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RACCONTO SCRITTO SU TAVOLE PER

RACCONTO SCRITTO SU TAVOLE PER - раздел Религия, LIBRO DI MORMON Un altro testamento Mano Di Mormon Tratto Dalle Tavole Di Nefi Si Tratta Dunque...

MANO DI MORMON

TRATTO DALLE TAVOLE DI NEFI

Si tratta dunque di un compendio degli annali del popolo di Nefi, ed anche dei Lamaniti.
Scritto ai Lamaniti, che sono un residuo del casato di Israele, come pure ai Giudei e ai Gentili.

 

Scritto per comandamento, ed anche per spirito di profezia e di rivelazione -- Scritto, sigillato e nascosto per il Signore affinché non venisse distrutto -- Per venire alla luce per dono e potere di Dio per essere interpretato.

 

Sigillato per mano di Moroni e nascosto per il Signore, per venire alla luce a tempo debito per mezzo dei Gentili -- La sua interpretazione per dono di Dio.

 

Inoltre un compendio tratto dal Libro di Ether, che è la storia del popolo di Giared, che fu disperso al tempo in cui il Signore confuse la lingua del popolo, mentre costruiva una torre per arrivare al cielo –

 

Che è per mostrare al rimanente del casato di Israele quali grandi cose il Signore ha fatto per i loro padri, e perché possano conoscere le alleanze del Signore, e che non sono rigettati per sempre –

 

Ed anche per convincere i Giudei e i Gentili che GESU’ E’ IL CRISTO, L'ETERNO IDDIO, che si manifesta a tutte le nazioni -- Ed ora, se vi sono degli errori, sono gli errori degli uomini; perciò non condannate le cose di Dio, affinché siate trovati senza macchia dinanzi al seggio del giudizio di Cristo.

 

Traduzione originale dalle tavole in inglese

di Joseph Smith jun.

 

Prima edizione inglese pubblicata

a Palmyra, New York, USA, nel 1830

 

Pubblicato dalla

Chiesa di Gesù Cristo

dei Santi degli Ultimi Giorni

 

INTRODUZIONE

 

Il Libro di Mormon è un libro di sacre Scritture paragonabile alla Bibbia. E una storia dei rapporti tra Dio e gli antichi abitanti delle Americhe e contiene la pienezza del Vangelo eterno.

 

Il libro fu scritto da molti antichi profeti per spirito di profezia e di rivelazione. Le loro parole, scritte su tavole d'oro, furono citate e compendiate da un profeta -- storico chiamato Mormon.

 

Il racconto contiene la storia di due grandi civiltà. Una venne da Gerusalemme nel 600 a.C. e in seguito si divise in due nazioni, conosciute come Nefiti e Lamaniti. L'altra venne molto prima, quando il Signore confuse le lingue alla Torre di Babele.

 

Questo gruppo è conosciuto come Giarediti. Dopo migliaia di anni tutti furono distrutti eccetto i Lamaniti, ed essi sono i principali antenati degli Indiani americani.

 

L’evento culminante raccontato nel Libro di Mormon è il ministero svolto personalmente dal Signore Gesù Cristo presso i Nefiti poco dopo la Sua risurrezione.

 

Esso espone le dottrine del Vangelo, delinea il piano di salvezza e spiega agli uomini quello che devono fare per trovare pace in questa vita e salvezza eterna nella vita a venire.

 

Dopo che Mormon ebbe portato a termine i suoi scritti, consegnò il racconto a suo figlio Moroni, che vi aggiunse alcune parole sue e nascose le tavole nella Collina di Cumora.

 

Il 21 settembre 1823 lo stesso Moroni, come essere glorificato e risorto, apparve al profeta Joseph Smith e gli impartì istruzioni riguardanti gli antichi annali e la loro finale traduzione in lingua inglese.

 

A tempo debito le tavole furono consegnate a Joseph Smith, il quale le tradusse per dono e potere di Dio. Questo racconto è stato pubblicato in molte lingue come nuova e ulteriore testimonianza che Gesù Cristo è il Figlio del Dio vivente, e che tutti coloro che vengono a Lui e obbediscono alle leggi e alle ordinanze del Vangelo possono essere salvati.

 

Riguardo a questo racconto il profeta Joseph Smith disse: "Ho detto ai fratelli che il Libro di Mormon è il più giusto di tutti i libri sulla terra e la chiave di volta della nostra religione, e che un uomo si avvicina di più a Dio obbedendo ai suoi precetti che a quelli di qualsiasi altro libro".

 

Oltre a Joseph Smith, il Signore provvedette a che altre undici persone vedessero personalmente le tavole d'oro e fossero testimoni speciali della verità e della divinità del Libro di Mormon.

 

Le loro testimonianze scritte sono qui incluse come "La Testimonianza di Tre Testimoni" e "La Testimonianza di Otto Testimoni". Invitiamo tutti gli uomini di ogni dove a leggere il Libro di Mormon, a meditare in cuor loro il messaggio che esso contiene e poi chiedere a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo se il libro è vero.

 

Coloro che fanno ciò e chiedono con fede, otterranno una testimonianza della sua verità e divinità per potere dello Spirito Santo (vedi Moroni 10:3-5).

 

Coloro che ricevono questa divina testimonianza del Santo Spirito verranno anche a conoscere tramite lo stesso potere che Gesù Cristo è il Salvatore del mondo, che Joseph Smith è il Suo rivelatore e profeta in questi ultimi giorni e che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è il regno del Signore nuovamente stabilito sulla terra in preparazione della seconda venuta del Messia.

 

LA TESTIMONIANZA DI TRE TESTIMONI

 

SIA RESO NOTO a tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli ai quali giungerà quest'opera: che noi, per grazia di Dio Padre e di nostro Signore Gesù Cristo, abbiamo veduto le tavole che contengono questi annali, che sono la storia del popolo di Nefi ed anche dei Lamaniti, loro fratelli, ed anche del popolo di Giared, che venne dalla torre di cui si è parlato.

 

E sappiamo pure che esse sono state tradotte per dono e potere di Dio, poiché la Sua voce ce lo ha dichiarato; pertanto sappiamo con certezza che quest'opera è vera.

 

Noi attestiamo pure che abbiamo veduto le incisioni che sono sulle tavole; ed esse ci sono state mostrate per potere di Dio e non dell'uomo. E dichiariamo con parole sobrie che un angelo di Dio scese dal cielo e portò e posò le tavole dinanzi ai nostri occhi, perché potessimo guardarle e vederle con le loro incisioni; sappiamo che è per grazia di Dio Padre e di nostro Signore Gesù Cristo che noi vedemmo e rendiamo testimonianza che queste cose sono vere.

 

E ciò è prodigioso ai nostri occhi. Nondimeno la voce del Signore ci comandò di darne testimonianza; pertanto, onde essere obbedienti ai comandamenti di Dio, rendiamo testimonianza di queste cose. E sappiamo che se saremo fedeli a Cristo, purificheremo le nostre vesti dal sangue di tutti gli uomini e saremo trovati senza macchia dinanzi al seggio del giudizio di Cristo, e dimoreremo eternamente con Lui nei cieli. E sia reso onore al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, che sono un solo Dio. Amen.

 

OLIVER COWDERY

DAVID WHITMER

MARTIN HARRIS

 

 

LA TESTIMONIANZA DI OTTO TESTIMONI

 

SIA RESO NOTO a tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli ai quali giungerà quest'opera: che Joseph Smith jun., traduttore di quest'opera, ci ha mostrato le tavole di cui si è parlato, che hanno l'aspetto dell'oro; e abbiamo toccato con le nostre mani tutti i fogli che il detto Smith ha tradotto; e abbiamo veduto su di esse le incisioni, e tutto questo ha l'aspetto di un'opera antica, di singolare fattura.

 

E rendiamo testimonianza con parole sobrie che il detto Smith ce le ha mostrate, poiché le abbiamo vedute e soppesate, e sappiamo con sicurezza che il detto Smith ha ricevuto le tavole di cui abbiamo parlato.

E diamo i nostri nomi al mondo, per testimoniare al mondo ciò che abbiamo veduto. E non mentiamo, Dio ce ne sia testimone.

