periodo in cui avevano cominciato a risolvere la vicenda delle loro contese riguardo al giudice supremo Pahoran.

 

Alma 51:13 E avvenne che quando gli uomini che erano chiamati uomini del re ebbero udito che i Lamaniti stavano scendendo a combattere contro di loro, furono contenti in cuor loro; e rifiutarono di prender le armi, poiché erano così adirati con il giudice supremo e anche con le persone amanti della libertà, che non vollero prendere le armi per difendere la loro patria.

 

Alma 51:14 E avvenne che quando Moroni vide questo, e vide pure che i Lamaniti stavano entrando nei confini del paese, fu grandemente adirato a causa dell'ostinazione di quella gente che egli si era adoperato con tanta diligenza a proteggere; sì, fu grandemente adirato; la sua anima si riempì di collera contro di loro.

 

Alma 51:15 E avvenne che mandò una petizione con la voce del popolo al governatore del paese, chiedendogli di leggerla e di dare a lui (Moroni) il potere di costringere quei dissidenti a difendere la loro patria, oppure di metterli a morte.

 

Alma 51:16 Poiché la sua prima preoccupazione era di porre fine a tali contese e dissidi fra il popolo; poiché ecco, era stata questa, fino ad allora, la causa di ogni loro distruzione. E avvenne che gli fu accordato secondo la voce del popolo.

 

Alma 51:17 E avvenne che Moroni ordinò al suo esercito di andare contro quegli uomini del re per abbattere il loro orgoglio e la loro nobiltà, e schiacciarli nella polvere, o che prendessero le armi per sostenere la causa della libertà.

 

Alma 51:18 E avvenne che gli eserciti marciarono contro di loro ed abbatterono il loro orgoglio e la loro nobiltà, inquantoché, quando alzarono le loro armi da guerra per combattere contro gli uomini di Moroni, furono falciati e rasi a terra.

 

Alma 51:19 E avvenne che ve ne furono quattromila di quei dissidenti che furono falciati dalla spada; e quelli dei loro capi che non furono uccisi in battaglia furono presi e gettati in prigione, poiché in quel momento non c'era tempo per il loro processo.

 

Alma 51:20 Il rimanente di quei dissidenti, piuttosto che essere abbattuti dalla spada, si arresero allo stendardo della libertà e furono costretti ad issare il motto della libertà sulle loro torri e nelle loro città, e a prendere le armi a difesa della loro patria.

 

Alma 51:21 E così Moroni pose fine a quegli uomini del re, cosicché non ci fu più nessuno conosciuto con l'appellativo di uomini del re; e così pose fine all'ostinazione e all'orgoglio di quella gente che professava sangue nobile; ma furono abbassati ad umiliarsi come i loro fratelli, e a combattere valorosamente per la libertà dalla schiavitù.

 

Alma 51:22 Ecco, avvenne che mentre Moroni stava così domando le guerre e le contese fra il suo popolo e lo stava assoggettando alla pace e alla civiltà, e stava emanando le direttive per prepararsi alla guerra contro i Lamaniti, ecco, i Lamaniti erano entrati nel paese di Moroni, che era sui confini presso la riva del mare.

 

Alma 51:23 E avvenne che i Nefiti non erano abbastanza forti nella città di Moroni, perciò Amalichia li scacciò, uccidendone molti. E avvenne che Amalichia prese possesso della città, sì, prese possesso di tutte le loro fortificazioni.

 

Alma 51:24 E coloro che fuggirono dalla città di Moroni vennero alla città di Nefiha; e anche gli abitanti della città di Lehi si radunarono e fecero dei preparativi, e furono pronti ad accogliere i Lamaniti in battaglia.

 

Alma 51:25 Ma avvenne che Amalichia non permise ai Lamaniti di andare contro la città di Nefiha per combattere, ma li tenne giù, presso la riva del mare, lasciando degli uomini in ogni città per tenerla e difenderla.

 

Alma 51:26 Ed avanzò così, prendendo possesso di molte città: la città di Nefiha, la città di Lehi, la città di Morianton, la città di Omner, la città di Gid, la città di Mulec, che erano tutte sui confini orientali, presso la riva del mare.

 

Alma 51:27 E così i Lamaniti avevano conquistato, mediante l'astuzia di Amalichia, molte città con le loro schiere innumerevoli, che erano tutte saldamente fortificate alla maniera delle fortificazioni di Moroni; e tutte fornirono delle piazzeforti ai Lamaniti.

 

Alma 51:28 E avvenne che marciarono sino ai confini del paese di Abbondanza, cacciando i Nefiti dinanzi a loro e uccidendone molti.

 

Alma 51:29 Ma avvenne che incontrarono Teancum, che aveva ucciso Morianton e aveva affrontato il suo popolo in fuga.

 

Alma 51:30 E avvenne che egli affrontò anche Amalichia, mentre questi marciava con il suo numeroso esercito per prendere possesso del paese di Abbondanza e anche del paese a settentrione.

 

Alma 51:31 Ma ecco, ebbe una delusione poiché fu respinto da Teancum e dai suoi uomini, poiché erano grandi guerrieri; perché ogni uomo di Teancum sorpassava i Lamaniti in forza e in abilità guerriera, tanto che presero vantaggio sui Lamaniti.

 

Alma 51:32 E avvenne che li attaccarono ripetutamente, tanto che li uccisero fino a che fu buio. E avvenne che Teancum e i suoi uomini piantarono le tende sui confini del paese di Abbondanza; e Amalichia piantò le sue tende, sulla spiaggia, presso la riva del mare; e in questa maniera furono scacciati.

 

Alma 51:33 E avvenne che quando fu giunta la notte Teancum e il suo servo si mossero furtivamente e uscirono di notte, e andarono nel campo di Amalichia; ed ecco, erano stati sopraffatti dal sonno per la grande stanchezza che era stata causata dalle fatiche e dal caldo della giornata.

 

Alma 51:34 E avvenne che Teancum si infilò di nascosto nella tenda del re e gli piantò un giavellotto in cuore; e causò la morte immediata del re, cosicché non svegliò i suoi servi.

 

Alma 51:35 Ed egli ritornò di nascosto al suo campo; ed ecco, i suoi uomini erano addormentati; ed egli li svegliò e raccontò loro tutte le cose che aveva fatto.

 

Alma 51:36 E fece sì che i suoi eserciti si tenessero in piedi, pronti per timore che i Lamaniti si fossero svegliati e piombassero su di loro.

 

Alma 51:37 E così finì il venticinquesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi; e così finirono i giorni di Amalichia.

 

Alma Capitolo 52

 

Ammoron succede ad Amalichia come re dei Lamaniti -- Moroni, Teancum e Lehi guidano i Nefiti in una guerra vittoriosa contro i Lamaniti -- La città di Mulec viene ripresa e Giacobbe il lamanita viene ucciso. Circa 66-64 a.C.

 

Alma 52:1 ED ora avvenne che nel ventiseiesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, ecco, quando i Lamaniti si svegliarono il primo mattino del primo mese, ecco, scoprirono che Amalichia era morto nella sua tenda; e videro anche che Teancum era pronto a dar loro battaglia quel giorno.

 

Alma 52:2 Ed ora, quando i Lamaniti videro ciò furono terrorizzati; e abbandonarono il loro disegno di marciare nel paese a settentrione, e si ritirarono con tutto il loro esercito nella città di Mulec, e cercarono protezione dentro le loro fortificazioni.

 

Alma 52:3 E avvenne che il fratello di Amalichia fu nominato re sul popolo; e il suo nome era Ammoron; così re Ammoron, fratello di re Amalichia, fu nominato a regnare in sua vece.

 

Alma 52:4 E avvenne che egli comandò che il suo popolo tenesse queste città, che avevano preso con spargimento di sangue; poiché non avevano preso nessuna città se non con la perdita di molto sangue.

 

Alma 52:5 Ed ora, Teancum vide che i Lamaniti erano decisi a tenere le città che avevano preso e quelle parti del paese di cui avevano ottenuto il possesso; e vedendo anche l'enormità del loro numero, Teancum pensò che non fosse opportuno cercare di attaccarli nei loro forti.

 

Alma 52:6 Ma tenne i suoi uomini tutt'attorno, come se stesse facendo preparativi di guerra; sì, e in realtà si stava preparando a difendersi da loro innalzando delle mura tutt'attorno e preparando luoghi di rifugio.

 

Alma 52:7 E avvenne che continuò così a prepararsi alla guerra, finché Moroni ebbe inviato un gran numero di uomini a rafforzare il suo esercito.

 

Alma 52:8 E Moroni gli mandò pure degli ordini affinché trattenesse tutti i prigionieri che erano caduti nelle sue mani; poiché, siccome i Lamaniti avevano fatto molti prigionieri, egli doveva trattenere tutti i prigionieri lamaniti come riscatto per coloro che i Lamaniti avevano preso.

 

Alma 52:9 E gli mandò pure degli ordini affinché fortificasse il paese di Abbondanza e difendesse lo stretto passaggio che conduceva al paese a settentrione, per timore che i Lamaniti conquistassero quel punto ed avessero il potere di incalzarli da ogni parte.

 

Alma 52:10 E Moroni gli mandò a dire che voleva che egli rimanesse fedele nel tenere quella parte del paese e che cercasse ogni occasione per opprimere i Lamaniti in quella parte, per quanto fosse in suo potere, onde potesse riprendere, forse con stratagemmi o in qualche altra maniera, quelle città che erano state tolte dalle loro mani; e che inoltre fortificasse e rafforzasse le città circostanti, che non erano cadute nelle mani dei Lamaniti.

 

Alma 52:11 Ed egli gli disse anche: Vorrei venire da voi; ma, ecco, i Lamaniti sono su di noi ai confini del paese, presso il mare occidentale, ed ecco, io vado contro di loro, pertanto non posso venire da voi.

 

Alma 52:12 Ora il re (Ammoron) era partito dal paese di Zarahemla e aveva fatto sapere alla regina della morte di suo fratello; e aveva radunato un gran numero di uomini ed aveva marciato contro i Nefiti sui confini, presso il mare occidentale.

 

Alma 52:13 E si sforzava così di incalzare i Nefiti e di attirare una parte delle loro forze in quella parte del paese, mentre aveva dato ordine a quelli che aveva lasciato a presidiare le città che aveva preso, di incalzare anch'essi i Nefiti sui confini presso il mare orientale e di prendere possesso delle loro terre, per quanto fosse in loro potere, secondo la potenza dei loro eserciti.

 

Alma 52:14 E così i Nefiti si trovarono in questa situazione pericolosa alla fine del ventiseiesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 52:15 Ma ecco avvenne, nel ventisettesimo anno del regno dei giudici, che Teancum, per ordine di Moroni, che aveva disposto degli eserciti a proteggere i confini meridionali e occidentali del paese ed aveva iniziato la marcia verso il paese di Abbondanza, per aiutare Teancum e i suoi uomini nel riprendere le città che avevano perdute --

 

Alma 52:16 E avvenne che Teancum aveva ricevuto ordine di effettuare un attacco contro la città di Mulec, e di riprenderla se fosse possibile.

 

Alma 52:17 E avvenne che Teancum fece preparativi per effettuare un attacco contro la città di Mulec e marciare con il suo esercito contro i Lamaniti; ma vide che gli era impossibile sopraffarli mentre stavano nelle loro fortificazioni; abbandonò dunque i suoi disegni e ritornò di nuovo alla città di Abbondanza per attendere la venuta di Moroni, per poter ricevere rinforzi per il suo esercito.

 

Alma 52:18 E avvenne che Moroni arrivò con il suo esercito al paese di Abbondanza nell'ultima parte del ventisettesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 52:19 E all'inizio del ventottesimo anno Moroni, Teancum e molti dei primi capitani tennero un consiglio di guerra -- cosa dovessero fare per far sì che i Lamaniti uscissero a combattere contro di loro; ossia per poterli in qualche modo lusingare ad uscire dalle loro piazzeforti, per poter ottenere un vantaggio su di loro e riprendere la città di Mulec.

 

Alma 52:20 E avvenne che mandarono ambasciate all'esercito dei Lamaniti che proteggeva la città di Mulec, al loro capo, il cui nome era Giacobbe, chiedendogli di uscire con i suoi eserciti per incontrarsi con loro sulle pianure fra le due città. Ma ecco, Giacobbe, che era uno Zoramita, non volle uscire con il suo esercito per incontrarli sulle pianure.

 

Alma 52:21 E avvenne che Moroni, non avendo speranza di incontrarli su terreno aperto, decise dunque un piano per poter attirare i Lamaniti fuori dalle loro piazzeforti.

 

Alma 52:22 Fece dunque sì che Teancum prendesse un piccolo numero di uomini e marciasse giù, presso la riva del mare; e Moroni e il suo esercito marciarono di notte nel deserto, a occidente della città di Mulec; e così l'indomani, quando le guardie dei Lamaniti ebbero scoperto Teancum, corsero a dirlo a Giacobbe loro capo.

 

Alma 52:23 E avvenne che gli eserciti dei Lamaniti marciarono contro Teancum, supponendo per il loro numero di sopraffare Teancum, a motivo dell'esiguità del numero dei suoi. E appena Teancum vide gli eserciti dei Lamaniti venire contro di lui, cominciò a ritirarsi lungo la riva del mare, verso settentrione.

 

Alma 52:24 E avvenne che quando i Lamaniti videro che cominciava a fuggire, presero coraggio e li inseguirono con vigore. E mentre Teancum stava così allontanando i Lamaniti che li inseguivano invano, ecco, Moroni comandò che una parte dell'esercito che era con lui marciasse sulla città e ne prendesse possesso.

 

Alma 52:25 E così fecero, e uccisero tutti coloro che erano stati lasciati a proteggere la città, sì, tutti coloro che non vollero cedere le loro armi da guerra.

 

Alma 52:26 E così Moroni aveva ottenuto il possesso della città di Mulec con una parte del suo esercito, mentre marciava con il rimanente per incontrare i Lamaniti quando fossero tornati dall'inseguimento di Teancum.

 

Alma 52:27 E avvenne che i Lamaniti inseguirono Teancum finché arrivarono vicino alla città di Abbondanza; e allora si incontrarono con Lehi e un piccolo esercito che era stato lasciato a proteggere la città di Abbondanza.

 

Alma 52:28 Ed ora ecco, quando i primi capitani dei Lamaniti ebbero visto Lehi con il suo esercito venire contro di loro, fuggirono in gran confusione, per timore forse di non poter raggiungere la città di Mulec prima che Lehi li raggiungesse; poiché erano esausti a causa della marcia, e gli uomini di Lehi erano freschi.

 

Alma 52:29 Ora i Lamaniti non sapevano che Moroni era stato dietro di loro con il suo esercito; e tutto ciò che temevano erano Lehi e i suoi uomini.

 

Alma 52:30 Ora, Lehi non desiderava raggiungerli sino a quando avessero incontrato Moroni e il suo esercito.

 

Alma 52:31 E avvenne che prima che i Lamaniti si fossero ritirati di molto, furono circondati dai Nefiti, dagli uomini di Moroni da una parte e dagli uomini di Lehi dall'altra, ed erano tutti freschi e pieni di forza; ma i Lamaniti erano esausti a causa della lunga marcia.

 

Alma 52:32 E Moroni ordinò ai suoi uomini di piombare su di loro finché avessero consegnato le loro armi da guerra.

 

Alma 52:33 E avvenne che Giacobbe, che era il loro capo, essendo anche uno Zoramita e avendo uno spirito indomito, condusse avanti i Lamaniti a combattere contro Moroni con estremo furore.

 

Alma 52:34 Essendo Moroni sulla loro linea di marcia, Giacobbe era dunque deciso ad ucciderli e a tagliarsi fra loro una via verso la città di Mulec. Ma ecco, Moroni e i suoi uomini erano più forti; perciò non si ritirarono dinanzi ai Lamaniti.

 

Alma 52:35 E avvenne che combatterono da entrambe le parti con estremo furore; e vi furono molti uccisi da entrambi i lati; sì, e Moroni fu ferito e Giacobbe fu ucciso.

 

Alma 52:36 E Lehi premeva alle loro spalle con tale furore con i suoi uomini forti, che i Lamaniti della retroguardia consegnarono le loro armi da guerra; e il rimanente, essendo molto confuso, non sapeva dove andare o colpire.

 

Alma 52:37 Ora Moroni, vedendo la loro confusione, disse loro: Se porterete le vostre armi da guerra e ce le consegnerete, ecco, ci tratterremo dallo spargere il vostro sangue.

 

Alma 52:38 E avvenne che quando i Lamaniti ebbero udito queste parole, i loro primi capitani, tutti quelli che non erano stati uccisi, vennero avanti e gettarono le loro armi da guerra ai piedi di Moroni, e comandarono pure ai loro uomini di fare lo stesso.

 

Alma 52:39 Ma ecco, ve ne furono molti che non vollero; e quelli che non vollero consegnare le loro spade furono presi e legati, e furono tolte loro le armi da guerra, e furono costretti a marciare con i loro fratelli verso il paese di Abbondanza.

 

Alma 52:40 Ed ora, il numero dei prigionieri che furono presi superava di molto il numero di coloro che erano stati uccisi, sì, più di quelli che erano stati uccisi da entrambi i lati.

 

Alma Capitolo 53

 

I prigionieri lamaniti vengono impiegati per fortificare la città di Abbondanza -- I dissensi tra i Nefiti danno luogo a vittorie lamanite -- Helaman prende il comando dei duemila giovani figli del popolo di Ammon. Circa 64-63 a.C.

 

Alma 53:1 E AVVENNE che misero delle guardie sui prigionieri dei Lamaniti, e li costrinsero ad andare a seppellire i loro morti, sì, e anche i morti dei Nefiti che erano stati uccisi; e Moroni prepose loro degli uomini, per sorvegliarli mentre svolgevano il loro lavoro.

 

Alma 53:2 E Moroni andò con Lehi alla città di Mulec, e prese il comando della città e lo diede a Lehi. Ora ecco, questo Lehi era un uomo che era stato con Moroni nella maggior parte di tutte le sue battaglie; ed era un uomo simile a Moroni, ed essi gioirono ciascuno per la salvezza l'uno dell'altro; sì, erano affezionati l'uno all'altro e anche amati da tutto il popolo di Nefi.

 

Alma 53:3 E avvenne che dopo che i Lamaniti ebbero finito di seppellire i loro morti e anche i morti dei Nefiti, furono fatti ritornare nella terra di Abbondanza; e Teancum, per ordine di Moroni, fece sì che cominciassero a lavorare per scavare un fossato tutt'attorno al paese, ossia alla città, di Abbondanza.

 

Alma 53:4 E fece sì che costruissero un parapetto di tronchi sull'argine interno del fossato; ed essi ammucchiarono la terra fuori dal fossato contro il parapetto di tronchi; e così fecero lavorare i Lamaniti, finché ebbero circondato la città di Abbondanza con un forte muro di tronchi e di terra, fino ad una grande altezza.

 

Alma 53:5 E questa città diventò da allora in poi una poderosa piazzaforte; e in questa città custodirono i prigionieri Lamaniti, sì, proprio dentro il muro che avevano fatto costruire da loro con le loro mani. Ora, Moroni era costretto a far lavorare i Lamaniti perché era facile sorvegliarli mentre erano al lavoro; ed egli desiderava avere tutte le sue forze quando avrebbe effettuato un attacco contro i Lamaniti.

 

Alma 53:6 E avvenne che Moroni aveva così ottenuto una vittoria su uno dei più grandi eserciti dei Lamaniti e aveva preso possesso della città di Mulec, che era una delle più forti postazioni dei Lamaniti nel paese di Nefi; e aveva così anche costruito una piazzaforte per tenervi i suoi prigionieri.

 

Alma 53:7 E avvenne che in quell'anno egli non cercò più battaglia coi Lamaniti, ma impiegò i suoi uomini per prepararsi alla guerra, sì, e per fare delle fortificazioni per proteggersi dai Lamaniti, sì, ed anche per liberare le loro donne e i loro figlioli dalla carestia e dalle afflizioni e per procurar cibo per gli eserciti.

 

Alma 53:8 Ed ora avvenne che gli eserciti dei Lamaniti, sul mare occidentale, a meridione, durante l'assenza di Moroni a causa di certi intrighi fra i Nefiti che avevano causato dissensi tra loro, avevano guadagnato del terreno sui Nefiti, sì, tanto che avevano preso possesso di un certo numero delle loro città in quella parte del paese.

 

Alma 53:9 E così, a causa dell'iniquità presente tra loro, sì, a causa di dissensi e intrighi tra loro, furono posti in una situazione pericolosissima.

 

Alma 53:10 Ed ora ecco, ho qualcosa da dire riguardo al popolo di Ammon, i quali al principio erano lamaniti; ma erano stati convertiti al Signore da Ammon e dai suoi fratelli, o piuttosto dal potere e dalla parola di Dio; ed erano stati portati nel paese di Zarahemla, e da allora in poi erano stati sempre protetti dai Nefiti.

 

Alma 53:11 E a motivo del loro giuramento era stato loro impedito di prendere le armi contro i loro fratelli; poiché avevano fatto giuramento che non avrebbero mai più versato sangue; e secondo il loro giuramento, sarebbero periti; sì, si sarebbero lasciati cadere nelle mani dei loro fratelli, se non fosse stato per la pietà e il grandissimo amore che Ammon e i suoi fratelli avevano avuto per loro.

 

Alma 53:12 E per questo motivo erano stati portati nel paese di Zarahemla; ed erano stati sempre protetti dai Nefiti.

 

Alma 53:13 Ma avvenne che quando videro il pericolo e le molte afflizioni e tribolazioni che i Nefiti sopportavano per loro, furono mossi a compassione e desiderarono prendere le armi in difesa della loro patria.

 

Alma 53:14 Ma ecco, mentre stavano per prendere le loro armi da guerra, furono vinti dalle persuasioni di Helaman e dei suoi fratelli, poiché stavano per infrangere il giuramento che avevano fatto.

 

Alma 53:15 Ed Helaman temeva che così facendo avrebbero perso la loro anima; perciò tutti coloro che avevano stipulato quell'alleanza furono costretti a guardare i loro fratelli passare attraverso le loro afflizioni, nella pericolosa situazione di quel momento.

 

Alma 53:16 Ma ecco, avvenne che essi avevano molti figli i quali non si erano solennemente impegnati a non prendere le armi da guerra per difendersi contro i loro nemici; essi si radunarono dunque in questa occasione, tutti quelli che erano in grado di prendere le armi, e si consideravano Nefiti.

 

Alma 53:17 E stipularono l'alleanza di combattere per la libertà dei Nefiti, sì, di proteggere il paese fino a deporre la loro vita; sì, fecero anche l'alleanza che non avrebbero mai rinunciato alla loro libertà, ma avrebbero combattuto in ogni caso per proteggere i Nefiti e se stessi dalla schiavitù.

 

Alma 53:18 Ora ecco, ve ne furono duemila di quei giovani, che stipularono questa alleanza e presero le loro armi da guerra per difendere la loro patria.

 

Alma 53:19 Ed ora ecco, come fino ad allora non erano mai stati un danno per i Nefiti, ora essi divennero, in quel periodo, anche un grande sostegno; poiché presero le loro armi da guerra e vollero che Helaman fosse il loro capo.

 

Alma 53:20 Ed erano tutti giovani ed erano molto valorosi, per il loro coraggio ed anche per la loro forza e intraprendenza; ma ecco, ciò non era tutto -- erano uomini che in ogni occasione erano fedeli in qualsiasi cosa fosse loro affidata.

 

Alma 53:21 Sì, erano uomini sinceri e seri, poiché era stato loro insegnato a rispettare i comandamenti di Dio e a camminare rettamente dinanzi a lui.

 

Alma 53:22 Ed ora avvenne che Helaman marciò alla testa dei suoi duemila giovani soldati, in soccorso del popolo che era sui confini del paese, a meridione, presso il mare occidentale.

 

Alma 53:23 E così finì il ventottesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma Capitolo 54

 

Ammoron e Moroni trattano lo scambio dei prigionieri -- Moroni esige che i Lamaniti si ritirino e cessino i loro attacchi omicidi --Ammoron esige che i Nefiti depongano le armi e diventino soggetti ai Lamaniti. Circa 63 a.C.

 

Alma 54:1 ED ora avvenne che, all'inizio del ventinovesimo anno dei giudici, Ammoron mandò da Moroni a chiedergli di scambiare i prigionieri.

 

Alma 54:2 E avvenne che Moroni si sentì di gioire grandemente a questa richiesta, poiché le provviste che erano impartite per il sostegno dei prigionieri lamaniti, le desiderava per il sostegno del suo popolo; e desiderava pure la sua gente per rafforzare il suo esercito.

 

Alma 54:3 Ora, i Lamaniti avevano preso molte donne e molti bambini, e non c'era né una donna né un bambino fra tutti i prigionieri di Moroni, ossia tra i prigionieri che Moroni aveva preso; perciò Moroni decise uno stratagemma per ottenere dai Lamaniti il più gran numero possibile di prigionieri Nefiti.

 

Alma 54:4 Scrisse dunque un'epistola e la mandò per mezzo del servo di Ammoron, lo stesso che aveva portato un'epistola a Moroni. Ora, queste sono le parole che scrisse ad Ammoron, dicendo:

 

Alma 54:5 Ecco, Ammoron, ti ho scritto qualcosa riguardo a questa guerra che hai intrapreso contro il mio popolo, o piuttosto che tuo fratello ha intrapreso contro di loro e che tu sei ancora deciso a portare avanti dopo la sua morte.

 

Alma 54:6 Ecco, vorrei dirti qualcosa riguardo alla giustizia di Dio e alla spada della sua ira onnipotente che pende su di te, a meno che tu non ti penta e ritiri i tuoi eserciti nelle tue terre, ossia nella terra dei tuoi possedimenti, che è il paese di Nefi.

 

Alma 54:7 Sì, vorrei dirti queste cose se tu fossi capace di dar loro ascolto; sì, vorrei dirti di quell'orribile inferno che attende di ricevere gli omicidi come tu e tuo fratello siete stati, a meno che tu non ti penta e rinunci ai tuoi propositi omicidi e ritorni con i tuoi eserciti alle tue terre.

 

Alma 54:8 Ma siccome hai già respinto una volta queste cose ed hai combattuto contro il popolo del Signore, posso aspettarmi che tu lo faccia di nuovo.

 

Alma 54:9 Ed ora ecco, noi siamo pronti a riceverti; sì, e a meno che tu non rinunci ai tuoi propositi, ecco, ti attirerai l'ira di quel Dio che hai respinto, fino alla tua completa distruzione.

 

Alma 54:10 Ma come vive il Signore, a meno che non ti ritiri, i nostri eserciti vi attaccheranno e sarete presto puniti con la morte, poiché noi conserveremo le nostre città e le nostre terre; sì, e manterremo la nostra religione e la causa del nostro Dio.

 

Alma 54:11 Ma ecco, suppongo di parlarti invano riguardo a queste cose; ossia suppongo che tu sia un figlio dell'inferno; perciò chiudo la mia epistola dicendoti che non scambierò i prigionieri, salvo che a condizione che tu liberi un uomo, sua moglie e i suoi figli per un prigioniero; se accadrà che vorrai farlo, io farò lo scambio.

 

Alma 54:12 Ed ecco, se non farai così, verrò contro di voi con i miei eserciti; sì, armerò anche le donne e i bambini e verrò contro di voi, e vi inseguirò fin nel vostro paese, che è il paese della nostra prima eredità; sì, e sarà sangue per sangue, sì, vita per vita; e vi darò battaglia finché sarete distrutti dalla faccia della terra.

 

Alma 54:13 Ecco, io sono in collera, ed anche il mio popolo; avete cercato di ammazzarci, e noi abbiamo solo cercato di difenderci. Ma ecco, se cercherai ancora di distruggerci, noi cercheremo di distruggere voi, sì, e reclameremo il nostro paese, il paese della nostra prima eredità.

 

Alma 54:14 Ora chiudo la mia epistola. Io sono Moroni; sono un capo del popolo dei Nefiti.

 

Alma 54:15 Ora avvenne che quando Ammoron ebbe ricevuto questa epistola, si adirò; e scrisse un'altra epistola a Moroni, e queste sono le parole che egli scrisse, dicendo:

 

Alma 54:16 Io sono Ammoron, re dei Lamaniti; sono il fratello di Amalichia che avete ammazzato. Ecco, io vendicherò il suo sangue su di voi; sì, vi attaccherò con i miei eserciti poiché non temo le vostre minacce.

 

Alma 54:17 Poiché ecco, i vostri padri fecero torto ai loro fratelli, tanto che li derubarono del loro diritto al governo, quand'esso apparteneva loro di diritto.

 

Alma 54:18 Ed ora ecco, se deporrete le armi e vi sottometterete ad essere governati da coloro ai quali il governo appartiene di diritto, allora farò sì che il mio popolo deponga le armi, e non saranno più in guerra.

 

Alma 54:19 Ecco, tu hai proferito molte minacce contro di me e il mio popolo; ma ecco, noi non temiamo le tue minacce.

 

Alma 54:20 Nondimeno concederò volentieri di scambiare i prigionieri secondo la tua richiesta, per poter conservare il mio cibo per i miei guerrieri; e condurremo una guerra che sarà eterna, o per sottomettere i Nefiti alla nostra autorità, o per estinguerli in eterno.

 

Alma 54:21 E riguardo a quel Dio che tu dici che abbiamo respinto, ecco, noi non conosciamo un tale essere, e neppure voi; ma se dovesse esistere un tale essere, sappiamo soltanto che egli ha creato tanto noi che voi.

 

Alma 54:22 E se dovessero esistere un diavolo e un inferno, ecco, non ti manderà egli là a dimorare con mio fratello che voi avete ammazzato, e che hai insinuato sia andato in un posto del genere? Ma ecco, queste cose non contano.

 

Alma 54:23 Io sono Ammoron, un discendente di Zoram, che i tuoi padri trascinarono e portarono via da Gerusalemme.

 

Alma 54:24 Ed ecco ora, io sono un prode lamanita; ecco, questa guerra è stata intrapresa per vendicare i loro torti e per mantenere e conquistare i loro diritti al governo; e chiudo la mia epistola a Moroni.

 

Alma Capitolo 55

 

Moroni rifiuta di scambiare i prigionieri -- Le guardie lamanite sono indotte a ubriacarsi e i prigionieri nefiti vengono liberati --La città di Gid viene presa senza spargimento di sangue. Circa 63-62 a.C.

 

Alma 55:1 ORA avvenne che quando Moroni ebbe ricevuto questa epistola fu vieppiù adirato perché sapeva che Ammoron aveva una perfetta consapevolezza della sua frode; sì, egli sapeva che Ammoron era consapevole che non era una giusta causa che lo aveva indotto a muovere guerra contro il popolo di Nefi.

 

Alma 55:2 Ed egli disse: Ecco, non scambierò i prigionieri con Ammoron, salvo ch'egli desista dai suoi propositi, come ho affermato nella mia epistola; poiché non gli accorderò di avere maggior potere di quello che ha.

 

Alma 55:3 Ecco, io conosco il luogo in cui i Lamaniti custodiscono i miei che hanno preso prigionieri, e siccome Ammoron non ha voluto accogliere la mia epistola, ecco, gli darò secondo le mie parole; sì, seminerò la morte fra loro finché imploreranno la pace.

 

Alma 55:4 Ed ora avvenne che quando Moroni ebbe detto queste parole, fece fare una ricerca fra i suoi uomini per vedere se poteva forse trovare tra loro un uomo che fosse discendente di Laman.

 

Alma 55:5 E avvenne che ne trovarono uno, il cui nome era Laman; ed era uno dei servi del re che era stato ucciso da Amalichia.

 

Alma 55:6 Ora, Moroni fece sì che Laman e un piccolo numero dei suoi uomini si recassero dalle guardie che sorvegliavano i Nefiti.

 

Alma 55:7 Ora, i Nefiti erano custoditi nella città di Gid; pertanto Moroni incaricò Laman e fece andare con lui un piccolo numero di uomini.

 

Alma 55:8 E quando fu sera Laman andò dalle guardie che sorvegliavano i Nefiti; ed ecco, esse lo videro arrivare e lo chiamarono a gran voce; ma egli rispose loro: Non temete; ecco, sono un Lamanita. Ecco, siamo fuggiti dai Nefiti, ed essi dormono; ed ecco, abbiamo preso del loro vino e lo abbiamo portato con noi.

 

Alma 55:9 Ora, quando i Lamaniti udirono queste parole, lo accolsero con gioia; e gli dissero: Dacci del tuo vino perché possiamo berne; siamo contenti che abbiate preso del vino con voi, perché siamo stanchi.

 

Alma 55:10 Ma Laman disse loro: Teniamo il vino finché andremo a combattere contro i Nefiti. Ma queste parole li resero ancor più bramosi di bere del vino;

 

Alma 55:11 Poiché dissero: Siamo stanchi; prendiamo dunque del vino, e fra breve riceveremo del vino come nostra razione, che ci darà la forza di muovere contro i Nefiti.

 

Alma 55:12 E Laman disse loro: Potete fare secondo i vostri desideri.

 

Alma 55:13 E avvenne che essi presero del vino generosamente; ed era di loro gusto, perciò ne presero più generosamente; ed era forte, essendo stato preparato forte.

 

Alma 55:14 E avvenne che bevvero e stettero allegri, e furono in breve tutti ubriachi.

 

Alma 55:15 Ed ora, quando Laman e i suoi uomini videro che erano tutti ubriachi e immersi in un sonno profondo, tornarono da Moroni e gli dissero tutte le cose che erano accadute.

 

Alma 55:16 Ed ora, questo era secondo il piano di Moroni. E Moroni aveva preparato i suoi uomini con armi da guerra; e andò alla città di Gid, mentre i Lamaniti erano profondamente addormentati ed ebbri, e gettò delle armi da guerra ai prigionieri, tanto che furono tutti armati;

 

Alma 55:17 Sì, perfino alle loro donne e a tutti i loro bambini, a quanti erano capaci di usare un'arma da guerra, quando Moroni ebbe armato tutti quei prigionieri; e tutte queste cose furono fatte in un profondo silenzio.

 

Alma 55:18 Ma se avessero svegliato i Lamaniti, ecco, erano ubriachi, e i Nefiti avrebbero potuto ucciderli.

 

Alma 55:19 Ma ecco, questo non era il desiderio di Moroni; egli non si compiaceva nell'omicidio o nello spargimento di sangue, ma si compiaceva nel salvare il suo popolo dalla distruzione; e per questo motivo non poteva caricarsi di un'ingiustizia; egli non volle piombare sui Lamaniti per distruggerli nel loro stato d'ubriachezza.

 

Alma 55:20 Ma aveva ottenuto quanto desiderava; poiché aveva armato i prigionieri nefiti che erano entro le mura della città, ed aveva dato loro il potere di prendere possesso di quelle parti che erano entro le mura.

 

Alma 55:21 E poi fece ritirare da loro di un poco gli uomini che erano con lui, e fece loro circondare gli eserciti dei Lamaniti.

 

Alma 55:22 Ora ecco, ciò fu fatto di notte, cosicché quando i Lamaniti si svegliarono, al mattino, videro che erano circondati dai Nefiti al di fuori e che i loro prigionieri erano armati all'interno.

 

Alma 55:23 E così videro che i Nefiti avevano potere su di loro; e in queste circostanze non ritennero opportuno combattere con i Nefiti; perciò i loro comandanti in capo chiesero le loro armi da guerra, e le portarono fuori e le gettarono ai piedi dei Nefiti, chiedendo misericordia.

 

Alma 55:24 Ora ecco, questo era il desiderio di Moroni. Egli li fece prigionieri di guerra e prese possesso della città e fece sì che tutti i prigionieri che erano nefiti fossero liberati; ed essi si unirono all'esercito di Moroni e costituirono un gran rinforzo per il suo esercito.

 

Alma 55:25 E avvenne che egli fece cominciare ai Lamaniti, che aveva presi prigionieri, un lavoro di rafforzamento delle fortificazioni tutt'attorno alla città di Gid.

 

Alma 55:26 E avvenne che quando ebbe fortificato la città di Gid, secondo i suoi desideri, fece portare i prigionieri alla città di Abbondanza; e protesse anche quella città con forze molto grandi.

 

Alma 55:27 E avvenne che, nonostante tutti gli intrighi dei Lamaniti, essi conservarono e protessero tutti i prigionieri che avevano preso, e mantennero pure tutto il territorio e il vantaggio che avevano ripreso.

 

Alma 55:28 E avvenne che i Nefiti ricominciarono a essere vittoriosi e a riacquistare i loro diritti e privilegi.

 

Alma 55:29 Molte volte i Lamaniti tentarono di accerchiarli di notte, ma in questi tentativi essi persero molti prigionieri.

 

Alma 55:30 E molte volte tentarono di somministrare del loro vino ai Nefiti, per ucciderli con il veleno o per ubriachezza.

 

Alma 55:31 Ma ecco, i Nefiti non erano lenti a ricordare il Signore loro Dio in questo loro tempo di afflizione. Non poterono essere presi nelle loro insidie; sì, non vollero prendere il loro vino, salvo averlo prima dato a qualcuno dei prigionieri lamaniti.

 

Alma 55:32 Ed erano così prudenti che nessun veleno avrebbe potuto essere somministrato fra loro; poiché, se il loro vino avesse avvelenato un Lamanita, avrebbe pure avvelenato un Nefita; e così provavano tutte le loro bevande alcooliche.

 

Alma 55:33 Ed ora avvenne che fu opportuno che Moroni si preparasse ad attaccare la città di Morianton; poiché ecco, con il loro lavoro i Lamaniti avevano fortificato la città di Morianton sino a farla diventare una eccezionale piazzaforte.

 

Alma 55:34 E portavano continuamente nuove forze in quella città, ed anche nuovi rifornimenti di provviste.

 

Alma 55:35 E così ebbe fine il ventinovesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma Capitolo 56

 

Helaman invia un'epistola a Moroni descrivendo lo stato della guerra con i Lamaniti -- Antipus ed Helaman ottengono una grande vittoria sui Lamaniti -- I duemila giovani figli di Helaman combattono con potere miracoloso e nessuno di loro viene ucciso. Versetto 1, circa 62 a.C.; versetti 2-19, circa 66 a.C.; e versetti 20-57, circa 65-64 a.C.

 

Alma 56:1 ED ora avvenne, all'inizio del trentesimo anno del regno dei giudici, il secondo giorno del primo mese, che Moroni ricevette da Helaman un'epistola, che esponeva la situazione del popolo in quella parte del paese.

 

Alma 56:2 E queste sono le parole che egli scrisse, dicendo: Mio caro diletto fratello Moroni, sia nel Signore che nelle tribolazioni della nostra guerra; ecco, mio diletto fratello, ho qualche cosa da dirti riguardo alla nostra guerra in questa parte del paese.

 

Alma 56:3 Ecco, duemila figli di quegli uomini che Ammon ha portato fuori dal paese di Nefi -- ora, hai saputo che erano discendenti di Laman, figlio maggiore del nostro padre Lehi;

 

Alma 56:4 Ora, non ho bisogno di esporti le loro tradizioni o la loro incredulità, poiché tu conosci tutte queste cose --

 

Alma 56:5 Mi basta dunque dirti che duemila di questi giovani hanno preso le armi da guerra ed hanno voluto che io fossi il loro capo; e siamo usciti per difendere la nostra patria.

 

Alma 56:6 Ed ora, tu conosci pure l’alleanza che fecero i loro padri, che non avrebbero più preso le armi da guerra contro i loro fratelli per spargere del sangue.

 

Alma 56:7 Ma nel ventiseiesimo anno, quando videro le nostre afflizioni e le nostre tribolazioni per loro, stavano per infrangere l'alleanza che avevano fatto e per prendere le armi da guerra in nostra difesa.

 

Alma 56:8 Ma io non permisi che infrangessero questa alleanza che avevano fatto, ritenendo che Dio ci avrebbe rafforzati, tanto che non avremmo sofferto di più a motivo dell'adempimento del giuramento che avevano fatto.

 

Alma 56:9 Ma ecco, ecco qualcosa di cui possiamo avere grande gioia. Poiché ecco, nel ventiseiesimo anno, io, Helaman, marciai alla testa di questi duemila giovani verso la città di Giudea per aiutare Antipus, che tu avevi nominato capo del popolo in quella parte del paese.

 

Alma 56:10 E unii i miei duemila figli (poiché sono degni di essere chiamati figli) all'esercito di Antipus, per il qual rinforzo Antipus gioì grandemente; poiché ecco, il suo esercito era stato ridotto dai Lamaniti perché le loro forze avevano ucciso un gran numero dei nostri uomini, cosa per cui abbiamo motivo di piangere.

 

Alma 56:11 Nondimeno possiamo consolarci in questo: che essi sono morti per la causa del loro paese e del loro Dio, sì, e sono felici.

 

Alma 56:12 E i Lamaniti avevano anche trattenuto molti prigionieri, i quali tutti sono comandanti in capo, poiché a nessun altro avevano risparmiato la vita. E supponiamo che ora, in questo momento, essi siano nel paese di Nefi; deve essere così, se non sono stati uccisi.

 

Alma 56:13 Ed ora, queste sono le città di cui i Lamaniti hanno preso possesso, versando il sangue di tanti nostri uomini valorosi:

 

Alma 56:14 Il paese di Manti, ossia la città di Manti, la città di Zeezrom, la città di Cumeni e la città di Antipara.

 

Alma 56:15 E queste sono le città che possedevano quando arrivai alla città di Giudea; e trovai Antipus e i suoi uomini che si adoperavano con forza per fortificare la città.

 

Alma 56:16 Sì, ed erano depressi nel corpo e nello spirito, poiché avevano combattuto valorosamente di giorno e faticato di notte per tenere le loro città, e avevano così sofferto grandi afflizioni di ogni specie.

 

Alma 56:17 Ed ora erano decisi a vincere o a morire in questo luogo; puoi dunque ben supporre che questa piccola forza che portai con me, sì, quei miei figli, dettero loro grandi speranze e molta gioia.

 

Alma 56:18 Ed ora, avvenne che quando i Lamaniti videro che Antipus aveva ricevuto maggiori rinforzi al suo esercito, furono costretti per ordine di Ammoron a non venire contro la città di Giudea, ossia contro di noi, per combattere.

 

Alma 56:19 E così fummo favoriti dal Signore; poiché, se ci avessero attaccato in questa nostra debolezza, avrebbero forse potuto distruggere il nostro piccolo esercito; ma così fummo preservati.

 

Alma 56:20 Essi ricevettero da Ammoron il comando di tenere quelle città che avevano preso. E così finì il ventiseiesimo anno. E all'inizio del ventisettesimo anno avevamo preparato la nostra città e noi stessi per la difesa.

 

Alma 56:21 Ora, noi desideravamo che fossero i Lamaniti ad attaccarci; poiché non desideravamo sferrare loro un attacco nelle loro piazzeforti.

 

Alma 56:22 E avvenne che tenemmo delle spie tutt'attorno per sorvegliare i movimenti dei Lamaniti, affinché non potessero oltrepassarci, né di notte né di giorno, per sferrare un attacco sulle nostre altre città che erano a settentrione.

 

Alma 56:23 Poiché sapevamo che in quelle città non erano abbastanza forti per affrontarli; perciò, se ci avessero oltrepassati, desideravamo piombare alle loro spalle e incalzarli così alle spalle nello stesso tempo in cui venivano attaccati di fronte. Pensavamo di poterli sopraffare, ma ecco, fummo delusi in questo nostro desiderio.

 

Alma 56:24 Essi non osarono oltrepassarci con tutto il loro esercito, né osarono farlo con una parte, per timore di non essere abbastanza forti e di soccombere.

 

Alma 56:25 E neppure osarono marciare contro la città di Zarahemla; né osarono attraversare la sorgente del fiume Sidon, per raggiungere la città di Nefiha.

 

Alma 56:26 E così erano decisi a tenere con le loro forze quelle città che avevano preso.

 

Alma 56:27 Ed ora avvenne che nel secondo mese di quest'anno ci furono portate molte provviste dai padri di quei miei duemila figli.

 

Alma 56:28 Ci furono anche mandati duemila uomini dal paese di Zarahemla. E così eravamo pronti con diecimila uomini, con provviste per loro e anche per le loro mogli e i loro figli.

 

Alma 56:29 E i Lamaniti, vedendo così le nostre forze aumentare quotidianamente e giungere provviste per il nostro mantenimento, cominciarono a provar timore e a fare delle sortite, per porre fine, se fosse possibile, al nostro ricevere provviste e rinforzi.

 

Alma 56:30 Ora, quando vedemmo che i Lamaniti cominciavano a sentirsi a disagio in questo modo, desiderammo mettere ad effetto uno stratagemma nei loro confronti; perciò Antipus mi diede l'ordine di marciare con i miei figli verso una città vicina, come se stessimo portando provviste a una città vicina.

 

Alma 56:31 E dovevamo marciare vicino alla città di Antipara, come se stessimo andando alla città più oltre, sui confini vicino alla riva del mare.

 

Alma 56:32 E avvenne che ci mettemmo in marcia, come se avessimo delle provviste, per andare in quella città.

 

Alma 56:33 E avvenne che Antipus si mise in marcia con una parte del suo esercito, lasciando il resto a tenere la città. Ma non si mise in marcia prima ch'io fossi uscito con il mio piccolo esercito e che mi fossi avvicinato alla città di Antipara.

 

Alma 56:34 Ed ora, nella città di Antipara stazionava il più forte esercito dei Lamaniti, sì, il più numeroso.

 

Alma 56:35 E avvenne che, quando furono informati dalle loro spie, uscirono con il loro esercito e marciarono contro di noi.

 

Alma 56:36 E avvenne che noi fuggimmo dinanzi a loro verso settentrione. E così conducemmo via il più potente esercito dei Lamaniti;

 

Alma 56:37 Sì, proprio ad una distanza considerevole, tanto che, quando videro che l'esercito di Antipus li inseguiva con le sue forze, non si voltarono né a destra né a sinistra, ma proseguirono la loro marcia in linea retta, dietro a noi; e come supponiamo era loro intento ucciderci prima che Antipus li raggiungesse, e ciò per non essere circondati dalla nostra gente.

 

Alma 56:38 Ed ora Antipus, vedendoci in pericolo, accelerò la marcia del suo esercito. Ma ecco, fu notte; essi dunque non ci raggiunsero, e nemmeno Antipus li raggiunse; perciò ci accampammo per la notte.

 

Alma 56:39 E avvenne che prima dell'alba mattutina, ecco, i Lamaniti ci stavano inseguendo. Ora, noi non eravamo abbastanza forti per batterci con loro; sì, io non avrei sopportato che i miei piccoli figli cadessero nelle loro mani; proseguimmo perciò la nostra marcia, e prendemmo a marciare nel deserto.

 

Alma 56:40 Ora, essi non osavano voltare né a destra né a sinistra, per timore di essere circondati; neppure io osavo voltare a destra o a sinistra, per timore di venire raggiunto; e non avremmo potuto resistere loro, ma saremmo stati sterminati ed essi avrebbero avuto scampo; e così fuggimmo nel deserto tutto quel giorno fino a che fu buio.

 

Alma 56:41 E avvenne che di nuovo, quando venne la luce del mattino, vedemmo i Lamaniti su di noi, e fuggimmo dinanzi a loro.

 

Alma 56:42 Ma avvenne che essi non ci inseguirono a lungo prima di fermarsi; ed era il mattino del terzo giorno del settimo mese.

 

Alma 56:43 Ed ora, non sapevamo se fossero stati raggiunti da Antipus; ma io dissi ai miei uomini: Ecco, noi non sappiamo se si sono fermati allo scopo di farci andare contro di loro, per poterci prendere in trappola;

 

Alma 56:44 Perciò, che ne dite figli miei? Volete andare a combattere contro di loro?

 

Alma 56:45 Ed ora io ti dico, mio diletto fratello Moroni, che giammai vidi un così gran coraggio, no, neppure fra tutti i Nefiti.

 

Alma 56:46 Poiché, siccome li avevo sempre chiamati figli miei (essendo tutti giovanissimi), così essi mi dissero: Padre, ecco, il nostro Dio è con noi ed egli non permetterà che noi cadiamo. Andiamo allora; noi non uccideremmo i nostri fratelli, se essi ci lasciassero in pace; andiamo dunque, per evitare che sopraffacciano l'esercito di Antipus.

 

Alma 56:47 Ora, essi non avevano mai combattuto, tuttavia non temevano la morte; e pensavano più alla libertà dei loro padri che alla loro vita; sì, le loro madri avevano loro insegnato che, se non avessero dubitato, Dio li avrebbe liberati.

 

Alma 56:48 E mi rammentarono le parole delle loro madri, dicendo: Noi non dubitiamo che le nostre madri lo sapevano.

 

Alma 56:49 E avvenne che tornai con i miei duemila contro i Lamaniti che ci avevano inseguito. Ed ora ecco, gli eserciti di Antipus li avevano raggiunti ed era cominciata una terribile battaglia.

 

Alma 56:50 L'esercito di Antipus, essendo stanco per la lunga marcia in così breve spazio di tempo, stava per cadere nelle mani dei Lamaniti; e se non fossi tornato con i miei duemila, essi avrebbero raggiunto il loro scopo.

 

Alma 56:51 Poiché Antipus e molti dei suoi capi erano caduti per la spada, a causa della stanchezza dovuta alla velocità della loro marcia -- gli uomini di Antipus dunque, essendo confusi a causa della morte dei loro capi, cominciavano a cedere davanti ai Lamaniti.

 

Alma 56:52 E avvenne che i Lamaniti presero coraggio e cominciarono a inseguirli; e i Lamaniti li stavano così inseguendo con grande vigore, quando Helaman li attaccò alle spalle con i suoi duemila e prese a farne strage, tanto che tutto l'esercito dei Lamaniti si fermò e si volse contro Helaman.

 

Alma 56:53 Ora, quando la gente di Antipus vide che i Lamaniti si erano volti indietro, radunarono i loro uomini e attaccarono di nuovo la retroguardia dei Lamaniti.

 

Alma 56:54 Ed ora, avvenne che noi, la gente di Nefi, la gente di Antipus e io con i miei duemila, circondammo i Lamaniti e li uccidemmo, sì, tanto che furono costretti a consegnare le armi da guerra e anche se stessi come prigionieri di guerra.

 

Alma 56:55 Ed ora avvenne che quando si furono arresi a noi, ecco, io contai quei giovani che avevano combattuto con me, temendo che molti di loro fossero stati uccisi.

 

Alma 56:56 Ma ecco, con mia grande gioia, neppure uno di loro era caduto sul terreno; sì, ed avevano combattuto come se avessero avuto la forza di Dio; sì, mai si era saputo che degli uomini avessero combattuto con una forza così miracolosa; e piombarono sui Lamaniti con una potenza così grande da spaventarli, e per questo motivo i Lamaniti si consegnarono come prigionieri di guerra.

 

Alma 56:57 E siccome non avevamo posto per i nostri prigionieri, per poterli sorvegliare e tenere lontano dagli eserciti dei Lamaniti, li mandammo dunque al paese di Zarahemla, e con loro una parte degli uomini di Antipus che non erano stati uccisi; e io presi il rimanente e lo aggiunsi ai miei giovani Ammoniti, e ci mettemmo in marcia per tornare alla città di Giudea.

 

Alma Capitolo 57

 

Helaman descrive la presa di Antipara e la resa, e in seguito la difesa di Cumeni -- I suoi giovani Ammoniti combattono valorosamente; tutti sono feriti, ma nessuno è ucciso -- Gid riferisce l'uccisione e la fuga dei prigionieri lamaniti. Circa 63 a.C.

 

Alma 57:1 ED ora, avvenne che ricevetti un'epistola da Ammoron, il re, che dichiarava che se avessi rilasciato i prigionieri di guerra che avevamo preso, egli ci avrebbe consegnato la città di Antipara.

 

Alma 57:2 Ma io mandai un'epistola al re, dichiarando che eravamo sicuri che le nostre forze bastavano a prendere la città di Antipara con la nostra forza; e che ci saremmo riconosciuti poco saggi rilasciando i prigionieri per quella città, e che avremmo rilasciato i prigionieri solo sulla base di uno scambio.

 

Alma 57:3 Ed Ammoron rifiutò la mia epistola poiché non voleva scambiare i prigionieri; perciò cominciammo a fare preparativi per muovere contro la città di Antipara.

 

Alma 57:4 Ma la gente di Antipara abbandonò la città e fuggì nelle loro altre città di cui erano in possesso per fortificarle; e così la città di Antipara cadde nelle nostre mani.

 

Alma 57:5 E così finì il ventottesimo anno del regno dei giudici.

 

Alma 57:6 E avvenne che, all'inizio del ventinovesimo anno, ricevemmo dal paese di Zarahemla e dal paese circostante un rifornimento di provviste, e anche un'aggiunta al nostro esercito in numero di circa seimila uomini, oltre a sessanta dei figlioli degli Ammoniti che erano venuti a unirsi ai loro fratelli, la mia piccola schiera di duemila. Ed ora ecco, eravamo forti, sì, e ci erano anche state portate provviste in abbondanza.

 

Alma 57:7 E avvenne che desiderammo ingaggiare battaglia con l'esercito lasciato a proteggere la città di Cumeni.

 

Alma 57:8 Ed ora, ecco, ti mostrerò che realizzammo presto il nostro desiderio; sì, circondammo di notte, con le nostre valide forze, ovvero con una parte delle nostre valide forze, la città di Cumeni, un po' prima che ricevessero un rifornimento di provviste.

 

Alma 57:9 E avvenne che ci accampammo attorno alla città per molte notti; ma dormimmo sulle nostre spade e mantenemmo delle guardie, affinché i Lamaniti non ci sorprendessero di notte e non ci uccidessero; cose che tentarono molte volte, ma ogni volta che tentarono fu sparso il loro sangue.

 

Alma 57:10 Alla fine giunsero le loro provviste, e stavano per entrare in città di notte. E noi, invece di essere Lamaniti eravamo Nefiti, perciò prendemmo loro e le loro provviste.

 

Alma 57:11 E nonostante i Lamaniti fossero in tal modo tagliati fuori dai loro soccorsi, erano ancora decisi a tenere la città; divenne dunque opportuno che prendessimo quelle provviste e le mandassimo a Giudea, e mandassimo i nostri prigionieri al paese di Zarahemla.

 

Alma 57:12 E avvenne che non passarono molti giorni prima che i Lamaniti cominciassero a perdere ogni speranza di soccorso; perciò rimisero la città nelle nostre mani; e così avevamo portato a termine il nostro piano di conquistare la città di Cumeni.

 

Alma 57:13 Ma avvenne che i nostri prigionieri erano così numerosi che, nonostante l'enormità del nostro numero, ci trovammo costretti o a impiegare tutte le nostre forze per custodirli, o a metterli a morte.

 

Alma 57:14 Poiché ecco, essi evadevano in gran numero e combattevano con pietre e con bastoni, o con qualsiasi cosa capitasse loro in mano, tanto che ne uccidemmo più di duemila, dopo che si erano arresi come prigionieri di guerra.

 

Alma 57:15 Divenne dunque opportuno per noi o mettere fine alla loro vita, o scortarli, spada alla mano, giù fino al paese di Zarahemla; e per di più le nostre provviste erano appena sufficienti per il nostro popolo, nonostante quelle che avevamo preso ai Lamaniti.

 

Alma 57:16 Ed ora, in quelle circostanze critiche, divenne un problema molto serio decidere riguardo a questi prigionieri di guerra; nondimeno risolvemmo di mandarli giù al paese di Zarahemla; scegliemmo dunque una parte dei nostri uomini e demmo loro l'incarico di far scendere i nostri prigionieri al paese di Zarahemla.

 

Alma 57:17 Ma avvenne che l'indomani essi ritornarono. Ed ora ecco, non chiedemmo loro riguardo ai prigionieri; poiché ecco, i Lamaniti erano su di noi, ed essi erano ritornati giusto in tempo per salvarci dal cadere nelle loro mani. Poiché ecco, Ammoron aveva mandato in loro soccorso un nuovo rifornimento di provviste ed anche un numeroso esercito di uomini.

 

Alma 57:18 E avvenne che gli uomini che avevamo mandato con i prigionieri arrivarono giusto in tempo per contenerli mentre stavano per sopraffarci.

 

Alma 57:19 Ma ecco, la mia piccola schiera di duemilasessanta combatté davvero disperatamente; sì, rimasero saldi di fronte ai Lamaniti e dettero la morte a tutti quelli che si opponevano loro.

 

Alma 57:20 E mentre il rimanente del nostro esercito stava per cedere dinanzi ai Lamaniti, ecco, quei duemilasessanta rimasero saldi e impavidi.

 

Alma 57:21 Sì, ed obbedivano e prestavano attenzione ad eseguire scrupolosamente ogni parola di comando; sì, e fu fatto loro proprio secondo la loro fede; e io ricordai le parole che mi dissero essere state loro insegnate dalle loro madri.

 

Alma 57:22 Ed ora ecco, noi dobbiamo questa grande vittoria a questi miei figli e agli uomini che erano stati scelti per trasferire i prigionieri; poiché sono stati loro a sconfiggere i Lamaniti; questi dunque furono respinti alla città di Manti.

 

Alma 57:23 E noi conservammo la nostra città di Cumeni, e non fummo tutti distrutti dalla spada; nondimeno avevamo sofferto grandi perdite.

 

Alma 57:24 E avvenne che, dopo che i Lamaniti erano fuggiti, detti immediatamente ordine che i miei uomini che erano rimasti feriti fossero tolti da mezzo ai morti, e feci in modo che le loro ferite fossero curate.

 

Alma 57:25 E avvenne che ve n'erano duecento, sui miei duemila e sessanta, che erano venuti meno a causa della perdita di sangue; nondimeno, secondo la bontà di Dio e con nostro grande stupore, ed anche con gioia dell'intero esercito, non c'era una sola anima tra loro che fosse perita; sì, e non c'era una sola anima tra loro che non avesse ricevuto molte ferite.

 

Alma 57:26 E il fatto di essere stati protetti era stupefacente per l'intero nostro esercito; sì, che fossero stati risparmiati mentre c'erano mille nostri fratelli che erano stati uccisi. E noi lo attribuiamo giustamente al potere miracoloso di Dio, a motivo della loro grandissima fede in ciò che era stato insegnato loro a credere: che vi è un Dio giusto, e che chiunque non avesse dubitato sarebbe stato preservato dal suo meraviglioso potere.

 

Alma 57:27 Ora, questa era la fede di coloro di cui ho parlato; essi sono giovani e la loro mente è salda, e ripongono costantemente la loro fiducia in Dio.

 

Alma 57:28 Ed ora avvenne che dopo esserci così presi cura dei nostri feriti e aver sepolto i nostri morti e anche i morti dei Lamaniti, che erano molti, ecco che ci informammo presso Gid riguardo ai prigionieri con i quali avevano cominciato a scendere al paese di Zarahemla.

 

Alma 57:29 Ora, Gid era il comandante in capo della squadra che era stata nominata per scortarli giù verso il paese.

 

Alma 57:30 Ed ora, queste sono le parole che mi disse Gid: Ecco, noi cominciammo a scendere al paese di Zarahemla con i nostri prigionieri. E avvenne che incontrammo le spie dei nostri eserciti che erano state mandate fuori a sorvegliare il campo dei Lamaniti.

 

Alma 57:31 Ed esse gridarono verso di noi, dicendo: Ecco, gli eserciti dei Lamaniti stanno marciando verso la città di Cumeni; ed ecco, piomberanno su di loro, sì, e distruggeranno la nostra gente.

 

Alma 57:32 E avvenne che i nostri prigionieri udirono le loro grida, che fecero loro prendere coraggio; e insorsero in ribellione contro di noi.

 

Alma 57:33 E avvenne che a causa della loro ribellione fummo costretti ad attaccarli con le nostre spade. E avvenne che essi si gettarono come un solo uomo sulle nostre spade, con il che la maggior parte di loro fu uccisa; e il resto si aprì un varco e fuggì via da noi.

 

Alma 57:34 Ed ecco, dopo che furono fuggiti senza che potessimo raggiungerli, ci mettemmo rapidamente in marcia verso la città di Cumeni; ed ecco, arrivammo giusto in tempo per aiutare i nostri fratelli a difendere la città.

 

Alma 57:35 Ed ecco, siamo di nuovo liberati dalle mani dei nostri nemici. E benedetto sia il nome del nostro Dio; poiché ecco, è lui che ci ha liberato; sì, che ha compiuto per noi questa grande cosa.

 

Alma 57:36 Ora avvenne che quando io, Helaman, ebbi udite queste parole di Gid, fui riempito di un'immensa gioia a motivo della bontà di Dio nel preservarci, cosicché non avessimo tutti a perire; sì, e io confido che le anime di coloro che sono stati uccisi siano entrate nel riposo del loro Dio.

 

Alma Capitolo 58

 

Helaman, Gid e Teomner prendono la città di Manti mediante uno stratagemma -- I Lamaniti si ritirano -- I figli del popolo di Ammon sono protetti mentre resistono in difesa della loro libertà e della loro fede. Circa 63-62 a.C.

 

Alma 58:1 ED ecco, ora avvenne che il nostro prossimo obiettivo era conquistare la città di Manti; ma ecco, non v'era alcun modo di farli uscire fuori dalla città con le nostre piccole schiere. Poiché ecco, essi si ricordavano di quanto avevamo già fatto; perciò non potevamo attirarli lontano dalle loro piazzeforti.

 

Alma 58:2 Ed erano talmente più numerosi del nostro esercito che non osavamo avanzare e attaccarli nelle loro piazzeforti.

 

Alma 58:3 Sì, e divenne opportuno che impiegassimo i nostri uomini per tenere quelle parti del paese che avevamo riguadagnato come nostro possesso; divenne dunque necessario aspettare per vedere se potevamo ricevere maggiori rinforzi dal paese di Zarahemla, e anche un nuovo rifornimento di provviste.

 

Alma 58:4 E avvenne che mandai così un'ambasciata al governatore del nostro paese, per informarlo della situazione del nostro popolo. E avvenne che aspettammo di ricevere provviste e rinforzi dal paese di Zarahemla.

 

Alma 58:5 Ma ecco, ciò ci fu di ben poco profitto; poiché anche i Lamaniti ricevevano di giorno in giorno grandi rinforzi e anche molte provviste; e tali erano le nostre condizioni in tal periodo.

 

Alma 58:6 E i Lamaniti di tanto in tanto facevano delle sortite contro di noi, col proposito di distruggerci con stratagemmi; nondimeno non potevamo venire a combattimento con loro, a causa dei loro rifugi e delle loro piazzeforti.

 

Alma 58:7 E avvenne che aspettammo in queste difficili condizioni per lo spazio di molti mesi, finché fummo sul punto di morire per mancanza di cibo.

 

Alma 58:8 Ma avvenne che ricevemmo del cibo che era scortato da un esercito di duemila uomini per assisterci. E questa è tutta l'assistenza che ricevemmo, per difendere noi stessi e il nostro paese dal cadere in mano dei nostri nemici, sì, per lottare con un nemico innumerevole.

 

Alma 58:9 Ed ora, il motivo delle nostre difficoltà, ossia il motivo per cui non ci mandavano maggiori rinforzi, non lo sapevamo; perciò eravamo addolorati e anche pieni di timore che i giudizi di Dio stessero senz'altro per cadere sul nostro paese, per la nostra sconfitta e completa distruzione.

 

Alma 58:10 Riversammo dunque la nostra anima in preghiera a Dio, affinché ci rafforzasse e ci liberasse dalle mani dei nostri nemici, sì, e ci desse anche forza per poter conservare le nostre città, le nostre terre e i nostri possedimenti per il sostegno del nostro popolo.

 

Alma 58:11 Sì, e avvenne che il Signore nostro Dio ci visitò con la certezza che ci avrebbe liberati; sì, tanto che comunicò pace alla nostra anima e ci accordò una grande fede, e fece sì che sperassimo nella nostra liberazione in lui.

 

Alma 58:12 E noi prendemmo coraggio, con le piccole forze che avevamo ricevute, ed eravamo fermi nella determinazione di conquistare il nostro nemico e di mantenere le nostre terre, i nostri possedimenti, le nostre mogli, i nostri figli e la causa della nostra libertà.

 

Alma 58:13 E così avanzammo con tutta la nostra forza contro i Lamaniti che erano nella città di Manti; e piantammo le tende dalla parte del deserto che era vicino alla città.

 

Alma 58:14 E avvenne che l'indomani, quando i Lamaniti videro che eravamo sui confini presso il deserto che era vicino alla città, mandarono le loro spie tutt'attorno a noi per scoprire il numero e la forza del nostro esercito.

 

Alma 58:15 E avvenne che quando videro che non eravamo forti, secondo il nostro numero, e temendo che li tagliassimo fuori dai rifornimenti se non fossero usciti a combattere contro di noi e ad ucciderci, e supponendo anche di poterci facilmente distruggere con le loro numerose schiere, iniziarono dunque a far preparativi per uscire a combattere contro di noi.

 

Alma 58:16 E quando vedemmo che stavano facendo preparativi per uscire contro di noi, ecco, feci nascondere Gid con un piccolo numero di uomini nel deserto, e feci pure nascondere nel deserto anche Teomner e un piccolo numero di uomini.

 

Alma 58:17 Ora, Gid e i suoi uomini erano a destra e gli altri a sinistra; e quando si furono così nascosti, ecco, io rimasi con il rimanente del mio esercito nello stesso luogo dove avevamo prima piantato le tende nell'attesa che i Lamaniti uscissero a combattere.

 

Alma 58:18 E avvenne che i Lamaniti uscirono contro di noi con il loro numeroso esercito. E quando furono venuti ed erano sul punto di piombare su di noi con la spada, feci sì che i miei uomini, quelli ch'erano con me, si ritirassero nel deserto.

 

Alma 58:19 E avvenne che i Lamaniti ci inseguirono con grande rapidità, poiché desideravano grandemente raggiungerci per poterci uccidere; essi dunque ci inseguirono nel deserto; e noi passammo proprio in mezzo fra Gid e Teomner, tanto che essi non vennero scoperti dai Lamaniti.

 

Alma 58:20 E avvenne che quando i Lamaniti furono passati oltre, ossia quando l'esercito fu passato oltre, Gid e Teomner sorsero dai loro nascondigli e tagliarono fuori le spie dei Lamaniti, affinché non tornassero alla città.

 

Alma 58:21 E avvenne che quando le ebbero tagliate fuori, corsero alla città e piombarono sulle guardie che erano state lasciate a custodire la città, tanto che le uccisero e presero possesso della città.

 

Alma 58:22 Ora, ciò fu fatto perché i Lamaniti avevano permesso che tutto il loro esercito, salvo poche guardie soltanto, fosse condotto via nel deserto.

 

Alma 58:23 E avvenne che in questo modo Gid e Teomner avevano ottenuto il possesso delle loro piazzeforti. E avvenne che noi, dopo aver molto viaggiato nel deserto, ci dirigemmo verso il paese di Zarahemla.

 

Alma 58:24 E quando i Lamaniti videro che stavano marciando verso il paese di Zarahemla, furono spaventatissimi, temendo che vi fosse un piano progettato per condurli alla distruzione; perciò cominciarono a ritirarsi di nuovo nel deserto, sì, per la stessa via per la quale erano venuti.

 

Alma 58:25 Ed ecco, era notte e piantarono le loro tende, poiché i comandanti in capo dei Lamaniti supponevano che i Nefiti fossero stanchi a causa della marcia; e pensando di aver cacciato tutto il loro esercito, non si dettero pensiero della città di Manti.

 

Alma 58:26 Ora avvenne che, quando fu notte, io non feci dormire i miei uomini e li feci marciare innanzi, per un'altra strada, verso il paese di Manti.

 

Alma 58:27 E a motivo di questa nostra marcia notturna, ecco, all'indomani eravamo oltre i Lamaniti, tanto che arrivammo prima di loro alla città di Manti.

 

Alma 58:28 E così avvenne che mediante questo stratagemma ci impossessammo della città di Manti senza spargimento di sangue.

 

Alma 58:29 E avvenne che quando gli eserciti dei Lamaniti arrivarono presso la città e videro che eravamo pronti ad affrontarli, furono grandemente attoniti e presi da grande timore, tanto che fuggirono nel deserto.

 

Alma 58:30 Sì, e avvenne che gli eserciti dei Lamaniti fuggirono da tutta questa parte del paese. Ma ecco, hanno portato con loro, fuori dal paese, molte donne e bambini.

 

Alma 58:31 E quelle città che erano state prese dai Lamaniti sono oggi tutte in nostro possesso; e i nostri padri, le nostre donne e i nostri figli stanno tornando alle loro case; tutti eccetto quelli che sono stati presi prigionieri e portati via dai Lamaniti.

 

Alma 58:32 Ma, ecco, i nostri eserciti sono insufficienti per tenere un così gran numero di città e così grandi possedimenti.

 

Alma 58:33 Ma ecco, confidiamo nel nostro Dio, che ci ha dato vittoria su quelle terre, tanto che abbiamo potuto rioccupare le città e le terre che erano nostre.

 

Alma 58:34 Ora, noi non conosciamo il motivo per cui il governo non ci accorda maggiori rinforzi; neppure gli uomini che sono saliti a noi sanno perché non abbiamo ricevuto più grandi rinforzi.

 

Alma 58:35 Ecco, non sappiamo nulla tranne che non avete avuto successo e che avete ritirato le vostre forze in quella parte dei paese; se così è, non desideriamo mormorare.

 

Alma 58:36 E se non è così, ecco, temiamo che vi sia qualche fazione in seno al governo, perché non manda un maggior numero di uomini ad aiutarci; poiché sappiamo che sono più numerosi di quelli che ci hanno mandato.

 

Alma 58:37 Ma ecco, non importa confidiamo che Dio ci libererà, nonostante la debolezza dei nostri eserciti; sì, e ci libererà dalle mani dei nostri nemici.

 

Alma 58:38 Ecco, questo è il ventinovesimo anno, verso la fine, e siamo in possesso delle nostre terre; e i Lamaniti sono fuggiti al paese di Nefi.

 

Alma 58:39 E quei figli del popolo di Ammon, di cui ho parlato con tanta lode, sono con me nella città di Manti; e il Signore li ha sostenuti e preservati dal cadere di spada, tanto che non una sola anima è stata uccisa.

 

Alma 58:40 Ma ecco, hanno ricevuto molte ferite; nondimeno persistono in quella libertà con la quale Dio li ha resi liberi; e sono rigorosi nel ricordarsi di giorno in giorno del Signore loro Dio; sì, prestano attenzione a rispettare i suoi statuti, i suoi giudizi e i suoi comandamenti continuamente; e la loro fede nelle profezie riguardo alle cose a venire è forte.

 

Alma 58:41 Ed ora, diletto fratello mio Moroni, possa il Signore nostro Dio, che ci ha redenti e resi liberi, conservarti continuamente in sua presenza; sì, e possa egli favorire questo popolo, cosicché possiate avere successo nell'ottenere il possesso di tutto quello che i Lamaniti ci hanno tolto, che era per nostro sostegno. Ed ora, ecco, chiudo la mia epistola. Sono Helaman, il figlio di Alma.

 

Alma Capitolo 59

 

Moroni chiede a Pahoran di rafforzare l'esercito di Helaman - I Lamaniti prendono la città di Nefiha -- Moroni si adira contro il governo. Circa 62 a.C.

 

Alma 59:1 ORA avvenne, nel trentesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, che Moroni, dopo aver ricevuto e aver letto l’epistola di Helaman, fu immensamente felice per il bene, sì, per l'immenso successo ottenuto da Helaman nel riconquistare le terre ch'erano state perdute.

 

Alma 59:2 Sì, e lo rese noto a tutto il suo popolo, in tutto il paese circostante alla zona in cui si trovava, affinché essi pure potessero gioire.

 

Alma 59:3 E avvenne che mandò immediatamente un'epistola a Pahoran, chiedendogli di far radunare degli uomini per rafforzare Helaman ossia gli eserciti di Helaman, tanto ch'egli potesse con facilità tenere quella parte del paese che così miracolosamente era stata portata alla prosperità con la riconquista.

 

Alma 59:4 E avvenne che quando Moroni ebbe mandato questa epistola al paese di Zarahemla, iniziò di nuovo a fare un piano per poter conquistare il resto dei possedimenti e delle città che i Lamaniti avevano loro tolte.

 

Alma 59:5 E avvenne che mentre Moroni stava così facendo preparativi per andare a combattere contro i Lamaniti, ecco, il popolo di Nefiha, che si era radunato dalla città di Moroni, dalla città di Lehi e dalla città di Morianton, fu attaccato dai Lamaniti.

 

Alma 59:6 Sì, erano giunti anche quelli che erano stati costretti a fuggire dal paese di Manti e dal paese circostante, e si erano uniti ai Lamaniti in quella parte del paese.

 

Alma 59:7 E così, essendo numerosissimi, sì, e ricevendo rinforzi di giorno in giorno, su comando di Ammoron vennero contro il popolo di Nefiha e cominciarono a ucciderli, facendone grandissima strage.

 

Alma 59:8 E i loro eserciti erano così numerosi che il rimanente del popolo di Nefiha fu obbligato a fuggire dinanzi a loro, e venne ad unirsi all'esercito di Moroni.

 

Alma 59:9 Ed ora, siccome Moroni aveva pensato che degli uomini fossero stati inviati alla città di Nefiha per aiutare il popolo a tenere quella città, e sapendo come sia più facile impedire ad una città di cadere nelle mani dei Lamaniti che riprenderla loro; pensò che essi avrebbero potuto facilmente tenere la città.

 

Alma 59:10 Egli perciò trattenne tutte le sue forze per tenere le località che aveva riconquistate.

 

Alma 59:11 Ed ora, quando Moroni vide che la città di Nefiha era stata perduta, fu estremamente addolorato, e cominciò a chiedersi se a causa della malvagità del popolo non sarebbero caduti nelle mani dei loro fratelli.

 

Alma 59:12 Ora, così stavano le cose per tutti i suoi comandanti in capo. Essi dubitavano e si stupivano pure a causa della malvagità del popolo, e ciò a causa del successo dei Lamaniti su di loro.

 

Alma 59:13 E avvenne che Moroni si irritò con il governo, a causa della sua indifferenza riguardo alla libertà del loro paese.

 

Alma Capitolo 60

 

Moroni si lamenta con Pahoran della negligenza del governo nei confronti degli eserciti -- Il Signore permette che i giusti siano uccisi -- I Nefiti devono usare tutto il loro potere e tutti i loro mezzi per liberarsi dai loro nemici -- Moroni minaccia di combattere contro il governo a meno che ai suoi eserciti non venga fornito un aiuto. Circa 62 a.C.

 

Alma 60:1 E AVVENNE che egli scrisse di nuovo al governatore del paese, che era Pahoran, e queste sono le parole che scrisse, dicendo: Ecco, indirizzo la mia epistola a Pahoran, che è il giudice supremo e il governatore del paese, nella città di Zarahemla, ed anche a tutti coloro che sono stati scelti da questo popolo per governare e per dirigere gli affari di questa guerra.

 

Alma 60:2 Poiché ecco, ho qualcosa da dirvi a mo' di condanna; poiché ecco, voi stessi sapete di essere stati nominati per raccogliere uomini, per armarli di spade, di scimitarre e di ogni sorta d'armi da guerra d'ogni specie e per mandarli contro i Lamaniti in qualsiasi parte essi venissero nella nostra terra.

 

Alma 60:3 Ed ora ecco, vi dico che io, e anche i miei uomini ed Helaman pure e i suoi uomini, abbiamo sofferto enormi sofferenze, sì, la fame, la sete, la fatica e afflizioni di ogni specie.

 

Alma 60:4 Ma ecco, se questo fosse tutto ciò che abbiamo sofferto, non mormoreremmo né ci lamenteremmo.

 

Alma 60:5 Ma ecco, grande è stata la strage fra il nostro popolo; sì, migliaia son caduti per la spada, mentre avrebbe potuto essere altrimenti se aveste inviato rinforzi e soccorsi sufficienti ai nostri eserciti. Sì, grande è stata la vostra negligenza verso di noi.

 

Alma 60:6 Ed ora ecco, noi desideriamo sapere il motivo di questa estrema negligenza; sì, desideriamo conoscere il motivo della vostra indifferenza.

 

Alma 60:7 Potete voi pensare di star seduti sul vostro trono in uno stato di indifferente torpore, mentre i vostri nemici spargono opere di morte attorno a voi? Sì, mentre ammazzano migliaia dei vostri fratelli?

 

Alma 60:8 Sì, proprio coloro che guardavano a voi per aver protezione, sì, che vi hanno messo in una posizione in cui li avreste potuti soccorrere; sì, avreste potuto mandar loro degli eserciti per rafforzarli, e avreste salvato migliaia di loro dal cadere di spada.

 

Alma 60:9 Ma ecco, ciò non è tutto: avete rifiutato loro le vostre provviste, tanto che molti hanno combattuto e versato il loro sangue a motivo del grande desiderio che avevano per il benessere di questo popolo; sì, e hanno fatto questo mentre stavano per morire di fame a causa della vostra estrema negligenza verso di loro.

 

Alma 60:10 Ed ora, miei diletti fratelli poiché dovreste essermi diletti; sì, ed avreste dovuto muovervi più diligentemente per il bene e la libertà di questo popolo; ma ecco, lo avete abbandonato, tanto che il sangue di migliaia ricadrà sulle vostre teste per essere vendicato; sì, poiché tutte le loro grida e tutte le loro sofferenze sono note a Dio -

 

Alma 60:11 Ecco, potreste supporre di poter sedere sui vostri troni e a motivo dell'immensa bontà di Dio star senza far nulla, e che egli vi libererà? Ecco, se lo avete supposto, avete supposto invano.

 

Alma 60:12 Poiché così tanti vostri fratelli sono stati uccisi, supponete sia stato a causa della loro malvagità? Io vi dico: se lo avete supposto, avete supposto invano; poiché vi dico che ve ne sono molti che sono caduti per la spada, ed ecco, ciò è a vostra condanna;

 

Alma 60:13 Poiché il Signore permette che i giusti siano uccisi affinché la sua giustizia e i suoi giudizi possano cadere sui malvagi; perciò non dovete supporre che i giusti siano perduti perché sono stati uccisi; ma ecco, essi entrano nel riposo del Signore loro Dio.

 

Alma 60:14 Ed ora ecco, vi dico, io temo grandemente che i giudizi di Dio cadano su questo popolo per la sua estrema indolenza, sì, e per l'indolenza del nostro governo e per la sua estrema negligenza verso i loro fratelli, sì, verso quelli che sono stati uccisi.