 

CHRISTIAN WHITMER. HIRAM PAGE.

JACOB WHITMER. JOSEPH SMITH, SEN.

PETER WHITMER, JUN. HYRUM SMITH.

JOHN WHITMER.SAMUEL H. SMITH.

 

TESTIMONIANZA DEL PROFETA JOSEPH SMITH

 

Parole dello stesso profeta Joseph Smith riguardo alla venuta alla luce del Libro di Mormon: "La sera del . . . 21 settembre [1823]. . . mi misi a pregare e a supplicare il Dio onnipotente . . .

 

Mentre stavo così invocando Iddio, mi accorsi che nella mia camera stava apparendo una luce che diventava sempre più intensa, finché la camera fu più illuminata che a mezzogiorno. Immediatamente apparve un personaggio al mio capezzale; stava ritto a mezz'aria, poiché i suoi piedi non toccavano terra.

 

Egli aveva un'ampia veste del più squisito candore. Era un candore che sorpassava ogni altro candore terrestre che io avessi mai visto; né credo proprio che alcunché di terrestre potesse apparire così straordinariamente bianco e brillante. Le sue mani erano nude, e anche le sue braccia al di sopra dei polsi; i suoi piedi pure erano nudi, e le gambe, leggermente al di sopra delle caviglie. Anche la sua testa e il suo collo erano scoperti.

 

Potei constatare che non portava nessun'altra veste ad eccezione di questa tunica e, siccome essa era aperta, potevo vedere il suo petto. Non solo la sua veste era straordinariamente bianca, ma tutta la sua persona era gloriosa oltre ogni dire, ed il suo aspetto veramente come il lampo. La camera era straordinariamente luminosa, ma non tanto splendente come immediatamente attorno alla sua persona.

 

Quando lo guardai per la prima volta, ne fui spaventato; ma tosto il timore mi lasciò. Mi chiamò per nome, e mi disse che era un messaggero mandatomi dalla presenza di Dio, e che il suo nome era Moroni; che Iddio aveva un'opera da farmi compiere; e che il mio nome sarebbe stato conosciuto in male e in bene fra tutte le nazioni, razze e lingue, ossia che se ne sarebbe parlato bene e male fra tutti i popoli.

 

Disse che esisteva un libro nascosto, scritto su tavole d'oro, che dava un racconto degli antichi abitanti di questo continente e della loro origine. Disse pure che vi era contenuta la pienezza del Vangelo eterno, come era stato consegnato dal Salvatore a quegli abitanti.

 

Disse anche che vi erano due pietre in archi d'argento -- e queste pietre, fissate a un pettorale, costituivano il cosiddetto Urim e Thummim -- nascosti con le tavole; e chi le possedeva e le usava era chiamato Veggente nei tempi antichi; e che Dio le aveva preparate per la traduzione del libro.

 

**********************

Egli mi disse ancora che quando avrei ottenuto le tavole di cui aveva parlato -- poiché il tempo in cui le avrei ottenute non era ancora giunto -- non avrei dovuto mostrarle a nessuno, né le tavole, né il pettorale con l'Urim e il Thummim, eccetto a coloro ai quali mi sarebbe stato ordinato di mostrarle, sotto pena di venir annientato.

 

Mentre conversava così con me in merito alle tavole, la visione si aprì alla mia mente ed io potei vedere il luogo ove si trovavano le tavole, e ciò avvenne così chiaramente e distintamente, che riconobbi il posto quando lo visitai.

 

Dopo questa comunicazione vidi che la luce della stanza cominciava a concentrarsi proprio attorno a colui che mi aveva parlato, e così continuò finché la stanza rimase di nuovo al buio, salvo appunto intorno a lui; e d'un tratto vidi come un passaggio che si apriva direttamente verso il cielo, ed egli vi ascese fino a che scomparve completamente, e la camera rimase di nuovo com'era prima che questa luce celeste facesse la sua comparsa.

 

Rimasi a meditare sulla singolarità di tale scena, e grandemente mi meravigliavo di ciò che mi aveva detto questo straordinario messaggero quando, nel mezzo della mia meditazione, mi accorsi improvvisamente che la mia camera ricominciava a illuminarsi e, in un istante, lo stesso messaggero celeste fu di nuovo al mio capezzale.

 

Egli ricominciò a raccontarmi esattamente le stesse cose che aveva detto nella sua prima visita, senza la minima variazione. Ciò fatto, egli mi annunciò che grandi castighi stavano per colpire la terra, con grandi desolazioni per carestia, spada e peste; e che questi gravi castighi avrebbero colpito il mondo in questa generazione. Avendo così parlato, ascese di nuovo come aveva fatto prima.

 

A questo punto le impressioni esercitate sul mio spirito erano così profonde che non potei più prendere sonno, e giacqui sopraffatto dallo stupore per quanto avevo veduto e udito.

 

Ma quale non fu la mia sorpresa, quando scorsi nuovamente lo stesso messaggero al mio capezzale e lo udii ripetermi ancora una volta le stesse cose di prima; e mi mise in guardia, dicendomi che Satana avrebbe cercato di tentarmi (a causa delle condizioni d'indigenza della famiglia di mio padre) a ottenere le tavole con lo scopo di arricchirmi.

 

Questo egli me lo proibì, dicendomi che, per ottenere le tavole, non avrei dovuto avere in mente altro scopo se non la gloria di Dio, e di non lasciarmi influenzare da nessun altro motivo che quello di edificare il Suo regno; altrimenti non avrei potuto ottenerle.

 

Dopo questa terza visita ascese di nuovo in cielo come prima, lasciandomi ancora una volta a riflettere sulla singolarità di ciò che avevo appena sperimentato; ma quasi immediatamente dopo che il messaggero celeste se ne fu dipartito per la terza volta, il gallo cantò e mi accorsi che il giorno era imminente; cosicché i nostri colloqui erano durati per tutta quella notte.

 

Poco dopo mi alzai dal letto e, come al solito, mi avviai ai necessari lavori quotidiani; ma, cercando di lavorare come le altre volte, mi resi conto che le mie forze erano così svanite da rendermi completamente impotente.

 

Mio padre, che stava lavorando con me, si accorse che non stavo bene e mi disse di tornare a casa. Mi misi in cammino con questo intento, ma mentre cercavo di scavalcare la palizzata del campo ove ci trovavamo, le forze mi mancarono completamente, caddi a terra impotente e rimasi per qualche tempo del tutto incosciente di ogni cosa.

 

La prima cosa di cui mi ricordo fu una voce che mi parlava, chiamandomi per nome. Alzai gli occhi e vidi lo stesso messaggero in piedi al di sopra del mio capo, circondato da luce come prima.

 

Egli allora mi riferì di nuovo tutto ciò che mi aveva detto la notte precedente, e mi ordinò di andare da mio padre e di dirgli della visione e dei comandamenti che avevo ricevuti. Io obbedii: tornai da mio padre nel campo e gli riferii tutto.

 

Egli mi rispose che ciò veniva da Dio, e mi disse di andare a fare quanto il messaggero mi aveva ordinato. Lasciai il campo e mi recai al luogo ove il messaggero mi aveva detto che si trovavano le tavole; e, grazie alla chiarezza della visione che avevo avuto in merito, riconobbi il luogo nell'istante in cui vi giunsi.

 

In prossimità del villaggio di Manchester, contea di Ontario, Stato di New York, si trova una collina di dimensioni considerevoli, la più elevata di tutte le circostanti. Sul versante occidentale di questa collina, non lungi dalla cima, sotto una pietra di dimensioni considerevoli, si trovavano le tavole, depositate in una cassa di pietra.

 

Questa pietra era spessa e arrotondata al centro della sommità, e più sottile verso i bordi, cosicché la parte mediana era visibile a fior di terra, ma i bordi erano, tutt'intorno, ricoperti di terra. Avendo rimosso la terra mi procurai una leva, che fissai sotto il bordo della pietra, e con una leggera pressione la sollevai.