 

Alma 60:15 Poiché se non fosse stato per la malvagità, che è cominciata prima ai nostri vertici, avremmo potuto resistere ai nostri nemici, cosicché non avrebbero avuto potere su di noi.

 

Alma 60:16 Sì, se non fosse stato per la guerra che scoppiò tra di noi; sì, se non fosse stato per quegli uomini del re, che hanno causato un così grande spargimento di sangue fra noi; sì, al tempo in cui lottavamo tra di noi, se avessimo unito le nostre forze come abbiamo fatto finora; sì, se non fosse stato per il desiderio di potere e d'autorità che avevano quegli uomini del re su di noi; se fossero stati fedeli alla causa della libertà e si fossero uniti a noi e fossero andati contro i nostri nemici, invece di alzare la spada contro di noi, il che fu causa di un sì grande spargimento di sangue fra noi; sì, se fossimo andati contro di loro nella forza del Signore, avremmo disperso i nostri nemici, poiché ciò sarebbe stato compiuto in adempimento delle sue parole.

 

Alma 60:17 Ma ecco, ora i Lamaniti ci attaccano, prendendo possesso delle nostre terre e ammazzando la nostra gente con la spada, sì, le nostre donne e i nostri figli, e li traggono schiavi facendo loro patire ogni sorta di afflizioni, e ciò a causa della grande malvagità di coloro che cercano potere e autorità, sì, proprio quegli uomini del re!

 

Alma 60:18 Ma perché dovrei dilungarmi su questo argomento? Poiché non sappiamo se anche voi aspirate all'autorità. Non sappiamo se voi pure siete traditori della vostra patria.

 

Alma 60:19 O ci avete abbandonato perché siete nel cuore del paese e siete circondati dalla sicurezza, cosicché non ci avete fatto mandare del cibo e anche degli uomini per rafforzare i nostri eserciti?

 

Alma 60:20 Avete dimenticato i comandamenti del Signore vostro Dio? Sì, avete dimenticato la schiavitù dei nostri padri? Avete dimenticato le molte volte in cui siamo stati liberati dalle mani dei nostri nemici?

 

Alma 60:21 O supponete che il Signore ci libererà ancora, mentre sediamo sul nostro trono e non facciamo uso dei mezzi che il Signore ci ha forniti?

 

Alma 60:22 Sì, siederete voi in ozio, mentre siete circondati da migliaia, sì, e decine di migliaia che pure siedono in ozio, mentre tutt'attorno vi sono migliaia, sui confini del paese, che stanno cadendo per la spada, sì, feriti e sanguinanti?

 

Alma 60:23 Supponete che Dio vi considererà innocenti, mentre sedete tranquilli a guardare queste cose? Ecco, io vi dico: no. Ora vorrei che ricordaste che Dio ha detto che prima dovrà essere nettato l'interno del vaso, e poi del vaso verrà nettato anche l'esterno.

 

Alma 60:24 Ed ora, salvo che vi pentiate di quello che avete fatto e cominciate ad alzarvi e ad agire, e ci mandiate cibo ed uomini, e ad Helaman pure, affinché possa dar soccorso a quelle parti del paese che ha ripreso, e affinché possiamo riconquistare il resto dei nostri possedimenti in queste regioni, ecco, sarà opportuno che non lottiamo più con i Lamaniti finché non abbiamo prima nettato l'interno del nostro vaso, sì, perfino il grande capo del governo.

 

Alma 60:25 E salvo che diate seguito alla mia lettera, vi facciate vivi, e mi dimostriate un vero spirito di libertà, vi sforziate di rafforzare e fortificare i nostri eserciti e accordiate loro del cibo per mantenersi, ecco, io lascerò una parte dei miei uomini liberi per tenere questa parte del nostro paese, e lascerò su di loro la forza e le benedizioni di Dio, affinché nessun altro potere possa operare su di loro -

 

Alma 60:26 E ciò a motivo della loro immensa fede e della loro pazienza nelle tribolazioni -

 

Alma 60:27 E verrò a voi, e se c'è qualcuno fra voi che ha desiderio di libertà, sì, se sarà rimasta anche una sola scintilla di libertà, io provocherò fra voi delle insurrezioni, fino a che coloro che hanno il desiderio di usurpare il potere e l'autorità siano eliminati.

 

Alma 60:28 Sì, ecco, io non temo il vostro potere né la vostra autorità, ma è il mio Dio che temo; ed è conforme ai suoi comandamenti che io impugni la spada per difendere la causa della mia patria; ed è per la vostra iniquità che abbiamo sofferto tante perdite.

 

Alma 60:29 Ecco, è tempo, sì, è alla porta il tempo in cui, salvo che vi muoviate in difesa del vostro paese e dei vostri piccoli, la spada della giustizia sarà sospesa su di voi; sì, e cadrà su di voi e vi colpirà fino alla vostra completa distruzione.

 

Alma 60:30 Ecco, io attendo aiuto da voi; e a meno che non ci forniate soccorso, ecco, verrò da voi, nel paese di Zarahemla e vi colpirò con la spada, tanto che non avrete più il potere di impedire il progresso di questo popolo nella causa della nostra libertà.

 

Alma 60:31 Poiché ecco, il Signore non permetterà che viviate e vi rafforziate nelle vostre iniquità per distruggere il suo popolo giusto.

 

Alma 60:32 Ecco, potete supporre che il Signore risparmierà voi ed uscirà in giudizio contro i Lamaniti, quando il loro odio è causato dalle tradizioni dei loro padri, sì, ed è stato raddoppiato da coloro che erano dissidenti fra noi, mentre la vostra iniquità è causata dal vostro amore per la gloria e per le cose vane del mondo?

 

Alma 60:33 Voi sapete che trasgredite alle leggi di Dio, e sapete che le calpestate sotto i piedi. Ecco, il Signore mi ha detto: Se coloro che avete nominato vostri governatori non si pentono dei loro peccati e delle loro iniquità, voi salirete a combattere contro di loro.

 

Alma 60:34 Ed ora ecco, io, Moroni, sono vincolato, secondo l'alleanza che ho stipulato di obbedire ai comandamenti di Dio. Vorrei dunque che vi atteneste alla parola di Dio e mi mandaste rapidamente dei rifornimenti e degli uomini, ed anche a Helaman.

 

Alma 60:35 Ed ecco, se non lo farete, verrò a voi prontamente; poiché ecco, Dio non permetterà che noi moriamo di fame; perciò ci darà del vostro cibo, anche se ciò si dovrà fare con la spada. Ora, vedete di adempiere alla parola di Dio.

 

Alma 60:36 Ecco, io sono Moroni, vostro comandante in capo. Non cerco il potere, se non per abbatterlo. Non cerco gli onori del mondo, ma la gloria del mio Dio e la libertà e il benessere della mia patria. E così concludo la mia epistola.

 

Alma Capitolo 61

 

Pahoran racconta a Moroni dell'insurrezione e della ribellione contro il governo -- Gli uomini del re prendono Zarahemla e fanno lega con i Lamaniti -- Pahoran chiede aiuto militare contro i ribelli. Circa 62 a.C.

 

Alma 61:1 Ecco, ora avvenne che, poco dopo che ebbe inviato la sua epistola al governatore in capo, Moroni ricevette un'epistola da Pahoran, governatore in capo. E queste sono le parole che ricevette:

 

Alma 61:2 Io, Pahoran, che sono il governatore in capo di questo paese, mando queste parole a Moroni, comandante in capo dell'esercito. Ecco, io ti dico, Moroni, che non gioisco delle vostre grandi afflizioni, sì, esse addolorano la mia anima.

 

Alma 61:3 Ma ecco, vi son di quelli che gioiscono delle vostre afflizioni, sì, tanto che si sono ribellati contro di me e anche contro quelli del mio popolo che sono uomini liberi; sì, e coloro che si sono ribellati sono assai numerosi.

 

Alma 61:4 E son quelli che hanno cercato di togliermi il seggio del giudizio che sono stati causa di questa grande iniquità; poiché hanno usato grandi lusinghe ed hanno distolto i cuori di molte persone, il che sarà causa di gravi afflizioni fra di noi; essi hanno trattenuto i nostri rifornimenti ed hanno spaventato i nostri uomini liberi, cosicché non sono venuti a voi.

 

Alma 61:5 Ed ecco, mi hanno cacciato dinanzi a loro, e sono fuggito nella terra di Gedeone con tutti gli uomini che mi è stato possibile raccogliere.

 

Alma 61:6 Ed ecco, ho inviato un proclama ovunque in questa parte del paese; ed ecco, si stanno aggregando a noi giornalmente, con le loro armi, in difesa del loro paese e della loro libertà e per vendicare i nostri torti.

 

Alma 61:7 E sono venuti da noi, tanto da sfidare quelli che si son ribellati contro di noi, sì, tanto che questi ci temono e non osano uscire a combattere contro di noi.

 

Alma 61:8 Essi si sono impadroniti del paese, ossia della città, di Zarahemla; hanno nominato un re su di loro, ed egli ha scritto al re dei Lamaniti e ha stretto alleanza con lui; in base all'alleanza ha accondisceso a tenere la città di Zarahemla cosa che egli suppone metterà in grado i Lamaniti di conquistare il resto del paese; ed egli sarà insediato re di questo popolo, quando esso sarà sottomesso ai Lamaniti.

 

Alma 61:9 Ed ora, nella tua epistola mi hai censurato, ma non importa; non sono in collera, ma gioisco per la grandezza del tuo cuore. Io, Pahoran, non cerco il potere, salvo soltanto il mantenere il mio seggio del giudizio, per poter preservare i diritti e la libertà del mio popolo. La mia anima persiste in quella libertà nella quale Dio ci ha resi liberi.

 

Alma 61:10 Ed ora ecco, noi resisteremo alla malvagità anche fino allo spargimento di sangue. Non verseremmo il sangue dei Lamaniti, se essi rimanessero nel loro paese.

 

Alma 61:11 Non verseremmo il sangue dei nostri fratelli, se non si ribellassero e non prendessero la spada contro di noi.

 

Alma 61:12 Noi ci assoggetteremmo al giogo della schiavitù, se la giustizia di Dio lo richiedesse, o se egli ci comandasse di farlo.

 

Alma 61:13 Ma ecco, egli non ci comanda di assoggettarci ai nostri nemici, ma di riporre la nostra fiducia in lui, ed egli ci libererà.

 

Alma 61:14 Dunque, mio diletto fratello Moroni, resistiamo al male; e a qualsiasi male a cui non possiamo resistere con le parole, sì, come le ribellioni e i dissidi, resistiamo con le nostre spade, per poter conservare la nostra libertà, per poter gioire del grande privilegio della nostra chiesa e della causa del nostro Redentore e nostro Dio.

 

Alma 61:15 Perciò vieni presto da me con alcuni dei tuoi uomini e lascia il resto sotto la custodia di Lehi e di Teancum; da' loro il potere di condurre la guerra in quella parte del paese, secondo lo spirito di Dio, che è anche lo spirito di libertà che è in loro.

 

Alma 61:16 Ecco, ho mandato loro un po' di provviste, affinché non periscano mentre tu verrai da me.

 

Alma 61:17 Durante la tua marcia in questa direzione raduna ogni forza possibile, e andremo rapidamente contro quei dissidenti nella forza del nostro Dio, secondo la fede che è in noi.

 

Alma 61:18 E prenderemo possesso della città di Zarahemla, per ottenere più cibo da mandare a Lehi e a Teancum; sì, andremo contro di loro nella forza del Signore e porremo fine a questa grande iniquità.

 

Alma 61:19 Ed ora, Moroni, ho proprio gioito nel ricevere la tua epistola, poiché ero alquanto preoccupato su ciò che avremmo dovuto fare; se fosse giusto per noi andare contro i nostri fratelli.

 

Alma 61:20 Ma tu hai detto che, a meno che non si pentano, il Signore ti ha comandato di andare contro di loro.

 

Alma 61:21 Vedi di fortificare Lehi e Teancum nel Signore; di' loro di non temere, poiché Dio li libererà, sì, e anche tutti coloro che persistono in quella libertà grazie alla quale Dio li ha resi liberi. Ed ora concludo la mia lettera al mio diletto fratello Moroni.

 

Alma Capitolo 62

 

Moroni marcia in aiuto di Pahoran nel paese di Gedeone -- Gli uomini del re che rifiutano di difendere la loro patria sono messi a morte -- Pahoran e Moroni riprendono Nefiha -- Molti Lamaniti si uniscono al popolo di Ammon -- Teancum uccide Ammoron e viene ucciso a sua volta -- I Lamaniti sono scacciati dal paese e viene stabilita la pace -- Helaman ritorna al ministero e consolida la chiesa. Circa 62-57 a.C.

 

Alma 62:1 ED ora avvenne che, quando Moroni ebbe ricevuto questa epistola, il suo cuore prese coraggio e fu riempito di immensa gioia a motivo della fedeltà di Pahoran, che non era un traditore della libertà e della causa del suo paese.

 

Alma 62:2 Ma fu anche grandemente afflitto a causa dell'iniquità di coloro che avevano scacciato Pahoran dal seggio del giudizio, sì, infine a causa di quelli che si erano ribellati contro il loro paese e anche contro il loro Dio.

 

Alma 62:3 E avvenne che Moroni prese un piccolo numero d'uomini, secondo il desiderio di Pahoran, e diede a Lehi e a Teancum il comando sul rimanente del suo esercito e si mise in marcia verso il paese di Gedeone.

 

Alma 62:4 Ed egli innalzava lo stendardo della libertà in ogni luogo in cui andava e in tutta la sua marcia verso il paese di Gedeone raccolse ogni forza che poté.

 

Alma 62:5 E avvenne che migliaia si aggregarono sotto il suo stendardo e impugnarono la spada in difesa della loro libertà, per non cadere in schiavitù.

 

Alma 62:6 E così, quando Moroni ebbe radunato tutti gli uomini che poté nel corso della sua marcia, venne alla terra di Gedeone; e unendo le sue forze a quelle di Pahoran, essi divennero fortissimi, ed anche più forti degli uomini di Pachus, che era il re di quei dissidenti che avevano cacciato gli uomini liberi dal paese di Zarahemla e avevano preso possesso del paese.

 

Alma 62:7 E avvenne che Moroni e Pahoran scesero con i loro eserciti nel paese di Zarahemla, avanzarono contro la città e affrontarono gli uomini di Pachus, tanto che vennero a combattimento.

 

Alma 62:8 Ed ecco, Pachus fu ucciso, i suoi uomini furono presi prigionieri e Pahoran fu rimesso sul seggio del giudizio.

 

Alma 62:9 E i seguaci di Pachus furono sottoposti a giudizio secondo la legge, e anche quegli uomini del re che erano stati presi e gettati in prigione; e furono giustiziati in conformità alla legge, sì, i seguaci di Pachus e gli uomini del re; chiunque non avesse preso le armi in difesa della sua patria, ma avesse combattuto contro di essa, fu messo a morte.

 

Alma 62:10 E così fu opportuno che questa legge fosse rigidamente osservata, per la sicurezza del paese; sì, e chiunque fu trovato a rinnegare la libertà fu prontamente giustiziato, secondo la legge.

 

Alma 62:11 E così finì il trentesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi; Moroni e Pahoran avevano ristabilito la pace nel paese di Zarahemla, fra il loro popolo, e avevano condannato a morte tutti coloro che non erano fedeli alla causa della libertà.

 

Alma 62:12 E avvenne che, al principio del trentunesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, Moroni fece mandare immediatamente delle provviste ed anche un esercito di seimila uomini ad Helaman, per aiutarlo a difendere quella parte del paese.

 

Alma 62:13 E fece anche mandare un esercito di seimila uomini con una sufficiente quantità di cibo agli eserciti di Lehi e Teancum. E avvenne che questo fu fatto per fortificare il paese contro i Lamaniti.

 

Alma 62:14 E avvenne che Moroni e Pahoran, lasciata nel paese di Zarahemla una grande quantità di uomini, si misero in marcia con una grande quantità d'uomini verso il paese di Nefiha, decisi a sconfiggere i Lamaniti in quella città.

 

Alma 62:15 E avvenne che, mentre stavano marciando verso il paese, catturarono una grande quantità d'uomini dei Lamaniti; ne uccisero molti e presero le loro provviste e le loro armi da guerra.

 

Alma 62:16 E avvenne che, dopo averli catturati, fecero loro stipulare l'alleanza di non prender più le armi da guerra contro i Nefiti.

 

Alma 62:17 E dopo che ebbero stipulato quest'alleanza, li mandarono ad abitare col popolo di Ammon; ed erano in numero di circa quattromila che non erano stati uccisi.

 

Alma 62:18 E avvenne che quando li ebbero mandati via, proseguirono la loro marcia verso il paese di Nefiha. E avvenne che quando furono giunti alla città di Nefiha, piantarono le tende nella pianura di Nefiha, che è vicino alla città di Nefiha --

 

Alma 62:19 Ora Moroni desiderava che i Lamaniti uscissero a combattere contro di loro nella pianura; ma i Lamaniti conoscendo il loro immenso coraggio e vedendo la vastità del loro numero, non osarono perciò uscire contro di loro; non vennero dunque a combattere in quel giorno.

 

Alma 62:20 E quando venne la notte, Moroni uscì nelle tenebre della notte e salì in cima alle mura, per spiare in quale parte della città i Lamaniti erano accampati col loro esercito.

 

Alma 62:21 E avvenne che essi erano a levante, presso l'ingresso; ed erano tutti addormentati. Allora Moroni tornò al suo esercito e fece preparare in fretta forti corde e scale da calare dalla cima delle mura nella parte interna delle mura.

 

Alma 62:22 E avvenne che Moroni fece venire avanti i suoi uomini, li fece salire in cima alle mura e li fece calare in quella parte della città ove i Lamaniti non erano accampati con i loro eserciti, sì, a ponente.

 

Alma 62:23 E avvenne che si calarono tutti dentro la città di notte, per mezzo delle loro forti corde e delle loro scale; così, quando venne il mattino, essi erano tutti entro le mura della città.

 

Alma 62:24 Allora, quando i Lamaniti si svegliarono e videro che gli eserciti di Moroni erano dentro le mura, furono atterriti, tanto che fuggirono fuori dall'ingresso.

 

Alma 62:25 Allora, quando Moroni vide che fuggivano dinanzi a lui, fece avanzare i suoi uomini contro di loro e ne uccisero molti, e ne circondarono molti altri e li presero prigionieri; e il resto di loro fuggì nel paese di Moroni, che era sui confini presso la riva del mare.

 

Alma 62:26 Così Moroni e Pahoran presero possesso della città di Nefiha senza la perdita di una sola anima; e vi furono molti Lamaniti che vennero uccisi.

 

Alma 62:27 Ora avvenne che molti Lamaniti che erano prigionieri desiderarono unirsi al popolo di Ammon e diventare un popolo libero.

 

Alma 62:28 E avvenne che a tutti coloro che lo desiderarono, fu accordato secondo il loro desiderio.

 

Alma 62:29 Perciò tutti i prigionieri lamaniti si unirono al popolo di Ammon e cominciarono a lavorare alacremente, zappando la terra, coltivando ogni sorta di grano e allevando greggi e armenti di ogni specie; e così i Nefiti furono alleviati d'un gran fardello; sì, tanto che furono alleggeriti di tutti i prigionieri lamaniti.

 

Alma 62:30 Ora avvenne che Moroni, dopo aver preso possesso della città di Nefiha, aveva preso molti prigionieri, cosa che aveva ridotto assai gli eserciti dei Lamaniti, e aveva riacquistato molti dei Nefiti che erano stati presi prigionieri, il che aveva rinforzato grandemente l'esercito di Moroni; Moroni dunque si recò dalla terra di Nefiha alla terra di Lehi.

 

Alma 62:31 E avvenne che quando i Lamaniti videro che Moroni veniva contro di loro, furono di nuovo terrorizzati e fuggirono davanti all'esercito di Moroni.

 

Alma 62:32 E avvenne che Moroni e il suo esercito li inseguirono di città in città, finché furono affrontati da Lehi e Teancum; e i Lamaniti fuggirono da Lehi e Teancum giù sui confini presso la riva del mare, finché vennero al paese di Moroni.

 

Alma 62:33 E gli eserciti dei Lamaniti erano tutti raggruppati, tanto ch'erano tutti in una sola schiera nel paese di Moroni. Ora Ammoron, re dei Lamaniti, era pure con loro.

 

Alma 62:34 E avvenne che Moroni, Lehi e Teancum si accamparono con i loro eserciti tutt'attorno, sui confini del paese di Moroni, tanto che i Lamaniti erano circondati sui confini del deserto a meridione e sui confini del deserto ad oriente.

 

Alma 62:35 E così si accamparono per la notte. Poiché, ecco, i Nefiti e anche i Lamaniti erano stanchi a causa della lunga marcia; perciò non si decisero per nessun stratagemma durante la notte, salvo Teancum; poiché egli era grandemente adirato con Ammoron, tanto che riteneva che Ammoron e Amalichia, suo fratello, fossero stati la causa di questa grande e interminabile guerra fra loro e i Lamaniti, che era stata motivo di tante battaglie e spargimento di sangue, sì, e di tanta carestia.

 

Alma 62:36 E avvenne che Teancum, nella sua collera, si inoltrò nel campo dei Lamaniti e si calò oltre le mura della città. E con una corda andò di luogo in luogo, fintanto che trovò il re e gli scagliò una lancia che lo trafisse vicino al cuore. Ma ecco, il re svegliò i suoi servi prima di morire, tanto che inseguirono Teancum e lo uccisero.

 

Alma 62:37 Ora avvenne che, quando Lehi e Moroni seppero che Teancum era morto, ne furono grandemente addolorati, poiché ecco, era stato un uomo che aveva combattuto valorosamente per la sua patria, sì, un vero amico della libertà; e aveva sofferto moltissime afflizioni estremamente dolorose. Ma ecco, era morto, ed era andato per la via di ogni mortale.

 

Alma 62:38 Ora avvenne che il giorno seguente Moroni si mise in marcia e attaccò i Lamaniti, tanto che ne fecero grande strage; e li cacciarono fuori dal paese, ed essi fuggirono, al punto che non tornarono più per il momento ad attaccare i Nefiti.

 

Alma 62:39 E così ebbe fine il trentunesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi; e così avevano avuto guerre, spargimenti di sangue, carestia ed afflizioni per lo spazio di molti anni.

 

Alma 62:40 E v'erano stati omicidi, lotte, dissidi ed ogni sorta di iniquità fra il popolo di Nefi; nondimeno, grazie ai giusti, sì, a motivo delle preghiere dei giusti, essi erano stati risparmiati.

 

Alma 62:41 Ma ecco, a causa della lunghissima durata della guerra fra Nefiti e Lamaniti, molti si erano induriti, a causa della durata lunghissima della guerra, e molti si erano inteneriti a motivo delle loro afflizioni, tanto che si umiliarono dinanzi a Dio, proprio in profonda umiltà.

 

Alma 62:42 E avvenne che, dopo che Moroni ebbe fortificato le parti del paese ch'erano più esposte ai Lamaniti finché furono sufficientemente salde, egli ritornò alla città di Zarahemla; e anche Helaman tornò al luogo della sua eredità; e ancora una volta la pace fu stabilita fra il popolo di Nefi.

 

Alma 62:43 E Moroni rimise il comando degli eserciti nelle mani di suo figlio, che aveva nome Moroniha, e si ritirò nella sua casa per trascorrere in pace il resto dei suoi giorni.

 

Alma 62:44 E Pahoran tornò al seggio del giudizio; ed Helaman si dedicò di nuovo a predicare al popolo la parola di Dio; poiché a causa di tante guerre e contese era divenuto necessario che si ristabilissero dei regolamenti nella chiesa.

 

Alma 62:45 Perciò Helaman e i suoi fratelli andarono a proclamare la parola di Dio con grande potere, fino a convincere molte persone della loro malvagità, il che le fece pentire dei loro peccati ed essere battezzate nel Signore loro Dio.

 

Alma 62:46 E avvenne che ristabilirono la chiesa di Dio ovunque in tutto il paese.

 

Alma 62:47 Sì, e furono emanati regolamenti riguardo alle leggi. E furono scelti i giudici e i giudici supremi.

 

Alma 62:48 E il popolo di Nefi ricominciò a prosperare nel paese, e cominciò di nuovo a moltiplicarsi e a farsi molto forte nel paese. E cominciarono a farsi molto ricchi.

 

Alma 62:49 Ma nonostante le loro ricchezze, la loro forza e la loro prosperità, essi non si elevarono nell'orgoglio dei loro occhi; né erano lenti a ricordarsi del Signore loro Dio; ma si umiliavano grandemente dinanzi a lui.

 

Alma 62:50 Sì, ricordavano quali grandi cose il Signore aveva fatto per loro; che li aveva liberati dalla morte, dai ceppi, dalla prigionia e da ogni sorta di afflizioni, e che li aveva liberati dalle mani dei loro nemici.

 

Alma 62:51 E pregavano il Signore loro Dio senza posa, tanto che il Signore li benedisse, secondo la sua parola, cosicché si fecero forti e prosperosi nel paese.

 

Alma 62:52 E avvenne che tutte queste cose si compirono. Ed Helaman morì, nel trentacinquesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma Capitolo 63

 

Shiblon e più tardi Helaman prendono possesso dei sacri annali -- Molti Nefiti si mettono in viaggio verso il paese a settentrione -- Hagoth costruisce della navi che salpano nel mare occidentale - Moroniha sconfigge i Lamaniti in battaglia. Circa 56-52 a.C.

 

Alma 63:1 E AVVENNE che, all'inizio del trentaseiesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, Shiblon prese possesso delle cose sacre che erano state affidate da Alma ad Helaman.

 

Alma 63:2 E fu un uomo giusto, e camminò rettamente dinanzi a Dio e prestò attenzione a fare continuamente il bene, a obbedire ai comandamenti del Signore suo Dio; e così pure fece suo fratello.

 

Alma 63:3 E avvenne che anche Moroni morì. E così ebbe fine il trentaseiesimo anno del regno dei giudici.

 

Alma 63:4 E avvenne che nel trentasettesimo anno del regno dei giudici vi fu un grande gruppo di persone, in numero di cinquemilaquattrocento uomini, con le loro mogli e i loro figli, che emigrò dal paese di Zarahemla nel paese che era a settentrione.

 

Alma 63:5 E avvenne che Hagoth, essendo un uomo estremamente abile, si fece dunque avanti e si costruì una grandissima nave, sui confini del paese di Abbondanza, presso il paese di Desolazione, e la spinse in acqua nel mare occidentale, presso lo stretto istmo che conduce alla terra settentrionale.

 

Alma 63:6 Ed ecco, vi furono molti Nefiti che vi entrarono e salparono con molte provviste, e anche con molte donne e bambini; e si diressero a settentrione. E così finì il trentasettesimo anno.

 

Alma 63:7 E nel trentottesimo anno quest'uomo costruì altre navi. E la prima nave pure fece ritorno e molte più persone vi salirono; e anch'esse presero molte provviste e partirono di nuovo per il paese a settentrione.

 

Alma 63:8 E avvenne che non se ne udì più parlare. E si suppone che siano annegati negli abissi del mare. E avvenne che un'altra nave salpò pure, e non sappiamo dove sia andata.

 

Alma 63:9 E avvenne che, in quell'anno, vi furono molte persone che andarono nel paese a settentrione. E così finì il trentottesimo anno.

 

Alma 63:10 E avvenne che nel trentanovesimo anno del regno dei giudici anche Shiblon morì, e Corianton era andato per nave nel paese a settentrione, per portare delle provviste al popolo che era andato in quel paese.

 

Alma 63:11 Divenne dunque necessario che Shiblon, prima di morire, affidasse le cose sacre al figlio di Helaman, che aveva nome Helaman, avendo ricevuto il nome di suo padre.

 

Alma 63:12 Ora ecco, tutte le incisioni che erano in possesso di Helaman erano state trascritte e diffuse ovunque nel paese fra i figlioli degli uomini, salvo quelle parti che Alma aveva comandato di non divulgare.

 

Alma 63:13 Nondimeno tutte queste cose erano da considerarsi sacre e da tramandarsi da una generazione ad un'altra; perciò quell'anno esse furono affidate ad Helaman, prima della morte di Shiblon.

 

Alma 63:14 E avvenne pure che in quell'anno vi furono alcuni dissidenti che andarono dai Lamaniti, e questi furono di nuovo aizzati all'ira contro i Nefiti.

 

Alma 63:15 E in questo stesso anno, con un numeroso esercito, essi scesero pure in guerra contro il popolo di Moroniha, ossia contro l'esercito di Moroniha; ma furono battuti e ricacciati indietro nelle loro terre, soffrendo grandi perdite.

 

Alma 63:16 E così ebbe fine il trentanovesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Alma 63:17 E così finì il racconto di Alma, di Helaman suo figlio, e anche di Shiblon, che era suo figlio.

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IL LIBRO DI HELAMAN

Racconto sui Nefiti. Le loro guerre, e contese e dissensi. Ed anche le profezie di molti santi profeti, prima della venuta di Cristo secondo gli annali di Helaman, ch'era figlio di Helaman, e anche secondo gli annali dei suoi figli, fino alla venuta di Cristo. Anche molti dei Lamaniti sono convertiti. Racconto della loro conversione. Racconto della rettitudine dei Lamaniti e della malvagità e delle abominazioni dei Nefiti, secondo la storia di Helaman e dei suoi figli, fino alla venuta di Cristo, che è chiamato Libro di Helaman.

 

Helaman Capitolo 1

 

Pahoran Secondo diventa giudice supremo ed è ucciso da Kishcumen -- Pacumeni occupa il seggio del giudizio -- Coriantumr conduce gli eserciti lamaniti, prende Zarahemla e uccide Pacumeni -- Moroniha sconfigge i Lamaniti e riprende Zarahemla, e Coriantumr viene ucciso. Circa 52-50 a.C.

 

Helaman 1:1 Ed ora ecco, avvenne che al principio del quarantesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi cominciarono ad esservi serie difficoltà tra il popolo di Nefi.

 

Helaman 1:2 Poiché ecco, Pahoran era morto, ed era andato per la via di tutti i mortali, perciò cominciò ad esservi una grave contesa riguardo a chi dovesse avere il seggio del giudizio fra i fratelli che erano i figli di Pahoran.

 

Helaman 1:3 Ora, questi sono i nomi di coloro che si contendevano il seggio del giudizio e che portarono anche il popolo alla contesa: Pahoran, Paanchi e Pacumeni.

 

Helaman 1:4 Ora, questi non sono tutti i figli di Pahoran (poiché ne aveva molti) ma questi son quelli che contendevano per il seggio del giudizio; essi perciò causarono tre divisioni tra il popolo.

 

Helaman 1:5 Nondimeno avvenne che Pahoran fu nominato, per voce del popolo, giudice supremo e governatore sul popolo di Nefi.

 

Helaman 1:6 E avvenne che Pacumeni, quando vide che non poteva ottenere il seggio del giudizio, si unì alla voce del popolo.

 

Helaman 1:7 Ma ecco Paanchi e quella parte del popolo che desiderava ch'egli fosse loro governatore fu grandemente in collera; egli stava dunque per persuadere quelle persone a sollevarsi in ribellione contro i loro fratelli.

 

Helaman 1:8 E avvenne che mentre stava per fare ciò, ecco, fu preso e processato secondo la voce del popolo, e condannato a morte; poiché era insorto in ribellione e aveva cercato di distruggere la libertà del popolo.

 

Helaman 1:9 Ora, quando quelle persone che desideravano ch'egli fosse loro governatore videro che era stato condannato a morte, si adirarono, ed ecco, mandarono un certo Kishcumen fino al seggio del giudizio di Pahoran; e uccise Pahoran mentre sedeva sul seggio del giudizio.

 

Helaman 1:10 E fu inseguito dai servi di Pahoran; ma ecco, la fuga di Kishcumen fu così rapida che nessuno poté raggiungerlo.

 

Helaman 1:11 Ed egli andò da coloro che l'avevano mandato; ed essi tutti entrarono in alleanza, sì, giurando sul loro eterno Creatore che non avrebbero detto a nessuno che Kishcumen aveva ucciso Pahoran.

 

Helaman 1:12 Perciò Kishcumen non fu conosciuto fra il popolo di Nefi, poiché era travestito al momento in cui aveva ammazzato Pahoran. E Kishcumen, e la sua banda che aveva fatto alleanza con lui, si mescolarono col popolo in modo tale che non potevano essere scoperti; ma tutti quelli che furono scoperti furono condannati a morte.

 

Helaman 1:13 Ed ora ecco, Pacumeni fu nominato, secondo la voce del popolo, ad essere giudice supremo e governatore sul popolo, per regnare al posto di suo fratello Pahoran; ed era secondo il suo diritto. E tutto ciò avvenne nel quarantesimo anno del regno dei giudici; ed esso ebbe fine.

 

Helaman 1:14 E avvenne che nel quarantunesimo anno del regno dei giudici i Lamaniti radunarono un'innumerevole esercito d'uomini e li armarono con spade, con scimitarre, con archi e frecce, con elmi, e pettorali, e con ogni sorta di scudi d'ogni specie.

 

Helaman 1:15 E scesero di nuovo per ingaggiare battaglia contro i Nefiti. Ed erano guidati da un uomo il cui nome era Coriantumr; ed era un discendente di Zarahemla ed era un dissidente dei Nefiti; ed era un uomo grande e possente.

 

Helaman 1:16 Perciò il re dei Lamaniti, che aveva nome Tubaloth e che era figlio di Ammoron, supponendo che Coriantumr, che era un uomo possente, avrebbe potuto resistere ai Nefiti con la sua forza e anche con la sua grande saggezza, tanto che mandandolo innanzi avrebbe guadagnato potere sui Nefiti --

 

Helaman 1:17 Li aizzò dunque all'ira e radunò i suoi eserciti e nominò Coriantumr ad essere loro capo, e fece sì che marciassero verso il paese di Zarahemla per combattere contro i Nefiti.

 

Helaman 1:18 E avvenne che, a causa delle tante contese e tante difficoltà nel governo, essi non avevano tenuto guardie sufficienti nel paese di Zarahemla; poiché avevano supposto che i Lamaniti non avrebbero osato inoltrarsi nel cuore delle loro terre per attaccare la grande città di Zarahemla.

 

Helaman 1:19 Ma avvenne che Coriantumr marciò alla testa delle sue numerose schiere e piombò sugli abitanti della città; e la loro marcia fu talmente rapida che non vi fu tempo per i Nefiti di radunare i loro eserciti.

 

Helaman 1:20 Coriantumr dunque eliminò le sentinelle all'entrata della città e marciò con tutto il suo esercito nella città, e uccisero chiunque si opponesse loro, tanto che presero possesso dell'intera città.

 

Helaman 1:21 E avvenne che Pacumeni, che era il giudice supremo, fuggì dinanzi a Coriantumr fino alle mura della città. E avvenne che Coriantumr lo sbatté contro le mura, tanto che morì; e così finirono i giorni di Pacumeni.

 

Helaman 1:22 Ed ora, quando Coriantumr vide che era in possesso della città di Zarahemla e vide che i Nefiti erano fuggiti dinanzi a loro, ed erano stati uccisi o erano stati presi e gettati in prigione, e aveva ottenuto il possesso della maggior piazzaforte di tutto il paese, il suo cuore prese coraggio, tanto che stava per avanzare contro tutto il paese.

 

Helaman 1:23 Ed ora, non si trattenne nel paese di Zarahemla, ma proseguì la marcia con un grande esercito sì, verso la città di Abbondanza; poiché la sua determinazione era di avanzare e aprirsi la via con la spada, per poter ottenere le parti settentrionali del paese.

 

Helaman 1:24 E, supponendo che le loro forze maggiori fossero nel centro del paese, proseguì dunque la marcia, senza dare loro il tempo di riunirsi assieme, salvo che in piccoli gruppi; e in questo modo piombarono su di loro e li falciarono.

 

Helaman 1:25 Ma ecco, questa marcia di Coriantumr attraverso il centro del paese diede a Moroniha un grande vantaggio su di loro, nonostante il gran numero di Nefiti che erano stati uccisi.

 

Helaman 1:26 Poiché ecco, Moroniha aveva supposto che i Lamaniti non avrebbero osato entrare nel centro del paese, ma che avrebbero attaccato le città intorno, sui confini, come avevano fatto sino ad allora; perciò Moroniha aveva fatto sì che i suoi eserciti più forti tenessero le parti intorno, presso i confini.

 

Helaman 1:27 Ma ecco, i Lamaniti non si erano impauriti come egli desiderava, ma erano entrati nel centro del paese, e avevano preso la capitale, che era la città di Zarahemla, e stavano marciando attraverso le parti vitali del paese, uccidendo il popolo con grande strage, sia uomini che donne e bambini, prendendo possesso di molte città e di molte piazzeforti.

 

Helaman 1:28 Ma quando Moroniha scoprì ciò, mandò immediatamente Lehi con un esercito ad aggirarli per intercettarli prima che giungessero al paese di Abbondanza.

 

Helaman 1:29 E così egli fece; tenne loro testa, prima che giungessero al paese di Abbondanza; e dette loro battaglia, tanto che iniziarono a ritirarsi verso il paese di Zarahemla.

 

Helaman 1:30 E avvenne che Moroniha tenne loro testa, mentre si ritiravano e diede loro battaglia, tanto che divenne una battaglia estremamente cruenta; sì, molti furono uccisi, e nel numero degli uccisi fu trovato anche Coriantumr.

 

Helaman 1:31 Ed ora, ecco, i Lamaniti non potevano ritirarsi in nessuna direzione, né al nord né al sud, né all'est né all'ovest, poiché erano circondati da ogni lato dai Nefiti.

 

Helaman 1:32 E così Coriantumr aveva incuneato i Lamaniti in mezzo ai Nefiti, tanto che erano in potere dei Nefiti, ed egli stesso era stato ucciso, e i Lamaniti si dettero in mano ai Nefiti.

 

Helaman 1:33 E avvenne che Moroniha riprese possesso della città di Zarahemla, e fece sì che i Lamaniti che erano stati fatti prigionieri se ne andassero in pace dal paese.

 

Helaman 1:34 E così finì il quarantunesimo anno del regno dei giudici.

 

Helaman Capitolo 2

 

Helaman figlio di Helaman diviene giudice supremo -- Gadianton guida la banda di Kishcumen -- Il servo di Helaman uccide Kishcumen, e la banda di Gadianton fugge nel deserto. Circa 50-49 a.C.

 

Helaman 2:1 E AVVENNE che nel quarantaduesimo anno del regno dei giudici, dopo che Moroniha ebbe stabilito di nuovo la pace fra i Nefiti e i Lamaniti, ecco, non v'era nessuno ad occupare il seggio del giudizio; cominciò perciò ad esservi di nuovo una contesa fra il popolo riguardo a chi dovesse occupare il seggio del giudizio.

 

Helaman 2:2 E avvenne che Helaman, che era figlio di Helaman, fu nominato dalla voce del popolo ad occupare il seggio del giudizio.

 

Helaman 2:3 Ma ecco, Kishcumen, che aveva ucciso Pahoran, si pose in agguato per distruggere anche Helaman; ed era appoggiato dalla sua banda, che aveva fatto alleanza affinché nessuno venisse a conoscenza della sua malvagità.

 

Helaman 2:4 Poiché vi era un certo Gadianton, che era estremamente abile in molte parole e anche in astuzia per compiere opere segrete di omicidii e latrocini; egli divenne dunque il capo della banda di Kishcumen.

 

Helaman 2:5 Perciò li lusingò, e lusingò anche Kishcumen, che se lo avessero posto sul seggio del giudizio egli avrebbe accordato a coloro che appartenevano alla sua banda d'esser posti in potere ed autorità tra il popolo; perciò Kishcumen cercò di distruggere Helaman.

 

Helaman 2:6 E avvenne che mentre stava andando al seggio del giudizio per distruggere Helaman, ecco, uno dei servi di Helaman, che era uscito di notte e grazie a un travestimento era venuto a conoscenza dei piani che erano stati preparati da questa banda per distruggere Helaman --

 

Helaman 2:7 E avvenne che egli incontrò Kishcumen e gli diede un segno; perciò Kishcumen gli rese noto l'oggetto dei suoi desideri, chiedendogli di condurlo al seggio del giudizio, per poter uccidere Helaman.

 

Helaman 2:8 E quando il servo di Helaman ebbe conosciuto le intenzioni di Kishcumen e come fosse suo obiettivo uccidere, e che anche l'obiettivo di coloro che appartenevano alla sua banda era di uccidere e rubare e ottenere potere (ed era questo il loro piano segreto e il loro complotto), il servo di Helaman disse a Kishcumen: Andiamo al seggio del giudizio.

 

Helaman 2:9 Ora, ciò fece molto piacere a Kishcumen, poiché suppose di poter attuare il suo piano; ma ecco, mentre andavano al seggio del giudizio, il servo di Helaman pugnalò Kishcumen proprio al cuore, cosicché cadde morto senza un gemito. Ed egli corse a riferire a Helaman tutto ciò che aveva veduto, udito e fatto.

 

Helaman 2:10 E avvenne che Helaman mandò a catturare quella banda di predoni e di segreti omicidi, affinché potessero venire giustiziati secondo la legge.

 

Helaman 2:11 Ma ecco, quando Gadianton si accorse che Kishcumen non era ritornato, temette di venir distrutto; fece dunque sì che la sua banda lo seguisse. E per un cammino segreto fuggirono dal paese, nel deserto; e così, quando Helaman mandò a catturarli, non poterono trovarli in alcun luogo.

 

Helaman 2:12 E di questo Gadianton si parlerà ancora più avanti. E così finì il quarantaduesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Helaman 2:13 Ed ecco, alla fine di questo libro vedrete che questo Gadianton si rivelò la rovina, sì, la quasi totale distruzione del popolo di Nefi.

 

Helaman 2:14 Ecco, non intendo la fine del libro di Helaman, ma intendo la fine del libro di Nefi, dal quale ho preso tutto il racconto che ho scritto.

 

Helaman Capitolo 3

 

Molti Nefiti emigrano nel paese a settentrione -- Costruiscono case di cemento e tengono molti annali -- Decine di migliaia sono convertiti e sono battezzati -- La parola di Dio conduce gli uomini alla salvezza -- Nefi, il figlio di Helaman, occupa il seggio del giudizio. Circa 49-39 a.C.

 

Helaman 3:1 ED ora, avvenne che nel quarantatreesimo anno del regno dei giudici non vi fu nessuna contesa fra il popolo di Nefi, salvo un po' di orgoglio che esisteva nella chiesa e che causò qualche piccolo dissenso fra il popolo, le quali questioni furono sistemate alla fine del quarantatreesimo anno.

 

Helaman 3:2 E nel quarantaquattresimo anno non vi fu nessuna contesa fra il popolo, né vi furono molte contese nel quarantacinquesimo anno.

 

Helaman 3:3 E avvenne che nel quarantaseiesimo, sì, vi fu molta contesa e molti dissensi; nel corso dei quali vi furono moltissimi che lasciarono il paese di Zarahemla e andarono nel paese a settentrione, per ereditare il paese.

 

Helaman 3:4 E viaggiarono per una grandissima distanza, tanto che giunsero a grandi distese d'acqua e molti fiumi.

 

Helaman 3:5 Sì, e si sparsero in ogni parte del paese, in tutte quelle parti che non fossero state rese desolate e senza alberi, a causa dei molti abitanti che avevano in precedenza ereditato il paese.

 

Helaman 3:6 Ed ora, nessuna parte del paese era desolata, eccezione fatta per gli alberi; ma era stato chiamato desolato a causa della vastità della distruzione del popolo che aveva abitato il paese in precedenza.

 

Helaman 3:7 Ed essendoci soltanto pochi alberi sulla faccia del paese, nondimeno il popolo che vi giunse divenne espertissimo nel lavorare il cemento; perciò costruirono case in cemento, nelle quali abitarono.

 

Helaman 3:8 E avvenne che si moltiplicarono e si sparsero, e andarono dal paese meridionale al paese settentrionale; e tanto si sparsero che cominciarono a coprire la faccia di tutta la terra, dal mare del sud al mare del nord, dal mare occidentale al mare orientale.

 

Helaman 3:9 E il popolo che era nel paese a settentrione dimorò in tende e in case di cemento; ed essi lasciarono che qualsiasi albero che spuntava sulla faccia del paese potesse crescere, per poter avere, col tempo, del legno per costruire le loro case, sì, le loro città, i loro templi, le loro sinagoghe, i loro santuari ed ogni sorta dei loro edifici.

 

Helaman 3:10 E avvenne che, siccome il legno era estremamente scarso nel paese a settentrione, ne mandarono molto per nave.

 

Helaman 3:11 E così misero in grado il popolo del paese a settentrione di costruire molte città, sia in legno che in cemento.

 

Helaman 3:12 E avvenne che ve ne furono molti del popolo di Ammon, che erano Lamaniti di nascita, che si recarono pure in quel paese.

 

Helaman 3:13 Ed ora, sono stati tenuti molti annali sulle vicende di questo popolo, da molte di queste persone, che sono particolareggiati e molto ampi, a loro riguardo.

 

Helaman 3:14 Ma ecco, in quest'opera non può esser contenuta la centesima parte delle vicende di questo popolo, sì, il racconto dei Lamaniti e dei Nefiti, e le loro guerre, e le contese e i dissensi, e le loro predicazioni, e le loro profezie, e le loro navigazioni, e la costruzione di navi, e l'edificazione di templi, e di sinagoghe, e dei loro santuari, e la loro rettitudine, e la loro malvagità, e i loro omicidi, e le loro ruberie, e i loro saccheggi ed ogni sorta di abominazioni e di prostituzioni.

 

Helaman 3:15 Ma, ecco, vi sono molti libri e molti annali di ogni specie, e sono stati tenuti principalmente dai Nefiti.

 

Helaman 3:16 E sono stati tramandati dai Nefiti da una generazione all'altra, fino a che sono caduti in trasgressione e sono stati uccisi, depredati, inseguiti, scacciati, uccisi e dispersi sulla faccia della terra, e si sono mescolati ai Lamaniti, finché non sono più stati chiamati Nefiti, divenendo malvagi, selvaggi, feroci, sì, diventando proprio dei Lamaniti.

 

Helaman 3:17 Ed ora ritorno di nuovo al mio racconto; dunque, quello di cui ho parlato successe dopo che vi erano state grandi contese e tumulti, e guerre e dissensi fra il popolo di Nefi.

 

Helaman 3:18 Il quarantaseiesimo anno del regno dei giudici finì.

 

Helaman 3:19 E avvenne che vi furono ancora grandi contese nel Paese, sia nel quarantasettesimo che nel quarantottesimo anno.

 

Helaman 3:20 Nondimeno Helaman occupò il seggio del giudizio con giustizia ed equità; sì, prestò attenzione a rispettare gli statuti, i giudizi e i comandamenti di Dio, e fece continuamente ciò che era giusto agli occhi di Dio; e camminò nelle vie di suo padre, tanto che prosperò nel paese.

 

Helaman 3:21 E avvenne che egli ebbe due figli. Diede al maggiore il nome di Nefi e al più giovane il nome di Lehi. Ed essi cominciarono a crescere nel Signore.

 

Helaman 3:22 E avvenne che le guerre e le lotte iniziarono in piccola misura a cessare fra il popolo dei nefiti verso la fine del quarantottesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Helaman 3:23 E avvenne che nel quarantanovesimo anno del regno dei giudici fu stabilita nel paese una pace continua; salvo che per le associazioni segrete che Gadianton, il ladrone, aveva costituito nelle parti più popolate del paese, e che a quel tempo non erano note a coloro ch'erano a capo del governo; esse dunque non furono sterminate dal paese.

 

Helaman 3:24 E avvenne che in quello stesso anno vi fu un'immensa prosperità nella chiesa, tanto che ve ne furono migliaia che si unirono alla chiesa e furono battezzati al pentimento.

 

Helaman 3:25 E la prosperità della chiesa era così grande, e tante le benedizioni che si riversavano sul popolo, che perfino i sommi sacerdoti e gli insegnanti se ne meravigliarono oltremodo.

 

Helaman 3:26 E avvenne che l'opera del Signore prosperò, nel battezzare e nell'unire alla chiesa di Dio molte anime, sì, decine di migliaia.

 

Helaman 3:27 Così possiamo vedere che il Signore è misericordioso verso tutti coloro che, nella sincerità del loro cuore, invocano il suo santo nome.

 

Helaman 3:28 Sì, così vediamo che la porta del cielo è aperta a tutti, sì, anzi a coloro che credono nel nome di Gesù Cristo, che è il Figlio di Dio.

 

Helaman 3:29 Sì, vediamo che chiunque vuole può tenersi stretto alla parola di Dio, che è rapida e potente, che reciderà tutte le astuzie e le trappole e gli inganni del diavolo, e condurrà l'uomo di Cristo in una via stretta e angusta, attraverso quell'eterno abisso di infelicità che è preparato per inghiottire i malvagi.

 

Helaman 3:30 E porterà le loro anime, sì, le loro anime immortali, alla destra di Dio nel regno dei cieli, a sedersi con Abrahamo, Isacco e Giacobbe, e con tutti i nostri santi padri, per non uscirne mai più.

 

Helaman 3:31 E in quell’anno vi fu gioia continua nel paese di Zarahemla e in tutte le regioni circostanti, sì, in tutto il paese che era posseduto dai Nefiti.

 

Helaman 3:32 E avvenne che nel resto dei quarantanovesimo anno vi fu pace e immensa gioia; sì, e vi fu pure pace continua e grande gioia nel cinquantesimo anno del regno dei giudici.

 

Helaman 3:33 E anche nel cinquantunesimo anno del regno dei giudici vi fu pace, salvo che per l'orgoglio che iniziò a entrare nella chiesa; non nella chiesa di Dio, ma nel cuore di coloro che professavano di appartenere alla chiesa di Dio.

 

Helaman 3:34 E si elevarono in orgoglio, fino a perseguitare molti dei loro fratelli. Ora, questo era un gran male, che fece sì che la parte più umile del popolo subisse grandi persecuzioni e attraversasse molte afflizioni.

 

Helaman 3:35 Nondimeno essi digiunavano e pregavano spesso, e divennero sempre più forti nell’umiltà, sempre più fermi nella fede in Cristo, fino a riempire la loro anima di gioia e di consolazione, sì, fino a purificare e santificare i loro cuori, santificazione che venne perché consegnarono il loro cuore a Dio.

 

Helaman 3:36 E avvenne che anche il cinquantaduesimo anno finì in pace, salvo che per l'immenso orgoglio che era penetrato nel cuore del popolo; e ciò era a causa delle loro immense ricchezze e della loro prosperità nel paese; e cresceva in loro di giorno in giorno.

 

Helaman 3:37 E avvenne che nel cinquantatreesimo anno del regno dei giudici Helaman morì, e il suo figlio maggiore Nefi cominciò a regnare al suo posto. E avvenne che egli occupò il seggio del giudizio con giustizia ed equità; sì, rispettò i comandamenti di Dio e camminò nella via di suo padre.

 

Helaman Capitolo 4

 

I dissidenti nefiti e i Lamaniti uniscono le forze e prendono il paese di Zarahemla -- Le sconfitte dei Nefiti sono causate dalla loro malvagità -- La chiesa declina e il popolo diventa debole come i Lamaniti. Circa 38-30 a.C.

 

Helaman 4:1 E AVVENNE che nel cinquantaquattresimo anno vi furono molti dissensi nella chiesa, e vi fu anche una contesa fra il popolo, tanto che vi fu molto spargimento di sangue.

 

Helaman 4:2 E i ribelli furono uccisi e scacciati dal paese, ed andarono dal re dei Lamaniti.

 

Helaman 4:3 E avvenne che tentarono di aizzare i Lamaniti alla guerra contro i Nefiti; ma ecco, i Lamaniti erano assai impauriti, tanto che non dettero ascolto alle parole di quei dissidenti.

 

Helaman 4:4 Ma avvenne che nel cinquantaseiesimo anno del regno dei giudici vi furono dei dissidenti che dai Nefiti salirono ai Lamaniti; ed essi ebbero successo nell'aizzare questi altri all'ira contro i Nefiti; e per tutto quell'anno si prepararono alla guerra.

 

Helaman 4:5 E nel cinquantasettesimo anno scesero a combattere contro i Nefiti e cominciarono l'opera di morte, sì, tanto che nel cinquantottesimo anno del regno dei giudici ebbero successo nel prender possesso del paese di Zarahemla; sì, e anche di tutte le terre fino al paese ch'era vicino al paese di Abbondanza.

 

Helaman 4:6 E i Nefiti e gli eserciti di Moroniha furono sospinti fino al paese di Abbondanza.

 

Helaman 4:7 E là si fortificarono contro i Lamaniti, dal mare occidentale fino a quello orientale; poiché era una giornata di viaggio per un Nefita, lungo la linea che avevano fortificato e sulla quale avevano appostato i loro eserciti per difendere il loro paese a settentrione.

 

Helaman 4:8 E così quei Nefiti dissidenti, con l'aiuto di un numeroso esercito di Lamaniti, avevano ottenuto tutti i possedimenti dei Nefiti ch'erano nel paese a meridione. E tutto ciò fu fatto nel cinquantottesimo e cinquantanovesimo anno del regno dei giudici.

 

Helaman 4:9 E avvenne che nel sessantesimo anno del regno dei giudici Moroniha riuscì a ottenere con i suoi eserciti molte parti del paese; sì, riconquistarono molte città che erano cadute nelle mani dei Lamaniti.

 

Helaman 4:10 E avvenne che nel sessantunesimo anno del regno dei giudici riuscirono a riconquistare la metà di tutti i loro possedimenti.

 

Helaman 4:11 Ora, questa grande perdita dei Nefiti e la grande strage che vi fu fra loro non sarebbe accaduta se non fosse stato per la malvagità e le abominazioni che c'erano fra loro; sì, e ciò accadeva pure fra coloro che professavano di appartenere alla chiesa di Dio.

 

Helaman 4:12 E fu a causa dell'orgoglio dei loro cuori, a causa delle loro grandissime ricchezze, sì, fu a causa della loro oppressione sui poveri, nel negare il loro cibo all'affamato, nel negare le loro vesti agli ignudi e nel colpire sulle guance i loro umili fratelli, nel beffarsi di ciò ch'era sacro, negando lo spirito di profezia e di rivelazione, uccidendo, saccheggiando, mentendo, rubando, commettendo adulterio, elevandosi in grandi contese e disertando nel paese di Nefi, fra i Lamaniti.

 

Helaman 4:13 E a causa di questa loro grande malvagità e delle loro vanterie sulle loro proprie forze, essi furono abbandonati alle loro forze; perciò non prosperarono, ma furono afflitti, colpiti e sospinti davanti ai Lamaniti finché ebbero perduto il possesso di quasi tutte le loro terre.

 

Helaman 4:14 Ma ecco, Moroniha predicò molte cose al popolo, a causa della loro iniquità; e anche Nefi e Lehi, che erano i figli di Helaman, predicarono molte cose al popolo, sì, e profetizzarono loro molte cose riguardo alle loro iniquità e a ciò che sarebbe venuto su di loro se non si fossero pentiti dei loro peccati.

 

Helaman 4:15 E avvenne che essi si pentirono, e inquantoché si pentirono cominciarono a prosperare.

 

Helaman 4:16 Poiché, quando Moroniha vide che si pentivano, si avventurò a condurli di luogo in luogo e di città in città, fino a che ebbero riguadagnato la metà delle proprietà e la metà di tutte le loro terre.

 

Helaman 4:17 E così finì il sessantunesimo anno del regno dei giudici.

 

Helaman 4:18 E avvenne che, nel sessantaduesimo anno del regno dei giudici, Moroniha non poté ottenere più nessun possedimento dei Lamaniti.

 

Helaman 4:19 Dovettero dunque abbandonare il disegno di riottenere il resto delle loro terre, poiché i Lamaniti erano così numerosi che divenne impossibile per i Nefiti ottenere maggior potere su di loro; perciò Moroniha impiegò tutti i suoi eserciti per mantenere le parti che aveva preso.

 

Helaman 4:20 E avvenne che a causa del grandissimo numero dei Lamaniti, i Nefiti avevano gran timore di venire sopraffatti, calpestati, uccisi e distrutti.

 

Helaman 4:21 Sì, iniziarono a ricordare le profezie di Alma, e anche le parole di Mosia; e videro che erano stati un popolo dal collo duro e che non avevano tenuto in nessun conto i comandamenti di Dio;

 

Helaman 4:22 E che avevano alterato e calpestato sotto i piedi le leggi di Mosia, ossia quelle che il Signore gli aveva comandato di dare al popolo; e videro che le loro leggi erano divenute corrotte e che essi erano diventati un popolo malvagio, tanto ch'erano malvagi come i Lamaniti.

 

Helaman 4:23 E a causa della loro iniquità la chiesa aveva iniziato a declinare ed essi cominciarono a non credere nello spirito di profezia e nello spirito di rivelazione; e i giudizi di Dio stavan dinanzi ai loro occhi.

 

Helaman 4:24 E videro che erano diventati deboli come i loro fratelli, i Lamaniti, e che lo Spirito del Signore non li proteggeva più; sì, si era ritirato da loro, perché lo Spirito del Signore non dimora in templi impuri --

 

Helaman 4:25 Il Signore cessò dunque di proteggerli col suo potere miracoloso e incomparabile, poiché erano caduti in uno stato di incredulità e di terribile malvagità; e vedevano che i Lamaniti erano assai più numerosi di loro e che, a meno che non fossero stati fedeli al Signore loro Dio, avrebbero dovuto inevitabilmente perire.

 

Helaman 4:26 Poiché ecco, vedevano che la forza dei Lamaniti era grande quanto la loro, sì, proprio uomo contro uomo. E così erano caduti in questa grande trasgressione; sì, così eran diventati deboli a causa delle loro trasgressioni nello spazio di non molti anni.

 

Helaman Capitolo 5

 

Nefi e Lehi si dedicano alla predicazione -- I loro nomi li invitano a modellare la loro vita alla maniera dei loro antenati -- Cristo redime coloro che si pentono -- Nefi e Lehi fanno molti convertiti, vengono imprigionati e il fuoco li circonda -- Una nube di tenebra copre trecento persone -- La terra trema e una voce comanda agli uomini di pentirsi -- Nefi e Lehi conversano con gli angeli e la moltitudine è circondata dal fuoco. Circa 30 a.C.

 

Helaman 5:1 E AVVENNE che in questo stesso anno, ecco, Nefi rimise il seggio del giudizio ad un uomo il cui nome era Cezoram.

 

Helaman 5:2 Poiché, dato che le loro leggi e i loro governi erano stabiliti dalla voce del popolo, e coloro che sceglievano il male erano più numerosi di quelli che sceglievano il bene, stavano dunque maturando per la distruzione, poiché le leggi erano divenute corrotte.

 

Helaman 5:3 Sì, e ciò non era tutto; erano un popolo dal collo rigido, tanto che non potevano essere governati né dalla legge né dalla giustizia, se non per la loro distruzione.

 

Helaman 5:4 E avvenne che Nefi si era stancato a causa delle loro iniquità; e cedette il seggio del giudizio e si assunse l'incarico di predicare la parola di Dio per tutto il resto dei suoi giorni, e suo fratello Lehi pure, per tutto il resto dei suoi giorni;

 

Helaman 5:5 Perché ricordavano le parole che il loro padre Helaman aveva detto loro; e queste son le parole che aveva detto:

 

Helaman 5:6 Ecco, figli miei, io desidero che vi ricordiate di rispettare i comandamenti di Dio; e vorrei che proclamaste al popolo queste parole. Ecco, vi ho dato il nome dei nostri primi genitori, che uscirono dalla terra di Gerusalemme; e ho fatto ciò affinché quando ricorderete il vostro nome, possiate ricordarvi di loro; e che quando vi ricorderete di loro, possiate ricordare le loro opere; e che quando ricorderete le loro opere, possiate sapere, come è stato detto, e anche scritto, che furono buoni.

 

Helaman 5:7 Perciò, figli miei, io vorrei che faceste ciò che è bene, affinché possa essere detto e anche scritto di voi proprio quanto è stato detto e scritto di loro.

 

Helaman 5:8 Ed ora, figli miei, ecco, c'è qualcosa di più che desidero da voi; il mio desiderio è che non facciate queste cose per vantarvi, ma che facciate queste cose per ammassarvi un tesoro in cielo, sì, che è eterno e non svanisce; sì, che possiate avere quel dono prezioso della vita eterna che, come abbiamo ragione di credere, è stato dato ai nostri padri.

 

Helaman 5:9 Oh, ricordate, ricordate, figli miei, le parole che re Beniamino disse al suo popolo; sì, ricordate che non vi è nessun'altra via né alcun altro mezzo mediante il quale l'uomo possa essere salvato, se non tramite il sangue espiatorio di Gesù Cristo, che verrà; sì, ricordate che verrà per redimere il mondo.

 

Helaman 5:10 E ricordate pure le parole che Amulec disse a Zeezrom nella città di Ammoniha; poiché gli disse che il Signore sarebbe certamente venuto per redimere il suo popolo, ma che non sarebbe venuto a redimerlo nei suoi peccati, ma a redimerlo dai suoi peccati.

 

Helaman 5:11 Ed egli ha il potere datogli dal Padre di redimerli dai loro peccati a motivo del pentimento; perciò egli ha mandato i suoi angeli a proclamare l'annuncio delle condizioni del pentimento, che porta al potere del Redentore, alla salvezza delle loro anime.

 

Helaman 5:12 Ed ora, figli miei, ricordate, ricordate che è sulla roccia del nostro Redentore, che è Cristo, il Figlio di Dio, che dovete costruire le vostre fondamenta; affinché, quando il diavolo manderà i suoi venti potenti, sì, e i suoi strali nel turbine, sì, quando tutta la sua grandine e la sua potente tempesta si abbatteranno su di voi, non abbia su di voi alcun potere di trascinarvi nell'abisso di infelicità e di guai senza fine, a motivo della roccia sulla quale siete edificati, che è un fondamento sicuro, un fondamento sul quale se gli uomini edificano, non possono cadere.

 

Helaman 5:13 E avvenne che queste furono le parole che Helaman insegnò ai suoi figli; sì, egli insegnò loro molte cose che non sono scritte, ed anche molte cose che sono scritte.

 

Helaman 5:14 Ed essi si ricordarono le sue parole; e perciò partirono, rispettando i comandamenti di Dio, per insegnare la parola di Dio fra tutto il popolo di Nefi, a cominciare dalla città di Abbondanza;

 

Helaman 5:15 E di là alla città di Gid; e dalla città di Gid alla città di Mulec.

 

Helaman 5:16 Sì, da una città all'altra, finché furono andati fra tutto il popolo di Nefi che era nel paese a sud; e di là nel paese di Zarahemla, fra i Lamaniti.

 

Helaman 5:17 E avvenne che predicarono con grande potere, tanto che confusero molti di quei dissidenti che se n'erano andati dai Nefiti, tanto che vennero avanti e confessarono i loro peccati e furono battezzati al pentimento, e ritornarono immediatamente ai Nefiti per tentare di riparare i torti che avevano fatti loro.

 

Helaman 5:18 E avvenne che Nefi e Lehi predicarono ai Lamaniti con così grande potere ed autorità, poiché erano stati dati loro il potere e l'autorità di poter parlare, ed era stato anche detto loro ciò che dovevano dire --

 

Helaman 5:19 Essi parlarono dunque, con grande sbalordimento dei Lamaniti, fino a convincerli, tanto che ottomila Lamaniti ch'erano nel paese di Zarahemla e nei dintorni furono battezzati al pentimento e si convinsero della malvagità delle tradizioni dei loro padri.

 

Helaman 5:20 E avvenne che di là Nefi e Lehi proseguirono per andare al paese di Nefi.

 

Helaman 5:21 E avvenne che furono presi da un esercito di Lamaniti e gettati in prigione; sì, proprio in quella stessa prigione in cui Ammon e i suoi fratelli erano stati gettati dai servi di Limhi.

 

Helaman 5:22 E dopo che erano stati gettati in prigione da molti giorni senza cibo, ecco, vennero nella prigione a prenderli per poterli uccidere.

 

Helaman 5:23 E avvenne che Nefi e Lehi furono circondati come se attorno vi fosse un fuoco, tanto che non osavano metter le mani su di loro, per timore d'esser bruciati. Nondimeno Nefi e Lehi non venivano bruciati; ed era come se stessero in piedi in mezzo al fuoco e non erano bruciati.

 

Helaman 5:24 E quando videro ch'erano circondati da una colonna di fuoco, e che essa non li bruciava, il loro cuore riprese coraggio.

 

Helaman 5:25 Poiché videro che i Lamaniti non osavano metter le mani su di loro, né osavano venir loro vicino, ma stavano come se fossero ammutoliti per lo sbalordimento.

 

Helaman 5:26 E avvenne che Nefi e Lehi si fecero avanti e cominciarono a parlar loro dicendo: Non temete, poiché ecco, è Dio che vi ha mostrato questa cosa meravigliosa, con la quale vi si mostra che non potete metter le mani su di noi per ucciderci.

 

Helaman 5:27 Ed ecco, quando ebbero detto queste parole, la terra tremò fortemente e le mura della prigione tremarono come se stessero per cadere a terra, ma ecco, non crollarono. Ed ecco, quelli ch'erano nella prigione erano Lamaniti e Nefiti che erano dissidenti.

 

Helaman 5:28 E avvenne che furono coperti da una nube di tenebra, e un terribile e solenne timore scese su di loro.

 

Helaman 5:29 E avvenne che giunse una voce, come se provenisse da sopra la nube tenebrosa, dicendo: Pentitevi, pentitevi, e non cercate più di annientare i miei servitori che vi ho mandato per proclamare buone novelle.

 

Helaman 5:30 E avvenne che quando udirono questa voce, e si avvidero che non era una voce di tuono né era una voce di grande frastuono, ma ecco, era una voce tranquilla di perfetta dolcezza, come se fosse stato un sussurro, e penetrava proprio in fondo all'anima --

 

Helaman 5:31 E nonostante la dolcezza della voce, ecco, la terra tremò fortemente e le mura della prigione tremarono di nuovo come se stessero per cadere a terra; ed ecco, la nube tenebrosa che li aveva ricoperti non si disperse --

 

Helaman 5:32 Ed ecco, la voce giunse di nuovo, dicendo: Pentitevi, sì, pentitevi, poiché il regno dei cieli è alla porta; e non cercate più di annientare i miei servitori. E avvenne che la terra tremò di nuovo, e le mura tremarono.

 

Helaman 5:33 E ancora venne la voce, per la terza volta, e disse loro parole meravigliose che non possono esser pronunciate dall'uomo; e le mura tremarono di nuovo e la terra tremò come se stesse per fendersi.

 

Helaman 5:34 E avvenne che i Lamaniti non potevano fuggire, a causa della nube di tenebra che li copriva; sì, ed erano pure immobili a causa del timore che era sceso su di loro.

 

Helaman 5:35 Ora, ve n'era uno fra essi che era nefita di nascita, che era una volta appartenuto alla chiesa di Dio ma se ne era separato.

 

Helaman 5:36 E avvenne ch'egli si volse, ed ecco, vide attraverso la nube di tenebra i volti di Nefi e di Lehi; ed ecco, brillavano straordinariamente, come il volto degli angeli. E vide che essi alzavano gli occhi al cielo, ed erano nell'atto di parlare o di elevare le loro voci a qualche essere che vedevano.

 

Helaman 5:37 E avvenne che quest'uomo gridò alla moltitudine affinché si voltassero a guardare. Ed ecco, fu loro data la forza di voltarsi a guardare; e videro le facce di Nefi e di Lehi.

 

Helaman 5:38 E dissero all'uomo: Ecco, che significano tutte queste cose, e chi è colui con cui conversano questi uomini?

 

Helaman 5:39 Ora, il nome dell'uomo era Amminadab. E Amminadab disse loro: Conversano con gli angeli di Dio.

 

Helaman 5:40 E avvenne che i Lamaniti gli dissero: Che dobbiamo fare, affinché questa nube di tenebra che ci ricopre sia rimossa?

 

Helaman 5:41 E Amminadab disse loro: Dovete pentirvi ed invocare la voce finché avrete fede in Cristo, che vi è stato insegnato da Alma, Amulec e Zeezrom; e quando farete ciò, la nube di tenebra che vi ricopre sarà rimossa.

 

Helaman 5:42 E avvenne che tutti iniziarono ad invocare la voce di Colui che aveva scosso la terra; sì, invocarono finché la nube di tenebra fu dispersa.

 

Helaman 5:43 E avvenne che quando gettarono lo sguardo attorno e videro che la nube di tenebra che li ricopriva si era dissipata, ecco, videro che erano circondati, sì, ogni anima, da una colonna di fuoco.

 

Helaman 5:44 E Nefi e Lehi erano in mezzo a loro; sì, erano circondati; sì, erano come se si trovassero in mezzo a un fuoco fiammeggiante, tuttavia non faceva loro del male, né si appiccava alle pareti della prigione; e furono riempiti di quella gioia che è ineffabile e piena di gloria.

 

Helaman 5:45 Ed ecco, lo Spirito Santo di Dio scese dal cielo ed entrò nel loro cuore, e furono riempiti come di fuoco e poterono proferire parole meravigliose.

 

Helaman 5:46 E avvenne che un, voce giunse loro, sì, una voce piacevole, come fosse un sussurro, dicendo:

 

Helaman 5:47 Pace, pace a voi, a motivo della vostra fede nel mio Beneamato che era fin dalla fondazione del mondo.

 

Helaman 5:48 Ed ora, quando udirono ciò, alzarono lo sguardo come se fosse per vedere da dove venisse la voce; ed ecco, videro i cieli aperti e degli angeli scesero dal cielo e li ammaestrarono.

 

Helaman 5:49 E vi furono circa trecento anime che videro e udirono queste cose; e furono esortati ad andare avanti e a non meravigliarsi, né avrebbero dovuto dubitare.

 

Helaman 5:50 E avvenne che andarono e ammaestrarono il popolo, proclamando ovunque, in tutte le regioni circostanti, tutte le cose che avevano udite e vedute, tanto che la maggior parte dei Lamaniti ne furono convinti, a motivo della grandezza delle manifestazioni che avevano ricevute.

 

Helaman 5:51 E tutti coloro che furono convinti deposero le loro armi di guerra, e anche il loro odio e le tradizioni dei loro padri.

 

Helaman 5:52 E avvenne che resero ai Nefiti le terre di loro proprietà.

 

Helaman Capitolo 6

 

I Lamaniti giusti predicano ai Nefiti malvagi -- Entrambi i popoli prosperano durante un'era di pace e di abbondanza -- Lucifero, l'autore del peccato, aizza il cuore dei malvagi e dei ladroni di Gadianton negli omicidi e nelle malvagità -- I ladroni assumono il governo nefita. Circa 29-23 a.C.

 

Helaman 6:1 E AVVENNE che quando il sessantaduesimo anno del regno dei giudici fu finito, tutte queste cose erano accadute e i Lamaniti erano divenuti per la maggior parte un popolo giusto, tanto che la loro giustizia sorpassava quella dei Nefiti, a motivo della loro fermezza e della loro costanza nella fede.

 

Helaman 6:2 Poiché ecco, vi erano molti tra i Nefiti che erano divenuti duri, impenitenti e estremamente malvagi, tanto che respingevano la parola di Dio e tutte le predicazioni e le profezie che erano venute tra loro.

 

Helaman 6:3 Nondimeno il popolo della chiesa aveva gran gioia a motivo della conversione dei Lamaniti, sì, a motivo della chiesa di Dio che era stata stabilita fra loro. E fraternizzavano gli uni con gli altri, e si rallegravano gli uni con gli altri ed ebbero grande gioia.

 

Helaman 6:4 E avvenne che molti Lamaniti scesero nel paese di Zarahemla e proclamarono al popolo dei Nefiti la maniera della loro conversione, e li esortarono alla fede e alla penitenza.

 

Helaman 6:5 Sì, e molti predicarono con grandissimo potere e autorità, fino a far scendere molti di loro in profonda umiltà, per essere gli umili seguaci di Dio e dell'Agnello.

 

Helaman 6:6 E avvenne che molti Lamaniti andarono nel paese a settentrione; e anche Nefi e Lehi andarono nel paese a settentrione, per predicare al popolo. E così finì il sessantatreesimo anno.

 

Helaman 6:7 Ed ecco, c'era pace in tutto il paese, tanto che i Nefiti andavano in qualsiasi parte del paese volessero, sia fra i Nefiti che fra i Lamaniti.

 

Helaman 6:8 E avvenne che anche i Lamaniti andavano ovunque volessero sia fra i Lamaniti che fra i Nefiti; ed ebbero così liberi rapporti gli uni con gli altri, per comprare e vendere, e per guadagnare, secondo il loro desiderio.

 

Helaman 6:9 E avvenne che diventarono estremamente ricchi, sia i Lamaniti che i Nefiti; ed ebbero grande abbondanza d'oro, d'argento e di ogni sorta di metalli preziosi, sia nel paese meridionale che in quello settentrionale.

 

Helaman 6:10 Ora, il paese meridionale era chiamato Lehi, e il paese settentrionale era chiamato Mulec, che derivava dal figlio di Sedechia; poiché il Signore aveva portato Mulec nel paese settentrionale e Lehi nel paese meridionale.

 

Helaman 6:11 Ed ecco, v'era ogni sorta d'oro, d'argento e di metalli preziosi d'ogni specie in ambedue queste terre; e v'erano pure abili operai che lavoravano ogni specie di metalli e li raffinavano; e così diventarono ricchi.

 

Helaman 6:12 E coltivavano cereali in abbondanza, sia al settentrione che al meridione; e fiorirono assai, sia al settentrione che al meridione. E si moltiplicarono e divennero molto forti nel paese. Ed allevarono molte greggi e armenti sì, molte bestie da ingrasso.

 

Helaman 6:13 Ecco, le loro donne filavano e tessevano, e facevano ogni sorta di stoffa, di lini ben tessuti e stoffe d'ogni specie, per rivestire la loro nudità. Così passò in pace il sessantaquattresimo anno.

 

Helaman 6:14 E anche nel sessantacinquesimo anno essi ebbero grande gioia e pace, sì, molte predicazioni e molte profezie riguardo a ciò che era a venire. E così passò il sessantacinquesimo anno.

 

Helaman 6:15 E avvenne che nel sessantaseiesimo anno del regno dei giudici, ecco, Cezoram fu ucciso da mano ignota mentre sedeva sul seggio del giudizio. E avvenne che nello stesso anno suo figlio, che era stato nominato dal popolo in sua vece, fu pure ucciso. E così ebbe fine il sessantaseiesimo anno.

 

Helaman 6:16 E al principio del sessantasettesimo anno il popolo cominciò a farsi di nuovo estremamente malvagio.

 

Helaman 6:17 Poiché ecco, il Signore li aveva benedetti così a lungo con le ricchezze del mondo, che non erano stati aizzati all'ira, alle guerre, né a spargimenti di sangue; perciò cominciarono a metter il loro cuore nelle loro ricchezze; sì, cominciarono a cercare di ottener guadagno per potersi elevare gli uni sopra gli altri; perciò cominciarono a commettere omicidii in segreto, a rubare e a saccheggiare per poter ottenere guadagno.

 

Helaman 6:18 Ed ora, ecco, questi omicidi e questi saccheggiatosi erano una banda che era stata formata da Kishcumen e Gadianton. Ed ora era avvenuto che vi erano molti, anche fra i Nefiti, della banda di Gadianton. Ma ecco, erano più numerosi fra la parte più malvagia dei Lamaniti. Ed erano chiamati ladroni ed omicidi di Gadianton.

 

Helaman 6:19 E furono loro a uccidere il giudice supremo Cezoram e suo figlio, mentre erano sul seggio del giudizio; ed ecco, essi non furono scoperti.

 

Helaman 6:20 Ed ora avvenne che quando i Lamaniti trovarono che vi erano dei ladroni fra loro, furono estremamente addolorati e usarono ogni mezzo in loro potere per sterminarli dalla faccia della terra.

 

Helaman 6:21 Ma ecco, Satana aizzò il cuore della maggior parte dei Nefiti, tanto che si unirono con quelle bande di ladroni, e stipularono le loro alleanze e i loro giuramenti, che si sarebbero protetti e preservati l'un l'altro in qualsiasi difficile circostanza fossero stati messi, affinché non dovessero soffrire per i loro omicidii, i loro saccheggi e i loro furti.

 

Helaman 6:22 Ed avvenne che avevano i loro segni, sì, i loro segni segreti e le loro parole segrete; e ciò per poter distinguere un fratello che era entrato nell'alleanza, affinché qualunque malvagità suo fratello commettesse non fosse danneggiato da un suo fratello, né da quelli che appartenevano alla sua banda, che avevano fatto questa alleanza.

 

Helaman 6:23 E così potevano ammazzare, saccheggiare, rubare e commettere atti di lussuria e ogni sorta di malvagità, in contrasto con le leggi del loro paese e anche con le leggi di Dio.

 

Helaman 6:24 E chiunque, di quelli che appartenevano alla loro banda, avesse rivelato al mondo le loro malvagità e le loro abominazioni, sarebbe stato processato non secondo le leggi del loro paese, ma secondo le leggi della loro malvagità, che erano state date da Gadianton e da Kishcumen.

 

Helaman 6:25 Or ecco, sono quei giuramenti segreti e quelle alleanze che Alma comandò a suo figlio di non divulgare al mondo, per timore che fossero un mezzo per portare il popolo alla distruzione.

 

Helaman 6:26 Or ecco, quei giuramenti segreti e quelle alleanze non pervennero a Gadianton dagli annali che furono consegnati ad Helaman; ma ecco, furono messi in cuore a Gadianton da quello stesso essere che istigò i nostri primi genitori a mangiare il frutto proibito.

 

Helaman 6:27 Sì, quello stesso essere che complottò con Caino che, se avesse ucciso suo fratello Abele, ciò non sarebbe stato noto al mondo. E da quel tempo in avanti egli complottò con Caino e con i suoi seguaci.

 

Helaman 6:28 Ed è pure quello stesso essere che mise in cuore al popolo di costruire una torre abbastanza alta da farli giungere al cielo. E fu quello stesso essere che ingannò il popolo che era venuto da quella torre in questa terra; che diffuse le opere tenebrose e le abominazioni su tutta la faccia del paese, finché trascinò il popolo ad una completa distruzione e ad un eterno inferno.

 

Helaman 6:29 Sì, è quello stesso essere che mise in cuore a Gadianton di portare ancora avanti le opere tenebrose di omicidii segreti; e le ha portate avanti dall'origine dell'uomo fino a questo tempo.

 

Helaman 6:30 Ed ecco, è lui ch'è l’autore di tutti i peccati. Ed ecco, egli porta avanti le sue opere di tenebra e di omicidii segreti, e tramanda di generazione in generazione i loro complotti, i giuramenti, le alleanze e i piani di terribile malvagità, nella misura in cui può far presa sui cuori dei figlioli degli uomini.

 

Helaman 6:31 Ed ora ecco, aveva ottenuto grande presa sui cuori dei Nefiti, sì, tanto che erano divenuti estremamente malvagi; sì, la maggior parte di loro aveva lasciato la via della rettitudine e aveva calpestato sotto i piedi i comandamenti di Dio, si era volta alle proprie vie, e si erano costruiti degli idoli col loro oro e il loro argento.

 

Helaman 6:32 E avvenne che tutte queste iniquità caddero su di loro nello spazio di non molti anni, tanto che la maggior parte di esse erano cadute su di loro nel sessantasettesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Helaman 6:33 Ed essi crebbero in iniquità anche nel sessantottesimo anno, con gran dolore e lamenti dei giusti.

 

Helaman 6:34 E così vediamo che i Nefiti cominciavano a degenerare nell'incredulità e a crescere in malvagità ed abominazioni, mentre i Lamaniti cominciavano a crescere grandemente nella conoscenza del loro Dio; sì, cominciavano a rispettare i suoi statuti e i suoi comandamenti, e a camminare in verità e integrità dinanzi a lui.

 

Helaman 6:35 E così vediamo che lo Spirito del Signore cominciava a ritirarsi dai Nefiti, a causa della malvagità e della durezza dei loro cuori.

 

Helaman 6:36 E così vediamo che il Signore cominciava a riversare il suo Spirito sui Lamaniti, a motivo della loro docilità e disponibilità a credere nelle sue parole.

 

Helaman 6:37 E avvenne che i Lamaniti braccarono la banda dei ladroni di Gadianton e predicarono la parola di Dio alla loro parte più malvagia, tanto che questa banda di ladroni fu completamente distrutta fra i Lamaniti.

 

Helaman 6:38 E avvenne, d'altro canto, che i Nefiti li consolidarono e li sostennero, a cominciare dalla loro parte più malvagia, fino a che si furono sparsi in tutto il paese dei Nefiti ed ebbero sedotto la maggioranza dei giusti finché questi si abbassarono a credere nelle loro opere e a dividere i loro bottini e a unirsi a loro nei loro omicidii segreti e nelle loro associazioni.

 

Helaman 6:39 E così ottennero il controllo assoluto del governo, tanto che si misero a calpestare sotto i piedi, a colpire, ad opprimere e a volger le spalle ai poveri, ai miti e agli umili seguaci di Dio.

 

Helaman 6:40 E così vediamo che si trovavano in uno stato terribile e stavano maturando per una distruzione eterna.

 

Helaman 6:41 E avvenne che così finì il sessantottesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

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PROFEZIA DI NEFI, FIGLIO DI HELAMAN -- Dio minaccia il popolo di Nefi di visitarlo nella sua ira, fino a distruggerli completamente, salvo che si pentano della loro malvagità. Dio colpisce il popolo di Nefi con la pestilenza; essi si pentono e si volgono a lui. Samuele, un Lamanita, profetizza ai Nefiti.

Comprende i capitoli dal 7 al 16 incluso.

 

Helaman Capitolo 7

 

Nel settentrione Nefi viene respinto e torna a Zarahemla -- Prega sulla torre del suo giardino e poi chiama il popolo a pentirsi o a perire. Circa 23-21 a.C.

 

Helaman 7:1 Ecco, ora avvenne nel sessantanovesimo anno del regno dei giudici sul popolo dei Nefiti, che Nefi, figlio di Helaman tornò al paese di Zarahemla dal paese a settentrione.

 

Helaman 7:2 Poiché era stato fra il popolo che era nel paese a settentrione, aveva predicato loro la parola di Dio ed aveva profetizzato loro molte cose;

 

Helaman 7:3 Ed essi avevano respinto tutte le sue parole, tanto che non era potuto rimanere fra loro, ma era ritornato al suo paese di nascita.

 

Helaman 7:4 E vedendo il popolo in uno stato di così terribile malvagità, e quei ladroni di Gadianton che occupavano i seggi del giudizio, avendo usurpato il potere e l'autorità del paese, non curandosi dei comandamenti di Dio e non agendo correttamente nella più piccola cosa dinanzi a lui, e non facendo giustizia ai figlioli degli uomini;

 

Helaman 7:5 Condannando i giusti a motivo della loro rettitudine; lasciando andare impuniti i colpevoli e i malvagi a causa del loro denaro; e per di più per essere mantenuti in carica a capo del governo, per dominare e agire secondo la loro volontà, per poter ottenere guadagno e la gloria del mondo, e per di più per poter più facilmente commettere adulterio, e rubare, e uccidere e fare secondo la loro propria volontà --

 

Helaman 7:6 Ora, questa grande iniquità era venuta sui Nefiti nello spazio di non molti anni; e quando Nefi vide ciò, il suo cuore gli si gonfiò di dolore nel petto; e nell'agonia della sua anima esclamò:

 

Helaman 7:7 Oh, se avessi potuto vivere i miei giorni nei giorni in cui mio padre Nefi uscì dalla terra di Gerusalemme, avrei potuto gioire con lui nella terra promessa; allora il suo popolo era facile da trattare, fermo nel rispettare i comandamenti di Dio, lento ad essere condotto a commettere l'iniquità; ed era pronto a dare ascolto alle parole del Signore --

 

Helaman 7:8 Sì, se avessi potuto vivere i miei giorni in quei giorni, allora la mia anima avrebbe avuto gioia nella rettitudine dei miei fratelli.

 

Helaman 7:9 Ma ecco, è decretato che questi siano i miei giorni, e che la mia anima sia piena di tristezza a causa di questo: la malvagità dei miei fratelli.

 

Helaman 7:10 Ed ora, ecco, quanto segue avvenne su una torre che stava nel giardino di Nefi, che era presso la strada maestra che conduceva al mercato principale, torre che era nella città di Zarahemla; Nefi dunque si era inginocchiamo in cima alla torre ch'era nel suo giardino, la quale torre era pure vicino alla porta del giardino dal quale si accedeva alla strada maestra.

 

Helaman 7:11 E avvenne che certi uomini che stavano passando di là e videro Nefi mentre riversava la sua anima a Dio sulla torre; e corsero a dire al popolo quel che avevano visto, e il popolo si raccolse in folla per poter conoscere la causa di un così grande cordoglio per la malvagità del popolo.

 

Helaman 7:12 Ed ora, quando Nefi si alzò, vide la moltitudine di persone che si era radunata.

 

Helaman 7:13 E avvenne che aprì la bocca e disse loro: Ecco, perché vi siete radunati? Affinché possa parlarvi delle vostre iniquità?

 

Helaman 7:14 Sì, perché son salito sulla mia torre per poter riversare la mia anima al mio Dio, a causa dell'estremo dolore del mio cuore, che è causato dalle vostre iniquità!

 

Helaman 7:15 E a causa del mio cordoglio e dei miei lamenti, vi siete radunati, e vi meravigliate; sì, e avete gran bisogno di meravigliarvi; sì, dovreste meravigliarvi perché avete ceduto, cosicché il diavolo ha così grande presa sui vostri cuori.

 

Helaman 7:16 Sì, come avete potuto cedere alle seduzioni di colui che sta cercando di gettare la vostra anima nell'eterna infelicità e nella sventura senza fine?

 

Helaman 7:17 Oh, pentitevi, sì, pentitevi! Perché volete morire? Sì, volgetevi, volgetevi al Signore vostro Dio. Perché egli vi ha abbandonato?

 

Helaman 7:18 E' perché avete indurito il vostro cuore; sì, non volete dare ascolto alla voce del buon Pastore; sì, lo avete provocato all'ira contro, di voi.

 

Helaman 7:19 Ed ecco, invece di raccogliervi, a meno che non vogliate pentirvi, ecco, egli vi disperderà, cosicché diverrete pasto per i cani e le bestie feroci.

 

Helaman 7:20 Oh, come avete potuto dimenticare il vostro Dio proprio nel giorno in cui egli vi ha liberati?

 

Helaman 7:21 Ma ecco, è per ottener guadagno, per essere lodati dagli uomini e sì, per poter avere oro ed argento. E avete riposto il vostro cuore nelle ricchezze e nelle cose vane di questo mondo, per le quali ammazzate, e saccheggiate, e rubate e portate falsa testimonianza contro il vostro prossimo e commettete ogni sorta di iniquità.

 

Helaman 7:22 E per questo motivo la sventura verrà su di voi, a meno che vi pentiate. Poiché, se non vi pentirete, ecco, questa grande città, e anche tutte le grandi città che sono qui attorno che sono nel paese che è in nostro possesso, saranno prese cosicché non avrete più posto in esse; poiché ecco, il Signore non vi accorderà la forza di resistere contro i vostri nemici, come ha fatto finora.

 

Helaman 7:23 Poiché ecco, così dice il Signore: Io non mostrerò al malvagio la mia forza, all'uno più che all'altro, salvo che a coloro che si pentono dei loro peccati e danno ascolto alle mie parole. Or dunque, fratelli miei, vorrei che vi rendeste conto che sarà meglio per i Lamaniti che per voi, a meno che vi pentiate.

 

Helaman 7:24 Poiché ecco, essi sono più giusti di voi, poiché essi non hanno peccato contro quella grande conoscenza che voi avete ricevuto; perciò il Signore sarà misericordioso con loro; sì, egli prolungherà i loro giorni e moltiplicherà la loro progenie, anche quando voi sarete completamente distrutti, a meno che vi pentiate.

 

Helaman 7:25 Sì, guai a voi per questa grande abominazione che è giunta in mezzo a voi; e vi siete uniti ad essa, sì, a quella banda segreta che fu fondata da Gadianton!

 

Helaman 7:26 Sì, dei guai verranno su di voi a causa di quell'orgoglio che avete lasciato entrare nel vostro cuore, che vi ha insuperbito oltre ciò che è buono, a causa delle vostre immense ricchezze!

 

Helaman 7:27 Sì, guai a voi, a causa della vostra malvagità e delle vostre abominazioni!

 

Helaman 7:28 E a meno che vi pentiate, perirete; sì, anche le vostre terre vi saranno tolte e voi sarete sterminati dalla terra!

 

Helaman 7:29 Or ecco, io non dico da me che tali cose avverranno, perché non è da me che so queste cose; ma ecco, io so che queste cose sono vere perché il Signore Iddio me le ha fatte conoscere, perciò attesto che avverranno.

 

Helaman Capitolo 8

 

Dei giudici corrotti cercano di incitare il popolo contro Nefi --Abrahamo, Mosè, Zenos, Zenoc, Ezias, Isaia, Geremia, Lehi e Nefi attestarono tutti di Cristo -- Nefi annuncia per ispirazione l'omicidio del giudice supremo. Circa 23-21 a.C.

 

Helaman 8:1 ED ora avvenne che, quando Nefi ebbe detto queste parole, ecco, vi erano degli uomini che erano giudici e che appartenevano pure alla banda segreta di Gadianton, e si erano adirati e gridarono contro di lui, dicendo al popolo: Perché non afferrate quest'uomo e non lo portate fuori perché possa essere condannato secondo il crimine che ha commesso?

 

Helaman 8:2 Perché state a guardare quest'uomo e lo ascoltate insultare questo popolo e le nostre leggi?

 

Helaman 8:3 Poiché ecco, Nefi aveva parlato loro riguardo alla corruzione delle loro leggi; sì, Nefi disse molte cose che non possono essere scritte; e non disse nulla che fosse contrario ai comandamenti di Dio.

 

Helaman 8:4 E quei giudici erano adirati con lui perché parlava loro chiaramente riguardo alle loro opere segrete di tenebra; cionondimeno non osavano metter le mani su di lui poiché temevano che il popolo gridasse contro di loro.

 

Helaman 8:5 Essi gridarono dunque al popolo, dicendo: Perché permettete che quest'uomo ci insulti? Poiché ecco, egli condanna tutto questo popolo, fino alla distruzione; sì, e anche che queste nostre grandi città ci saranno prese, cosicché non vi avremo più posto.

 

Helaman 8:6 Ed ora, sappiamo che ciò è impossibile, poiché ecco, noi siamo potenti e le nostre città sono grandi, perciò i nostri nemici non possono avere nessun potere su di noi.

 

Helaman 8:7 E avvenne che aizzarono così il popolo all'ira contro Nefi, e sollevarono delle contese fra loro; poiché ve n'erano alcuni che gridarono: Lasciate in pace quest'uomo, poiché è un uomo buono, e le cose che ha detto avverranno sicuramente, a meno che non ci pentiamo.

 

Helaman 8:8 Sì, ecco, tutti i giudizi di cui ci ha dato testimonianza cadranno su di noi, poiché sappiamo che ha testimoniato giustamente riguardo alle nostre iniquità. Ed ecco, esse sono molte, e com'egli conosce le nostre iniquità, così conosce tutte le cose che ci succederanno.

 

Helaman 8:9 Sì, ed ecco, se non fosse un profeta non avrebbe potuto testimoniare riguardo a tutte queste cose.

 

Helaman 8:10 E avvenne che quelle persone che cercavano di annientare Nefi furono trattenute, a causa del loro timore, cosicché non misero le mani su di lui; egli dunque cominciò di nuovo a parlar loro, vedendo che aveva trovato favore agli occhi di alcuni, tanto che il rimaneste di loro ebbe timore.

 

Helaman 8:11 Fu dunque spinto a parlar loro ancora, dicendo: Ecco, fratelli miei, non avete letto che Dio dette potere ad un uomo, cioè a Mosè, di colpire le acque del Mar Rosso ed esse si spartirono di qua e di là, tanto che gli Israeliti, ch'erano i nostri padri, attraversarono all'asciutto, e le acque si richiusero sugli eserciti degli Egiziani e li inghiottirono?

 

Helaman 8:12 Ed ora ecco, se Dio dette a quest'uomo un tal potere, perché allora disputate fra voi e dite che non mi ha dato nessun potere con cui posso conoscere i giudizi che cadranno su di voi, a meno che non vi pentiate?

 

Helaman 8:13 Ma ecco, voi non solo negate le mie parole, ma negate pure tutte le parole che sono state dette dai nostri padri, e anche le parole che furono dette da quest'uomo, Mosè, al quale era stato dato un così gran potere, sì, le parole che disse riguardo alla venuta del Messia.

 

Helaman 8:14 Sì, non portò egli testimonianza che il Figlio di Dio sarebbe venuto? E come egli innalzò il serpente di rame nel deserto, così sarà innalzato Colui che verrà.

 

Helaman 8:15 E come tutti coloro che avessero guardato a quel serpente avrebbero potuto vivere, così tutti quelli che avrebbero guardato al Figlio di Dio con fede, avendo lo spirito contrito, avrebbero potuto vivere, sì, fino a quella vita che è eterna.

 

Helaman 8:16 Ed ora, ecco, non solo Mosè testimoniò queste cose, ma anche tutti i santi profeti, dai suoi giorni fino ai giorni di Abrahamo.

 

Helaman 8:17 Sì, ed ecco, Abrahamo vide la sua venuta e fu riempito di allegrezza e gioì.

 

Helaman 8:18 Sì, ed ecco, vi dico che non solo Abrahamo conosceva queste cose, ma ve ne furono molti prima dei giorni di Abrahamo che furono chiamati tramite l’Ordine di Dio; sì, anzi, secondo l'Ordine di suo Figlio; e ciò affinché fosse mostrato al popolo, molte migliaia di anni prima della sua venuta, che la redenzione sarebbe venuta anche per loro.

 

Helaman 8:19 Ed ora, vorrei che sapeste che fin dai giorni di Abrahamo vi sono stati molti profeti che hanno testimoniato queste cose; sì, ecco, il profeta Zenos lo testimoniò arditamente, e per questo fu ucciso.

 

Helaman 8:20 Ed ecco, anche Zenoc, ed anche Ezias, ed anche Isaia e Geremia (e Geremia è lo stesso profeta che attestò della distruzione di Gerusalemme), ed ora sappiamo che Gerusalemme fu distrutta, secondo le parole di Geremia. Oh, allora, perché il Figlio di Dio non dovrebbe venire, secondo la sua profezia?

 

Helaman 8:21 Ed ora, metterete in dubbio che Gerusalemme fu distrutta? Direte voi che i figli di Sedechia non furono tutti uccisi, eccetto Mulec? Sì, e non vedete che la posterità di Sedechia è con noi, e che fu scacciata dalla terra di Gerusalemme? Ma ecco, ciò non è tutto --

 

Helaman 8:22 Nostro padre Lehi fu cacciato da Gerusalemme perché testimoniò queste cose. Nefi pure testimoniò queste cose, ed anche quasi tutti i nostri padri, fino ai tempi nostri; sì, essi hanno testimoniato della venuta di Cristo ed hanno guardato innanzi, ed hanno gioito nel suo giorno, che è a venire.

 

Helaman 8:23 Ed ecco, egli è Dio, ed è con loro, e si manifestò loro, cosicché essi furono redenti da lui; ed essi gli resero gloria, a motivo di ciò che è a venire.

 

Helaman 8:24 Ed ora, visto che conoscete queste cose e che non potete negarle, a meno che non mentiate, in ciò avete dunque peccato, poiché avete respinto tutte queste cose nonostante le tante prove che avete ricevuto; sì, avete ricevuto proprio tutte le cose, sia cose che sono in cielo che tutte le cose che sono in terra, a testimonianza che esse sono vere.

 

Helaman 8:25 Ma ecco, avete rigettato la verità e vi siete ribellati contro il vostro Santo Dio; ed anche in questo momento, invece di ammassarvi dei tesori in cielo, dove nulla corrompe e dove nulla che sia impuro può venire, voi vi state accumulando ira per il giorno del giudizio.

 

Helaman 8:26 Sì, anche in questo momento state maturando per una eterna distruzione a causa dei vostri omicidii, e delle vostre fornicazioni e della vostra malvagità; sì, a meno che non vi pentiate, ciò verrà presto su di voi.

 

Helaman 8:27 Sì, ecco, è già alla porta; sì, andate al seggio del giudizio e indagate; ed ecco che il vostro giudice è stato ucciso e giace nel suo sangue; ed è stato ucciso da suo fratello, che aspira a sedersi sul seggio del giudizio.

 

Helaman 8:28 Ed ecco, ambedue appartengono alla vostra banda segreta, il cui autore è Gadianton e il Maligno che cerca di distruggere le anime degli uomini.

 

Helaman Capitolo 9

 

Dei messaggeri trovano il giudice supremo morto al seggio del giudizio -- Sono imprigionati e poi rilasciati -- Per ispirazione Nefi identifica Seantum come l'omicida -- Nefi è accettato da alcuni come profeta. Circa 23-21 a.C.

 

Helaman 9:1 Ecco, ora avvenne che quando Nefi ebbe detto queste parole, certi uomini che erano tra loro corsero al seggio del giudizio; sì, ossia ve ne furono cinque che andarono, e si dissero fra loro, mentre andavano:

 

Helaman 9:2 Ecco, ora sapremo con certezza se quest'uomo è un profeta e se Dio gli ha comandato di profetizzarci cose così straordinarie. Ecco, noi non lo crediamo; sì, non crediamo che sia un profeta; nondimeno, se ciò che ha detto riguardo al giudice supremo è vero, che è morto, allora crederemo che le altre parole che ha detto sono vere.

 

Helaman 9:3 E corsero con tutte le loro forze, ed entrarono al seggio del giudizio; ed ecco, il giudice supremo era caduto a terra, e giaceva nel suo sangue.

 

Helaman 9:4 Ed ora ecco, quando videro questo furono estremamente attoniti, tanto che caddero a terra; poiché non avevano creduto nelle parole che Nefi aveva detto riguardo al giudice supremo.

 

Helaman 9:5 Ma ora, quando videro, essi credettero, e li assalì il timore che tutti i giudizi di cui Nefi aveva parlato venissero sul popolo; perciò vacillarono e caddero a terra.

 

Helaman 9:6 Ora, quando il giudice fu ucciso -- essendo stato pugnalato da suo fratello grazie a un travestimento, ed essendo egli fuggito -- immediatamente i servitori corsero a dirlo al popolo, gridando all'omicidio.

 

Helaman 9:7 Ed ecco, il popolo si radunò nel luogo del seggio del giudizio; ed ecco, con loro stupore videro quei cinque uomini ch'erano caduti a terra.

 

Helaman 9:8 Ed ora, ecco, il popolo non sapeva nulla riguardo alla moltitudine che si era radunata presso il giardino di Nefi, perciò si dissero fra loro: Questi uomini sono quelli che hanno ucciso il giudice, e Dio li ha colpiti affinché non potessero sfuggirci.

 

Helaman 9:9 E avvenne che li afferrarono, li legarono e li gettarono in prigione. E fu mandato ovunque un proclama che il giudice era stato ucciso, e che gli omicidi erano stati presi e gettati in prigione.

 

Helaman 9:10 E avvenne che all'indomani il popolo si riunì per far cordoglio e per digiunare alla sepoltura del grande giudice supremo che era stato ucciso.

 

Helaman 9:11 E così anche quei giudici che erano stati presso il giardino di Nefi e che avevano udito le sue parole si radunarono anche per la sepoltura.

 

Helaman 9:12 E avvenne che si informarono tra il popolo, dicendo: Dove sono i cinque che furono mandati a informarsi se il giudice supremo era morto? Ed essi risposero, e dissero: Riguardo a questi cinque che dite di aver mandato, non sappiamo nulla; ma ve ne sono cinque che sono gli omicidi, che abbiamo gettato in prigione.

 

Helaman 9:13 E avvenne che i giudici chiesero che fossero loro portati; ed essi furono portati, ed ecco, erano i cinque che erano stati mandati; ed ecco, i giudici chiesero loro di sapere riguardo alla questione, ed essi dissero loro tutto ciò che avevano fatto, dicendo:

 

Helaman 9:14 Corremmo, e giungemmo al luogo del seggio del giudizio, e quando vedemmo tutte le cose proprio come Nefi aveva testimoniato, rimanemmo attoniti, tanto che cademmo a terra; e quando ci fummo ripresi dal nostro stupore, ecco, ci gettarono in prigione.

 

Helaman 9:15 Ora, quanto all'omicidio di quest'uomo, noi non sappiamo chi l'abbia commesso; sappiamo solo questo; siamo corsi e giunti secondo quanto desideravate; ed ecco, egli era morto, secondo le parole di Nefi.

 

Helaman 9:16 Ed ora avvenne che i giudici esposero la faccenda al popolo e gridarono contro Nefi, dicendo: Ecco, sappiamo che questo Nefi deve essersi accordato con qualcuno per uccidere il giudice, e per potercelo poi proclamare, per poterci convertire alla sua fede, per potersi elevare a grand'uomo, eletto da Dio e profeta.

 

Helaman 9:17 Ed ora ecco, smaschereremo quest'uomo, ed egli confesserà la sua colpa e ci farà conoscere il vero omicida di questo giudice.

 

Helaman 9:18 E avvenne che il giorno della sepoltura i cinque furono liberati. Cionondimeno essi rimproverarono i giudici per le parole che avevano detto contro Nefi e contesero con loro uno ad uno, tanto che li confusero.

 

Helaman 9:19 Nondimeno essi fecero sì che Nefi fosse preso, legato e portato dinanzi alla moltitudine; e iniziarono a interrogarlo in diverse maniere per poterlo cogliere in contraddizione, per poterlo accusare e farlo morire

 

Helaman 9:20 Dicendogli: Tu sei un complice; chi è colui che ha commesso questo omicidio? Diccelo ora e riconosci la tua colpa; dicendo: Ecco qui del denaro, e ti accorderemo anche la vita se ce lo dirai e riconoscerai l'accordo che hai fatto con lui.

 

Helaman 9:21 Ma Nefi disse loro: O stolti, voi incirconcisi di cuore, e voi ciechi, e voi gente dal collo rigido, sapete fino a quando il Signore vostro Dio permetterà che proseguiate in questa vostra via di peccato?

 

Helaman 9:22 Oh, dovreste cominciare ad urlare e a far cordoglio a causa della grande distruzione che in questo momento vi attende, a meno che vi pentiate.

 

Helaman 9:23 Ecco, voi dite che ho preso accordi con un uomo affinché uccidesse Seezoram, nostro giudice supremo. Ma ecco, vi dico che ciò è perché vi ho testimoniato, affinché poteste conoscere tale cosa; sì, come testimonianza per voi, che io sapevo della malvagità e delle abominazioni che sono tra voi.

 

Helaman 9:24 E perché ho fatto ciò, voi dite che ho preso accordi con un uomo affinché facesse questa cosa; sì, perché vi ho mostrato questo segno voi siete adirati con me e cercate di togliermi la vita.

 

Helaman 9:25 Ed ora ecco, vi mostrerò un altro segno, e vedremo se per questo voi cercherete di annientarmi.

 

Helaman 9:26 Ecco, vi dico, andate alla casa di Seantum, che è il fratello di Seezoram, e ditegli:

 

Helaman 9:27 Ha Nefi, il preteso profeta che profetizza tanti mali riguardo a questo popolo, preso accordi con te, per i quali avete ucciso Seezoram, che è tuo fratello?

 

Helaman 9:28 Ed ecco, egli vi dirà: No.

 

Helaman 9:29 E voi gli direte: Hai tu ucciso tuo fratello?

 

Helaman 9:30 Ed egli sarà preso da timore e non saprà che cosa dire. Ed ecco, negherà, e si comporterà come se fosse stupito; cionondimeno vi proclamerà ch'egli è innocente.

 

Helaman 9:31 Ma ecco, voi lo esaminerete e troverete del sangue sugli orli del suo mantello.

 

Helaman 9:32 E quando avrete visto ciò, direte: Da dove viene questo sangue? Non sappiamo che è il sangue di tuo fratello?

 

Helaman 9:33 E allora egli tremerà e impallidirà, proprio come se la morte lo avesse colto.

 

Helaman 9:34 E allora voi direte: A causa di questo timore e di questo pallore ch'è venuto sul tuo viso, ecco, sappiamo che sei colpevole.

 

Helaman 9:35 E allora sarà assalito da un più grande timore; e allora vi confesserà, e non negherà più, di aver commesso questo omicidio.

 

Helaman 9:36 E allora vi dirà che io, Nefi, non sapevo nulla riguardo a tale questione, salvo ciò che mi era stato dato dal potere di Dio. Ed allora saprete che sono un uomo onesto e che vi sono mandato da Dio.

 

Helaman 9:37 E avvenne ch'essi andarono e fecero proprio come Nefi aveva detto loro. Ed ecco, le parole che aveva detto erano vere; poiché secondo tali parole egli negò, e anche secondo tali parole egli confessò.

 

Helaman 9:38 E fu portato a dimostrare che lui stesso era proprio l'omicida, tanto che i cinque furono messi in libertà, e lo fu anche Nefi.

 

Helaman 9:39 E vi furono alcuni dei Nefiti che credettero alle parole di Nefi, e ve ne furono anche alcuni che credettero a motivo della testimonianza dei cinque, poiché essi si erano convertiti mentre erano in prigione.

 

Helaman 9:40 Ed ora vi furono alcuni tra il popolo che dicevano che Nefi era un profeta.

 

Helaman 9:41 E ve ne furono altri che dicevano: Ecco, è un dio, poiché, a meno che non sia un dio, non potrebbe conoscere tutte le cose. Poiché ecco, ci ha detto i pensieri dei nostri cuori e ci ha anche detto delle cose; ed ha perfino portato a nostra conoscenza il vero omicida del nostro giudice supremo.

 

Helaman Capitolo 10

 

Il Signore dà a Nefi il potere di suggellamento -- Gli è conferito il potere di legare e sciogliere sulla terra e in cielo -- Egli comanda al popolo di pentirsi o perirà -- Lo Spirito lo porta da una moltitudine all'altra. Circa 21-20 a.C.

 

Helaman 10:1 E AVVENNE che sorse una divisione fra il popolo, tanto ch'essi si separarono di qua e di là e andarono per la loro strada lasciando Nefi da solo, mentre stava in mezzo a loro.

 

Helaman 10:2 E avvenne che Nefi andò per la sua strada, verso la sua propria casa, meditando sulle cose che il Signore gli aveva mostrato.

 

Helaman 10:3 E avvenne che mentre stava così meditando, essendo profondamente afflitto per la malvagità del popolo dei Nefiti, per le loro opere segrete di tenebra, e per i loro omicidi, e i loro saccheggi e ogni sorta di iniquità, avvenne, mentre stava così meditando in cuor suo, che ecco, gli pervenne una voce che diceva:

 

Helaman 10:4 Benedetto sei tu, Nefi, per le cose che hai fatto; poiché ho visto come hai instancabilmente proclamato a questo popolo le parole che ti ho dato. E non li hai temuti e non hai cercato di salvare la tua vita, ma hai cercato di fare la mia volontà e di rispettare i miei comandamenti.

 

Helaman 10:5 Ed ora, poiché hai fatto ciò con tanta perseveranza, ecco, io ti benedirò in eterno; e ti renderò potente in parole e in atti, in fede e in opere; sì, al punto che tutte le cose ti saranno fatte secondo la tua parola, poiché non domanderai ciò che è contrario alla mia volontà.

 

Helaman 10:6 Ecco, tu sei Nefi, e io sono Dio. Ecco, in presenza dei miei angeli ti dichiaro che tu avrai potere su questo popolo e colpirai la terra di carestia, di pestilenza e di distruzione, secondo la malvagità di questo popolo.

 

Helaman 10:7 Ecco, io ti do il potere che qualsiasi cosa tu suggellerai in terra sarà suggellata in cielo; e qualsiasi cosa tu scioglierai in terra sarà sciolta in cielo; e così avrai potere tra questo popolo.

 

Helaman 10:8 E così, se dirai a questo tempio che sarà spaccato in due, ciò sarà fatto.

 

Helaman 10:9 E se dirai a questa montagna: Abbassati e diventa piana, ciò sarà fatto.

 

Helaman 10:10 Ed ecco, se dirai che Dio colpirà questo popolo, ciò avverrà.

 

Helaman 10:11 Ed ora ecco, ti comando di andare a proclamare a questo popolo che così dice il Signore Iddio, che è l'Onnipotente: A meno che non vi pentiate, sarete colpiti, fino alla distruzione.

 

Helaman 10:12 Ed ecco, ora avvenne che quando il Signore ebbe detto queste parole a Nefi, egli si fermò e non andò nella sua propria casa, ma tornò dalle moltitudini che erano sparse sulla faccia del paese e cominciò a proclamare loro la parola del Signore che gli era stata detta, riguardo alla loro distruzione se non si fossero pentiti.

 

Helaman 10:13 Ora ecco, nonostante il grande miracolo che Nefi aveva fatto nel dire loro riguardo alla morte del giudice supremo, essi indurirono il loro cuore e non dettero ascolto alle parole del Signore.

 

Helaman 10:14 Nefi proclamò dunque loro la parola del Signore, dicendo: A meno che non vi pentiate, così dice il Signore, sarete colpiti fino alla distruzione.

 

Helaman 10:15 E avvenne che quando Nefi ebbe proclamato loro la parola, ecco, essi indurirono ancora il loro cuore e non vollero dar ascolto alle sue parole; essi dunque lo insultarono e cercarono di metter le mani su di lui per poterlo gettare in prigione.

 

Helaman 10:16 Ma ecco, il potere di Dio era con lui ed essi non poterono prenderlo per gettarlo in prigione, poiché fu preso dallo Spirito e portato via lontano d'in mezzo a loro.

 

Helaman 10:17 E avvenne che andò così, nello Spirito, di moltitudine in moltitudine, proclamando la parola di Dio, fino a che l'ebbe proclamata a tutti loro o l'ebbe inviata fra tutto il popolo.

 

Helaman 10:18 E avvenne che non vollero dare ascolto alle sue parole; e iniziarono ad esservi delle contese, tanto che si divisero gli uni contro gli altri e iniziarono a uccidersi l'un l'altro con la spada.

 

Helaman 10:19 E così finì il settantunesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Helaman Capitolo 11

 

Nefi persuade il Signore a sostituire la loro guerra con una carestia -- Molte persone muoiono -- Essi si pentono e Nefi insiste presso il Signore per avere la pioggia -- Nefi e Lehi ricevono molte rivelazioni -- I ladroni di Gadianton si rafforzano nel paese. Circa 20-6 a.C.

 

Helaman 11:1 ED ora, avvenne che nel settantaduesimo anno del regno dei giudici le contese aumentarono, tanto che vi furono guerre ovunque in tutto il paese, fra tutto il popolo di Nefi.

 

Helaman 11:2 Ed era questa banda segreta di ladroni che portava avanti quest'opera di distruzione e di malvagità. E questa guerra durò tutto quell'anno; e si protrasse pure nel settantatreesimo anno.

 

Helaman 11:3 Ed avvenne che in quest'anno Nefi gridò al Signore, dicendo:

 

Helaman 11:4 O Signore, non permettere che questo popolo sia distrutto dalla spada; ma, o Signore, che vi sia piuttosto una carestia nel paese, per spronarli al ricordo del Signore loro Dio, e forse si pentiranno e si volgeranno a Te.

 

Helaman 11:5 E così fu fatto, secondo le parole di Nefi. E vi fu una grande carestia nel paese, fra tutto il popolo di Nefi. E così, nel settantaquattresimo anno, la carestia continuò, e l'opera di distruzione cessò per la spada, ma diventò grave per la carestia.

 

Helaman 11:6 E quest'opera di distruzione continuò anche nel settantacinquesimo anno. Poiché la terra fu colpita così da essere arida, e non produsse grano nella stagione del grano; e la terra intera fu colpita sia fra i Lamaniti che fra i Nefiti, cosicché furono colpiti, tanto che le parti più malvagie del paese perirono a migliaia.

 

Helaman 11:7 E avvenne che il popolo vide che stavano per perire per la carestia, e cominciarono a ricordarsi del Signore loro Dio; e cominciarono a ricordare le parole di Nefi.

 

Helaman 11:8 E il popolo cominciò a implorare i suoi giudici supremi e i suoi capi, affinché dicessero a Nefi: Ecco, sappiamo che sei un uomo di Dio, invoca dunque il Signore nostro Dio affinché allontani da noi questa carestia, per tema che tutte le parole che hai detto riguardo alla nostra distruzione si adempiano.

 

Helaman 11:9 E avvenne che i giudici parlarono a Nefi, secondo le parole che erano state richieste. E avvenne che quando Nefi vide che il popolo si era pentito e che si umiliava in vesti di sacco, egli gridò di nuovo al Signore, dicendo:

 

Helaman 11:10 O Signore, guarda, questo popolo si pente; e hanno spazzato via di mezzo a loro la banda di Gadianton tanto che si sono estinti, e hanno nascosto i loro piani segreti nella terra.

 

Helaman 11:11 Ora, o Signore, a motivo di questa loro umiltà, voglia tu distogliere la tua ira, e che sia appagata la tua ira nella distruzione di quegli uomini malvagi che hai già distrutto.

 

Helaman 11:12 O Signore, voglia tu distogliere la tua ira, sì, la tua ira ardente, e fa' sì che questa carestia possa cessare in questo paese.

 

Helaman 11:13 O Signore, voglia tu ascoltarmi e fa' sì che possa essere fatto secondo le mie parole; e manda la pioggia sulla faccia della terra, affinché possa produrre il suo frutto, e il suo grano nella stagione del grano.

 

Helaman 11:14 O Signore, tu desti ascolto alle mie parole, quando dissi: Che vi sia carestia, affinché possa cessare la pestilenza della spada; e so che, anche questa volta, darai ascolto alle mie parole, poiché dicesti: Se questo popolo si pente, io lo risparmierò.

 

Helaman 11:15 Sì, o Signore, e Tu vedi che si sono pentiti, a causa della carestia, e della pestilenza e della distruzione che sono venute su di loro.

 

Helaman 11:16 Ed ora, o Signore, vorrai tu distogliere la tua ira e vorrai tu provare di nuovo a vedere se Ti serviranno? E se è così, o Signore, puoi benedirli, secondo le parole che hai detto.

 

Helaman 11:17 E avvenne che nel settantaseiesimo anno il Signore distolse la sua ira dal popolo e fece cadere la pioggia sulla terra, tanto ch'essa produsse i suoi frutti nella stagione del suo frutto. E avvenne che produsse il grano nella stagione del grano.

 

Helaman 11:18 Ed ecco, il popolo gioì e glorificò Dio, e tutta la faccia del paese fu riempita d'allegrezza; e non cercarono più di annientare Nefi, ma lo stimarono come un grande profeta e uomo di Dio, dotato di grande potere e autorità datigli da Dio.

 

Helaman 11:19 Ed ecco, suo fratello Lehi non era da meno di lui quanto alle cose che riguardano la rettitudine.

 

Helaman 11:20 E così avvenne che il popolo di Nefi cominciò a prosperare di nuovo nel paese e iniziò a ricostruire i luoghi desolati e iniziò a moltiplicarsi e a diffondersi, fino a coprire tutta la faccia del paese, sia a settentrione che a meridione, dal mare occidentale al mare orientale.

 

Helaman 11:21 E avvenne che il settantaseiesimo anno finì in pace. E il settantasettesimo anno cominciò in pace; e la chiesa si diffuse ovunque su tutta la faccia del paese; e la maggior parte del popolo, sia Nefiti che Lamaniti, apparteneva alla chiesa; ed ebbero grandissima pace nel paese. E così finì il settantasettesimo anno.

 

Helaman 11:22 Ed ebbero pace anche nel settantottesimo anno, salvo qualche contesa riguardo ai punti di dottrina che erano stati esposti dai profeti.

 

Helaman 11:23 E nel settantanovesimo anno cominciarono ad esservi molti conflitti. Ma avvenne che Nefi e Lehi, e molti dei loro fratelli che conoscevano i veri punti di dottrina, avendo giornalmente molte rivelazioni, predicarono dunque al popolo, tanto che misero fine al loro conflitto in quello stesso anno.

 

Helaman 11:24 E avvenne che, nell'ottantesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, vi fu un certo numero di dissidenti del popolo di Nefi, che qualche anno prima erano passati ai Lamaniti ed avevano assunto il nome di Lamaniti, ed anche un certo numero che erano veri discendenti dei Lamaniti, essendo stati aizzati all'ira da loro, ossia da quei dissidenti, cominciarono dunque una guerra con i loro fratelli.

 

Helaman 11:25 E commettevano omicidii e saccheggi, e poi si ritiravano nelle montagne, nel deserto e in luoghi segreti, nascondendosi per non essere scoperti, e ricevevano giornalmente delle aggiunte al loro numero, giacché v'erano dei dissidenti che andavano da loro.

 

Helaman 11:26 E così, col tempo, sì, nello spazio di non molti anni, essi diventarono una grandissima banda di ladroni; e trovarono tutti i piani segreti di Gadianton, e così diventarono ladroni di Gadianton.

 

Helaman 11:27 Ora ecco, questi ladroni fecero grandi devastazioni, sì, grandi distruzioni fra il popolo di Nefi e anche fra il popolo dei Lamaniti.

 

Helaman 11:28 E avvenne che fu necessario che si ponesse fine a questa opera di distruzione; perciò mandarono un esercito di forti uomini nel deserto e sulle montagne per cercare questa banda di ladroni e distruggerli.

 

Helaman 11:29 Ma ecco, avvenne che in quello stesso anno essi furono ricacciati nelle loro proprie terre. E così finì l'ottantesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Helaman 11:30 E avvenne che all'inizio dell'ottantunesino anno essi avanzarono di nuovo contro questa banda di ladroni e ne annientarono molti; ed essi pure furono colpiti da grande distruzione.

 

Helaman 11:31 E furono di nuovo costretti a ritornare fuori dal deserto e dalle montagne alle loro proprie terre, a causa dell'immenso numero di ladroni che infestavano le montagne e il deserto.

 

Helaman 11:32 E avvenne che così finì quest'anno. E i ladroni aumentarono ancora e si fecero forti, tanto che sfidarono tutti gli eserciti dei Nefiti e anche dei Lamaniti; e fecero sì che un gran timore cogliesse il popolo su tutta la faccia del paese.

 

Helaman 11:33 Sì, poiché visitavano molte parti del paese e facevano in esse grandi distruzioni; sì, uccisero molti e portarono via altri nel deserto come schiavi, sì e più specialmente le loro donne e i loro bambini.

 

Helaman 11:34 Ora questo grande male che colse il popolo a causa della sua iniquità lo spronò nuovamente al ricordo del Signore loro Dio.

 

Helaman 11:35 E così finì l'ottantunesimo anno del regno dei giudici.

 

Helaman 11:36 E nell'ottantaduesimo anno ricominciarono a dimenticare il Signore loro Dio. E nell'ottantatreesimo anno cominciarono a crescere nell'iniquità. E nell'ottantaquattresimo anno non cambiarono le loro vie.

 

Helaman 11:37 E avvenne che nell'ottantacinquesimo anno essi crebbero sempre di più nell'orgoglio e nella malvagità; e così stavano di nuovo maturando per la distruzione.

 

Helaman 11:38 E così finì l'ottantacinquesimo anno.

 

Helaman Capitolo 12

 

Gli uomini sono instabili, stolti e pronti a fare il male - Il Signore castiga il suo popolo -- La nullità degli uomini paragonata al potere di Dio -- Nel giorno del giudizio gli uomini otterranno la vita eterna o l'eterna dannazione. Circa 6 a.C.

 

Helaman 12:1 E così possiamo vedere la falsità e anche l'incostanza del cuore dei figlioli degli uomini; sì, possiamo vedere che il Signore nella sua grande, infinita bontà benedice e fa prosperare coloro che ripongono in lui la loro fiducia.

 

Helaman 12:2 Sì, e possiamo vedere che proprio nel momento in cui egli fa prosperare il suo popolo, sì, aumentando i loro raccolti, le loro greggi, i loro armenti e il loro oro, il loro argento ed ogni sorta di cose preziose di ogni specie ed arte, risparmiando la loro vita e liberandoli dalle mani dei loro nemici, placando il cuore dei loro nemici affinché non dichiarino loro guerra, sì, e infine facendo tutte le cose per il bene e la felicità del suo popolo, sì, è allora il momento in cui essi induriscono il loro cuore, e dimenticano il Signore loro Dio, e calpestano sotto i piedi il Santo; sì, e questo a causa dei loro agi e della loro grandissima prosperità.

 

Helaman 12:3 E così vediamo che, a meno che il Signore non castighi il suo popolo con molte afflizioni, sì, eccetto che lo punisca con la morte, col terrore, con carestia e con ogni sorta di pestilenze, esso non si ricorderà di lui.

 

Helaman 12:4 Oh, quanto stolti e quanto vani, e quanto malvagi e diabolici, e quanto pronti a compiere iniquità e quanto lenti a fare il bene sono i figlioli degli uomini; sì, come sono pronti a dare ascolto alle parole del Maligno e a riporre i loro cuori nelle cose vane del mondo!

 

Helaman 12:5 Sì, come sono pronti ad elevarsi nell’orgoglio; sì, come sono pronti a vantarsi e a compiere ogni sorta di ciò ch'è iniquità; e come sono lenti a ricordarsi del Signore loro Dio e a prestare orecchio ai suoi consigli; sì, come sono lenti a camminare nei sentieri della saggezza!

 

Helaman 12:6 Ecco, essi non desiderano che il Signore loro Iddio, che li ha creati, li governi e regni su di loro; nonostante la sua grande bontà e la sua misericordia verso di loro, essi disprezzano i suoi consigli e non vogliono ch'egli sia la loro guida.

 

Helaman 12:7 Oh, com'è grande la nullità dei figliuoli degli uomini; sì, sono meno anche della polvere della terra.

 

Helaman 12:8 Poiché ecco, la polvere della terra si muove di qua e di là, fino a dividersi, al comando del nostro grande ed eterno Dio.

 

Helaman 12:9 Sì, ecco, alla sua voce le colline e le montagne tremano e sussultano.

 

Helaman 12:10 E per il potere della sua voce si dirompono e diventano piane, sì, proprio come una valle.

 

Helaman 12:11 Sì, per il potere della sua voce la terra intera è scossa;

 

Helaman 12:12 Sì, per il potere della sua voce le fondamenta oscillano, sì, fino al centro.

 

Helaman 12:13 Sì, e s'egli dice alla terra -- Muoviti -- essa si muove.

 

Helaman 12:14 Sì, se dice alla terra -- Va' indietro, cosicché il giorno si prolunghi di molte ore -- ciò si compie.

 

Helaman 12:15 E così, secondo la sua parola, la terra va indietro e pare all'uomo che il sole stia fermo; sì, ed ecco, è così, poiché è certamente la terra che si muove, e non il sole.

 

Helaman 12:16 Ed ecco, inoltre, se egli dice alle acque del grande abisso -- Prosciugatevi -- ciò si compie.

 

Helaman 12:17 Ecco, se dice a questa montagna -- sollevati e vieni a cadere su questa città, affinché sia sepolta -- ecco, ciò si compie.

 

Helaman 12:18 Ed ecco, se un uomo nasconde un tesoro nella terra ed il Signore dirà -- Sia esso maledetto, a causa dell'iniquità di colui che l'ha nascosto -- ecco, esso sarà maledetto.

 

Helaman 12:19 E se il Signore dirà -- Sii maledetto, cosicché nessun uomo ti ritrovi d'ora in avanti e per sempre -- ecco, nessun uomo lo avrà di lì in poi e per sempre.

 

Helaman 12:20 Ed ecco, se il Signore dirà a un uomo -- A causa delle tue iniquità sarai maledetto per sempre -- ciò si compirà.

 

Helaman 12:21 E se il Signore dirà -- A causa delle tue iniquità sarai reciso dalla mia presenza -- farà sì che così sia.

 

Helaman 12:22 E guai a colui al quale egli dirà questo, poiché ciò accadrà a colui che compirà l'iniquità, e non potrà essere salvato; per questo motivo dunque, affinché gli uomini possano essere salvati, è stato proclamato il pentimento.

 

Helaman 12:23 Benedetti dunque coloro che si pentiranno e daranno ascolto alla voce del Signore loro Dio; poiché questi sono coloro che saranno salvati.

 

Helaman 12:24 E possa Iddio accordare, nella sua perfezione, che gli uomini siano portati al pentimento e alle buone opere, affinché possano essere restituiti alla grazia per la grazia, secondo le loro opere.

 

Helaman 12:25 E io vorrei che tutti gli uomini potessero esser salvati. Ma leggiamo che nel grande ed ultimo giorno ve ne saranno alcuni che saranno scacciati, sì, che saranno scacciati dalla presenza del Signore.

 

Helaman 12:26 Sì, che saranno consegnati ad una condizione di infinita infelicità, adempiendo alle parole che dicono: Quelli che hanno fatto il bene avranno vita eterna; e quelli che hanno fatto il male avranno dannazione eterna. E così sia. Amen.

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Profezia di Samuele il Lamanita ai Nefiti.

Comprende i capitoli dal 13 al 15 incluso.

 

Helaman Capitolo 13

 

Samuele il Lamanita profetizza la distruzione dei Nefiti, a meno che non si pentano -- Essi e le loro ricchezze sono maledetti -- Essi respingono e lapidano i profeti, sono circondati da demoni e cercano la felicità nel commettere l'iniquità. Circa 6 a.C.

 

Helaman 13:1 ED ora avvenne che nell'ottantaseiesimo anno i Nefiti rimasero ancora nella malvagità; sì, in grande malvagità, mentre i Lamaniti prestavano una scrupolosa attenzione a rispettare i comandamenti di Dio, secondo la legge di Mosè.

 

Helaman 13:2 E avvenne che in quell'anno vi fu un certo Samuele, un lamanita, che venne nel paese di Zarahemla e cominciò a predicare al popolo. E avvenne che predicò il pentimento al popolo per molti giorni, ed essi lo scacciarono, ed egli stava per ritornare nel suo proprio paese.

 

Helaman 13:3 Ma ecco, la voce del Signore gli pervenne, perché tornasse di nuovo e profetizzasse al popolo qualunque cosa gli fosse venuta in cuore.

 

Helaman 13:4 E avvenne ch'essi non gli permisero di entrare nella città; egli dunque andò, e salì quindi sulle mura e tese la sua mano e gridò ad alta voce e profetizzò al popolo tutte le cose che il Signore gli mise in cuore.

 

Helaman 13:5 E disse loro: Ecco, io Samuele, un lamanita, dico le parole che il Signore mi ha messo in cuore di dire; ed ecco, egli m'ha messo in cuore di dire a questo popolo che la spada della giustizia è sospesa su questo popolo; e quattrocento anni non trascorreranno senza che la spada della giustizia cada su questo popolo.

 

Helaman 13:6 Sì, una pesante distruzione attende questo popolo, ed essa verrà sicuramente su di esso, e nulla potrà salvare questo popolo, salvo il pentimento e la fede nel Signore Gesù Cristo, il quale sicuramente verrà nel mondo, e soffrirà molte cose e sarà ucciso per il suo popolo.

 

Helaman 13:7 Ed ecco, un angelo del Signore me lo ha proclamato, ed ha portato buone novelle all'anima mia. Ed ecco, sono stato mandato a voi per proclamarle anche a voi, affinché possiate ricevere buone novelle; ma ecco, voi non avete voluto ricevermi.

 

Helaman 13:8 Perciò, così dice il Signore: A causa della durezza di cuore del popolo dei Nefiti, a meno che non si pentano, io toglierò da loro la mia parola e ritirerò da loro il mio Spirito e non li sopporterò più e volgerò contro di loro i cuori dei loro fratelli.

 

Helaman 13:9 E non passeranno quattrocento anni prima ch'io faccia sì che siano colpiti; sì, li punirò con la spada, con la carestia, con la pestilenza.

 

Helaman 13:10 Sì, li punirò nella mia ira ardente, e vi saranno quelli della quarta generazione, dei vostri nemici, che vivranno per vedere la vostra completa distruzione; e ciò avverrà sicuramente, salvo che vi pentiate, dice il Signore; e quelli della quarta generazione vedranno la vostra distruzione.

 

Helaman 13:11 Ma se vi pentirete e tornerete al Signore vostro Dio, io distoglierò la mia ira, dice il Signore; sì, così dice il Signore, benedetti sono quelli che si pentiranno e si volgeranno a me, ma guai a colui che non si pente.

 

Helaman 13:12 Sì, guai a questa grande città di Zarahemla; poiché ecco, è salvata a motivo di coloro che sono giusti; sì, guai a questa grande città, poiché percepisco, dice il Signore, che ve ne sono molti, sì, cioè la maggior parte di questa grande città, che induriranno i loro cuori contro di me, dice il Signore.

 

Helaman 13:13 Ma benedetti son coloro che si pentiranno, poiché li risparmierò. Ma ecco, se non fosse per i giusti che sono in questa grande città, ecco, io farei sì che il fuoco scendesse dal cielo per distruggerla.

 

Helaman 13:14 Ma ecco, essa è risparmiata per amore dei giusti. Ma ecco, dice il Signore, verrà il tempo in cui, quando scaccerete i giusti da frammezzo a voi, allora sarete maturi per la distruzione; sì, guai a questa grande città, a causa della malvagità e delle abominazioni che sono in essa.

 

Helaman 13:15 Sì, e guai alla città di Gedeone, per la malvagità e le abominazioni che sono in essa.

 

Helaman 13:16 Sì, guai a tutte le città che sono nel paese circostante e che sono possedute dai Nefiti, a causa della malvagità e delle abominazioni che sono in esse.

 

Helaman 13:17 Ed ecco, una maledizione colpirà il paese, dice il Signore degli Eserciti, per colpa del popolo che vi vive, sì, a causa della loro malvagità e delle loro abominazioni.

 

Helaman 13:18 E avverrà, dice il Signore degli Eserciti, sì, il nostro grande e vero Dio, che chiunque nasconderà dei tesori nella terra non li ritroverà più, a causa della grande maledizione del paese, salvo che sia un uomo giusto e lo nasconda per il Signore.

 

Helaman 13:19 Poiché io voglio, dice il Signore, ch'essi nascondano i loro tesori per me; e maledetti sian quelli che non nascondono i loro tesori per me; poiché nessuno nasconde il suo tesoro per me salvo i giusti, e colui che non nasconde il suo tesoro per me è maledetto, e anche il tesoro, e nessuno potrà recuperarlo, a causa della maledizione del paese.

 

Helaman 13:20 E verrà il giorno in cui essi nasconderanno i loro tesori perché hanno messo i loro cuori nelle ricchezze; e poiché hanno posto il cuore nelle loro ricchezze e nasconderanno i loro tesori quando fuggiranno dinanzi ai loro nemici, poiché non vorranno nasconderli per me, maledetti siano essi e anche i loro tesori; ed in quel giorno saranno colpiti, dice il Signore.

 

Helaman 13:21 Guardate, popolo di questa grande città, e date ascolto alle mie parole; sì, date ascolto alle parole che dice il Signore; poiché ecco, egli dice che siete maledetti a causa delle vostre ricchezze, e le vostre ricchezze sono pure maledette perché avete riposto i vostri cuori su di esse e non avete dato ascolto alle parole di Colui che ve le ha date.

 

Helaman 13:22 Non ricordate il Signore vostro Dio nelle cose con cui vi ha benedetto, ma ricordate sempre le ricchezze non per ringraziare d'esse il Signore, vostro Dio; sì, i vostri cuori non si protendono verso il Signore, ma si gonfiano di grande orgoglio fino a vantarsi, e a gonfiarsi assai, nell’invidia, nelle lotte, nella malizia, nelle persecuzioni e negli omicidi e in ogni sorta di iniquità.

 

Helaman 13:23 Per questo motivo il Signore ha fatto sì che sul paese venisse una maledizione, e anche sulle vostre ricchezze, e ciò a causa delle vostre iniquità.

 

Helaman 13:24 Sì, guai a questo popolo a causa dell'ora che è arrivata, poiché scacciate i profeti, vi fate beffe di loro, li lapidate, li uccidete e commettete ogni sorta d'iniquità, proprio come fecero nei tempi antichi.

 

Helaman 13:25 Ed ora, quando parlate, dite: Se avessimo vissuto al tempo dei nostri antichi padri, non avremmo ucciso i profeti; non li avremmo lapidati e scacciati.

 

Helaman 13:26 Ecco, voi siete peggiori di loro; poiché, come vive il Signore, se un profeta viene fra voi e vi proclama la parola del Signore, che attesta i vostri peccati e le vostre iniquità, voi vi adirate contro di lui, lo respingete e cercate ogni mezzo per annientarlo; sì, direte che è un falso profeta, che è un peccatore, ed è del diavolo, perché attesta che i vostri atti sono malvagi.

 

Helaman 13:27 Ma ecco, se un uomo viene tra voi e dice: Fate questo, e non vi è iniquità; fate quello e non soffrirete; sì, egli dirà: Camminate secondo l'orgoglio dei vostri propri cuori; sì, camminate secondo l'orgoglio dei vostri occhi e fate qualsiasi cosa il vostro cuore desideri -- se un uomo verrà tra voi e dirà questo, voi lo accoglierete e direte che è un profeta.

 

Helaman 13:28 Sì, lo eleverete e gli darete delle vostre sostanze; gli darete del vostro oro e del vostro argento e lo rivestirete di abiti lussuosi; e poiché vi dice parole lusinghiere e vi dice che tutto va bene, allora voi non trovate colpa in lui.

 

Helaman 13:29 O voi, generazione malvagia e perversa; voi popolo indurito e dal collo rigido, per quanto tempo supponete che il Signore vi sopporterà? Sì, fino a quando permetterete a voi stessi di essere condotti da guide stolte e cieche? Per quanto tempo sceglierete le tenebre invece della luce?

 

Helaman 13:30 Sì, ecco, l'ira del Signore è già infiammata contro di voi; ecco, egli ha maledetto il paese a causa della vostra iniquità.

 

Helaman 13:31 Ed ecco, viene il tempo in cui maledirà le vostre ricchezze, che diventeranno fugaci, cosicché non potrete tenerle; e nel giorno della vostra povertà non potrete trattenerle.

 

Helaman 13:32 E nel giorno della vostra povertà griderete al Signore; e griderete invano, poiché la vostra desolazione è già sopraggiunta su di voi e la vostra distruzione è resa sicura; e allora, in quel giorno, piangerete ed urlerete, dice il Signore degli Eserciti. E allora vi lamenterete e direte:

 

Helaman 13:33 Oh, se mi fossi pentito e non avessi ucciso i profeti e non li avessi lapidati e scacciati. Sì, in quel giorno direte: Oh, se ci fossimo ricordati del Signore nostro Dio nel giorno in cui ci dette le nostre ricchezze, allora non sarebbero divenute fugaci e non le avremmo perdute; poiché, ecco, le nostre ricchezze se ne sono andate.

 

Helaman 13:34 Ecco, lasciamo qui un attrezzo e l'indomani è sparito; ed ecco, le nostre spade ci sono tolte il giorno in cui le cerchiamo per combattere.

 

Helaman 13:35 Sì, abbiamo nascosto i nostri tesori e ci sono scivolati via a causa della maledizione sul paese.

 

Helaman 13:36 Oh, se ci fossimo pentiti nel giorno in cui ci giunse la parola del Signore; poiché ecco, il paese è maledetto ed ogni cosa è divenuta viscida e non possiamo trattenerla.

 

Helaman 13:37 Ecco, siamo circondati da demoni, sì, siamo accerchiati dagli angeli di colui che ha cercato di distruggere le nostre anime. Ecco, le nostre iniquità sono grandi. O Signore, non puoi Tu distogliere la Tua ira da noi? E questo sarà il vostro linguaggio.

 

Helaman 13:38 Ma ecco, i vostri giorni di prova sono passati; avete procrastinato il giorno della vostra salvezza finché è per sempre troppo tardi e la vostra distruzione è resa sicura; sì, poiché tutti i giorni della vostra vita avete cercato ciò che non potevate ottenere; e avete cercato la felicità commettendo iniquità, il che è contrario alla natura di quella giustizia che è nel nostro grande ed eterno Capo.

 

Helaman 13:39 O voi, popolo del paese, se voleste udire le mie parole! Io prego che l'ira del Signore sia distolta da voi, e che vogliate pentirvi ed essere salvati.

 

Helaman Capitolo 14

 

Samuele predice luce durante la notte e una nuova stella alla nascita di Cristo -- Cristo redime gli uomini dalla morte temporale e da quella spirituale -- I segni della sua morte includono tre giorni di tenebre, il fendersi delle rocce e grandi sconvolgimenti della natura. Circa 6 a.C.

 

Helaman 14:1 ED ora, avvenne che Samuele il Lamanita profetizzò molte altre grandi cose che non possono essere scritte.

 

Helaman 14:2 Ed ecco, disse loro: Ecco, vi do un segno; poiché verranno altri cinque anni, ed ecco, allora il Figlio di Dio verrà per redimere tutti quelli che crederanno nel suo nome.

 

Helaman 14:3 Ed ecco, questo vi darò come segno del tempo della sua venuta; poiché ecco, vi saranno grandi luci in cielo, tanto che la notte prima ch'egli venga non vi sarà buio, tanto che sembrerà agli uomini come fosse giorno.

 

Helaman 14:4 Vi saranno dunque un giorno e una notte ed un giorno, come se fosse un sol giorno e non vi fosse notte; e questo sarà per voi un segno; poiché saprete del sorgere del sole e anche del suo tramonto; sapranno dunque con sicurezza che sono due giorni e una notte; nondimeno la notte non sarà buia; e sarà la notte prima della sua nascita.

 

Helaman 14:5 Ed ecco, una nuova stella sorgerà, come mai ne avete veduta una simile; e anche questo sarà per voi un segno.

 

Helaman 14:6 Ed ecco, ciò non è tutto: vi saranno molti segni e molte meraviglie in cielo.

 

Helaman 14:7 E avverrà che sarete tutti sbalorditi e stupiti, tanto che cadrete a terra.

 

Helaman 14:8 E avverrà che chiunque crederà nel Figlio di Dio, questi avrà vita eterna.

 

Helaman 14:9 Ed ecco, così il Signore mi ha comandato, mediante il suo angelo, di venire a dirvi queste cose; sì, mi ha comandato di profetizzarvi queste cose; sì, mi ha detto: Grida a questo popolo, pentitevi e preparate la via del Signore.

 

Helaman 14:10 Ed ora, perché sono lamanita e vi ho detto le parole che il Signore mi ha comandato, e perché ciò è stato duro nei vostri confronti, voi siete adirati con me e cercate di annientarmi, e mi avete scacciato di frammezzo a voi.

 

Helaman 14:11 E voi udrete le mie parole, poiché per questo scopo sono salito sulle mura di questa città, affinché possiate udire e conoscere i giudizi di Dio che vi attendono a causa delle vostre iniquità, e anche affinché possiate conoscere le condizioni del pentimento;

 

Helaman 14:12 E affinché possiate pure sapere della venuta di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Padre del cielo e della terra, il Creatore di tutte le cose fin dal principio; e che possiate conoscere i segni della sua venuta perché possiate credere nel suo nome.

 

Helaman 14:13 E se voi credete nel suo nome, vi pentirete di tutti i vostri peccati, perché possiate in tal modo averne remissione tramite i suoi meriti.

 

Helaman 14:14 Ed ecco, di nuovo, vi do un altro segno, sì, un segno della sua morte.

 

Helaman 14:15 Poiché ecco, egli dovrà sicuramente morire, affinché possa venire la salvezza; sì, è necessario ed è opportuno ch'egli muoia, per fare avverare la risurrezione dei morti, affinché in tal modo gli uomini possano essere portati alla presenza del Signore.

 

Helaman 14:16 Sì, ecco, questa morte fa avverare la risurrezione e redime tutta l'umanità dalla prima morte, la morte spirituale; poiché tutta l'umanità, essendo recisa dalla presenza del Signore a causa della caduta d'Adamo, è considerata come morta, sia quanto alle cose temporali che a quelle spirituali.

 

Helaman 14:17 Ma, ecco, la risurrezione di Cristo redime l'umanità, sì, proprio tutta l'umanità, e la riporta alla presenza del Signore.

 

Helaman 14:18 Sì, e realizza le condizioni del pentimento, cosicché chiunque si pente non è falciato e gettato nel fuoco; ma chiunque non si pente è falciato e gettato nel fuoco; e sopraggiunge di nuovo su di lui la morte spirituale, sì, una seconda morte, poiché vien di nuovo reciso quanto alle cose che appartengono alla giustizia.

 

Helaman 14:19 Pentitevi dunque, pentitevi, per timore che conoscendo queste cose e non facendole, vi lasciate cadere sotto condanna e siate assoggettati a questa seconda morte.

 

Helaman 14:20 Ma ecco, siccome vi ho detto di un altro segno, un segno della sua morte, ecco, nel giorno in cui egli soffrirà la morte il sole sarà oscurato e rifiuterà di darvi la sua luce, e anche la luna e le stelle; e non vi sarà luce alcuna sulla faccia di questo paese, proprio dal momento in cui soffrirà la morte per lo spazio di tre giorni, fino al tempo in cui risusciterà dai morti.

 

Helaman 14:21 Sì, al momento in cui renderà lo spirito vi saranno tuoni e lampi per lo spazio di molte ore e la terra sussulterà e tremerà; e le rocce che sono sulla faccia di questa terra, che sono sia sopra che sotto la terra, e che come sapete sono adesso compatte, ossia che la maggior parte di esse sono un'unica massa compatta, verranno spezzate.

 

Helaman 14:22 Sì, saranno spaccate in due, e da allora in poi verranno trovate in fessure ed in crepe, e in frammenti spezzati su tutta la superficie della terra, sì, sia sopra la terra che sotto.

 

Helaman 14:23 Ed ecco, vi saranno grandi tempeste; e molte montagne saranno spianate come una valle, e vi saranno molti luoghi, che son ora chiamati valli, che diverranno montagne la cui altezza è grande.

 

Helaman 14:24 E molte strade maestre verranno dirotte, e molte città diventeranno desolate.

 

Helaman 14:25 E molte tombe si apriranno e renderanno molti dei loro morti; e molti santi appariranno a molti.

 

Helaman 14:26 Ed ecco, così mi ha parlato l’angelo; poiché mi ha detto che vi saranno tuoni e lampi per lo spazio di molte ore.

 

Helaman 14:27 E mi ha detto che queste cose avverranno mentre perdureranno i tuoni, i lampi e la tempesta, e che le tenebre copriranno l'intera faccia della terra per lo spazio di tre giorni.

 

Helaman 14:28 E l'angelo mi ha detto che molti vedranno cose più grandi di queste, perché possano credere che questi segni e questi prodigi avverranno sulla faccia di tutto questo paese, allo scopo che non vi sia motivo d'incredulità fra i figlioli degli uomini.

 

Helaman 14:29 E ciò allo scopo che chiunque crederà possa essere salvato, e che per chiunque non crederà un giusto giudizio possa sopraggiungere su di lui; e anche se verranno condannati, essi attireranno su di sé la loro propria condanna.

 

Helaman 14:30 Ed ora ricordate, ricordate fratelli miei, che chiunque perisce, perisce a se stesso; e chiunque commette l'iniquità la commette a se stesso; poiché ecco, voi siete liberi; e vi è permesso d'agire da voi; poiché ecco, Dio vi ha dato la conoscenza e vi ha resi liberi.

 

Helaman 14:31 Egli vi ha concesso di poter distinguere il bene dal male e vi ha concesso di poter scegliere la vita o la morte; e voi potete fare il bene ed essere restituiti a ciò che è bene, ossia avere in restituzione ciò che è bene; oppure potete fare il male e avere in restituzione ciò che è male.

 

Helaman Capitolo 15

 

Il Signore ha castigato i Nefiti perché li amava -- I Lamaniti convertiti sono fermi e costanti nella fede -- Negli ultimi giorni il Signore sarà misericordioso verso i Lamaniti. Circa 6 a.C.

 

Helaman 15:1 ED ora, miei diletti fratelli, ecco, io vi proclamo che a meno che non vi pentiate le vostre case vi saranno lasciate desolate.

 

Helaman 15:2 Sì, a meno che non vi pentiate, le vostre donne avranno gran motivo di far cordoglio nel giorno in cui allatteranno; poiché tenterete di fuggire e non vi sarà alcun luogo di rifugio; sì, e guai a quelle che saranno gravide, poiché saranno pesanti e non potranno fuggire, perciò verranno calpestate e lasciate perire.

 

Helaman 15:3 Sì, guai a questo popolo che è chiamato il popolo di Nefi, a meno che non si penta, quando vedrà tutti questi segni e prodigi che gli saranno mostrati; poiché ecco, è stato un popolo eletto dal Signore; sì, egli ha amato il popolo di Nefi e lo ha anche castigato; sì, nei giorni della sua iniquità egli lo ha castigato, perché lo ama.

 

Helaman 15:4 Ma ecco, fratelli miei, egli ha odiato i Lamaniti perché le loro azioni sono state continuamente malvagie, e ciò a causa dell'iniquità delle tradizioni dei loro padri. Ma ecco, la salvezza è pervenuta loro tramite la predicazione dei Nefiti; e a questo scopo il Signore ha prolungato i loro giorni.

 

Helaman 15:5 E vorrei che vedeste che la maggior parte di loro è sulla via del dovere e cammina con accortezza dinanzi a Dio, e sta attento a rispettare i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi giudizi secondo la legge di Mosè.

 

Helaman 15:6 Sì, io vi dico che la maggior parte di loro sta facendo questo, e si sforza con instancabile diligenza di portare il rimanente dei loro fratelli alla conoscenza della verità; ve ne sono dunque molti che vengono ad aggiungersi al loro numero ogni giorno.

 

Helaman 15:7 Ed ecco, lo sapete voi stessi, poiché siete stati testimoni, che tutti coloro che sono portati alla conoscenza della verità e a conoscere le malvagie e abominevoli tradizioni dei loro padri, e sono condotti a credere nelle Sacre Scritture, sì, nelle profezie dei santi profeti, che sono scritte, il che li conduce alla fede nel Signore e al pentimento, fede e pentimento che portano a un mutamento del loro cuore --

 

Helaman 15:8 Tutti coloro, dunque, che sono giunti a questo, voi stessi sapete che sono fermi e costanti nella fede, e nelle cose con cui sono stati resi liberi.

 

Helaman 15:9 E sapete pure ch'essi hanno seppellito le loro armi da guerra, e temono di riprenderle, per timore di peccare in qualche modo; sì, potete vedere che essi temono di peccare, poiché ecco, si lascerebbero calpestare ed uccidere dai loro nemici, e non alzerebbero la spada contro di loro, e ciò a motivo della loro fede in Cristo.

 

Helaman 15:10 Ed ora, a motivo della loro costanza quando credono in ciò in cui credono, a motivo della loro fermezza una volta che sono stati illuminati, ecco, il Signore li benedirà e prolungherà i loro giorni, nonostante la loro iniquità.

 

Helaman 15:11 Sì, anche se dovessero degenerare nell'incredulità, il Signore prolungherà i loro giorni fino a che venga il tempo di cui hanno parlato i nostri padri, ed anche il profeta Zenos e molti altri profeti, per riportare di nuovo i nostri fratelli, i Lamaniti, alla conoscenza della verità.

 

Helaman 15:12 Sì, vi dico che negli ultimi tempi le promesse del Signore sono state estese ai nostri fratelli, i Lamaniti; e nonostante le molte afflizioni che essi avranno, e anche se saranno scacciati qua e là sulla faccia della terra e sarà loro data la caccia, e saranno dispersi, senza avere un luogo di rifugio, il Signore sarà loro misericordioso.

 

Helaman 15:13 E ciò è secondo la profezia ch'essi saranno di nuovo portati alla vera conoscenza, che è la conoscenza del loro Redentore e del loro grande e vero Pastore, e saranno annoverati fra le sue pecore.

 

Helaman 15:14 Perciò vi dico che sarà meglio per loro che per voi, a meno che non vi pentiate.

 

Helaman 15:15 Poiché ecco, se le opere potenti che vi sono state mostrate fossero state mostrate a loro, sì, a loro che son degenerati nell'incredulità a causa delle tradizioni dei loro padri, potete vedere da voi stessi che non sarebbero mai degenerati di nuovo nell'incredulità.

 

Helaman 15:16 Dice dunque il Signore: Non li distruggerò completamente, ma farò sì che nel giorno della mia saggezza essi ritornino di nuovo a me, dice il Signore.

 

Helaman 15:17 Ed ora ecco, dice il Signore, riguardo al popolo dei Nefiti: Se non vogliono pentirsi e prestare attenzione a fare la mia volontà, io li distruggerò completamente, dice il Signore, a causa della loro incredulità, malgrado le molte opere potenti che ho compiuto tra loro; e così, certamente come il Signore vive, queste cose si compiranno, dice il Signore.

 

Helaman Capitolo 16

 

I Nefiti che credono a Samuele sono battezzati da Nefi -- Samuele non può essere ucciso con le frecce e le pietre dei Nefiti impenitenti -- Alcuni induriscono i loro cuori e altri vedono degli angeli -- Gli increduli dicono che è irragionevole credere in Cristo e nella sua venuta in Gerusalemme. Circa 6-1 a.C.

 

Helaman 16:1 ED ora, avvenne che vi furono molti che udirono le parole di Samuele il Lamanita, che egli disse sulle mura della città. E tutti coloro che credettero nelle sue parole si fecero avanti e cercarono Nefi; e quando furono venuti avanti e l'ebbero trovato, gli confessarono i loro peccati, e non li negarono, desiderando di poter essere battezzati nel Signore.

 

Helaman 16:2 Ma tutti quelli ch'erano là e non credettero nelle parole di Samuele si adirarono contro di lui; e gli tirarono delle pietre sulle mura, e molti pure gli scagliarono delle frecce mentre era in piedi sulle mura; ma lo Spirito del Signore era con lui, tanto che non poterono colpirlo né con le loro pietre né con le loro frecce.

 

Helaman 16:3 Ora, quando videro che non potevano colpirlo, ve ne furono molti altri che credettero nelle sue parole, tanto che se ne andarono da Nefi per esser battezzati.

 

Helaman 16:4 Poiché ecco, Nefi battezzava, e profetizzava, e predicava, gridava il pentimento al popolo, mostrava segni e prodigi e operava miracoli fra il popolo, affinché potessero sapere che il Cristo doveva venire presto --

 

Helaman 16:5 Annunciava loro cose che dovevano presto accadere, affinché potessero riconoscerle al momento della loro venuta e ricordarsi che erano state loro fatte conoscere in anticipo, perché potessero credere; perciò tutti coloro che credettero nelle parole di Samuele andavano da lui per essere battezzati, poiché venivano pentendosi e confessando i loro peccati.

 

Helaman 16:6 Ma la maggior parte di loro non credette nelle parole di Samuele; perciò, quando videro che non potevano colpirlo con le loro pietre e con le loro frecce, gridarono ai loro capitani, dicendo: Prendete quell'individuo e legatelo, poiché ecco, ha un diavolo; e a causa del potere del diavolo che è in lui non possiamo colpirlo con le nostre pietre e le nostre frecce; prendetelo dunque, legatelo e portatelo via.

 

Helaman 16:7 E mentre avanzavano per metter le mani su di lui, ecco, egli si gettò giù dalle mura e fuggì dalle loro terre, sì, ossia nel suo paese, e cominciò a predicare e a profetizzare fra il suo proprio popolo.

 

Helaman 16:8 Ed ecco, non si udì più parlare di lui fra i Nefiti; e così stavano le cose di questo popolo.

 

Helaman 16:9 E così finì l'ottantaseiesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Helaman 16:10 E così finì pure l'ottantasettesimo anno del regno dei giudici; la maggior parte del popolo rimaneva nel suo orgoglio e nella sua malvagità, e la minoranza camminava con più accortezza dinanzi a Dio.

 

Helaman 16:11 E queste furono pure le condizioni nell'ottantottesimo anno del regno dei giudici.

 

Helaman 16:12 E nell'ottantanovesimo anno del regno dei giudici non vi furono che ben pochi mutamenti negli affari del popolo, salvo che il popolo iniziò a indurirsi vieppiù nell'iniquità, e a fare sempre più ciò che era contrario ai comandamenti di Dio.

 

Helaman 16:13 Ma avvenne che nel novantesimo anno del regno dei giudici grandi segni e grandi prodigi furono dati al popolo; e le parole dei profeti cominciarono ad adempiersi.

 

Helaman 16:14 E degli angeli apparvero a certi uomini, uomini saggi, e proclamarono loro buone novelle di grande allegrezza; così in quello stesso anno le Scritture cominciarono a adempiersi.

 

Helaman 16:15 Nondimeno il popolo iniziò a indurire il suo cuore, tutti salvo la parte più credente di essi, sia dei Nefiti che dei Lamaniti, e iniziò a fidarsi della sua forza e della sua saggezza, dicendo:

 

Helaman 16:16 Certe cose possono averle indovinate, fra tante; ma ecco, sappiamo che tutte queste opere grandi e meravigliose di cui è stato parlato non possono avverarsi.

 

Helaman 16:17 E presero a ragionare e a contendere fra loro, dicendo:

 

Helaman 16:18 Non è ragionevole che venga un tale essere come il Cristo; se così fosse, e s'egli fosse il Figlio di Dio, il Padre del cielo e della terra, come è stato detto, perché non si manifesterebbe a noi così come sarà per quelli che saranno a Gerusalemme?

 

Helaman 16:19 Sì, perché non si mostrerà in questo paese, così come nel paese di Gerusalemme?

 

Helaman 16:20 Ma ecco, noi sappiamo che questa è una malvagia tradizione, che ci è stata tramandata dai nostri padri per far sì che credessimo in alcune cose grandi e meravigliose che dovrebbero avvenire, ma non fra noi, bensì in un paese ch'è lontanissimo, un paese che non conosciamo; essi possono dunque tenerci nell'ignoranza, poiché non possiamo vedere coi nostri propri occhi se esse sono vere.

 

Helaman 16:21 E, mediante le astuzie e le arti misteriose del Maligno, essi opereranno qualche gran mistero che non possiamo comprendere, che ci terrà sottomessi per essere servi delle loro parole, e anche loro servi, poiché dipendiamo da loro per l'insegnamento della parola; e così ci terranno nell'ignoranza tutti i giorni della nostra vita, se ci arrenderemo loro.

 

Helaman 16:22 E il popolo si immaginò molte altre cose nel suo cuore, che erano stolte e vane; ed erano molto inquieti, poiché Satana li aizzava continuamente a commettere l'iniquità; sì, andava qua e là diffondendo dicerie e contese su tutta la faccia del paese, per indurire i cuori delle persone contro ciò ch'era buono e contro ciò che doveva venire.

 

Helaman 16:23 E nonostante i segni e i prodigi che erano stati operati tra il popolo del Signore e i numerosi miracoli che essi compivano, Satana ebbe grande presa sul cuore del popolo su tutta la faccia del paese.

 

Helaman 16:24 E così finì il novantesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

Helaman 16:25 E così finì il libro di Helaman, secondo la narrazione di Helaman e dei suoi figli.

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TERZO NEFI

IL LIBRO DI NEFI

IL FIGLIO DI NEFI, CHE ERA IL FIGLIO DI HELAMAN

Ed Helaman era il figlio di Helaman, che era il figlio di Alma, che era il figlio di Alma, discendente di Nefi, che era il figlio di Lehi, che uscì da Gerusalemme nel primo anno del regno di Sedechia, re di Giuda.

 

3 Nefi Capitolo 1

 

Nefi, figlio di Helaman, se ne va dal paese e suo figlio Nefi tiene gli annali -- Sebbene abbondino segni e prodigi, i malvagi progettano di uccidere i giusti -- Arriva la notte della nascita di Cristo -- Viene dato il segno e sorge una nuova stella -- Aumentano le menzogne e gli inganni, e i ladroni di Gadianton fanno strage di molti. Circa 1-4 d.C.

 

3 Nefi 1:1 ORA avvenne che il novantunesimo anno era passato, ed erano a seicento anni dal tempo in cui Lehi era partito da Gerusalemme; ed era l'anno in cui Laconeus era giudice supremo e governatore del paese.

 

3 Nefi 1:2 E Nefi, figlio di Helaman, se n'era andato dal paese di Zarahemla, dando incarico a suo figlio Nefi, che era il suo figlio maggiore, riguardo alle tavole di bronzo e a tutti gli annali che erano stati tenuti, e a tutte quelle cose che erano state conservate sacre sin dalla partenza di Lehi da Gerusalemme.