 

Guardai dentro e vi scorsi le tavole, l'Urim e il Thummim e il pettorale, come aveva dichiarato il messaggero. La cassa in cui erano riposte era formata da pietre unite assieme da una specie di cemento. In fondo alla cassa erano poste due pietre incrociate, e su queste pietre stavano le tavole e gli altri oggetti che le accompagnavano.

 

Feci un tentativo di trarle fuori, ma il messaggero me lo vietò e mi informò di nuovo che il tempo di renderle pubbliche non era ancora venuto, né sarebbe arrivato prima di quattro anni da allora; ma mi disse di tornare in quel luogo esattamente un anno dopo, e che là mi avrebbe incontrato, e che avrei dovuto continuare a fare ciò finché sarebbe arrivato il tempo di ottenere le tavole.

 

Perciò, come mi era stato ordinato, mi recai là alla fine di ogni anno ed ogni volta vi trovai lo stesso messaggero, dal quale, ad ognuno dei nostri incontri, ricevetti istruzioni e conoscenze in merito a quanto il Signore stava per fare, e come e in qual modo il Suo regno doveva essere diretto negli ultimi giorni.

 

Finalmente arrivò il momento di ottenere le tavole, l'Urim e il Thummim e il pettorale. Il 22 settembre 1827, essendomi recato come al solito, alla fine di un altro anno, al luogo ove erano depositate, lo stesso messaggero celeste me le affidò con questa ingiunzione: che ne sarei stato responsabile, e che se le avessi perdute per mia negligenza o incuria, sarei stato reciso; ma che se avessi fatto tutto il possibile per preservarle finché lui, il messaggero, le avesse richieste, sarebbero state protette.

 

Mi resi presto conto della ragione per cui avevo ricevuto ordini così severi di tenerle al sicuro, e perché il messaggero aveva detto che, quando avessi compiuto ciò che mi era richiesto, le avrebbe reclamate di nuovo. Non appena, infatti, si seppe che erano in mio possesso, furono fatti i tentativi più strenui per strapparmele. Ogni stratagemma che poteva essere inventato a questo scopo fu messo in opera.

 

La persecuzione divenne sempre più violenta e accanita, e delle moltitudini erano continuamente in agguato per strapparmele, se fosse stato possibile. Ma per la saggezza di Dio esse rimasero sicure nelle mie mani, finché ebbi compiuto con esse quanto mi fu richiesto. Allorché, secondo gli accordi, il messaggero le reclamò, io gliele riconsegnai, ed egli le ha in sua custodia fino a questo giorno, 2 maggio 1838".

 

Per il racconto completo, vedi Joseph Smith -- Storia in Perla di Gran Prezzo, e History of the Church of Jesus Christ of Latter -- day Saints, volume 1, capitoli da 1 a 6.

 

Gli antichi annali così fatti uscire dalla terra, come la voce di un popolo che parla dalla polvere, e tradotti in lingua moderna per dono e potere di Dio, come è stato attestato per divina affermazione, furono pubblicati per la prima volta nel mondo in inglese nell'anno 1830, sotto il titolo di THE BOOK OF MORMON.

 

BREVE ANALISI DEL

LIBRO DI MORMON

 

Il Libro di Mormon è la sacra storia dei popoli dell'antica America incisa su tavole di metallo. Nel libro stesso si parla di quattro generi di tavole di metallo:

 

1. Le tavole di Nefi, che erano di due tipi: le Piccole Tavole e le Grandi Tavole. Le prime erano più particolarmente dedicate alle questioni spirituali e al ministero e agli insegnamenti dei profeti, mentre le seconde contenevano per la maggior parte la storia secolare dei popoli interessati (1 Nefi 9:2-4). Tuttavia, dal tempo di Mosia in poi, le grandi tavole includevano anche questioni di grande importanza spirituale.

 

2. Le tavole di Mormon, che contengono un riassunto fatto da Mormon delle grandi tavole di Nefi, con molti commenti. Queste tavole contengono anche la continuazione della storia di Mormon e le aggiunte di suo figlio Moroni.

 

3. Le tavole di Ether, che contengono la storia dei Giarediti. Questi annali furono riassunti da Moroni, che vi inserì dei commenti personali e inserì questi annali nella storia generale sotto il titolo "Libro di Ether".

 

4. Le tavole di bronzo, portate dal popolo di Lehi da Gerusalemme nel 600 a.C. Queste tavole contenevano "i cinque libri di Mosè . . . E anche una storia dei Giudei, dal principio fino all'inizio del regno di Sedechia, re di Giuda. E anche le profezie dei santi profeti" (1 Nefi 5:11-13). Molte parti di queste tavole, che citano Isaia e altri profeti biblici e non biblici, compaiono nel Libro di Mormon.

 

Il Libro di Mormon comprende quindici parti o divisioni principali, conosciute, con una sola eccezione, come libri, ognuno designato col nome del suo autore principale.

 

La prima parte (i primi sei libri, fino a Omni compreso) è una traduzione delle Piccole Tavole di Nefi. Tra i libri di Omni e di Mosia troviamo un inserto chiamato Parole di Mormon. Questo inserto collega gli annali incisi sulle tavole con il riassunto fatto da Moroni delle Grandi Tavole di Nefi.

 

La parte più lunga, da Mosia al capitolo 7 di Mormon compreso, è una traduzione del riassunto fatto da Mormon delle Grandi Tavole di Nefi. La parte conclusiva, dal capitolo 8 di Mormon alla fine del volume, fu incisa dal figlio di Mormon, Moroni, il quale, dopo aver portato a termine il racconto della vita di suo padre, fece un riassunto degli annali dei Giarediti (chiamato Libro di Ether) e in seguito aggiunse le parti conosciute come Libro di Moroni.

 

Circa nell'anno 421 d.C. Moroni, ultimo dei profeti -- storici Nefiti, suggellò i sacri annali e li nascose per il Signore, perché fossero portati alla luce negli ultimi giorni, come era stato predetto dalla voce di Dio per mezzo dei Suoi antichi profeti. Nel 1823 d.C. questo stesso Moroni, che allora era un personaggio risorto, apparve al profeta Joseph Smith e in seguito gli consegnò le tavole incise.

 

Nota riguardo alla presente edizione: alcuni lievi errori del testo si sono perpetuati nelle passate edizioni del Libro di Mormon pubblicate in inglese. La presente edizione contiene le correzioni che sono state ritenute opportune per conformare il testo ai manoscritti precedenti la pubblicazione e alle prime edizioni curate dal profeta Joseph Smith.

 

IL PRIMO LIBRO DI NEFI

SUO REGNO E SUO MINISTERO

 

Racconto di Lehi, di sua moglie Saria e dei suoi quattro figli, chiamati (cominciando dal maggiore) Laman, Lemuele, Sam e Nefi. Il Signore avverte Lehi di allontanarsi dalla terra di Gerusalemme, perché egli profetizza al popolo riguardo alla loro iniquità, ed essi cercano di togliergli la vita.

 

Viaggia con la sua famiglia per tre giorni nel deserto. Nefi prende con sé i suoi fratelli e ritorna alla terra di Gerusalemme per prendere gli annali dei Giudei. Il racconto delle loro sofferenze. Prendono in moglie le figlie di Ismaele. Prendono con sé le loro famiglie e si inoltrano nel deserto.

 

Loro sofferenze e afflizioni nel deserto. Itinerario dei loro viaggi. Arrivano alle grandi acque. I fratelli di Nefi si ribellano contro di lui. Egli li confonde e costruisce una nave. Chiamano tale località Abbondanza. Attraversano le grandi acque, giungono alla terra promessa, e così via. Ciò è secondo il racconto di Nefi; o, in altre parole, io, Nefi, ho scritto questa storia.

 

1 Nefi Capitolo 1

 

Nefi inizia la storia del suo popolo -- Lehi vede in visione una colonna di fuoco e legge da un libro di profezie -- Loda Dio, predice la venuta del Messia e profetizza la distruzione di Gerusalemme -- E’ perseguitato dai Giudei. Circa 600 a.C.