 

3 Nefi 1:3 Poi se ne andò dal paese, e nessuno sa dove andò; e suo figlio Nefi conservò gli annali in sua vece, sì, la storia del suo popolo.

 

3 Nefi 1:4 E avvenne che all'inizio del novantaduesimo anno, ecco, le profezie dei profeti cominciarono ad adempiersi più pienamente; poiché cominciarono ad essere operati tra il popolo maggiori segni e maggiori miracoli.

 

3 Nefi 1:5 Ma vi erano alcuni che cominciarono a dire che era passato il tempo in cui avrebbero dovuto adempiersi le parole che erano state dette da Samuele il Lamanita.

 

3 Nefi 1:6 E cominciarono a rallegrarsi riguardo ai loro fratelli, dicendo: Ecco, è passato il tempo, e le parole di Samuele non si sono adempiute; perciò la vostra gioia e la vostra fede riguardo a questa cosa sono state vane.

 

3 Nefi 1:7 E avvenne che fecero un gran tumulto, ovunque in tutto il paese; e le persone che credevano cominciarono ad essere molto addolorate, per timore che, in qualche modo, le cose che erano state dette potessero non avvenire.

 

3 Nefi 1:8 Ma ecco, attendevano con costanza quel giorno, quella notte e quel giorno che sarebbero stati come un sol giorno, come se non vi fosse notte, perché potessero sapere che la loro fede non era stata vana.

 

3 Nefi 1:9 Ora avvenne che fu fissato un certo giorno dagli increduli, in cui tutti coloro che credevano a quelle tradizioni sarebbero stati messi a morte, salvo che avvenisse il segno che era stato dato da Samuele, il profeta.

 

3 Nefi 1:10 Ora, avvenne che quando Nefi, figlio di Nefi, vide questa malvagità del suo popolo, il suo cuore fu estremamente addolorato.

 

3 Nefi 1:11 E avvenne che uscì e si prostrò a terra, e gridò possentemente al suo Dio in favore del suo popolo, sì, di coloro che stavano per essere annientati a causa della loro fede nelle tradizioni dei loro padri.

 

3 Nefi 1:12 E avvenne che gridò possentemente al Signore per tutto quel giorno; ed ecco, la voce del Signore gli pervenne, dicendo:

 

3 Nefi 1:13 Alza il capo e sii di buon animo; poiché ecco, il tempo è vicino; questa notte sarà dato il segno e domani io verrò nel mondo, per mostrare al mondo che io adempirò tutto ciò che ho fatto dire per bocca dei miei santi profeti.

 

3 Nefi 1:14 Ecco, io vengo ai miei per adempiere a tutto ciò che ho fatto conoscere ai figlioli degli uomini fin dalla fondazione del mondo e per compiere la volontà sia del Padre che del Figlio -- del Padre a motivo di me e del Figlio a motivo della mia carne. Ed ecco, il tempo è vicino, e questa notte sarà dato il segno.

 

3 Nefi 1:15 E avvenne che le parole che erano pervenute a Nefi furono adempiute, così come erano state dette; poiché ecco, al calar del sole non vi fu oscurità; e il popolo cominciò a stupirsi perché non ci fu oscurità quando venne la notte.

 

3 Nefi 1:16 E ve ne furono molti che non avevano creduto alle parole dei profeti, che caddero a terra e divennero come morti, poiché sapevano che il grande piano di distruzione che avevano preparato per coloro che avevano creduto alle parole dei profeti era stato frustrato; poiché il segno che era stato dato era già alla porta.

 

3 Nefi 1:17 E cominciarono a capire che il Figlio di Dio doveva apparire tra breve; sì, infine tutto il popolo sulla faccia della terra intera, da occidente a oriente, sia nella terra settentrionale che nella terra meridionale, fu così straordinariamente stupito che cadde a terra.

 

3 Nefi 1:18 Poiché sapevano che i profeti avevano testimoniato queste cose da molti anni, e che il segno che era stato dato era già alla porta; e cominciarono a temere a causa della loro iniquità e della loro incredulità.

 

3 Nefi 1:19 E avvenne che in tutta quella notte non vi fu oscurità, ma vi fu luce come se fosse mezzogiorno. E avvenne che il sole si alzò di nuovo al mattino, secondo il suo proprio ordine; e a motivo del segno che era stato dato capirono che era il giorno in cui il Signore sarebbe nato.

 

3 Nefi 1:20 Ed era avvenuto, sì, ogni cosa, ogni minima parte, secondo le parole dei profeti.

 

3 Nefi 1:21 E avvenne pure che apparve una nuova stella, secondo la parola.

 

3 Nefi 1:22 E avvenne che da quel momento in poi cominciarono ad essere diffuse menzogne da Satana fra il popolo, per indurire i cuori, con l'intento che non credessero a quei segni e a quei prodigi che avevano veduto; ma nonostante queste menzogne e questi inganni, la maggior parte del popolo credette e si convertì al Signore.

 

3 Nefi 1:23 E avvenne che Nefi andò fra il popolo, e anche molti altri, battezzando al pentimento, il che portò a gran remissione di peccati. E così il popolo ricominciò ad avere pace nel paese.

 

3 Nefi 1:24 E non vi furono contese, salvo per pochi che cominciarono a predicare, sforzandosi di provare mediante le Scritture che non era più opportuno osservare la legge di Mosè. Ora, in questo essi erravano, non avendo capito le Scritture.

 

3 Nefi 1:25 Ma avvenne che furono ben presto convertiti ed erano convinti dell'errore in cui erano caduti, poiché fu loro fatto sapere che la legge non era ancora adempiuta e che doveva essere adempiuta in ogni minima parte; sì, pervenne loro la parola che ciò doveva adempiersi; sì, che non uno iota o un trattino sarebbe passato finché non fosse tutto adempiuto; perciò in quello stesso anno furono portati alla conoscenza dei loro errori e confessarono le loro colpe.

 

3 Nefi 1:26 E così trascorse il novantaduesimo anno, che portò buone novelle al popolo a motivo dei segni che erano avvenuti, secondo le parole della profezia di tutti i santi profeti.

 

3 Nefi 1:27 E avvenne che anche il novantatreesimo anno passò in pace, se non fosse stato per i ladroni di Gadianton, che dimoravano sulle montagne, e che infestavano il paese; poiché le loro piazzeforti e i loro nascondigli erano talmente fortificati, che il popolo non poteva sopraffarli; perciò commettevano molti omicidi e compivano grandi stragi fra il popolo.

 

3 Nefi 1:28 E avvenne che nel novantaquattresimo anno cominciarono a crescere in gran misura, perché vi furono molti Nefiti dissidenti che fuggirono presso di loro, il che causò molto dolore a quei Nefiti che erano rimasti nel paese.

 

3 Nefi 1:29 E vi fu pure causa di molto dolore fra i Lamaniti; poiché, ecco, avevano molti figli che erano cresciuti e si erano fatti forti con gli anni, ed erano divenuti padroni di se stessi, e furono sviati da alcuni che erano zoramiti, con le loro menzogne e le loro lusinghe, ad unirsi a quei ladroni di Gadianton.

 

3 Nefi 1:30 E così anche i Lamaniti furono afflitti e cominciarono a indebolirsi quanto alla loro fede e alla rettitudine, a causa della malvagità della generazione emergente.

 

3 Nefi Capitolo 2

 

La malvagità e le abominazioni aumentano tra il popolo -- Nefiti e Lamaniti si uniscono per difendersi dai ladroni di Gadianton -- I Lamaniti convertiti diventano bianchi e sono chiamati Nefiti. Circa 5-16 d.C.

 

3 Nefi 2:1 E AVVENNE che trascorse così pure il novantacinquesimo anno, e il popolo cominciò a dimenticare quei segni e quei prodigi che avevano udito e cominciarono ad essere sempre meno stupiti dei segni e dei prodigi dal cielo, tanto che cominciarono a indurirsi nel loro cuore e ad accecarsi nella loro mente, e cominciarono a non credere più in tutto ciò che avevano udito e visto --

 

3 Nefi 2:2 Immaginando cose vane nel loro cuore: che ciò fosse stato operato dagli uomini e dal potere del diavolo, per sviare ed ingannare i cuori della gente; e così Satana si impossessò nuovamente dei cuori della gente, tanto che accecò loro gli occhi e li indusse a credere che la dottrina di Cristo fosse una cosa folle e vana.

 

3 Nefi 2:3 E avvenne che il popolo cominciò a crescere in perversità e in abominazioni; e non credevano che sarebbero stati dati altri segni o prodigi; e Satana andava qua e là, sviando il cuore della gente, tentandoli e facendo sì che commettessero grandi malvagità nel paese.

 

3 Nefi 2:4 E così trascorse il novantaseiesimo anno, e anche il novantasettesimo, e anche il novantottesimo, e anche il novantanovesimo;

 

3 Nefi 2:5 E anche cento anni erano trascorsi dai giorni di Mosia, che fu re sul popolo dei Nefiti.

 

3 Nefi 2:6 Ed erano trascorsi seicentonove anni da quando Lehi aveva lasciato Gerusalemme.

 

3 Nefi 2:7 Ed erano trascorsi nove anni dal tempo in cui era stato dato il segno di cui avevano parlato i profeti, che Cristo sarebbe venuto nel mondo.

 

3 Nefi 2:8 Ora, i Nefiti cominciarono a calcolare il tempo dal tempo in cui il segno era stato dato, ossia dalla venuta di Cristo; dunque erano trascorsi nove anni.

 

3 Nefi 2:9 E Nefi, che era il padre di Nefi che aveva l'incarico degli annali, non ritornò al paese di Zarahemla e non poté essere trovato in nessun luogo in tutto il paese.

 

3 Nefi 2:10 E avvenne che il popolo restò ancora nella sua malvagità, nonostante le molte predicazioni e profezie che venivano diffuse tra loro; e così trascorse anche il decimo anno, ed anche l'undicesimo trascorse nell'iniquità.

 

3 Nefi 2:11 E avvenne che nel tredicesimo anno cominciarono ad esservi guerre e contese in tutto il paese; poiché i ladroni di Gadianton erano divenuti così numerosi e uccidevano tante persone, e devastavano tante città, e spargevano tanta morte e carneficina ovunque nel paese, che divenne opportuno che tutto il popolo, sia i Nefiti che i Lamaniti, prendesse le armi contro di loro.

 

3 Nefi 2:12 Perciò tutti i Lamaniti che si erano convertiti al Signore si unirono coi loro fratelli, i Nefiti, e furono costretti, per la salvezza della loro vita, delle loro donne e dei loro figlioli, a prendere le armi contro quei ladroni di Gadianton, sì, e anche per mantenere i loro diritti, i privilegi della loro chiesa e del loro culto, e la loro indipendenza e la loro libertà.

 

3 Nefi 2:13 E avvenne che prima che fosse trascorso questo tredicesimo anno i Nefiti furono minacciati di completa distruzione, a causa di questa guerra che era divenuta violentissima.

 

3 Nefi 2:14 E avvenne che quei Lamaniti che si erano uniti ai Nefiti furono annoverati fra i Nefiti;

 

3 Nefi 2:15 E fu tolta da loro la loro maledizione, e la loro pelle divenne bianca come quella dei Nefiti;

 

3 Nefi 2:16 E i loro giovani e le loro figlie divennero bellissimi e furono annoverati fra i Nefiti, e furono chiamati Nefiti. E così finì il tredicesimo anno.

 

3 Nefi 2:17 E avvenne che all'inizio del quattordicesimo anno la guerra fra i ladroni e il popolo di Nefi continuò e divenne violentissima; nondimeno il popolo di Nefi ottenne qualche vantaggio sui ladroni, tanto che li respinse fuori dalle loro terre, sulle montagne e nei loro nascondigli.

 

3 Nefi 2:18 E così finì il quattordicesimo anno. E nel quindicesimo anno essi vennero contro il popolo di Nefi; e a causa della malvagità del popolo di Nefi e dei loro numerosi litigi e dissensi, i ladroni di Gadianton ottennero molti vantaggi su di loro.

 

3 Nefi 2:19 E così finì il quindicesimo anno; e così il popolo era in una condizione di grande afflizione; e la spada della distruzione pendeva su di loro, tanto che stavano per esserne abbattuti, e ciò a causa della loro iniquità.

 

3 Nefi Capitolo 3

 

Giddianhi, capo dei Gadianton, pretende che Laconeus e i Nefiti consegnino se stessi e le loro terre -- Laconeus nomina Gidgiddoni comandante in capo degli eserciti -- I Nefiti si riuniscono a Zarahemla e ad Abbondanza per difendersi. Circa 16-18 d.C.

 

3 Nefi 3:1 ED ora avvenne che, nel sedicesimo anno dalla venuta di Cristo, Laconeus, il governatore del paese, ricevette un'epistola dal capo e governatore di questa banda di ladroni; e queste erano le parole che vi erano scritte, che dicevano:

 

3 Nefi 3:2 Laconeus, nobilissimo e supremo governatore del paese, ecco, ti scrivo quest'epistola e ti rendo grandissima lode a motivo della tua fermezza e anche per la fermezza del tuo popolo, nel mantenere ciò che supponete essere il vostro diritto e la vostra libertà; sì, voi resistete bene, come se foste sostenuti dalla mano di un dio, in difesa della vostra libertà, e delle vostre proprietà e della vostra patria, o di ciò che voi chiamate così.

 

3 Nefi 3:3 E mi sembra un peccato, nobilissimo Laconeus, che tu possa essere così stolto e vano tanto da supporre di poter resistere contro tanti uomini valorosi che sono al mio comando e che ora, in questo momento, si tengono in armi e attendono con grande ansia l'ordine - Scendete contro i Nefiti e distruggeteli.

 

3 Nefi 3:4 E io, conoscendo il loro spirito indomito, avendoli messi alla prova sul campo di battaglia, e conoscendo il loro eterno odio verso di voi a causa dei numerosi torti che avete fatto loro, se dunque scendessero contro di voi, vi punirebbero con una completa distruzione.

 

3 Nefi 3:5 Perciò ho scritto questa epistola, sigillandola di mia propria mano, preoccupato del vostro bene, a causa della vostra fermezza in ciò che credete essere giusto e del vostro nobile spirito sul campo di battaglia.

 

3 Nefi 3:6 Perciò vi scrivo, chiedendo che cediate a questa mia gente le vostre città, le vostre terre e i vostri possedimenti, piuttosto che essi vi puniscano con la spada e che la distruzione cada su di voi.

 

3 Nefi 3:7 O, in altre parole, arrendetevi a noi e unitevi a noi, venite a conoscere le nostre a opere segrete e diventate nostri fratelli perché possiate essere come noi -- non nostri schiavi, ma nostri fratelli e compartecipi di tutte le nostre sostanze.

 

3 Nefi 3:8 Ed ecco, io vi giuro, se lo farete con un giuramento, non verrete distrutti; ma se non lo farete, vi faccio un giuramento che nel prossimo mese io comanderò che i miei eserciti scendano contro di voi, ed essi non tratterranno la mano e non vi risparmieranno, ma vi uccideranno e faranno cadere la spada su di voi, fino a che sarete estinti.

 

3 Nefi 3:9 Ed ecco, io sono Giddianhi; e sono il governatore di questa società segreta di Gadianton, e so che questa società e le sue opere sono buone; e sono di antica data, e ci sono state tramandate.

 

3 Nefi 3:10 E ti scrivo questa epistola, Laconeus, e spero che consegnerete le vostre terre e i vostri possedimenti senza spargimento di sangue, affinché questo mio popolo possa recuperare i suoi diritti e il governo, giacché si è separato da voi a causa della vostra malvagità nel negar loro i loro diritti al governo; e a meno che non facciate così, io vendicherò i loro torti. Io sono Giddianhi.

 

3 Nefi 3:11 Ed ora avvenne che quando Laconeus ricevette questa epistola fu grandemente stupito a causa dell'audacia di Giddianhi che pretendeva il possesso delle terre dei Nefiti, e che minacciava anche il popolo di vendicare i torti di chi non aveva ricevuto nessun torto, tranne il torto che avevano fatto a se stessi nel separarsi per unirsi a quei malvagi e abominevoli ladroni.

 

3 Nefi 3:12 Ora ecco, questo Laconeus, il governatore, era proprio un uomo giusto e non poteva essere spaventato dalle pretese e dalle minacce di un ladrone; perciò non dette ascolto all'epistola di Giddianhi, il governatore dei ladroni, ma fece sì che il suo popolo chiedesse al Signore per avere la forza al momento in cui i ladroni sarebbero scesi contro di loro.

 

3 Nefi 3:13 Sì, mandò un proclama fra tutto il popolo, affinché radunassero in un sol luogo le loro donne e i loro bambini, i loro greggi e i loro armenti e tutte le loro sostanze, salvo le loro terre.

 

3 Nefi 3:14 E fece sì che fossero costruite delle fortificazioni tutt'attorno a loro, e dovevano essere fortissime. E fece sì che gli eserciti sia dei Nefiti che dei Lamaniti, ossia di tutti coloro che erano annoverati tra i Nefiti, fossero posti come guardie tutt'attorno, per sorvegliarli e per proteggerli dai ladroni giorno e notte.

 

3 Nefi 3:15 Sì, egli disse loro: Come vive il Signore, a meno che non vi pentiate di tutte le vostre iniquità e che invochiate il Signore, non sarete in alcun modo liberati dalle mani di quei ladroni di Gadianton.

 

3 Nefi 3:16 E così grandi e meravigliose furono le parole e le profezie di Laconeus, che fecero sì che un timore venisse su tutto il popolo; ed essi si impegnarono con le loro forze a fare secondo le parole di Laconeus.

 

3 Nefi 3:17 E avvenne che Laconeus nominò dei primi capitani su tutti gli eserciti dei Nefiti, per comandarli nel momento in cui i ladroni sarebbero scesi dal deserto contro di loro.

 

3 Nefi 3:18 Ora, fu nominato il primo fra tutti i primi capitani e comandante supremo di tutti gli eserciti dei Nefiti, e il suo nome era Gidgiddoni.

 

3 Nefi 3:19 Ora, era usanza fra tutti i Nefiti (salvo nei loro periodi di malvagità) di nominare come loro primi capitani qualcuno che avesse lo spirito di rivelazione e anche di profezia; perciò questo Gidgiddoni era un gran profeta tra loro, ed era anche il giudice supremo.

 

3 Nefi 3:20 Ora, il popolo disse a Gidgiddoni: Prega il Signore, e lasciaci salire sulle montagne e nel deserto per poter piombare sui ladroni e distruggerli nelle loro proprie terre.

 

3 Nefi 3:21 Ma Gidgiddoni disse loro: Il Signore lo proibisce, poiché se salissimo contro di loro il Signore ci consegnerebbe nelle loro mani; perciò ci prepareremo al centro delle nostre terre e raduneremo tutti i nostri eserciti e non andremo contro di loro; ma aspetteremo finché verranno contro di noi; perciò, come vive il Signore, se faremo così egli li consegnerà nelle nostre mani.

 

3 Nefi 3:22 E avvenne che nel diciassettesimo anno, nell'ultima parte dell'anno, il proclama di Laconeus era andato ovunque, su tutta la faccia del paese, ed essi avevano preso i loro cavalli, e i loro carri, e il loro bestiame e tutte le loro greggi, e i loro armenti, e il loro grano e tutte le loro sostanze, ed avevano marciato a migliaia e a decine di migliaia finché erano tutti andati nel luogo in cui era stato stabilito che si sarebbero radunati per difendersi contro i loro nemici.

 

3 Nefi 3:23 E la terra che era stata stabilita era il paese di Zarahemla e la terra che era tra il paese di Zarahemla e il paese di Abbondanza. sì, fino alla linea che era fra il paese di Abbondanza e il paese di Desolazione.

 

3 Nefi 3:24 E vi furono moltissime migliaia di persone che erano chiamate Nefiti che si radunarono in questa terra. Ora, Laconeus fece sì che si radunassero nella terra meridionale, a causa della grande maledizione che era sulla terra settentrionale.

 

3 Nefi 3:25 E si fortificarono contro i loro nemici; e dimorarono in un'unica terra, in un unico gruppo, e temettero le parole che erano state dette da Laconeus, tanto che si pentirono di tutti i loro peccati; ed elevarono le loro preghiere al Signore loro Dio, affinché li liberasse nel momento in cui i loro nemici sarebbero scesi a combattere contro di loro.

 

3 Nefi 3:26 Ed erano profondamente addolorati a causa dei loro nemici. E Gidgiddoni fece sì che fabbricassero armi da guerra di ogni specie e che si rafforzassero con armature, e con scudi, e borchie, secondo le sue istruzioni.

 

3 Nefi Capitolo 4

 

Gli eserciti nefiti sconfiggono i ladroni di Gadianton -- Giddianhi viene ucciso e il suo successore Zemnaria viene impiccato -- I Nefiti lodano il Signore per le loro vittorie. Circa 19-22 d.C.

 

3 Nefi 4:1 E AVVENNE che nell'ultima parte del diciottesimo anno quegli eserciti di ladroni erano ormai pronti per la battaglia e cominciarono a scendere e a sbucare dalle colline, e dalle montagne, e dal deserto, e dai loro nascondigli e dalle loro piazzeforti, e cominciarono a prender possesso delle terre, sia quelle che erano nel paese meridionale che quelle che erano nel paese settentrionale, e cominciarono a prendere possesso di tutte le terre che erano state abbandonate dai Nefiti e delle città che erano lasciate deserte.

 

3 Nefi 4:2 Ma ecco, non vi erano bestie selvatiche né selvaggina in quelle terre che erano state abbandonate dai Nefiti, e non v'era selvaggina per i ladroni salvo che nel deserto.

 

3 Nefi 4:3 E i ladroni non potevano sopravvivere se non nel deserto, per la mancanza di cibo; poiché i Nefiti avevano lasciato desolate le loro terre e avevano riunito le loro greggi e i loro armenti e tutte le loro sostanze, ed erano tutti in un unico gruppo.

 

3 Nefi 4:4 Non vi era dunque nessuna possibilità per i ladroni di saccheggiare e di ottenere del cibo, se non salendo in aperta battaglia contro i Nefiti; mentre i Nefiti essendo in un unico gruppo, ed essendo in così gran numero, e avendo fatto per se stessi riserve di provviste, e di cavalli, e di bestiame e di greggi di ogni specie da poter sopravvivere per sette anni; nel qual tempo speravano di sterminare i ladroni dalla faccia del paese. E così trascorse il diciottesimo anno.

 

3 Nefi 4:5 E avvenne che nel diciannovesimo anno Giddianhi trovò che era opportuno che salissero a combattere contro i Nefiti, poiché non c'era nessun modo di sussistere se non saccheggiando, rubando e ammazzando.

 

3 Nefi 4:6 E non osavano spargersi sulla faccia del paese tanto da poter coltivare il grano, per tema che i Nefiti piombassero loro addosso e li uccidessero; perciò Giddianhi dette ai suoi eserciti l'ordine che in quell'anno salissero a combattere contro i Nefiti.

 

3 Nefi 4:7 E avvenne che essi salirono a combattere e fu nel sesto mese; ed ecco, grande e terribile fu il giorno in cui salirono a combattere; ed erano abbigliati alla maniera dei ladroni; avevano una pelle di agnello attorno ai fianchi e si erano dipinti di sangue, le loro teste erano rasate ed avevano su di esse un copricapo metallico; grande e terribile era l'aspetto degli eserciti di Giddianhi, a causa delle loro armature e a causa del fatto che si erano dipinti di sangue.

 

3 Nefi 4:8 E avvenne che gli eserciti dei Nefiti, quando videro l'aspetto dell'esercito di Giddianhi, caddero tutti a terra ed elevarono le loro grida al Signore loro Dio affinché li risparmiasse e li liberasse dalle mani dei loro nemici.

 

3 Nefi 4:9 E avvenne che quando gli eserciti di Giddianhi videro questo, cominciarono a gridare ad alta voce a motivo della loro gioia, poiché supponevano che i Nefiti fossero caduti per la paura a causa del terrore dei loro eserciti.

 

3 Nefi 4:10 Ma in ciò furono delusi, poiché i Nefiti non li temevano; essi temevano invece il loro Dio e lo supplicavano di proteggerli; quando dunque gli eserciti di Giddianhi si affrettarono su di loro, essi erano pronti ad accoglierli, sì, li affrontarono nella forza del Signore.

 

3 Nefi 4:11 E la battaglia cominciò in questo mese, il sesto; e grande e terribile fu la battaglia; sì, grande e terribile fu la strage, tanto che mai si era conosciuta strage così grande fra tutto il popolo di Lehi, fin da quando egli lasciò Gerusalemme.

 

3 Nefi 4:12 E nonostante le minacce e i giuramenti che Giddianhi aveva fatto, ecco, i Nefiti li batterono, tanto che essi si ritirarono dinanzi a loro.

 

3 Nefi 4:13 E avvenne che Gidgiddoni comandò che i suoi eserciti li inseguissero fino ai confini del deserto e che non risparmiassero nessuno che cadesse nelle loro mani lungo la via; e così essi li inseguirono e li uccisero fino ai confini del deserto, finché ebbero adempiuto all'ordine di Gidgiddoni.

 

3 Nefi 4:14 E avvenne che Giddianhi, che aveva resistito e combattuto con audacia, fu inseguito mentre fuggiva; ed essendo stanco a causa del lungo combattimento, fu raggiunto ed ucciso. Tale fu la fine di Giddianhi, il ladrone.

 

3 Nefi 4:15 E avvenne che gli eserciti dei Nefiti tornarono di nuovo al loro luogo di difesa. E avvenne che questo diciannovesimo anno trascorse e i ladroni non vennero più a combattere, né tornarono nel ventesimo anno.

 

3 Nefi 4:16 E nel ventunesimo anno non salirono a combattere, ma salirono da ogni lato per stringere d'assedio il popolo di Nefi tutt'attorno; poiché supponevano che se avessero tagliato fuori il popolo di Nefi dalle loro terre, e lo avessero attorniato da ogni lato e lo avessero tagliato fuori da tutti i loro vantaggi esterni, avrebbero potuto far sì che si arrendessero, secondo i loro desideri.

 

3 Nefi 4:17 Ora, essi avevano nominato un altro capo, il cui nome era Zemnaria; fu dunque Zemnaria che fece sì che avesse luogo questo assedio.

 

3 Nefi 4:18 Ma ecco, questo fu un vantaggio per i Nefiti; poiché era impossibile ai ladroni stringere l'assedio abbastanza a lungo da avere un qualche effetto sui Nefiti, a causa delle loro molte provviste che essi avevano ammassato di scorta.

 

3 Nefi 4:19 E a causa della scarsità di provviste fra i ladroni; poiché ecco, non avevano nulla per il loro sostentamento salvo la carne, carne che si procuravano nel deserto.

 

3 Nefi 4:20 E avvenne che la selvaggina brada divenne scarsa nel deserto, tantoché i ladroni stavano per morire di fame.

 

3 Nefi 4:21 E i Nefiti uscivano continuamente, di giorno e di notte, piombando sui loro eserciti, e ne falciavano a migliaia e a decine di migliaia.

 

3 Nefi 4:22 E così divenne desiderio del popolo di Zemnaria ritirarsi dal loro progetto, a causa della grande distruzione che cadeva su di loro di notte e di giorno.

 

3 Nefi 4:23 E avvenne che Zemnaria diede al suo popolo l'ordine di ritirarsi dall'assedio e di marciare nelle parti più remote della terra settentrionale.

 

3 Nefi 4:24 E allora Gidgiddoni, rendendosi conto del loro progetto e conoscendo la loro debolezza a causa della mancanza di cibo e della grande strage che era stata fatta fra loro, mandò dunque fuori nottetempo i suoi eserciti e tagliò loro la via della ritirata, e appostò i suoi eserciti sulla via della loro ritirata.

 

3 Nefi 4:25 E fecero questo di notte, e giunsero marciando oltre i ladroni, cosicché all'indomani, quando i ladroni cominciarono la marcia, furono affrontati dagli eserciti nefiti sia di fronte che di dietro.

 

3 Nefi 4:26 E i ladroni che erano appostati a meridione furono pure tagliati fuori nei loro luoghi di ritirata. E tutte queste cose furono fatte per ordine di Gidgiddoni.

 

3 Nefi 4:27 E ve ne furono molte migliaia che si dettero prigionieri ai Nefiti e il rimanente di loro fu ucciso.

 

3 Nefi 4:28 E il loro capo, Zemnaria, fu preso e impiccato a un albero, sì, sulla cima finché morì. E quando l'ebbero impiccato finché fu morto, abbatterono l'albero a terra e gridarono a gran voce, dicendo:

 

3 Nefi 4:29 Possa il Signore preservare il suo popolo in rettitudine e santità di cuore, affinché possano abbattere a terra tutti coloro che cercheranno di ucciderli a causa del potere e delle cospirazioni segrete, proprio come quest'uomo è stato abbattuto a terra.

 

3 Nefi 4:30 E gioirono e gridarono di nuovo con una sola voce, dicendo: Possa il Dio d'Abrahamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe proteggere questo popolo in rettitudine, fintanto che invocherà il nome del suo Dio per avere protezione.

 

3 Nefi 4:31 E avvenne che esultarono tutti come un sol uomo, cantando e lodando il loro Dio per la grande cosa che aveva fatto per loro, preservandoli dal cadere nelle mani dei loro nemici.

 

3 Nefi 4:32 Sì, gridarono: Osanna all'Altissimo Dio. E gridarono: Benedetto il nome del Signore Dio Onnipotente, l'Altissimo Dio.

 

3 Nefi 4:33 E il loro cuore era gonfio di gioia, fino a far loro versare molte lacrime a motivo della grande bontà di Dio nel liberarli dalle mani dei loro nemici; e sapevano che era a motivo del loro pentimento e della loro umiltà che erano stati liberati da una distruzione eterna.

 

3 Nefi Capitolo 5

 

I Nefiti si pentono e abbandonano i loro peccati -- Mormon scrive la storia del suo popolo e proclama loro la parola eterna -- Israele sarà raccolto dalla sua lunga dispersione. Circa 22-26 d.C.

 

3 Nefi 5:1 ED ora ecco, non vi fu una sola anima vivente fra tutto il popolo dei Nefiti che mettesse in dubbio minimamente le parole di tutti i santi profeti che avevano parlato; poiché sapevano che esse devono necessariamente adempiersi.

 

3 Nefi 5:2 E sapevano che era necessario che Cristo fosse venuto, a motivo dei numerosi segni che erano stati dati, secondo le parole dei profeti; e a motivo delle cose che erano già avvenute, sapevano che ogni cosa sarebbe necessariamente avvenuta secondo ciò che era stato detto.

 

3 Nefi 5:3 Essi abbandonarono dunque tutti i loro peccati, le loro abominazioni e le loro prostituzioni e servirono Dio in tutta diligenza, giorno e notte.

 

3 Nefi 5:4 Ed ora avvenne che, quando ebbero preso prigionieri tutti i ladroni, tanto che non ne era sfuggito alcuno che non fosse stato ucciso, gettarono i loro prigionieri in carcere e fecero sì che fosse loro predicata la parola di Dio; e tutti coloro che vollero pentirsi dei loro peccati e stipulare un'alleanza di non ammazzare più furono messi in libertà.

 

3 Nefi 5:5 Ma quanti ve n'erano che non vollero stipulare l'alleanza e continuarono ancora ad avere in cuor loro quegli omicidi segreti, sì, tutti quelli che furono trovati a profferire minacce contro i loro fratelli, furono condannati e puniti secondo la legge.

 

3 Nefi 5:6 E così posero fine a quelle malvagie, segrete ed abominevoli cospirazioni, nelle quali v'era stata tanta malvagità ed erano stati commessi tanti omicidi.

 

3 Nefi 5:7 E così era trascorso il ventiduesimo anno, e anche il ventitreesimo, il ventiquattresimo e il venticinquesimo; ed erano così trascorsi venticinque anni.

 

3 Nefi 5:8 Ed erano accadute molte cose che, agli occhi di alcuni, sarebbero grandi e meravigliose; nondimeno non tutte possono essere scritte in questo libro; sì, questo libro non può contenere neppure una centesima parte di ciò che era stato fatto fra tanta gente nello spazio di venticinque anni;

 

3 Nefi 5:9 Ma ecco, vi sono degli annali che contengono tutti gli atti di questo popolo; ed un racconto più breve ma vero è stato dato da Nefi.

 

3 Nefi 5:10 Perciò io ho compilato la mia storia di queste cose secondo la storia di Nefi, che fu incisa sulle tavole che erano chiamate tavole di Nefi.

 

3 Nefi 5:11 Ed ecco, io compilo la storia su tavole che ho fatto con le mie stesse mani.

 

3 Nefi 5:12 Ed ecco, io mi chiamo Mormon, e sono stato chiamato come il paese di Mormon, il paese in cui Alma istituì la chiesa fra il popolo, sì, la prima chiesa che fu istituita fra loro dopo la loro trasgressione.

 

3 Nefi 5:13 Ecco, io sono un discepolo di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Sono stato chiamato da lui a proclamare la sua parola fra il suo popolo, affinché essi possano avere la vita eterna.

 

3 Nefi 5:14 E si è reso opportuno che io, secondo la volontà di Dio, facessi una storia delle cose che sono state fatte, affinché le preghiere di quelli che se ne sono andati, che erano i santi, fossero esaudite secondo la loro fede --

 

3 Nefi 5:15 Sì, una breve storia di ciò che ha avuto luogo dal tempo in cui Lehi lasciò Gerusalemme fino al tempo presente.

 

3 Nefi 5:16 Compilo dunque la mia storia dai resoconti che sono stati fatti da coloro che erano prima di me, fino all'inizio dei miei giorni;

 

3 Nefi 5:17 E faccio poi una storia delle cose che ho visto con i miei propri occhi.

 

3 Nefi 5:18 E so che la storia che compilo è una storia giusta e autentica; nondimeno vi sono molte cose che, secondo il nostro linguaggio, noi non siamo in grado di scrivere.

 

3 Nefi 5:19 Ed ora metto fine al mio parlare, che mi riguarda, e continuo a dare il mio racconto delle cose che sono state prima di me.

 

3 Nefi 5:20 Io sono Mormon, e sono un puro discendente di Lehi. Ho ragione di benedire il mio Dio e il mio Salvatore Gesù Cristo, poiché egli ha portato i nostri padri fuori dalla terra di Gerusalemme (e nessuno lo seppe, salvo lui stesso e quelli che egli portò fuori da quel paese), e poiché ha dato a me ed al mio popolo così tanta conoscenza, fino a salvare le nostre anime.

 

3 Nefi 5:21 Certo egli ha benedetto il casato di Giacobbe, ed è stato misericordioso verso la posterità di Giuseppe.

 

3 Nefi 5:22 E inquantoché i figlioli di Lehi hanno rispettato i suoi comandamenti, egli li ha benedetti e li ha fatti prosperare, secondo la sua parola.

 

3 Nefi 5:23 Sì, e certamente egli porterà nuovamente il rimanente della posterità di Giuseppe alla conoscenza del Signore loro Dio.

 

3 Nefi 5:24 E tanto certamente quanto vive il Signore, egli riunirà dai quattro canti della terra tutto il rimanente della posterità di Giacobbe, che è disperso ovunque su tutta la faccia della terra.

 

3 Nefi 5:25 E come ha fatto alleanza con tutto il casato di Giacobbe, così pure l'alleanza con la quale si è impegnato con il casato di Giacobbe si compirà a tempo debito, fino a riportare tutto il casato di Giacobbe a conoscere l'alleanza che egli ha stipulato con loro.

 

3 Nefi 5:26 E allora essi conosceranno il loro Redentore, che è Gesù Cristo, il Figlio di Dio; ed allora saranno raccolti dai quattro canti della terra nelle loro proprie terre, da dove sono stati dispersi; sì, come vive il Signore, così sarà. Amen.

 

3 Nefi Capitolo 6

 

I Nefiti prosperano -- Sorgono orgoglio, opulenza e distinzioni di classe -- La chiesa è straziata dai dissidi -- Satana conduce il popolo ad aperte ribellioni -- Molti profeti gridano al pentimento e sono uccisi -- I loro assassini cospirano per impadronirsi del governo. Circa 26-30 d.C.

 

3 Nefi 6:1 ED ora avvenne che tutto il popolo dei Nefiti tornò alle sue terre nel ventiseiesimo anno, ognuno con la sua famiglia, le sue greggi, le sue mandrie, i suoi cavalli e il suo bestiame e tutte le cose che gli appartenevano.

 

3 Nefi 6:2 E avvenne che non avevano mangiato tutte le loro provviste; presero dunque con loro tutto ciò che non avevano consumato di tutti i loro cereali di ogni specie, e il loro oro, e il loro argento, e tutte le loro cose preziose e tornarono alle loro proprie terre e ai loro possedimenti, sia a settentrione che a meridione, sia nella terra settentrionale che nella terra meridionale.

 

3 Nefi 6:3 E ai ladroni che avevano stipulato l'alleanza di rispettare la pace nel paese, e che desideravano restare lamaniti, accordarono delle terre secondo il loro numero, affinché potessero avere col loro lavoro di che sopravvivere; e così stabilirono la pace in tutto il paese.

 

3 Nefi 6:4 E ricominciarono a prosperare e ad ingrandirsi; e il ventiseiesimo e il ventisettesimo anno trascorsero e c'era nel paese un grande ordine; e avevano formulato le loro leggi secondo equità e giustizia.

 

3 Nefi 6:5 Ed ora non v'era nulla in tutto il paese che impedisse al popolo di prosperare continuamente, a meno che non cadessero in trasgressione.

 

3 Nefi 6:6 Ed ora, furono Gidgiddoni e il giudice Laconeus e quelli che erano stati nominati dirigenti che stabilirono nel paese questa grande pace.

 

3 Nefi 6:7 E avvenne che molte città furono costruite di nuovo, e molte antiche città vennero riparate.

 

3 Nefi 6:8 E furono costruite molte vie maestre e vennero fatte molte strade che conducevano da città a città, da paese a paese e da luogo a luogo.

 

3 Nefi 6:9 E così passò il ventottesimo anno, e il popolo ebbe pace continua.

 

3 Nefi 6:10 Ma avvenne che nel ventinovesimo anno cominciarono ad esserci alcune dispute fra il popolo; e alcuni si elevarono nell’orgoglio e nelle vanterie a causa delle loro grandissime ricchezze, sì, fino a giungere a grandi persecuzioni;

 

3 Nefi 6:11 Poiché vi erano molti mercanti nel paese, e anche molti avvocati e molti funzionari.

 

3 Nefi 6:12 E il popolo cominciò a distinguersi secondo il rango, secondo le loro ricchezze e le loro possibilità di istruirsi; sì, alcuni erano ignoranti a causa della loro povertà ed altri ricevevano grande istruzione a causa delle loro ricchezze.

 

3 Nefi 6:13 Alcuni si elevarono nell'orgoglio e altri erano grandemente umili; alcuni ribattevano alle ingiurie con le ingiurie, mentre altri ricevevano ingiurie, persecuzioni ed ogni genere di afflizioni e non si voltavano e insultavano a loro volta, ma erano umili e penitenti dinanzi a Dio.

 

3 Nefi 6:14 E venne così creandosi una grande ineguaglianza in tutto il paese, tanto che la chiesa cominciò a sgretolarsi; sì, tanto che nel trentesimo anno la chiesa si sgretolò in tutto il paese, salvo che fra un piccolo numero di Lamaniti che si erano convertiti alla vera fede; e non volevano dipartirsene, poiché erano fermi, perseveranti e inamovibili, disposti a rispettare in tutta diligenza i comandamenti del Signore.

 

3 Nefi 6:15 Ora, la causa di tale iniquità del popolo era questa: Satana aveva un gran potere nell'aizzare il popolo a compiere ogni sorta di iniquità e nel gonfiarli d'orgoglio, tentandoli a ricercare il potere, l'autorità, le ricchezze e le cose vane del mondo.

 

3 Nefi 6:16 E così Satana sviò i cuori del popolo a compiere ogni sorta di iniquità; perciò essi avevano goduto la pace solo per pochi anni.

 

3 Nefi 6:17 E così, all'inizio del trentesimo anno -- il popolo essendo stato lasciato per lo spazio di un lungo tempo ad essere sballottato dalle tentazioni del diavolo ovunque egli desiderasse condurli e a compiere qualunque iniquità egli desiderava che facessero -- e così, all'inizio di questo trentesimo anno, essi erano in una condizione di orribile perversità.

 

3 Nefi 6:18 Ora, essi non peccavano nell’ignoranza, poiché conoscevano la volontà di Dio a loro riguardo, poiché era stata loro insegnata; essi si ribellavano dunque volontariamente contro Dio.

 

3 Nefi 6:19 Ed ora, ciò avveniva ai giorni di Laconeus, figlio di Laconeus, poiché Laconeus occupò il seggio di suo padre e governò il popolo durante quell'anno.

 

3 Nefi 6:20 E cominciarono ad esservi uomini ispirati dal cielo e mandati, che stavano fra il popolo in tutto il paese, e predicavano e testimoniavano arditamente dei peccati e delle iniquità del popolo, e testimoniavano loro in merito alla redenzione che il Signore avrebbe compiuto per il suo popolo, o, in altre parole, la risurrezione di Cristo; e testimoniarono arditamente della sua morte e delle sue sofferenze.

 

3 Nefi 6:21 Ora, vi furono molti del popolo che erano grandemente adirati a causa di coloro che testimoniavano queste cose; e quelli che erano adirati erano soprattutto i giudici supremi e coloro che a erano stati sommi sacerdoti e dottori della legge; sì, tutti coloro che erano dottori della legge erano adirati con coloro che testimoniavano queste cose.

 

3 Nefi 6:22 Ora, non c'era nessun dottore della legge, né giudice, né sommo sacerdote che avesse il potere di condannare qualcuno a morte salvo che la loro condanna fosse firmata dal governatore del paese.

 

3 Nefi 6:23 Ora, vi furono molti di coloro che avevano testimoniato sugli eventi concernenti Cristo, ed avevano testimoniato arditamente, che furono presi e messi segretamente a morte dai giudici, sicché la notizia della loro morte non venne a conoscenza del governatore se non dopo la loro morte.

 

3 Nefi 6:24 Ora ecco, ciò era contrario alle leggi del paese, che qualcuno fosse messo a morte salvo che ne avessero autorità dal governatore del paese

 

3 Nefi 6:25 Perciò il governatore del paese, nella terra di Zarahemla, ricevette delle lamentele contro quei giudici che avevano condannato a morte i profeti del Signore, in disaccordo con la legge.

 

3 Nefi 6:26 Ora avvenne che furono presi e condotti dinanzi al giudice per essere giudicati del crimine che avevano commesso, secondo la legge che era stata data dal popolo.

 

3 Nefi 6:27 Ora avvenne che quei giudici avevano molti amici e parenti; e il rimanente, sì, anzi, quasi tutti i dottori della legge e i sommi sacerdoti, si radunarono e si unirono con i parenti di quei giudici che dovevano essere processati secondo la legge.

 

3 Nefi 6:28 E fecero alleanza gli uni cogli altri, sì, proprio quell'alleanza che era stata data dagli antichi, alleanza che era stata data e amministrata dal diavolo, per tramare contro ogni rettitudine.

 

3 Nefi 6:29 Tramarono dunque contro il popolo del Signore e fecero alleanza per distruggerlo e per liberare coloro che erano colpevoli di omicidio dalla presa della giustizia, che stava per essere amministrata secondo la legge.

 

3 Nefi 6:30 E sfidarono la legge e i diritti della loro patria; e fecero alleanza gli uni cogli altri di annientare il governatore, e di stabilire un re sul paese affinché il paese non fosse più in libertà, ma fosse soggetto ai re.

 

3 Nefi Capitolo 7

 

Il giudice supremo è assassinato, il governo è distrutto e il popolo si divide in tribù -- Giacobbe, un anticristo, diventa re di una lega di tribù -- Nefi predica il pentimento e la fede in Cristo -- Degli angeli lo visitano ogni giorno ed egli risuscita suo fratello dai morti -- Molti si pentono e sono battezzati. Circa 30-33 d.C.

 

3 Nefi 7:1 ORA ecco, vi mostrerò che non stabilirono un re sul paese; ma in quello stesso anno, sì, il trentesimo anno, annientarono sul seggio di giudizio, sì, assassinarono il giudice supremo del paese.

 

3 Nefi 7:2 E il popolo si divise gli uni contro gli altri; e si separarono gli uni dagli altri in tribù, ognuno secondo la sua famiglia, i suoi parenti e amici; e così distrussero il governo del paese.

 

3 Nefi 7:3 E ogni tribù nominò un capo o un dirigente su di loro; e così divennero tribù e capitribù.

 

3 Nefi 7:4 Ora ecco, non v'era nessuno fra loro che non avesse numerosa famiglia e molti parenti ed amici; perciò le loro tribù divennero grandissime.

 

3 Nefi 7:5 Ora, tutto ciò fu fatto e non ci furono guerre, al momento, fra loro; e tutta questa iniquità era caduta sul popolo perché si erano sottomessi al potere di Satana.

 

3 Nefi 7:6 E i regolamenti del governo furono distrutti a causa delle associazioni segrete degli amici e dei parenti di coloro che avevano assassinato i profeti.

 

3 Nefi 7:7 Ed essi provocarono una grande contesa nel paese, tanto che la parte più giusta del popolo era divenuta quasi tutta malvagia; sì, v'erano solo pochi giusti fra loro.

 

3 Nefi 7:8 E così non erano trascorsi sei anni da che la maggior parte del popolo si era distolta dalla rettitudine, come il cane al suo vomito o come la scrofa al suo rotolarsi nel fango.

 

3 Nefi 7:9 Ora, questa associazione segreta, che aveva portato una così grande iniquità sul popolo, si radunò, e posero alla sua testa un uomo che essi chiamarono Giacobbe;

 

3 Nefi 7:10 E lo nominarono loro re; divenne dunque re di questa malvagia banda ed era uno dei principali che avevano alzato la voce contro i profeti che testimoniavano di Gesù.

 

3 Nefi 7:11 E avvenne che essi non erano tanto numerosi quanto le tribù del popolo che erano riunite assieme, salvo che ogni capotribù stabiliva le sue leggi, ciascuno secondo la sua tribù: nondimeno erano nemici; nonostante non fossero un popolo retto erano tuttavia uniti nell'odio per coloro che avevano fatto alleanza per distruggere il governo.

 

3 Nefi 7:12 Giacobbe dunque, vedendo che i loro nemici erano più numerosi di loro, ed essendo egli il re della banda, ordinò dunque al suo popolo di prendere la fuga verso la parte più settentrionale del paese e di fondarvi un a regno per se stessi, finché sarebbero stati raggiunti dai dissidenti (poiché li illuse che vi sarebbero stati molti dissidenti), e sarebbero diventati abbastanza forti per lottare contro le tribù del popolo; e così fecero.

 

3 Nefi 7:13 E la loro marcia fu così rapida che non poté essere impedita fino a che furono arrivati fuori dalla portata del popolo. E così finì il trentesimo anno; e così stavano le cose del popolo di Nefi.

 

3 Nefi 7:14 E avvenne che nel trentunesimo anno erano divisi in tribù, ognuno secondo la sua famiglia, i parenti e gli amici; nondimeno erano giunti ad un accordo, di non farsi la guerra gli uni cogli altri; ma non erano uniti quanto alle leggi e al sistema di governo, poiché erano stabiliti secondo i propositi di coloro che erano i loro dirigenti e i loro capi. Però avevano stabilito leggi severissime affinché una tribù non prevaricasse sull'altra, tanto che, in una certa misura, ebbero pace nel paese; nondimeno il loro cuore si era distolto dal Signore loro Dio, e lapidavano i profeti e li cacciavano fuori di mezzo a loro.

 

3 Nefi 7:15 E avvenne che Nefi -- essendo stato visitato da angeli e anche dalla voce del Signore, avendo dunque veduto degli angeli ed essendo testimone oculare, e avendo ricevuto il potere di poter conoscere il ministero di Cristo, ed essendo anche testimone oculare del loro pronto ritorno dalla rettitudine alla loro malvagità ed alle abominazioni;

 

3 Nefi 7:16 Essendo dunque afflitto per la durezza dei loro cuori e per la cecità delle loro menti -- uscì in mezzo a loro in quello stesso anno e cominciò ad attestare arditamente il pentimento e la remissione dei peccati, mediante la fede nel Signore Gesù Cristo.

 

3 Nefi 7:17 E insegnò loro molte cose; e non possono essere scritte tutte, e una parte di esse non sarebbe sufficiente, perciò non sono scritte in questo libro. E Nefi insegnò con potenza e con grande autorità.

 

3 Nefi 7:18 E avvenne che si adirarono contro di lui, proprio perché aveva maggior potere di loro, poiché non era per loro possibile non credere alle sue parole, perché così grande era la sua fede nel Signore Gesù Cristo che degli angeli lo visitavano ogni giorno.

 

3 Nefi 7:19 E nel nome di Gesù egli espelleva demoni e spiriti impuri; e risuscitò perfino suo fratello dai morti, dopo che era stato lapidato a morte per mano del popolo.

 

3 Nefi 7:20 E il popolo lo vide, ne fu testimone, e si adirarono contro di lui a motivo del suo potere; ed egli fece anche molti altri miracoli, al cospetto del popolo, nel nome di Gesù.

 

3 Nefi 7:21 E avvenne che passò il trentunesimo anno, e ve ne furono pochi che si convertirono al Signore; ma tutti coloro che si erano convertiti affermarono in verità al popolo di essere stati visitati dal potere e dallo Spirito di Dio, che era in Gesù Cristo, nel quale essi credevano.

 

3 Nefi 7:22 E tutti coloro che furono liberati dai demoni, e che furono guariti dalle loro malattie e infermità, dichiararono in verità al popolo di essere stati toccati dallo Spirito di Dio e di essere stati guariti; e mostrarono pure dei segni e fecero alcuni miracoli fra il popolo.

 

3 Nefi 7:23 Così passò pure il trentaduesimo anno. E Nefi, all'inizio del trentatreesimo anno, gridò al popolo e predicò il pentimento e la remissione dei peccati.

 

3 Nefi 7:24 Ora vorrei che ricordaste anche che non vi fu nessuno che fosse condotto al pentimento che non fosse battezzato con l'acqua.

 

3 Nefi 7:25 Nefi ordinò dunque degli uomini a questo ministero, affinché tutti quelli che fossero venuti a loro fossero battezzati con l'acqua; e questo come testimonianza e prova dinanzi a Dio e al popolo che si erano pentiti e avevano ricevuto la remissione dei loro peccati.

 

3 Nefi 7:26 E ve ne furono molti che, all'inizio di quest'anno, furono battezzati al pentimento; e così trascorse la maggior parte di quell'anno.

 

3 Nefi Capitolo 8

 

Tempeste, terremoti, incendi, trombe d'aria e sconvolgimento fisici testimoniano la crocifissione di Cristo -- Molte persone vengono annientate -- Le tenebre coprono il paese per tre giorni -- Coloro che rimangono si lamentano per il loro destino. Circa 33-34 d.C.

 

3 Nefi 8:1 ED ora avvenne che, secondo i nostri annali, e noi sappiamo che i nostri annali sono veri, poiché ecco, chi ha tenuto gli annali era un uomo giusto -- poiché operò invero molti miracoli nel nome di Gesù, e non vi fu nessun uomo che potesse fare un miracolo nel nome di Gesù a meno che non fosse completamente purificato dalla sua iniquità --

 

3 Nefi 8:2 Ed ora avvenne che, se non è stato fatto errore da quest'uomo nel computo del nostro tempo, il trentatreesimo anno era passato.

 

3 Nefi 8:3 E il popolo cominciò a cercare con grande sollecitudine il segno che era stato dato dal profeta Samuele il Lamanita, sì, il tempo in cui per lo spazio di tre giorni ci sarebbero state le tenebre sulla faccia del paese.

 

3 Nefi 8:4 E cominciarono ad esservi grandi dubbi e dispute fra il popolo, nonostante i tanti segni che erano stati dati.

 

3 Nefi 8:5 E avvenne che nel trentaquattresimo anno, nel primo mese, il quarto giorno del mese, sorse un gran temporale, come non se ne era mai visto su tutto il paese.

 

3 Nefi 8:6 E vi fu anche una grande e terribile tempesta e vi fu un terribile tuono, tanto che scosse la terra intera come se stesse per spaccarsi.

 

3 Nefi 8:7 E vi furono fulmini estremamente luminosi, come non erano mai stati notati in tutto il paese.

 

3 Nefi 8:8 E la città di Zarahemla prese fuoco.

 

3 Nefi 8:9 E la città di Moroni sprofondò nelle profondità del mare, e i suoi abitanti annegarono.

 

3 Nefi 8:10 E la terra fu ammucchiata sopra la città di Moroniha, cosicché, al posto della città, ci fu una grande montagna.

 

3 Nefi 8:11 E vi fu una grande e terribile distruzione nella terra meridionale.

 

3 Nefi 8:12 Ma ecco, ci fu una più grande e terribile distruzione nella terra settentrionale; poiché ecco, tutta la faccia del paese fu trasformata a causa della tempesta e delle trombe d'aria, e dei tuoni e dei fulmini e dal grandissimo tremare di tutta la terra.

 

3 Nefi 8:13 E le strade maestre furono dirotte, le strade livellate furono rovinate, e molti luoghi piani divennero scabrosi.

 

3 Nefi 8:14 E molte città grandi e importanti si inabissarono, e molte furono bruciate, e molte furono scosse finché i loro edifici crollarono a terra e i loro abitanti furono uccisi, e i luoghi furono lasciati desolati.

 

3 Nefi 8:15 E ci furono alcune città che rimasero; ma i loro danni furono grandissimi e ve ne furono molti che furono uccisi.

 

3 Nefi 8:16 E ve ne furono alcuni che furono portati via dalle trombe d'aria; e nessuno sa dove siano finiti; si sa solo che furono portati via.

 

3 Nefi 8:17 E così la faccia di tutta la terra divenne deformata, a causa delle tempeste, e dei tuoni, e dei fulmini e dei terremoti.

 

3 Nefi 8:18 Ed ecco, le rocce furono spezzate in due; si sgretolarono sulla faccia di tutta la terra, tanto che furono trovate in frammenti sparsi, e in solchi e in crepacci su tutta la faccia della terra.

 

3 Nefi 8:19 E avvenne che quando i tuoni, e i fulmini, e il temporale e la tempesta, e i terremoti cessarono -- poiché ecco, durarono circa per lo spazio di tre ore; e fu detto da alcuni che il tempo era stato più lungo; nondimeno tutte queste grandi e terribili cose avvennero nello spazio di circa tre ore -- e poi, ecco, ci furono le tenebre sulla faccia della terra.

 

3 Nefi 8:20 E avvenne che ci furono fitte tenebre su tutta la faccia della terra, tanto che gli abitanti che non erano caduti potevano sentire il vapore delle tenebre;

 

3 Nefi 8:21 E a causa dell'oscurità non si poté avere nessuna luce, né candele, né torce; né si poté accendere il fuoco con la loro legna più minuta e più secca, cosicché non si poté avere assolutamente nessuna luce;

 

3 Nefi 8:22 E non si vide nessuna luce, né fuoco, né chiarore, né il sole, né la luna, né le stelle, tanto grande era la bruma tenebrosa che era sulla faccia della terra.

 

3 Nefi 8:23 E avvenne che durò per lo spazio di tre giorni che non si vide nessuna luce; e vi fu continuamente grande lamento, urla e pianto fra tutto il popolo; sì, grandi furono i gemiti del popolo a causa delle tenebre e della grande distruzione che erano venute su di loro.

 

3 Nefi 8:24 E in un luogo li si udì gridare, dicendo: Oh, se ci fossimo pentiti prima di questo giorno grande e terribile, allora i nostri fratelli sarebbero stati risparmiati e non sarebbero stati bruciati in quella grande città di Zarahemla!

 

3 Nefi 8:25 E in un altro luogo li si udì gridare e lamentarsi, dicendo: Oh, se ci fossimo pentiti prima di questo grande e terribile giorno, e se non avessimo ucciso e lapidato i profeti e se non li avessimo cacciati, allora le nostre madri e le nostre belle figlie e i nostri figlioli sarebbero stati risparmiati e non sarebbero stati sepolti in quella grande città di Moronihah. E così le urla del popolo erano grandi e terribili.

 

3 Nefi Capitolo 9

 

Nelle tenebre la voce di Cristo annuncia la distruzione di molti popoli e di molte città a causa della loro malvagità -- Annuncia anche la sua divinità e dichiara che la legge di Mosè è adempiuta, e invita gli uomini a venire a lui ed essere salvati. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 9:1 E AVVENNE che si udì una voce fra tutti gli abitanti della terra su tutta la faccia di questo paese, che gridava:

 

3 Nefi 9:2 Guai, guai, guai a questo popolo: guai agli abitanti di tutta la terra, se non si pentiranno; poiché il diavolo ride, e i suoi angeli gioiscono a motivo dell'uccisione dei bei figli e delle belle figlie del mio popolo; ed è a causa della loro iniquità e abominazioni che sono caduti!

 

3 Nefi 9:3 Ecco, quella grande città di Zarahemla io l'ho bruciata con il fuoco con i suoi abitanti.

 

3 Nefi 9:4 Ed ecco, io ho fatto sì che la grande città di Moroni sprofondasse nelle profondità del mare e i suoi abitanti annegassero.

 

3 Nefi 9:5 Ed ecco, quella grande città di Moroniha l'ho coperta di terra con i suoi abitanti, per nascondere le loro iniquità e le loro abominazioni dal mio cospetto, affinché il sangue dei profeti e dei santi non salga più a me contro di loro.

 

3 Nefi 9:6 Ed ecco, ho fatto sì che la città di Gilgal sprofondasse e fossero sepolti i suoi abitanti nelle profondità della terra.

 

3 Nefi 9:7 Sì, e la città di Oniha e i suoi abitanti, e la città di Mocum e i suoi abitanti, e la città di Gerusalemme e i suoi abitanti; ed ho fatto sì che le acque venissero al loro posto, per nascondere la loro malvagità e le loro abominazioni dal mio volto, affinché il sangue dei profeti e dei santi non salga più a me contro di loro.

 

3 Nefi 9:8 Ed ecco, la città di Gadiandi e la città di Gadiomna e la città di Giacobbe e la città di Gimgimno, tutte queste le ho fatte sprofondare, ed ho fatto al loro posto colline e valli; e i loro abitanti li ho sepolti nelle profondità della terra, per nascondere dal mio cospetto la loro malvagità e le loro abominazioni, affinché il sangue dei profeti e dei santi non salga più a me contro di loro.

 

3 Nefi 9:9 Ed ecco, quella grande città di Giacobugath, che era abitata dal popolo di re Giacobbe, io l'ho fatta bruciare col fuoco a causa dei loro peccati e della loro malvagità che sorpassava la malvagità della terra intera, a causa dei loro assassinii e delle loro associazioni segrete, poiché furono essi che distrussero la pace del mio popolo e il governo del paese; perciò io li ho fatti bruciare, per annientarli dal mio cospetto affinché il sangue dei profeti e dei santi non salisse più a me contro di essi.

 

3 Nefi 9:10 Ed ecco, la città di Laman, e la città di Giosh, e la città di Gad e la città di Kishcumen le ho fatte bruciare col fuoco con i loro abitanti, a causa della loro malvagità nel cacciare via i profeti, nel lapidare coloro che avevo mandato a denunciare loro la loro malvagità e le loro abominazioni.

 

3 Nefi 9:11 E poiché li hanno tutti cacciati via, poiché non vi era nessun giusto in mezzo a loro, io ho fatto scendere il fuoco per distruggerli, affinché la loro malvagità e le loro abominazioni potessero venir nascoste dal mio cospetto, affinché il sangue dei profeti e dei santi che mandai fra loro possa non gridare a me dalla terra contro di loro.

 

3 Nefi 9:12 E ho fatto venire molte grandi distruzioni su questo paese e su questo popolo, a causa della loro malvagità e delle loro abominazioni.

 

3 Nefi 9:13 O voi tutti che siete stati risparmiati perché foste più giusti di loro, non volete ora ritornare a me, pentirvi dei vostri peccati e essere convertiti, affinché io possa guarirvi?

 

3 Nefi 9:14 Sì, in verità io vi dico: se verrete a me, avrete la vita eterna. Ecco, il mio braccio di misericordia è teso verso di voi, e chiunque verrà, io lo riceverò; e benedetti sono coloro che vengono a me.

 

3 Nefi 9:15 Ecco, io sono Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Ho creato i cieli e la terra e tutte le cose che sono in essi. Io ero col Padre fin dal principio. Io sono nel Padre e il Padre in me; e in me il Padre ha glorificato il suo nome.

 

3 Nefi 9:16 Io venni ai miei, e i miei non mi hanno ricevuto. E le Scritture che riguardano la mia venuta sono adempiute.

 

3 Nefi 9:17 E a tutti quelli che mi hanno ricevuto, ho dato loro di divenire i figli di Dio; e così farò per tutti coloro che crederanno nel mio nome, poiché ecco, mediante me viene la redenzione, e in me la legge di Mosè è adempiuta.

 

3 Nefi 9:18 Io sono la luce e la vita del mondo. Sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine.

 

3 Nefi 9:19 E non mi offrirete più spargimento di sangue; sì, i vostri sacrifici e i vostri olocausti cesseranno, poiché non accetterò più i vostri sacrifici e i vostri olocausti.

 

3 Nefi 9:20 E mi offrirete in sacrificio un cuore spezzato e uno spirito contrito. E chiunque verrà a me con cuore spezzato e spirito contrito, lo battezzerò con il fuoco e con lo Spirito Santo, proprio come i Lamaniti, a motivo della loro fede in me al tempo della loro conversione, furono battezzati con il fuoco e con lo Spirito Santo, e non lo seppero.

 

3 Nefi 9:21 Ecco, io sono venuto nel mondo per portare la redenzione al mondo, per salvare il mondo dal peccato.

 

3 Nefi 9:22 Perciò chiunque si pente e viene a me come un fanciullo, io lo riceverò, poiché di questi è il regno di Dio. Ecco, per questi ho deposto la mia vita e l'ho ripresa; pentitevi dunque e venite a me, voi estremità della terra, e siate salvati.

 

3 Nefi Capitolo 10

 

C'è silenzio sulla terra per molte ore -- La voce di Cristo promette di raccogliere il suo popolo come una chioccia raccoglie i suoi pulcini -- La parte più giusta del popolo è stata preservata. Circa 34-35 d.C.

 

3 Nefi 10:1 ED ora ecco, avvenne che tutto il popolo del paese udì queste parole e ne rese testimonianza. E dopo queste parole ci fu silenzio sulla terra per lo spazio di molte ore.

 

3 Nefi 10:2 Poiché così grande fu lo stupore del popolo, che cessarono di lamentarsi e di urlare per la perdita dei loro parenti che erano stati uccisi; perciò vi fu silenzio in tutto il paese per lo spazio di molte ore.

 

3 Nefi 10:3 E avvenne che di nuovo venne al popolo una voce, e tutto il popolo udì e ne rese testimonianza, dicendo:

 

3 Nefi 10:4 O voi, popoli di queste grandi città che sono cadute, che siete discendenti di Giacobbe, sì, che siete del casato d'Israele, quante volte vi ho raccolto, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, e vi ho nutrito.

 

3 Nefi 10:5 E ancora, quante volte ho voluto raccogliervi, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, sì, voi o popolo del casato d'Israele, che sei caduto; sì, voi o popolo del casato d'Israele, voi che abitate a Gerusalemme, come voi che siete caduti, quante volte ho voluto raccogliervi come una chioccia raccoglie i suoi pulcini, ma non avete voluto.

 

3 Nefi 10:6 O voi, casato d'Israele, che ho risparmiato, quante volte vi raccoglierò come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, se vi pentirete e tornerete a me, con pieno intento di cuore.

 

3 Nefi 10:7 Ma se no, o casato d'Israele, i luoghi delle tue dimore diverranno desolati, fino al tempo del compimento dell’alleanza dei tuoi padri.

 

3 Nefi 10:8 Ed ora avvenne che dopo che il popolo ebbe udite queste parole, ecco, ricominciarono a piangere e ad urlare a causa della perdita dei loro parenti ed amici.

 

3 Nefi 10:9 E avvenne che passarono così i tre giorni. E al mattino le tenebre si dissiparono dalla faccia del paese, e la terra cessò di tremare, e le rocce cessarono di spaccarsi, e gli spaventosi boati cessarono e tutti i rumori tumultuosi scomparvero.

 

3 Nefi 10:10 La terra si ricongiunse e si fermò; e i pianti, e i lamenti e i gemiti delle persone che erano state lasciate in vita cessarono; i loro lamenti si trasformarono in gioia e le loro lamentele in lodi e ringraziamenti al Signore Gesù Cristo, loro Redentore.

 

3 Nefi 10:11 E fin qui furono adempiute le Scritture che erano state dette dai profeti.

 

3 Nefi 10:12 Ed era la parte più giusta dei popolo che era stata salvata, erano quelli che avevano ricevuto i profeti e non li avevano lapidati, ed erano quelli che non avevano versato il sangue dei santi, che erano stati risparmiati.

 

3 Nefi 10:13 E furono risparmiati e non furono sprofondati e sepolti nella terra; e non furono annegati nelle profondità del mare; non furono bruciati dal fuoco, né sepolti e schiacciati a morte; e non furono portati via dalle trombe d'aria, né furono sopraffatti dal vapore di fumo e di tenebre.

 

3 Nefi 10:14 Ed ora, chiunque legge, che comprenda; colui che ha le Scritture, che le scruti e veda e osservi se tutte queste morti e queste distruzioni ad opera del fuoco, e del fumo, e delle tempeste, e delle trombe d'aria, e delle voragini nella terra per inghiottirli e tutte queste cose non sono in adempimento delle profezie di molti santi profeti.

 

3 Nefi 10:15 Ecco, vi dico, sì, molti hanno reso testimonianza di queste cose alla venuta di Cristo, e furono uccisi perché avevano reso testimonianza di queste cose.

 

3 Nefi 10:16 Sì, il profeta Zenos rese testimonianza di queste cose ed anche Zenoc parlò in merito a queste cose, poiché resero testimonianza particolarmente di noi, che siamo un rimanente della loro posterità.

 

3 Nefi 10:17 Ecco, il nostro padre Giacobbe attestò pure in merito a un rimanente della posterità di Giuseppe. Ed ecco, non siamo noi un rimanente della posterità di Giuseppe? E queste cose che rendono testimonianza di noi, non sono scritte sulle tavole di bronzo che nostro padre Lehi portò via da Gerusalemme?

 

3 Nefi 10:18 E avvenne che alla fine del trentaquattresimo anno, ecco, vi mostrerò che il popolo di Nefi che era stato risparmiato, ed anche quelli che erano stati chiamati Lamaniti, che erano stati risparmiati, ottennero grandi favori, e grandi benedizioni furono riversate sul loro capo, al punto che poco dopo l'ascensione di Cristo al cielo egli si manifestò veramente a loro;

 

3 Nefi 10:19 E mostrò loro il suo corpo e li istruì; e un racconto del suo ministero sarà dato qui appresso. Perciò per il momento pongo fine alle mie parole.

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Gesù Cristo si mostrò al popolo di Nefi mentre la moltitudine era riunita nel paese di Abbondanza, e li istruì; ed in questo modo egli si mostrò a loro.

Comprende i capitoli da

11 a 26 incluso.

 

3 Nefi Capitolo 11

 

Il Padre rende testimonianza del suo Figlio beneamato -- Cristo appare e proclama la sua espiazione -- Il popolo tocca i segni delle sue ferite nelle mani, nei piedi e nel costato -- Gridano Osanna -- egli prescrive il modo e la maniera del battesimo -- Lo spirito di contesa è del diavolo -- La dottrina di Cristo è che gli uomini devono credere, essere battezzati e ricevere lo Spirito Santo. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 11:1 ED ora avvenne che c'era una grande moltitudine del popolo di Nefi riunita intorno al tempio che era nel paese di Abbondanza; e si meravigliavano e si interrogavano l'un l'altro e mostravano l'uno all'altro i grandi e meravigliosi mutamenti che avevano avuto luogo.

 

3 Nefi 11:2 E conversavano anche di questo Gesù Cristo, della cui morte era stato dato un segno.

 

3 Nefi 11:3 E avvenne che mentre stavano così conversando l'uno con l'altro, udirono una voce come se venisse dal cielo; e gettarono attorno lo sguardo, poiché non comprendevano la voce che udivano; e non era una voce dura, né era una voce forte; nondimeno, nonostante fosse una voce lieve, essa trafiggeva fino al centro coloro che la udivano, tanto che non v'era una sola parte del loro essere che essa non facesse tremare; sì, li trafiggeva fino all'anima e faceva ardere i loro cuori.

 

3 Nefi 11:4 E avvenne che udirono nuovamente la voce, e non la compresero.

 

3 Nefi 11:5 E di nuovo, per la terza volta, essi udirono la voce ed aprirono le loro orecchie per ascoltarla; e i loro occhi erano rivolti verso il suono; e guardavano con insistenza verso il cielo, da dove veniva il suono.

 

3 Nefi 11:6 Ed ecco, la terza volta essi compresero la voce che udivano; ed essa diceva loro:

 

3 Nefi 11:7 Ecco il mio Figlio beneamato, nel quale io mi compiaccio, nel quale ho glorificato il mio nome: ascoltatelo.

 

3 Nefi 11:8 E avvenne che quando compresero, alzarono di nuovo gli occhi verso il cielo; ed ecco, videro un Uomo che scendeva dal cielo; ed era vestito di una veste bianca; e scese e stette in mezzo a loro; e gli occhi di tutta la moltitudine erano rivolti su di lui, e non osavano aprir la bocca, neppure l'uno con l'altro, e non sapevano cosa significasse, poiché pensavano che fosse un angelo che era apparso loro.

 

3 Nefi 11:9 E avvenne che egli stese la sua mano e parlò al popolo dicendo:

 

3 Nefi 11:10 Ecco, io sono Gesù Cristo, di cui i profeti attestarono che sarebbe venuto nel mondo.

 

3 Nefi 11:11 Ed ecco, io sono la luce e la vita del mondo: ed ho bevuto da quella coppa amara che il Padre mi ha dato ed ho glorificato il Padre prendendo su di me i peccati del mondo, e in questo ho accettato la volontà del Padre in tutte le cose, fin dal principio.

 

3 Nefi 11:12 E avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole, tutta la moltitudine cadde a terra; poiché si ricordarono che era stato profetizzato fra loro che Cristo si sarebbe manifestato a loro dopo la sua ascensione al cielo.

 

3 Nefi 11:13 E avvenne che il Signore parlò loro, dicendo:

 

3 Nefi 11:14 Alzatevi e venite avanti verso di me, affinché possiate mettere le vostre mani nel mio fianco, e possiate sentire anche le impronte dei chiodi nelle mie mani e nei miei piedi; cosicché possiate sapere che io sono il Dio d'Israele e il Dio di tutta la terra, e che sono stato ucciso per i peccati del mondo.

 

3 Nefi 11:15 E avvenne che la moltitudine avanzò e pose le mani nel suo costato, e sentì le impronte dei chiodi nelle sue mani e nei suoi piedi; e fecero questo facendosi avanti ad uno ad uno, finché furono tutti passati, ed ebbero veduto con i loro occhi e sentito con le loro mani e seppero con certezza, e ne resero testimonianza, che era Colui di cui era stato scritto dai profeti che sarebbe venuto.

 

3 Nefi 11:16 E quando tutti si furono fatti avanti ed ebbero testimoniato per se stessi, gridarono tutti di comune accordo, dicendo:

 

3 Nefi 11:17 Osanna! Benedetto sia il nome dell'Altissimo Dio. E caddero ai piedi di Gesù e lo adorarono.

 

3 Nefi 11:18 E avvenne che egli parlò a Nefi (poiché Nefi era in mezzo alla moltitudine), e gli comandò di farsi avanti.

 

3 Nefi 11:19 E Nefi si alzò e si fece avanti, e si inchinò dinanzi al Signore e baciò i suoi piedi.

 

3 Nefi 11:20 E il Signore gli comandò di alzarsi. Ed egli si alzò e stette dinanzi a lui.

 

3 Nefi 11:21 E il Signore gli disse: Ti do il potere di battezzare questo popolo, quando sarò di nuovo salito in cielo.

 

3 Nefi 11:22 E di nuovo il Signore chiamò altri, e disse loro le stesse cose, e dette loro il potere di battezzare. E disse loro: Voi battezzerete in questo modo, e non vi saranno dispute fra voi.

 

3 Nefi 11:23 In verità io vi dico che chiunque si pente dei suoi peccati, tramite le vostre parole, e desidera essere battezzato nel mio nome, voi lo battezzerete in questo modo: Ecco, voi scenderete nell'acqua, e vi starete in piedi, e lo battezzerete nel mio nome.

 

3 Nefi 11:24 Ed ora ecco, queste sono le parole che pronuncerete, chiamandolo per nome e dicendo:

 

3 Nefi 11:25 Essendomi stata data l’autorità da Gesù Cristo, io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

3 Nefi 11:26 E poi lo immergerete nell'acqua ed uscirete di nuovo dall'acqua.

 

3 Nefi 11:27 E in questo modo battezzerete nel mio nome; poiché ecco, in verità io vi dico che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono uno; ed io sono nel Padre, e il Padre in me, e il Padre ed io siamo uno.

 

3 Nefi 11:28 E nel modo che vi ho comandato, così voi battezzerete. E non vi saranno dispute fra voi, come ci sono state finora; né vi saranno dispute fra voi riguardo ai punti della mia dottrina, come ci sono state finora.

 

3 Nefi 11:29 Poiché in verità, in verità io vi dico che colui che ha lo spirito di contesa non è mio, ma è del diavolo, che è il padre delle contese, e incita i cuori degli uomini a contendere con ira l'uno con l'altro.

 

3 Nefi 11:30 Ecco, questa non è la mia dottrina, di incitare i cuori degli uomini all'ira, l'uno contro l'altro; ma la mia dottrina è questa, che tali cose siano eliminate.

 

3 Nefi 11:31 Ecco, in verità, in verità io vi dico, io vi dichiarerò la mia dottrina.

 

3 Nefi 11:32 Ed è questa la mia dottrina, ed è la dottrina che il Padre mi ha dato; ed io rendo testimonianza del Padre, e il Padre rende testimonianza di me, e lo Spirito Santo rende testimonianza del Padre e di me; ed io rendo testimonianza che il Padre comanda a tutti gli uomini, ovunque, di pentirsi e di credere in me.

 

3 Nefi 11:33 E chiunque crede in me ed è battezzato, questo sarà salvato; e questi sono coloro che erediteranno il regno di Dio.

 

3 Nefi 11:34 E chiunque non crede in me e non è battezzato, sarà dannato.

 

3 Nefi 11:35 In verità, in verità io vi dico che questa è la mia dottrina, e reco testimonianza di essa dal Padre; e chiunque crede in me, crede anche nel Padre; e a lui il Padre renderà testimonianza di me, poiché lo visiterà col fuoco e con lo Spirito Santo.

 

3 Nefi 11:36 E così il Padre renderà testimonianza di me, e lo Spirito Santo gli renderà testimonianza del Padre e di me, poiché il Padre, io e lo Spirito Santo siamo uno.

 

3 Nefi 11:37 E di nuovo, vi dico, dovete pentirvi e divenire come un fanciullo, ed essere battezzati nel mio nome, altrimenti non potrete in alcun modo ricevere queste cose.

 

3 Nefi 11:38 E di nuovo vi dico, dovete pentirvi, ed essere battezzati nel mio nome e divenire come un fanciullo, altrimenti non potrete in alcun modo ereditare il regno di Dio.

 

3 Nefi 11:39 In verità, in verità, io vi dico che questa è la mia dottrina, e chiunque costruisce su di essa costruisce sulla mia roccia; e le porte dell'inferno non prevarranno su di lui.

 

3 Nefi 11:40 E chiunque dichiarerà di più o di meno di questo, annunciandola come mia dottrina, questi viene dal male e non è edificato sulla mia roccia; ma costruisce su fondazioni di sabbia, e le porte dell'inferno stanno aperte per riceverlo, quando verranno le piene e i venti si abbatteranno su di lui.

 

3 Nefi 11:41 Andate dunque a questo popolo, e proclamate le parole che ho detto, fino alle estremità della terra.

 

3 Nefi Capitolo 12

 

Gesù chiama e incarica i Dodici -- Tiene ai Nefiti un discorso simile al Sermone sul Monte -- Enuncia le Beatitudini -- I suoi insegnamenti trascendono e prevalgono sulla legge di Mosè -- Comanda agli uomini di essere perfetti come lui e il Padre sono perfetti -- Confrontare con Matteo 5. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 12:1 E AVVENNE che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole rivolto a Nefi e a coloro che erano stati chiamati (ora il numero di quelli che erano stati chiamati e che avevano ricevuto potere ed autorità di battezzare era di dodici), ecco, egli stese la mano verso la moltitudine e gridò rivolto a loro dicendo: Benedetti voi siete se darete ascolto alle parole di questi dodici che ho scelto fra voi, per istruirvi e per essere vostri servitori; e ad essi ho dato il potere di battezzarvi con l'acqua; e dopo che sarete stati battezzati con l'acqua, ecco io vi battezzerò col fuoco e con lo Spirito Santo; perciò benedetti voi siete se crederete in me e sarete battezzati, dopo che mi avete visto e che sapete che io sono.

 

3 Nefi 12:2 E di nuovo, ancor più benedetti saranno quelli che crederanno nelle vostre parole, perché voi testimonierete che mi avete visto e che sapete che io sono. Sì, benedetti sono coloro che crederanno nelle vostre parole e che si abbasseranno in profonda umiltà e saranno battezzati, poiché saranno visitati col fuoco e con lo Spirito Santo, e riceveranno la remissione dei loro peccati.

 

3 Nefi 12:3 Sì, beati sono i poveri in spirito che vengono a me, poiché di essi è il regno dei cieli.

 

3 Nefi 12:4 E di nuovo, beati sono tutti quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati.

 

3 Nefi 12:5 E beati sono i mansueti, perché erediteranno la terra.

 

3 Nefi 12:6 E beati sono tutti coloro che sono affamati ed assetati di giustizia, poiché saranno riempiti dallo Spirito Santo.

 

3 Nefi 12:7 E beati sono i misericordiosi, poiché otterranno misericordia.

 

3 Nefi 12:8 E beati sono tutti i puri di cuore, poiché vedranno Dio.

 

3 Nefi 12:9 E beati sono tutti i pacificatori, poiché saranno chiamati figlioli di Dio.

 

3 Nefi 12:10 E beati sono tutti quelli che sono perseguitati a cagione del mio nome, poiché di essi è il regno dei cieli.

 

3 Nefi 12:11 E beati siete voi quando gli uomini vi insulteranno e vi perseguiteranno, e diranno falsamente contro di voi ogni sorta di male, a cagion mia;

 

3 Nefi 12:12 Abbiate dunque grande gioia e siate grandemente contenti poiché grande sarà la vostra ricompensa in cielo; poiché così essi perseguitarono i profeti che erano prima di voi.

 

3 Nefi 12:13 In verità, in verità, io vi dico: Io vi pongo ad essere il sale della terra; ma se il sale perde il suo sapore, con che cosa si salerà la terra? Il sale non sarà ormai buono a nulla, se non ad essere gettato via e calpestato sotto i piedi degli uomini.

 

3 Nefi 12:14 In verità, in verità io vi dico: Io vi pongo ad essere la luce di questo popolo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta.

 

3 Nefi 12:15 Ecco, gli uomini accendono una lampada per metterla sotto un moggio? No, ma su un candeliere, e dà luce a tutti quelli che sono nella casa.

 

3 Nefi 12:16 Così risplenda dunque la vostra luce davanti a questo popolo, affinché possa vedere le vostre buone opere e glorifichi il Padre vostro che è nei cieli.

 

3 Nefi 12:17 Non pensate ch'io sia venuto per distruggere la legge o i profeti. Io non son venuto per distruggere ma per adempiere;

 

3 Nefi 12:18 Poiché in verità io vi dico che non un iota o un sol punto della legge è passato, ma in me è stata tutta adempiuta.

 

3 Nefi 12:19 Ed ecco, io vi ho dato la legge e i comandamenti del Padre mio, affinché crediate in me e vi pentiate dei vostri peccati e veniate a me con cuore spezzato e spirito contrito. Ecco, avete i comandamenti dinanzi a voi, e la legge è adempiuta.

 

3 Nefi 12:20 Venite dunque a me, e siate salvati; poiché in verità io vi dico che, a meno che non rispettiate i miei comandamenti che vi ho appena dato, voi non entrerete in nessun caso nel regno dei cieli.

 

3 Nefi 12:21 Voi avete udito che fu detto dagli antichi, e sta pure scritto dinanzi a voi, non uccidere; e chiunque ucciderà sarà sottoposto al giudizio di Dio;

 

3 Nefi 12:22 Ma io vi dico che chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al suo giudizio. E chiunque dirà a suo fratello: Raca, sarà sottoposto al consiglio; e chi dirà: Pazzo, sarà sottoposto al fuoco dell'inferno.

 

3 Nefi 12:23 Perciò, se tu verrai a me, o desidererai venire a me, e ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te --

 

3 Nefi 12:24 Vattene da tuo fratello e riconciliati prima con tuo fratello; e poi vieni a me con pieno intento di cuore, e io ti riceverò.

 

3 Nefi 12:25 Accordati presto col tuo avversario mentre sei in cammino con lui, per tema che da un momento all'altro egli ti prenda e tu sia gettato in prigione.

 

3 Nefi 12:26 In verità, in verità, io ti dico, tu non uscirai di là in alcun modo, finché non abbia pagata l'ultima senina. E mentre sei in prigione, puoi pagare una sola senina? In verità, in verità, io ti dico: No.

 

3 Nefi 12:27 Ecco, è stato scritto dagli antichi: Non commettere adulterio;

 

3 Nefi 12:28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per concupirla, ha già commesso adulterio nel suo cuore.

 

3 Nefi 12:29 Ecco, io vi do un comandamento, di non permettere a nessuna di queste cose di entrare nel vostro cuore;

 

3 Nefi 12:30 Poiché è meglio che vi priviate di queste cose, e in questo prenderete la vostra croce, piuttosto che essere gettati in inferno.

 

3 Nefi 12:31 E' stato scritto che chiunque, ripudierà sua moglie le dia una lettera di divorzio.

 

3 Nefi 12:32 In verità, in verità, io vi dico che chiunque ripudierà sua moglie, salvo per motivi di fornicazione, le farà commettere adulterio; e chiunque sposerà colei che è divorziata commette adulterio.

 

3 Nefi 12:33 E ancora è scritto, non spergiurare su te stesso, ma fa' i tuoi giuramenti al Signore;

 

3 Nefi 12:34 Ma in verità, in verità io vi dico, non giurate affatto; né per il cielo poiché è il trono di Dio;

 

3 Nefi 12:35 Né per la terra, poiché è lo scanno dei suoi piedi;

 

3 Nefi 12:36 Né giurerai per il tuo capo, perché non puoi fare un capello bianco o nero;

 

3 Nefi 12:37 Ma che il vostro parlare sia: Sì, sì; no, no; poiché tutto ciò che viene in più di così è male.

 

3 Nefi 12:38 Ed ecco, è scritto: Occhio per occhio e dente per dente;

 

3 Nefi 12:39 Ma io vi dico: Non resistete al male, ma chiunque ti colpirà sulla guancia destra, porgigli anche l'altra;

 

3 Nefi 12:40 E se qualcuno ti cita in giudizio e ti prende il tuo abito, lasciagli anche il mantello;

 

3 Nefi 12:41 E chiunque ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due.

 

3 Nefi 12:42 Da' a colui che ti chiede, e non voltare le spalle a colui che ti chiede in prestito.

 

3 Nefi 12:43 Ed ecco, è pure scritto: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico;

 

3 Nefi 12:44 Ma ecco, io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano e pregate per coloro che si approfittano di voi e vi perseguitano;

 

3 Nefi 12:45 Affinché possiate essere i figlioli del Padre vostro che è in cielo; poiché egli fa levare il suo sole sui cattivi e sui buoni.

 

3 Nefi 12:46 Perciò quelle cose che furono in antico, che erano sotto la legge, sono tutte compiute in me.

 

3 Nefi 12:47 Le cose vecchie sono finite, e tutte le cose sono divenute nuove.

 

3 Nefi 12:48 Perciò vorrei che foste perfetti, come me, o come il Padre vostro che è in cielo è perfetto.

 

3 Nefi Capitolo 13

 

Gesù insegna ai Nefiti la preghiera del Signore -- Devono ammassare tesori in cielo -- Ai Dodici viene comandato di non darsi pensiero, nel loro ministero, delle cose materiali --Confrontare con Matteo 6. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 13:1 IN verità, in verità, io dico che vorrei che faceste elemosine ai poveri; ma fate attenzione di non fare le vostre elemosine dinanzi agli uomini, per essere visti da loro; altrimenti non avrete ricompensa dal vostro Padre che è in cielo.

 

3 Nefi 13:2 Quando dunque farete le vostre elemosine, non suonate la tromba dinanzi a voi, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per avere la gloria dagli uomini. In verità io vi dico ch'essi hanno la loro ricompensa.

 

3 Nefi 13:3 Ma quando tu fai elemosina, che la tua mano sinistra non sappia ciò che fa la destra;

 

3 Nefi 13:4 Affinché la tua elemosina possa essere in segreto; e tuo Padre, che vede nel segreto, ti ricompenserà apertamente.

 

3 Nefi 13:5 E quando preghi, non fare come gli ipocriti, poiché essi amano pregare in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle strade, per poter essere visti dagli uomini. In verità io vi dico, essi hanno la loro ricompensa.

 

3 Nefi 13:6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e dopo aver chiuso la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto; e tuo Padre, che vede nel segreto, ti ricompenserà apertamente.

 

3 Nefi 13:7 Ma quando pregate, non usate vane ripetizioni, come fanno i pagani, poiché credono di essere ascoltati per il loro gran parlare.

 

3 Nefi 13:8 Non siate dunque simili a loro, poiché il vostro Padre sa di che cosa avete bisogno, prima che voi glielo domandiate.

 

3 Nefi 13:9 Pregate dunque in questo modo: Padre nostro che sei in cielo, sia santificato il tuo nome.

 

3 Nefi 13:10 Sia fatta la tua volontà in terra, come è fatta in cielo.

 

3 Nefi 13:11 E perdonaci i nostri debiti, come noi perdoniamo i nostri debitori.

 

3 Nefi 13:12 E non indurci in tentazione, ma liberaci dal male.

 

3 Nefi 13:13 Poiché tuo è il regno, e il potere, e la gloria, per sempre. Amen.

 

3 Nefi 13:14 Poiché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, anche il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi;

 

3 Nefi 13:15 Ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre offese.

 

3 Nefi 13:16 Inoltre quando digiunate non siate come gli ipocriti, tristi di aspetto, poiché essi sfigurano la faccia, per poter mostrare agli uomini che digiunano. In verità vi dico, essi hanno la loro ricompensa.

 

3 Nefi 13:17 Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia;

 

3 Nefi 13:18 Per non poter mostrare agli uomini che digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà apertamente.

 

3 Nefi 13:19 Non ammassatevi tesori sulla terra, dove i vermi e la ruggine guastano, e i ladri penetrano e rubano;

 

3 Nefi 13:20 Ma ammassatevi tesori in cielo, dove né vermi né ruggine guastano e dove i ladri non penetrano né rubano.

 

3 Nefi 13:21 Poiché dove è il tuo tesoro, là sarà pure il tuo cuore.

 

3 Nefi 13:22 La luce del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è sano, il tuo corpo intero sarà pieno di luce.

 

3 Nefi 13:23 Ma se il tuo occhio è peccaminoso, il tuo corpo intero sarà pieno di tenebra. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto saranno grandi le tenebre stesse!

 

3 Nefi 13:24 Nessuno può servire due padroni; poiché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si atterrà all'uno e sprizzerà l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona.

 

3 Nefi 13:25 Ed ora avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole guardò i dodici che aveva scelto, e disse loro: Ricordate le parole che vi ho detto. Poiché ecco, voi siete coloro che ho scelto per istruire questo popolo. Perciò vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di cosa mangerete o di cosa berrete; e neppure per il vostro corpo, di cosa indosserete. Non è la vita più del cibo, e il corpo più del vestito?

 

3 Nefi 13:26 Guardate gli uccelli dell'aria, che non seminano, non mietono né raccolgono nei granai; eppure il vostro Padre celeste li nutre. Non siete voi molto più di loro?

 

3 Nefi 13:27 Chi di voi, dandosi pensiero, può aggiungere alla sua statura un sol cubito?

 

3 Nefi 13:28 E perché vi date pensiero per i vestiti? Considerate come crescono i gigli dei campi; essi non faticano né filano;

 

3 Nefi 13:29 Eppure io vi dico che neppure Salomone, in tutta la sua gloria, era vestito come uno di loro.

 

3 Nefi 13:30 Pertanto, se Dio veste così l'erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, altrettanto vestirà voi se non sarete di poca fede.

 

3 Nefi 13:31 Non datevi dunque pensiero, dicendo: Cosa mangeremo? o Cosa berremo? o Con cosa ci vestiremo?

 

3 Nefi 13:32 Poiché il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.

 

3 Nefi 13:33 Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno aggiunte.

 

3 Nefi 13:34 Non datevi dunque pensiero per il domani, poiché il domani si darà pensiero per le cose sue; basta a ciascun giorno il suo male.

 

3 Nefi Capitolo 14

 

Gesù comanda: Non giudicate; chiedete a Dio; state attenti ai falsi profeti -- Promette la salvezza a coloro che fanno la volontà del Padre -- Confrontare con Matteo 7. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 14:1 ED ora avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole, si rivolse di nuovo alla moltitudine e aprì di nuovo la bocca, dicendo: In verità, in verità, io vi dico: Non giudicate, affinché non siate giudicati.

 

3 Nefi 14:2 Poiché, con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi.

 

3 Nefi 14:3 E perché guardi il bruscolo che è nell'occhio di tuo fratello, e non consideri la trave che è nel tuo proprio occhio?

 

3 Nefi 14:4 Ovvero come puoi dire al tuo fratello: Lascia che ti tolga il bruscolo dal tuo occhio -- ed ecco, vi e una trave nel tuo proprio occhio?

 

3 Nefi 14:5 Tu, ipocrita, prima getta via la trave dal tuo proprio occhio, e poi vedrai con chiarezza per gettare via il bruscolo dall'occhio di tuo fratello.

 

3 Nefi 14:6 Non date ciò che è santo ai cani, e non gettate le vostre perle dinanzi ai porci; per tema che le calpestino sotto i piedi e si rivoltino e vi sbranino.

 

3 Nefi 14:7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto.

 

3 Nefi 14:8 Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.

 

3 Nefi 14:9 Ovvero, chi c'è fra di voi, che se suo figlio chiede del pane, gli darà una pietra?

 

3 Nefi 14:10 O se chiede un pesce, gli darà un serpente?

 

3 Nefi 14:11 Se voi allora, che siete malvagi, sapete come dare buoni doni ai vostri figlioli, quanto più il Padre vostro che è in cielo, darà cose buone a coloro che gliele chiedono?

 

3 Nefi 14:12 Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, poiché questa è la legge e i profeti.

 

3 Nefi 14:13 Entrate per la porta stretta; poiché larga è la porta e spaziosa è la via che porta alla distruzione; e ce ne sono molti che entrano per essa.

 

3 Nefi 14:14 Perché stretta è la porta e angusta è la via che porta alla vita, e ve ne sono pochi che la trovano.

 

3 Nefi 14:15 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in abito di pecora, ma dentro sono lupi rapaci.

 

3 Nefi 14:16 Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccolgono uve dalle spine o fichi dai cardi?

 

3 Nefi 14:17 Così ogni buon albero produce buoni frutti; ma l'albero corrotto produce cattivi frutti.

 

3 Nefi 14:18 Un albero buono non può produrre frutti cattivi, né l'albero corrotto produce frutti buoni.

 

3 Nefi 14:19 Ogni albero che non produce buoni frutti è tagliato e gettato nel fuoco.

 

3 Nefi 14:20 Pertanto voi li riconoscerete dai loro frutti.

 

3 Nefi 14:21 Non chiunque mi dice Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio, che è in cielo.

 

3 Nefi 14:22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo abbiamo cacciato demoni e fatto in nome tuo molte opere meravigliose?

 

3 Nefi 14:23 E allora dichiarerò loro: io non vi ho mai conosciuto; dipartitevi da me, voi che commettete iniquità.

 

3 Nefi 14:24 Perciò chiunque ode queste mie parole e le fa, lo paragonerò ad un uomo saggio, che costruì la sua casa sulla roccia --

 

3 Nefi 14:25 E la pioggia è caduta, son venute le piene e i venti hanno soffiato e si sono abbattuti su quella casa, ed essa non è crollata, poiché era fondata sulla roccia.

 

3 Nefi 14:26 Ma chiunque ode queste mie parole e non le fa, sarà paragonato ad un uomo stolto che costruì la sua casa sulla sabbia --

 

3 Nefi 14:27 E la pioggia è caduta, son venute le piene, e i venti hanno soffiato e si sono abbattuti su quella casa; ed essa è crollata, e grande ne è stata la rovina.

 

3 Nefi Capitolo 15

 

Gesù annuncia che la legge di Mosè è adempiuta in lui -- I Nefiti sono le altre pecore di cui ha parlato a Gerusalemme -- A causa dell'iniquità il popolo del Signore a Gerusalemme non sa delle pecore disperse d'Israele. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 15:1 ED ora avvenne che quando Gesù ebbe terminato queste parole, gettò il suo sguardo sulla moltitudine tutt'attorno, e disse loro: Ecco, avete udito ciò che ho insegnato prima di salire al Padre mio; perciò chiunque si ricorda queste mie parole e le fa, io lo risusciterò all'ultimo giorno.

 

3 Nefi 15:2 E avvenne che quando Gesù ebbe detto queste parole, si avvide che ve n'erano alcuni fra loro che si meravigliavano e si domandavano che cosa volesse dire in merito alla legge di Mosè, poiché non comprendevano il detto che le cose antiche erano passate e che ogni cosa era divenuta nuova.

 

3 Nefi 15:3 Ed egli disse loro: Non vi meravigliate perché vi ho detto che le cose antiche sono passate, e che ogni cosa è diventata nuova.

 

3 Nefi 15:4 Ecco, io vi dico che la legge che fu data a Mosè è adempiuta.

 

3 Nefi 15:5 Ecco, sono io che ho dato la legge, e sono io che feci alleanza con il mio popolo, Israele; perciò la legge è adempiuta in me, poiché sono venuto per adempiere la legge; perciò essa è finita.

 

3 Nefi 15:6 Ecco, io non abolisco i profeti, poiché tutti quelli che non si sono adempiuti in me, in verità vi dico che saranno tutti adempiuti.

 

3 Nefi 15:7 E perché vi dissi che le cose antiche sono passate, non abolisco ciò che è stato detto in merito alle cose che sono a venire.

 

3 Nefi 15:8 Poiché ecco, l’alleanza che ho fatto con il mio popolo non è tutta adempiuta; ma la legge che fu data a Mosè ha fine in me.

 

3 Nefi 15:9 Ecco, io sono la legge, e la luce. Guardate a me, perseverate fino alla fine, e vivrete; poiché a colui che persevera fino alla fine io darò la vita eterna.

 

3 Nefi 15:10 Ecco, io vi ho dato i comandamenti; obbedite dunque ai miei comandamenti. E questa è la legge e i profeti, poiché in verità essi resero testimonianza di me.

 

3 Nefi 15:11 Ed ora avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole, disse a quei dodici che aveva scelto:

 

3 Nefi 15:12 Voi siete i miei discepoli, e siete una luce per questo popolo, che è un rimanente del casato di Giuseppe.

 

3 Nefi 15:13 Ed ecco, questa è la terra della vostra eredità; e il Padre ve l'ha data.

 

3 Nefi 15:14 E il Padre non mi ha mai dato il comandamento di dirlo ai vostri fratelli a Gerusalemme.

 

3 Nefi 15:15 Né il Padre mi ha mai dato il comandamento di dire loro delle altre tribù del casato d'Israele, che il Padre ha condotto fuori dal paese.

 

3 Nefi 15:16 Questo il Padre mi ha comandato di dire loro:

 

3 Nefi 15:17 Che ho altre pecore, che non sono di questo ovile; esse pure devo condurre, ed esse udranno la mia voce; e vi sarà un solo gregge ed un solo pastore.

 

3 Nefi 15:18 Ed ora, a causa della loro ostinazione e della loro incredulità, essi non compresero la mia parola; perciò mi fu comandato dal Padre di non dire loro null'altro in merito a ciò.

 

3 Nefi 15:19 Ma in verità io vi dico che il Padre mi ha comandato e ve lo dico, che voi siete stati separati da loro a causa della loro iniquità; è dunque a causa della loro iniquità ch'essi non sanno nulla di voi.

 

3 Nefi 15:20 E in verità io vi dico di nuovo che le altre tribù il Padre le ha separate da loro; ed è a causa della loro iniquità ch'essi non sanno nulla di loro.

 

3 Nefi 15:21 E in verità io vi dico che voi siete coloro di cui ho detto: Ho altre pecore che non sono di questo ovile; esse pure devo condurre, ed esse udranno la mia voce; e vi sarà un sol gregge e un solo pastore.

 

3 Nefi 15:22 Ed essi non mi compresero, poiché hanno supposto che fossero i Gentili; poiché non compresero che i Gentili sarebbero stati convertiti mediante la loro predicazione.

 

3 Nefi 15:23 E non mi compresero quando dissi che essi avrebbero udito la mia voce; e non mi capirono quando dissi che i Gentili non avrebbero mai udito la mia voce -- e che non mi sarei manifestato loro che per mezzo dello Spirito Santo.

 

3 Nefi 15:24 Ma ecco, voi avete udito sia la mia voce e mi avete anche visto; e voi siete le mie pecore, e siete annoverati fra coloro che il Padre mi ha dato.

 

3 Nefi Capitolo 16

 

Gesù visiterà altre pecore perdute d'Israele -- Negli ultimi giorni il Vangelo andrà ai Gentili e poi al casato d'Israele -- Il popolo del Signore vedrà coi propri occhi quando egli ricondurre Sion. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 16:1 E IN verità, in verità, io vi dico che ho altre pecore che non sono di questo paese, né del paese di Gerusalemme, né di alcuna parte di questa terra qui attorno, dove sono stato ad insegnare.

 

3 Nefi 16:2 Poiché coloro di cui parlo sono coloro che non hanno ancora udito la mia voce; e non mi sono ancora mai manifestato a loro.

 

3 Nefi 16:3 Ma ho ricevuto un comandamento dal Padre di andare da loro e che essi possano udire la mia voce e siano annoverati fra le mie pecore, affinché vi possa essere un sol gregge e un solo pastore; perciò vado a mostrarmi a loro.

 

3 Nefi 16:4 E vi comando di scrivere queste parole dopo che sarò partito, affinché, se sarà che il mio popolo a Gerusalemme, coloro che mi hanno visto e che sono stati con me nel mio ministero, non chiederanno al Padre in nome mio, così da ricevere per lo Spirito Santo, conoscenza di voi e anche delle altre tribù delle quali non sanno nulla, affinché queste parole che voi scriverete siano conservate e siano manifestate ai Gentili, affinché, tramite la pienezza dei Gentili il rimanente della loro posterità, che sarà dispersa sulla faccia della terra a causa della loro incredulità, possa essere ricondotto, ossia possa essere portato a conoscere me, loro Redentore.

 

3 Nefi 16:5 E allora io li radunerò dai quattro canti della terra; e allora adempirò l’alleanza che il Padre ha fatto con tutto il popolo del casato d'Israele.

 

3 Nefi 16:6 E benedetti sono i Gentili, a motivo della loro fede in me e nello Spirito Santo, che testimonia loro di me e del Padre.

 

3 Nefi 16:7 Ecco, a motivo della loro fede in me, dice il Padre, e a causa della tua incredulità, o casato d'Israele, negli ultimi giorni la verità giungerà ai Gentili, affinché la pienezza di queste cose sia resa loro nota.

 

3 Nefi 16:8 Ma guai, dice il Padre, ai Gentili increduli, poiché nonostante siano venuti innanzi sulla faccia di questo paese ed abbiano disperso il mio popolo, che è del casato d'Israele, e che il mio popolo, che è del casato d'Israele, sia stato scacciato d'inframmezzo a loro e sia stato calpestato sotto i loro piedi;

 

3 Nefi 16:9 E per la misericordia del Padre verso i Gentili ed anche per i giudizi del Padre sul mio popolo che è del casato d'Israele, in verità, in verità io vi dico che dopo tutto ciò, e dopo che avrò fatto sì che il mio popolo, che è del casato d'Israele sia percosso e afflitto, ucciso e scacciato d'inframmezzo a loro, e sia odiato da loro, e diventi oggetto di derisione e di disprezzo fra loro --

 

3 Nefi 16:10 E così comanda il Padre di dirvi: Nel giorno in cui i Gentili peccheranno contro il mio Vangelo, e rigetteranno la pienezza del mio vangelo e saranno elevati nella superbia del loro cuore al di sopra di tutte le nazioni e sopra tutti i popoli della terra intera, e saranno pieni di ogni sorta di menzogne, e di inganni, e di malizie e di ogni sorta di ipocrisie, e di omicidii e di frodi sacerdotali, e di atti di lussuria e di abominazioni segrete; e se faranno tutte queste cose e se rigetteranno la pienezza del mio Vangelo, ecco, dice il Padre, io porterò via la pienezza del mio vangelo di frammezzo a loro.

 

3 Nefi 16:11 E allora ricorderò l'alleanza che ho fatto con il mio popolo, o casato d'Israele, e porterò loro il mio Vangelo.

 

3 Nefi 16:12 E mostrerò a te, o casato d'Israele, che i Gentili non avranno potere su di te, ma ricorderò la mia alleanza con te, o casato d'Israele, e tu verrai alla conoscenza della pienezza del mio vangelo.

 

3 Nefi 16:13 Ma se i Gentili si pentiranno e torneranno a me, dice il Padre, ecco, essi saranno annoverati fra il mio popolo, o casato d'Israele.

 

3 Nefi 16:14 E non permetterò che il mio popolo, che è del casato d'Israele, penetri fra loro e li calpesti, dice il Padre.

 

3 Nefi 16:15 Ma se non si volgeranno a me e non daranno ascolto alla mia voce, io permetterò loro, sì, permetterò al mio popolo, o casato d'Israele, di penetrare in mezzo a loro e di calpestarli, ed essi saranno come il sale che ha perduto il suo sapore, e che non è più buono a nulla, se non ad essere gettato e calpestato sotto i piedi del mio popolo, o casato d'Israele.

 

3 Nefi 16:16 In verità, in verità io vi dico, così mi ha comandato il Padre che io dia a questo popolo questa terra come sua eredità.

 

3 Nefi 16:17 E allora saranno adempiute le parole del profeta Isaia, che dicono:

 

3 Nefi 16:18 Le tue sentinelle alzeranno la voce, canteranno con voce unanime, poiché vedranno coi loro propri occhi quando il Signore ricondurrà Sion.

 

3 Nefi 16:19 Prorompete in gridi di gioia e cantate assieme, o rovine di Gerusalemme! Poiché il Signore ha consolato il suo popolo e ha redento Gerusalemme.

 

3 Nefi 16:20 Il Signore ha snudato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra vedranno la salvezza di Dio.

 

3 Nefi Capitolo 17

 

Gesù invita il popolo a meditare sulle sue parole e a pregare per comprenderle -- Guarisce i loro ammalati -- Prega per il popolo usando un linguaggio che non può essere scritto -- Il fuoco circonda i loro piccoli e degli angeli li istruiscono. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 17:1 ECCO, ora avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole, guardò di nuovo attorno la moltitudine e disse loro: Ecco, il mio tempo è prossimo.

 

3 Nefi 17:2 Mi accorgo che siete deboli e che non potete comprendere tutte le parole che il Padre mi ha comandato di dirvi in questa occasione.

 

3 Nefi 17:3 Andate dunque alle vostre case, meditate sulle cose che vi ho detto e domandate al Padre, nel mio nome, di poter comprendere, e preparate la vostra mente per domani. E io tornerò a voi.

 

3 Nefi 17:4 Ma ora io vado al Padre, e anche a mostrarmi alle tribù perdute d'Israele, poiché esse non sono perdute per il Padre; poiché egli sa dove le ha portate.

 

3 Nefi 17:5 E avvenne che quando Gesù ebbe così parlato, gettò di nuovo lo sguardo tutt'attorno sulla moltitudine, e vide che essi erano in lagrime e lo guardavano fissamente, come se volessero chiedergli di attardarsi un po' più a lungo con loro.

 

3 Nefi 17:6 Ed egli disse loro: Ecco, le mie viscere sono piene di compassione per voi.

 

3 Nefi 17:7 Avete dei malati fra voi? Portateli qui. Avete degli storpi, o dei ciechi, o degli zoppi, o dei mutilati, o dei lebbrosi, o degli sciancati, o dei sordi o afflitti in qualche maniera? Portateli qui e li guarirò, poiché ho compassione di voi; le mie viscere sono piene di misericordia.

 

3 Nefi 17:8 Poiché m'accorgo che voi desiderate che io vi mostri ciò che ho fatto ai vostri fratelli a Gerusalemme, poiché vedo che la vostra fede è sufficiente perché io vi guarisca.

 

3 Nefi 17:9 E avvenne che, quando ebbe così parlato, tutta la moltitudine, di comune accordo, si fece avanti con i loro ammalati, i loro afflitti, i loro zoppi, i loro ciechi, i loro muti e con tutti coloro che erano afflitti in qualche maniera; ed egli li guarì, tutti quelli che furono condotti dinanzi a lui.

 

3 Nefi 17:10 E tutti, tanto quelli che erano stati guariti quanto quelli che erano sani, si prostrarono ai suoi piedi e lo adorarono; e tutti coloro che poterono farsi avanti fra la moltitudine baciarono i suoi piedi, tanto che bagnarono i suoi piedi con le loro lacrime.

 

3 Nefi 17:11 E avvenne che egli comandò che gli fossero portati i loro bambini.

 

3 Nefi 17:12 Allora essi gli portarono i loro bambini e li fecero sedere a terra tutt'attorno a lui, e Gesù vi stette in mezzo; e la moltitudine si fece da parte finché furono tutti portati davanti a lui.

 

3 Nefi 17:13 E avvenne che quando erano stati tutti portati, e Gesù stette in mezzo a loro, egli comandò alla moltitudine di inginocchiarsi a terra.

 

3 Nefi 17:14 E avvenne che quando si furono inginocchiati a terra, Gesù gemette fra sé e disse: Padre, sono turbato, a causa della malvagità del popolo del casato d'Israele.

 

3 Nefi 17:15 E quando ebbe detto queste parole, si inginocchiò anche lui a terra; ed ecco, pregò il Padre, e le cose che disse nella preghiera non possono essere scritte, e la moltitudine, coloro che lo udirono, ne rese testimonianza.

 

3 Nefi 17:16 E resero testimonianza in questa maniera: L’occhio non ha mai visto prima, né l'orecchio udito prima, cose così grandi e meravigliose come quelle che noi vedemmo e udimmo Gesù dire al Padre;

 

3 Nefi 17:17 E nessuna lingua può esprimere, né possono essere scritte da nessun uomo, né alcun cuore di uomo può concepire cose così grandi e meravigliose come quelle che noi vedemmo e sentimmo dire da Gesù; e nessuno può concepire la gioia che riempì le nostre anime quando lo sentimmo pregare il Padre per noi.

 

3 Nefi 17:18 E avvenne che quando Gesù ebbe finito di pregare il Padre, egli si levò; ma così grande era la gioia della moltitudine che ne fu sopraffatta.

 

3 Nefi 17:19 E avvenne che Gesù parlò loro e li invitò ad alzarsi.

 

3 Nefi 17:20 Ed essi si alzarono da terra, ed egli disse loro: Benedetti siete voi a motivo della vostra fede. Ed ora ecco, la mia gioia è completa.

 

3 Nefi 17:21 E quando ebbe detto queste parole, egli pianse, e la moltitudine ne rese testimonianza; ed egli prese i loro bambini, ad uno ad uno, e li benedisse, e pregò il Padre per loro.

 

3 Nefi 17:22 E quando ebbe fatto ciò, egli pianse di nuovo.

 

3 Nefi 17:23 E parlò alla moltitudine e disse loro: Ecco i vostri piccoli.

 

3 Nefi 17:24 E mentre erano attenti a guardare, rivolsero lo sguardo al cielo e videro i cieli aperti, e videro degli angeli scendere dal cielo come se fossero in mezzo al fuoco; ed essi vennero giù e circondarono i piccoli, ed essi furono circondati dal fuoco; e gli angeli li istruirono.

 

3 Nefi 17:25 E la moltitudine vide, udì e rese testimonianza; ed essi sanno che la loro testimonianza è vera, poiché essi tutti videro e udirono, ciascuno da sé; ed erano in numero di circa duemilacinquecento anime, e consistevano di uomini, donne e bambini.

 

3 Nefi Capitolo 18

 

Gesù istituisce il sacramento tra i Nefiti -- Ad essi è comandato di pregare sempre nel suo nome -- Coloro che mangiano il suo corpo e bevono il suo sangue indegnamente sono dannati -- Ai discepoli è data autorità di conferire lo Spirito Santo. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 18:1 E AVVENNE che Gesù comandò ai suoi discepoli di portargli del pane e del vino.

 

3 Nefi 18:2 E mentre erano andati a prendere il pane e il vino, egli comandò alla moltitudine di sedersi per terra.

 

3 Nefi 18:3 E quando i discepoli vennero col pane e col vino, egli prese il pane, lo spezzò e lo benedisse: e lo diede ai discepoli e comandò loro di mangiarlo.

 

3 Nefi 18:4 E quando ebbero mangiato e furono sazi, comandò loro di darne alla moltitudine.

 

3 Nefi 18:5 E quando la moltitudine ebbe mangiato e fu sazia, egli disse ai discepoli: Ecco, vi sarà uno ordinato fra voi, e a lui darò il potere di spezzare il pane, di benedirlo e di darlo al popolo della mia chiesa, a tutti quelli che crederanno e saranno battezzati nel mio nome.

 

3 Nefi 18:6 E dovrete sempre osservare di fare così, proprio come l'ho fatto io, proprio come io ho spezzato il pane, l'ho benedetto e ve l'ho dato.

 

3 Nefi 18:7 E farete questo in ricordo del mio corpo, che vi ho mostrato. E ciò sarà una testimonianza al Padre che vi ricordate sempre di me. E se vi ricordate sempre di me, avrete il mio Spirito che sarà con voi.

 

3 Nefi 18:8 E avvenne che quando disse queste parole, egli comandò ai suoi discepoli di prendere del vino della coppa e di berne, e di darne pure alla moltitudine, affinché potesse berne.

 

3 Nefi 18:9 E avvenne che fecero così, ne bevvero e furono sazi; e ne dettero alla moltitudine ed essi bevvero e furono sazi.

 

3 Nefi 18:10 E quando i discepoli ebbero fatto ciò, Gesù disse loro: Benedetti siete voi, per quello che avete fatto, poiché questo è adempiere ai miei comandamenti, e questo attesta al Padre che siete disposti a fare ciò che vi ho comandato.

 

3 Nefi 18:11 E questo, voi lo farete sempre a coloro che si pentono e sono battezzati nel mio nome; e lo farete in ricordo del mio sangue, che ho versato per voi, affinché possiate testimoniare al Padre che vi rammentate sempre di me. E se vi rammentate sempre di me, avrete il mio Spirito che sarà con voi.

 

3 Nefi 18:12 E vi do un comandamento, che facciate queste cose. E se farete sempre queste cose, siete benedetti poiché siete edificati sulla mia roccia.

 

3 Nefi 18:13 Ma chi fra voi farà di più o di meno di questo, non è edificato sulla mia roccia ma è edificato su fondamenta di sabbia; e quando cadrà la pioggia e verranno le piene e soffieranno i venti e si abbatteranno su di lui, egli cadrà e le porte dell'inferno sono già aperte e pronte a riceverlo.

 

3 Nefi 18:14 Perciò benedetti siete voi se rispetterete i miei comandamenti, che il Padre mi ha comandato di darvi.

 

3 Nefi 18:15 In verità, in verità io vi dico, dovete vegliare e pregare sempre, per timore di essere tentati dal diavolo e di essere da lui trascinati in cattività.

 

3 Nefi 18:16 E come io ho pregato fra voi, così voi pregherete sulla mia chiesa, fra il mio popolo che si pente ed è battezzato nel mio nome. Ecco, io sono la luce, e vi ho dato un esempio.

 

3 Nefi 18:17 E avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole ai suoi discepoli, si rivolse di nuovo alla moltitudine e disse loro:

 

3 Nefi 18:18 Ecco, in verità, in verità io vi dico che dovete vegliare e pregare sempre per timore di entrare in tentazione; poiché Satana desidera possedervi, per setacciarvi come il grano.

 

3 Nefi 18:19 Perciò dovete sempre pregare il Padre nel mio nome;

 

3 Nefi 18:20 E tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, e che è giusto, credendo che riceverete, ecco, vi sarà dato.

 

3 Nefi 18:21 Pregate il Padre nelle vostre famiglie, sempre nel mio nome, affinché vostra moglie e i vostri figli siano benedetti.

 

3 Nefi 18:22 Ed ecco, vi riunirete spesso; e non impedirete a nessuno di venire a voi quando vi riunirete, ma gli permetterete di venire a voi e non glielo vieterete;

 

3 Nefi 18:23 Ma pregherete per loro, e non li scaccerete; e se sarà che verranno a voi spesso, pregherete il Padre per loro nel mio nome.

 

3 Nefi 18:24 Tenete dunque alta la vostra luce affinché possa brillare dinanzi al mondo. Ecco, io sono la luce che dovete tenere alta -- ciò che mi avete visto fare. Ecco, avete visto che ho pregato il Padre, e siete stati tutti testimoni.

 

3 Nefi 18:25 E voi vedete che ho comandato che nessuno di voi se ne deve andare; ma vi ho ordinato piuttosto di venire a me, perché possiate sentire e vedere; così voi farete verso il mondo; e chiunque romperà questo comandamento, si lascerà indurre in tentazione.

 

3 Nefi 18:26 Ed ora avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole, rivolse di nuovo lo sguardo verso i discepoli che aveva scelto, e disse loro:

 

3 Nefi 18:27 Ecco, in verità, in verità io vi dico, vi do un altro comandamento, e poi devo andare al Padre mio per poter adempiere ad altri comandamenti ch'egli mi ha dato.

 

3 Nefi 18:28 Ed ora ecco, questo è il comandamento che vi do: voi non permetterete a nessuno di prendere parte al mio corpo e al mio sangue indegnamente, sapendolo, quando lo distribuirete;

 

3 Nefi 18:29 Poiché chiunque mangia della mia carne e beve del mio sangue indegnamente, mangia e beve la dannazione per l'anima sua; se dunque voi sapete che un uomo è indegno di mangiare e di bere della mia carne e del mio sangue, voi glielo vieterete.

 

3 Nefi 18:30 Nondimeno voi non lo scaccerete di frammezzo a voi, ma gli insegnerete e pregherete al Padre nel mio nome per lui; e se sarà che si pente ed è battezzato nel mio nome, allora lo riceverete e gli darete della mia carne e del mio sangue.

 

3 Nefi 18:31 Ma se non si pente, non sarà annoverato fra il mio popolo, affinché non possa distruggere il mio popolo, poiché ecco, io conosco le mie pecore ed esse sono contate.

 

3 Nefi 18:32 Nondimeno non lo scaccerete dalle vostre sinagoghe o dai vostri luoghi di culto, poiché dovrete continuare ad istruirlo; poiché non sapete se non tornerà e si pentirà, e verrà a me con pieno intento di cuore, ed io lo guarirò; e voi sarete gli strumenti per portare loro la salvezza.

 

3 Nefi 18:33 Osserverete dunque queste parole che vi ho comandato, per non cadere sotto condanna; guai infatti a colui che il Padre condanna.

 

3 Nefi 18:34 E vi do questi comandamenti a causa delle dispute che ci sono state fra voi. E benedetti siete voi se non avrete dispute fra voi.

 

3 Nefi 18:35 Ed ora vado al Padre, perché è opportuno che torni al Padre per cagion vostra.

 

3 Nefi 18:36 E avvenne che quando Gesù ebbe finito di dire queste parole, toccò con la mano i discepoli che aveva scelto, ad uno ad uno, finché li ebbe toccati tutti, e parlò loro mentre li toccava.

 

3 Nefi 18:37 E la moltitudine non udì le parole ch'egli pronunciò; non ne resero dunque testimonianza; ma i discepoli attestarono ch'egli aveva dato loro il potere di dare lo Spirito Santo. E vi mostrerò qui appresso che tale testimonianza è vera.

 

3 Nefi 18:38 E avvenne che quando Gesù li ebbe tutti toccati, venne una nube che ricoprì la moltitudine, cosicché non potevano vedere Gesù.

 

3 Nefi 18:39 E mentre erano ricoperti, egli li lasciò e ascese al cielo. E i discepoli videro e resero testimonianza che era nuovamente asceso al cielo.

 

3 Nefi Capitolo 19

 

I Dodici Discepoli svolgono il loro ministero presso il popolo e pregano per avere lo Spirito Santo -- I discepoli vengono battezzati e ricevono lo Spirito Santo e il ministero degli angeli --Gesù prega usando delle parole che non possono essere scritte --Egli dà atto della grandissima fede di questi Nefiti. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 19:1 ED ora avvenne che quando Gesù fu asceso al cielo, la moltitudine si disperse ed ogni uomo prese sua moglie e i suoi figli e tornò alla sua propria casa.

 

3 Nefi 19:2 E fu immediatamente diffusa ovunque la notizia, prima ancora che fosse buio, che la moltitudine aveva visto Gesù, ch'egli aveva insegnato loro e anche che si sarebbe mostrato all'indomani alla moltitudine.

 

3 Nefi 19:3 Sì, ed anche per tutta la notte si diffuse ovunque la notizia di Gesù; e tanto che ve ne furono molti che fra il popolo, sì, un grandissimo numero, che si adoperarono moltissimo per tutta quella notte per poter essere al mattino seguente nel luogo dove Gesù si sarebbe manifestato alla moltitudine.

 

3 Nefi 19:4 E avvenne che all'indomani, quando la moltitudine si fu radunata, ecco, Nefi e suo fratello che egli aveva risuscitato dai morti, il cui nome era Timoteo, e anche suo figlio il cui nome era Giona, ed anche Mathoni, Mathonia suo fratello, e Kumen, Kumenoni, Geremia, Shemnon, Giona, Sedechia e Isaia -- ora, questi erano i nomi dei discepoli che Gesù aveva scelto -- ed avvenne che essi si fecero avanti e stettero in mezzo alla moltitudine.

 

3 Nefi 19:5 Ed ecco, la moltitudine era così grande ch'essi fecero sì che si dividessero in dodici gruppi.

 

3 Nefi 19:6 E i Dodici insegnarono alla moltitudine; ed ecco, fecero sì che la moltitudine si inginocchiasse sulla faccia della terra e pregasse il Padre nel nome di Gesù.

 

3 Nefi 19:7 E anche i discepoli pregarono il Padre nel nome di Gesù. E avvenne che essi si alzarono e insegnarono al popolo.

 

3 Nefi 19:8 E quando ebbero insegnato quelle stesse parole che Gesù aveva pronunciato -- senza variare nulla dalle parole che Gesù aveva pronunciato -- ecco, essi si inginocchiarono di nuovo e pregarono il Padre nel nome di Gesù.

 

3 Nefi 19:9 E pregarono per ciò che desideravano di più; e desideravano che fosse loro dato lo Spirito Santo.

 

3 Nefi 19:10 E quando ebbero così pregato, scesero sulla riva dell'acqua, e la moltitudine li seguì.

 

3 Nefi 19:11 E avvenne che Nefi scese nell'acqua e fu battezzato.

 

3 Nefi 19:12 Ed egli uscì dall'acqua e cominciò a battezzare. E battezzò tutti quelli che Gesù aveva scelto.

 

3 Nefi 19:13 E avvenne che quando furono tutti battezzati e furono usciti dall'acqua, lo Spirito Santo scese su di loro e furono riempiti di Spirito Santo e di fuoco.

 

3 Nefi 19:14 Ed ecco, furono circondati come se fosse da un fuoco; ed esso scese dal cielo e la moltitudine ne fu testimone e ne rese testimonianza; e degli angeli scesero dal cielo e li istruirono.

 

3 Nefi 19:15 E avvenne che mentre gli angeli stavano istruendo i discepoli, ecco, Gesù venne e stette in mezzo a loro e insegnò loro.

 

3 Nefi 19:16 E avvenne che parlò alla moltitudine e comandò loro di inginocchiarsi di nuovo a terra, e anche che i suoi discepoli si inginocchiassero a terra.

 

3 Nefi 19:17 E avvenne che quando furono tutti inginocchiati a terra, egli comandò ai suoi discepoli di pregare.

 

3 Nefi 19:18 Ed ecco, essi cominciarono a pregare; e pregavano Gesù, chiamandolo loro Signore e loro Dio.

 

3 Nefi 19:19 E avvenne che Gesù si allontanò di frammezzo a loro e si discostò alquanto da loro, e si prostrò a terra e disse:

 

3 Nefi 19:20 Padre, ti ringrazio di aver dato lo Spirito Santo a questi che ho scelto; ed è a motivo della loro fede in me che li ho scelti fuori dal mondo.

 

3 Nefi 19:21 Padre, io ti prego di dare lo Spirito Santo a tutti coloro che crederanno nelle loro parole.

 

3 Nefi 19:22 Padre, tu hai dato loro lo Spirito Santo perché credono in me; e tu vedi che essi credono in me perché tu li ascolti, ed essi pregano me; ed essi pregano me perché io sono con loro.

 

3 Nefi 19:23 Ed ora, Padre, io ti prego per loro ed anche per tutti coloro che crederanno nelle loro parole, affinché possano credere in me, e che io possa essere in loro come tu, Padre, sei in me, affinché possiamo essere uno.

 

3 Nefi 19:24 E avvenne che quando Gesù ebbe così pregato al Padre, venne ai suoi discepoli ed ecco, essi continuavano senza posa a pregare lui; e non moltiplicavano le parole, poiché era dato loro quello che dovevano dire in preghiera, ed erano pieni di desiderio.

 

3 Nefi 19:25 E avvenne che Gesù li benedisse mentre essi lo pregavano; e il suo aspetto sorrideva su di loro e la luce del suo aspetto risplendeva su di loro; ed ecco, divennero bianchi come il viso e gli abiti di Gesù; ed ecco, il loro candore sorpassa ogni candore; sì, non ci può essere nulla sulla terra di tanto bianco quanto il loro candore.

 

3 Nefi 19:26 E Gesù disse loro: Continuate a pregare; ed essi non cessavano di pregare.

 

3 Nefi 19:27 Ed egli si ritirò nuovamente da loro, si discostò alquanto e si prostrò a terra; e pregò di nuovo il Padre, dicendo:

 

3 Nefi 19:28 Padre, ti ringrazio di aver purificato quelli che ho scelto, a motivo della loro fede, ed io prego per loro e anche per quelli che crederanno nelle loro parole, affinché possano essere purificati in me mediante la fede nelle loro parole, così come questi sono purificati in me.

 

3 Nefi 19:29 Padre, non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato fuori dal mondo, a motivo della loro fede, affinché essi possano essere purificati, in me, e che io possa essere in loro, come tu, Padre, sei in me; che noi possiamo essere uno, e che io possa essere glorificato in loro.

 

3 Nefi 19:30 E quando Gesù ebbe pronunciato queste parole, venne di nuovo ai suoi discepoli; ed ecco, essi pregavano lui continuamente e senza posa; ed egli sorrise loro di nuovo; ed ecco, essi erano bianchi, proprio come Gesù.

 

3 Nefi 19:31 E avvenne che egli si discostò di nuovo alquanto e pregò il Padre;

 

3 Nefi 19:32 E la lingua non può esprimere le parole ch'egli disse in preghiera, né potrebbe alcuno scrivere le parole che egli disse in preghiera.

 

3 Nefi 19:33 E la moltitudine udì e ne rende testimonianza; e i loro cuori si aprirono ed essi compresero nel loro cuore le parole ch'egli disse in preghiera.

 

3 Nefi 19:34 Nondimeno, così grandi e meravigliose erano le parole che egli disse in preghiera che esse non possono essere scritte, né possono venire pronunciate dall'uomo.

 

3 Nefi 19:35 E avvenne che quando Gesù ebbe finito di pregare, tornò di nuovo dai suoi discepoli e disse loro: Non vidi mai fede così grande fra tutti i Giudei; pertanto non potei mostrar loro miracoli così grandi a causa della loro incredulità.

 

3 Nefi 19:36 In verità io vi dico, non c'è nessuno di loro che abbia visto cose così grandi come quelle che avete visto voi; né hanno udito cose così grandi come quelle che avete udito voi.

 

3 Nefi Capitolo 20

 

Gesù procura pane e vino in modo miracoloso e somministra nuovamente il sacramento al popolo -- Il rimanente di Giacobbe arriverà alla conoscenza del Signore loro Dio ed erediterà le Americhe -- Gesù è il profeta simile a Mosè e i Nefiti sono figlioli dei profeti -- Altri appartenenti al popolo del Signore saranno radunati a Gerusalemme. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 20:1 E AVVENNE che egli comandò alla moltitudine e anche ai suoi discepoli di cessare di pregare. E comandò loro di non cessare di pregare nel loro cuore.

 

3 Nefi 20:2 E comandò loro di alzarsi e di stare in piedi. Ed essi si alzarono e stettero in piedi.

 

3 Nefi 20:3 E avvenne che egli spezzò di nuovo il pane e lo benedisse, e lo diede da mangiare ai discepoli.

 

3 Nefi 20:4 E quando ebbero mangiato, egli comandò loro di spezzare il pane e di darne alla moltitudine.

 

3 Nefi 20:5 E quando essi ne ebbero dato alla moltitudine egli diede loro anche del vino da bere, e comandò loro di darne alla moltitudine.

 

3 Nefi 20:6 Ora, né pane né vino erano stati portati dai discepoli, né dalla moltitudine.

 

3 Nefi 20:7 Ma egli diede loro veramente del pane da mangiare e anche del vino da bere.

 

3 Nefi 20:8 E disse loro: Colui che mangia questo pane, mangia del mio corpo per l'anima sua; e colui che beve di questo vino beve del mio sangue per l'anima sua; e la sua anima non avrà mai fame né sete, ma sarà sazia.

 

3 Nefi 20:9 Ora, quando tutta la moltitudine ebbe mangiato e bevuto, ecco, furono riempiti dallo Spirito; e gridarono con voce unanime, e resero gloria a Gesù, che potevano sia vedere che udire.

 

3 Nefi 20:10 E avvenne che quando ebbero tutti reso gloria a Gesù, egli disse loro: Ecco, ora termino il comandamento che il Padre mi ha dato in merito a questo popolo, che è un rimanente del casato d'Israele.

 

3 Nefi 20:11 Ricordate che vi parlai e dissi che quando le parole di Isaia si adempiranno -- ecco, esse sono scritte, le avete dinanzi a voi, dunque scrutatele --

 

3 Nefi 20:12 E in verità, in verità io vi dico, che quando si adempiranno, allora verrà l'adempimento dell'alleanza che il Padre ha fatto con il suo popolo, o casato d'Israele.

 

3 Nefi 20:13 E allora i superstiti che saranno dispersi ovunque sulla faccia della terra saranno riuniti da levante e da ponente, dal meridione e dal settentrione; e saranno portati alla conoscenza del Signore loro Dio, che li ha redenti.

 

3 Nefi 20:14 E il Padre mi ha comandato di darvi questa terra per vostra eredità.

 

3 Nefi 20:15 E io vi dico che se i Gentili non si pentono dopo la benedizione che riceveranno, dopo ch'essi avranno disperso il mio popolo --

 

3 Nefi 20:16 Allora voi, che siete un rimanente del casato di Giacobbe, andrete innanzi fra loro; e sarete in mezzo a loro, che saranno numerosi; sarete fra loro come un leone fra le bestie della foresta e come un leoncello fra le greggi di pecore, che, se vi passa attraverso, le calpesta e le sbrana, e nessuno può liberarle.

 

3 Nefi 20:17 La tua mano si leverà sui tuoi avversari, e tutti i tuoi nemici saranno recisi.

 

3 Nefi 20:18 E io riunirò il mio popolo, come un uomo raduna i suoi covoni sul pavimento.

 

3 Nefi 20:19 Poiché farò al mio popolo, con cui il Padre ha fatto alleanza, sì, farò di ferro le tue corna e di bronzo i tuoi zoccoli. E farai a pezzi molti popoli; ed io consacrerò i loro guadagni al Signore, e le loro sostanze al Signore della terra intera. Ed ecco, io sono colui che lo farà.

 

3 Nefi 20:20 E avverrà, dice il Padre, che la spada della mia giustizia sarà sospesa su di loro in quel giorno; e a meno che non si pentano, essa cadrà su di loro, dice il Padre; sì, ossia su tutte le nazioni dei Gentili.

 

3 Nefi 20:21 E avverrà che io ristabilirò il mio popolo, o casato d'Israele.

 

3 Nefi 20:22 Ed ecco, questo popolo io lo stabilirò su questa terra, per adempiere l’alleanza che ho fatto con vostro padre Giacobbe; e sarà una Nuova Gerusalemme. E i poteri del cielo saranno in mezzo a questo popolo; sì, anch'io sarò in mezzo a voi.

 

3 Nefi 20:23 Ecco, io sono colui di cui parlò Mosè, dicendo: Il Signore vostro Dio vi susciterà un profeta fra i vostri fratelli, simile a me; voi lo ascolterete in tutte le cose ch'egli vi dirà. E avverrà che ogni anima che non ascolterà quel profeta sarà recisa d'in fra il popolo.

 

3 Nefi 20:24 In verità io vi dico, sì, e tutti i profeti da Samuele e quelli che son venuti dopo, tutti quelli che hanno parlato, hanno testimoniato di me.

 

3 Nefi 20:25 Ed ecco, voi siete i figlioli dei profeti, e siete del casato d'Israele; e appartenete all'alleanza che il Padre fece coi vostri padri, dicendo ad Abrahamo: Nella tua posterità, tutte le famiglie della terra saranno benedette.

 

3 Nefi 20:26 E il Padre mi ha innanzitutto suscitato per voi e mi ha mandato per benedirvi, per distogliere ciascuno di voi dalle sue iniquità; e questo perché siete i figlioli dell'alleanza --

 

3 Nefi 20:27 E dopo che sarete stati benedetti, allora il Padre adempirà l'alleanza che fece con Abrahamo, dicendo: Nella tua posterità tutte le famiglie della terra saranno benedette, col versare lo Spirito Santo, tramite me, sui Gentili, e questa benedizione sui Gentili li renderà potenti sopra tutti, per disperdere il mio popolo, o casato d'Israele.

 

3 Nefi 20:28 E saranno un flagello per il popolo di questo paese; nondimeno, quando avranno ricevuto la pienezza del mio Vangelo, allora se induriranno il loro cuore contro di me, farò ricadere sul loro capo le loro iniquità, dice il Padre.

 

3 Nefi 20:29 E ricorderò l'alleanza che ho fatto col mio popolo; e ho fatto alleanza con lui che lo avrei radunato nel tempo da me fissato, che gli avrei ridato la terra dei suoi padri per sua eredità, che è il paese di Gerusalemme, che è la loro terra promessa per sempre, dice il Padre.

 

3 Nefi 20:30 E avverrà che verrà il giorno in cui la pienezza del mio Vangelo sarà predicata loro;

 

3 Nefi 20:31 Ed essi crederanno in me, ch'io sono Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e pregheranno il Padre in nome mio.

 

3 Nefi 20:32 Allora le loro sentinelle alzeranno la voce e con voce unanime canteranno; poiché vedranno con i loro propri occhi.

 

3 Nefi 20:33 Allora il Padre li riunirà di nuovo e darà loro Gerusalemme come terra della loro eredità.

 

3 Nefi 20:34 Allora scoppieranno di gioia -- Cantate assieme, voi, rovine di Gerusalemme! Poiché il Padre ha consolato il suo popolo, ha redento Gerusalemme.

 

3 Nefi 20:35 Il Padre ha snudato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del Padre; e il Padre ed io siamo uno.

 

3 Nefi 20:36 E allora avverrà ciò che sta scritto: Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, o Sion! Indossa le tue belle vesti, o Gerusalemme, la città santa! Poiché da ora innanzi non entreranno più in te né gli incirconcisi né gli impuri.

 

3 Nefi 20:37 Scuotiti dalla polvere, sollevati, mettiti a sedere, o Gerusalemme! Sciogliti le catene dal collo, o figlia di Sion che sei in cattività!

 

3 Nefi 20:38 Poiché così dice il Signore: Vi siete venduti per nulla, e sarete redenti senza danaro.

 

3 Nefi 20:39 In verità, in verità io vi dico che il mio popolo conoscerà il mio nome; sì, in quel giorno sapranno che sono io colui che parla.

 

3 Nefi 20:40 E allora diranno: Quanto son belli, sui monti, i piedi di colui che porta loro buone novelle, che annunzia la pace, che porta buone novelle ai buoni, che annunzia la salvezza, che dice a Sion: Il tuo Dio regna!

 

3 Nefi 20:41 E allora risuonerà un grido: Andatevene, andatevene, uscite di là! Non toccate ciò ch'è impuro! Uscite di mezzo a lei! Siate puri, voi che portate i vasi del Signore!

 

3 Nefi 20:42 Poiché non uscirete in fretta ne ve n'andrete in fuga; poiché il Signore andrà dinanzi a voi e il Dio d'Israele sarà la vostra retroguardia.

 

3 Nefi 20:43 Ecco, il mio Servo agirà con prudenza; egli sarà elevato, esaltato e reso eccelso.

 

3 Nefi 20:44 Come molti sono stupiti di te -- tanto era disfatto il suo sembiante più di qualsiasi uomo, e il suo aspetto più dei figli degli uomini --

 

3 Nefi 20:45 Così egli disperderà molte nazioni; i re chiuderanno la bocca dinanzi a lui, poiché vedranno quello che non era stato loro narrato, e mediteranno su ciò che non avevano udito.

 

3 Nefi 20:46 In verità, in verità io vi dico che tutte queste cose verranno sicuramente, proprio come il Padre mi ha comandato. Allora questa alleanza che il Padre ha contratto con il suo popolo sarà adempiuta; e allora Gerusalemme sarà nuovamente abitata dal mio popolo e sarà la terra della loro eredità.

 

3 Nefi Capitolo 21

 

Israele sarà riunita quando il Libro di Mormon verrà alla luce -- I Gentili saranno stabiliti in America come popolo libero -- Saranno salvati se crederanno e obbediranno; altrimenti saranno spazzati via e distrutti -- Israele edificherà la Nuova Gerusalemme e le tribù perdute torneranno. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 21:1 E IN verità io vi dico, vi do un segno affinché possiate riconoscere il tempo in cui queste cose staranno per aver luogo -- che io raccoglierò dalla sua lunga dispersione il mio popolo, o casato d'Israele, e stabilirò di nuovo la mia Sion fra loro;

 

3 Nefi 21:2 Ed ecco questo è quello che vi darò come segno -- poiché in verità io vi dico che quando queste cose, che vi proclamo e che vi proclamerò in seguito io stesso, e mediante il potere dello Spirito Santo che vi sarà dato dal Padre, saranno rese note ai Gentili affinché possano sapere di questo popolo, che è un rimanente del casato di Giacobbe, e di questo mio popolo che sarà da loro disperso;

 

3 Nefi 21:3 In verità, in verità io vi dico, quando queste cose saranno rese loro note dal Padre e procederanno dal Padre a voi tramite loro;

 

3 Nefi 21:4 Poiché è nella saggezza del Padre che essi si stabiliscano su questa terra e si costituiscano come popolo libero mediante il potere del Padre, affinché queste cose possano passare da loro a un residuo della vostra posterità, affinché possa adempiersi l’alleanza che il Padre ha stipulato con il suo popolo, o casato d'Israele;

 

3 Nefi 21:5 Quando dunque queste opere, e le opere che saranno compiute in seguito fra voi procederanno dai Gentili alla vostra posterità che sarà degenerata nell'incredulità a causa dell'iniquità;

 

3 Nefi 21:6 Poiché così è opportuno per il Padre, che ciò proceda dai Gentili, affinché egli possa mostrare il suo potere ai Gentili, per questo motivo, che i Gentili, se non induriranno il loro cuore, possano pentirsi, e venire a me, ed essere battezzati in nome mio e conoscere i veri punti della mia dottrina, affinché possano essere annoverati fra il mio popolo, o casato d'Israele;

 

3 Nefi 21:7 E quando avverranno queste cose, che la vostra posterità comincerà a conoscere queste cose -- ciò sarà per loro un segno, affinché possano sapere che l'opera del Padre è già cominciata, per adempiere l'alleanza che ha stipulato col popolo che appartiene al casato d'Israele.

 

3 Nefi 21:8 E quando verrà quel giorno, avverrà che i re si tureranno la bocca; poiché vedranno ciò che non era stato loro raccontato; e mediteranno su ciò che non avevano udito.

 

3 Nefi 21:9 Poiché in quel giorno per amore mio il Padre compirà fra loro un'opera che sarà un’opera grande e meravigliosa fra loro; e vi saranno tra loro quelli che non vi crederanno, anche se un uomo la proclamerà loro.

 

3 Nefi 21:10 Ma ecco, la vita del mio servitore sarà nella mia mano; perciò essi non gli faranno del male, anche se sarà martoriato per causa loro. Tuttavia io lo guarirò, poiché mostrerò loro che la mia saggezza è superiore alle astuzie del diavolo.

 

3 Nefi 21:11 Avverrà dunque che coloro che non crederanno nelle mie parole, che sono Gesù Cristo, parole che il Padre gli farà portare alla luce per i Gentili, e gli darà il potere di portarle alla luce per i Gentili (sarà fatto proprio come disse Mosè), saranno recisi di fra il mio popolo che appartiene all'alleanza.

 

3 Nefi 21:12 E il mio popolo, che è un rimanente di Giacobbe, sarà tra i Gentili, sì, in mezzo a loro come un leone fra le bestie della foresta, come un leoncello fra le greggi di pecore, che, se passa attraverso a entrambe, le sbrana e le fa a pezzi e nessuno può salvarle.

 

3 Nefi 21:13 La loro mano sarà alzata sopra i loro avversari, e tutti i loro nemici saranno spazzati via.

 

3 Nefi 21:14 Sì, guai ai Gentili, a meno che si pentano; poiché avverrà in quel giorno, dice il Padre, che io spazzerò via i tuoi cavalli d'in mezzo a te e distruggerò i tuoi carri;

 

3 Nefi 21:15 E spazzerò via le città del tuo paese e abbatterò tutte le tue piazzeforti;

 

3 Nefi 21:16 E spazzerò via dalla tua terra le stregonerie, e non avrai più indovini;

 

3 Nefi 21:17 E spazzerò via d'in mezzo a te anche le tue immagini scolpite e le tue statue; e tu non adorerai più l'opera delle tue mani;

 

3 Nefi 21:18 Ed estirperò i tuoi boschi d'in mezzo a te; così distruggerò le tue città.

 

3 Nefi 21:19 E avverrà che saranno abolite tutte le menzogne, e gli inganni, e le invidie, e le lotte, e le frodi sacerdotali e le prostituzioni.

 

3 Nefi 21:20 Poiché avverrà, dice il Padre, che in quel giorno chiunque non si pentirà e non verrà al mio Figlio beneamato, lo spazzerò via d'in fra il mio popolo, o casato d'Israele;

 

3 Nefi 21:21 E metterò in atto vendetta e furia su di loro, proprio come sui pagani, come mai ne hanno udito.

 

3 Nefi 21:22 Ma se si pentiranno e daranno ascolto alle mie parole, e non induriranno i loro cuori, io stabilirò tra loro la mia chiesa; ed essi entreranno nell'alleanza e saranno annoverati fra questo rimanente di Giacobbe, a cui ho dato questa terra come loro eredità;

 

3 Nefi 21:23 Ed essi aiuteranno il mio popolo, il rimanente di Giacobbe, e anche tutti quelli del casato d'Israele che verranno, affinché possano edificare una città, che sarà chiamata la Nuova Gerusalemme.

 

3 Nefi 21:24 E allora aiuteranno il mio popolo, che è disperso su tutta la faccia del paese, a radunarsi nella Nuova Gerusalemme.

 

3 Nefi 21:25 E allora il potere del cielo scenderà fra di loro: e io pure sarò in mezzo a loro.

 

3 Nefi 21:26 E allora comincerà l'opera del Padre in quel giorno, ossia quando questo Vangelo sarà predicato fra il rimanente di questo popolo. In verità, io vi dico, in quel giorno l’opera del Padre comincerà fra tutti i dispersi del mio popolo, sì, proprio le tribù che sono state perdute, che il Padre ha condotto via da Gerusalemme.

 

3 Nefi 21:27 Sì, l'opera comincerà fra tutti i dispersi del mio popolo, con il Padre che preparerà la via per la quale essi potranno venire a me, affinché possano invocare il Padre in nome mio.

 

3 Nefi 21:28 Sì, e allora comincerà l'opera, con il Padre fra tutte le nazioni nel preparare la via per la quale il suo popolo potrà essere radunato, nella terra di loro eredità.

 

3 Nefi 21:29 Ed essi usciranno da tutte le nazioni; e non usciranno in fretta, né andranno in fuga; poiché io andrò dinanzi a loro, dice il Padre, e sarò la loro retroguardia.

 

3 Nefi Capitolo 22

 

Negli ultimi giorni Sion e i suoi pali saranno istituiti e Israele sarà raccolto in misericordia e in dolcezza -- Essi trionferanno --Confrontare con Isaia 54. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 22:1 E ALLORA avverrà quello che è scritto: Canta, o sterile, tu che non partorivi! Scoppia in canti e grida forte, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figlioli della derelitta sono di più dei figlioli della donna maritata, dice il Signore.

 

3 Nefi 22:2 Allarga il luogo della tua tenda, e si dispieghino le tende delle tue dimore; non risparmiare, allunga le tue corde e rafforza i tuoi pali!

 

3 Nefi 22:3 Poiché tu ti spanderai a destra e a sinistra; la tua posterità erediterà i Gentili e renderà abitate le città deserte.

 

3 Nefi 22:4 Non temere, poiché non patirai la vergogna; né sarai confusa, poiché non sarai svergognata; poiché dimenticherai la vergogna della tua giovinezza, non ricorderai più l'onta della tua giovinezza e non ricorderai più l'onta della tua vedovanza.

 

3 Nefi 22:5 Poiché il tuo creatore, il tuo sposo, il Signore degli eserciti è il suo nome; e il tuo Redentore, il Santo d'Israele, sarà chiamato il Dio di tutta la terra.

 

3 Nefi 22:6 Poiché il Signore ti ha chiamato come una donna abbandonata e afflitta nello spirito, come la sposa della giovinezza, quando fosti ripudiata, dice il tuo Dio.

 

3 Nefi 22:7 Per un breve istante t'ho abbandonata, ma con grande misericordia ti raccoglierò.

 

3 Nefi 22:8 In un momento d'ira, t'ho per un istante nascosto la mia faccia, ma con eterna benevolenza avrò misericordia di te, dice il Signore tuo Redentore.

 

3 Nefi 22:9 Poiché questo è per me come le acque di Noè; poiché, come ho giurato che le acque di Noè non sarebbero più venute sopra la terra, così ho giurato che non sarò più adirato con te.

 

3 Nefi 22:10 Poiché i monti se ne andranno e le colline saranno rimosse, ma la mia benevolenza non se ne andrà da te, né la mia alleanza di pace sarà rimossa, dice il Signore che ha misericordia di te.

 

3 Nefi 22:11 O tu afflitta, sbattuta dalla tempesta e sconsolata! Ecco, io incastonerò le tue pietre con bei colori e porrò le tue fondamenta con zaffiri.

 

3 Nefi 22:12 Farò d'agata le tue finestre, le tue porte di carbonchi, e tutti i tuoi recinti di pietre preziose.

 

3 Nefi 22:13 E tutti i tuoi figlioli saranno istruiti dal Signore; e grande sarà la pace dei tuoi figlioli.

 

3 Nefi 22:14 Tu sarai resa stabile in rettitudine; sarai lungi dall'oppressione, poiché non temerai, e dal terrore, poiché non ti verrà vicino.

 

3 Nefi 22:15 Ecco, si raduneranno certo contro di te, ma senza di me; chiunque si radunerà contro di te, cadrà per il tuo bene.

 

3 Nefi 22:16 Ecco, io ho creato il fabbro che arieggia i carboni nel fuoco e che produce uno strumento per il suo lavoro; e ho creato il devastatore per distruggere.

 

3 Nefi 22:17 Nessun'arma fabbricata contro di te avrà successo; e ogni lingua che ti insulterà in giudizio, tu la condannerai. Questa è l'eredità dei servi del Signore, e la loro rettitudine proviene da me, dice il Signore.

 

3 Nefi Capitolo 23

 

Gesù approva le parole di Isaia -- Comanda al popolo di studiare i profeti -- Le parole di Samuele il Lamanita riguardo alla risurrezione vengono aggiunte ai loro annali. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 23:1 ED ora, ecco, io vi dico che dovete scrutare queste cose. Sì vi do un comandamento di scrutare diligentemente queste cose; poiché grandi sono le parole di Isaia.

 

3 Nefi 23:2 Poiché sicuramente egli parlò riguardo a tutte le cose concernenti il mio popolo, che è del casato d'Israele; è dunque necessario che egli debba parlare anche ai Gentili.

 

3 Nefi 23:3 E tutte le cose di cui parlò sono avvenute e avverranno, proprio secondo le parole che egli disse.

 

3 Nefi 23:4 Date dunque ascolto alle mie parole; scrivete le cose che vi ho dette; e secondo il tempo e la volontà del Padre esse perverranno ai Gentili.

 

3 Nefi 23:5 E chiunque darà ascolto alle mie parole e si pentirà e sarà battezzato, costui sarà salvato. Scrutate i profeti, poiché ve ne sono molti che attestano queste cose.

 

3 Nefi 23:6 Ed ora avvenne che, quando Gesù ebbe detto queste parole disse loro di nuovo, dopo che ebbe loro spiegato tutte le Scritture che avevano ricevute, disse loro: Ecco, vorrei che scriveste delle altre Scritture, che non avete.

 

3 Nefi 23:7 E avvenne che disse a Nefi: Porta gli annali che avete tenuto.

 

3 Nefi 23:8 E quando Nefi ebbe portato gli annali e li ebbe posti dinanzi a lui, egli vi gettò lo sguardo e disse:

 

3 Nefi 23:9 In verità io vi dico, io comandai al mio servitore Samuele il Lamanita di attestare a questo popolo che nel giorno in cui il Padre avrebbe glorificato il suo nome in me, vi sarebbero stati molti santi che sarebbero risuscitati dai morti e sarebbero apparsi a molti e li avrebbero istruiti. E disse loro: Non è stato così?

 

3 Nefi 23:10 E i suoi discepoli gli risposero e dissero: Sì, Signore, Samuele profetizzò secondo le tue parole; e si sono tutte adempiute.

 

3 Nefi 23:11 E Gesù disse loro: Com'è che non avete scritto questa cosa, che molti santi sono risuscitati, sono apparsi a molti e li hanno istruiti?

 

3 Nefi 23:12 E allora Nefi si ricordò che questa cosa non era stata scritta.

 

3 Nefi 23:13 E avvenne che Gesù comandò che fosse scritta: fu dunque scritta, così come egli aveva comandato.

 

3 Nefi 23:14 Ed ora avvenne che, quando Gesù ebbe spiegato tutte assieme le Scritture che avevano scritto, comandò loro di insegnare le cose che aveva spiegato loro.

 

3 Nefi Capitolo 24

 

Il messaggero del Signore preparerà la via per la Seconda Venuta -- Cristo siederà in giudizio -- A Israele è comandato di pagare le decime e le offerte -- Viene tenuto un libro di ricordi --Confrontare con Malachia 3. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 24:1 E AVVENNE che comandò loro di scrivere le parole che il Padre aveva dato a Malachia, che egli doveva dire loro. E avvenne che dopo ch'esse furono scritte, egli le spiegò loro. E queste sono le parole ch'egli riferì loro dicendo: Così disse il Padre a Malachia: Ecco, io manderò il mio messaggero ed egli preparerà la via davanti a me; e il Signore che voi cercate verrà subitamente nel suo tempio, ossia, il messaggero dell'alleanza, nel quale provate diletto. Ecco, ei viene, dice il Signore degli eserciti;

 

3 Nefi 24:2 Ma chi potrà sopportare il giorno della sua venuta? E chi potrà rimanere in piedi quand'egli apparirà? Poiché egli è come il fuoco dell'affinatore, come la potassa del lavatore di panni.

 

3 Nefi 24:3 Ed egli si siederà, come un raffinatore e un purificatore d'argento; e purificherà i figli di Levi, e li depurerà come l'oro e l'argento; affinché possano offrire al Signore un'offerta in rettitudine.

 

3 Nefi 24:4 Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradevole al Signore, come nei giorni antichi e come negli anni di prima.

 

3 Nefi 24:5 E io m'accosterò a voi per il giudizio, e sarò un lesto testimone contro gl'incantatori, e contro gli adulteri, e contro quelli che giurano il falso, e contro quelli che opprimono l'operaio nel suo salario, la vedova e l'orfano, e che mandano via lo straniero, e non mi temono, dice il Signore degli Eserciti.

 

3 Nefi 24:6 Poiché io sono il Signore, non muto; perciò voi, figli di Giacobbe, non siete consumati.

 

3 Nefi 24:7 Fin dai giorni dei vostri padri vi siete allontanati dalle mie ordinanze, e non le avete rispettate. Tornate a me, e io tornerò a voi, dice il Signore degli Eserciti. Ma voi dite: In cosa dobbiamo tornare?

 

3 Nefi 24:8 Ruberà l'uomo a Dio? Eppure voi mi avete derubato. Ma voi dite: In cosa t'abbiamo noi derubato? Nelle decime e nelle offerte.

 

3 Nefi 24:9 Voi siete colpiti di maledizione, perché mi avete derubato, sì, tutta quanta la nazione!

 

3 Nefi 24:10 Portate tutte le decime al magazzino, affinché vi sia del cibo nella mia casa, ed ora mettetemi alla prova in questo, dice il Signore degli eserciti; se non v'aprirò le cataratte del cielo e non riverserò su di voi tante benedizioni, che non vi sarà spazio sufficiente per contenerle.

 

3 Nefi 24:11 E per amor vostro minaccerò il divoratore, ed egli non distruggerà i frutti del vostro suolo; né la vostra vigna perderà i suoi frutti anzitempo nella campagna, dice il Signore degli Eserciti.

 

3 Nefi 24:12 E tutte le nazioni vi chiameranno beati, poiché sarete un paese di delizie, dice il Signore degli Eserciti.

 

3 Nefi 24:13 Le vostre parole sono state dure contro di me, dice il Signore. Eppure voi dite: Cosa abbiam detto contro di te?

 

3 Nefi 24:14 Voi avete detto: E' vano servire Dio; e che vantaggio c'è a rispettare le sue ordinanze e ad aver camminato in tristezza dinanzi al Signore degli eserciti?

 

3 Nefi 24:15 Ed ora noi chiamiamo felici i superbi; sì, quelli che operano malvagità sono innalzati; sì, quelli che tentano Dio son del tutto salvi!

 

3 Nefi 24:16 Allora quelli che hanno temuto l'Eterno si son parlati spesso l'uno all'altro; e il Signore ha prestato ascolto ed ha udito; e un libro di ricordi è stato scritto davanti a lui, per quelli che hanno temuto il Signore e che hanno meditato sul suo nome.

 

3 Nefi 24:17 Ed essi saranno miei, dice il Signore degli Eserciti, nel giorno in cui riunirò i miei gioielli; e io li risparmierò, come un uomo risparmia il proprio figlio che lo serve.

 

3 Nefi 24:18 Allora ritornerete e distinguerete il giusto dal malvagio, tra colui che serve Dio e colui che non lo serve.

 

3 Nefi Capitolo 25

 

Alla Seconda Venuta i superbi e i malvagi saranno bruciati come stoppia -- Elia ritornerà prima di quel giorno grande e spaventevole -- Confrontare con Malachia 4. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 25:1 POICHE’, ecco, il giorno viene che brucerà come una fornace; e tutti i superbi sì, e tutti quelli che agiscono malvagiamente saranno stoppia; e il giorno che viene li brucerà, dice il Signore degli eserciti, cosicché non lascerà loro né radice né ramo.

 

3 Nefi 25:2 Ma per voi che temete il mio nome sorgerà il Figlio della giustizia, con la guarigione nelle ali; e voi uscirete e crescerete come vitelli nella stalla.

 

3 Nefi 25:3 E calpesterete i malvagi; poiché saranno cenere sotto la pianta dei vostri piedi, nel giorno in cui farò questo, dice il Signore degli eserciti.

 

3 Nefi 25:4 Ricordate la legge di Mosè, mio servitore, che gli comandai in Oreb per tutto Israele, con gli statuti e i giudizi.

 

3 Nefi 25:5 Ecco, io vi manderò Elia il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole del Signore.

 

3 Nefi 25:6 Egli volgerà il cuore dei padri verso i figlioli, e il cuore dei figlioli verso i loro padri, per timore che io venga e colpisca il paese con una maledizione.

 

3 Nefi Capitolo 26

 

Gesù spiega ogni cosa dal principio alla fine -- I fanciulli e i lattanti dicono cose meravigliose, che non possono essere scritte -- Nella chiesa di Cristo tutti hanno ogni cosa in comune fra loro. Circa 34 d.C.

 

3 Nefi 26:1 ED ora avvenne che quando Gesù ebbe detto queste cose, le spiegò alla moltitudine; e spiegò loro ogni cosa, sia grande che piccola.

 

3 Nefi 26:2 E disse: Il Padre mi ha comandato di darvi queste Scritture che non avete con voi; poiché era nella sua saggezza che fossero date alle generazioni future.

 

3 Nefi 26:3 Ed egli spiegò ogni cosa, sì, dal principio fino al tempo in cui egli verrà nella sua gloria sì, proprio tutte le cose che verranno sulla faccia della terra, ossia fino a che gli elementi si fonderanno con calore ardente, e la terra si arrotolerà come un papiro; e i cieli e la terra passeranno;

 

3 Nefi 26:4 Sì, fino al grande ed ultimo giorno, quando tutti i popoli, e tutte le stirpi, e tutte le nazioni e lingue staranno dinanzi a Dio, per essere giudicati per le loro opere, siano esse buone o siano esse cattive --

 

3 Nefi 26:5 Se sono buone, alla risurrezione di vita eterna; e se sono cattive, alla risurrezione di dannazione; essendo in parallelo, una da una parte, l'altra dall'altra, secondo la misericordia, e la giustizia e la santità che è in Cristo, che era prima che cominciasse il mondo.

 

3 Nefi 26:6 Ed ora, in questo libro non può esser scritta neppure una centesima parte delle cose che Gesù insegnò in verità al popolo.

 

3 Nefi 26:7 Ma ecco, le tavole di Nefi contengono la maggior parte delle cose che egli insegnò al popolo.

 

3 Nefi 26:8 E ho scritto queste cose, che sono una minima parte delle cose che egli insegnò al popolo; e le ho scritte con l'intento che siano di nuovo portate a questo popolo dai Gentili, secondo le parole che Gesù ha detto.

 

3 Nefi 26:9 E quando avranno ricevuto questo, che è opportuno che abbiano prima per mettere alla prova la loro fede, e se accadrà che crederanno in queste cose, allora verranno loro manifestate le cose più grandi.

 

3 Nefi 26:10 E se accadrà che non crederanno in queste cose, allora le cose più grandi saranno loro trattenute, a loro condanna.

 

3 Nefi 26:11 Ecco, stavo per scriverle, tutte le cose che erano incise sulle tavole di Nefi, ma il Signore lo ha proibito, dicendo: Metterò alla prova la fede del mio popolo.

 

3 Nefi 26:12 Perciò io, Mormon, scrivo le cose che mi sono state comandate dal Signore. Ed ora io, Mormon, pongo termine al mio dire e procedo a scrivere le cose che mi sono state comandate.