 

1 Nefi 1:1 Io, Nefi, essendo nato da buoni genitori, ho dunque ricevuto qualche istruzione in tutto il sapere di mio padre; e avendo visto molte afflizioni nel corso dei miei giorni, nondimeno, essendo stato grandemente favorito dal Signore durante tutti i miei giorni; sì, avendo avuto una grande conoscenza della bontà e dei misteri di Dio, faccio dunque una storia delle mie azioni nei miei giorni.

 

1 Nefi 1:2 Sì, faccio una storia nella lingua di mio padre, che consiste del sapere dei Giudei e del linguaggio degli Egiziani.

 

1 Nefi 1:3 E io so che la storia che faccio è vera; e la faccio di mia propria mano, e la faccio secondo la mia conoscenza.

 

1 Nefi 1:4 Poiché ciò avvenne all'inizio del primo anno del regno di Sedechia, re di Giuda (avendo mio padre Lehi vissuto tutti i suoi giorni a Gerusalemme); e in quel medesimo anno vennero molti profeti, profetizzando al popolo che dovevano pentirsi, o la grande città di Gerusalemme doveva essere distrutta.

 

1 Nefi 1:5 Avvenne pertanto che mio padre Lehi essendo uscito pregò il Signore, sì, proprio con tutto il cuore, a favore del suo popolo.

 

1 Nefi 1:6 E avvenne che, mentre pregava il Signore, venne una colonna di fuoco e si posò su una roccia davanti a lui; ed egli vide e udì molte cose; e a causa delle cose che vide e udì, fremette e tremò grandemente.

 

1 Nefi 1:7 E avvenne che egli ritornò a casa sua a Gerusalemme e si gettò sul letto, essendo sopraffatto dallo Spirito e dalle cose che aveva visto.

 

1 Nefi 1:8 Ed essendo così sopraffatto dallo Spirito, fu rapito in visione; sì che vide i cieli aprirsi e credette di vedere Dio assiso sul suo trono, circondato da un concorso innumerevole di angeli nell'atto di cantare e di lodare il loro Dio.

 

1 Nefi 1:9 E avvenne che vide Uno scendere dal mezzo del cielo, e vide che il suo fulgore era superiore a quello del sole a mezzogiorno.

 

1 Nefi 1:10 E vide pure altri dodici che lo seguivano, e il loro splendore superava quello delle stelle del firmamento.

 

1 Nefi 1:11 Ed essi scesero e avanzarono sulla faccia della terra; e il primo venne e stette dinanzi a mio padre, gli dette un libro e lo esortò a leggere.

 

1 Nefi 1:12 E avvenne che mentre leggeva fu riempito dello Spirito del Signore.

 

1 Nefi 1:13 Ed egli lesse, dicendo: Guai, guai a Gerusalemme, poiché ho veduto le tue abominazioni! Sì, e molte cose lesse mio padre riguardo a Gerusalemme: ch'essa sarebbe stata distrutta con i suoi abitanti; molti sarebbero periti di spada e molti sarebbero stati portati schiavi a Babilonia.

 

1 Nefi 1:14 E avvenne che quando mio padre ebbe letto e visto molte cose grandi e meravigliose, proruppe in grandi esclamazioni verso il Signore, quali: Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore Iddio Onnipotente! Il tuo trono è alto nei cieli, il tuo potere, la tua bontà e la tua misericordia sono su tutti gli abitanti della terra; e poiché tu sei misericordioso non permetterai che coloro che vengono a te periscano!

 

1 Nefi 1:15 E in questo modo si esprimeva mio padre nel lodare il suo Dio; poiché la sua anima gioiva e tutto il suo cuore era ricolmo a motivo delle cose che aveva veduto, sì, che il Signore gli aveva mostrato.

 

1 Nefi 1:16 Ed ora io, Nefi, non faccio un racconto completo delle cose che ha scritto mio padre, poiché egli ha scritto molte cose che vide in visioni e in sogni; e ha scritto pure molte cose che profetizzò e disse ai suoi figli, delle quali non farò un racconto completo.

 

1 Nefi 1:17 Ma farò un racconto delle mie azioni nei miei giorni. Ecco, faccio un riassunto della storia di mio padre, su tavole che ho fabbricato con le mie proprie mani; pertanto, dopo aver riassunto la storia di mio padre, farò allora un racconto della mia vita.

 

1 Nefi 1:18 Vorrei dunque che sapeste che, dopo che il Signore ebbe mostrato a mio padre Lehi tante cose meravigliose, sì, riguardo alla distruzione di Gerusalemme, ecco che egli si fece avanti tra il popolo e cominciò a profetizzare e a proclamare loro le cose che aveva sia visto che udito.

 

1 Nefi 1:19 E avvenne che i Giudei si burlarono di lui, a causa delle cose che egli attestava a loro riguardo; poiché egli attestava in verità la loro malvagità e le loro abominazioni; e attestava che le cose che aveva visto e udito, e anche le cose che aveva letto nel libro, manifestavano chiaramente la venuta di un Messia e anche la redenzione del mondo.

 

1 Nefi 1:20 E quando i Giudei udirono queste cose, si adirarono con lui; sì, proprio come con gli antichi profeti che essi avevano scacciato, lapidato e ucciso; e cercarono pure di togliergli la vita per liberarsene. Ma ecco, io, Nefi, vi mostrerò che la tenera misericordia del Signore è su tutti coloro che egli ha scelto, a motivo della loro fede, per renderli potenti, finanche al potere di liberazione.

 

1 Nefi Capitolo 2

 

Lehi porta la sua famiglia nel deserto, verso il Mar Rosso -- Abbandonano le loro proprietà -- Lehi offre un sacrificio al Signore e insegna ai suoi figli a obbedire ai comandamenti -- Laman e Lemuele mormorano contro il loro padre -- Nefi è obbediente e prega con fede; il Signore gli parla, ed egli è scelto per governare sui suoi fratelli. Circa 600 a.C.

 

1 Nefi 2:1 POICHE’ ecco, avvenne che il Signore parlò a mio padre, sì, in sogno, e gli disse: Benedetto sei tu, Lehi, a motivo delle cose che hai fatto; e poiché sei stato fedele e hai proclamato a questo popolo le cose che io ti ho comandato, ecco, essi cercano di toglierti la vita.

 

1 Nefi 2:2 E avvenne che il Signore comandò a mio padre, sì, in sogno, di prendere la sua famiglia e di partire inoltrandosi nel deserto.

 

1 Nefi 2:3 E avvenne che egli fu obbediente alla parola del Signore, pertanto fece come il Signore gli aveva comandato.

 

1 Nefi 2:4 E avvenne che egli si inoltrò nel deserto. E lasciò la sua casa, la terra della sua eredità, il suo oro, il suo argento e le sue cose preziose e non prese nulla con sé, salvo la sua famiglia, provviste e tende, e si inoltrò nel deserto.

 

1 Nefi 2:5 E scese lungo i confini presso la riva del Mar Rosso; e viaggiò nel deserto entro i confini che sono più vicini al Mar Rosso; e viaggiò nel deserto con la sua famiglia che consisteva di mia madre Saria e dei miei fratelli maggiori, che erano Laman, Lemuele e Sam.

 

1 Nefi 2:6 E avvenne che, quando ebbe viaggiato per tre giorni nel deserto, egli piantò la sua tenda in una valle, presso la sponda di un fiume d'acqua.

 

1 Nefi 2:7 E avvenne che costruì un altare di pietre, fece un'offerta al Signore e rese grazie al Signore nostro Dio.

 

1 Nefi 2:8 E avvenne che diede a quel fiume il nome Laman, ed esso si gettava nel Mar Rosso; e la valle era ai confini presso la sua foce.

 

1 Nefi 2:9 E quando mio padre vide che le acque del fiume si gettavano nella distesa del Mar Rosso, parlò a Laman, dicendo: Oh, possa tu essere come questo fiume e scorrere continuamente verso la fonte di ogni rettitudine!

 

1 Nefi 2:10 E parlò anche a Lemuele: Oh, possa tu essere come questa valle, fermo e perseverante, e incrollabile nell'obbedire ai comandamenti del Signore!