 

3 Nefi 26:13 Vorrei dunque che vedeste che il Signore insegnò veramente al popolo per lo spazio di tre giorni; e dopo questo si mostrò loro spesso, e spezzava spesso il pane, lo benediceva e lo dava loro.

 

3 Nefi 26:14 E avvenne che istruì e benedisse i fanciulli della moltitudine di cui si è parlato, e sciolse loro la lingua, ed essi dissero ai loro padri cose grandi e meravigliose, perfino più grandi di quelle ch'egli aveva rivelato al popolo; e sciolse loro la lingua, affinché potessero esprimersi.

 

3 Nefi 26:15 E avvenne che dopo che fu asceso in cielo -- la seconda volta che si era mostrato loro ed era andato al Padre, dopo aver guarito tutti i loro malati e gli sciancati, e aver aperto gli occhi ai ciechi, sturato gli orecchi ai sordi, sì, e aveva anche operato ogni sorta di guarigioni in mezzo a loro, e aveva risuscitato un uomo dalla morte, e aveva mostrato loro il suo potere ed era asceso al Padre --

 

3 Nefi 26:16 Ecco, avvenne che il giorno seguente la moltitudine si radunò, ed essi videro e udirono questi fanciulli; sì, perfino dei lattanti aprirono la bocca e pronunciarono cose meravigliose; e le cose ch'essi pronunciarono furono proibite affinché nessuno le scrivesse.

 

3 Nefi 26:17 E avvenne che da quel momento in avanti i discepoli che Gesù aveva scelto cominciarono a battezzare e ad istruire tutti quelli che venivano a loro; e tutti quelli che erano battezzati nel nome di Gesù, erano riempiti dello Spirito Santo.

 

3 Nefi 26:18 E molti di loro videro e udirono cose ineffabili, che non è lecito siano scritte.

 

3 Nefi 26:19 E si istruivano e si servivano l'un l'altro; e avevano tutte le cose in comune tra loro, e ognuno agiva con giustizia, l'uno verso l'altro.

 

3 Nefi 26:20 E avvenne che fecero tutte le cose proprio come Gesù aveva comandato loro.

 

3 Nefi 26:21 E coloro che erano battezzati nel nome di Gesù erano chiamati la chiesa di Cristo.

 

3 Nefi Capitolo 27

 

Gesù comanda loro di chiamare la chiesa con il suo nome -- La sua missione e il suo sacrificio espiatorio costituiscono il suo vangelo -- Agli uomini è comandato di pentirsi e di essere battezzati per poter essere santificati dallo Spirito Santo -- Essi devono essere proprio come Gesù. Circa 34-35 d.C.

 

3 Nefi 27:1 E AVVENNE che mentre i discepoli di Gesù viaggiavano e predicavano le cose che avevano visto ed udito e battezzavano nel nome di Gesù, avvenne che i discepoli si erano radunati ed erano uniti in possente preghiera e nel digiuno.

 

3 Nefi 27:2 E Gesù si mostrò di nuovo a loro, poiché stavano pregando il Padre in nome suo; e Gesù venne e stette in mezzo a loro, e disse loro: Che volete ch'io vi dia?

 

3 Nefi 27:3 Ed essi gli dissero: Signore, vogliamo che tu ci dica il nome con cui chiameremo questa chiesa, poiché vi sono delle dispute fra il popolo riguardo a questo argomento.

 

3 Nefi 27:4 E il Signore disse loro: In verità, in verità io vi dico: perché il popolo dovrebbe mormorare e disputare a causa di questa cosa?

 

3 Nefi 27:5 Non hanno letto le Scritture, che dicono che dovete prendere su di voi il nome di Cristo, che è il mio nome? Poiché con questo nome sarete chiamati all'ultimo giorno.

 

3 Nefi 27:6 E chiunque prende su di sé il mio nome e persevera fino alla fine, quegli sarà salvato all'ultimo giorno.

 

3 Nefi 27:7 Perciò qualunque cosa farete, la farete in nome mio; chiamerete dunque la chiesa con il mio nome e invocherete il Padre nel mio nome, affinché voglia benedire la chiesa per amor mio.

 

3 Nefi 27:8 E come può essere la mia chiesa, salvo che sia chiamata col mio nome? Poiché se una chiesa è chiamata col nome di Mosè, allora è la chiesa di Mosè; o se è chiamata col nome di un uomo, allora è la chiesa di un uomo; ma se è chiamata con il mio nome, allora è la mia chiesa, se accadrà che essi siano edificati sul mio vangelo.

 

3 Nefi 27:9 In verità io vi dico che voi siete edificati sul mio vangelo; perciò chiamerete qualsiasi cosa voi chiamerete col mio nome; se dunque invocherete il Padre per la chiesa, se sarà in nome mio, il Padre vi ascolterà.

 

3 Nefi 27:10 E se accadrà che la chiesa sia edificata sul mio vangelo, allora il Padre manifesterà in essa le sue opere.

 

3 Nefi 27:11 Ma se non è edificata sul mio vangelo, ed è edificata sulle opere degli uomini o sulle opere del diavolo, in verità io vi dico che hanno gioia nelle loro opere per una stagione, e presto viene la fine e sono falciati e gettati nel fuoco dal quale non vi è ritorno.

 

3 Nefi 27:12 Poiché le loro opere li seguono; poiché è a causa delle loro opere che sono falciati; ricordatevi dunque le cose che vi ho detto.

 

3 Nefi 27:13 Ecco, io vi ho dato il mio vangelo, e questo è il Vangelo che vi ho dato -- che sono venuto nel mondo per fare la volontà del Padre mio, perché mio Padre mi ha mandato.

 

3 Nefi 27:14 E mio Padre mi ha mandato, affinché fossi innalzato sulla croce; e dopo essere stato innalzato sulla croce, potessi attirare tutti gli uomini a me, affinché, come io sono stato innalzato dagli uomini, così siano gli uomini innalzati dal Padre, per stare davanti a me, per essere giudicati dalle loro opere, siano esse buone o siano esse cattive.

 

3 Nefi 27:15 E per questa ragione io sono stato innalzato; perciò, secondo il potere del Padre, io attirerò a me tutti gli uomini affinché possano essere giudicati secondo le loro opere.

 

3 Nefi 27:16 E avverrà che chiunque si pente ed è battezzato nel mio nome, sarà saziato; e se persevera fino alla fine, ecco, io lo terrò per innocente dinanzi al Padre mio, nel giorno in cui mi leverò per giudicare il mondo.

 

3 Nefi 27:17 E colui che non persevera fino alla fine, quegli pure è falciato e gettato nel fuoco dal quale, per la giustizia del Padre, non possono più tornare.

 

3 Nefi 27:18 E questa è la Parola ch'egli ha dato ai figlioli degli uomini. E per questo motivo egli adempie alle parole che egli ha dato, e non mente, ma adempie a tutte le sue parole.

 

3 Nefi 27:19 E nessuna cosa impura può entrare nel suo regno; perciò nulla entra nel suo riposo, salvo coloro che hanno lavato le loro vesti nel mio sangue, a motivo della loro fede, del loro pentimento di tutti i loro peccati e della loro fedeltà fino alla fine.

 

3 Nefi 27:20 Ora, questo è il comandamento: Pentitevi, voi tutte estremità della terra; venite a me e siate battezzati nel mio nome, per poter essere santificati mediante il ricevimento dello Spirito Santo, per poter stare immacolati dinanzi a me all'ultimo giorno.

 

3 Nefi 27:21 In verità, in verità io vi dico: questo è il mio vangelo; e voi sapete le cose che dovete fare nella mia chiesa; poiché le opere che mi avete visto fare, voi le farete pure; poiché farete proprio ciò che mi avete visto fare.

 

3 Nefi 27:22 Se dunque fate queste cose, siete benedetti, poiché sarete innalzati all'ultimo giorno.

 

3 Nefi 27:23 Scrivete le cose che avete visto e udito, salvo quelle che sono proibite.

 

3 Nefi 27:24 Scrivete le opere di questo popolo, quelle che saranno, così come è stato scritto di quello che è stato.

 

3 Nefi 27:25 Poiché ecco, questo popolo sarà giudicato in base ai libri che sono stati scritti e che saranno scritti, poiché mediante essi le loro opere saranno conosciute dagli uomini.

 

3 Nefi 27:26 Ed ecco, ogni cosa è scritta dal Padre; perciò il mondo sarà giudicato in base ai libri che saranno scritti.

 

3 Nefi 27:27 E sappiate che voi sarete giudici di questo popolo, secondo la capacità di giudizio ch'io vi darò, che sarà giusto. Dunque, che sorta di uomini dovreste essere? In verità, io vi dico: così come sono io.

 

3 Nefi 27:28 Ed ora io vado al Padre. E in verità io vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre in nome mio vi sarà data.

 

3 Nefi 27:29 Perciò chiedete e riceverete; bussate e vi sarà aperto; poiché colui che chiede, riceve; e a chi bussa sarà aperto.

 

3 Nefi 27:30 Ed ora ecco, la mia gioia è grande, fino alla pienezza, a motivo di voi e anche di questa generazione; sì, e anche il Padre gioisce e tutti i santi angeli a motivo di voi e di questa generazione; poiché nessuno di essi è perduto.

 

3 Nefi 27:31 Ecco, vorrei che comprendeste; poiché intendo quelli che sono vivi ora, in questa generazione: nessuno di loro è perduto; e in essi ho una pienezza di gioia.

 

3 Nefi 27:32 Ma ecco, mi addoloro a causa della quarta generazione a partire da questa generazione, poiché saranno tratti in schiavitù da lui, proprio come fu per il figlio di perdizione; poiché mi venderanno per dell'argento e dell'oro, e per ciò che la tignola corrompe e che i ladri possono sconficcare e rubare. E in quel giorno io li punirò, ossia, farò ricadere le loro opere sulle loro proprie teste.

 

3 Nefi 27:33 E avvenne che quando Gesù ebbe posto fine a queste parole, disse ai suoi discepoli: Entrate per la porta stretta; poiché stretta è la porta ed angusta è la via che conduce alla vita, e ve ne sono pochi che la trovano; ma larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla morte, e ve ne sono molti che la percorrono, finché viene la notte, nella quale nessuno può lavorare.

 

3 Nefi Capitolo 28

 

Nove dei Dodici desiderano, ed è loro promessa, una eredità nel regno di Cristo quando moriranno -- I tre nefiti desiderano, ed è loro dato, il potere sulla morte, così da rimanere sulla terra fino a che Gesù tornerà -- Essi sono traslati e vedono cose che non è lecito esprimere, e stanno ora svolgendo il loro ministero tra gli uomini. Circa 34-35 d.C.

 

3 Nefi 28:1 E AVVENNE che quando Gesù ebbe detto queste parole, parlò ai suoi discepoli ad uno ad uno, dicendo loro: Cos'è che desiderate da me, dopo che sarò andato al Padre?

 

3 Nefi 28:2 E tutti risposero, eccetto tre, dicendo: Desideriamo che dopo che avremo vissuto fino all'età dell'uomo, il nostro ministero, al quale tu ci hai chiamato, possa avere fine, affinché possiamo venire presto a te, nel tuo regno.

 

3 Nefi 28:3 Ed egli disse loro: Benedetti siete voi perché avete desiderato questo da me; perciò, dopo che avrete settantadue anni, voi verrete da me, nel mio regno; e con me troverete riposo.

 

3 Nefi 28:4 E quando ebbe parlato loro, si volse ai tre, e disse loro: Cosa volete che vi faccia quando sarò andato al Padre?

 

3 Nefi 28:5 Ed essi erano addolorati nel loro cuore, perché non osavano dirgli ciò che desideravano.

 

3 Nefi 28:6 Ed egli disse loro: Ecco, io conosco i vostri pensieri; voi avete desiderato ciò che Giovanni, il mio diletto che era con me nel mio ministero, prima che fossi innalzato dai Giudei, desiderò da me.

 

3 Nefi 28:7 Perciò maggiormente benedetti siete voi, poiché non gusterete mai la morte; ma vivrete per vedere tutti gli atti del Padre verso i figlioli degli uomini, fino a che tutte le cose saranno adempiute secondo la volontà del Padre, quando io verrò nella mia gloria, con i poteri del cielo.

 

3 Nefi 28:8 E voi non soffrirete le pene della morte; ma quando verrò nella mia gloria, sarete mutati in un batter d'occhio dalla mortalità all’immortalità; e allora sarete benedetti nel regno di mio Padre.

 

3 Nefi 28:9 E ancora, non avrete pene mentre dimorerete nella carne, né dolore, salvo per i peccati del mondo; e farò tutto questo a motivo di ciò che avete desiderato da me, poiché avete desiderato di potermi portare le anime degli uomini, finché durerà il mondo.

 

3 Nefi 28:10 E per questo motivo avrete una pienezza di gioia; e vi siederete nel regno di mio Padre; sì, la vostra gioia sarà completa, proprio come il Padre ha dato a me una pienezza di gioia; e sarete proprio come sono io, e io sono proprio come il Padre; e il Padre e io siamo uno.

 

3 Nefi 28:11 E lo Spirito Santo porta testimonianza del Padre e di me; e il Padre dà lo Spirito Santo ai figlioli degli uomini per cagion mia.

 

3 Nefi 28:12 E avvenne che quando Gesù ebbe detto queste parole, toccò ciascuno di loro con il suo dito, eccetto i tre che dovevano rimanere, e poi se ne andò.

 

3 Nefi 28:13 Ed ecco, i cieli si aprirono, ed essi furono rapiti in cielo, e videro e udirono cose ineffabili.

 

3 Nefi 28:14 E fu loro proibito di esprimerle; né fu dato loro il potere di esprimere ciò che videro e udirono.

 

3 Nefi 28:15 E non poterono dire se fossero nel corpo o fuori del corpo; poiché sembrava loro di aver subito come una trasfigurazione, che fossero stati mutati da questo corpo di carne in uno stato immortale, perché potessero vedere le cose di Dio.

 

3 Nefi 28:16 Ma avvenne che svolsero di nuovo il loro ministero sulla faccia della terra; nondimeno non insegnarono le cose che avevano visto e udito, a motivo del comandamento che era stato dato loro in cielo.

 

3 Nefi 28:17 Ed ora, se fossero essi mortali od immortali, dal giorno della loro trasfigurazione, io non so;

 

3 Nefi 28:18 Ma questo io so, secondo la storia che è stata data -- essi andarono per tutto il paese e istruirono tutto il popolo, unendo alla chiesa tutti coloro che credevano alla loro predicazione, battezzandoli; e tutti quelli che si erano battezzati ricevevano lo Spirito Santo.

 

3 Nefi 28:19 E furono gettati in prigione da coloro che non appartenevano alla chiesa. E le prigioni non poterono trattenerli, poiché furono spaccate in due.

 

3 Nefi 28:20 E furono gettati sotto terra; ma essi colpirono la terra con la parola di Dio, tanto che, mediante il suo potere, furono liberati dalle profondità della terra; non si potevano dunque scavare fosse sufficienti a trattenerli.

 

3 Nefi 28:21 E tre volte furono gettati in una fornace e non ne ricevettero nessun danno.

 

3 Nefi 28:22 Due volte furono gettati in una tana di belve feroci; ed ecco, essi giocarono con le bestie come un bambino con un agnello da latte, e non ne ricevettero alcun male.

 

3 Nefi 28:23 E avvenne che così andarono fra tutto il popolo di Nefi, e predicarono il vangelo di Cristo a tutto il popolo sulla faccia del paese; ed essi furono convertiti al Signore e furono uniti alla chiesa di Cristo; e così il popolo di quella generazione fu benedetto, secondo la parola di Gesù.

 

3 Nefi 28:24 Ed ora io, Mormon, pongo fine per qualche tempo al parlare di queste cose.

 

3 Nefi 28:25 Ecco, stavo per scrivere i nomi di coloro che non avrebbero mai gustato la morte, ma il Signore lo ha proibito; non li scrivo dunque, poiché sono nascosti al mondo.

 

3 Nefi 28:26 Ma ecco, io li ho visti ed essi mi hanno istruito.

 

3 Nefi 28:27 Ed ecco, essi saranno fra i Gentili, e i Gentili non li riconosceranno.

 

3 Nefi 28:28 Saranno pure fra i Giudei, e i Giudei non li riconosceranno.

 

3 Nefi 28:29 E avverrà, quando il Signore nella sua saggezza lo riterrà opportuno, ch'essi svolgeranno il loro ministero presso tutte le tribù disperse d'Israele, e presso tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli, e da questi porteranno molte anime a Gesù, affinché sia adempiuto il loro desiderio, e anche a motivo del potere di convinzione di Dio che è in loro.

 

3 Nefi 28:30 E sono come gli angeli di Dio, e se pregheranno il Padre nel nome di Gesù potranno mostrarsi a qualunque persona sembrerà loro opportuno.

 

3 Nefi 28:31 Perciò opere grandi e meravigliose saranno operate da loro, prima del gran giorno a venire quando tutti dovranno sicuramente stare dinanzi al seggio del giudizio di Cristo.

 

3 Nefi 28:32 Sì, anche, fra i Gentili un’opera grande e meravigliosa sarà operata da loro, prima del giorno del giudizio.

 

3 Nefi 28:33 E se aveste tutte le Scritture che danno un racconto di tutte le opere meravigliose di Cristo, voi sapreste, secondo le parole di Cristo, che queste cose devono sicuramente venire.

 

3 Nefi 28:34 E guai a colui che non darà ascolto alle parole di Gesù, e pure a coloro che egli ha scelto e mandato fra loro; poiché chiunque non riceve le parole di Gesù e le parole di coloro che egli ha mandato, non riceve lui; ed egli dunque non li riceverà all'ultimo giorno;

 

3 Nefi 28:35 E sarebbe meglio per loro se non fossero nati. Poiché supponete voi di potervi sbarazzare della giustizia di un Dio offeso, che è stato calpestato sotto i piedi degli uomini, perché possa in tal modo venire la salvezza?

 

3 Nefi 28:36 Ed ora ecco, come dissi riguardo a quelli che il Signore ha scelto, sì, i tre che furono rapiti in cielo, che non sapevo se fossero stati purificati dalla mortalità all'immortalità --

 

3 Nefi 28:37 Ma ecco, da quando scrissi ho chiesto al Signore, ed egli mi ha manifestato che sui loro corpi fu necessariamente operata una trasformazione, altrimenti sarebbe stato necessario che provassero la morte;

 

3 Nefi 28:38 Perciò fu operata questa trasformazione sul loro corpo, affinché non provassero la morte, né soffrissero pena o dolore, eccetto per i peccati del mondo.

 

3 Nefi 28:39 Ora, questa trasformazione non fu uguale a quella che avrà luogo all'ultimo giorno; ma una trasformazione fu operata in loro, tanto che Satana non potesse avere alcun potere su di loro, in modo che non potesse tentarli; ed essi furono santificati nella carne, cosicché furono santi, in modo che i poteri della terra non potessero avere presa su di loro.

 

3 Nefi 28:40 E in questa condizione devono restare fino al giorno del giudizio di Cristo; e in quel giorno dovranno subire una più grande trasformazione ed essere accolti nel regno del Padre per non uscirne più, ma per dimorare eternamente con Dio nei cieli.

 

3 Nefi Capitolo 29

 

La venuta alla luce del Libro di Mormon è un segno che il Signore ha cominciato a radunare Israele e ad adempiere alle sue alleanze -- Quelli che respingono le rivelazioni e i doni degli ultimi giorni saranno maledetti. Circa 34-35 d.C.

 

3 Nefi 29:1 ED ora ecco, io vi dico che quando il Signore, nella sua saggezza, riterrà opportuno che, secondo la sua parola, queste parole giungano ai Gentili, allora saprete che l’alleanza che il Padre ha fatto con i figlioli d'Israele, riguardo alla loro restaurazione nelle terre di loro eredità, sta già cominciando ad adempiersi.

 

3 Nefi 29:2 E potrete sapere che le parole del Signore, che sono state dette dai santi profeti, saranno tutte adempiute; e non dovrete dire che il Signore ritarda la sua venuta tra i figlioli d'Israele.

 

3 Nefi 29:3 Non dovete immaginare nel vostro cuore che le parole che sono state dette siano vane, poiché, ecco, il Signore ricorderà la sua alleanza, ch'egli ha fatto col suo popolo del casato d'Israele.

 

3 Nefi 29:4 E quando vedrete venire alla luce queste parole fra voi, allora non dovrete più disprezzare gli atti del Signore; poiché la spada della sua giustizia è nella sua mano destra; ed ecco, in quel giorno, se disprezzerete i suoi atti, egli farà sì che essa vi sorprenda rapidamente.

 

3 Nefi 29:5 Guai a colui che disprezza gli atti del Signore; sì, guai a colui che negherà il Cristo e le sue opere!

 

3 Nefi 29:6 Sì, guai a colui che negherà le rivelazioni del Signore e dirà che il Signore non opera più per rivelazione, o per profezia, o per doni spirituali, o per lingue, o per guarigioni o per il potere dello Spirito Santo!

 

3 Nefi 29:7 Sì, e guai a colui che in quel giorno, per ottener guadagno, dirà che non può esservi alcun miracolo operato da Gesù Cristo; poiché colui che fa questo diverrà come il figlio di perdizione, per il quale, secondo la parola di Cristo, non ci fu misericordia!

 

3 Nefi 29:8 Sì, e non dovete più schernire né disprezzare, né prendervi gioco dei Giudei, né di alcun rimanente del casato d'Israele; poiché ecco, il Signore ricorda la sua alleanza con loro, e farà loro secondo quel che ha giurato.

 

3 Nefi 29:9 Non dovete dunque supporre di poter volgere a sinistra la mano destra del Signore, affinché non esegua il suo giudizio in adempimento dell'alleanza che ha fatto con il casato d'Israele.

 

3 Nefi Capitolo 30

 

Ai Gentili degli ultimi giorni è comandato di pentirsi, di venire a Cristo e di essere annoverati con il casato d'Israele. Circa 34-35 d.C.

 

3 Nefi 30:1 DATE ascolto, o voi Gentili, e udite le parole di Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente, ch'egli mi ha comandato di dire a vostro riguardo: poiché ecco, egli mi comanda di scrivere, dicendo:

 

3 Nefi 30:2 Distoglietevi, voi tutti, Gentili, dalle vostre vie malvagie; e pentitevi delle vostre cattive azioni, delle vostre menzogne e dei vostri inganni, e delle vostre prostituzioni, e delle vostre segrete abominazioni, e delle vostre idolatrie, e dei vostri omicidi, e delle vostre frodi sacerdotali, e delle vostre gelosie, e delle vostre lotte, e di tutte le vostre malvagità e abominazioni, e venite a me e siate battezzati nel mio nome per poter ricevere la remissione dei vostri peccati ed essere riempiti dello Spirito Santo, affinché possiate essere annoverati col mio popolo che è del casato d'Israele.

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QUARTO NEFI

IL LIBRO DI NEFI

CHE E’ IL FIGLIO DI NEFI -- UNO DEI DISCEPOLI DI GESU’ CRISTO

Racconto del popolo di Nefi, secondo la sua storia.

 

4 Nefi Capitolo 1

 

I Nefiti e i Lamaniti si convertono tutti al Signore -- Hanno tutte le cose in comune, operano miracoli e prosperano nel paese --Dopo due secoli sorgono divisioni, mali, false chiese e persecuzioni -- Dopo trecento anni sia i Nefiti che i Lamaniti divengono malvagi -- Ammaron nasconde i sacri annali. Circa 321 d.C.

 

4 Nefi 1:1 E AVVENNE che trascorse il trentaquattresimo anno, ed anche il trentacinquesimo; ed ecco, i discepoli di Gesù avevano formato una chiesa di Cristo in tutti i paesi circostanti. E tutti quelli che venivano a loro e si pentivano sinceramente dei loro peccati erano battezzati nel nome di Gesù; e ricevevano anche lo Spirito Santo.

 

4 Nefi 1:2 E avvenne che nel trentaseiesimo anno il popolo si era tutto convertito al Signore, su tutta la faccia del paese, sia i Nefiti che i Lamaniti, e non vi erano contese e dispute fra loro, e tutti si comportavano con giustizia l'uno verso l'altro.

 

4 Nefi 1:3 E avevano tutte le cose in comune fra loro; non v'erano dunque ricchi e poveri, liberi e schiavi, ma erano stati resi tutti liberi e partecipi del dono celeste.

 

4 Nefi 1:4 E avvenne che anche il trentasettesimo anno trascorse, e continuò ancora ad esservi pace nel paese.

 

4 Nefi 1:5 Ed opere grandi e meravigliose furono fatte dai discepoli di Gesù, tanto che guarivano i malati, e risuscitavano i morti, e facevano camminare gli zoppi, e restituivano la vista ai ciechi e l'udito ai sordi; ed operarono ogni sorta di miracoli fra i figlioli degli uomini; e non facevano nessun miracolo se non nel nome di Gesù.

 

4 Nefi 1:6 E così trascorse il trentottesimo anno, come pure il trentanovesimo, il quarantunesimo e il quarantaduesimo; sì, fino a che trascorsero quarantanove anni, ed anche cinquantuno e cinquantadue; sì, e fino a che cinquantanove anni erano trascorsi.

 

4 Nefi 1:7 E il Signore li fece prosperare grandemente nel paese, sì, tanto che edificarono di nuovo delle città, dove c'erano state città bruciate.

 

4 Nefi 1:8 Sì, fecero ricostruire pure la grande città di Zarahemla.

 

4 Nefi 1:9 Ma c'erano molte città che erano state sprofondate e le acque erano salite al loro posto; perciò queste città non poterono essere restaurate.

 

4 Nefi 1:10 Ed ora ecco, avvenne che il popolo di Nefi crebbe, si moltiplicò con estrema rapidità e divenne un popolo bellissimo e delizioso.

 

4 Nefi 1:11 E si sposavano ed erano date in matrimonio, ed erano benedetti secondo la moltitudine delle promesse che il Signore aveva fatto loro.

 

4 Nefi 1:12 E non camminavano più secondo gli adempimenti e le ordinanze della legge di Mosè; ma camminavano secondo i comandamenti che avevano ricevuto dal loro Signore e loro Dio, e continuavano nel digiuno e nella preghiera, e si riunivano spesso sia per pregare che per udire la parola del Signore.

 

4 Nefi 1:13 E avvenne che non vi erano contese fra tutto il popolo, in tutto il paese; ma possenti miracoli venivano fatti fra i discepoli di Gesù.

 

4 Nefi 1:14 E avvenne che il settantunesimo anno trascorse, e anche il settantaduesimo, sì, in breve, finché fu trascorso il settantanovesimo anno; sì, anche cento anni erano trascorsi e i discepoli di Gesù, ch'egli aveva scelto, erano tutti andati nel paradiso di Dio, salvo i tre che dovevano rimanere; e altri discepoli erano stati ordinati al loro posto; e anche molti di quella generazione erano morti.

 

4 Nefi 1:15 E avvenne che non vi erano affatto contese nel paese, a motivo dell'amor di Dio che dimorava nei cuori del popolo.

 

4 Nefi 1:16 E non c'erano invidie, né lotte, né tumulti, né prostituzioni, né menzogne, né omicidi, né alcuna sorta di lascivia; e certamente non poteva esservi un popolo più felice fra tutti i popoli che erano stati creati dalla mano di Dio.

 

4 Nefi 1:17 Non vi erano ladri, né omicidii, né c'erano Lamaniti, né alcuna sorta di - iti; ma erano come uno solo, figlioli di Cristo ed eredi del regno di Dio.

 

4 Nefi 1:18 E come furono benedetti! Poiché il Signore li benedisse in tutte le loro imprese; sì, furono proprio benedetti e prosperarono, finché centodieci anni furono trascorsi; e la prima generazione da Cristo era passata, e non v'era contesa in tutto il paese.

 

4 Nefi 1:19 E avvenne che Nefi, colui che aveva tenuto quest'ultima storia (e la tenne sulle tavole di Nefi), morì, e suo figlio Amos la tenne in sua vece; e anche lui la tenne sulle tavole di Nefi.

 

4 Nefi 1:20 E la tenne per ottantaquattro anni, e vi fu ancora pace nel paese, salvo che per una piccola parte del popolo che si era ribellata contro la chiesa ed aveva assunto il nome di Lamaniti; cominciarono dunque ad esserci di nuovo dei Lamaniti nel paese.

 

4 Nefi 1:21 E avvenne che anche Amos morì (ed erano centonovantaquattro anni dalla venuta di Cristo), e suo figlio Amos tenne la storia in sua vece; e anche lui la tenne sulle tavole di Nefi; e ciò fu scritto anche nel libro di Nefi, che è questo libro.

 

4 Nefi 1:22 E avvenne che trascorsero duecento anni; e la seconda generazione era tutta passata, salvo pochi.

 

4 Nefi 1:23 Ed ora io, Mormon, vorrei che sapeste che il popolo si era moltiplicato, tanto che si era sparso su tutta la faccia del paese ed era diventato assai ricco, a motivo della sua prosperità in Cristo.

 

4 Nefi 1:24 Ed ora, in questo duecentunesimo anno cominciarono ad esservi fra loro quelli che si elevavano nell’orgoglio, come con l'indossare abiti lussuosi, e ogni sorta di belle perle e di cose belle del mondo.

 

4 Nefi 1:25 E da quel momento in avanti non ebbero più le loro sostanze e i loro beni in comune fra loro.

 

4 Nefi 1:26 E cominciarono a dividersi in classi; e cominciarono a edificarsi delle chiese per acquistar guadagno, e cominciarono a rinnegare la vera chiesa di Cristo.

 

4 Nefi 1:27 E avvenne che quando furono trascorsi duecentodieci anni c'erano molte chiese nel paese; sì, c'erano molte chiese che professavano di conoscere il Cristo, e tuttavia rinnegavano la maggior parte del suo vangelo, tanto che accoglievano ogni sorta di malvagità e impartivano ciò che è sacro a coloro ai quali era stato proibito a causa dell'indegnità.

 

4 Nefi 1:28 E questa chiesa si moltiplicò grandemente a causa dell'iniquità e a causa del potere di Satana che faceva presa nei loro cuori.

 

4 Nefi 1:29 E di nuovo, c'era un'altra chiesa che rinnegava il Cristo; e perseguitava la vera chiesa di Cristo a motivo della loro umiltà e della loro fede in Cristo; e li disprezzava a motivo dei molti miracoli che erano fatti tra loro.

 

4 Nefi 1:30 Esercitavano dunque potere e autorità sui discepoli di Gesù che erano rimasti con loro, e li gettarono in prigione; ma mediante il potere della parola di Dio che era in loro, le prigioni si spaccarono in due, ed essi ne uscirono compiendo possenti miracoli fra loro.

 

4 Nefi 1:31 Nondimeno, e nonostante tutti questi miracoli, il popolo indurì il cuore e cercò di ucciderli, proprio come i Giudei di Gerusalemme avevano cercato di uccidere Gesù, secondo la sua parola.

 

4 Nefi 1:32 E li gettarono in fornaci di fuoco, ed essi ne uscirono senza riceverne alcun danno.

 

4 Nefi 1:33 E li gettarono pure nelle tane di bestie feroci, ed essi giocarono con le bestie feroci come un bambino con un agnello; e ne uscirono senza riceverne alcun danno.

 

4 Nefi 1:34 Nondimeno il popolo indurì il suo cuore, poiché era indotto da molti sacerdoti e falsi profeti a edificare molte chiese e a compiere ogni sorta di iniquità. E percotevano il popolo di Gesù, ma il popolo di Gesù non li percoteva a sua volta. E così degenerarono nell'incredulità e nella malvagità, di anno in anno, finché furono trascorsi duecentotrenta anni.

 

4 Nefi 1:35 Ed ora avvenne che in quest'anno, sì, nel duecentotrentunesimo anno, vi fu una grande divisione fra il popolo.

 

4 Nefi 1:36 E avvenne che in quest'anno sorse un popolo ch'era chiamato Nefiti, ed erano veri credenti in Cristo; e tra loro v'erano quelli che erano chiamati dai Lamaniti -- Giacobiti, Giuseppiti e Zoramiti;

 

4 Nefi 1:37 Perciò i veri credenti in Cristo e i veri adoratori di Cristo (fra i quali c'erano i tre discepoli di Gesù che dovevano rimanere) erano chiamati Nefiti, Giacobiti, Giuseppiti e Zoramiti.

 

4 Nefi 1:38 E avvenne che quelli che avevano rigettato il Vangelo erano chiamati Lamaniti, Lemueliti e Ismaeliti; ed essi non degenerarono nell'incredulità, ma si erano ribellati volontariamente contro il vangelo di Cristo; e insegnavano ai loro figlioli a non credere, proprio come erano degenerati i loro padri, fin dal principio.

 

4 Nefi 1:39 E ciò era a causa della malvagità e delle abominazioni dei loro padri, proprio come fu al principio. E veniva insegnato loro a odiare i figlioli di Dio, proprio come ai Lamaniti era stato insegnato a odiare i figlioli di Nefi fin dal principio.

 

4 Nefi 1:40 E avvenne che duecentoquarantaquattro anni erano trascorsi, e così stavano le cose tra il popolo. E la parte più malvagia del popolo crebbe e divenne assai più numerosa di quanto fosse il popolo di Dio.

 

4 Nefi 1:41 E continuarono a edificarsi delle chiese e ad adornarle con ogni sorta di cose preziose. E così trascorsero duecentocinquant'anni e anche duecentosessanta.

 

4 Nefi 1:42 E avvenne che la parte malvagia del popolo cominciò di nuovo a promuovere i giuramenti segreti e le cospirazioni di Gadianton.

 

4 Nefi 1:43 E anche il popolo che era chiamato popolo di Nefi cominciò a inorgoglirsi in cuor suo, a causa delle sue immense ricchezze, e a divenire vano come i loro fratelli, i Lamaniti.

 

4 Nefi 1:44 E da quel tempo i discepoli cominciarono a dolersi per i peccati del mondo.

 

4 Nefi 1:45 E avvenne che quando furono trascorsi trecento anni, sia il popolo di Nefi che i Lamaniti erano divenuti estremamente malvagi, l'uno come l'altro.

 

4 Nefi 1:46 E avvenne che i ladroni di Gadianton si sparsero su tutta la faccia del paese; e non v'era nessuno che fosse giusto, salvo i discepoli di Gesù. E accumulavano oro e argento in abbondanza e trafficavano in ogni sorta di traffici.

 

4 Nefi 1:47 E avvenne che dopo che trecentocinque anni furono trascorsi (e il popolo rimaneva ancora nella malvagità), Amos morì; e suo fratello Ammaron tenne la storia in sua vece.

 

4 Nefi 1:48 E avvenne che quando furono trascorsi trecentoventi anni, Ammaron, essendo spinto dallo Spirito Santo, nascose gli annali che erano sacri -- sì, tutti i sacri annali che erano stati tramandati di generazione in generazione e che erano sacri - ossia, fino al trecentoventesimo anno dalla venuta di Cristo.

 

4 Nefi 1:49 E li nascose per il Signore, affinché potessero giungere di nuovo al rimanente del casato di Giacobbe, secondo le profezie e le promesse del Signore. E così finisce la storia di Ammaron.

 

IL LIBRO DI MORMON

Mormon Capitolo 1

 

Ammaron istruisce Mormon riguardo ai sacri annali -- Inizia la guerra fra i Nefiti e i Lamaniti -- I tre Nefiti vengono portati via -- Prevalgono la malvagità, l'incredulità, i sortilegi e le stregonerie. Circa 321-326 d.C.

 

Mormon 1:1 ED ora io, Mormon, faccio una storia delle cose che ho sia visto che udito, e la chiamo il Libro di Mormon.

 

Mormon 1:2 E circa al tempo in cui Ammaron nascose gli annali per il Signore, egli venne da me (e io avevo circa dieci anni e cominciavo ad essere un po' istruito, alla maniera della cultura del mio popolo), ed Ammaron mi disse: Mi accorgo che sei un fanciullo giudizioso e che sei pronto ad osservare;

 

Mormon 1:3 Perciò, quando avrai circa ventiquattro anni, vorrei che tu ricordassi le cose che hai osservato riguardo a questo popolo; e quando avrai quell'età vai nel paese di Antum, su una collina che sarà chiamata Shim; e là ho depositato per il Signore tutte le sacre incisioni in merito a questo popolo.

 

Mormon 1:4 Ed ecco, prenderai con te le tavole di Nefi, ma lascerai il resto nel luogo dove sono; e inciderai sulle tavole di Nefi tutte le cose che hai osservato in merito a questo popolo.

 

Mormon 1:5 E io, Mormon, che sono discendente di Nefi (e il nome di mio padre era Mormon), mi rammentai le cose che Ammaron mi aveva comandato.

 

Mormon 1:6 E avvenne che all'età di undici anni fui portato da mio padre nel paese a meridione, ossia, al paese di Zarahemla.

 

Mormon 1:7 Tutta la faccia del paese era diventata coperta di edifici, e il popolo era quasi numeroso quanto la rena del mare.

 

Mormon 1:8 E avvenne che in quell'anno cominciò ad esservi una guerra fra Nefiti che consistevano dei Nefiti, e dei Giacobiti, e dei Giuseppiti e degli Zoramiti, e questa guerra fu tra i Nefiti, e i Lamaniti e i Lemueliti e gli Ismaeliti.

 

Mormon 1:9 Ora, i Lamaniti, e i Lemueliti e gli Ismaeliti erano chiamati Lamaniti, e le due parti erano Nefiti e Lamaniti.

 

Mormon 1:10 E avvenne che la guerra cominciò a esservi tra loro sui confini di Zarahemla, presso le acque di Sidon.

 

Mormon 1:11 E avvenne che i Nefiti avevano radunato un gran numero d'uomini, sì, sino a superare il numero di trentamila. E avvenne che in quello stesso anno ebbero numerose battaglie, nelle quali i Nefiti batterono i Lamaniti e ne uccisero molti.

 

Mormon 1:12 E avvenne che i Lamaniti rinunciarono al loro progetto e la pace fu stabilita nel paese; e la pace rimase per lo spazio di circa quattro anni, cosicché non vi fu spargimento di sangue.

 

Mormon 1:13 Ma la malvagità prevaleva su tutta la faccia del paese, tanto che il Signore portò via i suoi discepoli diletti, e le opere miracolose e le guarigioni cessarono a causa dell'iniquità del popolo.

 

Mormon 1:14 E non vi erano doni del Signore, e lo Spirito Santo non veniva su nessuno a causa della loro malvagità e incredulità.

 

Mormon 1:15 E io, che avevo quindici anni ed ero dotato di una mente piuttosto giudiziosa, fui dunque visitato dal Signore e gustai e conobbi la bontà di Gesù.

 

Mormon 1:16 E mi sforzai di predicare a questo popolo, ma la bocca mi fu chiusa e mi fu proibito di predicare loro; poiché ecco, essi si erano volontariamente ribellati contro il loro Dio; e i discepoli diletti erano stati tolti dal paese a causa della loro iniquità.

 

Mormon 1:17 Ma io rimasi tra loro, però mi fu vietato di predicar loro, a causa della durezza dei loro cuori; e, per la durezza dei loro cuori, il paese fu maledetto per cagion loro.

 

Mormon 1:18 E quei ladroni di Gadianton che erano fra i Lamaniti infestavano il paese, tanto che i suoi abitanti cominciarono a nascondere i loro tesori sotto terra; ed essi diventarono imprendibili perché il Signore aveva maledetto il paese, cosicché non poterono più custodirli, né ricuperarli.

 

Mormon 1:19 E avvenne che c'erano sortilegi, e stregonerie e magie; e il potere del maligno veniva esercitato su tutta la faccia del paese, fino all'adempimento di tutte le parole di Abinadi ed anche di Samuele il Lamanita.

 

Mormon Capitolo 2

 

Mormon guida gli eserciti nefiti -- Sangue e carneficine spazzano il paese -- I Nefiti si lamentano e fanno cordoglio con il dolore dei dannati -- Il loro giorno di grazia è Passato -- Mormon ottiene le tavole di Nefi -- Le guerre continuano. Circa 327-350 d.C.

 

Mormon 2:1 E AVVENNE che in quello stesso anno cominciò a esservi di nuovo una guerra tra i Nefiti e i Lamaniti. E nonostante io fossi giovane, ero di alta statura; perciò il popolo di Nefi mi nominò affinché fossi il loro capo, ossia il capo dei loro eserciti.

 

Mormon 2:2 Avvenne dunque che, nel mio sedicesimo anno, alla testa di un esercito di Nefiti, avanzai contro i Lamaniti; erano dunque trascorsi trecentoventisei anni.

 

Mormon 2:3 E avvenne che nel trecentoventisettesimo anno i Lamaniti ci attaccarono con grandissimo potere, tanto che spaventarono i miei eserciti; questi dunque non vollero combattere e cominciarono a ritirarsi verso le regioni a settentrione.

 

Mormon 2:4 E avvenne che giungemmo alla città di Angola, e prendemmo possesso della città, e facemmo preparativi per difenderci dai Lamaniti. E avvenne che fortificammo la città con tutta la nostra forza. Ma nonostante tutte le nostre fortificazioni, i Lamaniti ci attaccarono e ci scacciarono dalla città.

 

Mormon 2:5 E ci scacciarono anche fuori dal paese di Davide.

 

Mormon 2:6 E ci mettemmo in marcia ed arrivammo al paese di Giosuè, che era sui confini occidentali, presso la riva del mare.

 

Mormon 2:7 E avvenne che riunimmo il nostro popolo il più rapidamente possibile per poterli avere assieme in un sol corpo.

 

Mormon 2:8 Ma ecco, il paese era pieno di ladroni e di Lamaniti; e nonostante la grande distruzione che incombeva sul mio popolo, essi non si pentirono dei loro misfatti; perciò il sangue e la carneficina erano diffusi ovunque su tutta la faccia del paese, sia dalla parte dei Nefiti che anche dalla parte dei Lamaniti; ed era una completa rivoluzione ovunque su tutta la faccia del paese.

 

Mormon 2:9 Ed ora i Lamaniti avevano un re, che si chiamava Aaronne; ed egli venne contro di noi con un esercito di quarantaquattromila. Ed ecco, io gli tenni testa con quarantaduemila. Ed avvenne che lo battei con il mio esercito, cosicché fuggì davanti a me. Ed ecco, tutto questo fu fatto, ed erano trascorsi trecentotrenta anni.

 

Mormon 2:10 E avvenne che i Nefiti cominciarono a pentirsi della loro iniquità e cominciarono pure a piangere, proprio come era stato profetizzato da Samuele, il profeta; poiché nessuno poteva conservare ciò che era suo, a causa dei ladri, e dei predoni, e degli omicidi, e delle arti magiche e delle stregonerie che erano nel paese.

 

Mormon 2:11 Cominciarono così ad esservi cordoglio e lamenti in tutto il paese a causa di queste cose, e più particolarmente fra il popolo di Nefi.

 

Mormon 2:12 Ed avvenne che quando io, Mormon, vidi i loro lamenti e il loro cordoglio e il loro dolore dinanzi al Signore, il mio cuore cominciò a gioire dentro di me, conoscendo la misericordia e la longanimità del Signore, supponendo dunque che egli sarebbe stato misericordioso verso di loro, cosicché sarebbero diventati di nuovo un popolo retto.

 

Mormon 2:13 Ma ecco, questa mia gioia fu vana, poiché il loro dolore non portava al pentimento a motivo della bontà di Dio; ma era piuttosto la tristezza dei dannati, perché il Signore non avrebbe sempre permesso loro di essere felici nel peccato.

 

Mormon 2:14 Ed essi non venivano a Gesù con cuori spezzati e spiriti contriti, ma maledicevano Dio e desideravano morire. Nondimeno avrebbero lottato con la spada per la loro vita.

 

Mormon 2:15 E avvenne che il mio dolore mi tornò di nuovo, e vidi che per loro il giorno della grazia era passato, tanto fisicamente che spiritualmente; poiché ne vidi a migliaia abbattuti in aperta ribellione contro il loro Dio e ammucchiati come letame sulla faccia del paese. E così erano trascorsi trecentoquarantaquattro anni.

 

Mormon 2:16 Ed avvenne che nel trecentoquarantacinquesimo anno i Nefiti cominciarono a fuggire dinanzi ai Lamaniti; e furono inseguiti fino a che giunsero al paese di Giashon, prima che fosse possibile fermarli nella loro ritirata.

 

Mormon 2:17 Ora, la città di Giashon era prossima alla terra ove Ammaron aveva depositato gli annali per il Signore, affinché non fossero distrutti. Ed ecco, io ero andato, secondo le parole di Ammaron, a prendere le tavole di Nefi e, secondo le parole di Ammaron, ho fatto una storia.

 

Mormon 2:18 E sulle tavole di Nefi ho fatto un racconto completo di tutte le malvagità e le abominazioni; ma su queste tavole ho evitato di fare un racconto completo della loro malvagità e delle loro abominazioni; poiché ecco, una scena continua di malvagità e di abominazioni è stata davanti ai miei occhi fin da quando sono stato in grado di guardare le vie dell'uomo.

 

Mormon 2:19 Me misero a causa della loro iniquità; poiché il mio cuore è stato pieno di dolore per tutti i miei giorni a causa della loro malvagità; nondimeno so che sarò elevato all'ultimo giorno.

 

Mormon 2:20 E avvenne che in quell'anno il popolo di Nefi fu di nuovo inseguito e braccato. E avvenne che fummo sospinti finché giungemmo a settentrione, nel paese che era chiamato Sem.

 

Mormon 2:21 E avvenne che fortificammo la città di Sem, e riunimmo del nostro popolo quanti fu possibile, per poterli forse salvare dalla distruzione.

 

Mormon 2:22 E avvenne che nel trecentoquarantaseiesimo anno cominciarono di nuovo ad attaccarci.

 

Mormon 2:23 E avvenne che io parlai al mio popolo, e lo invitai con grande energia a resistere coraggiosamente davanti ai Lamaniti e a combattere per le loro mogli, e i loro figli, e le loro case e le loro dimore.

 

Mormon 2:24 E le mie parole risvegliarono in loro un po' di vigore, tanto che non fuggirono dinanzi ai Lamaniti, ma resistettero coraggiosamente contro di loro.

 

Mormon 2:25 E avvenne che ci battemmo, con un esercito di trentamila, contro un esercito di cinquantamila. E avvenne che resistemmo dinanzi a loro con tale fermezza ch'essi fuggirono dinanzi a noi.

 

Mormon 2:26 E avvenne che quando fuggirono noi li inseguimmo coi nostri eserciti, e li affrontammo di nuovo e li sconfiggemmo; nondimeno la forza del Signore non era con noi; sì, eravamo abbandonati a noi stessi, cosicché lo Spirito del Signore non dimorava in noi; eravamo dunque divenuti deboli come i nostri fratelli.

 

Mormon 2:27 E il mio cuore era addolorato a causa di questa grande calamità del mio popolo, a causa della loro malvagità e delle loro abominazioni. Ma ecco, avanzammo contro i Lamaniti e i ladroni di Gadianton, fino a che avemmo ripreso il possesso delle terre di nostra eredità.

 

Mormon 2:28 Ed erano trascorsi trecentoquarantanove anni. E nel trecentocinquantesimo anno facemmo un trattato con i Lamaniti e i ladroni di Gadianton, in base al quale dividemmo le terre di nostra eredità.

 

Mormon 2:29 E i Lamaniti ci dettero il paese a settentrione, sì, fino allo stretto passaggio che portava al paese a meridione. E noi demmo ai Lamaniti tutto il paese a meridione.

 

Mormon Capitolo 3

 

Mormon grida pentimento ai Nefiti -- Essi ottengono una grande vittoria e si gloriano della loro forza -- Mormon si rifiuta di guidarli, e le sue preghiere per loro sono senza fede -- Il Libro di Mormon invita le dodici tribù di Israele a credere nel Vangelo. Circa 360-362 d.C.

 

Mormon 3:1 E AVVENNE che i Lamaniti non vennero più a combattere fino a che furono trascorsi altri dieci anni. Ed ecco, io avevo occupato il mio popolo, i Nefiti, a preparare le loro terre e le loro armi per il giorno della battaglia.

 

Mormon 3:2 E avvenne che il Signore mi disse: Grida a questo popolo: Pentitevi, e venite a me e siate battezzati, riedificate la mia chiesa, e sarete risparmiati.

 

Mormon 3:3 E io gridai a questo popolo, ma fu invano; ed essi non si rendevano conto che era il Signore che li aveva risparmiati e aveva accordato loro una possibilità di pentimento. Ed ecco, essi indurirono il loro cuore contro il Signore, loro Dio.

 

Mormon 3:4 E avvenne che dopo che fu trascorso questo decimo anno, il che fece in tutto trecentosessanta anni dalla venuta di Cristo, il re dei Lamaniti mi inviò un'epistola, la quale mi fece sapere che si stavano preparando a venire di nuovo a combattere contro di noi.

 

Mormon 3:5 E avvenne che io feci sì che il mio popolo si radunasse nel paese di Desolazione, in una città che era sui confini, vicino allo stretto passaggio che conduceva nel paese a meridione.

 

Mormon 3:6 E là appostammo i nostri eserciti, per poter fermare gli eserciti dei Lamaniti, affinché non potessero prendere possesso di nessuna delle nostre terre; ci fortificammo dunque contro di loro con tutta la nostra forza.

 

Mormon 3:7 E avvenne che nel trecentosessantunesimo anno i Lamaniti scesero verso la città di Desolazione per combattere contro di noi; e avvenne che in quell'anno li battemmo, tanto che tornarono di nuovo alle loro proprie terre.

 

Mormon 3:8 E nel trecentosessantaduesimo anno essi scesero di nuovo a combattere. E li battemmo di nuovo e ne uccidemmo un gran numero; e i loro morti furono gettati nel mare.

 

Mormon 3:9 Ed ora, a motivo di questa gran cosa che il mio popolo, i Nefiti, aveva fatto, cominciarono a vantarsi della loro forza e cominciarono a giurare dinanzi ai cieli che si sarebbero vendicati del sangue dei loro fratelli che erano stati uccisi dai loro nemici.

 

Mormon 3:10 E giurarono per i cieli, e anche per il trono di Dio, che sarebbero saliti a combattere contro i loro nemici e li avrebbero stroncati dalla faccia del paese.

 

Mormon 3:11 E avvenne che io, Mormon, mi rifiutai assolutamente da quel momento in poi di essere il comandante e il capo di questo popolo, a causa della loro malvagità e delle loro abominazioni.

 

Mormon 3:12 Ecco, li avevo guidati, malgrado la loro malvagità li avevo guidati molte volte in battaglia, e li avevo amati, secondo l’amor di Dio che era in me, con tutto il cuore, e la mia anima si era riversata in preghiera al mio Dio per tutto il giorno in loro favore; nondimeno ciò fu senza fede, a causa della durezza del loro cuore.

 

Mormon 3:13 Tre volte li ho liberati dalle mani dei loro nemici, ed essi non si sono pentiti dei loro peccati.

 

Mormon 3:14 E quando ebbero giurato, per tutto ciò che era stato loro proibito dal nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, che sarebbero saliti a combattere contro i loro nemici e si sarebbero vendicati del sangue dei loro fratelli, ecco, la voce del Signore mi pervenne, dicendo:

 

Mormon 3:15 La vendetta è mia, e io ripagherò; e poiché questo popolo non si è pentito dopo che l'avevo liberato, ecco, sarà stroncato dalla faccia della terra.

 

Mormon 3:16 E avvenne che io mi rifiutai assolutamente di salire contro i miei nemici e feci come il Signore mi aveva comandato; e stetti come testimone inerte per manifestare al mondo le cose che vedevo ed udivo, secondo le manifestazioni dello Spirito che aveva attestato delle cose a venire.

 

Mormon 3:17 Perciò io scrivo a voi, Gentili, e anche a voi, casato d'Israele, quando l'opera comincerà, che sarete sul punto di prepararvi a tornare nel paese della vostra eredità;

 

Mormon 3:18 Sì, ecco, io scrivo a tutte le estremità della terra; sì, a voi, dodici tribù di Israele, che sarete giudicate secondo le vostre opere dai dodici che Gesù scelse per essere suoi discepoli nel paese di Gerusalemme.

 

Mormon 3:19 E scrivo anche al rimanente di questo popolo, che sarà pure giudicato dai dodici che Gesù scelse in questo paese; ed essi saranno giudicati dagli altri dodici che Gesù scelse nel paese di Gerusalemme.

 

Mormon 3:20 E queste cose mi sono rese manifeste dallo Spirito; perciò scrivo a voi tutti. E per questo motivo vi scrivo: affinché possiate sapere che dovrete tutti stare dinanzi al seggio del giudizio di Cristo, sì, ogni anima che appartiene a tutta la famiglia umana di Adamo; e dovrete stare lì per essere giudicati delle vostre opere, siano esse buone o cattive;

 

Mormon 3:21 E anche affinché possiate credere nel Vangelo di Gesù Cristo, che avrete fra voi; e anche affinché gli Ebrei, il popolo dell'alleanza del Signore, abbia un altro testimone oltre a colui ch'essi videro e udirono, che Gesù, che essi uccisero, era il vero Cristo e il vero Dio.

 

Mormon 3:22 E vorrei potervi persuadere, voi tutte estremità della terra, a pentirvi e a prepararvi a stare dinanzi al seggio del giudizio di Cristo.

 

Mormon Capitolo 4

 

La guerra e il massacro continuano -- I malvagi puniscono i malvagi -- Prevale una malvagità più grande come mai prima in tutta Israele -- Donne e bambini sono sacrificati agli idoli -- I Lamaniti cominciano a spazzare via davanti a sé i Nefiti. Circa 363-375 d.C.

 

Mormon 4:1 ED ora avvenne nel trecentosessantatreesimo anno che i Nefiti uscirono dal paese di Desolazione per andare a combattere contro i Lamaniti.

 

Mormon 4:2 E avvenne che gli eserciti Nefiti furono respinti di nuovo nel paese di Desolazione. E mentre erano ancora esausti, un esercito fresco di Lamaniti li attaccò; ed ebbero una violenta battaglia, tanto che i Lamaniti presero possesso della città di Desolazione, uccisero molti Nefiti e fecero molti prigionieri.

 

Mormon 4:3 E i rimanenti fuggirono e si unirono agli abitanti della città di Teancum. Ora, la città di Teancum era situata sui confini, presso la riva del mare; ed era anche vicina alla città di

Desolazione.

 

Mormon 4:4 E fu perché gli eserciti dei Nefiti salirono contro i Lamaniti, che cominciarono ad essere battuti; poiché, se non fosse stato per questo, i Lamaniti non avrebbero avuto nessun potere su di loro.

 

Mormon 4:5 Ma ecco, i giudizi di Dio sopraggiungeranno sui malvagi; ed è mediante i malvagi che i malvagi sono puniti, poiché sono i malvagi che aizzano il cuore dei figlioli degli uomini a spargere il sangue.

 

Mormon 4:6 Ed avvenne che i Lamaniti fecero i preparativi per venire contro la città di Teancum.

 

Mormon 4:7 E avvenne che, nel trecentosessantaquattresimo anno, i Lamaniti vennero contro la città di Teancum, per poter prendere possesso anche della città di Teancum.

 

Mormon 4:8 E avvenne che furono respinti e ricacciati dai Nefiti. E quando i Nefiti videro che avevano scacciato i Lamaniti, si vantarono di nuovo della loro propria forza; e con le loro forze avanzarono e ripresero possesso della città di Desolazione.

 

Mormon 4:9 Ed ora tutte queste cose erano state fatte, e vi erano stati migliaia di uccisi da entrambe le parti, sia dei Nefiti che dei Lamaniti.

 

Mormon 4:10 E avvenne che era trascorso il trecentosessanta- seiesimo anno, e i Lamaniti piombarono di nuovo sui Nefiti per combattere; e tuttavia i Nefiti non si pentivano del male che avevano fatto, ma persistevano continuamente nella loro malvagità.

 

Mormon 4:11 Ed è impossibile alla lingua descrivere, o per l'uomo scrivere una perfetta descrizione dell'orribile scena di sangue e di carneficina che vi fu tra il popolo, sia dei Nefiti che dei Lamaniti; e ogni cuore era indurito, così che trovavano diletto nello spargere continuamente il sangue.

 

Mormon 4:12 E non c'era mai stata una malvagità così grande tra tutti i figli di Lehi, né tra tutto il casato d'Israele, secondo le parole del Signore, come c'era tra questo popolo.

 

Mormon 4:13 Ed avvenne che i Lamaniti presero possesso della città di Desolazione, e questo perché il loro numero superava il numero dei Nefiti.

 

Mormon 4:14 E marciarono innanzi anche contro la città di Teancum, e ne cacciarono fuori gli abitanti, e presero molti prigionieri, sia donne che bambini; e li offrirono come sacrifici ai loro idoli.

 

Mormon 4:15 E avvenne che nel trecentosessantasettesimo anno i Nefiti, essendo adirati perché i Lamaniti avevano sacrificato le loro donne e i loro bambini, andarono contro i Lamaniti con immensa ira, tanto che batterono di nuovo i Lamaniti e li scacciarono fuori dalle loro terre.

 

Mormon 4:16 E i Lamaniti non vennero di nuovo contro i Nefiti sino al trecentosettantacinquesimo anno.

 

Mormon 4:17 E in quell'anno essi scesero contro i Nefiti con tutte le loro forze e non si contarono, a causa della grandezza del loro numero.

 

Mormon 4:18 E da quel tempo in poi i Nefiti non ottennero più potere sui Lamaniti, ma cominciarono ad essere spazzati via da loro come la rugiada davanti al sole.

 

Mormon 4:19 E avvenne che i Lamaniti scesero contro la città di Desolazione; e una battaglia violentissima fu combattuta nel paese di Desolazione, nella quale batterono i Nefiti.

 

Mormon 4:20 Ed essi fuggirono di nuovo dinanzi a loro e vennero nella città di Boaz; e là resistettero contro i Lamaniti con immenso coraggio, tanto che i Lamaniti non li batterono fino a che non furono venuti di nuovo per la seconda volta.

 

Mormon 4:21 E quando furono venuti la seconda volta i Nefiti furono cacciati e massacrati con un'immensa strage; e le loro donne e i loro bambini furono di nuovo sacrificati agli idoli.

 

Mormon 4:22 E avvenne che i Nefiti presero di nuovo la fuga dinanzi a loro, prendendo con loro tutti gli abitanti, sia delle città che dei villaggi.

 

Mormon 4:23 Allora io, Mormon, vedendo che i Lamaniti stavano per soggiogare tutto il paese, andai dunque alla collina di Shim e presi tutti gli annali che Ammaron aveva nascosto per il Signore.

 

Mormon Capitolo 5

 

Mormon guida di nuovo gli eserciti nefiti in battaglie di sangue e di carneficina -- Il Libro di Mormon verrà alla luce per convincere tutta Israele che Gesù è il Cristo -- A causa della loro incredulità i Lamaniti saranno dispersi e lo Spirito cesserà di lottare con loro -- Essi riceveranno il Vangelo dai Gentili negli ultimi giorni. Circa 375-384 d.C.

 

Mormon 5:1 E AVVENNE che io andai di nuovo fra i Nefiti, e mi pentii del giuramento che avevo fatto di non volerli più aiutare; ed essi mi dettero di nuovo il comando dei loro eserciti, poiché guardavano a me come se potessi liberarli dalle loro afflizioni.

 

Mormon 5:2 Ma ecco, io ero senza speranza, poiché conoscevo i giudizi del Signore che sarebbero venuti su di loro; poiché essi non si pentivano delle loro iniquità, ma lottavano per la loro vita senza invocare quell'Essere che li aveva creati.

 

Mormon 5:3 E avvenne che i Lamaniti vennero contro di noi dopo che fummo fuggiti nella città di Giordano; ma ecco, furono respinti, cosicché non presero la città a quel tempo.

 

Mormon 5:4 E avvenne che vennero di nuovo contro di noi, e noi tenemmo la città. E c'erano anche altre città che erano tenute dai Nefiti, piazzeforti che li tagliavano fuori, cosicché non potevano entrare nel paese che stava dinanzi a noi, per distruggere gli abitanti del nostro paese.

 

Mormon 5:5 Ma avvenne che tutte le terre per le quali eravamo passati, e i cui abitanti non erano stati raccolti, furono distrutte dai Lamaniti, e i loro paesi, villaggi e città furono bruciati con il fuoco; così trascorsero trecentosettantanove anni.

 

Mormon 5:6 Ed avvenne che nel trecentottantesimo anno i Lamaniti vennero di nuovo a combattere contro di noi, e noi resistemmo loro coraggiosamente; ma fu tutto invano, poiché talmente grande era il loro numero che essi calpestarono il popolo di Nefi sotto i loro piedi.

 

Mormon 5:7 E avvenne che noi prendemmo di nuovo a fuggire; coloro la cui fuga era più veloce dei Lamaniti trovarono scampo, e coloro la cui fuga non era più veloce dei Lamaniti furono spazzati via e distrutti.

 

Mormon 5:8 Ed ora ecco, io, Mormon, non desidero straziare le anime degli uomini gettando davanti a loro una tanto terribile scena di sangue e di carneficina, come si presentò davanti ai miei occhi; ma io, sapendo che queste cose dovranno certamente essere rese note e che tutte le cose che sono nascoste dovranno essere rivelate dai tetti delle case --

 

Mormon 5:9 E anche che una conoscenza di queste cose dovrà giungere al rimanente di questo popolo, e anche ai Gentili che il Signore ha detto che disperderanno questo popolo, e questo popolo sarà contato come nulla fra loro -- scrivo dunque un breve riassunto, non osando dare un racconto completo delle cose che ho visto, a motivo del comandamento che ho ricevuto e anche perché non possiate avere un dolore troppo grande a causa della malvagità di questo popolo.

 

Mormon 5:10 Ed ora ecco, dico questo alla loro posterità, e anche ai Gentili che si interessano al casato d'Israele, affinché si rendano conto e sappiano da dove provengono le loro benedizioni.

 

Mormon 5:11 Poiché so che questi si addoloreranno per la calamità del casato d'Israele; sì, si addoloreranno per la distruzione di questo popolo; si addoloreranno che questo popolo non si sia pentito, per poter essere stato stretto nelle braccia di Gesù.

 

Mormon 5:12 Ora, queste cose sono scritte al rimanente del casato di Giacobbe; e sono scritte in questo modo perché è noto a Dio che la malvagità non le porterà alla luce per loro; ed esse devono essere nascoste per il Signore, affinché possano venire alla luce al suo tempo debito.

 

Mormon 5:13 E questo è il comandamento che ho ricevuto; ed ecco, esse verranno alla luce secondo il comandamento del Signore, quando egli nella sua saggezza lo riterrà opportuno.

 

Mormon 5:14 Ed ecco, esse andranno agli increduli dei Giudei; e andranno con questo scopo -- affinché essi possano essere persuasi che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente; affinché il Padre possa realizzare, tramite il suo Beneamato, il suo grande ed eterno proposito di restaurare i Giudei, ossia tutto il casato d'Israele nella terra della loro eredità, che il Signore loro Dio ha data loro per adempiere alla sua alleanza;

 

Mormon 5:15 Ed anche affinché la posterità di questo popolo possa credere più pienamente nel suo vangelo che andrà a loro dai Gentili; poiché questo popolo verrà disperso, e diverrà un popolo scuro, impuro e disgustoso, al di là della descrizione di ciò che mai sia stata data fra noi, sì, anche di ciò che è stato fra i Lamaniti, e questo a causa della loro incredulità e idolatria.

 

Mormon 5:16 Poiché ecco, lo Spirito del Signore ha già cessato di lottare con i loro padri; ed essi sono senza Cristo e senza Dio nel mondo, e sono sospinti qua e là come paglia al vento.

 

Mormon 5:17 Una volta era un popolo delizioso, ed aveva Cristo come loro pastore; sì, era guidato da Dio Padre.

 

Mormon 5:18 Ma ora, ecco, son condotti qua e là da Satana, proprio come la pula è spinta dal vento, o come una nave è sballottata qua e là sulle onde, senza vela o ancora, o senza nulla con cui governarla; e com'è essa, così sono loro.

 

Mormon 5:19 Ed ecco, il Signore ha riservato le loro benedizioni, che essi avrebbero potuto ricevere nel paese, per i Gentili che possederanno il paese.

 

Mormon 5:20 Ma ecco, avverrà che essi saranno scacciati e dispersi dai Gentili; e dopo essere stati scacciati e dispersi dai Gentili, ecco, allora il Signore ricorderà l’alleanza che ha fatto con Abrahamo e con tutto il casato d'Israele.

 

Mormon 5:21 E il Signore ricorderà pure le preghiere dei giusti, che sono state innalzate a Lui per loro.

 

Mormon 5:22 E allora, o voi Gentili, come potrete resistere dinanzi al potere di Dio, se non vi pentite e non vi distogliete dalle vostre cattive vie?

 

Mormon 5:23 Non sapete che siete nelle mani di Dio? Non sapete ch'egli ha ogni potere e che al suo gran comando la terra si avvolgerà su se stessa come un papiro?

 

Mormon 5:24 Pentitevi dunque, ed umiliatevi dinanzi a Lui, per tema che egli esca in giustizia contro di voi -- che un rimanente della posterità di Giacobbe passi fra voi come un leone, e vi squarci in pezzi, e non vi sia nessuno a liberarvi.

 

Mormon Capitolo 6

 

I Nefiti si raccolgono nel paese di Cumora per le battaglie finali -- Mormon nasconde i sacri annali nella collina di Cumora -- I Lamaniti sono vittoriosi e la nazione nefita è distrutta -- Centinaia di migliaia sono uccisi con la spada. Circa 385 d.C.

 

Mormon 6:1 ED ora termino la mia storia riguardo alla distruzione del mio popolo, i Nefiti. E avvenne che marciammo dinanzi ai Lamaniti.

 

Mormon 6:2 E io, Mormon, scrissi un'epistola al re dei Lamaniti, e gli chiesi che ci accordasse di poter radunare tutto il nostro popolo nel paese di Cumora, presso una collina che era chiamata Cumora, e là avremmo potuto dare loro battaglia.

 

Mormon 6:3 Ed avvenne che il re dei Lamaniti mi accordò ciò che desideravo.

 

Mormon 6:4 E avvenne che marciammo verso il paese di Cumora e piantammo le nostre tende tutt'attorno alla collina di Cumora; ed era in un paese di molte acque, fiumi e sorgenti; e qui avevamo speranza di ottenere vantaggio sui Lamaniti.

 

Mormon 6:5 E quando furono trascorsi trecentottantaquattro anni noi avevamo riunito tutto il resto del nostro popolo nel paese di Cumora.

 

Mormon 6:6 E avvenne che quando avemmo riunito assieme tutto il nostro popolo nel paese di Cumora, ecco che io, Mormon, cominciai a essere vecchio; e sapendo che era l'ultima lotta del mio popolo, ed essendomi stato comandato dal Signore di non permettere che gli annali che erano stati tramandati dai nostri padri, e che erano sacri, cadessero nelle mani dei Lamaniti (poiché i Lamaniti li avrebbero distrutti), feci dunque questa storia presa dalle tavole di Nefi e nascosi nella collina di Cumora tutti gli annali che mi erano stati affidati dalla mano del Signore, salvo queste poche tavole che ho dato a mio figlio Moroni.

 

Mormon 6:7 E avvenne che la mia gente, con le loro mogli e i loro figli, ora videro gli eserciti dei Lamaniti marciare verso di loro; e aspettarono di riceverli con il terribile timore della morte che riempie il petto di tutti i malvagi.

 

Mormon 6:8 E avvenne che essi vennero a combattere contro di noi, ed ogni anima fu riempita di terrore a causa della grandezza del loro numero.

 

Mormon 6:9 E avvenne che essi piombarono sul mio popolo con la spada, e con l'arco, e con le frecce, e con l'ascia e con ogni sorta di armi da guerra.

 

Mormon 6:10 Ed avvenne che i miei uomini furono falciati, sì, anche i miei diecimila che erano con me; e io caddi ferito in mezzo a loro; ed essi passarono oltre, cosicché non misero fine alla mia vita.

 

Mormon 6:11 E quando furono passati ed ebbero falciato tutto il mio popolo, eccetto ventiquattro di noi (fra i quali c'era mio figlio Moroni), ed essendo noi sopravvissuti alla morte del nostro popolo, vedemmo l'indomani, quando i Lamaniti erano ritornati ai loro accampamenti, dalla cima della collina di Cumora, i diecimila del mio popolo che io avevo condotti al combattimento e che giacevano massacrati.

 

Mormon 6:12 E vedemmo pure i diecimila del mio popolo che erano stati condotti da mio figlio Moroni.

 

Mormon 6:13 Ed ecco, i diecimila di Gidgiddona erano caduti, e lui pure in mezzo a loro.

 

Mormon 6:14 Lama era caduto con i suoi diecimila; e Gilgal era caduto con i suoi diecimila; e Limha era caduto con i suoi diecimila; e Geneum era caduto con i suoi diecimila; e Cumeniha, Moroniha, Antionum, Shiblom, Sem e Giosh erano caduti, ciascuno con i suoi diecimila.

 

Mormon 6:15 E avvenne che ve n'erano altri dieci che erano caduti per la spada, ciascuno con i suoi diecimila; sì, proprio tutto il mio popolo era caduto, a parte quei ventiquattro che erano con me e anche alcuni che erano scappati nelle regioni meridionali, e alcuni che avevano disertato ai Lamaniti; e la loro carne, le loro ossa e il loro sangue giacevano sulla faccia della terra, essendo stati lasciati dalle mani di coloro che li avevano uccisi a marcire sulla terra e a disfarsi e a tornare alla loro madre terra.

 

Mormon 6:16 E la mia anima fu lacerata dall'angoscia, a causa dell'uccisione del mio popolo, e gridai:

 

Mormon 6:17 O voi, belle creature, come avete potuto abbandonare le vie del Signore! O voi, belle creature, come avete potuto respingere quel Gesù che stava a braccia aperte per accogliervi!

 

Mormon 6:18 Ecco, se non aveste fatto questo, non sareste caduti. Ma ecco, siete caduti, e io piango la vostra perdita.

 

Mormon 6:19 O voi, bei figli e belle figlie, voi padri e madri, voi mariti e mogli, voi belle creature, come mai siete potuti cadere!

 

Mormon 6:20 Ma ecco, ve ne siete andati, e il mio dolore non può farvi tornare.

 

Mormon 6:21 E vien presto il giorno in cui la vostra mortalità dovrà rivestirsi d'immortalità, e questi corpi che ora stanno marcendo nella corruzione dovranno presto divenire corpi incorruttibili; e allora dovrete stare dinanzi al seggio del giudizio di Cristo per essere giudicati secondo le vostre opere; e se accadrà che sarete giusti, allora sarete benedetti con i vostri padri che se ne sono andati prima di voi.

 

Mormon 6:22 Oh, se vi foste pentiti prima che questa grande distruzione venisse su di voi. Ma ecco, ve ne siete andati, e il Padre, sì, il Padre eterno del cielo conosce il vostro stato; ed egli agisce con voi secondo la sua giustizia e la sua misericordia.

 

Mormon Capitolo 7

 

Mormon invita i Lamaniti degli ultimi giorni a credere in Cristo, ad accettare il suo vangelo ed essere salvati -- Tutti coloro che credono nella Bibbia crederanno anche nel Libro di Mormon. Circa 385 d.C.

 

Mormon 7:1 ED ora, ecco, vorrei parlare un poco ai rimanenti di questo popolo che sono stati risparmiati, se accadrà che Dio darà loro le mie parole, affinché possano conoscere le cose dei loro padri; sì, parlo a voi, un rimanente del casato d'Israele; e queste sono le parole che io dico:

 

Mormon 7:2 Sappiate che siete del casato d'Israele.

 

Mormon 7:3 Sappiate che dovete venire al pentimento, altrimenti non potete essere salvati.

 

Mormon 7:4 Sappiate che dovete deporre le vostre armi da guerra e non prendere più diletto nello spargere il sangue, e non riprenderle più, a meno che Iddio ve lo comandi.

 

Mormon 7:5 Sappiate che dovete venire alla conoscenza dei vostri padri e pentirvi di tutti i vostri peccati e delle vostre iniquità e credere in Gesù Cristo, che egli è il figlio di Dio, e che egli fu ucciso dai Giudei, e che mediante il potere del Padre egli è risorto di nuovo, ottenendo con ciò la vittoria sulla tomba; e anche che in Lui il pungiglione della morte è stato inghiottito.

 

Mormon 7:6 Ed egli produce la risurrezione dei morti, mediante la quale gli uomini devono essere risuscitati per stare dinanzi al suo seggio del giudizio.

 

Mormon 7:7 Ed egli ha fatto avverare la redenzione del mondo, mediante la quale a colui che è trovato innocente dinanzi a Lui il giorno del giudizio è dato di dimorare alla presenza di Dio nel suo regno, per cantare con i cori celesti lodi incessanti al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, che sono un solo Dio, in uno stato di felicità che non ha fine.

 

Mormon 7:8 Pentitevi dunque, e siate battezzati nel nome di Gesù, e aggrappatevi al vangelo di Cristo, che sarà posto davanti a voi, non solo in questa storia, ma anche nella storia che giungerà ai Gentili dai Giudei, la quale storia giungerà dai Gentili a voi.

 

Mormon 7:9 Poiché ecco, questa è scritta con l'intento che possiate credere a quella; e se voi credete a quella, crederete pure a questa; e se credete a questa, saprete quanto concerne i vostri padri, ed anche le opere meravigliose che furono operate tra loro dal potere di Dio.

 

Mormon 7:10 E saprete pure che siete un rimanente della posterità di Giacobbe; perciò siete annoverati fra il popolo della prima alleanza; e se accadrà che crederete in Cristo e sarete battezzati, prima con l'acqua, poi con il fuoco e con lo Spirito Santo, seguendo l’esempio del nostro Salvatore, secondo quello che egli ci ha comandato, le cose andranno bene per voi nel giorno del giudizio. Amen.

 

Mormon Capitolo 8

 

I Lamaniti cercano e distruggono i Nefiti -- Il Libro di Mormon verrà alla luce mediante il potere di Dio -- Guai annunciati a coloro che spirano rabbia e che lottano contro l'opera del Signore -- La storia nefita verrà alla luce in giorni di malvagità, di degenerazione e apostasia. Circa 400-421 d.C.

 

Mormon 8:1 ECCO, io, Moroni, finisco la storia di mio padre Mormon. Ecco, non ho che poche cose da scrivere, cose che mi sono state comandate da mio padre.

 

Mormon 8:2 Ed ora avvenne che, dopo la grande e tremenda battaglia a Cumora, ecco, i Nefiti che erano scappati nelle regioni meridionali furono braccati dai Lamaniti, finché furono tutti annientati.

 

Mormon 8:3 E anche mio padre fu ucciso da loro, e io rimango solo per scrivere la triste storia della distruzione del mio popolo. Ma ecco, essi se ne sono andati e io adempio al comandamento di mio padre. E non so se mi uccideranno.

 

Mormon 8:4 Perciò scriverò, e nasconderò gli annali nella terra; e non importa dove andrò.

 

Mormon 8:5 Ecco, mio padre ha fatto questa storia, e ne ha scritto l'intento. Ed ecco, anch'io ne scriverei, se avessi spazio sulle tavole, ma non ne ho; e non ho metallo, poiché sono solo. Mio padre è stato ucciso in battaglia, e così tutti i miei congiunti, e non ho amici né dove andare; e quanto tempo il Signore permetterà ch'io possa vivere non lo so.

 

Mormon 8:6 Ecco, sono trascorsi quattrocento anni dalla venuta del nostro Signore e Salvatore.

 

Mormon 8:7 Ed ecco, i Lamaniti hanno braccato il mio popolo, i Nefiti, di città in città, di luogo in luogo, finché non esistono più; e grande è stata la loro caduta, sì, grande e prodigiosa è la distruzione del mio popolo, i Nefiti.

 

Mormon 8:8 Ed ecco, è la mano del Signore che l'ha fatto. Ed ecco inoltre, i Lamaniti sono in guerra l'uno contro l'altro; e tutta la faccia di questo paese è un giro continuo di omicidii e di spargimento di sangue; e nessuno conosce la fine della guerra.

 

Mormon 8:9 Ed ora ecco, non dico altro riguardo a loro, poiché non vi sono che Lamaniti e ladroni che esistono sulla faccia del paese.

 

Mormon 8:10 E non c'è nessuno che conosca il vero Dio, salvo i discepoli di Gesù, che restarono nel paese finché la malvagità del popolo fu così grande che il Signore non permise loro di rimanere con il popolo; e nessuno sa se siano ancora sulla faccia del paese.

 

Mormon 8:11 Ma ecco, io e mio padre li abbiamo visti, ed essi ci hanno istruiti.

 

Mormon 8:12 E chiunque riceverà questa storia, e non la condannerà a causa delle imperfezioni che vi sono, questi conoscerà cose più grandi di queste. Ecco, io sono Moroni; e se fosse possibile, vi farei conoscere ogni cosa.

 

Mormon 8:13 Ecco, smetto di parlare riguardo a questo popolo. Sono il figlio di Mormon, e mio padre era un discendente di Nefi.

 

Mormon 8:14 E sono colui che nasconde questa storia per il Signore; le sue tavole non hanno alcun valore, a causa del comandamento del Signore. Poiché in verità egli dice che nessuno le avrà per ottenere guadagno; ma la loro storia ha un grande valore; e chiunque la porterà alla luce, sarà benedetto dal Signore.

 

Mormon 8:15 Poiché nessuno può avere il potere di portarla alla luce, salvo che gli sia dato da Dio; poiché Dio vuole che sia fatto con occhio rivolto unicamente alla sua gloria, ossia al bene dell'antico e lungamente disperso popolo dell'alleanza del Signore.

 

Mormon 8:16 E benedetto sia colui che porterà questa cosa alla luce; poiché sarà portata dalle tenebre alla luce, secondo la parola di Dio; sì, sarà portata fuori dalla terra e splenderà fuori dalle tenebre, e verrà a conoscenza del popolo; e ciò sarà fatto mediante il potere di Dio.

 

Mormon 8:17 E se vi sono difetti, sono i difetti umani. Ma ecco, noi non sappiamo di alcun difetto; nondimeno Dio conosce tutte le cose; perciò colui che condanna stia attento, per tema di essere in pericolo del fuoco dell'inferno!

 

Mormon 8:18 E colui che dice: Mostrami, o sarai colpito - stia attento, per tema di comandare ciò che è proibito dal Signore.