 

1 Nefi 2:11 Ora, egli disse ciò a causa della caparbietà di Laman e di Lemuele; poiché, ecco, essi mormoravano per molte cose contro il loro padre, perché era un visionario e li aveva condotti fuori dalla terra di Gerusalemme, per abbandonare la terra della loro eredità, il loro oro, il loro argento e le loro cose preziose, per perire nel deserto. E aveva fatto questo, essi dicevano, per le assurde immaginazioni del suo cuore.

 

1 Nefi 2:12 E così Laman e Lemuele, che erano i maggiori, mormoravano contro il loro padre. E mormoravano perché non conoscevano le vie di quel Dio che li aveva creati.

 

1 Nefi 2:13 Neppure credevano che Gerusalemme, la grande città, potesse essere distrutta, secondo le parole dei profeti. Ed essi erano come i Giudei che erano a Gerusalemme, che cercarono di togliere la vita a mio padre.

 

1 Nefi 2:14 E avvenne che mio padre parlò loro nella valle di Lemuele, con potere, essendo riempito dello Spirito, finché essi tremarono in tutto il loro corpo in sua presenza. Ed egli li confuse, cosicché non osarono più proferire parola contro di lui; pertanto essi fecero come egli comandò loro.

 

1 Nefi 2:15 E mio padre dimorava in una tenda.

 

1 Nefi 2:16 E avvenne che io, Nefi, essendo molto giovane, e tuttavia alto di statura, e avendo anche gran desiderio di conoscere i misteri di Dio, invocai pertanto il Signore; ed ecco, egli mi visitò e intenerì il mio cuore, cosicché credetti a tutte le parole che erano state dette da mio padre; pertanto non mi ribellai contro di lui come i miei fratelli.

 

1 Nefi 2:17 E parlai a Sam, facendogli conoscere le cose che il Signore mi aveva manifestato per mezzo del suo Santo Spirito. E avvenne che egli credette alle mie parole.

 

1 Nefi 2:18 Ma ecco, Laman e Lemuele non vollero dare ascolto alle mie parole; e io, essendo addolorato per la durezza del loro cuore, alzai per loro la mia voce al Signore.

 

1 Nefi 2:19 E avvenne che il Signore mi parlò, dicendo: Benedetto sei tu, Nefi, a motivo della tua fede, poiché tu mi hai cercato diligentemente, con umiltà di cuore.

 

1 Nefi 2:20 E inquantoché voi obbedirete ai miei comandamenti, prospererete e sarete condotti a una terra promessa; sì, proprio una terra che ho preparato per voi; sì, una terra che è scelta sopra tutte le altre terre.

 

1 Nefi 2:21 E inquantoché i tuoi fratelli si ribelleranno contro di te, essi saranno recisi dalla presenza del Signore.

 

1 Nefi 2:22 E inquantoché tu obbedirai ai miei comandamenti, sarai fatto governatore e insegnante sui tuoi fratelli.

 

1 Nefi 2:23 Poiché ecco, nel giorno in cui essi si ribelleranno contro di me, io li maledirò, sì, con una grave maledizione, ed essi non avranno alcun potere sulla tua posterità, a meno che essi pure si ribellino contro di me.

 

1 Nefi 2:24 E se accadrà che si ribellino contro di me, essi saranno un flagello per la tua posterità, per spronarli sul cammino della rimembranza.

 

1 Nefi Capitolo 3

 

I figli di Lehi ritornano a Gerusalemme per ottenere le tavole di bronzo -- Labano rifiuta di consegnare le tavole -- Nefi esorta e incoraggia i suoi fratelli -- Labano ruba i loro beni e cerca di ucciderli -- Laman e Lemuele percuotono Nefi e Sam e sono rimproverati da un angelo. Circa 600 - 592 a.C.

 

1 Nefi 3:1 E AVVENNE che io, Nefi, dopo aver parlato col Signore, ritornai alla tenda di mio padre.

 

1 Nefi 3:2 E avvenne che egli mi parlò, dicendo: Ecco, ho fatto un sogno, in cui il Signore mi ha comandato che tu e i tuoi fratelli torniate a Gerusalemme.

 

1 Nefi 3:3 Poiché ecco, Labano ha la storia dei Giudei e anche una genealogia dei miei antenati, ed esse sono incise su tavole di bronzo.

 

1 Nefi 3:4 Pertanto il Signore mi ha comandato che tu e i tuoi fratelli andiate alla casa di Labano, cerchiate gli annali e li portiate quaggiù nel deserto.

 

1 Nefi 3:5 Ed ora, ecco i tuoi fratelli mormorano, dicendo che è arduo ciò che ho richiesto loro; ma, ecco, non sono io che l'ho richiesto loro, ma è un comandamento del Signore.

 

1 Nefi 3:6 Va' dunque, figlio mio, e sarai favorito dal Signore, perché non hai mormorato.

 

1 Nefi 3:7 E avvenne che io, Nefi, dissi a mio padre: Andrò e farò le cose che il Signore ha comandato, poiché so che il Signore non dà alcun comandamento ai figlioli degli uomini senza preparare loro una via affinché possano compiere quello che egli comanda loro.

 

1 Nefi 3:8 E avvenne che quando mio padre ebbe udito queste parole, fu sommamente lieto, poiché seppe che ero stato benedetto dal Signore.

 

1 Nefi 3:9 E io, Nefi, e i miei fratelli iniziammo il viaggio nel deserto, con le nostre tende, per salire alla terra di Gerusalemme.

 

1 Nefi 3:10 E avvenne che quando fummo saliti alla terra di Gerusalemme, io e i miei fratelli ci consultammo l'un l'altro.

 

1 Nefi 3:11 E tirammo a sorte chi di noi dovesse entrare nella casa di Labano. E avvenne che la sorte cadde su Laman; e Laman entrò nella casa di Labano, e gli parlò mentre egli era seduto in casa sua.

 

1 Nefi 3:12 E chiese a Labano gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo, che contenevano la genealogia di mio padre.

 

1 Nefi 3:13 Ed ecco, avvenne che Labano si adirò e lo scacciò dalla sua presenza, e non volle che egli entrasse in possesso degli annali. Pertanto gli disse: Ecco, tu sei un ladro, e io ti ucciderò.

 

1 Nefi 3:14 Ma Laman fuggì dalla sua presenza, e ci raccontò le cose che Labano aveva fatto. E noi cominciammo a essere sommamente addolorati, e i miei fratelli erano sul punto di ritornare da mio padre, nel deserto.

 

1 Nefi 3:15 Ma ecco, io dissi loro: Come il Signore vive e come noi viviamo, non scenderemo da nostro padre, nel deserto, finché non avremo compiuto ciò che il Signore ci ha comandato.

 

1 Nefi 3:16 Pertanto siamo fedeli nell'obbedire ai comandamenti del Signore; scendiamo dunque alla terra di eredità di nostro padre, poiché ecco, egli ha lasciato oro, argento e ogni sorta di ricchezze. E tutto ciò egli ha fatto a motivo dei comandamenti del Signore.

 

1 Nefi 3:17 Poiché sapeva che Gerusalemme deve essere distrutta, a causa della malvagità del popolo.

 

1 Nefi 3:18 Poiché ecco, essi hanno rigettato le parole dei profeti. Pertanto, se mio padre avesse dimorato nel paese dopo che gli era stato comandato di fuggirne, ecco avrebbe dovuto perire anche lui. Pertanto è necessario che egli fugga dal paese.

 

1 Nefi 3:19 Ed ecco, è secondo la saggezza di Dio che noi otteniamo questi annali, per poter preservare per i nostri figlioli il linguaggio dei nostri padri.

 

1 Nefi 3:20 E perché possiamo anche preservare per loro le parole che sono state dette dalla bocca di tutti i santi profeti, che sono state comunicate loro mediante lo Spirito e il potere di Dio, da quando il mondo ebbe inizio, sì, fino al tempo presente.

 

1 Nefi 3:21 E avvenne che parlando in questo modo io persuasi i miei fratelli a restar fedeli nell'obbedire ai comandamenti di Dio.

 

1 Nefi 3:22 E avvenne che scendemmo alla terra della nostra eredità, e mettemmo assieme il nostro oro, il nostro argento e le nostre cose preziose.