 

Mormon 8:19 Poiché ecco, colui che giudica avventatamente sarà pure giudicato avventatamente; poiché il suo salario sarà secondo le sue opere; perciò colui che colpisce sarà pure colpito dal Signore.

 

Mormon 8:20 Ecco cosa dice la Scrittura -- l'uomo non colpirà, né giudicherà; poiché il giudizio è mio, dice il Signore, e anche la vendetta è mia, e io ripagherò.

 

Mormon 8:21 E colui che spirerà rabbia e lotta contro l'opera del Signore e contro il popolo dell'alleanza del Signore, che è del casato d'Israele, e che dirà: Distruggeremo l'opera del Signore, e il Signore non ricorderà più l'alleanza che ha fatto con il casato d'Israele -- quegli è in pericolo d'essere falciato e gettato nel fuoco;

 

Mormon 8:22 Poiché gli eterni propositi del Signore procederanno, finché tutte le sue promesse saranno adempiute.

 

Mormon 8:23 Scrutate le profezie di Isaia. Ecco, io non posso scriverle. Sì, ecco, vi dico che quei santi che se ne sono andati prima di me, che hanno posseduto questo paese, grideranno, sì, dalla polvere grideranno al Signore; e come il Signore vive, egli ricorderà l'alleanza che ha fatto con loro.

 

Mormon 8:24 Ed egli conosce le loro preghiere, che erano in favore dei loro fratelli. E conosce la loro fede, poiché nel suo nome potevano rimuovere le montagne, e nel suo nome potevano far tremare la terra; e mediante il potere della sua parola fecero crollare a terra le prigioni; sì, perfino le fornaci ardenti non poterono nuocer loro, né le bestie selvagge, né i serpenti velenosi, a motivo del potere della sua parola.

 

Mormon 8:25 Ed ecco, le loro preghiere furono pure a favore di colui al quale il Signore avrebbe permesso di portare alla luce queste cose.

 

Mormon 8:26 E nessuno deve dire che esse non verranno, poiché sicuramente verranno, poiché il Signore l'ha detto; poiché verranno fuori dalla terra, per mano del Signore, e nessuno potrà fermarla; e ciò avverrà in un giorno in cui si dirà che i miracoli sono aboliti; e verrà proprio come se qualcuno parlasse dai morti.

 

Mormon 8:27 E avverrà in un giorno in cui il sangue dei santi griderà al Signore, a causa delle associazioni segrete e delle opere tenebrose.

 

Mormon 8:28 Sì, avverrà in un giorno in cui il potere di Dio sarà negato, e le chiese saranno diventate corrotte e si saranno elevate nell'orgoglio del loro cuore, sì, in un giorno in cui i capi delle chiese e gli insegnanti si eleveranno nell'orgoglio del loro cuore, fino ad invidiare coloro che appartengono alle loro chiese.

 

Mormon 8:29 Sì, ciò avverrà in un giorno in cui si udrà parlare di fuochi, di tempeste e di vapori di fumo in terre straniere;

 

Mormon 8:30 E si udrà pure di guerre, di rumori di guerra e di terremoti in diversi luoghi.

 

Mormon 8:31 Sì, avverrà in un giorno in cui vi saranno grandi contaminazioni sulla faccia della terra, e vi saranno omicidi, e ruberie, e menzogne, e inganni, e prostituzioni e ogni sorta di abominazioni; quando ve ne saranno molti che diranno: Fate questo, o fate quello, non importa, poiché il Signore ci sosterrà all'ultimo giorno. Ma guai a costoro, poiché sono nel fiele dell'amarezza e nei legami dell'iniquità.

 

Mormon 8:32 Sì, avverrà in un giorno in cui saranno edificate delle chiese che diranno: Venite a me, e per il vostro denaro sarete perdonati dei vostri peccati.

 

Mormon 8:33 O voi, popolo malvagio, perverso e ostinato, perché vi siete edificati delle chiese per ottenere guadagno? Perché avete stravolto la santa parola di Dio, per portare alla dannazione la vostra anima? Ecco, rivolgetevi alle rivelazioni di Dio, poiché ecco, verrà il tempo, in quei giorni, in cui tutte queste cose dovranno adempiersi.

 

Mormon 8:34 Ecco, il Signore mi ha mostrato cose grandi e meravigliose riguardo a ciò che deve avvenire tra poco, nei giorni in cui queste cose usciranno tra voi.

 

Mormon 8:35 Ecco, io vi parlo come se foste presenti, eppure non lo siete. Ma ecco, Gesù Cristo vi ha mostrati a me, e io conosco i vostri atti.

 

Mormon 8:36 E so che camminate nell'orgoglio del vostro cuore; e non v'è nessuno, salvo pochi soltanto, che non si elevi nell'orgoglio del suo cuore, fino a indossare abiti sontuosi, fino all'invidia, e alle lotte, e alla malizia, e alle persecuzioni e ad ogni sorta d'iniquità; e le vostre chiese, sì, proprio tutte, sono diventate contaminate a causa dell'orgoglio del vostro cuore.

 

Mormon 8:37 Poiché ecco, voi amate il denaro, e le vostre sostanze, e i vostri abiti belli e gli addobbi delle vostre chiese, più di quanto amiate i poveri e i bisognosi, gli ammalati e gli afflitti.

 

Mormon 8:38 O voi contaminazioni, voi ipocriti, voi insegnanti, che vi vendete per ciò che si corromperà, perché avete contaminato la santa chiesa di Dio? Perché vi vergognate di prendere su di voi il nome di Cristo? Perché non pensate che il valore di una felicità senza fine è più grande di quell’infelicità che non muore mai -- a causa delle lodi dei mondo?

 

Mormon 8:39 Perché vi ornate con ciò che non ha vita e permettete che gli affamati, e i bisognosi, e gli ignudi, e gli ammalati e gli afflitti passino accanto a voi, e non li notate?

 

Mormon 8:40 Sì, perché edificate le vostre segrete abominazioni per ottener guadagno, e fate sì che le vedove piangano dinanzi al Signore, e anche che gli orfani piangano dinanzi al Signore, e anche che il sangue dei loro padri e dei loro mariti gridi al Signore dalla terra chiedendo vendetta sul vostro capo?

 

Mormon 8:41 Ecco, la spada della vendetta pende su di voi; e vien presto il tempo in cui vendicherà su di voi il sangue dei santi, poiché egli non sopporterà più le loro grida.

 

Mormon Capitolo 9

 

Moroni invita coloro che non credono in Cristo a pentirsi -- Egli proclama un Dio di miracoli, che dà rivelazioni e riversa doni e segni sui fedeli -- I miracoli cessano a causa dell'incredulità -- I segni seguono coloro che credono -- Gli uomini sono esortati a essere saggi e a rispettare i comandamenti. Circa 401-421 d. C.

 

Mormon 9:1 ED ora parlo anche riguardo a coloro che non credono in Cristo.

 

Mormon 9:2 Ecco, crederete voi nel giorno in cui sarete visitati -- ecco, quando il Signore verrà, sì, quel gran giorno in cui la terra s'avvolgerà su se stessa come un papiro e gli elementi si fonderanno per il calore ardente, sì, in quel gran giorno in cui sarete portati a stare dinanzi all'Agnello di Dio -- direte allora che Dio non esiste?

 

Mormon 9:3 Allora negherete ancora il Cristo, o potrete guardare l'Agnello di Dio? supponete che dimorerete con Lui con la consapevolezza della vostra colpa? supponete di poter essere felici di dimorare con quel santo Essere, quando la vostra anima è tormentata dalla consapevolezza della colpa di aver sempre abusato delle sue leggi?

 

Mormon 9:4 Ecco, io vi dico che sareste più infelici nel dimorare con un Dio santo e giusto, con la consapevolezza della vostra impurità dinanzi a Lui, di quanto sareste nel dimorare in inferno con le anime dannate.

 

Mormon 9:5 Poiché ecco, quando sarete portati a vedere la vostra nudità dinanzi a Dio, ed anche la gloria di Dio e la santità di Gesù Cristo, ciò accenderà su di voi una fiamma di fuoco inestinguibile.

 

Mormon 9:6 Oh, allora, voi increduli, volgetevi al Signore; gridate possentemente al Padre nel nome di Gesù, cosicché forse in quel grande e ultimo giorno possiate essere trovati immacolati, puri, belli e bianchi, essendo stati purificati dal sangue dell'Agnello.

 

Mormon 9:7 E ancora, parlo a voi che negate le rivelazioni di Dio, e dite che sono abolite e che non vi sono rivelazioni, né profezie, né doni, né guarigioni, né il parlare in lingue, e l’interpretazione delle lingue;

 

Mormon 9:8 Ecco, io vi dico, colui che nega queste cose non conosce il vangelo di Cristo; sì, non ha letto le Scritture: e se no, non le comprende.

 

Mormon 9:9 Poiché non leggiamo che Dio è lo stesso ieri, oggi e in eterno, e che in Lui non v'è mutevolezza né ombra di cambiamento?

 

Mormon 9:10 Ed ora, se vi siete immaginati un dio che muta, e in cui vi è ombra di cambiamento, allora vi siete immaginati un dio che non è un Dio di miracoli.

 

Mormon 9:11 Ma ecco, vi mostrerò un Dio di miracoli, ossia il Dio di Abrahamo, e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe; ed è quello stesso Dio che creò i cieli e la terra, e tutte le cose che sono in essi.

 

Mormon 9:12 Ecco, egli creò Adamo, e mediante Adamo venne la caduta dell'uomo. E a causa della caduta dell'uomo venne Gesù Cristo, sì, il Padre e il Figlio; e a motivo di Gesù Cristo venne la redenzione dell'uomo.

 

Mormon 9:13 E a motivo della redenzione dell'uomo, che è venuta mediante Gesù Cristo, egli è riportato alla presenza del Signore; sì, questo è il modo in cui tutti gli uomini sono redenti, perché la morte di Cristo realizza la risurrezione, la quale realizza una redenzione da un sonno senza fine, dal quale sonno tutti gli uomini saranno risvegliati mediante il potere di Dio, quando suonerà la tromba; ed essi verranno fuori, sia i grandi che i piccoli, e tutti staranno dinanzi alla sua sbarra, essendo redenti e sciolti da questo legame eterno della morte, la qual morte è una morte fisica.

 

Mormon 9:14 E allora verrà su di loro il giudizio del Santo; e allora verrà il tempo in cui colui che è impuro resterà ancora impuro; e colui che è giusto resterà ancora giusto; colui che è felice resterà ancora felice, e colui che è infelice resterà ancora infelice.

 

Mormon 9:15 Ed ora, o voi tutti che vi siete immaginati un dio che non può fare miracoli, vorrei chiedervi: Tutte queste cose di cui ho parlato sono già passate? E' venuta la fine? Ecco, io vi dico: No; e Dio non ha cessato di essere un Dio di miracoli.

 

Mormon 9:16 Ecco, le cose che Dio ha operato, non sono meravigliose ai nostri occhi? Sì, e chi può comprendere le opere meravigliose di Dio?

 

Mormon 9:17 Chi dirà che non fu un miracolo che mediante la sua parola il cielo e la terra furono? E che per il potere della sua parola l'uomo fu creato dalla polvere della terra; e che mediante il potere della sua parola sono stati compiuti miracoli?

 

Mormon 9:18 E chi dirà che Gesù Cristo non compì molti possenti miracoli? E molti possenti miracoli furono compiuti dalla mano degli apostoli.

 

Mormon 9:19 E se furono compiuti dei miracoli allora, perché Dio ha cessato di essere un Dio di miracoli pur essendo tuttavia un Essere immutabile? Ed ecco, io vi dico che egli non cambia; se no, cesserebbe di essere Dio; ed egli non cessa di essere Dio, ed è un Dio di miracoli.

 

Mormon 9:20 E la ragione per cui egli cessa di compiere miracoli fra i figlioli degli uomini è perché essi degenerano nell'incredulità e si allontanano dalla retta via, e non conoscono il Dio in cui dovrebbero confidare.

 

Mormon 9:21 Ecco, io vi dico che chiunque crede in Cristo, senza nulla dubitare, qualsiasi cosa chiederà al Padre nel nome di Cristo, gli sarà accordata; e questa promessa è per tutti, ossia, fino alle estremità della terra.

 

Mormon 9:22 Poiché ecco, così disse Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ai suoi discepoli che dovevano rimanere, sì, e anche a tutti i suoi discepoli, come udì la moltitudine: Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura;

 

Mormon 9:23 E colui che crede ed è battezzato sarà salvato, ma colui che non crede sarà dannato;.

 

Mormon 9:24 E questi segni seguiranno coloro che credono -- in nome mio scacceranno i demoni; parleranno in nuove lingue; prenderanno in mano i serpenti; e se berranno qualche cosa di mortifero, non nuocerà loro; imporranno le mani sui malati ed essi guariranno;

 

Mormon 9:25 E a chiunque crederà nel mio nome, senza nulla dubitare, a costui confermerò tutte le mie parole, proprio fino alle estremità della terra.

 

Mormon 9:26 Ed ora, ecco, chi può resistere alle opere del Signore? Chi può negare le sue parole? Chi si ergerà contro l'onnipotente potere del Signore? Chi disprezzerà le opere del Signore? Chi disprezzerà i figlioli di Cristo? Attenti, voi tutti che siete spregiatori delle opere del Signore, poiché vi meraviglierete e perirete.

 

Mormon 9:27 Oh, allora, non disprezzate, e non meravigliatevi, ma date ascolto alle parole del Signore e chiedete al Padre nel nome di Gesù qualsiasi cosa di cui avrete bisogno. Non dubitate, ma siate credenti, e cominciate come ai tempi antichi a venire al Signore con tutto il vostro cuore; e realizzate la vostra salvezza con timore e tremore dinanzi a Lui.

 

Mormon 9:28 Siate saggi nei giorni della vostra prova; spogliatevi d'ogni impurità; non chiedete per poter consumare nelle vostre lussurie, ma chiedete con fermezza incrollabile di non cedere a nessuna tentazione, ma di servire il Dio vero e vivente.

 

Mormon 9:29 Badate a non essere battezzati indegnamente; badate a non prendere parte indegnamente al sacramento di Cristo; ma vedete di fare ogni cosa con dignità, e fatelo nel nome di Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente; e se lo farete e persevererete fino alla fine, non sarete in alcun modo scacciati.

 

Mormon 9:30 Ecco, io vi parlo come se parlassi dai morti; poiché so che avrete le mie parole.

 

Mormon 9:31 Non condannatemi a causa della mia imperfezione, né mio padre a causa della sua imperfezione, né coloro che hanno scritto prima di lui; ma rendete piuttosto grazie a Dio che vi ha reso manifeste le nostre imperfezioni, affinché possiate imparare ad essere più saggi di quanto siamo stati noi.

 

Mormon 9:32 Ed ora, ecco, abbiamo scritto questa storia secondo le nostre conoscenze, nei caratteri che tra noi sono chiamati egiziano riformato, che ci sono stati tramandati e che abbiamo alterato secondo il nostro modo di parlare.

 

Mormon 9:33 E se le nostre tavole fossero state abbastanza grandi, avremmo scritto in ebraico, ma l'ebraico è stato pure alterato da noi; e se avessimo potuto scrivere in ebraico, ecco, non avreste avuto nessuna imperfezione nella nostra storia.

 

Mormon 9:34 Ma il Signore conosce le cose che abbiamo scritto, e anche che nessun altro popolo conosce la nostra lingua; e per il fatto che nessun altro popolo conosce la nostra lingua, egli ha preparato dunque i mezzi per interpretarla.

 

Mormon 9:35 E queste cose sono scritte perché noi possiamo nettare le nostre vesti del sangue dei nostri fratelli che sono degenerati nell'incredulità.

 

Mormon 9:36 Ed ecco, queste cose che abbiamo desiderato riguardo ai nostri fratelli, sì, cioè che siano restaurati alla conoscenza di Cristo, sono secondo le preghiere di tutti i santi che hanno dimorato nel paese.

 

Mormon 9:37 E possa il Signore Gesù Cristo accordare che le loro preghiere siano esaudite secondo la loro fede; e possa Dio Padre ricordare l'alleanza che ha fatto con il casato d'Israele; e possa egli benedirli per sempre, tramite la fede nel nome di Gesù Cristo. Amen.

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IL LIBRO DI ETHER

La storia dei Giarediti, presa dalle ventiquattro tavole trovate dal popolo di Limhi ai giorni di re Mosia.

 

Ether Capitolo 1

 

Moroni riassume gli scritti di Ether -- Viene esposta la genealogia di Ether -- La lingua dei Giarediti non viene confusa alla torre di Babele -- Il Signore promette loro di condurli ad una terra scelta e di fare di loro una grande nazione.

 

Ether 1:1 ED ora io, Moroni, procedo a dare un racconto di quegli antichi abitanti che furono distrutti dalla mano del Signore sulla faccia di questa regione settentrionale.

 

Ether 1:2 E prendo il mio racconto dalle ventiquattro tavole che furono trovate dal popolo di Limhi, che sono chiamate Libro di Ether.

 

Ether 1:3 E siccome suppongo che la prima parte di questa storia, che parla in merito alla creazione del mondo ed anche di Adamo, e un racconto da quell'epoca fino alla grande torre, e tutto ciò che accadde fra i figlioli degli uomini fino a quel tempo, esista già fra i Giudei --

 

Ether 1:4 Non scrivo dunque le cose che accaddero dai giorni d’Adamo fino a quel tempo; esse sono tuttavia contenute nelle tavole, e chiunque le troverà avrà la possibilità di ottenere il racconto completo.

 

Ether 1:5 Ma ecco, io non do il racconto completo, ma do una parte del racconto, dalla torre fino a che furono distrutti.

 

Ether 1:6 E in questo modo faccio il racconto. Colui che scrisse questa storia fu Ether, ed era un discendente di Coriantor.

 

Ether 1:7 Coriantor era figlio di Moron.

 

Ether 1:8 E Moron era figlio di Ethem.

 

Ether 1:9 E Ethem era figlio di Aha.

 

Ether 1:10 E Aha era figlio di Seth.

 

Ether 1:11 E Seth era figlio di Shiblon.

 

Ether 1:12 E Shiblon era figlio di Com.

 

Ether 1:13 E Com era figlio di Coriantum.

 

Ether 1:14 E Coriantum era figlio di Amnigadda.

 

Ether 1:15 E Amnigadda era figlio di Aaronne.

 

Ether 1:16 E Aaronne era un discendente di Heth, che era figlio di Hearthom.

 

Ether 1:17 E Hearthom era figlio di Lib.

 

Ether 1:18 E Lib era figlio di Kish.

 

Ether 1:19 E Kish era figlio di Corom.

 

Ether 1:20 E Corom era figlio di Levi.

 

Ether 1:21 E Levi era figlio di Kim.

 

Ether 1:22 E Kim era figlio di Morianton.

 

Ether 1:23 E Morianton era un discendente di Riplachish.

 

Ether 1:24 E Riplachish era figlio di Shez.

 

Ether 1:25 E Shez era figlio di Heth.

 

Ether 1:26 E Heth era figlio di Com.

 

Ether 1:27 E Com era figlio di Coriantum.

 

Ether 1:28 E Coriantum era figlio di Emer.

 

Ether 1:29 E Emer era figlio di Omer.

 

Ether 1:30 E Omer era figlio di Shule.

 

Ether 1:31 E Shule era figlio di Kib.

 

Ether 1:32 E Kib era figlio di Oriha, che era figlio di Giared;

 

Ether 1:33 Il quale Giared venne con suo fratello e le loro famiglie, con alcuni altri e le loro famiglie, dalla grande torre, al tempo in cui il Signore confuse la lingua del popolo e giurò nella sua ira che sarebbero stati dispersi su tutta la faccia della terra; e secondo la parola del Signore il popolo fu disperso.

 

Ether 1:34 Ed essendo il fratello di Giared un uomo grande e possente e un uomo altamente favorito dal Signore, Giared, suo fratello, gli disse: Implora il Signore, affinché non ci confonda, sì da non poter comprendere le nostre parole.

 

Ether 1:35 E avvenne che il fratello di Giared implorò il Signore, e il Signore ebbe compassione di Giared; perciò non confuse la lingua di Giared; e Giared e suo fratello non furono confusi.

 

Ether 1:36 Allora Giared disse a suo fratello: Implora di nuovo il Signore, e può darsi che egli distolga la sua ira da coloro che sono nostri amici, cosicché non confonda la loro lingua.

 

Ether 1:37 E avvenne che il fratello di Giared implorò il Signore, e il Signore ebbe compassione anche dei loro amici e delle loro famiglie, cosicché non furono confusi.

 

Ether 1:38 E avvenne che Giared parlò di nuovo a suo fratello, dicendo: Va' a chiedere al Signore se ci scaccerà dal paese, e se ci scaccerà dal paese, domandagli dove andremo. E chissà che il Signore non ci conduca in un paese che è scelto su tutta la terra? E se così sarà, siamo fedeli al Signore, affinché possiamo riceverla come nostra eredità.

 

Ether 1:39 E avvenne che il fratello di Giared implorò il Signore, secondo ciò che era stato detto dalla bocca di Giared.

 

Ether 1:40 E avvenne che il Signore udì il fratello di Giared ed ebbe compassione di lui, e gli disse:

 

Ether 1:41 Va' a radunare le tue greggi, sia maschi che femmine di ogni specie; ed anche dei semi della terra di ogni specie; e le tue famiglie; e anche Giared, tuo fratello, e la sua famiglia; e anche i tuoi amici e le loro famiglie, e gli amici di Giared e le loro famiglie.

 

Ether 1:42 E quando avrai fatto questo, scenderai alla loro testa nella valle che è a settentrione. E là io ti incontrerò e andrò dinanzi a te in un paese che è scelto su tutti i paesi della terra.

 

Ether 1:43 E là io benedirò te e la tua posterità, e mi susciterò dalla tua posterità e dalla posterità di tuo fratello e da coloro che verranno con te, una grande nazione. E non vi sarà su tutta la faccia della terra nessuna nazione più grande di quella che mi susciterò dalla tua posterità. E così farò per te, perché mi hai implorato così a lungo.

 

Ether Capitolo 2

 

I Giarediti si preparano per il loro viaggio verso la terra promessa -- E' una terra scelta nella quale gli uomini devono servire Cristo, o essere spazzati via -- Il Signore parla per tre ore al fratello di Giared -- I Giarediti costruiscono delle imbarcazioni -- Il Signore chiede al fratello di Giared di proporre come dovranno essere illuminate le imbarcazioni.

 

Ether 2:1 E AVVENNE che Giared e suo fratello e le loro famiglie, e anche gli amici di Giared e di suo fratello e le loro famiglie, scesero nella valle che era a settentrione (e il nome della valle era Nimrod, essendo chiamata come il possente cacciatore) con le greggi che avevano radunato, maschi e femmine di ogni specie.

 

Ether 2:2 E tesero pure dei lacci e presero degli uccelli dell'aria; e prepararono anche un vaso, nel quale portarono con loro i pesci delle acque.

 

Ether 2:3 E portarono con loro anche deseret, che per interpretazione è l'ape mellifera; e così portarono con loro sciami d'api, ed ogni sorta di ciò che era sulla faccia del paese, semi di ogni specie.

 

Ether 2:4 E avvenne che quando furono scesi nella valle di Nimrod, il Signore scese e parlò con il fratello di Giared; ed era in una nube, e il fratello di Giared non lo vide.

 

Ether 2:5 E avvenne che il Signore ordinò loro di inoltrarsi nel deserto, sì, in quella parte dove l'uomo non era mai stato. E avvenne che il Signore andava dinanzi a loro, e parlava loro mentre stava in una nube e dava loro istruzioni in quale direzione dovevano viaggiare.

 

Ether 2:6 E avvenne che essi viaggiarono nel deserto e costruirono delle imbarcazioni nelle quali attraversarono molte acque, essendo continuamente diretti dalla mano del Signore.

 

Ether 2:7 E il Signore non permise che si fermassero al di là del mare, nel deserto, ma volle che giungessero proprio nella terra promessa, che era scelta su tutte le altre terre che il Signore Iddio aveva preservato per un popolo retto.

 

Ether 2:8 E nella sua ira aveva giurato al fratello di Giared che chiunque, da quel tempo in avanti e per sempre, avesse posseduto questa terra di promessa, avrebbe dovuto servire lui, il solo e vero Dio, o sarebbero stati spazzati via, quando la pienezza della sua ira sarebbe venuta su di loro.

 

Ether 2:9 Ed ora possiamo vedere i decreti di Dio riguardo a questa terra, che è una terra di promessa; e qualunque nazione la possiederà dovrà servire Dio, o saranno spazzati via, quando verrà su di loro la pienezza della sua ira. E la pienezza della sua ira verrà su di loro quando saranno maturi nell'iniquità.

 

Ether 2:10 Poiché ecco, questa è una terra che è scelta su tutte le altre terre; pertanto colui che la possiederà dovrà servire Dio, o sarà spazzato via; poiché questo è il decreto perpetuo di Dio. E non saranno spazzati via fino alla pienezza dell'iniquità tra i figlioli del paese.

 

Ether 2:11 E questo viene a voi, o voi Gentili, affinché possiate conoscere i decreti di Dio -- affinché possiate pentirvi e non continuiate nelle vostre iniquità fino a che venga la pienezza; affinché non facciate scendere su di voi la pienezza dell'ira di Dio, come hanno fatto finora gli abitanti di questa terra.

 

Ether 2:12 Ecco, questa è una terra scelta, e qualunque nazione la possiederà sarà libera dalla servitù e dalla schiavitù e da tutte le altre nazioni sotto il cielo, purché servano l'Iddio del paese, che è Gesù Cristo, che è stato manifestato dalle cose che, abbiamo scritto.

 

Ether 2:13 Ed ora proseguo con la mia storia: poiché ecco, avvenne che il Signore portò Giared e i suoi fratelli fino al grande mare che divide le terre. E quando arrivarono al mare, essi piantarono le tende; e diedero al luogo il nome di Moriancumer; e dimorarono nelle tende, e dimorarono nelle tende sulla riva del mare, per lo spazio di quattro anni.

 

Ether 2:14 E avvenne che alla fine dei quattro anni, il Signore venne di nuovo al fratello di Giared, stette in una nube e parlò con lui. E il Signore parlò col fratello di Giared per lo spazio di tre ore e lo rimproverò perché non si era ricordato di invocare il nome del Signore.

 

Ether 2:15 E il fratello di Giared si pentì del male che aveva fatto e invocò il nome del Signore in favore dei suoi fratelli che erano con lui. E il Signore gli disse: Perdonerò te e i tuoi fratelli dei loro peccati, ma non peccare più, poiché ricordate che il mio spirito non lotterà sempre con l'uomo; pertanto se peccherete fino ad essere pienamente maturi, sarete recisi dalla presenza del Signore. E questi sono i miei pensieri sulla terra che vi darò per vostra eredità; poiché sarà una terra scelta su tutte le altre terre.

 

Ether 2:16 E il Signore disse: Mettetevi al lavoro e costruite, alla maniera delle imbarcazioni che avete costruito finora. E avvenne che il fratello di Giared si mise al lavoro e anche i suoi fratelli, e costruirono delle imbarcazioni alla maniera di quelle che avevano costruito secondo le istruzioni del Signore. Ed erano piccole, ed erano leggere sull'acqua, proprio come è leggero un uccello sull'acqua.

 

Ether 2:17 Ed erano costruite in modo da essere perfettamente stagne, tanto che avrebbero potuto contenere l'acqua come una tazza; il fondo era stagno come una tazza, i lati erano stagni come una tazza; e le estremità erano appuntite; la sommità era stagna come una tazza; la lunghezza era quella d'un albero; e la porta, quando era chiusa, era stagna come una tazza.

 

Ether 2:18 E avvenne che il fratello di Giared implorò il Signore, dicendo: O Signore, ho compiuto l'opera che mi hai comandato, e ho fatto le imbarcazioni così come mi hai indicato.

 

Ether 2:19 Ed ecco, o Signore, in esse non v'è luce; dove ci dirigeremo? E periremo pure poiché in esse non possiamo respirare, salvo l'aria che è in esse; perciò periremo.

 

Ether 2:20 E il Signore disse al fratello di Giared: Ecco, fai un foro in alto e anche sul fondo; e quando soffrirai per l'aria, aprirai il foro e riceverai aria. E se accadrà che l'acqua entri sopra di te, ecco, chiuderai il foro per non perire nell'allagamento.

 

Ether 2:21 E avvenne che il fratello di Giared fece così secondo come il Signore aveva comandato.

 

Ether 2:22 Ed egli implorò di nuovo il Signore dicendo: O Signore, ecco, ho fatto proprio come mi hai comandato; e ho preparato i vascelli per il mio popolo, ed ecco, non v'è luce in essi. Ecco, o Signore, permetterai che traversiamo queste grandi acque nell'oscurità?

 

Ether 2:23 E il Signore disse al fratello di Giared: Che cosa vuoi che faccia affinché possiate aver luce nei vostri vascelli? Poiché ecco, non potete avere finestre, poiché sarebbero infrante; e né porterete del fuoco con voi, poiché non andrete alla luce del fuoco.

 

Ether 2:24 Poiché ecco, sarete come una balena in mezzo al mare; poiché onde come montagne si abbatteranno su di voi. Nondimeno, vi porterò su di nuovo dalle profondità del mare; poiché i venti sono usciti dalla mia bocca, e io ho mandato anche le piogge e i diluvi.

 

Ether 2:25 Ed ecco, io vi preparo per queste cose; poiché non potete attraversare questo grande abisso, salvo che vi prepari contro le onde del mare, i venti che sono usciti e i diluvi che verranno. Cosa vuoi dunque che prepari per voi affinché possiate aver luce quando sarete inghiottiti nelle profondità del mare?

 

Ether Capitolo 3

 

Il fratello di Giared vede il dito del Signore mentre tocca sedici pietre -- Cristo mostra al fratello di Giared il suo corpo di spirito -- Coloro che hanno una conoscenza perfetta non possono essere trattenuti dall'oltrepassare il velo -- Sono forniti degli interpreti per portare alla luce la storia giaredita.

 

Ether 3:1 E AVVENNE che il fratello di Giared (ora, il numero dei vascelli che erano stati preparati era di otto) andò sulla montagna, che essi chiamavano Monte Shelem, a causa della sua grande altezza, ed estrasse da una roccia sedici piccole pietre; ed erano bianche e chiare, proprio come vetro trasparente; e le portò nelle sue mani sulla cima del monte, e implorò di nuovo il Signore, dicendo:

 

Ether 3:2 O Signore, tu hai detto che dobbiamo essere avvolti dai flutti da ogni parte. Ora guarda, o Signore, e non adirarti con il tuo servo a causa della sua debolezza dinanzi a te; poiché sappiamo che tu sei santo e che dimori nei cieli, e che noi siamo indegni dinanzi a te; a causa della Caduta la nostra natura è divenuta continuamente malvagia; nondimeno, o Signore, tu ci hai dato il comandamento che dobbiamo invocarti, affinché da te possiamo ricevere secondo i nostri desideri.

 

Ether 3:3 Ecco, o Signore, tu ci hai colpiti a causa della nostra iniquità, e ci hai scacciati, e per tutti questi anni siamo stati nel deserto; nondimeno tu ci sei stato misericordioso. O Signore, guarda a me con compassione e distogli la tua ira da questo tuo popolo, e non permettere ch'essi attraversino questo furioso abisso nell'oscurità; ma guarda queste cose che ho estratto dalla roccia.

 

Ether 3:4 E io so, o Signore, che tu hai ogni potere, e che puoi fare qualsiasi cosa tu voglia per il bene dell'uomo; tocca dunque, o Signore, queste pietre con il tuo dito e preparale affinché possano brillare nell'oscurità; ed esse risplenderanno per noi nei vascelli che abbiamo preparato, affinché possiamo aver luce mentre attraverseremo il mare.

 

Ether 3:5 Ecco, o Signore, tu puoi farlo. Noi sappiamo che tu sei in grado di mostrare il tuo grande potere, che sembra piccolo alla comprensione degli uomini.

 

Ether 3:6 E avvenne che quando il fratello di Giared ebbe detto queste parole, ecco, il Signore stese la sua mano e toccò le pietre ad una ad una con il suo dito. E il velo fu tolto dagli occhi del fratello di Giared, ed egli vide il dito del Signore; ed era come il dito di un uomo, simile a carne e sangue; e il fratello di Giared cadde a terra dinanzi al Signore, poiché fu preso dal timore.

 

Ether 3:7 E il Signore vide che il fratello di Giared era caduto a terra; e il Signore gli disse: Alzati; perché sei caduto?

 

Ether 3:8 Ed egli rispose al Signore: Ho visto il dito del Signore e ho temuto che egli mi colpisse; poiché non sapevo che il Signore avesse carne e sangue.

 

Ether 3:9 E il Signore gli disse: A motivo della tua fede hai visto che prenderò su di me carne e sangue; mai un uomo è venuto davanti a me con tale grandissima fede come hai fatto tu; poiché se non fosse così tu non avresti potuto vedere il mio dito. Hai tu veduto più di questo?

 

Ether 3:10 Ed egli rispose: No. Signore, mostrati a me.

 

Ether 3:11 E il Signore gli disse: Credi tu alle parole che dirò?

 

Ether 3:12 Ed egli rispose: Sì, Signore, io so che tu dici la verità, perché sei un Dio di verità e non puoi mentire.

 

Ether 3:13 E quando ebbe detto queste parole, ecco, il Signore si mostrò a lui, e disse: Poiché tu conosci queste cose, sei redento dalla Caduta; perciò sei ricondotto alla mia presenza; perciò mi mostro a te.

 

Ether 3:14 Ecco, io sono Colui che fu preparato fin dalla fondazione del mondo per redimere il mio popolo. Ecco, io sono Gesù Cristo. Sono il Padre e il Figlio. In me tutta l'umanità avrà vita, e ciò eternamente, ossia, coloro che crederanno nel mio nome; e diverranno miei figli e mie figlie.

 

Ether 3:15 E io non mi sono mai mostrato all'uomo che ho creato, poiché mai un uomo ha creduto in me come hai fatto tu. Vedi tu che siete creati secondo la mia immagine? Sì, tutti gli uomini furono creati al principio secondo la mia propria immagine.

 

Ether 3:16 Ecco, questo corpo che ora vedi è il corpo del mio spirito; ed ho creato l'uomo secondo il corpo del mio spirito; e proprio come ti appaio essere nello spirito io apparirò al mio popolo nella carne.

 

Ether 3:17 Ed ora, siccome io, Moroni, dissi che non potevo fare un racconto completo di queste cose che sono scritte, mi basta dunque dire che Gesù si mostrò a quest'uomo nello spirito, proprio alla maniera e nelle sembianze dello stesso corpo con cui si mostrò ai Nefiti.

 

Ether 3:18 E insegnò a lui proprio come insegnò ai Nefiti; e tutto ciò affinché quest'uomo potesse sapere ch'egli era Dio, a motivo delle molte e grandi opere che il Signore gli aveva mostrato.

 

Ether 3:19 E a motivo della conoscenza di quest'uomo, egli non poté essere trattenuto dal guardare al di là del velo; e vide il dito di Gesù, e quando lo vide cadde a terra per il timore; poiché sapeva che era il dito del Signore; e non ebbe più fede, poiché sapeva senza nulla dubitare.

 

Ether 3:20 Pertanto, avendo questa perfetta conoscenza di Dio, non poté essere trattenuto dal vedere oltre il velo; vide dunque Gesù, ed egli lo istruì.

 

Ether 3:21 E avvenne che il Signore disse al fratello di Giared: Ecco, non permettere che queste cose che hai visto e udito vadano al mondo, fino a che venga il tempo in cui glorificherò il mio nome nella carne; pertanto, farai tesoro delle cose che hai visto e udito, e non le mostrerai a nessuno.

 

Ether 3:22 Ed ecco, quando verrai a me, tu le scriverai e le sigillerai, affinché nessuno possa interpretarle; poiché le scriverai in una lingua che non può essere letta.

 

Ether 3:23 Ed ecco, ti darò queste due pietre, e tu le sigillerai pure con le cose che scriverai.

 

Ether 3:24 Poiché ecco, ho confuso la lingua in cui scriverai; pertanto al mio tempo debito farò sì che queste pietre rendano grandi agli occhi degli uomini le cose che scriverai.

 

Ether 3:25 E quando il Signore ebbe detto queste parole, mostrò al fratello di Giared tutti gli abitanti della terra che erano vissuti, ed anche tutti quelli che sarebbero esistiti, fino alle estremità della terra, e non li nascose alla sua vista.

 

Ether 3:26 Poiché gli aveva detto in precedenza che se avesse creduto in lui, che egli poteva mostrargli tutte le cose -- gli sarebbero state mostrate; perciò il Signore non poté nascondergli nulla, poiché egli sapeva che il Signore poteva mostrargli tutte le cose.

 

Ether 3:27 E il Signore gli disse: Scrivi queste cose e sigillale; e io le mostrerò ai figlioli degli uomini al mio tempo debito.

 

Ether 3:28 E avvenne che il Signore gli comandò di sigillare le due pietre che aveva ricevuto, e di non mostrarle, fino a che il Signore le avrebbe mostrate ai figlioli degli uomini.

 

Ether Capitolo 4

 

A Moroni viene comandato di sigillare gli scritti del fratello di Giared -- Essi non saranno rivelati fino a che gli uomini non avranno fede proprio come il fratello di Giared -- Cristo comanda agli uomini di credere alle sue parole e a quelle dei suoi discepoli -- Agli uomini è comandato di pentirsi, di credere nel Vangelo ed essere salvati.

 

Ether 4:1 E IL Signore comandò al fratello di Giared di scendere dalla montagna dalla presenza del Signore, e di scrivere le cose che aveva visto; e fu proibito che giungessero ai figlioli degli uomini fino a dopo che egli fosse stato innalzato sulla croce; e per questo motivo re Mosia le trattenne, affinché non giungessero al mondo fino a dopo che Cristo si fosse mostrato al suo popolo.

 

Ether 4:2 E dopo che Cristo si fu in verità mostrato al suo popolo egli ordinò che queste cose fossero rese note.

 

Ether 4:3 Ed ora, dopo di ciò, sono degenerati tutti nell'incredulità; e non c'è nessuno, salvo i Lamaniti, ed essi hanno respinto il vangelo di Cristo; perciò mi è stato comandato di nasconderle di nuovo nella terra.

 

Ether 4:4 Ecco, io ho scritto su queste tavole proprio le cose che vide il fratello di Giared; e giammai furono manifestate cose più grandi di quelle che furono manifestate al fratello di Giared.

 

Ether 4:5 Pertanto il Signore mi ha comandato di scriverle; e io le ho scritte. E mi ha comandato di sigillarle; e mi ha pure comandato di sigillarne l'interpretazione; pertanto ho sigillato gli interpreti, secondo il comandamento del Signore.

 

Ether 4:6 Poiché il Signore mi ha detto: Esse non andranno ai Gentili fino al giorno in cui si pentiranno della loro iniquità e diverranno puri dinanzi al Signore.

 

Ether 4:7 E nel giorno in cui eserciteranno la fede in me, dice il Signore, proprio come fece il fratello di Giared, affinché possano essere santificati in me, allora manifesterò loro le cose che vide il fratello di Giared, fino a svelar loro tutte le mie rivelazioni, dice Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Padre dei cieli e della terra e di tutte le cose che sono in essi.

 

Ether 4:8 E colui che lotterà contro la parola del Signore sia maledetto, e colui che negherà queste cose sia maledetto; poiché ad essi non mostrerò cose più grandi, dice Gesù Cristo; poiché sono io Colui che parla.

 

Ether 4:9 E al mio comando i cieli si aprono e si chiudono; e alla mia parola la terra tremerà; e al mio comando i suoi abitanti moriranno, sì, come mediante il fuoco.

 

Ether 4:10 E colui che non crede nelle mie parole non crede ai miei discepoli; e se fosse che io non parlo, giudicate voi; poiché saprete, all’ultimo giorno, che sono io che parlo.

 

Ether 4:11 Ma colui che crede in queste cose che ho detto, io lo visiterò con le manifestazioni del mio Spirito, ed egli saprà e porterà testimonianza. Poiché grazie al mio Spirito egli saprà che queste cose sono vere, poiché Esso persuade gli uomini a fare il bene.

 

Ether 4:12 E qualunque cosa persuade gli uomini a fare il bene è da me; poiché il bene non viene da nessuno, salvo che da me. Io sono Quegli che guida gli uomini ad ogni bene; colui che non crederà nelle mie parole non crederà in me -- che io sono; e colui che non crederà in me, non crederà nel Padre che mi ha mandato. Poiché ecco, io sono il Padre, io sono la luce e la vita e la verità del mondo.

 

Ether 4:13 Venite a me, o voi Gentili, e vi mostrerò le cose più grandi, la conoscenza che è nascosta, a causa dell'incredulità.

 

Ether 4:14 Venite a me, o voi casato d'Israele, e vi sarà reso manifesto quali grandi cose il Padre ha serbato per voi fin dalla fondazione del mondo; e ciò non vi è giunto, a causa dell'incredulità.

 

Ether 4:15 Ecco, quando strapperete quel velo d'incredulità che vi fa rimanere nel vostro terribile stato di malvagità, e di durezza di cuore, e di cecità di mente, allora le cose grandi e meravigliose che vi sono state nascoste fin dalla fondazione del mondo -- sì, quando invocherete il Padre nel mio nome, con cuore spezzato e spirito contrito, allora saprete che il Padre s'è ricordato dell'alleanza che fece con i vostri padri, o casato d'Israele.

 

Ether 4:16 E allora saranno svelate agli occhi di tutto il popolo le mie rivelazioni, che ho fatto sì che fossero scritte dal mio servitore Giovanni. Ricordate, quando vedrete queste cose, saprete che è alla porta il tempo in cui esse saranno manifestate davvero.

 

Ether 4:17 Perciò quando riceverete questa storia potrete sapere che l'opera del Padre è già cominciata su tutta la faccia del paese.

 

Ether 4:18 Pentitevi dunque, voi tutte estremità della terra, e venite a me, e credete nel mio Vangelo e siate battezzati nel mio nome; poiché colui che crede ed è battezzato, sarà salvato; ma colui che non crede sarà dannato; e dei segni seguiranno coloro che credono nel mio nome.

 

Ether 4:19 E benedetto è colui che sarà trovato fedele al mio nome all'ultimo giorno, poiché sarà elevato per dimorare nel regno preparato per lui fin dalla fondazione del mondo. Ed ecco, sono io che l'ho detto. Amen.

 

Ether Capitolo 5

 

Tre testimoni e l'opera stessa staranno come una testimonianza della veridicità del Libro di Mormon.

 

Ether 5:1 ED ora io, Moroni, ho scritto le parole che mi furono comandate, secondo la mia memoria; e vi ho detto le cose che ho sigillato; perciò non toccatele con lo scopo di poterle tradurre, poiché ciò vi è proibito, eccetto che a tempo debito, quando sarà nella saggezza di Dio.

 

Ether 5:2 Ed ecco, potrete avere il privilegio di poter mostrare le tavole a coloro che aiuteranno a realizzare quest'opera;

 

Ether 5:3 E a tre saranno mostrate mediante il potere di Dio; pertanto essi sapranno con certezza che queste cose sono vere.

 

Ether 5:4 E queste cose saranno stabilite per bocca di tre testimoni; e la testimonianza di tre, e quest'opera, nella quale sarà mostrato il potere di Dio e anche la sua parola, di cui portano testimonianza il Padre, e il Figlio e lo Spirito Santo -- e tutto ciò starà come testimonianza contro il mondo all'ultimo giorno.

 

Ether 5:5 E se accadrà che si pentiranno e verranno al Padre nel nome di Gesù, saranno accolti nel regno di Dio.

 

Ether 5:6 Ed ora, che io abbia autorità per queste cose, giudicate voi; poiché saprete che ho autorità quando mi vedrete, e staremo dinanzi a Dio all'ultimo giorno. Amen.

 

Ether Capitolo 6

 

Le imbarcazioni giaredite sono spinte dai venti nella terra promessa -- Il popolo loda il Signore per la sua bontà -- Oriha è nominato re su di loro - Giared e suo fratello muoiono.

 

Ether 6:1 ED ora io, Moroni, procedo a dare la storia di Giared e di suo fratello.

 

Ether 6:2 Poiché avvenne che, dopo che il Signore ebbe preparato le pietre che il fratello di Giared aveva portato sulla montagna, il fratello di Giared scese dalla montagna e pose le pietre nei vascelli che erano stati preparati, una ad ogni estremità; ed ecco, esse dettero luce ai vascelli.

 

Ether 6:3 E così il Signore fece sì che le pietre brillassero nell'oscurità, per dar luce agli uomini, alle donne e ai bambini, affinché non dovessero traversare le grandi acque nell'oscurità.

 

Ether 6:4 E avvenne che quando ebbero preparato ogni sorta di cibo, per potersi sostentare sulle acque, e anche del cibo per i loro greggi ed armenti e per ogni genere di bestie, animali o volatili che avrebbero portato con loro -- e avvenne che quando ebbero fatto tutte queste cose, essi salirono a bordo dei loro vascelli, o imbarcazioni, e partirono sul mare, affidandosi al Signore loro Dio.

 

Ether 6:5 E avvenne che il Signore Iddio fece sì che soffiasse un vento furioso sulla faccia delle acque, verso la terra promessa; e furono così sballottati sulle onde del mare dinanzi al vento.

 

Ether 6:6 E avvenne che furono molte volte sepolti nelle profondità del mare, a causa delle imponenti onde che si abbattevano su di loro, e anche delle grandi e terribili tempeste che erano causate dalla violenza del vento.

 

Ether 6:7 E avvenne che quando erano sepolti nelle profondità del mare, e non v'era acqua che potesse nuocer loro, perché i loro vascelli erano stagni come una tazza ed erano pure stagne come l’arca di Noè; perciò, quando erano attorniati da molte acque, essi imploravano il Signore ed egli li portava di nuovo sulla superficie delle acque.

 

Ether 6:8 E avvenne che mentre erano sulle acque il vento non cessò mai di soffiare verso la terra promessa, e furono così sospinti dinanzi al vento.

 

Ether 6:9 Ed essi cantavano lodi al Signore; sì, il fratello di Giared cantava lodi al Signore, e ringraziava e lodava il Signore per tutto il giorno; e quando veniva la notte non cessavano di lodare il Signore.

 

Ether 6:10 E così furono sospinti avanti; e nessun mostro del mare poté sfasciarli, né alcuna balena poté causar loro danno; ed ebbero continuamente luce, sia sopra l'acqua che sotto l'acqua.

 

Ether 6:11 E furono così sospinti in avanti per trecentoquarantaquattro giorni sull'acqua.

 

Ether 6:12 E approdarono sulla spiaggia della terra promessa. E quando ebbero messo piede sulle spiagge della terra promessa, si prostrarono a terra e si umiliarono dinanzi al Signore, e versarono lacrime di gioia dinanzi al Signore, a motivo della moltitudine dei suoi teneri atti di misericordia verso di loro.

 

Ether 6:13 E avvenne che si inoltrarono sulla faccia del paese e cominciarono a coltivare la terra.

 

Ether 6:14 E Giared ebbe quattro figli; e furono chiamati Giacom, Ghilga, Maha ed Oriha.

 

Ether 6:15 E il fratello di Giared generò pure figli e figlie.

 

Ether 6:16 E gli amici di Giared e di suo fratello erano in numero di circa ventidue anime, ed essi pure generarono figli e figlie, prima di giungere alla terra promessa; cominciavano dunque ad essere in molti.

 

Ether 6:17 E fu insegnato loro a camminare in umiltà dinanzi al Signore; e furono anche istruiti dall'alto.

 

Ether 6:18 E avvenne che cominciarono a diffondersi sulla faccia del paese, a moltiplicarsi e a coltivare la terra; e si fecero forti nel paese.

 

Ether 6:19 E il fratello di Giared cominciò ad essere vecchio, e vide che avrebbe dovuto presto scendere nella tomba; disse pertanto a Giared: Raduniamo il nostro popolo, affinché possiamo contarli, affinché possiamo sapere da loro cosa desiderano da noi, prima che scendiamo nella tomba.

 

Ether 6:20 E allora il popolo fu radunato. Ora, il numero dei figli e delle figlie del fratello di Giared era di ventidue anime; e il numero dei figli e delle figlie di Giared era di dodici, e aveva quattro figli.

 

Ether 6:21 E avvenne che contarono il loro popolo; e dopo che li ebbero contati vollero sapere da loro le cose che desideravano che essi facessero prima di scendere nella tomba.

 

Ether 6:22 E avvenne che il popolo chiese loro di ungere uno dei loro figli per essere re su di loro.

 

Ether 6:23 Ed ora ecco, ciò fu un dolore per loro. E il fratello di Giared disse loro: Sicuramente ciò condurrà alla schiavitù.

 

Ether 6:24 Ma Giared disse a suo fratello: lascia che abbiano un re. E disse dunque loro: Sceglietevi un re fra i nostri figli, proprio quello che volete.

 

Ether 6:25 E avvenne che essi scelsero il primogenito del fratello di Giared; e il suo nome era Pagag. E avvenne che egli rifiutò, e non volle essere loro re. E il popolo avrebbe voluto che suo padre lo costringesse, ma suo padre non volle; e comandò loro di non costringere nessuno ad essere loro re.

 

Ether 6:26 E avvenne che scelsero tutti i fratelli di Pagag, ed essi non vollero.

 

Ether 6:27 E avvenne che non vollero neppure i figli di Giared, sì, tutti salvo uno; ed Oriha fu unto per essere re sul popolo.

 

Ether 6:28 E cominciò a regnare, e il popolo cominciò a prosperare; e divenne ricchissimo.

 

Ether 6:29 E avvenne che Giared morì, ed anche suo fratello.

 

Ether 6:30 E avvenne che Oriha camminò in umiltà dinanzi al Signore, e si ricordò quali grandi cose il Signore aveva fatto per suo padre, e insegnò pure al suo popolo quali grandi cose il Signore aveva fatto per i loro padri.

 

Ether Capitolo 7

 

Oriha regna in rettitudine -- Tra usurpazioni e lotte si insediano i regni rivali di Shule e Cohor -- I profeti condannano la malvagità e l'idolatria del popolo, che allora si pente.

 

Ether 7:1 E AVVENNE che Oriha esercitò il giudizio sul paese in rettitudine per tutti i suoi giorni, che furono moltissimi.

 

Ether 7:2 E generò figli e figlie; sì, ne generò trentuno, fra i quali c'erano ventitré figli.

 

Ether 7:3 E avvenne che in età avanzata generò anche Kib. E avvenne che Kib regnò in sua vece; e Kib generò Corihor.

 

Ether 7:4 E quando Corihor ebbe trentadue anni si ribellò contro suo padre e se ne andò ad abitare nel paese di Nehor; e generò figli e figlie, ed essi divennero bellissimi; pertanto Corihor attirò a sé molte persone.

 

Ether 7:5 E quando ebbe radunato un esercito, egli salì al paese di Moron dove dimorava il re, e lo prese prigioniero, il che fece avverare le parole del fratello di Giared, che sarebbero stati ridotti in schiavitù.

 

Ether 7:6 Ora la terra di Moron, dove dimorava il re, era vicina al paese chiamato Desolazione dai Nefiti.

 

Ether 7:7 E avvenne che Kib dimorò in schiavitù, e come il suo popolo sotto suo figlio Corihor, fino a che divenne molto vecchio; nondimeno Kib generò Shule nella sua vecchiaia, mentre era ancora in schiavitù.

 

Ether 7:8 E avvenne che Shule si adirò contro suo fratello; e Shule divenne forte, e si fece possente quanto a forza fisica; ed era pure possente in giudizio.

 

Ether 7:9 Venne pertanto alla collina d'Efraim, ed estrasse del metallo dalla collina e fabbricò delle spade d'acciaio per coloro che si era portato con sé; e dopo che li ebbe armati di spade tornò alla città di Nehor, e diede battaglia a suo fratello Corihor; e in tal modo ottenne il regno e lo restituì a suo padre Kib.

 

Ether 7:10 Ed ora, a motivo di ciò che Shule aveva fatto, suo padre gli conferì il regno; egli cominciò dunque a regnare in vece di suo padre.

 

Ether 7:11 E avvenne che egli esercitò il giudizio in rettitudine; e diffuse il suo regno su tutta la faccia del paese, poiché il popolo era diventato numerosissimo.

 

Ether 7:12 E avvenne che anche Shule generò molti figli e figlie.

 

Ether 7:13 E Corihor si pentì dei molti mali che aveva commesso; pertanto Shule gli dette potere nel suo regno.

 

Ether 7:14 E avvenne che Corihor ebbe molti figli e figlie. E fra i figli di Corihor ve n'era uno il cui nome era Noè.

 

Ether 7:15 E avvenne che Noè si ribellò contro il re Shule, e anche contro suo padre Corihor, e attirò suo fratello Cohor, e anche tutti i suoi fratelli e molti del popolo.

 

Ether 7:16 E dette battaglia al re Shule, e in tal modo ottenne il paese della loro prima eredità; e divenne re su quella parte del paese.

 

Ether 7:17 E avvenne che dette di nuovo battaglia al re Shule; e catturò il re Shule e lo trascinò in schiavitù a Moron.

 

Ether 7:18 E avvenne che, mentre stava per metterlo a morte, i figli di Shule penetrarono di notte nella casa di Noè e lo uccisero; e abbatterono la porta della prigione, portarono fuori il loro padre e lo posero sul trono, nel suo regno.

 

Ether 7:19 Pertanto, il figlio di Noè edificò il suo regno in sua vece; nondimeno essi non ottennero più alcun potere sul re Shule, e il popolo che era sotto il regno del re Shule prosperò grandemente e si fece grande.

 

Ether 7:20 E il paese fu diviso; e ci furono due regni: il regno di Shule e il regno di Cohor, figlio di Noè.

 

Ether 7:21 E Cohor, figlio di Noè, fece sì che il suo popolo desse battaglia a Shule, nella quale Shule li batté e uccise Cohor.

 

Ether 7:22 Ed ora, Cohor aveva un figlio che era chiamato Nimrod; e Nimrod cedette il regno di Cohor a Shule, e si guadagnò favore agli occhi di Shule; pertanto Shule gli concesse grandi favori, ed egli poté agire nel regno di Shule secondo i suoi desideri.

 

Ether 7:23 E nel regno di Shule vennero fra il popolo anche dei profeti, che erano mandati dal Signore, e profetizzavano che la malvagità e l’idolatria del popolo stavano per portare una maledizione sul paese e che sarebbero stati distrutti, se non si fossero pentiti.

 

Ether 7:24 E avvenne che il popolo insultò i profeti e si fece beffe di loro. E avvenne che il re Shule sottopose a giudizio tutti coloro che avevano insultato i profeti.

 

Ether 7:25 E promulgò una legge in tutto il paese, che dava ai profeti il potere di andare ovunque volessero; e per questo motivo il popolo fu portato al pentimento.

 

Ether 7:26 E poiché il popolo si pentì delle sue iniquità e delle sue idolatrie, il Signore li risparmiò ed essi ripresero a prosperare nel paese. E avvenne che Shule generò figli e figlie nella sua vecchiaia.

 

Ether 7:27 E non vi furono più guerre nei giorni di Shule; ed egli si ricordò le grandi cose che il Signore aveva fatto per i suoi padri nel portarli attraverso il grande abisso fino alla terra promessa; pertanto esercitò il giudizio in rettitudine per tutti i suoi giorni.

 

Ether Capitolo 8

 

Vi sono lotte e contese nel regno -- Achish fonda un'associazione segreta legata da giuramenti, per uccidere il re -- Le associazioni segrete vengono dal diavolo e producono la distruzione delle nazioni -- I moderni Gentili vengono messi in guardia contro le associazioni segrete, che cercheranno di sovvertire la libertà di ogni terra, nazione, e paese.

 

Ether 8:1 E AVVENNE che egli generò Omer, e Omer regnò in sua vece. E Omer generò Giared; e Giared generò figli e figlie.

 

Ether 8:2 E Giared si ribellò contro suo padre, e venne e dimorò nel paese di Heth. E avvenne che con le sue parole astute lusingò molte persone, finché ebbe guadagnato la metà del regno.

 

Ether 8:3 E quando ebbe guadagnato la metà del regno, dette battaglia a suo padre, e trasse in schiavitù suo padre e lo fece servire in schiavitù;

 

Ether 8:4 Ed ora, al tempo del regno di Omer, egli fu in schiavitù per la metà dei suoi giorni. E avvenne che generò figli e figlie, fra i quali erano Esrom e Coriantumr;

 

Ether 8:5 Ed essi furono assai adirati per le imprese di Giared, loro fratello, tanto che misero insieme un esercito e dettero battaglia a Giared. E avvenne che gli dettero battaglia di notte.

 

Ether 8:6 E avvenne che quando ebbero annientato l'esercito di Giared, stavano per uccidere anche lui; ed egli li supplicò di non ucciderlo, e avrebbe ceduto il regno a suo padre. E avvenne che gli accordarono la sua vita.

 

Ether 8:7 Ed ora, Giared si addolorò moltissimo per la perdita del regno, poiché aveva messo il suo cuore nel regno e nella gloria del mondo.

 

Ether 8:8 Ora, la figlia di Giared, che era abilissima, e vedendo il dolore di suo padre, pensò di escogitare un piano mediante il quale avrebbe potuto recuperare il regno per suo padre.

 

Ether 8:9 Ora, la figlia di Giared era bellissima. E avvenne che parlò a suo padre e gli disse: Per qual motivo mio padre ha così tanto dolore? Non ha egli letto la storia che i nostri padri portarono attraverso il grande abisso? Ecco, non v'è un racconto riguardo agli antichi, i quali, mediante i loro piani segreti, ottennero regni e grande gloria?

 

Ether 8:10 Ed ora, dunque, mandi mio padre a chiamare Achish, figlio di Kimnor; ed ecco, io sono bella, e danzerò dinanzi a lui, e gli piacerò, cosicché mi vorrà in moglie; pertanto, se ti chiederà di dargli me in moglie, allora dirai: Te la darò se mi porterai la testa di mio padre, il re.

 

Ether 8:11 Ed ora, Omer era amico di Achish; pertanto, quando Giared ebbe mandato a chiamare Achish, la figlia di Giared danzò dinanzi a lui, cosicché gli piacque, tanto che egli la volle in moglie. E avvenne che egli disse a Giared: Dammela in moglie.

 

Ether 8:12 E Giared gli disse: Te la darò se mi porterai la testa di mio padre, il re.

 

Ether 8:13 E avvenne che Achish riunì nella casa di Giared tutta la sua parentela, e disse loro: Mi giurate che mi sarete fedeli in ciò che vi chiederò?

 

Ether 8:14 E avvenne che tutti gli giurarono, per l'Iddio del cielo, e anche per i cieli e anche per la terra, e per la loro testa, che chiunque si fosse sottratto all'assistenza che Achish desiderava avrebbe perduto la testa; e chiunque avesse divulgato qualsiasi cosa che Achish avesse fatto loro conoscere, avrebbe perduto la vita.

 

Ether 8:15 E avvenne che così si accordarono con Achish. E Achish insegnò loro i giuramenti che erano stati dati dagli antichi, i quali pure avevano cercato potere, e che erano stati tramandati fin da Caino, che fu un omicida fin dal principio.

 

Ether 8:16 Ed erano stati conservati dal potere del diavolo, per insegnare questi giuramenti al popolo, per tenerlo nelle tenebre, per aiutare coloro che cercavano il potere ad ottenere potere, e ad ammazzare, e a saccheggiare, e a mentire e a commettere ogni sorta di malvagità e di prostituzioni.

 

Ether 8:17 E fu la figlia di Giared che gli mise in cuore di cercare queste cose antiche; e Giared lo mise in cuore ad Achish; pertanto, Achish le insegnò ai suoi parenti ed amici, inducendoli con belle promesse a fare qualunque cosa egli desiderasse.

 

Ether 8:18 E avvenne che essi formarono una associazione segreta, proprio come gli antichi; la quale associazione è la più abominevole e malvagia di tutte, agli occhi di Dio;

 

Ether 8:19 Poiché il Signore non opera mediante associazioni segrete, né vuole che l'uomo sparga sangue, ma lo ha proibito in tutte le cose, fin dal principio dell'uomo.

 

Ether 8:20 Ed ora io, Moroni, non scrivo il modo dei loro giuramenti e delle loro associazioni poiché mi è stato reso noto che si trovano fra tutti i popoli, e si trovano tra i Lamaniti.

 

Ether 8:21 Ed essi hanno causato la distruzione di questo popolo di cui sto ora parlando, e anche la distruzione del popolo di Nefi.

 

Ether 8:22 E qualunque nazione sosterrà tali associazioni segrete, per ottenere potere e guadagno, finché si diffonderanno sulla nazione, ecco, sarà distrutta; poiché il Signore non permetterà che il sangue dei suoi santi, che sarà versato da loro, gridi sempre a lui dalla terra vendetta su di loro, senza ch'egli li vendichi.

 

Ether 8:23 Pertanto, o voi Gentili, è nella saggezza di Dio che queste cose vi siano mostrate, affinché in tal modo possiate pentirvi dei vostri peccati e non permettiate che queste associazioni omicide, che sono fondate per ottenere potere e guadagno prendano ascendente su di voi -- e l'opera, sì, proprio l'opera di distruzione vi colpisca, sì, ossia che la spada della giustizia dell'Eterno Iddio cada su di voi, per vostra rovina e distruzione, se permetterete a queste cose di esistere.

 

Ether 8:24 Pertanto il Signore vi comanda, quando vedrete giungere fra voi queste cose, che vi risvegliate al senso della vostra terribile condizione, a causa di questa associazione segreta che sarà fra voi; oppure, guai ad essa, a causa del sangue di coloro che sono stati uccisi; poiché essi dalla polvere gridano vendetta su di essa e anche su coloro che l'hanno fondata.

 

Ether 8:25 Poiché avverrà che chiunque la fonderà cercherà di rovesciare la libertà di tutte le terre, nazioni e paesi; e causerà la distruzione di tutto il popolo, poiché è fondata dal diavolo, che è il padre di tutte le menzogne; sì, quello stesso bugiardo che ingannò i nostri primi genitori, sì, proprio quello stesso bugiardo che indusse l'uomo a commettere omicidio fin dal principio, che ha indurito i cuori degli uomini cosicché hanno ucciso i profeti, li hanno lapidati, e li hanno scacciati fin dal principio.

 

Ether 8:26 Pertanto io, Moroni, ho ricevuto il comandamento di scrivere queste cose affinché il male sia eliminato, e affinché possa venire il tempo in cui Satana non avrà alcun potere sul cuore dei figlioli degli uomini, ma che essi possano essere persuasi a fare continuamente il bene, per poter venire alla sorgente di ogni rettitudine ed essere salvati.

 

Ether Capitolo 9

 

Il regno passa da uno all'altro per discendenza, intrigo e omicidio -- Emer vide il Figlio di Rettitudine -- Molti profeti gridano al pentimento -- Una carestia e dei serpenti velenosi tormentano il popolo.

 

Ether 9:1 ED ora io, Moroni, proseguo con la mia storia. Ecco dunque, avvenne che a causa delle associazioni segrete di Achish e dei suoi amici, ecco, essi rovesciarono il regno di Omer.

 

Ether 9:2 Nondimeno, il Signore fu misericordioso verso Omer, e anche verso i suoi figli e le sue figlie che non cercavano di distruggerlo.

 

Ether 9:3 E il Signore avvertì Omer in sogno di partirsene dal paese; pertanto Omer se ne partì dal paese con la sua famiglia, e viaggiò per molti giorni, e venne e passò accanto alla collina di Shim, e giunse nel luogo dove i Nefiti furono distrutti, e di là verso oriente; e giunse a un luogo che era chiamato Ablom, presso la riva del mare, e là piantò la sua tenda, come pure i suoi figli e le sue figlie, e tutto il suo casato, salvo Giared e la sua famiglia.

 

Ether 9:4 E avvenne che Giared fu unto re sul popolo dalla mano della malvagità; e diede ad Achish sua figlia in moglie.

 

Ether 9:5 E avvenne che Achish attentò alla vita di suo suocero; e si rivolse a coloro che aveva fatto giurare con il giuramento degli antichi; ed essi recisero la testa di suo suocero, mentre egli sedeva sul trono e dava udienza al suo popolo.

 

Ether 9:6 Poiché così grande era stata la diffusione di questa società segreta e malvagia che aveva corrotto il cuore di tutto il popolo; perciò Giared fu ucciso sul suo trono, e Achish regnò in sua vece.

 

Ether 9:7 E avvenne che Achish cominciò ad essere geloso di suo figlio, perciò lo rinchiuse in prigione, e ve lo tenne con poco o nessun cibo, fino a che ebbe subito la morte.

 

Ether 9:8 Ed ora, il fratello di colui che aveva patito la morte (e il suo nome era Nimra), si adirò con suo padre a causa di ciò che suo padre aveva fatto a suo fratello.

 

Ether 9:9 E avvenne che Nimra radunò un piccolo numero d'uomini, fuggì dal paese e venne ad abitare con Omer.

 

Ether 9:10 E avvenne che Achish generò altri figli, ed essi si accattivarono i cuori del popolo, nonostante gli avessero giurato di commettere ogni sorta di iniquità, secondo quello che desiderava.

 

Ether 9:11 Ora il popolo di Achish desiderava il guadagno, proprio come Achish desiderava il potere; pertanto i figli di Achish offrirono loro del denaro, e con questo mezzo attirarono la maggior parte del popolo dalla loro parte.

 

Ether 9:12 E cominciò ad esserci una guerra fra i figli di Achish ed Achish, che durò per lo spazio di molti anni, sì, fino alla distruzione di quasi tutto il popolo del regno, sì, proprio tutti, salvo trenta anime, e coloro che erano fuggiti con il casato di Omer.

 

Ether 9:13 Pertanto, Omer fu restituito di nuovo al paese della sua eredità.

 

Ether 9:14 E avvenne che Omer cominciò ad essere vecchio; nondimeno nella sua vecchiaia generò Emer; e unse Emer per essere re, per regnare in sua vece.

 

Ether 9:15 E dopo che ebbe consacrato Emer per essere re, vide la pace nel paese per lo spazio di due anni, e morì, avendo visto moltissimi giorni, che erano stati pieni di dolore. E avvenne che Emer regnò in sua vece, e calcò le orme di suo padre.

 

Ether 9:16 E il Signore cominciò di nuovo a togliere la maledizione dal paese, e il casato di Emer prosperò grandemente sotto il regno di Emer; e nello spazio di sessantadue anni erano diventati fortissimi, tanto che divennero ricchissimi --

 

Ether 9:17 Ed avevano ogni sorta di frutti, e di cereali, e di sete e di stoffe fini, e d'oro, e d'argento e di cose preziose;

 

Ether 9:18 Ed anche ogni sorta di bestiame, di buoi, di vacche, e di pecore, e di porci, e di capre ed anche molte altre specie di animali che erano utili come cibo per l'uomo.

 

Ether 9:19 Ed avevano pure cavalli e asini; e c'erano elefanti, e curelom e cumom; ed erano tutti utili all'uomo, specialmente gli elefanti, e i curelom e i cumom.

 

Ether 9:20 E così il Signore riversò le sue benedizioni su questa terra, che era scelta su tutte le altre terre; e comandò che chi possedesse il paese, lo possedesse per il Signore, o sarebbero stati distrutti quando fossero maturati nell'iniquità; poiché a questi, dice il Signore: io riverserò la pienezza della mia ira.

 

Ether 9:21 Ed Emer esercitò il giudizio in rettitudine per tutti i suoi giorni, e generò molti figli e figlie; e generò Coriantum, e unse Coriantum per regnare in sua vece.

 

Ether 9:22 E dopo che ebbe unto Coriantum per regnare in sua vece, visse quattro anni e vide la pace nel paese; sì, e vide anche il Figlio di Rettitudine; e gioì ed esultò nel suo giorno; e morì in pace.

 

Ether 9:23 E avvenne che Coriantum camminò sulle orme di suo padre, e costruì molte possenti città, e insegnò al suo popolo ciò che era buono, per tutti i suoi giorni. E avvenne che non ebbe figli finché non fu vecchissimo.

 

Ether 9:24 E avvenne che sua moglie morì, aveva centodue anni di età. E avvenne che Coriantum, nella sua vecchiaia, prese in moglie una fanciulla e generò figli e figlie; egli visse pertanto fino all'età di centoquarantadue anni.

 

Ether 9:25 E avvenne che generò Com, e Com regnò in sua vece; e regnò quarantanove anni, e generò Heth; ed egli pure generò altri figli e figlie.

 

Ether 9:26 E il popolo si era di nuovo sparso su tutta la faccia del paese; e cominciò di nuovo ad esservi una grandissima malvagità sulla faccia del paese, ed Heth cominciò ad abbracciare di nuovo gli antichi piani segreti, per distruggere suo padre.

 

Ether 9:27 E avvenne che detronizzò suo padre, poiché lo uccise con la sua propria spada; e regnò in sua vece.

 

Ether 9:28 E vennero di nuovo nel paese dei profeti che gridarono a loro il pentimento -- che dovevano preparare la via del Signore, o sarebbe venuta una maledizione sulla faccia del paese; sì, vi sarebbe stata una grande carestia, nella quale sarebbero stati distrutti, se non si fossero pentiti.

 

Ether 9:29 Ma il popolo non credette alle parole dei profeti, ma li scacciarono, e ne gettarono alcuni dentro a dei pozzi, e li lasciarono perire. E avvenne che fecero tutto ciò secondo l'ordine del re Heth.

 

Ether 9:30 E avvenne che cominciò ad esservi una grande siccità nel paese; gli abitanti cominciarono ad essere distrutti molto rapidamente, a causa della siccità, poiché non c'era pioggia sulla faccia del paese.

 

Ether 9:31 E vennero pure dei serpenti velenosi sulla faccia del paese, e avvelenarono molte persone. E avvenne che le loro greggi cominciarono a fuggire davanti ai serpenti velenosi, verso la terra meridionale, che era chiamata dai Nefiti Zarahemla.

 

Ether 9:32 E avvenne che ve ne furono molte che perirono lungo il cammino; nondimeno, ve ne furono alcune che fuggirono nel paese a meridione.

 

Ether 9:33 E avvenne che il Signore fece sì che i serpenti non li inseguissero più, ma che sbarrassero la via affinché il popolo non potesse passare, cosicché chiunque avesse tentato di passare sarebbe caduto vittima dei serpenti velenosi.

 

Ether 9:34 E avvenne che il popolo seguì il percorso delle bestie, e divorò le carcasse di quelle che erano cadute lungo la via, finché le ebbero divorate tutte. Ora, quando il popolo vide che doveva perire, cominciarono a pentirsi delle loro iniquità e a implorare il Signore.

 

Ether 9:35 E avvenne che quando si furono sufficientemente umiliati dinanzi al Signore, egli mandò la pioggia sulla faccia della terra; e il popolo cominciò a rivivere di nuovo, e cominciarono ad esserci i frutti nelle regioni settentrionali, e in tutte le regioni circostanti. E il Signore mostrò loro il suo potere preservandoli dalla carestia.

 

Ether Capitolo 10

 

Un re succede all'altro -- Alcuni re sono giusti, altri malvagi --Quando prevale la rettitudine il popolo è benedetto ed è fatto prosperare dal Signore.

 

Ether 10:1 E AVVENNE che Shez, che era un discendente di Heth -- poiché Heth era perito per la carestia, con tutta la sua casa, salvo Shez -- pertanto Shez cominciò a ricostruire un popolo affranto.

 

Ether 10:2 E avvenne che Shez ricordò la distruzione dei suoi padri, e edificò un regno giusto; poiché ricordò cosa aveva fatto il Signore nel portare Giared e suo fratello attraverso l'abisso; e camminò nelle vie del Signore, e generò figli e figlie.

 

Ether 10:3 E il suo figlio maggiore, il cui nome era Shez, si ribellò contro di lui; nondimeno Shez fu colpito dalla mano di un ladrone, a causa delle sue immense ricchezze, il che riportò la pace a suo padre.

 

Ether 10:4 E avvenne che suo padre costruì molte città sulla faccia del paese e il popolo cominciò a diffondersi di nuovo su tutta la faccia del paese. E Shez visse fino ad un'età assai avanzata, e generò Riplachish. E morì, e Riplachish regnò in sua vece.

 

Ether 10:5 E avvenne che Riplachish non fece quello che era giusto agli occhi del Signore, poiché ebbe molte mogli e concubine, e pose sulle spalle della gente ciò che è gravoso da portare, sì, impose loro pesanti tasse; e con le tasse costruì molti spaziosi edifici.

 

Ether 10:6 E si eresse un magnifico trono; e costruì molte prigioni, e gettò in prigione chiunque non volesse assoggettarsi alle tasse; e gettò in prigione chiunque non fosse in grado di pagare le tasse; e li fece lavorare continuamente per il loro mantenimento; e faceva mettere a morte chiunque rifiutasse di lavorare.

 

Ether 10:7 Pertanto ottenne ogni opera fine, sì, anche il suo oro fino lo fece raffinare in prigione; e fece lavorare in prigione ogni sorta di fine lavorazione. E avvenne che afflisse il popolo con le sue prostituzioni e le sue abominazioni.

 

Ether 10:8 E quando ebbe regnato per lo spazio di quarantadue anni, il popolo si sollevò in ribellione contro di lui; e cominciò ad esservi di nuovo guerra nel paese, tanto che Riplachish fu ucciso e i suoi discendenti furono scacciati dal paese.

 

Ether 10:9 E avvenne che, dopo uno spazio di molti anni, Morianton (che era un discendente di Riplachish) radunò un esercito di scacciati e venne a dare battaglia al popolo; e ottenne potere su molte città; e la guerra divenne violentissima e durò per lo spazio di molti anni; ed egli ottenne potere su tutto il paese, e si stabili re di tutto il paese.

 

Ether 10:10 E dopo essersi stabilito re, egli alleviò il fardello del popolo, con il che guadagnò favore agli occhi del popolo, ed essi l'unsero per essere loro re.

 

Ether 10:11 Ed egli operò in giustizia verso il popolo, ma non verso se stesso a causa delle sue molte prostituzioni; pertanto fu reciso dalla presenza del Signore.

 

Ether 10:12 E avvenne che Morianton costruì molte città, e il popolo divenne ricchissimo sotto il suo regno, sia in edifici che in oro e argento, e nel coltivare cereali e in greggi e armenti, e in quelle cose che erano state loro restituite.

 

Ether 10:13 E Morianton visse fino a tardissima età; e poi generò Kim; e Kim regnò in vece di suo padre e regnò per otto anni; e suo padre morì. E avvenne che Kim non regnò in rettitudine, pertanto non fu favorito dal Signore.

 

Ether 10:14 E suo fratello si sollevò in ribellione contro di lui, per cui lo ridusse in schiavitù; ed egli rimase in schiavitù per tutti i suoi giorni; e generò figli e figlie in schiavitù, e nella sua vecchiaia generò Levi; e poi morì.

 

Ether 10:15 E avvenne che Levi servì in schiavitù, dopo la morte di suo padre, per lo spazio di quarantadue anni. E fece guerra contro il re del paese, con il che si procurò il regno.

 

Ether 10:16 E dopo che si fu procurato il regno, fece quello che era giusto agli occhi del Signore; e il popolo prosperò nel paese; ed egli visse fino a una età ben avanzata, e generò figli e figlie; e generò anche Corom, che unse re in sua vece.

 

Ether 10:17 E avvenne che Corom fece ciò che era buono agli occhi del Signore per tutti i suoi giorni; e generò molti figli e figlie; e dopo aver visto molti giorni egli morì, alla maniera di tutta la terra. E Kish regnò in sua vece.

 

Ether 10:18 E avvenne che anche Kish morì e Lib regnò in sua vece.

 

Ether 10:19 E avvenne che anche Lib fece quello che era buono agli occhi del Signore. E ai giorni di Lib i serpenti velenosi furono distrutti. Pertanto essi andarono nel paese a meridione per cacciare del cibo per il popolo del paese; poiché il paese era coperto di animali della foresta. E Lib divenne lui pure un grande cacciatore.

 

Ether 10:20 E costruirono una grande città presso la stretta striscia di terra, presso il luogo dove il mare divide la terra.

 

Ether 10:21 E mantennero deserto il paese a meridione, per averne selvaggina. E tutta la faccia del paese a settentrione era coperta di abitanti.

 

Ether 10:22 Ed erano industriosissimi, e compravano, vendevano e trafficavano gli uni con gli altri, per poter ottenere guadagno.

 

Ether 10:23 E lavoravano con ogni sorta di minerali, e fabbricavano oro, e argento, e ferro e bronzo ed ogni sorta di metalli; e lo estraevano dalla terra; pertanto innalzarono enormi cumuli di terra per ottenere i minerali di oro, e d'argento, e di ferro e di rame. E lavoravano ogni sorta di opere fini.

 

Ether 10:24 E avevano sete e lini ben intessuti; e lavoravano ogni genere di stoffe, per poter rivestire la loro nudità.

 

Ether 10:25 E fabbricavano ogni sorta di arnesi per coltivar la terra, sia per arare che per seminare, per zappare e per mietere e anche per trebbiare.

 

Ether 10:26 E fabbricavano ogni sorta di arnesi con i quali far lavorare i loro animali.

 

Ether 10:27 E fabbricavano ogni sorta di armi da guerra. E lavoravano ogni sorta d'opera con una accuratissima fattura.

 

Ether 10:28 E non avrebbe mai potuto esservi un popolo più benedetto e reso più prospero dalla mano del Signore di quanto lo erano loro. Ed erano in una terra scelta su tutte le terre, poiché il Signore lo aveva detto.

 

Ether 10:29 E avvenne che Lib visse molti anni, e generò figli e figlie; e generò anche Hearthom.

 

Ether 10:30 E avvenne che Hearthom regnò in vece di suo padre. E quando Hearthom ebbe regnato ventiquattro anni, ecco, il regno gli fu tolto. Ed egli servì molti anni in schiavitù, sì, proprio tutto il resto dei suoi giorni.

 

Ether 10:31 E generò Heth, ed Heth visse in schiavitù per tutti i suoi giorni. Ed Heth generò Aaronne, ed Aaronne dimorò in schiavitù per tutti i suoi giorni; ed egli generò Amnigadda, e anche Amnigadda dimorò in schiavitù per tutti i suoi giorni; e generò Coriantum, e Coriantum dimorò in schiavitù per tutti i suoi giorni; ed egli generò Com.