 

1 Nefi 3:23 E dopo aver messo assieme queste cose, salimmo di nuovo alla casa di Labano.

 

1 Nefi 3:24 E avvenne che entrammo da Labano, e gli chiedemmo di darci gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo, per i quali gli avremmo dato il nostro oro, il nostro argento e tutte le nostre cose preziose.

 

1 Nefi 3:25 E avvenne che quando Labano vide i nostri beni, e che essi erano assai cospicui, li bramò a tal punto che ci scacciò e mandò i suoi servi ad ucciderci per potersi impadronire dei nostri beni.

 

1 Nefi 3:26 E avvenne che fuggimmo davanti ai servi di Labano e fummo costretti ad abbandonare i nostri beni, che caddero nelle mani di Labano.

 

1 Nefi 3:27 E avvenne che fuggimmo nel deserto, e i servi di Labano non ci raggiunsero, e ci nascondemmo nella cavità di una roccia.

 

1 Nefi 3:28 E avvenne che Laman si adirò contro di me e anche contro mio padre; e così pure Lemuele, poiché dava ascolto alle parole di Laman. Pertanto Laman e Lemuele dissero molte parole dure a noi, loro fratelli minori, e ci percossero perfino con un bastone.

 

1 Nefi 3:29 E avvenne che, mentre ci percuotevano con un bastone, ecco che un angelo del Signore venne e stette dinanzi a loro, e parlò loro dicendo: Perché percuotete il vostro fratello minore con un bastone? Non sapete che il Signore l'ha scelto per essere governatore su di voi, e ciò a causa delle vostre iniquità? Ecco, salirete di nuovo a Gerusalemme, e il Signore metterà Labano nelle vostre mani.

 

1 Nefi 3:30 E dopo che l'angelo ci ebbe parlato, se ne andò.

 

1 Nefi 3:31 E dopo che l'angelo se ne fu andato, Laman e Lemuele cominciarono di nuovo a mormorare, dicendo: Come è possibile che il Signore metta Labano nelle nostre mani? Ecco, egli è un uomo potente, e può comandare a cinquanta, sì, e può anche ucciderne cinquanta; allora perché non noi?

 

1 Nefi Capitolo 4

 

Nefi uccide Labano su comando del Signore e poi si impossessa delle tavole di bronzo mediante uno stratagemma - Zoram sceglie di unirsi alla famiglia di Lehi nel deserto. Circa 600 - 592 a. C.

 

1 Nefi 4:1 E AVVENNE che parlai ai miei fratelli, dicendo: Saliamo di nuovo a Gerusalemme e siamo fedeli nell'obbedire ai comandamenti del Signore; poiché ecco, egli è più potente di tutta la terra; allora, perché non più potente di Labano e dei suoi cinquanta, sì, o anche delle sue decine di migliaia?

 

1 Nefi 4:2 Saliamo dunque. Siamo forti come Mosè! Poiché in verità egli parlò alle acque del Mar Rosso ed esse si divisero di qua e di là, e i nostri padri le attraversarono, uscendo dalla schiavitù, su terra asciutta, e gli eserciti di Faraone li seguirono e furono annegati nelle acque del Mar Rosso.

 

1 Nefi 4:3 Ora, ecco, sapete che ciò è vero; e voi sapete pure che un angelo vi ha parlato; potete pertanto dubitare? Saliamo! Il Signore è in grado di liberarci, proprio come i nostri padri, e di distruggere Labano, proprio come gli Egiziani.

 

1 Nefi 4:4 Ora, quando ebbi detto queste parole, essi erano ancora adirati, e continuavano ancora a mormorare; nondimeno, mi seguirono finché giungemmo sotto le mura di Gerusalemme.

 

1 Nefi 4:5 Ed era notte; e li feci nascondere fuori delle mura, e dopo che si furono nascosti, io, Nefi, entrai furtivamente nella città e mi diressi verso la casa di Labano.

 

1 Nefi 4:6 Ed ero guidato dallo Spirito, non sapendo in anticipo ciò che avrei fatto.

 

1 Nefi 4:7 Nondimeno avanzai, e quando giunsi vicino alla casa di Labano vidi un uomo che era caduto a terra davanti a me, poiché era ebbro di vino.

 

1 Nefi 4:8 E quando mi fui avvicinato, mi accorsi che era Labano.

 

1 Nefi 4:9 E vidi la sua spada, e la estrassi dal fodero; la sua impugnatura era d'oro puro, e di fattura sommamente raffinata; e vidi che la sua lama era del più prezioso acciaio.

 

1 Nefi 4:10 E avvenne che fui spinto dallo Spirito a uccidere Labano; ma dissi in cuor mio: Giammai ho versato sangue umano. E mi ritrassi, e avrei voluto poter evitare di ucciderlo.

 

1 Nefi 4:11 E lo Spirito mi disse di nuovo: Ecco, il Signore l'ha messo nelle tue mani. Sì, e io sapevo pure che aveva tentato di togliermi la vita; e sì, non voleva dare ascolto ai comandamenti del Signore; e ci aveva anche sottratto i nostri beni.

 

1 Nefi 4:12 E avvenne che lo Spirito mi disse di nuovo: Uccidilo, poiché il Signore l'ha messo nelle tue mani;

 

1 Nefi 4:13 Ecco, il Signore uccide i malvagi per raggiungere i suoi giusti propositi. E’ meglio che un sol uomo perisca, piuttosto che una nazione degeneri e perisca nell'incredulità.

 

1 Nefi 4:14 Ed ora, quando io, Nefi, ebbi udito queste parole, ricordai le parole del Signore, che egli mi rivolse nel deserto, dicendo: Inquantoché la tua progenie obbedirà ai miei comandamenti, essa prospererà nella terra di promessa.

 

1 Nefi 4:15 Sì, e pensai pure che essi non avrebbero potuto obbedire ai comandamenti del Signore secondo la legge di Mosè, se non avessero avuto la legge.

 

1 Nefi 4:16 E sapevo anche che la legge era incisa sulle tavole di bronzo.

 

1 Nefi 4:17 E ancora, sapevo che il Signore aveva messo Labano nelle mie mani per questo scopo: affinché potessi ottenere gli annali secondo i suoi comandamenti.

 

1 Nefi 4:18 Obbedii dunque alla voce dello Spirito, e presi Labano per i capelli, e gli tagliai la testa con la sua stessa spada.

 

1 Nefi 4:19 E dopo che gli ebbi tagliato la testa con la sua stessa spada, presi gli abiti di Labano e me ne rivestii, sì, proprio in ogni particolare, e mi cinsi i fianchi della sua armatura.

 

1 Nefi 4:20 E dopo che ebbi fatto ciò, avanzai verso la tesoreria di Labano. E mentre mi avvicinavo alla tesoreria di Labano ecco, vidi il servo di Labano che aveva le chiavi della tesoreria. E gli comandai con la voce di Labano di entrare con me nella tesoreria.

 

1 Nefi 4:21 Ed egli credette che fossi il suo padrone, Labano, poiché vide i vestiti e anche la spada di cui mi ero cinto i fianchi.

 

1 Nefi 4:22 E mi parlò a riguardo degli anziani dei Giudei, sapendo che il suo padrone, Labano, era stato tra loro durante la notte.

 

1 Nefi 4:23 E io gli parlai come se fossi stato Labano.

 

1 Nefi 4:24 E gli dissi anche che dovevo portare le incisioni che erano sulle tavole di bronzo ai miei fratelli maggiori che stavano fuori delle mura.

 

1 Nefi 4:25 E gli ordinai pure di seguirmi.

 

1 Nefi 4:26 Ed egli, credendo che parlassi dei fratelli della chiesa, e che io fossi veramente quel Labano che avevo ucciso, pertanto mi seguì.

 

1 Nefi 4:27 E mi parlò molte volte riguardo agli anziani dei Giudei, mentre mi dirigevo verso i miei fratelli, che stavano fuori delle mura.

 

1 Nefi 4:28 E avvenne che quando Laman mi vide fu molto spaventato, come pure Lemuele e Sam. Ed essi fuggirono dalla mia presenza, poiché credevano che io fossi Labano, che egli mi avesse ucciso e che cercasse di togliere la vita anche a loro.