 

Ether 10:32 E avvenne che Com si attirò la metà del regno. E regnò per quarantadue anni sulla metà del regno; e andò a combattere contro il re, Amgid, e combatterono per lo spazio di molti anni, durante i quali Com prevalse su Amgid e si impossessò del resto del regno.

 

Ether 10:33 E ai giorni di Com cominciarono ad esservi dei ladroni nel paese; ed essi adottarono gli antichi piani, e insegnavano giuramenti alla maniera degli antichi, e cercarono di nuovo di distruggere il regno.

 

Ether 10:34 Ora, Com combatté assai contro di loro; nondimeno non prevalse contro di loro.

 

Ether Capitolo 11

 

Guerre, dissensi e malvagità dominano la vita dei Giarediti -- I profeti predicano la completa distruzione dei Giarediti a meno che non si pentano -- Il popolo respinge le parole dei profeti.

 

Ether 11:1 E ANCHE nei giorni di Com vennero molti profeti, e profetizzarono la distruzione di quel grande popolo, a meno che non si pentissero, e si volgessero al Signore, ed abbandonassero i loro omicidi e la loro malvagità.

 

Ether 11:2 E avvenne che i profeti furono respinti dal popolo, e fuggirono presso Com per avere protezione, poiché il popolo cercava di annientarli.

 

Ether 11:3 E profetizzarono molte cose a Com; ed egli fu benedetto per tutto il resto dei suoi giorni.

 

Ether 11:4 Ed egli visse fino a una età assai avanzata e generò Shiblom, e Shiblom regnò in sua vece. E il fratello di Shiblom si ribellò contro di lui, e cominciò ad esservi una grandissima guerra in tutto il paese.

 

Ether 11:5 E avvenne che il fratello di Shiblom fece sì che tutti i profeti che profetizzavano la distruzione del popolo fossero messi a morte.

 

Ether 11:6 E vi fu una grande calamità in tutto il paese, poiché avevano testimoniato che una grande maledizione avrebbe colpito il paese e anche il popolo, e che vi sarebbe stata fra loro una grande distruzione, tale come mai ve n'era stata sulla faccia della terra, e che le loro ossa sarebbero diventate cumuli di terra sulla faccia del paese a meno che non si pentissero della loro malvagità.

 

Ether 11:7 Ed essi non dettero ascolto alla voce del Signore, a causa delle loro malvagie associazioni; cominciarono pertanto ad esservi guerre e contese in tutto il paese, ed anche molte carestie e pestilenze, tanto che vi fu una grande distruzione, tale come mai se n'era conosciuta sulla faccia della terra. E tutto ciò avvenne nei giorni di Shiblom.

 

Ether 11:8 E il popolo cominciò a pentirsi della sua iniquità; e inquantoché lo facevano, il Signore aveva misericordia di loro.

 

Ether 11:9 E avvenne che Shiblom fu ucciso, e Seth fu ridotto in schiavitù e dimorò in schiavitù per tutti i suoi giorni.

 

Ether 11:10 E avvenne che Aha, suo figlio, ottenne il regno e regnò sul popolo per tutti i suoi giorni. E nei suoi giorni commise ogni sorta di iniquità, con cui causò lo spargimento di molto sangue; e i suoi giorni furono pochi.

 

Ether 11:11 Ed Ethem, essendo un discendente di Aha, ottenne il regno; e anche lui fece nei suoi giorni ciò che è malvagio.

 

Ether 11:12 E avvenne che ai giorni di Ethem vennero molti profeti e profetizzarono di nuovo al popolo; sì, profetizzarono che il Signore li avrebbe distrutti completamente dalla faccia della terra, a meno che non si fossero pentiti delle loro iniquità.

 

Ether 11:13 E avvenne che il popolo indurì il suo cuore e non volle dare ascolto alle loro parole; e i profeti si addolorarono e si ritirarono d'in fra il popolo.

 

Ether 11:14 E avvenne che Ethem esercitò il giudizio con iniquità per tutti i suoi giorni; e generò Moron. E avvenne che Moron regnò in sua vece; e Moron fece ciò che era malvagio dinanzi al Signore.

 

Ether 11:15 E avvenne che sorse una ribellione tra il popolo a causa di quella associazione segreta che era stata edificata per ottenere potere e guadagno. E sorse fra loro un uomo potente in iniquità, e dette battaglia a Moron, nella quale rovesciò la metà del regno; e mantenne la metà del regno per molti anni.

 

Ether 11:16 E avvenne che Moron lo rovesciò e riottenne il regno.

 

Ether 11:17 E avvenne che sorse un altro uomo potente, ed era un discendente del fratello di Giared.

 

Ether 11:18 E avvenne che egli rovesciò Moron e ottenne il regno; pertanto Moron dimorò in schiavitù per tutto il resto dei suoi giorni; e generò Coriantor.

 

Ether 11:19 E avvenne che Coriantor dimorò in schiavitù per tutti i suoi giorni.

 

Ether 11:20 E anche ai giorni di Coriantor vennero molti profeti, e profetizzarono cose grandi e meravigliose; e gridarono il pentimento al popolo, e che, a meno che non si fossero pentiti, il Signore Iddio avrebbe esercitato contro di loro il giudizio, fino alla loro completa distruzione;

 

Ether 11:21 E che il Signore Iddio avrebbe mandato o portato, col suo potere, un altro popolo per possedere il paese, nella maniera in cui aveva portato i loro padri.

 

Ether 11:22 Ed essi respinsero tutte le parole dei profeti a causa della loro società segreta e delle loro malvagie abominazioni.

 

Ether 11:23 E avvenne che Coriantor generò Ether, e morì, essendo rimasto in schiavitù per tutti i suoi giorni.

 

Ether Capitolo 12

 

Il profeta Ether esorta il popolo a credere in Dio -- Moroni racconta le meraviglie e i prodigi fatti dalla fede -- La fede mise in grado il fratello di Giared di vedere Cristo -- Il Signore dà agli uomini la debolezza affinché possano essere umili -- Con la fede il fratello di Giared spostò il monte Zerin -- Fede, speranza e carità sono indispensabili per la salvezza -- Moroni vide Gesù faccia a faccia.

 

Ether 12:1 E AVVENNE che i giorni di Ether furono ai giorni di Coriantumr, e Coriantumr era re di tutto il paese.

 

Ether 12:2 Ed Ether era un profeta del Signore; pertanto Ether venne, ai giorni di Coriantumr, e cominciò a profetizzare al popolo, poiché non poteva essere trattenuto a motivo dello Spirito del Signore che era in lui.

 

Ether 12:3 Poiché gridava dal mattino fino al calar del sole, esortando il popolo a credere in Dio fino a pentirsi, per tema di essere distrutti, dicendo loro che mediante la fede si adempiono tutte le cose --

 

Ether 12:4 Pertanto chiunque crede in Dio potrà con sicurezza sperare in un mondo migliore, sì, anzi, un posto alla destra di Dio; la quale speranza viene dalla fede e dà un’ancora alle anime degli uomini, che li renderà sicuri e perseveranti, sempre abbondanti in buone opere, essendo condotti a glorificare Dio.

 

Ether 12:5 Ed avvenne che Ether profetizzò al popolo cose grandi e meravigliose, nelle quali non credevano, perché non le vedevano.

 

Ether 12:6 Ed ora io, Moroni, vorrei parlare un po' riguardo a queste cose; vorrei mostrare al mondo che la fede consiste in cose che si sperano e non si vedono; pertanto non disputate perché non vedete, poiché non riceverete alcuna testimonianza se non dopo aver dato prova della vostra fede.

 

Ether 12:7 Poiché fu per fede che Cristo si mostrò ai nostri padri, dopo che era risorto dai morti; e non si mostrò loro se non dopo che ebbero avuto fede in lui; pertanto è necessario che qualcuno abbia avuto fede in lui, poiché non si mostrò al mondo.

 

Ether 12:8 Ma a motivo della fede degli uomini, egli si è mostrato al mondo ed ha glorificato il nome del Padre, e ha preparato una via mediante la quale altri possano essere partecipi del dono celeste, affinché possano sperare in quelle cose che non hanno visto.

 

Ether 12:9 Pertanto voi pure abbiate speranza e siate partecipi del dono, se soltanto avete fede.

 

Ether 12:10 Ecco, fu per fede che gli antichi furono chiamati secondo il Santo Ordine di Dio.

 

Ether 12:11 Pertanto per fede fu data la legge di Mosè. Ma col dono di suo figlio Dio ha preparato una via più eccellente, ed è per fede che essa si è compiuta.

 

Ether 12:12 Poiché, se non v'è fede fra i figlioli degli uomini, Dio non può fare miracoli fra loro; pertanto non si mostrò loro se non dopo la loro fede.

 

Ether 12:13 Ecco, fu la fede di Alma e di Amulec che fece crollare a terra la prigione.

 

Ether 12:14 Ecco, fu la fede di Nefi e di Lehi che operò un mutamento nei Lamaniti, cosicché furono battezzati con il fuoco e con lo Spirito Santo.

 

Ether 12:15 Ecco, fu la fede di Ammon e dei suoi fratelli che operò un così grande miracolo fra i Lamaniti.

 

Ether 12:16 Sì, e anche tutti coloro che operarono miracoli li operarono mediante la fede; pure quelli che furono prima di Cristo e anche quelli che furono dopo.

 

Ether 12:17 E fu mediante la fede che i tre discepoli ottennero la promessa che non avrebbero conosciuto la morte; e non ricevettero la promessa se non dopo la loro fede.

 

Ether 12:18 E in alcun tempo nessuno ha operato miracoli se non dopo la sua fede; pertanto essi credettero prima nel Figlio di Dio.

 

Ether 12:19 E ve ne furono molti la cui fede fu così straordinariamente forte, anche prima che Cristo venisse, che non poterono essere trattenuti dall'oltrepassare il velo, ma videro in verità con i loro occhi le cose che avevano visto con l'occhio della fede, e furono contenti.

 

Ether 12:20 Ed ecco, abbiamo visto in questa storia che uno di questi fu il fratello di Giared; poiché così grande era la sua fede in Dio che quando Dio stese il suo dito non poté nasconderlo alla vista del fratello di Giared, a motivo della parola che gli aveva detto, parola che aveva ottenuto per fede.

 

Ether 12:21 E dopo che il fratello di Giared ebbe veduto il dito del Signore, a motivo della promessa che il fratello di Giared aveva ottenuto per fede, il Signore non poté celare più nulla alla sua vista; pertanto gli mostrò tutte le cose, poiché non poteva più essere trattenuto al di là del velo.

 

Ether 12:22 Ed è per fede che i miei padri hanno ottenuto la promessa che queste cose sarebbero pervenute ai loro fratelli tramite i Gentili; perciò il Signore, sì, proprio Gesù Cristo, me lo ha comandato.

 

Ether 12:23 E io gli dissi: Signore, i Gentili si burleranno di queste cose, a causa della nostra debolezza nello scrivere; poiché, Signore, tu ci hai fatto potenti in parole, mediante la fede, ma non ci hai fatto potenti nello scrivere; poiché hai fatto che tutte queste persone parlassero molto, a motivo dello Spirito Santo che gli hai dato;

 

Ether 12:24 E hai fatto in modo che potessimo scrivere solo poco, a causa dell'inabilità delle nostre mani. Ecco, non ci hai resi potenti nello scrivere come il fratello di Giared; poiché tu facesti in modo che le cose ch'egli scrisse fossero possenti quanto lo sei tu, fino a costringere l'uomo a leggerle.

 

Ether 12:25 Tu hai pure reso potenti e grandi le nostre parole, al punto che non possiamo scriverle; pertanto, quando scriviamo, vediamo la nostra debolezza, e inciampiamo nel disporre le parole; e temo che i Gentili si burleranno delle nostre parole.

 

Ether 12:26 Quando ebbi detto ciò, il Signore mi parlò, dicendo: Gli stolti si burlano, ma faranno cordoglio; e la mia grazia è sufficiente per i miti, cosicché non approfitteranno della vostra debolezza;

 

Ether 12:27 E se gli uomini vengono a me, mostrerò loro la loro debolezza. Io do agli uomini la debolezza affinché possano essere umili; e la mia grazia basta a tutti gli uomini che si umiliano dinanzi a me; poiché, se si umiliano dinanzi a me, ed hanno fede in me, allora farò in modo che le cose deboli divengano forti per loro.

 

Ether 12:28 Ecco, io mostrerò ai Gentili la loro debolezza, e mostrerò loro che la fede, la speranza e la carità portano a me -- la sorgente di tutta la rettitudine.

 

Ether 12:29 E io, Moroni, avendo udito queste parole, fui consolato, e dissi: O Signore, sia fatta la tua giusta volontà, poiché so che tu operi per i figlioli degli uomini secondo la loro fede;

 

Ether 12:30 Poiché il fratello di Giared disse al monte Zerin: Spostati, ed esso si spostò. E se egli non avesse avuto fede, esso non si sarebbe spostato; pertanto tu operi dopo che gli uomini hanno fede;

 

Ether 12:31 Poiché così ti manifestasti ai tuoi discepoli; poiché dopo che ebbero fede e parlarono in nome tuo, tu ti mostrasti loro con grande potere.

 

Ether 12:32 E ricordo pure che tu dicesti che hai preparato una casa per l'uomo, sì, fra le dimore di tuo Padre, nella quale l'uomo possa avere una più eccellente speranza; pertanto l'uomo deve sperare, o non potrà ricevere un'eredità nel luogo che hai preparato.

 

Ether 12:33 E inoltre ricordo che tu dicesti che hai amato il mondo fino a deporre la tua vita per il mondo, per poterla riprendere di nuovo per preparare un posto per i figlioli degli uomini.

 

Ether 12:34 Ed ora so che questo amore che hai avuto per i figlioli degli uomini è la carità; pertanto, a meno che gli uomini non abbiano carità, non possono ereditare quel posto che tu hai preparato nelle dimore di tuo Padre.

 

Ether 12:35 Pertanto, da queste cose che hai detto io so che se i Gentili non hanno carità, a causa della nostra debolezza, tu li metterai alla prova e toglierai loro il talento, sì, quello che hanno ricevuto, e lo darai a coloro che avranno con più abbondanza.

 

Ether 12:36 E avvenne che pregai il Signore di voler dare ai Gentili la grazia, affinché potessero avere carità.

 

Ether 12:37 E avvenne che il Signore mi disse: Se essi non hanno carità, ciò non t'importa: tu sei stato fedele e pertanto le tue vesti saranno rese pure. E poiché hai veduto la tua debolezza, sarai reso forte, fino a sederti nel luogo che ho preparato nelle dimore di mio Padre.

 

Ether 12:38 Ed ora io, Moroni, dico addio ai Gentili, sì, e anche ai miei fratelli che amo, fino a che ci incontreremo dinanzi al seggio del giudizio di Cristo, dove tutti gli uomini sapranno che le mie vesti non sono macchiate del vostro sangue.

 

Ether 12:39 E allora saprete che ho veduto Gesù, e che egli mi ha parlato faccia a faccia, e che mi ha parlato con semplice umiltà, proprio come un uomo parla ad un altro, nella mia stessa lingua, riguardo a queste cose;

 

Ether 12:40 E ne ho scritte solo poche, a causa della mia debolezza nello scrivere.

 

Ether 12:41 Ed ora, vorrei raccomandarvi di cercare questo Gesù del quale hanno scritto i profeti e gli apostoli, affinché la grazia di Dio Padre, e anche del Signore Gesù Cristo, e dello Spirito Santo, che porta testimonianza di Essi, sia e rimanga in voi per sempre. Amen.

 

Ether Capitolo 13

 

Ether parla di una Nuova Gerusalemme che sarà edificata in America dalla posterità di Giuseppe -- Egli profetizza, è scacciato, scrive la storia dei Giarediti e predice la loro distruzione -- La guerra infuria in tutto il paese.

 

Ether 13:1 ED ora io, Moroni, procedo a terminare la mia storia riguardo alla distruzione del popolo del quale sto scrivendo.

 

Ether 13:2 Poiché ecco, essi respinsero tutte le parole di Ether; poiché in verità egli parlò loro di tutte le cose, fin dal principio dell'uomo e che, dopo che le acque si furono ritirate dalla faccia di questa terra, essa divenne una terra eletta su tutte le altre terre, una terra scelta dal Signore; pertanto il Signore vuole che tutti gli uomini che dimorano sulla faccia di questa, lo servano;

 

Ether 13:3 E che era il luogo della Nuova Gerusalemme, che sarebbe scesa dal cielo, e il sacro santuario del Signore.

 

Ether 13:4 Ecco, Ether vide i giorni di Cristo, e parlò riguardo ad una Nuova Gerusalemme in questo paese.

 

Ether 13:5 E parlò pure riguardo al casato d'Israele, e alla Gerusalemme da cui sarebbe venuto Lehi -- dopo essere stata distrutta, sarebbe stata riedificata, una città santa al Signore; pertanto non avrebbe potuto essere una nuova Gerusalemme, poiché era già esistita in un tempo antico; ma sarebbe stata riedificata e sarebbe divenuta una città santa del Signore; e sarebbe stata edificata per il casato d'Israele --

 

Ether 13:6 E che una Nuova Gerusalemme sarebbe stata edificata in questo paese, per il rimanente della posterità di Giuseppe, cose per le quali vi è stato un simbolo.

 

Ether 13:7 Poiché, come Giuseppe portò suo padre nel paese d’Egitto, così che egli morì lì; pertanto, il Signore portò un rimanente della posterità di Giuseppe fuori dalla terra di Gerusalemme, per poter essere misericordioso verso la posterità di Giuseppe, affinché non perisse, proprio come era stato misericordioso verso il padre di Giuseppe, affinché non perisse.

 

Ether 13:8 Pertanto il rimanente del casato di Giuseppe sarà stabilito su questa terra; ed essa sarà una terra di loro eredità; ed essi edificheranno una città santa al Signore, simile alla Gerusalemme antica; e non saranno più confusi fino a che verrà la fine, quando la terra passerà.

 

Ether 13:9 E vi saranno un nuovo cielo e una nuova terra; e saranno simili a quelli vecchi, salvo che quelli vecchi saranno passati e tutte le cose saranno divenute nuove.

 

Ether 13:10 E allora verrà la Nuova Gerusalemme; e beati saranno coloro che vi dimoreranno, poiché sono coloro le cui vesti sono bianche tramite il sangue dell'Agnello; e sono coloro che saranno annoverati tra il rimanente della posterità di Giuseppe, che erano del casato d'Israele.

 

Ether 13:11 E allora verrà pure la Gerusalemme antica; e beati ne sono gli abitanti, poiché sono stati lavati nel sangue dell'Agnello; e sono coloro che furono dispersi e riuniti dai quattro canti della terra e dalle regioni settentrionali, e sono partecipi dell'adempimento dell'alleanza che Dio fece col loro padre Abrahamo.

 

Ether 13:12 E quando verranno queste cose, si realizzerà la Scrittura che dice: Vi sono quelli che erano i primi, che saranno gli ultimi; e vi sono quelli che erano gli ultimi, che saranno i primi.

 

Ether 13:13 E stavo per scrivere dell'altro, ma mi è proibito; però grandi e meravigliose furono le profezie di Ether, ma essi lo stimarono come nulla e lo scacciarono; ed egli si nascondeva nella cavità di una roccia durante il giorno, e di notte usciva per osservare le cose che sarebbero accadute al popolo.

 

Ether 13:14 E mentre dimorava nella cavità di una roccia fece il resto di questa storia, osservando di notte le distruzioni che colpivano il popolo.

 

Ether 13:15 E avvenne che nello stesso anno in cui egli fu scacciato di fra il popolo, cominciò ad esservi una grande guerra fra il popolo, poiché ve ne furono molti che erano uomini potenti che si levarono e cercarono di distruggere Coriantumr, mediante i loro malvagi piani segreti di cui si è parlato.

 

Ether 13:16 Ed ora, Coriantumr, avendo egli stesso studiato tutte le arti di guerra e tutte le astuzie del mondo, diede pertanto battaglia a coloro che cercavano di annientarlo.

 

Ether 13:17 Però non si pentì, né i suoi bei figli, né le sue belle figlie; né i bei figli e le belle figlie di Cohor; né i bei figli e le belle figlie di Corihor; in breve, non vi fu nessuno dei bei figli e delle belle figlie sulla faccia della terra intera che si pentì dei suoi peccati.

 

Ether 13:18 Pertanto avvenne che, nel primo anno in cui Ether dimorò nella cavità di una roccia, vi furono molte persone che furono uccise dalla spada di quelle associazioni segrete che combattevano contro Coriantumr per ottenere il regno.

 

Ether 13:19 E avvenne che i figli di Coriantumr combatterono molto e persero molto sangue.

 

Ether 13:20 E nel secondo anno la parola del Signore venne ad Ether, affinché andasse a profetizzare a Coriantumr che, se si fosse pentito, egli e tutta la sua casa, il Signore gli avrebbe dato il regno e avrebbe risparmiato il popolo --

 

Ether 13:21 Altrimenti sarebbero stati distrutti, con tutta la sua casa, salvo lui stesso; ed egli sarebbe vissuto solo per vedere l'adempimento delle profezie che erano state dette riguardo a un altro popolo, che avrebbe ricevuto come sua eredità il paese; e Coriantumr sarebbe stato sepolto da loro; ed ogni anima sarebbe stata annientata salvo Coriantumr.

 

Ether 13:22 E avvenne che Coriantumr non si pentì, né la sua casa, né il popolo; e le guerre non cessarono; e cercarono di uccidere Ether, ma egli fuggì da loro e si nascose di nuovo nella cavità della roccia.

 

Ether 13:23 E avvenne che sorse Shared, ed egli pure diede battaglia a Coriantumr; e lo batté, tanto che nel terzo anno lo ridusse in schiavitù.

 

Ether 13:24 E i figli di Coriantumr, nel quarto anno, batterono Shared e restituirono il regno al loro padre.

 

Ether 13:25 Ora, cominciò ad esservi una guerra su tutta la faccia del paese, ogni uomo con la sua banda a combattere per ciò che desiderava.

 

Ether 13:26 E c'erano dei ladroni e, in breve, ogni sorta di malvagità su tutta la faccia del paese.

 

Ether 13:27 E avvenne che Coriantumr fu estremamente adirato contro Shared, e andò con i suoi eserciti a combattere contro di lui; e si affrontarono con grande rabbia, e si affrontarono nella valle di Ghilgal; e la battaglia divenne violentissima.

 

Ether 13:28 E avvenne che Shared combatté contro di lui per lo spazio di tre giorni. E avvenne che Coriantumr lo batté e lo inseguì finché giunse alle pianure di Heslon.

 

Ether 13:29 E avvenne che Shared gli dette di nuovo battaglia nelle pianure; ed ecco, sconfisse Coriantumr e lo ricacciò di nuovo indietro nella valle di Ghilgal.

 

Ether 13:30 E Coriantumr diede di nuovo battaglia a Shared nella valle di Ghilgal, durante la quale batté Shared e lo uccise.

 

Ether 13:31 E Shared ferì Coriantumr alla coscia, cosicché egli non poté più combattere di nuovo per lo spazio di due anni, durante i quali tutto il popolo sulla faccia del paese sparse sangue, e non v'era nessuno che li fermasse.

 

Ether Capitolo 14

 

L'iniquità del popolo porta una maledizione sul paese --Coriantumr ingaggia una guerra contro Galaad, poi Lib e poi Shiz -- Sangue e carneficina coprono il paese.

 

Ether 14:1 ED ora, cominciò ad esservi una grande maledizione su tutto il paese a causa dell'iniquità del popolo, per cui se uno lasciava un utensile o la spada sul suo scaffale o nel luogo dove voleva conservarlo, ecco, l'indomani non lo ritrovava, tanto era grande la maledizione sul paese.

 

Ether 14:2 Pertanto ognuno stava attaccato a ciò che era suo, con le sue mani, e non voleva né prestare né prendere in prestito; e ognuno teneva l'elsa della sua spada nella mano destra per difendere i suoi beni, e la sua vita e quella di sua moglie e dei suoi figli.

 

Ether 14:3 Ed ora, dopo lo spazio di due anni e dopo la morte di Shared, ecco sorse il fratello di Shared e diede battaglia a Coriantumr, durante la quale Coriantumr lo batté e lo inseguì fino al deserto di Achish.

 

Ether 14:4 E avvenne che il fratello di Shared gli dette battaglia nel deserto di Achish; e la battaglia divenne violentissima, e molte migliaia caddero per la spada.

 

Ether 14:5 E avvenne che Coriantumr mise assedio al deserto; e il fratello di Shared marciò fuori dal deserto di notte e uccise parte dell'esercito di Coriantumr mentre erano ubriachi.

 

Ether 14:6 E venne al paese di Moron e si mise sul trono di Coriantumr.

 

Ether 14:7 E avvenne che Coriantumr dimorò nel deserto con il suo esercito per lo spazio di due anni, durante i quali ricevette grandi rinforzi per il suo esercito.

 

Ether 14:8 Ora, il fratello di Shared, il cui nome era Galaad, ricevette pure grandi rinforzi per il suo esercito, a causa delle associazioni segrete.

 

Ether 14:9 E avvenne che il suo sommo sacerdote lo uccise mentre era seduto sul suo trono.

 

Ether 14:10 E avvenne che uno delle associazioni segrete uccise lui in un passaggio segreto e ottenne per sé il regno; e il suo nome era Lib, e Lib era un uomo di alta statura, più di ogni altro fra tutto il popolo.

 

Ether 14:11 E avvenne che nel primo anno di Lib, Coriantumr salì al paese di Moron e dette battaglia a Lib.

 

Ether 14:12 E avvenne che combatté contro Lib, e Lib lo colpì al braccio cosicché lo ferì; nondimeno l'esercito di Coriantumr si spinse avanti contro Lib, cosicché egli fuggì fino ai confini, sulla riva del mare.

 

Ether 14:13 E avvenne che Coriantumr lo inseguì, e Lib gli dette battaglia sulla riva del mare.

 

Ether 14:14 E avvenne che Lib sconfisse l'esercito di Coriantumr, cosicché fuggirono di nuovo nel deserto di Achish.

 

Ether 14:15 E avvenne che Lib lo inseguì fino a che giunse alle pianure di Agosh. E Coriantumr aveva preso con sé tutto il popolo, mentre fuggiva davanti a Lib in quella parte del paese dove fuggì.

 

Ether 14:16 E quando fu giunto alle pianure di Agosh dette battaglia a Lib e lo colpì, finché morì; nondimeno il fratello di Lib venne contro Coriantumr al posto suo e la battaglia divenne violentissima, durante la quale Coriantumr fuggì di nuovo davanti all'esercito del fratello di Lib.

 

Ether 14:17 Ora, il nome del fratello di Lib era Shiz. E avvenne che Shiz inseguì Coriantumr, rovesciò molte città, uccise sia le donne che i bambini e bruciò le città.

 

Ether 14:18 E il terrore di Shiz si sparse ovunque in tutto il paese; sì, un grido si sparse ovunque nel paese. Chi può resistere davanti all'esercito di Shiz? Ecco, egli spazza la terra dinanzi a lui!

 

Ether 14:19 E avvenne che il popolo cominciò a raggrupparsi in eserciti, ovunque su tutta la faccia del paese.

 

Ether 14:20 E si divisero; e una parte di loro fuggì presso l'esercito di Shiz ed una parte di loro fuggì presso l'esercito di Coriantumr.

 

Ether 14:21 E la guerra era stata così grande e prolungata, e così lungo era stato lo spettacolo di spargimento di sangue e di carneficina, che la faccia intera del paese era coperta dai corpi dei morti.

 

Ether 14:22 E la guerra fu così rapida e veloce, che non rimaneva nessuno per seppellire i morti, ma procedevano da uno spargimento di sangue a un altro spargimento di sangue, lasciando i corpi sia degli uomini che delle donne e dei bambini sparsi sulla faccia del paese, per divenire preda dei vermi della carne.

 

Ether 14:23 E il loro odore si sparse sulla faccia del paese, sì, su tutta la faccia del paese; pertanto il popolo fu disturbato giorno e notte, a causa del loro odore.

 

Ether 14:24 Nondimeno Shiz non cessò di inseguire Coriantumr; poiché aveva giurato di vendicarsi su Coriantumr del sangue di suo fratello, che era stato ucciso, e della parola del Signore, che era giunta a Ether, che Coriantumr non sarebbe caduto per spada.

 

Ether 14:25 E così vediamo che il Signore li visitò nella pienezza della sua ira, e la loro malvagità e le loro abominazioni avevano preparato la via per la loro perpetua distruzione.

 

Ether 14:26 E avvenne che Shiz inseguì Coriantumr verso oriente, fino ai confini presso la riva del mare, e là diede battaglia a Shiz per lo spazio di tre giorni.

 

Ether 14:27 E la distruzione fra gli eserciti di Shiz fu così terribile che il popolo, cominciò ad essere spaventato; e cominciò a fuggire dinanzi agli eserciti di Coriantumr; e fuggirono nella terra di Corihor, spazzando via gli abitanti davanti a loro, tutti coloro che non volevano unirsi a loro.

 

Ether 14:28 E piantarono le loro tende nella valle di Corihor; e Coriantumr piantò le sue tende nella valle di Shurr. Ora, la valle di Shurr era vicino alla collina di Comnor; pertanto Coriantumr raccolse i suoi eserciti sulla collina di Comnor e suonò la tromba per gli eserciti di Shiz, per invitarli a venire a combattere.

 

Ether 14:29 E avvenne che essi vennero innanzi, ma furono di nuovo respinti; e vennero una seconda volta e furono di nuovo respinti una seconda volta. E avvenne che vennero una terza volta, e la battaglia divenne violentissima.

 

Ether 14:30 E avvenne che Shiz colpì Coriantumr, così da infliggergli molte gravi ferite; e Coriantumr, avendo perduto sangue, svenne e fu portato via come se fosse morto.

 

Ether 14:31 Ora, la perdita di uomini, donne e bambini fu così grande da entrambe le parti che Shiz comandò al suo popolo di non inseguire gli eserciti di Coriantumr; pertanto tornarono al loro campo.

 

Ether Capitolo 15

 

Milioni di Giarediti sono uccisi in battaglia -- Shiz e Coriantumr riuniscono tutto il popolo per un combattimento mortale -- Lo Spirito del Signore cessa di lottare con loro -- La nazione giaredita è completamente distrutta -- Solo Coriantumr rimane.

 

Ether 15:1 E AVVENNE che quando Coriantumr fu guarito dalle sue ferite, cominciò a ricordare le parole che Ether gli aveva detto.

 

Ether 15:2 Egli vide che erano già stati uccisi di spada quasi due milioni del suo popolo, e cominciò ad addolorarsi in cuor suo; sì, due milioni di uomini potenti erano stati uccisi insieme alle loro mogli e ai loro bambini.

 

Ether 15:3 Egli cominciò a pentirsi del male che aveva fatto; cominciò a ricordare le parole che erano state dette per bocca di tutti i profeti, e vide che fino ad allora si erano adempiute in ogni minima parte; e la sua anima si dolse e rifiutò d'essere consolata.

 

Ether 15:4 E avvenne che egli scrisse un'epistola a Shiz, chiedendogli di risparmiare il popolo, ed egli avrebbe ceduto il regno per salvare la vita del popolo.

 

Ether 15:5 E avvenne che quando Shiz ebbe ricevuto la sua epistola, scrisse un'epistola a Coriantumr che, se si fosse consegnato affinché potesse ucciderlo con la sua propria spada, avrebbe risparmiato la vita del popolo.

 

Ether 15:6 E avvenne che il popolo non si pentì della sua iniquità; e il popolo di Coriantumr fu aizzato all'ira contro il popolo di Shiz; e il popolo di Shiz fu aizzato all'ira contro il popolo di Coriantumr; pertanto il popolo di Shiz diede battaglia al popolo di Coriantumr.

 

Ether 15:7 E quando Coriantumr vide che stava per cadere, fuggì di nuovo dinanzi al popolo di Shiz.

 

Ether 15:8 E avvenne che giunse alle acque di Ripliancum, che interpretato significa grande o che supera tutto; pertanto, quando giunsero a queste acque, piantarono le tende; e Shiz piantò pure le sue tende vicino a loro; e l'indomani dunque vennero a combattere.

 

Ether 15:9 E avvenne che combatterono una battaglia violentissima, durante la quale Coriantumr fu ferito di nuovo e svenne per la perdita di sangue.

 

Ether 15:10 E avvenne che gli eserciti di Coriantumr si spinsero contro gli eserciti di Shiz, cosicché li batterono, facendoli fuggire dinanzi a loro; ed essi fuggirono verso il meridione e piantarono le tende in un luogo che era chiamato Ogath.

 

Ether 15:11 E avvenne che l'esercito di Coriantumr piantò le sue tende presso la collina di Rama; ed era la stessa collina dove mio padre Mormon nascose gli annali che erano sacri per il Signore.

 

Ether 15:12 E avvenne che radunarono tutto il popolo di tutta la faccia del paese che non era stato ucciso, salvo Ether.

 

Ether 15:13 E avvenne che Ether vide tutti gli atti del popolo; e vide che il popolo che stava per Coriantumr si radunava con l'esercito di Coriantumr; e il popolo che stava per Shiz si radunava con l'esercito di Shiz.

 

Ether 15:14 Pertanto, durante lo spazio di quattro anni andarono radunando il popolo per poter raccogliere tutti quelli che stavano sulla faccia del paese e per poter ricevere tutti i rinforzi che per loro era possibile ricevere.

 

Ether 15:15 E avvenne che quando furono tutti radunati, ognuno con l'esercito che voleva, con sua moglie e i suoi bambini -- ed erano armati, sia gli uomini che le donne e i bambini, con armi da guerra, ed avevano corazze, ed elmi e scudi ed erano vestiti in maniera adatta alla guerra -- marciarono gli uni contro gli altri per combattere; e si batterono per tutta la giornata, senza prevalere.

 

Ether 15:16 E avvenne che quando fu notte erano stanchi, e si ritirarono nei loro accampamenti; e dopo che si furono ritirati nei loro accampamenti e fecero salire un urlo ed un lamento per la perdita degli uccisi del loro popolo; e così grandi erano le loro grida, le loro urla e i loro lamenti, che laceravano grandemente l'aria.

 

Ether 15:17 E avvenne che l'indomani andarono di nuovo a combattere, e grande e terribile fu quel giorno; nondimeno non prevalsero, e quando venne di nuovo la notte lacerarono l'aria con le loro grida, le loro urla e i loro gemiti, per la perdita degli uccisi del loro popolo.

 

Ether 15:18 E avvenne che Coriantumr scrisse di nuovo una epistola a Shiz, chiedendogli di non venire più a combattere, ma che prendesse il regno e risparmiasse la vita del popolo.

 

Ether 15:19 Ma ecco, lo Spirito del Signore aveva cessato di lottare con loro e Satana aveva pieno potere sui cuori del popolo; poiché erano abbandonati alla durezza dei loro cuori e alla cecità delle loro menti, affinché fossero distrutti; pertanto andarono a combattere di nuovo.

 

Ether 15:20 E avvenne che combatterono tutta la giornata, e quando giunse la notte dormirono sulle loro spade.

 

Ether 15:21 E l'indomani combatterono fino a che venne notte.

 

Ether 15:22 E quando venne la notte erano ebbri di collera, proprio come un uomo che è ebbro di vino; e dormirono di nuovo sulle loro spade.

 

Ether 15:23 E l'indomani combatterono di nuovo; e quando venne la notte erano tutti caduti di spada, salvo cinquantadue del popolo di Coriantumr e sessantanove del popolo di Shiz.

 

Ether 15:24 E avvenne che dormirono sulle loro spade quella notte, e si batterono ancora l'indomani, lottando con tutte le loro forze per tutta la giornata, con le loro spade e i loro scudi.

 

Ether 15:25 E quando venne la notte ve n'erano trentadue del popolo di Shiz e ventisette del popolo di Coriantumr.

 

Ether 15:26 E avvenne che mangiarono e dormirono, e si prepararono a morire l'indomani. Ed erano uomini grandi e possenti, quanto a forza fisica.

 

Ether 15:27 E avvenne che combatterono per lo spazio di tre ore, e svennero per la perdita di sangue.

 

Ether 15:28 E avvenne che quando gli uomini di Coriantumr ebbero ricevuto forza sufficiente da poter camminare, stavano per fuggire per aver salva la vita; ma ecco, Shiz si alzò e anche i suoi uomini, e giurò nella sua ira che avrebbe ucciso Coriantumr o sarebbe perito di spada.

 

Ether 15:29 Pertanto li inseguì, e li raggiunse il giorno seguente; e combatterono di nuovo con la spada. E avvenne che quando furono tutti caduti di spada, salvo Shiz e Coriantumr, ecco, Shiz era svenuto per la perdita di sangue.

 

Ether 15:30 E avvenne che Coriantumr, dopo essersi appoggiato sulla sua spada per riposarsi un poco, tagliò la testa a Shiz.

 

Ether 15:31 E avvenne che dopo che egli ebbe tagliata la testa di Shiz, Shiz si alzò ancora sulle mani e ricadde; e dopo aver lottato per respirare, morì.

 

Ether 15:32 E avvenne che Coriantumr cadde a terra, e divenne come se non avesse vita.

 

Ether 15:33 E il Signore parlò ad Ether e gli disse: Esci. Ed egli uscì, e vide che le parole del Signore si erano tutte adempiute; ed egli finì la sua storia (e non ne ho scritto nemmeno la centesima parte), e le nascose in modo che il popolo di Limhi le trovò.

 

Ether 15:34 Ora, le ultime parole scritte da Ether sono le seguenti: sia che il Signore voglia ch'io sia traslato, o ch'io faccia la volontà del Signore nella carne, non importa, sempre che io sia salvato nel regno di Dio. Amen.

 

IL LIBRO DI MORONI

Moroni Capitolo 1

 

Moroni scrive a beneficio dei Lamaniti -- I Nefiti che non vogliono rinnegare Cristo vengono messi a morte. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 1:1 ORA io, Moroni, dopo aver terminato di riassumere il racconto del popolo di Giared, avevo supposto che non avrei più scritto altro, ma sono sopravvissuto e non mi faccio conoscere dai Lamaniti per timore che mi distruggano.

 

Moroni 1:2 Poiché ecco, le loro guerre tra loro sono ferocissime; e a causa del loro odio mettono a morte ogni nefita che non voglia rinnegare il Cristo.

 

Moroni 1:3 E io, Moroni, non voglio rinnegare il Cristo; pertanto vago ovunque posso per aver salva la vita.

 

Moroni 1:4 Pertanto scrivo alcune altre cose, contrariamente a quanto avevo supposto; poiché avevo supposto che non avrei scritto nient'altro, ma scrivo alcune altre cose, perché forse possano avere valore per i miei fratelli, i Lamaniti, in un giorno futuro, secondo la volontà del Signore.

 

Moroni Capitolo 2

 

Gesù dette ai dodici discepoli nefiti il potere di conferire il dono dello Spirito Santo. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 2:1 PAROLE di Cristo, che egli pronunciò ai suoi discepoli, i dodici che aveva scelti, mentre poneva le mani su di loro --

 

Moroni 2:2 Ed egli li chiamò per nome, dicendo: invocherete il Padre in nome mio, in possente preghiera; e dopo aver fatto ciò, avrete il potere di dare lo Spirito Santo a colui al quale imporrete le mani; e lo darete in nome mio, poiché così fanno i miei apostoli.

 

Moroni 2:3 Ora, Cristo disse loro queste parole al tempo della sua prima apparizione; e la moltitudine non le udì, ma i discepoli le udirono; e lo Spirito Santo discese su tutti coloro ai quali essi imposero le mani.

 

Moroni Capitolo 3

 

Gli anziani ordinano sacerdoti e insegnanti mediante l'imposizione delle mani. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 3:1 MANIERA in cui i discepoli, che erano chiamati anziani della chiesa, ordinavano i sacerdoti e gli insegnanti --

 

Moroni 3:2 Dopo aver pregato il Padre nel nome di Cristo, essi imponevano loro le mani e dicevano:

 

Moroni 3:3 Nel nome di Gesù Cristo io ti ordino per essere un sacerdote, (o, se doveva essere un insegnante) ti ordino per essere un insegnante, per predicare il pentimento e la remissione dei peccati tramite Gesù Cristo, mediante la perseveranza della fede nel suo nome, fino alla fine. Amen.

 

Moroni 3:4 E in questa maniera essi ordinavano sacerdoti e insegnanti, secondo i doni e le chiamate di Dio agli uomini; e li ordinavano mediante il potere dello Spirito Santo che era in loro.

 

Moroni Capitolo 4

 

Spiegazione di come gli anziani e i sacerdoti somministravano il pane sacramentale. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 4:1 MANIERA in cui gli anziani e i sacerdoti somministravano la carne e il sangue di Cristo alla chiesa; e li somministravano secondo i comandamenti di Cristo; pertanto sappiamo che questa maniera è vera; e l'anziano e il sacerdote li somministravano.

 

Moroni 4:2 Essi si inginocchiavano con la chiesa, e pregavano il Padre nel nome di Cristo, dicendo:

 

Moroni 4:3 O Dio, Padre Eterno, ti chiediamo nel nome di tuo Figlio, Gesù Cristo, di benedire e di santificare questo pane per le anime di tutti coloro che ne prendono, affinché possano mangiarne in ricordo del corpo di tuo Figlio, e possano testimoniare a te, o Dio, Padre Eterno, ch'essi sono disposti a prendere su di sé il nome di tuo Figlio, e a ricordarsi sempre di lui, e ad obbedire ai suoi comandamenti ch'egli ha dati loro, per poter avere sempre con sé il suo Spirito. Amen.

 

Moroni Capitolo 5

 

Viene esposto il modo di somministrare il vino sacramentale. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 5:1 MANIERA di somministrare il vino -- Ecco, essi prendevano la coppa e dicevano:

 

Moroni 5:2 O Dio, Padre Eterno, ti chiediamo, nel nome di tuo Figlio Gesù Cristo, di benedire e di santificare questo vino per le anime di tutti coloro che ne bevono, affinché possano farlo in ricordo del sangue di tuo Figlio, che fu versato per loro; affinché possano testimoniare a te, o Dio, Padre Eterno, ch'essi si ricordano sempre di lui, per poter avere con sé il suo Spirito. Amen.

 

Moroni Capitolo 6

 

Le persone pentite vengono battezzate e accolte nella chiesa -- I membri della chiesa che si pentono sono perdonati -- Le riunioni sono dirette mediante il potere dello Spirito Santo. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 6:1 ED ora parlo riguardo al battesimo. Ecco, gli anziani, i sacerdoti e gli insegnanti erano battezzati; e non erano battezzati, salvo che producessero dei frutti che mostrassero che ne erano degni.

 

Moroni 6:2 Né ammettevano nessuno al battesimo, salvo che venissero con il cuore spezzato e lo spirito contrito, e testimoniassero alla chiesa che si erano veramente pentiti di tutti i loro peccati.

 

Moroni 6:3 E nessuno era ammesso al battesimo, salvo che prendesse su di sé il nome di Cristo, avendo la determinazione di servirlo sino alla fine.

 

Moroni 6:4 E dopo essere stati ammessi al battesimo, ed essere stati trasformati e purificati dal potere dello Spirito Santo, essi erano annoverati fra il popolo della chiesa di Cristo; e i loro nomi erano scritti, affinché potessero essere ricordati e nutriti mediante la buona parola di Dio, per mantenerli sulla retta via, per mantenerli continuamente vigilanti nella preghiera, confidando unicamente nei meriti di Cristo, che era l’autore e il perfezionatore della loro fede.

 

Moroni 6:5 E la chiesa si riuniva spesso per digiunare, e per pregare, e per parlare gli uni con gli altri riguardo il benessere della loro anima.

 

Moroni 6:6 E si radunavano spesso per prendere il pane e il vino, in ricordo del Signore Gesù.

 

Moroni 6:7 Ed erano rigorosi nell'osservare che non vi fosse fra loro nessuna iniquità; e quelli che erano trovati a commettere iniquità, e tre testimoni della chiesa li condannavano dinanzi agli anziani, se non si pentivano e non confessavano, i loro nomi venivano cancellati e non erano più annoverati fra il popolo di Cristo.

 

Moroni 6:8 Ma ogni volta che si pentivano e chiedevano perdono, con intento reale, erano perdonati.

 

Moroni 6:9 E le loro riunioni erano dirette dalla chiesa, secondo la maniera in cui operava lo Spirito, e mediante il potere dello Spirito Santo; poiché, come il potere dello Spirito Santo li conduceva a predicare, o ad esortare, o a pregare, o a supplicare, o a cantare, così era fatto.

 

Moroni Capitolo 7

 

Viene rivolto un invito a entrare nel riposo del Signore -- Pregate con intento reale -- Lo Spirito di Cristo mette in grado gli uomini di distinguere il bene dal male -- Satana persuade gli uomini a rinnegare Cristo e a fare il male -- I profeti manifestano la venuta di Cristo -- Per fede si compiono miracoli e gli angeli svolgono il loro ministero -- Gli uomini devono sperare nella vita eterna e attenersi alla carità. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 7:1 ED ora io, Moroni, scrivo alcune delle parole di mio padre Mormon, che egli disse riguardo alla fede, alla speranza e alla carità; poiché in tal modo egli parlò al popolo, mentre insegnava loro nella sinagoga che avevano costruito come luogo di culto.

 

Moroni 7:2 Ed ora io, Mormon, parlo a voi, miei diletti fratelli; ed è per la grazia di Dio Padre e di nostro Signore Gesù Cristo e per la sua santa volontà, a motivo del dono della sua chiamata nei miei riguardi, che mi è permesso di parlarvi in questo momento.

 

Moroni 7:3 Pertanto vorrei parlare a voi che siete della chiesa, che siete i pacifici seguaci di Cristo e che avete ottenuto sufficiente speranza, mediante la quale potete entrare nel riposo del Signore, da ora in avanti finché vi riposerete con Lui in cielo.

 

Moroni 7:4 Ed ora, fratelli miei, io giudico queste vostre cose a motivo della vostra pacifica condotta verso i figlioli degli uomini.

 

Moroni 7:5 Poiché rammento la parola di Dio che dice: li riconoscerete dalle loro opere; poiché, se le loro opere sono buone, allora anch'essi sono buoni.

 

Moroni 7:6 Poiché ecco, Dio ha detto che un uomo che è cattivo non può fare ciò che è buono; poiché, se offre un dono o prega Dio, salvo che lo faccia con intento reale, ciò non gli è di alcun profitto.

 

Moroni 7:7 Poiché ecco, ciò non gli è contato come rettitudine.

 

Moroni 7:8 Poiché ecco, se un uomo che è malvagio fa un dono, lo fa a malincuore; pertanto gli è contato come se avesse trattenuto il dono; pertanto egli è considerato cattivo dinanzi a Dio.

 

Moroni 7:9 E allo stesso modo è pure considerato male per un uomo, se prega ma non con reale intento di cuore; sì, e non gli è di alcun profitto, poiché Dio non accetta un tale uomo.

 

Moroni 7:10 Pertanto, un uomo che è cattivo non può fare ciò che è buono; né darà un buon dono.

 

Moroni 7:11 Poiché ecco, una sorgente amara non può produrre acqua buona; né può una buona sorgente produrre acqua amara; pertanto un uomo che è servo del diavolo non può seguire Cristo; e se segue Cristo non può essere un servitore del diavolo.

 

Moroni 7:12 Pertanto, tutte le cose che sono buone vengono da Dio; e ciò che è cattivo viene dal diavolo; poiché il diavolo è nemico di Dio, e combatte continuamente contro di Lui, e continuamente invita e istiga a peccare, e a fare continuamente ciò che è male.

 

Moroni 7:13 Ma ecco, ciò che è da Dio invita e incita continuamente a fare il bene; pertanto ogni cosa che invita e incita a fare il bene, e ad amare Dio e a servirlo, è ispirata da Dio.

 

Moroni 7:14 Pertanto fate attenzione, miei diletti fratelli, a non giudicare che ciò che è male sia da Dio, o che ciò che è bene e da Dio sia del diavolo.

 

Moroni 7:15 Poiché ecco, fratelli miei, vi è dato di giudicare, affinché possiate distinguere il bene dal male; e la maniera per giudicare è tanto chiara, affinché possiate sapere con conoscenza perfetta, quanto lo è la luce del giorno rispetto alla notte buia.

 

Moroni 7:16 Poiché ecco, lo Spirito di Cristo è dato a ogni uomo, affinché possa distinguere il bene dal male; vi mostro pertanto la maniera per giudicare; poiché ogni cosa che invita a fare il bene, e a persuadere a credere in Cristo, è mandata mediante il potere e il dono di Cristo; pertanto potete sapere, con conoscenza perfetta, che è da Dio.

 

Moroni 7:17 Ma ogni cosa che persuade gli uomini a fare il male, a non credere in Cristo, a rinnegarlo e a non servire Dio, potete allora sapere con conoscenza perfetta che è dal diavolo; poiché in questa maniera opera il diavolo, poiché egli non persuade nessun uomo a fare il bene, no, nessuno; e neppure i suoi angeli, né coloro che gli si assoggettano.

 

Moroni 7:18 Ed ora, fratelli miei, visto che conoscete la luce mediante la quale potete giudicare, luce che è la luce di Cristo, vedete di non giudicare in modo sbagliato; poiché con lo stesso giudizio con cui giudicate sarete anche voi giudicati.

 

Moroni 7:19 Pertanto vi supplico, fratelli, di investigare diligentemente nella luce di Cristo per poter distinguere il bene dal male; e se vi atterrete ad ogni cosa buona e non la condannerete, certamente sarete figlioli di Cristo.

 

Moroni 7:20 Ed ora, fratelli miei, com'è possibile che possiate attenervi ad ogni cosa buona?

 

Moroni 7:21 Ed ora vengo a quella fede di cui dissi che avrei parlato; e vi dirò la maniera in cui potete attenervi ad ogni cosa buona.

 

Moroni 7:22 Poiché ecco, Dio, conoscendo tutte le cose, essendo di eternità in eternità, ecco, egli ha mandato degli angeli a insegnare ai figlioli degli uomini per rendere manifesto ciò che riguarda la venuta di Cristo; e in Cristo sarebbe venuta ogni cosa buona.

 

Moroni 7:23 E Dio dichiarò pure ai profeti, con la sua stessa bocca, che Cristo sarebbe venuto.

 

Moroni 7:24 Ed ecco, vi furono diverse maniere in cui egli manifestò ai figlioli degli uomini cose che erano buone; e tutto ciò che è buono viene da Cristo; altrimenti gli uomini sarebbero decaduti e non sarebbe potuto giunger loro alcunché di buono.

 

Moroni 7:25 Pertanto, mediante il ministero degli angeli, e mediante ogni parola che procede dalla bocca di Dio, gli uomini cominciarono ad esercitare la fede in Cristo; e così, mediante la fede, essi si attennero ad ogni cosa buona; e così fu fino alla venuta di Cristo.

 

Moroni 7:26 E dopo che egli venne, gli uomini furono pure salvati mediante la fede nel suo nome; e con la fede essi divennero figli di Dio. E tanto sicuramente quanto Cristo vive, egli disse queste parole ai nostri padri, dicendo: Qualsiasi cosa che sia buona voi chiederete al Padre in nome mio, credendo con fede che riceverete, ecco, vi sarà fatta.

 

Moroni 7:27 Pertanto, miei diletti fratelli, sono cessati i miracoli perché Cristo è asceso al cielo e si è seduto alla destra di Dio, per rivendicare presso il Padre i diritti di misericordia che ha sui figlioli degli uomini?

 

Moroni 7:28 Poiché egli ha risposto ai fini della legge e rivendica tutti coloro che hanno fede in Lui; e coloro che hanno fede in Lui si atterranno ad ogni cosa buona; pertanto egli perora la causa dei figlioli degli uomini; e dimora eternamente nei cieli.

 

Moroni 7:29 E poiché ha fatto questo, miei diletti fratelli, sono cessati i miracoli? Ecco, io vi dico: No; né gli angeli hanno cessato di svolgere il loro ministero presso i figlioli degli uomini.

 

Moroni 7:30 Poiché ecco, essi gli sono sottomessi, per svolgere il loro ministero secondo la parola del suo comando, mostrandosi a coloro che hanno una fede robusta e una mente salda in ogni forma di benignità.

 

Moroni 7:31 E l'ufficio del loro ministero è quella di chiamare gli uomini al pentimento, e di adempiere e di compiere il lavoro delle alleanze del Padre che egli ha fatto coi figlioli degli uomini, per preparare la via fra i figli degli uomini, proclamando la parola di Cristo ai vasi eletti del Signore, affinché essi possano portare testimonianza di Lui.

 

Moroni 7:32 E così facendo il Signore Iddio prepara la via affinché il residuo degli uomini possa avere fede in Cristo, affinché lo Spirito Santo possa avere posto nel loro cuore secondo il suo potere; e in questa maniera il Padre fa avverare le alleanze che egli ha fatto con i figlioli degli uomini.

 

Moroni 7:33 E Cristo ha detto: Se avrete fede in me, avrete il potere di fare qualsiasi cosa mi sia opportuna.

 

Moroni 7:34 Ed egli ha detto: Pentitevi, voi tutte estremità della terra, e venite a me e siate battezzati nel mio nome, ed abbiate fede in me, per poter essere salvati.

 

Moroni 7:35 Ed ora, miei diletti fratelli, se si dà il caso che siano vere queste cose di cui vi ho parlato, e Dio vi mostrerà con potenza e grande gloria all'ultimo giorno che sono vere, e se sono vere, è cessato il tempo dei miracoli?

 

Moroni 7:36 Hanno cessato gli angeli di apparire ai figlioli degli uomini? Ha ritirato egli da loro il potere dello Spirito Santo? O lo farà fintantoché durerà il tempo, o esisterà la terra o vi sarà un sol uomo sulla sua faccia da essere salvato?

 

Moroni 7:37 Ecco, io vi rispondo: No. Poiché è per fede che si compiono i miracoli; ed è per fede che gli angeli appaiono e insegnano agli uomini; pertanto, se queste cose sono cessate, guai ai figlioli degli uomini, poiché ciò è a causa dell’incredulità, e tutto è vano.

 

Moroni 7:38 Poiché, secondo le parole di Cristo, nessuno può essere salvato a meno che non abbia fede nel suo nome. Pertanto, se queste cose sono cessate, allora anche la fede è cessata; e terribile è la condizione dell'uomo, poiché per loro è come se non fosse stata compiuta la redenzione.

 

Moroni 7:39 Ma ecco, fratelli miei diletti, ho di voi un migliore giudizio, poiché giudico che abbiate fede in Cristo a motivo della vostra mitezza; poiché, se non avete fede in Lui, allora non siete adatti ad essere annoverati fra il popolo della sua chiesa.

 

Moroni 7:40 E ancora, miei diletti fratelli, vorrei parlarvi riguardo alla speranza. Come potrete giungere alla fede, a meno che non abbiate speranza?

 

Moroni 7:41 E in che cosa dovete sperare? Ecco, io vi dico che avrete speranza tramite l'espiazione di Cristo e il potere della sua risurrezione, di essere risuscitati alla vita eterna, e ciò a motivo della vostra fede in Lui, secondo la promessa.

 

Moroni 7:42 Pertanto, se uno ha fede, deve necessariamente avere speranza; poiché senza fede non può esservi nessuna speranza.

 

Moroni 7:43 E ancora, ecco, io vi dico che non può avere fede e speranza salvo che sia mite e umile di cuore.

 

Moroni 7:44 Se no, la sua fede e la sua speranza sono vane, poiché nessuno è accetto al cospetto di Dio salvo i miti e gli umili di cuore; e se uno è mite ed umile di cuore, e confessa mediante il potere dello Spirito Santo che Gesù è il Cristo, deve necessariamente avere carità; poiché, se non ha carità, non è nulla; pertanto deve necessariamente avere carità.

 

Moroni 7:45 E la carità tollera a lungo ed è gentile, non invidia, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, non si lascia provocare facilmente, non pensa il male, non gioisce dell'iniquità, ma gioisce della verità, resiste a tutte le cose, crede tutte le cose, spera tutte le cose, sopporta tutte le cose.

 

Moroni 7:46 Perciò, miei diletti fratelli, se non avete carità non siete nulla, poiché la carità non viene mai meno. Pertanto attenetevi alla carità, che è la più grande di tutte, poiché tutte le cose devono perire --

 

Moroni 7:47 Ma la carità è il puro amore di Cristo, e sussiste in eterno; e colui che sarà trovato pervaso di essa all'ultimo giorno, tutto andrà bene per lui.

 

Moroni 7:48 Pertanto, miei diletti fratelli, pregate il Padre con tutta la forza del vostro cuore, per poter essere riempiti di questo amore, che egli ha conferito a tutti coloro che sono veri seguaci di suo Figlio Gesù Cristo, affinché possiate diventare figli di Dio; cosicché, quando apparirà, saremo simili a Lui, poiché lo vedremo come egli è; affinché possiamo avere questa speranza: di poter essere purificati proprio come egli è puro. Amen.

 

Moroni Capitolo 8

 

Il battesimo dei neonati è una malvagia abominazione -- I bambini sono vivi in Cristo a motivo dell'Espiazione -- La fede, il pentimento, la mitezza e l'umiltà di cuore, il ricevere lo Spirito Santo e il perseverare fino alla fine conducono alla salvezza. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 8:1 EPISTOLA di mio padre Mormon, scritta a me, Moroni; e mi fu scritta subito dopo la mia chiamata al ministero. Ed egli mi scrisse in questi termini, dicendo:

 

Moroni 8:2 Mio diletto figlio Moroni, gioisco grandemente che il tuo Signore Gesù Cristo si sia rammentato di te e ti abbia chiamato al suo ministero e alla sua santa opera.

 

Moroni 8:3 Io mi rammento sempre di te nelle mie preghiere e prego continuamente Dio Padre, nel nome del suo santo Figliolo Gesù, affinché egli, tramite la sua infinita bontà e grazia, ti custodisca fino alla fine tramite la perseveranza della fede nel suo nome.

 

Moroni 8:4 Ed ora, figlio mio, ti parlo riguardo a ciò che mi affligge grandemente; poiché mi affligge che sorgano fra voi delle dispute.

 

Moroni 8:5 Poiché, se ho saputo il vero, vi sono state fra voi delle dispute riguardo al battesimo dei vostri bambini.

 

Moroni 8:6 Ed ora, figlio mio, desidero che ti adoperi diligentemente affinché questo grossolano errore sia rimosso d'in mezzo a voi; poiché con questo intento ho scritto questa epistola.

 

Moroni 8:7 Poiché, subito dopo avere appreso queste vostre cose, ho domandato al Signore riguardo alla questione. E la parola del Signore mi è giunta mediante il potere dello Spirito Santo, dicendo:

 

Moroni 8:8 Ascolta le parole di Cristo, tuo Redentore, tuo Signore e tuo Dio. Ecco, Io sono venuto nel mondo non per chiamare i giusti al pentimento, ma i peccatori; i sani non hanno bisogno del medico, ma coloro che sono malati; pertanto i bambini sono sani, poiché non sono capaci di commetter peccato; pertanto la maledizione di Adamo è tolta da loro in me, cosicché essa non ha nessun potere su di loro; e la legge della circoncisione è abolita in me.

 

Moroni 8:9 E in questa maniera lo Spirito Santo mi ha manifestato la parola di Dio; pertanto io so, figlio mio diletto, che è una solenne beffa dinanzi a Dio che battezziate i bambini.

 

Moroni 8:10 Ecco, io ti dico che dovete insegnare questo: il pentimento e il battesimo per coloro che sono responsabili e capaci di commettere peccato; sì, insegnate ai genitori che devono pentirsi ed essere battezzati, e umiliarsi come i loro bambini, e saranno tutti salvati con i loro bambini.

 

Moroni 8:11 E i loro bambini non hanno bisogno del pentimento, né del battesimo. Ecco, il battesimo è per il pentimento, per adempiere i comandamenti per la remissione dei peccati.

 

Moroni 8:12 Ma i bambini sono vivi in Cristo fin dalla fondazione del mondo; se non fosse così, Dio sarebbe un Dio parziale e anche un Dio mutevole, e che ha riguardo alla qualità delle persone; poiché, quanti bambini sono morti senza battesimo!

 

Moroni 8:13 Pertanto, se i bambini non potessero essere salvati senza il battesimo, questi sarebbero dovuti andare in un inferno senza fine.

 

Moroni 8:14 Ecco, io ti dico che chi suppone che i bambini abbiano bisogno del battesimo è nel fiele dell'amarezza e nei legami dell'iniquità; poiché non ha né fede, né speranza, né carità; pertanto, se dovesse essere reciso mentre pensa così, dovrà andare all'inferno.

 

Moroni 8:15 Poiché è terribile la malvagità di supporre che Dio salvi un bambino a motivo del battesimo e l'altro debba perire perché non ha battesimo.

 

Moroni 8:16 Guai a coloro che pervertiranno in questa maniera le vie del Signore, poiché periranno, salvo che si pentano. Ecco, io parlo con ardire, avendo autorità da Dio; e non temo ciò che l'uomo può fare, poiché l’amore perfetto scaccia ogni timore.

 

Moroni 8:17 E sono pieno di carità, che è amore perpetuo; pertanto tutti i bambini sono eguali per me; pertanto io amo i bambini di un amore perfetto; ed essi son tutti eguali, e partecipi della salvezza.

 

Moroni 8:18 Poiché so che Dio non è un Dio parziale, né un essere mutevole; ma è immutabile, di eternità in eternità.

 

Moroni 8:19 I bambini non possono pentirsi; pertanto è terribile malvagità negare loro la pura misericordia di Dio, poiché sono tutti vivi in lui a motivo della sua misericordia.

 

Moroni 8:20 E colui che dice che i bambini hanno bisogno del battesimo nega la misericordia di Cristo, e annulla la sua espiazione e il potere della sua redenzione.

 

Moroni 8:21 Guai a costoro, perché sono in pericolo di morte, dell'inferno e di un tormento infinito. Lo dico arditamente: Dio me lo ha comandato. Ascoltate queste parole e prestate attenzione, o esse staranno contro di voi al seggio del giudizio di Cristo.

 

Moroni 8:22 Poiché ecco che tutti i bambini sono vivi in Cristo, e anche tutti coloro che sono senza legge. Poiché il potere della redenzione viene su tutti coloro che non hanno legge; pertanto colui che non è condannato, ossia colui che non è sotto condanna, non può pentirsi; e a costui il battesimo non serve.

 

Moroni 8:23 Ma è una beffa dinanzi a Dio negare la misericordia di Cristo e il potere del suo Santo Spirito e porre fiducia in opere morte.

 

Moroni 8:24 Ecco, figlio mio, ciò non dovrebbe essere; poiché il pentimento è per coloro che sono sotto condanna e sotto la maledizione di una legge infranta.

 

Moroni 8:25 E il primo frutto del pentimento è il battesimo; e il battesimo viene mediante la fede, in adempimento ai comandamenti; e l'adempimento dei comandamenti porta la remissione dei peccati;

 

Moroni 8:26 E la remissione dei peccati porta la mitezza e l'umiltà di cuore; e a motivo della mitezza e dell'umiltà di cuore viene la visitazione dello Spirito Santo, il Consolatore che riempie di speranza e di amore perfetto, amore che permane mediante la diligenza nella preghiera, finché verrà la fine, quando tutti i santi dimoreranno con Dio.

 

Moroni 8:27 Ecco, figliolo mio, ti scriverò di nuovo, se non uscirò presto contro i Lamaniti. Ecco, l’orgoglio di questa nazione, ossia del popolo dei Nefiti, ha portato alla loro distruzione, a meno che non si pentano.

 

Moroni 8:28 Prega per loro, figlio mio, affinché il pentimento possa venire a loro. Ma ecco, temo che lo Spirito abbia cessato di lottare con loro; e anche in questa parte del paese stanno cercando di abbattere ogni potere e ogni autorità che venga da Dio; e rinnegano lo Spirito Santo.

 

Moroni 8:29 E dopo aver respinto una conoscenza così grande, figlio mio, dovranno presto perire, in adempimento delle profezie che furono pronunciate dai profeti, come pure delle parole del nostro Salvatore stesso.

 

Moroni 8:30 Addio, figlio mio, fino a che ti scriverò o ti incontrerò di nuovo. Amen.

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Seconda epistola di Mormon a

suo figlio Moroni.

Comprende il capitolo 9.

 

Moroni Capitolo 9

 

Sia i Nefiti che i Lamaniti sono depravati e degenerati -- Essi si torturano e si uccidono a vicenda -- Mormon prega affinché la grazia e la bontà possano rimanere su Moroni per sempre. Circa 401 - 421 d.C.

 

Moroni 9:1 FIGLIO mio diletto, ti scrivo di nuovo affinché tu sappia che io sono ancora vivo; ma ti scrivo un poco di ciò che è doloroso.

 

Moroni 9:2 Poiché ecco, ho avuto una violenta battaglia con i Lamaniti, nella quale non abbiamo vinto; ed Archeanto è caduto di spada, ed anche Luram e Emron; sì, ed abbiamo perduto un gran numero dei nostri uomini migliori.

 

Moroni 9:3 Ed ora ecco, figlio mio, temo che i Lamaniti distruggano questo popolo, poiché non si pentono; e Satana li aizza continuamente all'ira gli uni contro gli altri.

 

Moroni 9:4 Ecco, io m'adopero continuamente con loro; e quando proclamo la parola di Dio con severità essi tremano e si adirano contro di me; e quando non uso severità, essi induriscono il cuore contro di essa; pertanto, temo che lo Spirito del Signore abbia cessato di lottare con loro.

 

Moroni 9:5 Poiché essi si adirano tanto che mi pare non abbiano timore della morte; ed hanno perduto il loro amore gli uni verso gli altri; e sono continuamente assettati di sangue e di vendetta.

 

Moroni 9:6 Ed ora, figlio mio diletto, nonostante la loro durezza, lavoriamo diligentemente; poiché se cessassimo di lavorare, saremmo messi sotto condanna; poiché abbiamo un'opera da compiere mentre siamo in questo tabernacolo di creta, affinché possiamo vincere il nemico di ogni rettitudine e di dar riposo alle nostre anime nel regno di Dio.

 

Moroni 9:7 Ed ora scrivo un poco riguardo alle sofferenze di questo popolo. Poiché, secondo le informazioni che ho ricevuto da Amoron, ecco, i Lamaniti hanno molti prigionieri che hanno preso dalla torre di Sherriza; e c'erano uomini, donne e bambini.

 

Moroni 9:8 E i mariti e i padri di quelle donne e di quei bambini li hanno uccisi; e danno da mangiare alle mogli la carne dei loro mariti, e ai bambini la carne dei loro padri; e non danno loro acqua, salvo poca.

 

Moroni 9:9 E nonostante questa grande abominazione da parte dei Lamaniti, essa non supera quella del nostro popolo a Moriantum. Poiché ecco, essi hanno preso prigioniere molte delle figlie dei Lamaniti; e dopo averle private di quello che era più caro e più prezioso sopra ogni cosa, cioè la castità e la virtù --

 

Moroni 9:10 E dopo aver fatto ciò, le hanno ammazzate nella maniera più crudele, torturando i loro corpi fino alla morte; e dopo aver fatto questo essi divorano la loro carne come bestie selvagge, a causa della durezza dei loro cuori; e lo fanno come segno di valore.

 

Moroni 9:11 O figlio mio diletto, come può un popolo come questo, che è senza civiltà --

 

Moroni 9:12 (E sono trascorsi soltanto pochi anni, ed erano un popolo civile e bello)

 

Moroni 9:13 Ma, o figlio mio, come può un popolo come questo, che si diletta in tanta abominazione --

 

Moroni 9:14 Come possiamo aspettarci che Dio fermerà la sua mano in giudizio contro di noi?

 

Moroni 9:15 Ecco, il mio cuore grida: Guai a questo popolo. Esci in giudizio, o Dio, e nascondi i loro peccati, la malvagità e le abominazioni da dinanzi alla tua faccia!

 

Moroni 9:16 E ancora, figlio mio, vi sono molte vedove e le loro figlie che rimangono a Sherriza; e quella parte di provviste che i Lamaniti non hanno portato via, ecco l'ha portata via l'esercito di Zenefi, e le ha lasciate a vagare ovunque possono in cerca di cibo; e molte donne anziane vengono meno lungo la via e muoiono.

 

Moroni 9:17 E l'esercito che è con me è debole; e gli eserciti dei Lamaniti stanno fra me e Sherriza; e tutti quelli che sono fuggiti per raggiungere l'esercito di Aaronne sono caduti vittime della loro terribile brutalità.

 

Moroni 9:18 Oh, depravazione del mio popolo! Essi sono senza ordine e senza misericordia. Ecco, io sono soltanto un uomo, non ho che la forza di un uomo, e non posso più far rispettare i miei ordini.

 

Moroni 9:19 Essi si sono rafforzati nella loro perversione; e sono ugualmente brutali, non risparmiano nessuno, né vecchi, né giovani; e si dilettano di tutto salvo che di ciò che è buono; e la sofferenza delle nostre donne e dei nostri bambini su tutta la faccia di questo paese sorpassa ogni cosa; sì, la lingua non può narrarle, né possono essere scritte.

 

Moroni 9:20 Ed ora, figlio mio, non mi soffermo oltre su questa orribile scena. Ecco, tu conosci la malvagità di questo popolo; sai che essi sono senza principi e insensibili; e la loro malvagità sorpassa quella dei Lamaniti.

 

Moroni 9:21 Ecco, figlio mio, non posso raccomandarli a Dio, per timore che egli mi colpisca.

 

Moroni 9:22 Ma ecco, figlio mio, raccomando te a Dio, e confido in Cristo che tu sarai salvato; e prego Dio che risparmi la tua vita per testimoniare il ritorno del suo popolo a Lui o la sua totale distruzione; poiché so che essi debbono perire, a meno che non si pentano e ritornino a Lui.

 

Moroni 9:23 E se periranno, sarà come per i Giarediti, a causa dell'ostinazione dei loro cuori, nel cercare il sangue e la vendetta.

 

Moroni 9:24 E se accadrà che periranno, sappiamo che molti dei nostri fratelli hanno disertato e sono passati ai Lamaniti e anche molti altri diserteranno e passeranno a loro; pertanto scrivi alcune poche cose, se sarai risparmiato e io morirò senza vederti; ma confido di poterti vedere presto, poiché ho dei sacri annali che vorrei affidarti.

 

Moroni 9:25 Figlio mio, sii fedele in Cristo; e che le cose che ti ho scritto non ti affliggano, opprimendoti fino alla morte; ma possa Cristo elevarti, e possano le sue sofferenze e la sua morte, e l'aver mostrato il suo corpo ai nostri padri, e la sua misericordia e longanimità, e la speranza della sua gloria e della vita eterna rimanere per sempre nella tua mente.

 

Moroni 9:26 E che la grazia di Dio Padre, il cui trono è nell'alto dei cieli, e di nostro Signore Gesù Cristo, che siede alla destra del suo potere fino a che tutte le cose gli saranno soggette, sia e dimori con te per sempre. Amen.

 

Mormon Capitolo 10

 

La testimonianza del Libro di Mormon viene mediante il potere dello Spirito Santo -- I doni dello Spirito sono dispensati ai fedeli -- I doni spirituali accompagnano sempre la fede -- Le parole di Moroni parlano dalla polvere -- Venite a Cristo, siate resi perfetti in Lui e santificate la vostra anima. Circa 421 d.C.

 

Moroni 10:1 ORA io, Moroni, scrivo un poco, come mi sembra bene; e scrivo ai miei fratelli, i Lamaniti; e vorrei che essi sapessero che sono trascorsi più di quattrocentoventi anni da quando fu dato il segno della venuta di Cristo.

 

Moroni 10:2 E sigillo questi annali, dopo avervi detto qualche parola a mo' di esortazione.

 

Moroni 10:3 Ecco, vorrei esortarvi, quando leggerete queste cose, se sarà nella saggezza di Dio che le leggiate, che vi ricordiate quanto misericordioso sia stato il Signore verso i figlioli degli uomini, dalla creazione di Adamo fino al tempo in cui riceverete queste cose, e che le meditiate nel vostro cuore.

 

Moroni 10:4 E quando riceverete queste cose, vorrei esortarvi a domandare a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo, se queste cose non sono vere; e se lo chiederete con cuore sincero, con intento reale, avendo fede in Cristo, egli ve ne manifesterà la verità mediante il potere dello Spirito Santo.

 

Moroni 10:5 E mediante il potere dello Spirito Santo voi potrete conoscere la verità di ogni cosa.

 

Moroni 10:6 E ogni cosa che è buona, è giusta e vera; pertanto nulla che sia buono nega il Cristo, ma riconosce che egli è.

 

Moroni 10:7 E mediante il potere dello Spirito Santo potete sapere che egli è; pertanto vorrei esortarvi a non negare il potere di Dio; poiché egli opera con potere, secondo la fede dei figlioli degli uomini, nello stesso modo oggi, domani e per sempre.

 

Moroni 10:8 E ancora vi esorto, fratelli miei, a non negare i doni di Dio, poiché son numerosi e provengono dallo stesso Dio. E vi sono differenti modi in cui questi doni vengono impartiti; ma è lo stesso Dio che opera tutto in tutti; ed essi sono dati mediante le manifestazioni dello Spirito di Dio agli uomini, per essere loro di profitto.

 

Moroni 10:9 Poiché ecco, a uno è dato mediante lo Spirito di Dio di poter insegnare parole di saggezza;

 

Moroni 10:10 E ad un altro, mediante lo stesso Spirito, di poter insegnare parole di conoscenza;

 

Moroni 10:11 E ad un altro una grandissima fede; e ad un altro, mediante lo stesso Spirito, doni di guarigione;

 

Moroni 10:12 E ancora, a un altro, di poter operare possenti miracoli;

 

Moroni 10:13 E ancora, a un altro, di poter profetizzare riguardo a tutte le cose;

 

Moroni 10:14 E ancora, a un altro, di vedere gli angeli e gli spiriti ministranti;

 

Moroni 10:15 E ancora, a un altro, ogni sorta di lingue;

 

Moroni 10:16 E ancora, a un altro, l’interpretazione dei linguaggi e delle diverse specie di lingue.

 

Moroni 10:17 E tutti questi doni vengono mediante lo Spirito di Cristo; e giungono a ogni uomo individualmente, secondo come egli vuole.

 

Moroni 10:18 E vorrei esortarvi, miei diletti fratelli, a ricordare che ogni buon dono viene da Cristo.

 

Moroni 10:19 E vorrei esortarvi, miei diletti fratelli, a ricordare che egli è lo stesso, ieri, oggi e per sempre e che tutti questi doni di cui ho parlato, che sono spirituali, non saranno mai aboliti fintantoché esisterà il mondo, dipendendo solo dall’incredulità dei figlioli degli uomini.

 

Moroni 10:20 Pertanto deve esserci fede; e se deve esserci fede deve pure esserci speranza; e se deve esserci speranza deve esserci anche carità.

 

Moroni 10:21 E a meno che non abbiate carità, non potete in alcun modo essere salvati nel regno di Dio; né potete essere salvati nel regno di Dio se non avete fede; né lo potete se non avete speranza.

 

Moroni 10:22 E se non avete speranza dovete necessariamente essere nella disperazione; e la disperazione viene a causa dell'iniquità.

 

Moroni 10:23 E Cristo disse in verità ai nostri padri: Se avete fede, potete fare ogni cosa che mi sia opportuna.

 

Moroni 10:24 Ed ora parlo a tutte le estremità della terra -- se verrà il giorno in cui il potere e i doni di Dio saranno aboliti fra voi, ciò sarà a causa dell’incredulità.

 

Moroni 10:25 E guai ai figlioli degli uomini se sarà così! Poiché non vi sarà nessuno che faccia il bene fra voi, no, neppure uno. Poiché, se vi fosse fra voi uno solo che fa il bene, opererebbe mediante il potere e i doni di Dio.

 

Moroni 10:26 E guai a coloro che aboliranno queste cose e moriranno, poiché moriranno nei loro peccati, e non potranno essere salvati nel regno di Dio; e lo dico secondo le parole di Cristo; e non mento.

 

Moroni 10:27 E vi esorto a ricordare queste cose; poiché viene presto il tempo in cui saprete che non mento, poiché mi vedrete alla sbarra di Dio; e il Signore Iddio vi dirà: Non vi ho forse proclamato le mie parole, che furono scritte da quest'uomo, come uno che grida dai morti; sì, come uno che parla dalla polvere?

 

Moroni 10:28 Io proclamo queste cose in adempimento delle profezie. Ed ecco, esse procederanno dalla bocca dell'eterno Iddio; e la sua parola risuonerà di generazione in generazione.

 

Moroni 10:29 Ed Iddio vi mostrerà che ciò che ho scritto è vero.

 

Moroni 10:30 E vorrei ancora esortarvi a venire a Cristo, a tenervi stretti a ogni buon dono, e a non toccare i doni malvagi, né le cose impure.

 

Moroni 10:31 E risvegliati, e alzati dalla polvere, o Gerusalemme; sì, indossa le tue belle vesti; o figlia di Sion; e rafforza i tuoi pali, allarga i tuoi confini per sempre, affinché tu non sia più confusa; affinché le alleanze del Padre Eterno che egli ha fatto con te, o casato d'Israele, possano adempiersi.

 

Moroni 10:32 Sì, venite a Cristo, e siate perfetti in Lui, e rifuggite da ogni empietà; e se rifuggite da ogni empietà e amate Dio con tutta la vostra forza, mente e facoltà, allora la sua grazia vi sarà sufficiente, cosicché mediante la sua grazia possiate essere perfetti in Cristo; e se mediante la grazia di Dio siete perfetti in Cristo, non potrete in alcun modo negare il potere di Dio.

 

Moroni 10:33 E ancora, se mediante la grazia di Dio siete perfetti in Cristo e non negate il suo potere, allora sarete santificati in Cristo mediante la grazia di Dio, tramite lo spargimento del sangue di Cristo, che è nell'alleanza del Padre per la remissione dei vostri peccati, affinché diventiate santi, senza macchia.

 

Moroni 10:34 Ed ora dico a tutti addio. Andrò presto a riposare nel paradiso di Dio, fino a che il mio spirito e il mio corpo si riuniranno di nuovo, e io sarò portato trionfante attraverso l’aria, per incontrarvi dinanzi alla piacevole sbarra del grande Geova, il Giudice Eterno sia dei vivi che dei morti. Amen.

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