 

1 Nefi 4:29 E avvenne che io li chiamai, ed essi mi udirono; cessarono pertanto di fuggire dalla mia presenza.

 

1 Nefi 4:30 E avvenne che quando il servo di Labano vide i miei fratelli, cominciò a tremare, ed era sul punto di fuggire dal mio cospetto e di tornare alla città di Gerusalemme.

 

1 Nefi 4:31 Ed ora io, Nefi, essendo un uomo alto di statura e avendo anche ricevuto dal Signore molta forza, afferrai dunque il servo di Labano e lo trattenni, affinché non fuggisse.

 

1 Nefi 4:32 E avvenne che gli dissi che se avesse dato ascolto alle mie parole, come il Signore vive e come io vivo, così, se avesse dato ascolto alle nostre parole, gli avremmo risparmiato la vita.

 

1 Nefi 4:33 E gli dissi, anche, con un giuramento, che non doveva temere; che sarebbe stato un uomo libero come noi, se fosse sceso nel deserto con noi.

 

1 Nefi 4:34 E gli parlai pure dicendo: Certamente è il Signore che ci ha comandato di fare questo; e non saremo noi diligenti nell'obbedire ai comandamenti del Signore? Se tu dunque scenderai nel deserto da mio padre, avrai un posto fra noi.

 

1 Nefi 4:35 E avvenne che Zoram prese coraggio alle parole che dissi. Ora, Zoram era il nome del servo; ed egli promise che sarebbe sceso nel deserto, da nostro padre. Sì, e ci fece anche un giuramento che da quel momento in poi sarebbe rimasto con noi.

 

1 Nefi 4:36 Ora, noi desideravamo che egli rimanesse con noi per questo motivo: affinché i Giudei non sapessero della nostra fuga nel deserto, per paura che ci inseguissero e ci annientassero.

 

1 Nefi 4:37 E avvenne che quando Zoram ci ebbe fatto un giuramento, i nostri timori a suo riguardo cessarono.

 

1 Nefi 4:38 E avvenne che prendemmo le tavole di bronzo e il servo di Labano, e ci inoltrammo nel deserto, e viaggiammo verso la tenda di nostro padre.

 

1 Nefi Capitolo 5

 

Saria si lamenta con Lehi -- Entrambi gioiscono per il ritorno dei loro figli -- Offrono sacrifici -- Le tavole di bronzo contengono scritti di Mosè e dei profeti -- Le tavole identificano Lehi come discendente di Giuseppe -- Lehi profetizza riguardo alla sua posterità e alla preservazione delle tavole. Circa 600 - 592 a.C.

 

1 Nefi 5:1 E AVVENNE che dopo che fummo scesi nel deserto da nostro padre, ecco, egli fu ricolmo di gioia, e anche mia madre Saria fu grandemente lieta, poiché in verità aveva fatto cordoglio a causa nostra.

 

1 Nefi 5:2 Poiché ella aveva creduto che fossimo periti nel deserto; e si era anche lamentata con mio padre, dicendogli che era un visionario, dicendo: Ecco, ci hai condotti fuori dalla terra della nostra eredità, e i miei figli non sono più, e noi periamo nel deserto.

 

1 Nefi 5:3 E con espressioni di questo tipo, mia madre si era lamentata con mio padre.

 

1 Nefi 5:4 Ed era avvenuto che mio padre le aveva parlato, dicendo: So di essere un uomo che ha visioni; poiché, se non avessi veduto in visione le cose di Dio, non avrei conosciuto la bontà di Dio, ma sarei rimasto a Gerusalemme, e sarei perito con i miei fratelli.

 

1 Nefi 5:5 Ma ecco, io ho ottenuto una terra di promessa. Di tutte queste cose io veramente gioisco; sì, e io so che il Signore libererà i miei figli dalle mani di Labano e li porterà di nuovo da noi giù nel deserto.

 

1 Nefi 5:6 Ed è con queste parole che mio padre Lehi consolò mia madre Saria a nostro riguardo, mentre noi viaggiavamo nel deserto salendo alla terra di Gerusalemme per ottenere gli annali dei Giudei.

 

1 Nefi 5:7 E quando fummo tornati alla tenda di mio padre, ecco, la loro gioia fu completa, e mia madre fu consolata.

 

1 Nefi 5:8 Ed ella parlò dicendo: Ora so con certezza che il Signore ha comandato a mio marito di fuggire nel deserto; sì, e so pure con certezza che il Signore ha protetto i miei figli, e li ha liberati dalle mani di Labano, e ha dato loro il potere mediante il quale potessero compiere ciò che il Signore ha loro comandato. E in questo modo si esprimeva.

 

1 Nefi 5:9 E avvenne che essi gioirono grandemente, e offrirono un sacrificio e degli olocausti al Signore; e resero grazie al Dio d'Israele.

 

1 Nefi 5:10 E dopo che ebbero reso grazie al Dio d'Israele, mio padre Lehi prese gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo e li esaminò dall'inizio.

 

1 Nefi 5:11 E vide che essi contenevano i cinque libri di Mosè, che davano un racconto della creazione del mondo e anche di Adamo e Eva, che furono i nostri primi genitori.

 

1 Nefi 5:12 E anche una storia dei Giudei, dal principio fino all'inizio del regno di Sedechia, re di Giuda.

 

1 Nefi 5:13 E anche le profezie dei santi profeti, dal principio fino all'inizio del regno di Sedechia; e anche molte profezie che erano state fatte per bocca di Geremia.

 

1 Nefi 5:14 E avvenne che mio padre Lehi trovò pure sulle tavole di bronzo una genealogia dei suoi padri; pertanto apprese di essere un discendente di Giuseppe; sì, proprio quel Giuseppe che era figlio di Giacobbe, che fu venduto in Egitto e che fu preservato dalla mano del Signore perché potesse preservare suo padre Giacobbe e tutta la sua casa dalla morte per carestia.

 

1 Nefi 5:15 E furono pure condotti fuori dalla schiavitù e dalla terra d'Egitto da quello stesso Dio che li aveva preservati.

 

1 Nefi 5:16 E così mio padre Lehi scoprì la genealogia dei suoi padri. E anche Labano era un discendente di Giuseppe, pertanto lui e i suoi padri avevano tenuto gli annali.

 

1 Nefi 5:17 Ed ora, quando mio padre vide tutte queste cose, fu riempito dello Spirito, e cominciò a profetizzare riguardo alla sua posterità --

 

1 Nefi 5:18 Che queste tavole di bronzo sarebbero andate a tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli che erano della sua posterità.

 

1 Nefi 5:19 Pertanto disse che queste tavole di bronzo non sarebbero state mai distrutte, né sarebbero state mai logorate dal tempo. Ed egli profetizzò molte cose riguardo alla sua posterità.

 

1 Nefi 5:20 E avvenne che fino ad allora io e mio padre avevamo obbedito ai comandamenti che il Signore ci aveva dato.

 

1 Nefi 5:21 E avevamo ottenuto gli annali che il Signore ci aveva comandato; e li avevamo esaminati e trovato che ci erano indispensabili, sì, proprio di grandissimo valore per noi, tanto che avremmo potuto preservare i comandamenti del Signore per i nostri figlioli.

 

1 Nefi 5:22 Pertanto era nella saggezza del Signore che li portassimo con noi, nel nostro viaggio nel deserto verso la terra di promessa.

 

1 Nefi Capitolo 6

 

Nefi scrive delle cose di Dio -- Lo scopo di Nefi è persuadere gli uomini a venire al Dio di Abrahamo ed essere salvati. Circa 600 - 592 a.C.

 

1 Nefi 6:1 ED ora io, Nefi, non do la genealogia dei miei padri in questa parte dei miei annali; né la darò mai in seguito su queste tavole che sto scrivendo; poiché è data negli annali che sono stati tenuti da mio padre; pertanto non la scrivo in quest'opera.

 

1 Nefi 6:2 Poiché è sufficiente che io dica che siamo discendenti di Giuseppe.

 

1 Nefi 6:3 E non mi importa di essere dettagliato nel fare un racconto completo di tutte le cose di mio padre, poiché esse non possono essere scritte su queste tavole; poiché io desidero spazio per poter scrivere delle cose di Dio.

 

1 Nefi 6:4 Poiché il mio pieno intento è che io possa persuadere gli uomini a venire al Dio di Abrahamo, al Dio d'Isacco e al Dio di Giacobbe, per essere salvati.

 

1 Nefi 6:5 Pertanto non scrivo le cose che piacciono al mondo, ma le cose che piacciono a Dio e a coloro che non sono del mondo.

 

1 Nefi 6:6 Pertanto darò alla mia posterità il comandamento di non occupare queste tavole con cose che non hanno valore per i figlioli degli uomini.

 

1 Nefi Capitolo 7

 

I figli di Lehi tornano a Gerusalemme e convincono Ismaele e il suo casato a unirsi a loro nel loro viaggio -- Laman e altri si ribellano -- Nefi esorta i suoi fratelli ad avere fede nel Signore -- Lo legano con delle corde e complottano di ucciderlo -- Egli è liberato per il potere della fede -- I suoi fratelli chiedono perdono -- Lehi e il suo gruppo offrono un sacrificio e degli olocausti. Circa 600 - 592 a.C.

 

1 Nefi 7:1 ED ora vorrei che sapeste che, dopo che mio padre Lehi ebbe cessato di profetizzare riguardo alla sua posterità, avvenne che il Signore gli parlò di nuovo, dicendo che non era opportuno che egli, Lehi, conducesse la sua famiglia da sola nel deserto; ma che era opportuno che i suoi figli prendessero moglie, perché potessero suscitare una stirpe al Signore, nella terra di promessa.

 

1 Nefi 7:2 E avvenne che il Signore gli comandò che io, Nefi, e i miei fratelli tornassimo di nuovo alla terra di Gerusalemme e conducessimo giù nel deserto Ismaele e la sua famiglia.

 

1 Nefi 7:3 E avvenne che io, Nefi, mi inoltrai di nuovo nel deserto con i miei fratelli per salire a Gerusalemme.

 

1 Nefi 7:4 E avvenne che salimmo alla casa di Ismaele, e trovammo favore agli occhi di Ismaele, tanto che gli riferimmo le parole del Signore.

 

1 Nefi 7:5 E avvenne che il Signore intenerì il cuore di Ismaele e anche del suo casato, tanto che essi si misero in viaggio con noi nel deserto giù verso la tenda di nostro padre.

 

1 Nefi 7:6 E avvenne che, mentre viaggiavamo nel deserto, ecco, Laman e Lemuele, due delle figlie di Ismaele e i due figli di Ismaele e le loro famiglie si ribellarono contro di noi; sì, contro me, Nefi, e Sam, il loro padre Ismaele e sua moglie e le sue altre tre figlie.

 

1 Nefi 7:7 E avvenne in quella ribellione, che essi desideravano tornare alla terra di Gerusalemme.

 

1 Nefi 7:8 Ed ora io, Nefi, essendo afflitto per la durezza del loro cuore, parlai dunque loro, dicendo, sì, proprio a Laman e a Lemuele: Ecco, voi siete i miei fratelli maggiori, e come mai siete così duri nel vostro cuore e così ciechi nella vostra mente da aver bisogno che io, vostro fratello minore, vi parli, sì, e sia di esempio per voi?

 

1 Nefi 7:9 Come mai non avete dato ascolto alla parola del Signore?

 

1 Nefi 7:10 Come mai avete dimenticato di aver visto un angelo del Signore?

 

1 Nefi 7:11 Sì, e come mai avete dimenticato quali grandi cose il Signore ha fatto per noi, liberandoci dalle mani di Labano e anche facendoci ottenere gli annali?

 

1 Nefi 7:12 Sì, e come mai avete dimenticato che il Signore è in grado di fare ogni cosa secondo la sua volontà, per i figlioli degli uomini, se accadrà che essi eserciteranno fede in lui? Siamogli pertanto fedeli.

 

1 Nefi 7:13 E se accadrà che gli saremo fedeli, otterremo la terra di promessa; e un giorno saprete che la parola del Signore sarà adempiuta riguardo alla distruzione di Gerusalemme; poiché tutte le cose che il Signore ha detto riguardo alla distruzione di Gerusalemme dovranno essere adempiute.

 

1 Nefi 7:14 Poiché ecco, lo Spirito del Signore cesserà presto di lottare con loro; poiché ecco, hanno rigettato i profeti e Geremia lo hanno gettato in prigione. E hanno cercato di togliere la vita a mio padre, tanto che lo hanno cacciato fuori dal paese.

 

1 Nefi 7:15 Ora ecco, io vi dico che se tornerete a Gerusalemme, voi pure perirete con loro. Ed ora, se avete scelto, salite al paese e rammentate le parole che vi dico, che se andate voi pure perirete; poiché così lo Spirito del Signore mi spinge a parlare.

 

1 Nefi 7:16 E avvenne che quando io, Nefi, ebbi detto queste parole ai miei fratelli, essi si adirarono contro di me. E avvenne che mi misero le mani addosso, poiché ecco, erano sommamente adirati, e mi legarono con delle corde poiché cercavano di togliermi la vita, per potermi lasciare nel deserto per essere divorato dalle bestie feroci.

 

1 Nefi 7:17 Ma avvenne che io pregai il Signore, dicendo: O Signore, secondo la mia fede che è in te, liberami dalle mani dei miei fratelli; sì, anzi, dammi la forza di strappare questi legami con cui sono legato.

 

1 Nefi 7:18 E avvenne che quando ebbi detto queste parole, ecco i legami si sciolsero dalle mie mani e dai miei piedi, e mi alzai dinanzi ai miei fratelli e parlai loro di nuovo.

 

1 Nefi 7:19 E avvenne che essi si adirarono di nuovo contro di me e cercarono di mettermi le mani addosso; ma ecco, una delle figlie di Ismaele, sì, e anche sua madre e uno dei figli di Ismaele, implorarono i miei fratelli al punto che intenerirono il loro cuore; ed essi smisero di tentare di togliermi la vita.

 

1 Nefi 7:20 E avvenne che essi furono addolorati a causa della loro malvagità, tanto che si prostrarono dinanzi a me e mi implorarono di perdonarli per ciò che avevano fatto contro di me.

 

1 Nefi 7:21 E avvenne che io perdonai loro sinceramente tutto ciò che avevano fatto e li esortai a pregare il Signore loro Dio per ottenere il perdono. E avvenne che fecero così. E dopo che ebbero finito di pregare il Signore, ci mettemmo di nuovo in cammino verso la tenda di nostro padre.

 

1 Nefi 7:22 E avvenne che scendemmo alla tenda di nostro padre. E dopo che io, i miei fratelli e tutto il casato di Ismaele fummo scesi alla tenda di mio padre, essi resero grazie al Signore loro Dio e gli offrirono un sacrificio e degli olocausti.

 

1 Nefi Capitolo 8

 

Lehi ha una visione dell'albero della vita -- Egli mangia del suo frutto e desidera che la sua famiglia faccia altrettanto -- Egli vede una sbarra di ferro, un sentiero stretto e angusto e brume tenebrose che avvolgono gli uomini -- Saria, Nefi e Sam mangiano del frutto, ma Laman e Lemuele si rifiutano. Circa 600 - 592 a.C.

 

1 Nefi 8:1 E AVVENNE che avevamo messo assieme ogni sorta di sementi di ogni specie sia di cereali di ogni specie che anche di semi di frutti di ogni specie.

 

1 Nefi 8:2 E avvenne che mentre mio padre soggiornava nel deserto, ci parlò, dicendo: Ecco, ho avuto un sogno, o, in altre parole, ho avuto una visione.

 

1 Nefi 8:3 Ed ecco, a causa di ciò che ho veduto, ho ragione di gioire nel Signore a motivo di Nefi, e anche di Sam; poiché

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Mosia Capitolo 1
  Re Beniamino insegna ai suoi figli la lingua e le profezie dei loro padri -- La loro religione e la loro civiltà sono state preservate grazie agli annali tenuti sulle varie t

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